lunedì 16 luglio 2018

IL COMMENTO DI FOSCO GIRARDI AL TERMINE DEL SUO “ULTIMO” CAMPIONATO D'EUROPA YRIDER

COMPLETO
PARLANO I PROTAGONISTI:
“POLDO; UN CAVALLO SPECIALE PER CUORE E TECNICA; CHE NON HA ANCORA SVELATO TUTTE LE SUE CARTE”!
Photo courtesy Grand Prix Event
"È  stato un lavoro di gruppo che ci ha portato a questa medaglia, che è veramente importante" Cit. Fosco Girardi


A cura di Giulia Iannone

E’ stata una lunga ed interessante conversazione quella con Fosco, che in genere è alquanto taciturno e riservato, ma stavolta, complice una medaglia d’argento,  7 campionati d’Europa giovanili all’ attivo  e la fine dell’era Young rider, ha voluto svelarci e confidarci numerose emozioni, sensazioni e progetti per il futuro….

“ Questo è per me l’ultimo campionato europeo da young rider. Ho partecipato a ben 7 europei: 2 pony, 2 junior e con questo, siamo a quota 3 young rider. Ho avuto diversi tecnici: Marina Sciocchetti al tempo dei pony, Roberto Rotatori per il primo anno juniores, Andrea Mezzaroba ed infine Jacopo Comelli al quale si collega questo argento. Il campionato d’europa francese  per me ha  un valore intenso e significativo, perché rappresenta la chiusura del ciclo giovanile, e perché questa squadra la portiamo dietro da molti anni, nel 2016 avevamo già fatto un bronzo a Montelibretti – c’era Luca Mezzaroba con me e Pietro Majolino gareggiava individuale al tempo – è una squadra consolidata che ha in comune  molti momenti e ricordi di vita e sport. In  questo background la sua forza e la sensazione di poter essere competitivi come non mai.
Ero concentrato ma mi sentivo sicuro, sentivo di poter fare bene ricordando sempre che ogni gara è a sé, ed incomincia tutto da capo al numero 1, anche avendo fatto gare più alte durante questo anno.
Nel dressage, sinceramente, speravo di prendere un po’ di meno, forse un paio di punti di differenza, che mi avrebbero portato tra i primi 5 a livello individuale, poi non mi sono potuto permettere di uscire di circa 9 secondi dal tempo come sapevo di dover fare per non affaticare il cavallo, comunque la squadra ha delle priorità quando fai questo tipo di gare, sapevo che l’ultimo minuto mi dovevo risparmiare. Quindi forse due o tre secondi in cross mi hanno separato da una buona posizione a livello individuale. Il cross non sembrava tanto duro ed impegnativo, quando lo abbiamo visto in ricognizione, però dopo si è rivelato molto selettivo. Basti pensare che ci sono stati solo 4 netti nel tempo e comunque tanti, appartenenti alle squadre più forti, ed anche più esperti ,  si sono fermati. Credo che l’insidia imprevista sia stata rappresentata dal terreno. Avendo riunito le tre discipline olimpiche in questo campionato, temo che l’area destinata al cross country non sia stata lavorata a puntino, era pieno di radici ed insidie, questo ha reso difficile la possibilità di galoppare. Chi ha provato a scorrere un po’ in avanti, riportava a casa un cavallo molto stanco e provato. Io all’ultimo minuto ho deciso di assicurarmi i salti.
" Poldo, un cavallo speciale per cuore e tecnica"

Ho fatto un netto in salto ostacoli che mi rende orgoglioso, perché il mio trakehner , anche se salta bene in concorso ippico, un errorino spesso lo fa, quindi credo di aver recuperato in salto ostacoli i punti persi in dressage ed i secondi di fuori tempo in cross. Tutto sommato non penso , in coscienza che avrei potuto fare di più! La squadra italiana Yrider di questo campionato si è espressa così bene perché ha fatto da sfondo grande affiatamento, rispetto, amicizia, coesione profonda, armonia, sintonia, intesa, valori provenienti  da molte gare affrontate insieme, stage tecnici e ritiri. È  stato un lavoro di gruppo che ci ha portato a questa medaglia, che è veramente importante perché un argento ha un significato speciale, nessuno ci ha regalato nulla, abbiamo battuto delle squadre competitive e preparate, e mi sento realmente felice e soddisfatto. Se non fosse stato per una Francia in forma smagliante, avremmo potuto battere anche quella! Il mio gesto di esultanza al termine del percorso di salto ostacoli, è stato davvero di liberazione e soddisfazione: capisci che tutto il tuo lavoro – e delle persone che lo hanno fatto con te-  ha trovato una corrispondenza in campo, allora si che puoi far esplodere tutta la tua emozione! La mia gioia va assolutamente condivisa con il vero protagonista di questa medaglia, come di tanti altri risultati, ovvero questo grande cavallo di nome Feldheger che ho la fortuna di montare. Un soggetto molto qualitativo con il quale stiamo crescendo agonisticamente e direi anche interiormente. “Poldo” ha sempre, tutt’ora bisogno, di un lavoro specifico per quanto riguarda il galoppo ed il raggiungimento della condizione fisica ottimale, un lavoro preciso sul salto. Si tratta di un cavallo che ha tante ore di lavoro alle spalle, e tante persone che mi aiutano, alle quali sento di dover esprimere tutta la mia gratitudine e riconoscenza: in primis alla mia famiglia, sempre in prima linea e che mi ha permesso di arrivare fino a qua, che mi dà supporto emotivo e tecnico, e precisamente il mio grazie sentito va a mio padre Francesco, che è anche il mio  tecnico, mio Zio Deodato, dressage coach, Vincenzo Cinelli, il mio jumping coach, mia madre Lalla ovviamente, ed il mio groom Sorin eccezionale accanto a Poldo ed a tutti i miei cavalli, tutta la squadra del team Italia davvero eccellente, dopo 7 campionati d’Europa , questa dell’argento, a mio sentire, senza nulla togliere a nessuno,  è stata la squadra perfetta!
Chiudo il ciclo giovanile, ma in realtà già 9 mesi fa era iniziata la mia esperienza da senior, però avevo veramente voglia, da Young rider, di fare questo campionato d’Europa e prendere una bella  medaglia, che era nell’aria. Al ritiro dicevo a tutti che potevamo farcela ed era il nostro obiettivo primario, vincere una medaglia, che poi, addirittura è di argento pregiato. Sono doppiamente felice! Voglio dire che in passato ho perso molte medaglie perché in campo abbiamo voluto strafare, in Francia ognuno ha fatto la propria parte  con semplicità ed impegno, in questo modo saremmo  arrivati  al conseguimento dell’obiettivo prefisso. Pensavo in cuor mio al bronzo, perché le altre squadre sono fortissime, ma siamo saliti sul secondo gradino del podio.
 Abbiamo saggiato in questo europeo l’emozione di vivere un campionato con tutte e tre le discipline equestri olimpiche insieme, come avviene solo alle Olimpiadi, alle quali spero di partecipare un giorno. Una  grande esperienza con un grande team, con un cavallo fantastico, ed un ricordo amaro, all’europeo  2017, ormai alle spalle : la caduta in cross per via di una banale incomprensione, mentre tentavo di galoppare. Quando succedono situazioni così non è facile ricominciare, levarsi la polvere, rimettersi in sella e ripartire senza ombre e fantasmi. Io sono ripartito, la gara dopo, in un tre stelle, perché ero sicuro dei mezzi prima di tutto del cavallo, e poi dei miei che sono l’altra metà del binomio!
 Non mi sono mai abbattuto e questa è stata la chiave di volta di questa avventura!
 Sono davvero contento di aver trovato questa continuità.
Ora sono 5 o 6 gare che si sta allineando tutto con questo cavallo e sono davvero molto felice. Tanti dicono che “Poldo” è un cavallo complicato perché ha un salto difficile, in dressage è più maneggevole, ma sui salti presenta un passaggio complicato , eppure credo che questo sia un cavallo speciale a livello di cuore e tecnica, un cavallo che , a sentimento, non ha svelato ancora tutte le sue carte.
Spero e credo che ne riparleremo più avanti. “



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