domenica 29 settembre 2019

“ SCHOCKEMOHLE CHIAMA ITALIA: VENITE A LAVORARE NELLE NOSTRE SCUDERIE IN GERMANIA”.

FOCUS, IL PERSONAGGIO
INCONTRO CON DIRK HAUSER, HEAD HUNTING DI MR.SCHOCKEMOHLE
Potete scrivere a Dirk Hauser: hauser@schockemoehle.com
 Il Lewitz Stud possiede 5000 cavalli e foals distribuiti in diverse scuderie e terreni”

Sito internet www.gestuet-lewitz.de
 Potete scrivere a Dirk Hauser: hauser@schockemoehle.com
Di Giulia Iannone
Ringraziamo Aurelie Jeulin per la traduzione in inglese.
Si presenti ai lettori come più le fa piacere, indugiando sulla sua formazione tecnica e sulla sua carriera agonistica. Cosa rappresentano i cavalli nella sua vita?
“ Sono nato in mezzo  ai cavalli. Sono con loro da sempre. Ho cominciato a montare da bambino ed ho sempre fatto parte del mondo equestre. A soli 17 anni sono diventato un cavaliere di alto livello, di tutte le categorie, ed ho fatto  parte della nazionale tedesca di salto ostacoli  per molti anni. Ho montato sotto i colori della nostra bandiera in molte Coppe delle Nazioni in giro per il mondo. Uno dei miei risultati migliori in ambito internazionale, è il 4° posto individuale nel Gran Premio di Aachen. Ho sempre adorato lavorare con i cavalli vederli crescere e maturare nei circuiti internazionali”
Da quanti anni lavora per Paul Schockemohle? Cosa fa nella sua scuderia?
“ Lavoro nella scuderia di Paul Schockemohle ormai da 9 anni. Ho cominciato prima nel ruolo di trainer, poi come Manager nel settore equestre del Lewitz Stud. Oggi sono principalmente alla ricerca dei più talentuosi cavalieri e groom in giro per il mondo, per Mr.Schockemohle, per dare loro la possibilità di unirsi alla nostra grande famiglia”
Credo sia in atto dunque un progetto di espansione della scuderia Schockemohle. Cosa vi preme far sapere fuori dalla Germania e principalmente in Italia di questo progetto?
“ Da quando Mr.Schockemohle ha acquistato nel 1990 il Lewitz Stud per i cavalli sportivi, ha sempre voluto portare i cavalli ai massimi livelli e nel miglior modo possibile. Costruendo nuove scuderie per i cavalli e nuove case vicino al nostro posto di lavoro, per i nostri cavalieri e groom, ha reso la scuderia sempre più moderna ed agile. Oggi stiamo ancora crescendo e cerchiamo di portare il meglio per il nostro personale ed i nostri cavalli e vogliamo continuare ad aumentare in futuro questa stretta relazione.”
"Oggi stiamo ancora crescendo e cerchiamo di portare il meglio per il nostro personale ed i nostri cavalli e vogliamo continuare ad aumentare in futuro questa stretta relazione.”

Ci racconti, brevemente, quali sono le attività della scuderia?
“ L’idea di Paul Schockemohle è quella di allevare i migliori cavalli in tutto il mondo. L’intero Lewitz Stud e tutte le persone che lavorano qui (dai camionisti, ai groom, ai cavalieri ed i trainers…) sono focalizzati su questo obiettivo. Usiamo solo fattrici comprovate ed i migliori stalloni che possiamo trovare all’interno della nostra scuderia o nel mondo per allevare. Ci concentriamo sull’assumere persone qualificate che insegneranno più tardi ai nostri giovani cavalli. Siamo sempre felici con le persone che portano nuove idee e nuovi metodi in modo che possiamo mettere insieme esperti da tutto il mondo per garantire il miglior allevamento”
 Quanti cavalli avete attualmente in scuderia?
“ Il Lewitz Stud possiede 5000 cavalli e foals distribuiti in diverse scuderie e terreni”
Quanti giovani cavalieri lavorano presso di voi? Di che nazionalità? Quale è il livello tecnico che si può osservare? Cercate di convertire tutti ad una monta di tipo tedesco?
“Al momento, abbiamo circa 55 cavalieri e 55 groom provenienti da tutta Europa e da ogni parte del mondo seguiti dai nostri 6 istruttori principali e dai nostri 5 assistenti istruttori. Stiamo lavorando ogni giorno 550 cavalli su tutte le nostre scuderie e vorremmo arrivare a lavorarne 650 al giorno. Per noi l’elemento base che ricerchiamo in tutti i cavalieri di tutte le nazionalità dovrebbe essere un assetto corretto ed equilibrato con mani morbide. Noi abbiamo notato, negli ultimi anni, per esempio, che la monta italiana è molto gradita ai giovani cavalli, ed è per questo che noi non imponiamo ai cavalieri un solo modo di montare, ma ci concentriamo sul far emergere liberamente le migliori abilità di ognuno di loro in accordo con i cavalli.”
"l’elemento base che ricerchiamo in tutti i cavalieri di tutte le nazionalità dovrebbe essere un assetto corretto ed equilibrato con mani morbide."

Che cosa ne pensa dell’equitazione italiana?
“L’equitazione italiana vanta una lunga tradizione storica. Cavalieri come Raimondo D’Inzeo hanno segnato la storia con i propri risultati, idee e modo di montare a cavallo. Oggi troviamo molti cavalieri italiani nei concorsi internazionali che hanno ispirato i giovani cavalieri di tutto il mondo. “
Quale interessante scambio può avvenire in termini tecnici e sulla passione e l’entusiasmo equestri?
“ Anche se l’equitazione italiana e tedesca hanno molto in comune, entrambe le parti possono sempre portare uno scambio interessante tra loro. L’equitazione internazionale è sempre in crescita e va evolvendosi in termini di cavalli, quindi l’obiettivo per l’allevamento è quello di seguire la tendenza moderna. Insieme ai nostri partner che provengono dall’Italia e da ogni parte cerchiamo di trovare nuove idee nel montare e nell’allevare per adattarsi a queste tendenze. “
Avete in scuderia cavalli simbolo come Chacco Blue e Totilas. Che personalità hanno e cosa rappresentano per voi questi grandi cavalli?
“ Molti cavalli campioni sono nati a Lewitz , molti di loro sono stati addestrati da noi ed hanno fatto le prime esperienze in carriera qui. Cavalli come Chacco Blue, che sono morti troppo presto, ma hanno lasciato la propria impronta genetica sui propri figli e noi siamo davvero orgogliosi di continuare a vedere, attraverso i puledri, che il loro padre è stato un grande cavallo atleta. Certo cavalli come Chacco Blue e Totilas o altri, sono un grande orgoglio per la nostra scuderia, ma  per noi sono tutti uguali e ci prendiamo cura di loro allo stesso modo.”
"Questo posto potrebbe aprirti le porte della tua futura carriera nel mondo dei cavalli"

Per concludere, perché venire in Germania a lavorare con voi?
“ Se ami i cavalli e desideri incontrare persone provenienti da tutto il mondo, il Lewitz Stud dovrebbe essere il posto che fa per te. Hai la possibilità di imparare tutto sui giovani cavalli e crescere con loro. Questo posto potrebbe aprirti le porte della tua futura carriera nel mondo dei cavalli. Puoi iniziare a creare la tua rete fin dal primo giorno e puoi lavorare insieme con famosi ed esperti trainer”.





domenica 8 settembre 2019

“UNA EXPLOSION PER BEN MAHER”

GRAND PRIX LGCT ROMA
(Credit: ph. Stefano Grasso/LGCT)
"La vittoria è dovuta alla bravura del cavallo che mi ha aiutato tanto"


E’ SUA LA VITTORIA ALLO STADIO DEI MARMI NEL GRAN PREMIO DEL SABATO
Di Giulia Iannone

E’ il cavaliere britannico classe 1983, Ben Maher,  a trionfare a Roma, nel Grand Prix,  in sella ad Explosion W.
L’olimpionico di Londra 2012 ha ottenuto il trionfo in sella al Kwpn castrone di 10 anni da Chacco Blue x Baloubet du Rouet con il formidabile tempo del jump off di 38.76. All’inseguimento del cavaliere britannico si sono lanciati – dei 4 che avevano  avuto accesso al barrage- Marlon Modolo Zanotelli du VDL Edgar M che ha chiuso alle sue spalle nel tempo di 39.20, a  lui è toccato partire per primo in barrage quindi senza parametri di riferimento e senza poter realmente spingere il piede sull’acceleratore. Terzo posto per “Il leone” di sempre, il Kaizer tedesco Ludger Beerbaum, che a 56 anni suonati continua a dare del filo da torcere ai suoi avversari, con la verve e lo spirito di sempre, in sella a Cool Feeling. Per lui il tempo di 39,39. Luca Marziani in sella a Tokyo du Soleil ha tentato il tutto e per tutto per affrontare il barrage,  fase nella quale lo stalloncino nero non è proprio maestro. Per loro infatti sono volate 3 barriere nel tentativo di sfidare il cronometro e cercare di pizzicare i tre gradini del podio. “Entrare per ultimo era un vantaggio,” ha dichiarato in conferenza stampa il Campione d’Italia”  anche se relativo perché dovevo rischiare il tutto per tutto. Lo sanno tutti che la qualità migliore di Tokyo non è la velocità. Dovevo rischiare il tutto per tutto, dovevo impostare bene la gara: la 1, la 2 e anche la curva 3 sono andate bene, purtroppo c’è stata quella ‘frenatina’ nella curva al 4 del barrage e la gara è finita lì. Non recrimino nulla, stavolta è andata così, la prossima volta avremo qualche posizione in più da scalare e ce la metteremo tutta. Comunque grande cavallo, grande atmosfera, un grazie particolare al pubblico che è stato stupendo e ha fatto sentire tutto il suo calore.” Ed ha concluso dicendo” Bellissimo partecipare qui con Tokyo du Soleil, mi sono divertito, emozionato e sono soddisfatto”. 
Ben Maher in conferenza stampa ha così commentato la prestazione vittoriosa “L'olimpionico Ben Maher prende la parola: “Roma mi porta fortuna, Esxplosion W è in forma e sono felice di essere sul gradino più alto del podio. La vittoria è dovuta alla bravura di Explotion che oggi mi ha aiutato molto. È uno sport difficile può accadere qualunque cosa fino all’ultimo. Non ho corso grossi rischi oggi ma il cavallo è veloce e sono felice che dietro di me c’erano anche cavalieri italiani, che sono velocissimi. A St. Tropez porto un altro cavallo, Explotion va in vacanza per due settimane. Cerchiamo di fare il meglio per i nostri sponsor, vincendo quanto possibile”.

Da segnalare che nel giro base del gran premio sono scesi in campo cavalieri di grandissimo spessore, professionalità e stili inconfondibili: Da Simon Delestre a Marcus Ehning, dal nostro stilista Alberto Zorzi , Daniel Deusser , Simone Blum, Laura Kraut, Christian Ahlmann Gerco Schroder, Marco Kutscher. 

venerdì 6 settembre 2019

PIETRO ROMAN DOPO IL CAMPIONATO EUROPEO

Completo
“BARRADUFF, IL GUERRIERO HIGHLANDER CHE VUOLE MIGLIORARE ANCORA”
Di Giulia Iannone
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio. "

 Operazione "Ticket to Tokyo" conclusa positivamente in Germania. Tra gli alfieri di quella squadra ,c'era per la quinta volta, Pietro Roman. Il figlio d’arte al telefono ci ha detto molto in relazione alla prestazione di squadra,  a quella individuale, ai  suoi progetti per il proseguo, alle le sue belle sensazioni su Barraduff. Questo e molto altro nella seguente intervista…


Facciamo subito un commento sulla tua prestazione individuale, sottolineando questa magica performance in rettangolo con il grigio Highlander “Barraduff”. 
“Il cavallo era in forma già dalle settimane precedenti l’europeo. Sono partito molto positivo da casa. Sono molto felice della mia prova di dressage a Luhmuhlen, perché  Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio però le ultime gare – soprattutto i mondiali- non sono andate come speravo e desideravo. Avevo messo un po’ troppa pressione, un po’ troppe richieste da quel punto di vista. Tornando indietro a casa, ripercorrendo i nostri passi, abbiamo ristabilito una fiducia reciproca in rettangolo molto positiva e si è rivelata una buona preparazione. Il cavallo nei 10 minuti prima del rettangolo era incredibile, a dir poco  spettacolare. Avendo alle spalle degli ultimi rettangoli non proprio positivi, per sicurezza ho messo 10 minuti in più di lavoro rispetto al solito. Quei 10 minuti in più, si sono sentiti, poiché il cavallo era molto bello ma un pochino privo di energia. I due errori che sono venuti: il trotto allungato che non sono riuscito a tirar fuori ed il primo cambio, da galoppo destro a sinistro, che solitamente è il mio migliore, credo siano dovuti ad un calo di stamina. Nonostante ciò, mi sono molto divertito col cavallo, mi è piaciuto il momento, ed sono felicissimo di aver ritrovato un cavallo collaborativo e sereno.”
C’era una strategia di gara?
“ Sì, ma non era basata sul rettangolo, ma sulla giornata di cross. Partire in dressage il secondo giorno, è più conveniente perché si sa, i giudici sono un po’ più generosi con i voti. La strategia era fondata sul fatto che un binomio considerato di grande esperienza come me e Barraduff, con una buona sicurezza  in campagna, ha avuto il compito di partire per primo, per visionare e testare il tracciato in modo da  far orientare e poter consigliare gli altri componenti della squadra  su come gestire il tracciato”.
Come era questo cross? Lo hai visionato a piedi nudi, abbiamo visto le foto della ricognizione in cui sembra tu cammini sulle acque! Quali i punti delicati da tenere d’occhio?
“ Era un percorso difficile ma molto chiaro e mi è piaciuto da subito. Le richieste formulate dal disegnatore erano all’altezza di un campionato d’Europa ma allo stesso tempo molto chiare. Un buon binomio con fiducia reciproca, una monta semplice avrebbe portato a casa un buon risultato. Così è stato. Gigi era incredibilmente agile, concentrato, attento, le orecchie sempre avanti, non ha mai avuto la minima esitazione nell’affrontare il cross. Il percorso, come ho detto, era chiaro ma non classico. Partiti con i primi 3 salti, si doveva poi affrontare un buon minuto e mezzo di galoppata priva di ostacoli dopo la quale si arrivava ad una discesa stile scivolo dei pratoni con in fondo un cassettone, un enorme drop in ricezione e la prima acqua che era una richiesta decisamente seria. L’acqua e le sue richieste non mi preoccupavano, anche se ho trovato molto inusuale il suo posizionamento così presto sul tracciato. Tutte e 4 le acque erano di notevole importanza, soprattutto l’ultima con quei due cassettoni in curva e quel fronte stretto acqua- acqua molto verticale, che si è dimostrato un salto decisamente ostico da affrontare a fine percorso. Non facendo un passaggio eccellente sull’ultima acqua e sapendo che avevo un bel po’ di secondi in mano da poter utilizzare al meglio, ho deciso di alternare sul salto successivo, un  angolone in cresta, evitando così uno sforzo inutile, dopo un salto non bellissimo, al cavallo. Saper riflettere ed essere in grado di valutare un cambio di programma, seppure in pochi brevi secondi, è fondamentale per la buona riuscita del percorso. E’ stato un giro gradevole, divertente, bellissimo. Oso dire che  mi sono divertito, per quanto uno si possa divertire, sapendo di avere in gioco il pass Olimpico.”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page equipe foto
Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio ...

Hai ritrovato il tuo Gigi, grande compagno di avventura? A 17 anni, qualcuno aveva ipotizzato una sua fase di tramonto. Cosa puoi dire?
“Assolutamente! Ma dire che l’ho ritrovato è sbagliato. Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio.  E’  arrivato in formissima, rientrando subito di fiato, saltando benissimo fino alla fine. E’ un guerriero, vive per fare queste gare e facendone meno in questi anni di maturità, ogni volta che vede partire il van con gli altri cavalli in scuderia, sta lì affacciato alla finestra del box e si capisce bene che vorrebbe salire, ma spesso  non è la sua gara. E’ valsa la pena aspettarlo tanto, è stato un soggetto tardivo. Il lavoro lento e rispettoso ha dato i suoi frutti, perché tutt’ora è un cavallo in evoluzione (positiva) e al top della forma”
Però, noi sappiamo, che Gigi, ha il suo tallone di Achille e si tratta della prova di concorso Ippico. Dico bene?
“ Esatto. La terza prova per lui è delicata. Ma questa volta devo confessare e confermare che i due errori a questo campionato europeo nella prova di concorso sono arrivati per colpa mia. Sono partito scarico, sul numero 1 e non sono stato abbastanza reattivo nel rimettermi in avanti il cavallo sul numero 2, la distanza era un filo troppo lontana sul  verticale n°2 in cui volevo tenere un po’ di spazio ma, andava tenuto con un ritmo ed un’energia sicuramente diversi, ritmo ed energia che non avevo. Una incomprensione enorme da parte mia che mi ha dato un bello schiaffo in faccia, e dopo quel grande imperdonabile errore abbiamo saltato benissimo i rimanenti ostacoli. Era un percorso grosso tecnico ed impegnativo”
Se tu avessi fatto netto, saresti stato quinto?
“ Direi di sì, confesso che non sono andato troppo a vedere. Comunque questo è lo sport. Era una situazione d’oro, nella quale si capiva, anche dopo ragionandoci con Jacopo Comelli, che il cavallo voleva fare netto, aveva il potenziale per fare bene. Niente da aggiungere, ho montato male io. Tutto qua. Sapevo già entrando in campo che la squadra aveva ottenuto la qualifica per le olimpiadi, ma nonostante ciò sono comunque entrato un po’ teso e nervoso, in una posizione molto buona, sapendo che facendo netto e sentendo il cavallo in super forma, sarei finito nella top 10 del campionato. Non è andata!”
Forse il fatto più importante è stato aver ritrovato Pietro Roman versione Gigi?
“ Ho ritrovato, dopo i mondiali, un cavallo sereno ed espressivo e concentrato sul grafico del primo giorno, incredibile in cross, e la cosa che stupisce di più, un cavallo che a 17 anni ha ancora voglia, testa e cuore per cambiare ed imparare a saltare diversamente. La cosa sta avvenendo, purtroppo da parte mia ci sono delle piccole incomprensioni. Solo un cavallo straordinario come lui può essere pronto a cambiare metodo di monta in salto ostacoli alla sua età. E’ un cavallo estremamente intelligente”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Operazione Ticket toTokyo raggiunta!: 

sono estremamente felice che l’obiettivo primario sia stato raggiunto”

Che vuol dire cambiare metodo a 17 anni?
“ Prima di tutto gli ho dato più fiducia. Avevo sempre paura il terzo giorno che il cavallo non avesse quel buco in più per poter saltare bene. Non è mai stato un cavallo estremamente di gesto o con un rispetto incredibile, se no non sarebbe così in campagna. Gli abbiamo solo ricordato come usarsi meglio e svolgersi con tutto il corpo sul salto. Senza fare nulla di sconvolgente abbiamo fatto un lavoro per metterlo a suo agio su qualunque tipo di salto. E’ un lavoro fisico e mentale al contempo”
A chi si deve questo lavoro?
“ La rifinitura attuale di questo pensiero tecnico lo dobbiamo a Jacopo Comelli. Ma in passato ho lavorato anni con Duccio Bartalucci e Giorgio Nuti, tanti grandi tecnici che mi hanno trasmesso e lasciato sensazioni indelebili”.
Chi sono allora tutte le altre figure tecniche che ti hanno aiutato a prepararti per questo campionato europeo?
“ Mia moglie in primis, Francesca Blasi che mi è sempre vicina e mi permette di svolgere il mio lavoro di cavaliere, è la mia roccia in tutto quello che faccio non solo nello sport, ma anche nella vita. E’ una grande donna di cavalli, molto attenta al loro benessere psico-fisico. Devo moltissimo a mio padre Federico, perché mi ha riportato- dopo l’ultima esperienza di Haras du Pin, gara nella quale pensavo di affrontare una garetta di esercizio ed invece è stata fonte di  una incomprensione in cross-  sulla retta via facendomi capire come dovevo recuperare il filo del discorso il giorno del cross. In equitazione è sempre così, ogni tanto si vince, ogni tanto si impara. Sono sicuro che prima o poi qualche grande bel risultato senza dubbio arriverà. In dressage mi offre un grande aiuto un cavaliere olimpico che è Daniel Pinto, che seguiva già mio padre in passato. Non è sempre facile da reperire per via della sua attività internazionale, ma ce l’abbiamo fatta anche stavolta.”
Per la quinta volta alfiere nella squadra azzurra, avete staccato il biglietto per Tokyo 2020. Cosa mi puoi dire?
“ L’obiettivo di questi campionati europei era quello. La strategia era quella. C’è stato un grande appoggio e sostegno dei tecnici federali, selezionatori, veterinario, tutto lo staff federale da Kathrine Lucheschi, Giacomo Della Chiesa , Marco Eleuteri, Francesco Girardi. Poi ci siamo trovati il terzo giorno a poter combattere per una medaglia, cosa che non è andata come speravamo, però sono estremamente felice che l’obiettivo primario è stato raggiunto”
Cosa ne pensi di questa squadra tedesca ancora oro e questo duello Ingrid –Michael che ha visto trionfare la figlia d’arte?
“ Trovo la Germania di nuovo una nazione in gran forma con 4 binomi estremamente competitivi. Devo confessare di essere un enorme fan di Ingrid Klimke, sono molto contento che abbia vinto lei, come donna di cavalli, atleta, figlia ed erede di una immensa tradizione equestre e poi sono innamorato del suo cavallo Bobby. Sono molto lieto per lei”
Adesso quali sono i tuoi programmi per gli altri cavalli?
“ Ho un calendario abbastanza pieno, non c’è riposo in vista per me da qui fino a fine novembre.  C’è del lavoro da fare per me, anche perché mia moglie Francesca attende il nostro secondo figlio, quindi devo portare avanti il lavoro anche dei suoi cavalli. Jake, il cavallo di mio fratello che ho comprato da lui, dovrà qualificarsi su un 4 stelle lungo. In accordo con i tecnici vedremo quale gara scegliere.”

Photo courtesy Pietro Roman eventing page
"questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune."

Quindi sarà Jake ad andare a Tokyo?
“ Difficile da dire ora, non so neanche se andrò io… L’idea sarebbe quella di avere due cavalli pronti ed adatti per affrontare un impegno olimpico. “
C’è qualcosa da aggiungere?
“ Sembra scontato, invece vorrei formulare i miei più sentiti e vivi complimenti ai miei compagni di squadra, questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune. Di conseguenza, i miei più grandi complimenti a tutti loro assieme alla mia più totale stima ed un grazie anche a tutto lo staff federale. Sono stati presenti senza stravolgere e cambiare le routine di noi cavalieri senior. Non era un compito facile essere presenti, aiutare sostenere senza disturbare ma ci sono riusciti nel migliore dei modi. Sono stati fantastici”