sabato 23 settembre 2017

BOATI NEL SILENZIO”: CALCIO ED EQUITAZIONE NON POSSONO SVOLGERSI IN CONTEMPORANEA!


 INTANTO, L’OUTSIDER EVELINA TOVEK SU CASTELLO 194,  VINCE IL GRAND PRIX ROME DEL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS.
Dall’inviato , testo e foto by Giulia Iannone
Tutto pronto per la premiazione
E' la svedese di 24 anni Evelina Tovek a vincere oggi in quel di Roma su castello 194


Ore 16.00 tutto pronto al Foro Italico in Roma, Stadio “Pietro Mennea”, per l’inizio del Gran Premio Table A, Against the clock with jump off.
L’anno scorso sulla caput mundi si scatenò l’inferno in termini di pioggia lampi e tempesta elettrica e la gara fu sospesa e poi rimandata alla domenica.
Quest’anno alle ore 15 si è disputata una simultaneità di eventi sportivi. 
Due stadi attivi in parallelo.
Quello del calcio vedeva svolgersi la partita Roma-Udinese, terminata col risultato di 3-1 allo Stadio Olimpico. 
Calcio ed Equitazione non possono svolgersi in contemporanea
Due stadi, due sport troppo diversi da affiancare 

Questa accadeva di fianco ed al di sopra dello Stadio dedicato a Pietro Mennea ove vinceva nel tardo pomeriggio, al jump off, la 24enne Evelina Tovek. Prima di addentrarmi però, più nello specifico della manifestazione equestre, motivo del mio scrivere, vorrei solo sottolineare che oggi si sono rincorse e sono state affiancate due realtà sportive che vivono e si nutrono di due verità concettuali in maniera diversa ed antipodica. Il calcio vive di rumori, di suoni, di tifo “da stadio” appunto,  di boati, urla, prodotti da una  folla, spesso invasata dall’entusiasmo ,  che grida, esultanza espressa in maniera confusa e caotica. Il mondo del cavallo e l’equitazione si nutre di silenzio, vive e si esprime con delicatezza, alla ricerca di calma, ordine, concentrazione, meditazione, il “nostro” pubblico sa che deve stare composto, fermo, talvolta senza respirare, non deve sbagliare l’attimo destinato all’applauso concesso solo a fine percorso per non disturbare il binomio impegnato nel momento agonistico.  Il cavallo rifugge tutto ciò che è improvviso, esagerato, che spaventa, che rompe lo stato di mancanza di suoni da cui, per codice genetico,  fugge per difesa. Oggi abbiamo “costretto” le creature del silenzio ad esprimersi in una categoria massima di salto ostacoli, insomma  a gareggiare ad altissimo livello su di un campo difficilissimo, per boati e grida e urla e inni calcistici e vibrazioni poderose - si avvertivano dalla diretta Tv- e per noi che abbiamo seguito la gara in loco si sentivano le vibrazioni sul suolo, e non posso descrivere la sensazione da panico sopraggiunta all’urlo della tifoseria all’annuncio dei ben 4 goal segnati durante la partita. Temo che ci siano capitati il cavallo di Roges Yves Bost e quello di Marcus Ehning durante il jump off. Detto questo, non so come si possa fare ad ovviare ad una concomitanza, ma qualcosa andrebbe rivisto e verificato e riprogrammato perché questi due sport di pari passo non possono svolgersi.
Ecco quando è venuto l'errore in barrage per Marcus Ehning che aveva fatto registrare
il MIGLIOR TEMPO

Detto questo, nessuno si aspettava che vincesse la bionda e giovanissima Evelina Tovek su Castello 194, castrone grigio Westfalen  di 9 anni da Cristallo. Ha stupito prima di tutto il suo netto in percorso base , che si è andato ad affiancare a quelli di Harry Smolders su Don VHP Z e quello perfettamente eseguito con la sua solita “classe e semplice perfezione” di Marcus Ehning su Funky Fred. Sinceramente, chi scrive, vedendolo così ispirato ed in giornata credeva fosse la giornata del cavaliere tedesco dai capelli rossi e pregustava un barrage testa a testa con l’olandese Harrie che non poteva sbagliare nulla. Ma tra di loro è arrivata, in punta di piedi , di sorpresa la giovane svedese che ha per sorella una dressagista, Isabella, due ragazze che appartengono ad una famiglia molto appassionata di cavalli. Il percorso base aveva visto commettere errore da molti cavalieri quotatissimi: Scott Brash, Lorenzo De Luca versione Halifax, il campione d’Europa Peder Fredricson, Eric Lamaze, Roger Yves Bost ha avuto molte difficoltà su Sunshine du Phar che ha deciso di andare a dare qualche consiglio ad un cameran in curva, John Whitaker su Crumley si è ritirato…Alberto Zorzi, con Fairlight non è riuscito a rientrare nei migliori 25 “non sto bene!” ci ha detto al telefono “ Sono ammalato e senza forze”. Nella notte il cavaliere veneto è stato colpito da una pesante colica che non ci voleva proprio.
Altra strategia per Smolders: cercare e portare a casa il netto senza cercare il tempo!

 AL barrage entra per primo, in posizione poco vantaggiosa perché senza riferimenti, Marcus Ehning spinge a caccia del tempo e della precisione ma Funky Fred guarda un po’ troppo il blu del penultimo verticale e scappa la barriera. Il tempo era 47.90, il migliore ovviamente. Harry Smolders fa un altro tipo di ragionamento: cerca il netto e chiude con 52.43. Sembrava essere questa la zampata di un cavaliere che è in forma straordinaria e che oggi con questo risultato vince a tavolino l’edizione 2017 del Global Tour. Ma arriva Evelina su Castello, che sinceramente “ben sostenuta” al kiss and cry corner da un Henrik Von Eckerman molto attivo – forse contemporaneamente faceva il tifo da stadio per la Roma!- ha chiuso con zero fermando il cronometro a 50.71. “Sono veramente scioccata di questo meraviglioso risultato” ha dichiarato in conferenza stampa una incredula entusiasta  raggiante portacolori svedese,
Nessuna strategia per Evelina. Solo montare come sempre!
ma oggi la fortuna aveva scelto lei!

” La mia strategia  in campo? Devo essere sincera: nessuna in particolare. Ho solo montato come sempre e fatto affidamento sul fatto che il mio cavallo, che pure non è uno specialista della velocità, ha una falcata di galoppo molto ampia. Ed il che ci ha ovviamente aiutato.”
Domani alle 12.45 la gara 145/150 sempre against the clock, with jump off.



venerdì 15 settembre 2017

“PER MIGLIORARE ANCORA, BISOGNA CAMBIARE ATTEGGIAMENTO MENTALE”
Le considerazioni di Gianluca Caracciolo all’indomani dei campionati italiani giovanili di Arezzo.
A cura di Giulia Iannone
"Per funzionare con costanza e verità, bisogna che entrambe le figure , cavallo e cavaliere, procedano in sintonia e di pari passo" Cit. Gianluca Caracciolo
Photo courtesy Caracciolo facebook page


I Campionati italiani giovanili di settembre, che si sono svolti ad Arezzo, sono ormai in cantiere. Abbiamo contattato al telefono, il cavaliere ed istruttore pugliese Gianluca Caracciolo che ha vissuto l’appuntamento aretino in prima linea, con  Domenico Carlino, che nella categoria juniores assoluto ha terminato in ottava posizione e con  Domenica Del Prete, giunta in finale del criterium juniores con una nuova cavalla.
 “Per poter crescere ulteriormente in campo tecnico le nuove leve dell’equitazione italiana hanno bisogno di tecnici autorevoli e competenti ed un ottimo schema, metodo e programmazione del lavoro…”
Ecco cosa ci ha detto il cavaliere di Bari Gianluca Caracciolo:

 Lei ha accompagnato al campionato italiano i suo allievi. Con quale sensazione è tornato dall’appuntamento tecnico in Toscana?
“ Sono rientrato soddisfatto sia per quanto riguarda i miei ragazzi, sia perché ho visto nella media un ottimo livello tecnico dei partecipanti. I percorsi inoltre, voluti e supervisionati da Stefano Scaccabarozzi e Giorgio Nuti, sono stati dei percorsi selettivi. Non è venuto alcun risultato per caso. In finale sono arrivati i binomi migliori, coloro che avevano una preparazione adeguata all’evento.”

Dunque il rigore, la chiarezza e la coerenza tecnica di Giorgio Nuti sta dando una traccia decisiva in campo giovanile?
“ Ho interagito con Giorgio , ad esempio, in merito ad una imboccatura da gara, da far usare al mio allievo, dopo il primo giro , ho avuto un riscontro immediato in campo, i piccoli dettagli spesso determinano il cambiamento. Trovo che la presenza del tecnico giovanile in campo prova, pronto e disponibile al suggerimento ed al consiglio sia un plusvalore da non sottovalutare. Probabilmente io ho un feeling immediato con Giorgio Nuti, perché 20 anni fa sono andato da young rider in scuderia dal tecnico lombardo, dunque la mia formazione deriva da lui! Giorgio, anche durante il lavoro mattutino ,osserva, interviene, aiuta. Ma dove si trova un tecnico così? Domenico Carlino ha vinto un Gran Premio internazionale  a Samorin, due mesi fa, Giorgio Nuti è stato sempre con noi e ci ha aiutato moltissimo . Ho avuto un supporto tecnico eccezionale che non abbiamo mai avuto. Giorgio Nuti sta lavorando tantissimo e gli va dato sempre più spazio, ma devo dire che lo stanno impiegando con grande profitto.”
"Pensiamo a migliorare noi stessi, facciamo la progressione tecnica, poi proveremo a fare qualcosa di diverso, perché il cambiamento spesso è necessario, ma la strada maestra va percorsa fino in fondo. "
Cit. Gianluca Caracciolo
Photo Courtesy Caracciolo facebook page


Facendo un discorso generale sul movimento giovanile in equitazione, che sta progredendo su di una ottima strada di sviluppo, cosa si può fare ancora per migliorare?
“ Dobbiamo cercare di migliorare nell’ambito delle nostre possibilità soggettive. Dobbiamo cercare di fare bene le gare del nostro livello tecnico, prima di poter fare il salto di qualità. Per fare bene i Gran Premi, prima dobbiamo aver fatto ottimamente le categorie di altezza 1,30/ 1,40 e così via. Fare una categoria  1, 30 montando bene,  rappresenta un obiettivo di tutto rispetto. Dobbiamo vivere con coscienza tutti gli step formativi e tecnici per poi ambire ad altre gare, altri traguardi. Non possiamo bruciare le tappe. In questo sport il cavallo è un elemento del binomio, ed il cavaliere l’altro componente del binomio. Per funzionare con costanza e verità, bisogna che entrambe le figure procedano in sintonia e di pari passo, ciascuno interpretando al meglio il proprio ruolo. Se qualcosa è sbilanciato nel rapporto, la prestazione agonistica non sempre si esprime. E’ inutile nascondersi dietro mille scuse. Il cavallo è un elemento fondamentale ma non unico!  Pensiamo a migliorare noi stessi, facciamo la progressione tecnica, poi proveremo a fare qualcosa di diverso, perché il cambiamento spesso è necessario, ma la strada maestra va percorsa fino in fondo. Bisogna cambiare atteggiamento mentale ma è un po’ tutto il sistema che deve diventare più agile e specifico, partendo dai tecnici che devono essere figure autorevoli, competenti, con buone doti diplomatiche e di comunicazione, che sappiano far crescere con la giusta analisi e critica tecnica. L’errore ed il fallimento si tramuta sempre in motivazione e stimolo per la crescita tecnica. Senza questo metodo non si va da nessuna parte”.

Quale è il cambiamento primario che la Federazione  potrebbe fare per accelerare il processo di miglioramento?
“ Penso che sia necessario rigenerare la classe degli istruttori e mettere bene in chiaro i livelli di competenza di ciascun tecnico. Non tutti possono accompagnare ad un europeo, ad un campionato italiano, o ad un Gran Premio e viceversa, un istruttore di alto livello,  non dovrebbe accompagnare un brevetto. Ragionerei più in quest’ottica. Ognuno deve poter fare al meglio il proprio lavoro nell’ambito della giusta competenza.”
"Gianluca Caracciolo  in una foto di repertorio, accanto a Domenico Carlino, che
al Campionato italiano, nella categoria juniores assoluto ,ha terminato in ottava posizione"
Photo courtesy caracciolo facebook page


Lei nel suo piccolo, quale istruttore e gestore di circolo ippico, come si relaziona con l’insegnamento equestre?
“ Seguo tutti ragazzi che ormai hanno il I e II grado , non faccio scuola personalmente, ma  da poco tempo ho inserito nell’organizzazione,  una giovane istruttrice molto in gamba, Serena Stea,  che curerà questo settore. Io dal canto mio, monto a cavallo e seguo gli allievi che bene o male mi seguono un po’ nel mio circuito di gare, poichè Domenico Carlino monta regolarmente nei gran premi cui partecipo,  ma con me montano anche altre ragazze che potrebbero raggiungere questo livello. Qui in Puglia il potenziale c’è, bisognerebbe imparare a guardare un po’ più in alto, non accontentarsi.”

Pensa che i ragazzi abbiano poca consapevolezza di quello che fanno, poca autocoscienza equestre? Si accontentano del poco tecnico mentre sono a caccia di grandi risultati in campo gara?
“ Questo sport un po’ fa cadere nell’equivoco di fare ciò che non si è in grado di fare! In uno sport in cui non sei solo con te stesso ed il tuo corpo, può capitare che un cavallo ti faccia fare delle cose per le quali non sei pronto. Una volta può andare bene! Ed allora si pensa che quella sia la regola. Non basta in questo modo fare netto, è come si fa il netto, come è la gestione del percorso, come fai saltare il tuo cavallo, il che presuppone un lavoro solido e forte svolto a casa. Vedo in giro ragazzi giovani competitivi e costanti che hanno centrato alla grande il metodo di lavoro in scuderia, un Giacomo Casadei, un Guido Franchi, i fratelli Garofalo, Mattias Alvaro, Codecasa e tanti altri …sono un bello stimolo, una bella realtà che può fare da esempio a tutti i ragazzi che oggi montano in gara e che puntano ad alti livelli. Talento e voglia di lavorare e migliorarsi. Però accanto a questi meravigliosi esempi di impegno e dedizione ne vedo altri che tardano ad imboccare la strada maestra di questa disciplina, fanno poco per cambiare e tentare di migliorare. Non tutti nascono Marcus Ehning o persone particolarmente dotate, ma con il lavoro si può anche arrivare. Bisogna avere anche la volontà e la voglia di mettersi in discussione, si fa presto a dire che il cavallo è poco rispettoso, si ferma… magari non si è centrato il tipo di lavoro che va bene per quel determinato cavallo, o non si comprende che il nostro compagno di gara non sta attraversando un periodo di forma. E’ questo il messaggio che dovrebbe passare.“
"Domenica Del Prete nella categoria criterium juniores  del campionato italiano giovanile,   è giunta in finale montando una nuova cavalla." Cit. Gianluca Caracciolo
Photo courtesy Caracciolo facebook page


Non stiamo assistendo ad una corsa verso il curriculum ed il risultato a tutti i costi , a scapito della gavetta formativa e necessaria?
“ Il risultato, una volta, arriva per tutti! Il problema è la costanza del risultato. Se si ottengono risultati troppo discontinui, non si è centrato la categoria di riferimento. Rincorrere il risultato è una cosa abbastanza ridicola e fine a se stessa. Senza un metodo di lavoro va bene una volta,  grazie al caso, ma poi non si ha costanza agonistica. Quest’ultima nasce quando si inanellano tanti ingredienti come quello veterinario, alimentare, la mascalcia, l’allenamento, la gestione di scuderia. Per creare costanza in gara bisogna anche fare una analisi obiettiva della prestazione sportiva: così si è consapevoli della strada intrapresa . Sono tante le variabili e procedere a caso non paga. La sfortuna non è una motivazione!”.
In una riunione con i tecnici abbiamo parlato appunto di questo, non solo dei  risultati esprimibili sulla carta, ma analisi critica dei risultati stessi, come già detto ci sono i netti fortuiti ed i netti costruiti!”
"Lo sport è lo specchio della società, questa componente non è da sottovalutare. Sono padre di tre figli e so bene quanto sia difficile non oltrepassare la sottile linea di demarcazione con i propri figli!"
Cit. Gianluca Caracciolo.
Photo courtesy Caracciolo facebook page

Molti cavalieri giovani non sanno cosa stanno facendo. E’ d’accordo?
“ Chi sale a cavallo dovrebbe aver chiaro cosa voler raggiungere e come, quale è lo scopo del proprio lavoro in sella. Spesso si pensa solo ad avere il cavallo con la testa in mezzo alle gambe anteriori.
Ci si concentra troppo sulle qualità del nostro cavallo e poco sulla possibilità di ottimizzare la prestazione migliorando le proprie qualità.
 L’improvvisazione e mancanza di obiettivo a medio e lungo termine, sono carenze da imputare al proprio tecnico di riferimento. Fino a che gli allievi non sono maturi, spetta al tecnico seguirli passo passo.”

Ed i genitori che ruolo hanno in questo contesto?
“ Lo sport è lo specchio della società, questa componente non è da sottovalutare. Sono padre di tre figli e so bene quanto sia difficile non oltrepassare la sottile linea di demarcazione con i propri figli! Si vivono i loro alti e bassi, le preoccupazioni, il successo e l’insuccesso. Tutto questo ci porta talvolta ad essere poco obiettivi, attribuendo gli insuccessi ad altri fattori, ma lo sport, inteso anche come palestra di vita, non è questo. Lo sport è fatto dei suoi parametri e, specie quando si perde,  bisogna essere critici senza filtri né scuse ma con obiettività. E non bisogna sempre accontentarsi di pensare che il cavallo non sia buono. Ci può anche stare, ma allora facciamo qualcosa di diverso.


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domenica 3 settembre 2017

SONKE ROTHENBERGER, IL DRESSEUR “JUMPING STYLE”

 CLOSE UP
IL PERSONAGGIO: SONKE ROTHENBERGER
Photo courtesy rothenberger official web site
" Cosmo è il miglior cavallo da dressage oggi in circolazione" cit. Sonke
Ma è figlio di Van Gogh da Numero uno!


LA LEZIONE DI UN GIOVANE E PROMETTENTE CAVALIERE DI 22 ANNI A TUTTI NOI!
Testo e traduzione dall’inglese a cura di Giulia Iannone
Abbiamo pensato di contattare telefonicamente il giovane astro nascente del dressage tedesco, Sonke  Rothenberger, dopo la sua meravigliosa performance ai Campionati Europei su Cosmo 59, che gli è valsa la medaglia d’oro nel Campionato a squadre e l’argento nel freestyle. Sonke è nato il 14 ottobre 1994 in Germania ma è mezzo olandese. Proviene da una famiglia tutta equestre, in cui si coniuga con armonia il dressage con il salto ostacoli. Suo padre Sven e sua madre Gonnelien , hanno vinto in dressage  la medaglia d’argento a squadre ad Atlanta 1996 per l’Olanda. Sonke monta anche in salto ostacoli, come gli zii,  e Cosmo 59, considerato il miglior cavallo da dressage oggi in circolazione,  ha una linea di sangue tutta da salto: è figlio di Van Gogh da Numero Uno x Lady da Fruhling. Il cavallo salta anche molto bene ed il campioncino di 22 anni lavora i suoi cavalli da dressage motivandoli anche con esercizi tratti dal  jumping training. Ancora meglio, il biondo cavaliere alto 1,93 preferisce gareggiare in rettangolo con i suoi stivali da salto , molto più comodi e confortevoli di quelli rigidi da dressage. La versatilità di un cavaliere giovane , moderno , molto sicuro, che ha parole da cavaliere maturo e sapiente” Io vado in gara solo se il cavallo è pronto davvero, altrimenti non ci vado! Se non ho tra le mani un cavallo buono, resto a casa , compro un cavallo giovane e lo preparo, e spero che in futuro diventi un buon cavallo come Cosmo. Non ho pressione addosso, monto per me stesso”.  Un giovane cavaliere con una solida preparazione alle spalle, grande equilibrio mentale e consapevolezza dell’uso dell’assetto e dello scambio interdisciplinare. In Italia nessun ostacolista troverebbe davvero “competitivo ,  gradevole, interessante ” gareggiare contemporaneamente o esclusivamente  in dressage ai massimi livelli, nel nostro paese nessun cavaliere “sprecherebbe” è questo il termine che va usato provocatoriamente, un cavallo ostacolista di livello Grand Prix se non in qualche Jumping Arena.
Leggete con attenzione l’intervista di Sonke e fate tesoro della lezione tecnica e concettuale che ha saputo dare a tutti noi…

Ci racconti  i momenti più belli e indimenticabili del Campionato Europeo che si è appena disputato a Goteborg?
Prima di tutto voglio dire che sono stato molto contento di essermi qualificato per gli Europei. Il mio cavallo, Cosmo 59, è stato uno dei cavalli più giovani a scendere in campo ed anche io credo di essere stato uno dei più giovani, se non il più giovane cavaliere a competere . Dunque sono realmente felice di tutto ciò. Il momento indimenticabile è stato quando ho finito l’esecuzione della Kur ed ho sentito che il mio punteggio era al di sopra del 90 % (90.614 per la precisione!), Devo dire che questi non sono solo i più bei ricordi di questo europeo ma anche della mia carriera fino a questo punto!”

Cosa provi quando gareggi in squadra rispetto a quando gareggi a titolo individuale?
“Il nostro primo obiettivo era quello di vincere la medaglia d’oro con la squadra. Tutto quello che sarebbe avvenuto a livello individuale rappresentava un extra per me! Durante una gara normale posso competere per me stesso e cercare di fare il meglio per me. Ma quando rappresento il mio paese in squadra, ad un Campionato o durante una Nations Cup, tutta la pressione e l’energia è attribuita per fare il bene della squadra. Quando sono a titolo individuale posso permettermi il lusso di prendermi dei rischi e fare bene o male solo per me stesso. Per la squadra è necessario essere costanti e affidabili.”
Photo Courtesy Longines Fei European Championship Gothenburg 2017
"Sono molto contento di essermi qualificato per gli Europei" cit. Sonke


Tu non gareggi in una squadra normale. Fai parte della squadra tedesca di dressage, una delle più forti e premiata nella storia. Cosa provi?
“ Lo so. Noi siamo stati  la squadra più forte alle Olimpiadi di Rio 2016 e anche quest’anno siamo stati la squadra più forte e sono davvero molto felice di far parte di una squadra del genere. A quest’europeo ho dato un buon contributo per vincere l’oro in squadra e a titolo individuale un bel contributo personale quale portacolori della Germania (secondo nello special con 82.479, secondo nel Grand Prix con 78.343, ndr) due cavalieri tedeschi nella Kur con un punteggio al di sopra del 90…non è successo mai nella storia. “

Confidaci tutta la verità. Ti aspettavi di vincere l’oro nel freestyle?
“ Allora prima di andare a Goteborg non mi aspettavo niente ovvero di vincere o  arrivare secondo o terzo… sapevo che  c’erano così tanti e buoni cavalieri come Isabell Werth, Carl Hester, Cathrine Dufour. Volevo dare  il meglio assieme al mio cavallo. Poi ho sentito che avevo totalizzato 90 % una percentuale buonissima e che avevo messo tanta pressione ad Isabell.  Sapevo che non avrei potuto fare di meglio e sono stato davvero felice.  Se non avessi fatto quell’errore mi sarei aspettato di vincere l’oro…ma va bene così. ”

Appunto come hai detto, hai messo molta pressione ad una amazzone come Isabell Werth. Te ne sei accorto? Che cosa hai provato ce lo puoi dire?
“ Che posso dire è stato incredibile! Io ho fatto il meglio che potevo negli ultimi due giorni di gare, molte persone hanno detto che avrei potuto anche vincere ma spesso dipende anche da cosa i giudici vogliono o si aspettano di vedere. E’ bello anche sapere che Isabell ha affermato che il suo test dell' Europeo è stato il migliore di tutta la sua vita…quindi essermi avvicinato così tanto ad Isabell non è tanto male soprattutto perché sono soltanto all’inizio della mia carriera!”
Photo Courtesy Longines Fei European Championship Gothenburg 2017
"
 essermi avvicinato così tanto ad Isabell non è tanto male
soprattutto perché sono soltanto all’inizio della mia carriera!”
Cit. Sonke


Parliamo di Cosmo, il tuo bellissimo cavallo. Descrivici il tuo compagno di gare, punti di forza, punti deboli, dicci quanto più puoi e come sia diventato il tuo primo cavallo dopo la triste perdita del tuo Favourit che aveva 18 anni.
“ Credo che Cosmo sia il miglior cavallo in circolazione in questo momento. Non ha molta esperienza, ha solo 10 anni,  e abbiamo commesso alcuni errori proprio per questo motivo. Penso che il giorno in cui raggiungeremo un test senza nessun errore allora ogni cosa sarà possibile! Sono molto felice di avere Cosmo in scuderia ed è un cavallo dotato di un carattere speciale ed è per questo motivo che ha tanta qualità e mi piace molto per questo. Da subito ho capito e sentito che sarebbe diventato il miglior cavallo nel mondo. Tutti a Goteborg hanno visto le sue caratteristiche e potenzialità, raggiungere il 90 % con alcuni errorini significa che siamo di fronte ad un cavallo speciale. Dopo Favourit abbiamo capito che era il cavallo giusto per farmi andare avanti e che era giunto il suo momento dopo tanto lavoro e così abbiamo vinto l’oro alle olimpiadi in squadra. Certo è stato molto triste il fatto che Favourit non ci sia più ma è così che va la vita. Ora dobbiamo iniziare ad affiancare nuovi  cavalli a Cosmo così che lui verrà destinato solo alle gare più importanti”

Tu hai dichiarato di avere uno stile dressage molto personale, simile ad uno “stile salto ostacoli”. Puoi spiegare meglio cosa vuol dire?
“ Prima di praticare il dressage, mi sono dedicato al salto ostacoli. Questa cosa mi rende propenso ad un “easy going” e cerco  di usare lavori differenti sui miei cavalli , non lavoro semplicemente sulle figure del dressage, cerco di motivare i miei cavalli con altri lavori. “
Photo courtesy Rothenberger official web site
Cosmo, CHIO Aachen, Juli 2017
" Mi piacciono i buoni cavalli, i cavalli ben lavorati"
Cit. Sonke


Allora ami il salto ostacoli più del dressage?
“ Mi piace il dressage, mi piace il salto ostacoli. La cosa importante è che mi piacciono i buoni cavalli. Se non si tratta di un buon cavallo da salto o da dressage…io non lo compro! A me piacciono i buoni cavalli e mi piace guardare i buoni cavalli in giro.  Questo quello che mi piace montare!”

Allora perché hai scelto il dressage, grazie all’esempio dei tuoi genitori?
“ Entrambe i miei genitori, mio padre Sven e mia madre Gonnelien, sono stati alle Olimpiadi, ecco perché ho studiato il dressage ma ho studiato anche il salto ostacoli perché mi piace, e poi c’è Cosmo che è molto buono in dressage ed in questa disciplina posso montarlo con grande piacere. Ecco perché il dressage!”.

Sei molto alto. E’ un problema per te o un vantaggio per quanto concerne il tuo assetto dressage?
“ Penso che se puoi controllare il tuo corpo,  se sei veramente alto, possa essere un vantaggio per il cavaliere perché aiuta molto a lavorare il cavallo e metterlo bene. Se non riesci a controllare corpo e gambe allora diventa  veramente difficile e non facile effettuare  un vero e proprio lavoro per sviluppare il tuo cavallo.”
Photo courtesy Rothenberger official web site
Cosmo, CHIO Aachen, Juli 2017
" Non monto pensando di dover dimostrare nulla agli altri.
Amo i cavalli e mi piace gareggiare. Vado in gara solo se il cavallo è pronto davvero"
Cit. Sonke


Figlio d’arte, appartenente ad una famiglia completamente equestre (padre, madre, zio, fratelli …) . Come vivi il tuo ruolo di giovane cavaliere di talento? Senti di dover dimostrare qualcosa?
“ No no! Non c’è pressione alcuna in quello che faccio. Non monto pensando di dover dimostrare nulla agli altri. Amo i cavalli e mi piace gareggiare, mi piace lavorare i cavalli farli migliorare e dopo andare in gara a mostrare l’esito del mio lavoro fatto. Io vado in gara solo se il cavallo è pronto davvero, altrimenti non ci vado! Se non ho tra le mani un cavallo buono, resto a casa , compro un cavallo giovane e lo preparo, e spero che in futuro diventi un buon cavallo come Cosmo. Non ho pressione addosso, monto per me stesso, certo è bellissimo vincere ma questo è il ragionamento che seguo”

Eccellente la tua forma mentis. Sei tanto giovane ma parli come un “cavaliere maturo”?

 “ non gareggio per avere un premio a tutti i costi! Non sono quel tipo di persona. Non devo gareggiare per forza ogni anno ed inseguire ogni tipo di medaglia. Io amo i buoni cavalli, i cavalli ben preparati  e solo con loro mi batto in campo per una medaglia!”
Photo courtesy Rothenberger official web site
Cosmo, CHIO Aachen, Juli 2017
" Non gareggio per avere un premio a tutti i costi. Mi batto in campo solo
con i cavalli ben preparati"
Cit.Sonke


Puoi citare il tuo cavaliere di riferimento?
“ Ovviamente nella mia vita i miei modelli sono i miei genitori! Io cito Ludger Beerbaum che non è un dressagista ma un grande cavaliere. Come ostacolista è sempre stato al top in ogni campionato. Ci sono tanti che hanno vinto molto ma durante i campionati non sono riusciti a confermare la propria performance. Ludger Beerbaum è un idolo per me, il cavaliere da ammirare, cerco di imparare molto da lui, da quello che ha ottenuto, dal suo modo di pensare.”

Prossime gare dopo i Campionati d’Europa?
“ Per il momento non ho “competitions plan”. Ho molti cavalli giovani da portare un po’avanti, ormai pronti per  il Grand Prix, ma per ora non so ancora con quale gara continuare, sicuramente qualche indoor e  qualche tappa World Cup ma non so ancora nulla con precisione. Ho preso una piccola pausa...mi piace molto Capri in Italia!  Posso solo dire,  come obiettivo a lungo termine, che desidero   portare Cosmo a Tokyo 2020! “
Deutsche Meisterschaft Balve, Juni 2017
Photo courtesy Rothenberger official web site
"Il mio idolo? Ludger Beerbaum
Dove andare in vacanza? a Capri!"





ENGLISH VERSION:
SONKE ROTHENBERGER, A  DRESSEUR “JUMPING STYLE”
THE LESSON OF A YOUNG  AND PROMISING  RIDER  OF 22 YEARS TO ALL
OF  US !
curated  by Giulia Iannone

We thought about contacting the young German  dressing star, Sonke Rothenberger, after his wonderful performance at the European Championships on Cosmo 59, who won the gold medal in the Team Championship and Silver in Freestyle. Sonke was born on October 14, 1994 in Germany but  he is half Dutch. It comes from a whole equestrian family, where dressage is harmoniously combined with show  jumping . His father, Sven and his mother Gonnelien, won the team  silver medal at Atlanta 1996 for Holland.
Sonke also jumps , such as the uncles, and Cosmo 59, considered the best dressage horse in circulation, has a jump breeding line : Van Gogh by  Number One x Lady from Fruhling. The horse also jumps very well and the 22-year-old champion works his dressage horses also motivating them with exercises from jumping training. Even better, the blond rider high 1,93 , prefers  to compete in the rectangle with his jump boots, much more comfortable and comfortable than the rigid dressage ones. The versatility of a young, modern, very confident rider  who has mature and wise words "I'm only competing if the horse is really ready, otherwise I will not go! If I do not have a good horse in my hands, I'm at home, I buy a young horse and prepare it, and I hope that in the future it will become a good horse like Cosmo. I do not have pressure on myself, I'm just for myself. "
A young rider  with a solid behind -in preparation, great mental balance and awareness of the use of interdisciplinary set-up and exchange. In Italy, no jumper  would really find "competitive, pleasing, interesting" to compete at the same time or exclusively in dressage at the highest levels, in our country no rider would "waste" this is the term that should be used provocatively, a Grand Prix jumping  horse in  some Jumping Arena.
Read carefully Sonke's interview and take care of the technical and conceptual lesson he has been able to give to all of us ...

Do you tell us the most beautiful and unforgettable moments of the recent European championship?
“First of all, I want to say that I was very pleased to be qualified for Europeans.
My horse, Cosmo 59, was one of the youngest horses in the show , and I also think I've been one of the younger, if not the youngest rider  to compete. So I'm really happy about this. The unforgettable moment was when I finished the  Kur and I felt that my score was over 90% (90,614 for accuracy! Ndr ), I have to say that these are not only the most beautiful memories of this European but even my career up to this point! "

What do you feel about competing in a team rather than at an individual level?
“Our first goal was to win the gold medal with the team. All that would happen at the individual level was an extra for me! During a normal show  I can compete for myself and try to do my best. But when I represent my country in a team, at a Championship or at a Nations Cup, all the pressure and energy is attributed to the team's good. When I am individually I can afford the luxury of taking risks and doing good or bad only for myself. For the team you need to be steady and reliable. "

You do not compete in a normal team. You're part of the German dressage team, one of the strongest and most award winning of history. what do you think?
“I  know. We have been the strongest team at the Rio 2016 Olympics and this year we have been the strongest team and I'm really happy to be part of such a team. To this Champioship,  I made a good contribution to winning the gold in the team and on personal behalf a great personal contribution as painter of the team  Germany (second in the special with 82,479, second in the Grand Prix with 78,343, ndr) two German riders in the Kur with a score above 90 ... never happened in history. "

Tell us all the truth. Did you expect to win gold in freestyle?
“So before I went to Gothenburg I did not expect anything or to win or get second or third ... I knew there were so many and good riders like Isabell Werth, Carl Hester, Cathrine Dufour.  I wanted to do the best together with my horse. Then I heard that I had 90% a very good percentage and that I had put so much pressure on Isabell. I knew I could not do better and I was really happy. If I had not made that mistake I would have expected to win the gold ... but that's fine. "

You put a lot of pressure on the immense isabell Werth. Have you noticed? What did you feel emotionally? What can you say?
“What I can say, it  was amazing! I did the best I could in the last two days of competition, many people said that I could also win but often also depends on what the judges want or expect to see. It is also nice to know that Isabell has said that her  European test has been the best of all her  life ... so getting closer to Isabell is not so bad, because I'm just at the beginning of my career! "

Cosmo  your beautiful horse. Describe us  his  character, strengths, weaknesses, his  story, and how he became your first  horse after the sad lost of Favourit.
“I think Cosmo is the best horse in circulation right now. He does not have much experience, he is only 10 years old, and we made some mistakes for that very reason. I think the day we get a test without any mistakes,  then everything will be possible! I am very happy to have Cosmo in the stable and  he  is a horse with a special character and that is why he  has so much quality and I really like him for that. From the beginning ,   I understood and felt he  would become the best horse in the world.
Everyone in Gothenburg has seen his  features and potential, reaching 90% with some mistakes means that we are facing a special horse. After Favourit we realized that it was the right horse to get me ahead and that his time came after so much work and so we won gold at the team's olympics. Of course it was very sad that there is  Favorit  anymore.  but that's how life  goes. Now we have to start adding new horses to Cosmo,  so that he will only be destined for the most important competitions "

You have declared that you have a personal dressage  style. A dressage style similar to a jumping style. Can you explain better what does it mean?
“Before practicing dressage, I dedicated  myself to jumping obstacles. This makes me inclined to a "easy going" and try to use different jobs on my horses, do not just work on dressage movements , I try to motivate my horses with other work. "

Do you love the jump more than dressage?
"I like dressage, I like jumping . The important thing is that I like good horses. If it's not a good jump or dressage horse ... I do not buy it! I like good horses and I like watching good horses around. That's what I like to ride ! "

So why did you choose dressage, with the example of your parents?
“Both my parents, my father Sven and my mother Gonnelien, were in the Olympics, that's why I studied  dressage but I also studied  jumping,  because I like it, and then there is Cosmo that is very good at dressage and in this discipline I can ride him  with great pleasure. That's why dressage! "

You are very tall. Is it a problem for you or an advantage as regards your dressage position in saddle ?
“I think if you can control your body, if you are really tall, it can be an advantage  for the rider because it helps a lot to work the horse and put it well. If you can not control your body and legs then it becomes really difficult and it is not easy to carry out a real job to develop your horse. "

Son of art and belonging to a whole equestrian family. How do you then live your young  talented career as a rider ? Do you feel you have to prove something?
“No no! There is no pressure in what I do. I do not think I have to prove anything to others. I love horses and I like to compete , I like to work horses to make them better and after prove  the outcome of my work done. I'm only competing if the horse is really ready, otherwise I will not go!  If I do not have a good horse in my hands, I'm at home, I buy a young horse and prepare it, and I hope that in the future it will become a good horse like Cosmo. I do not have any pressure on myself, I'm sure it's great to win but this is the reason I follow "

Excellent your forma mentis. Are you so young but speak like a "mature rider"?
"I'm not competing for a prize at all costs! I'm not that kind of person. I do not have to compete for each year and chase every kind of medal. I love good , well-prepared horses and  only with them I lot in the field for a medal”

Can you name your rider  of reference?
“Obviously in my life my models are my parents! I quote Ludger Beerbaum who is not a dresser but a great jumping rider . As a jumper,  he has always been at the top in every championship. There are so many who have won a lot , but during the championships,  they have not been able to confirm their performance. Ludger Beerbaum is an idol for me, the rider  to admire, I try to learn a lot from him, from what he has got, from his way of thinking. "

Next engagements after European Championship?
“For the moment I do not have a "competition plan". I have many young horses to take a little further , now ready for the Grand Prix, but for now I do not know the competition  to continue, certainly some indoor and some World Cup legs  but I still do not know anything with precision. I took a little break ... I really like Capri in Italy! I can only say, as a long-term goal, that I want to bring Cosmo to Tokyo 2020! "