giovedì 29 giugno 2017

CHRISTOPHER BURTON IN ITALIA : IL CLINIC DEL CAVALIERE ” EQUI-SOSTENIBILE “

The Queensland Boy a Roma per un Clinic
Photo GIULIA IANNONE
All right reserved
No riproduction allowed

Ha tenuto il suo clinic a Roma presso il Circolo Ippico “Casale San Nicola”
Testo, foto ed intervista a cura di Giulia Iannone

Evento eccezionale per l’Italia.
E’ giunto nel nostro paese, per la precisione nella Caput Mundi, Christopher Burton,  il cavaliere Australiano che oggi vive a lavora in Inghilterra e precisamente nel Surrey, vicino Godalming.
sono state molte e chiare e utilissime le spiegazioni di Chris
Qui un momento della fase dressage in rettangolo

QUALCHE RISULTATO
I suoi risultati in carriera non si contano, giusto per citare qualcosa: Ha fatto parte della squadra australiana che ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Rio 2016 – la sua seconda partecipazione olimpica dopo Londra 2012-  durante la quale si è classificato al quinto posto individuale. Nel 2016 ha vinto the Burghley Horse Trials in sella a “Nobilis”. E’ stato il primo Australiano a vincere Burghley 4* dopo il 2006. Quest’anno a Badminton è balzato in testa alla classifica dopo il dressage eseguendo su Graf Liberty una ripresa strepitosa premiata con 32.9 pn: è stato  il miglior score degli ultimi 15 anni.
Cavaliere dei record...ha molti record e premi prestigiosi in carriera
Nel 2014 è stato membro della squadra Australiana per i WEG in Normandia, membro della squadra australiana ai Giochi Olimpici di Londra 2012 che chiuse al sesto posto e 16mo individuale su Holstein Park Leilani. Nel 2013 ha vinto il CCI4* di Adelaide in sella a TS Jamaimo. Ha vinto ancora il CIC3* ad Hartpury in  tre occasioni consecutive: 2012-13-14  mentre nel 2015 ha ottenuto un altro world record chiudendo su Santano II nel CCI2* a Camphire con il punteggio più basso nella storia del completo: 24.5 il dressage score rimasto intonso dalla prima prova.
"Diciamo che prima di tutto nutro una grande passione per i cavalli.
Parlo sempre molto del concetto di sustainability"

CENNI BIOGRAFICI
Christopher Burton “Burto” per gli amici è nato il 22 novembre 1981 a Toowoomba AKA  la “garden city” di Queensland. A cavallo sin da piccolo, è stato letteralmente ispirato a scegliere la disciplina del completo quando l’Australia vinse nel 1992,  durante le Olimpiadi di Barcellona, la medaglia d’oro a squadre.  Allievo  di Wayne Roycroft , leggenda del completo australiano, Burton è stato insignito del New South Wales eventing “Rider of the Year” Award nel 2005-2007-2008 e 2010. nel 2010  è stato insignito della “Anna Savage medal for Australian Best and Fairest rider”. Nel 2008 ha vinto il CCI4* di Adelaide su Newsprint e nel 2010 ha rappresentato il suo paese per la prima volta ai WEG in Kentucky su Holstein Park Leilani. Nel 2011 Christopher ( noto come Burto) si è trasferito in UK. Si allena con Gilbert Boekmann ed il cavaliere internazionale di dressage Gareth Hughes. “ IN Australia però” ha detto durante lo stage romano “ ho avuto la fortuna di venire a contatto con il grande Harry Boldt, il cavaliere olimpionico di Tokyo 1964 e Montreal 1976. Avendo sposato la dressagista australiana Margo Lippa si divideva tra l’Europa e la Western Australia”. Il ragazzo di Queensland ama anche praticare sci d’acqua e sulla neve. Gioca a golf e suona la chitarra. Suo fratello Karl è cavaliere professionista di cutting e campdrafting. Christopher è sposato con Rebecca Thompson.
"In dressage bisogna ricordare di far divertire il cavallo, solo essendo felice il nostro compagno può svolgere il compito che gli richiediamo. Il cavallo deve lavorare come se fosse da solo, senza sforzo, con piacere, con la voglia di fare, come se non avesse imboccatura, senza forzatura o ripetizione estrema di quel movimento. "

IL CLINIC PRESSO LA SCUDERIA “CASALE SAN NICOLA” martedì 27 giugno 2017
Dressage-salto ostacoli.
La prima cosa che stupisce del cavaliere 36enne è la gentilezza, l’eleganza, l’affabilità, la spiccata dote di comunicativa con la gente, la professionalità estrema, la competenza. Si vede subito che ha grande talento con i cavalli, che li ama , li conosce a fondo, ha grande passione e feeling con questo splendido animale. Dopo tutto i cavalli  ce li ha nel DNA Christopher : sua madre è una famosa donna di cavalli in Australia e sin da piccolo la sua infanzia si è mescolata e intrecciata a filo doppio con i cavalli. Quale Coach “Burto” ha grande voglia di donare generosamente agli allievi quanto sa: è molto pronto alla spiegazione, al chiarimento, all’approfondimento, entra nel dettaglio ma con poche semplici immediate pennellate che non disturbano minimamente il tessuto pratico della lezione. “mi piace molto insegnare” ci ha detto il ragazzo di Queensland durante la pausa delle 12 dopo una mattinata intensa di lavoro tutta dedicata al dressage. 
"Mi piace molto insegnare..."

“Ho tenuto già in passato e svolgo costantemente clinics in giro per tutto il mondo. E’ davvero molto interessante vedere ed incontrare le diverse culture in ogni paese. In Italia devo dire che c’è una ottima “clinic mentality” ovvero ogni cavaliere rapidamente cerca di capire ed imparare e di carpire la cosa giusta. Devo dire che questo tipo di mentalità la riscontro molto nella Western Australia ed in America, in questo ultimo paese per esempio sono molto felici di venire a contatto con  istruttori di altissimo livello”.  Quanto alla fase di lavoro dedicata al dressage , Mr.Burton ha sottolineato” effettuare un lavoro di gruppo sulla disciplina del dressage è alquanto complicato. Nel pomeriggio lavoreremo agilmente in salto ostacoli in gruppo e questo sarà comodo. E’ difficile dare abbastanza attenzione a tutti lavorando in piano con un gruppo di allievi .” Quello che abbiamo potuto ammirare da bordo campo è stata una ottima fase di ripasso, un vero e proprio check up dei binomi che sono stati chiamati a mostrare step by step alcuni passaggi salienti del lavoro in piano. Un warm up molto molto semplice e standard, dal primo trotto di riscaldamento senza affrettare l’andatura attivando bene il posteriore con l’incollatura ben comoda, piccole cessioni, spalla in dentro correggendo con dovizia angoli e linee di esecuzione, un bellissimo esercizio propedeutico alla esecuzione dell’appoggiata: che da   diagonale in travers pensando di andare dritti, si trasforma, aggiungendo il dettaglio della gamba interna attorno alla quale si flette il cavallo, in  una appoggiata molto corretta. 
Il percorso molto lineare atto ad esaltare qualità
e soprattutto a ricordare a tutti l'importanza del ritmo
 Tanta tanta attenzione all’uso del corpo delle linee dei baricentri del cavaliere “ quando insegno cerco di essere davvero molto semplice e chiaro. Cerco di essere molto “basic”. Lo scopo per il quale sono chiamato  è aiutare non confondere i binomi! E di nuovo ribadisco che lavorare in gruppo è molto difficile, se c’è qualcuno con problemi particolari su cui lavorare diventa ancora più complicato dedicarsi. Stamane abbiamo visto ad esempio Marco Cappai con un cavallo dalla bocca un po’ particolare e strana. Cavalli con una bocca strana sono difficili da lavorare. Andrebbero seguiti individualmente non in gruppo. Comunque ho cercato di dare degli esercizi base sui quali lavoro anche io molto durante il mio dressage training. Figure semplici come transizioni e perfino lavorare sull’alt. Sono rimasto molto sulla semplicità con questi cavalli, certo avrei potuto lavorare sui cambi a volo, ma ho preferito lavorare sulle cose facili. “ Non siamo riusciti a far sbilanciare  il  cavaliere australiano veramente molto diplomatico, in merito a qualche preferenza di cavalli visti durante lo stage o che tipo di pensiero avesse elaborato sui cavalieri presenti al clinic “ per quanto riguarda i cavalli ed i cavalieri, aspetto di vedere la fase di lavoro di salto ostacoli per poter avere una visione completa e globale. Quello che posso dire fino ad ora, è che ho trovato qui  molti buoni ed interessanti cavalieri che lavorano molto bene ed ho visto bei cavalli. Sono contento, il livello sembra essere davvero buono.” 
la lezione del salto ostacoli è fluita con momenti esaltanti e grande motivazione.
Nella foto vediamo Pietro Roman accanto a Chris Burton

 La seconda parte del clinic dedicata al salto ostacoli si è svolta in un clima molto amichevole e di grande alta perfetta collaborazione. La mattinata di dressage ha creato anche un ottimo stato di confidenza e conoscenza con il coach illustre per tutti. Il percorso era già stato  montato sopra,  nel campo grande del circolo di Casale San Nicola, un percorso molto lineare atto ad esaltare qualità e soprattutto il senso supremo del ritmo. Il banco di prova di questo ritmo, delle velocità su cui far esercizio,  è stato rappresentato dal lavoro su due barriere poste a 22 metri.
la progressione nel lavoro. Un cavallo giovane appena arrivato dall'estero.
Accorgimenti tecnici per la confidenza e per non spaventare un cavallo molto sensibile.
Chris Burton con Giulio Guglielmi



E’ stato bello vedere come l’equitazione sia unita e parli esattamente la stessa lingua da un globo all’altro. “ Non possiamo saltare tutti i giorni con i cavalli. Ecco perché dobbiamo ogni giorno allenarci sulle barriere. Imparate e sperimentate ad allungare e raccorciare il galoppo sulle barriere. E soprattutto non iniziate chiudendo il cavallo. Lasciate avanzare i vostri cavalli. Mettete anche 3 o 4 tempi. Poi sarete in grado di chiudere. E ricordatevi bene le azioni giuste assetto gambe e mani per riunire il galoppo. In queste due semplici barriere si possono fare mille e più esercizi…”  
Due barriere hanno rappresentato realmente la chiave di volta della lezione di salto ostacoli, anzi anche come naturale prolungamento del lavoro di dressage, perché anche  un dressagista può lavorare con profitto su barriere e cavalletti. La lezione di salto ostacoli è fluita davvero con momenti esaltanti e grande motivazione anche emotiva. Chris ha una carica di energia e positività ed entusiasmo molto stimolante che è tipica della cultura anglosassone: la carica motivante del gruppo, battere le mani per il binomio che meglio ha saputo interpretare il giro o un dato esercizio, ricercare la comodità del binomio o adeguare l’esercizio magari per un cavallo giovane che non deve essere spaventato.  
Grande lezione di stile ed eleganza e compostezza
ed educazione.
Chris ha montato e sempre indossato il cap.

Tantissime attenzioni nella didattica e nelle fasi di insegnamento che all’occhio di chi scrive non sono passate inosservate.  Abbiamo visto persino il vincitore di Burghley eseguire tutto il giro in sella a Izar de S’arcaite che è stato definito dall’australiano “ questo cavallo è una super super star! E’ proprio il tipo di cavallo che piace a me, con il giusto sangue, testa, mezzi, cavalcabilità, energia “stamina”!”  Non è possibile racchiudere sulla pagina tutti i momenti di questo clinic che davvero ha lasciato un segno nei partecipanti e negli uditori e negli organizzatori. La stampa internazionale inserisce il giovanissimo talento australiano  tra i “thinking riders” perché riesce a sentire e capire ogni cavallo, ed ha sempre un obiettivo ed una strategia da raggiungere “ Diciamo che prima di tutto nutro una grande passione per i cavalli. Parlo sempre molto del concetto di sustainability ( difficile tradurre il termine in italiano. Possiamo ad sensum  dire che si tratta della capacità di lavorare il cavallo rispettando l’equilibrio l’armonia e la natura del cavallo stesso , ndr). E’ facile dimenticare questo concetto  specie con il dressage, perché in salto ostacoli e cross country si cerca di muoversi con il cavallo in maniera più naturale . In dressage bisogna ricordare di far divertire il cavallo, solo essendo felice il nostro compagno può svolgere il compito che gli richiediamo. Il cavallo deve lavorare come se fosse da solo, senza sforzo, con piacere, con la voglia di fare, come se non avesse imboccatura, senza forzatura o ripetizione estrema di quel movimento. Un buon trainer deve far sembrare tutto facile e semplice ed il cavallo deve dare l’impressione di fare tutto da solo”.
 In conclusione,  confidiamo  che questa per Chris Burton era la prima volta a Roma “ ho visitato la città di Roma ieri per la prima volta nella mia vita! Spero di tornare in proseguo per altri clinics in futuro. E’ davvero un bel posto dove poter insegnare”.
il mio autografo personale...
Chris si è scordato la dedica ma non di farci conoscere la sua gioia per essere in Italia

ENGLISH VERSION:
CHRISTOPHER BURTON IN ITALY:
"SUSTAINABLE RIDER " CLINIC
He held his clinic in Rome at the Horse Club "Casale San Nicola"
Text, photo and interview by Giulia Iannone

Exceptional event for Italy.
It has come to our country, for the precision in Caput Mundi, Christopher Burton, the Australian rider  who now lives in England and precisely in Surrey, near Godalming.
ANY RESULT
His career results are not counted, just to mention something: He was part of the Australian team who won the bronze medal at the 2017 Olympic Games - his second Olympic match after London 2012 - during which he was ranked at Fifth place individual. In 2016 he won the Burghley Horse Trials on the horse  "Nobilis". He was the first Australian to win Burghley 4 * after 2006. This year, in Badminton, he jumped to the top of the standings after dressage, performing on Graf Liberty a brilliant reward with 32.9 pn: this was the best score of the last 15 years .
In 2014 he was a member of the Australian team for WEGs in Normandy, a member of the Australian team at the 2012 London Olympic Games, who closed at sixth and 16th on Holstein Park Leilani. In 2013 he won Adelaide CCI4 * in TS Jamaimo. He still won the CIC3 * at Hartpury on three consecutive occasions: 2012-13-14 while in 2015 he got another world record by closing on Santano II in CCI2 * ​​at Camphire with the lowest score in the full story: 24.5 the dressage score stuck in the first test.

BIOGRAPHY
Christopher Burton "Burto" for friends was born on November 22, 1981 in Toowoomba AKA Queensland "garden city". On horseback since he was young, he was literally inspired to choose the  eventing discipline when Australia won the gold medal at the 1992 Olympics in Barcelona. Wayne Roycroft  pupil, Australian full-blown legend, Burton was awarded the New Rally of the Year award in 2005-2007-2008 and 2010. In 2010 he was awarded the "Anna Savage Medal for Australian Best and Fairest rider ". In 2008 he won Adelaide's CCI4 * on Newsprint and in 2010 represented his country for the first time at WEG in Kentucky on Holstein Park Leilani. In 2011 Christopher (known as Burto) moved to UK. He trains with Gilbert Boekmann and Gareth  Hughes international dressage rider. "In Australia, however," he said during the Roman stage, "I was fortunate enough to meet the great Harry Boldt, Tokyo Olympic 1964 and Montreal 1976. Having married Australian dresser Margo Lippa , split between Europe and Western Australia ". The Queensland boy also loves water-skiing and snow. Play golf and play guitar. His brother Karl is a professional rider  of cutting and campdrafting.
 Christopher is married to Rebekah Thompson.

CLINIC AT THE STABLES
 "CASALE SAN NICOLA"
Tuesday, June 27, 2017
Dressage-jumping obstacles.
The first thing that impresses about  the 36-year-old rider  is the kindness, the elegance, the affability, the strong gift of communicative with the people, the extreme professionalism, the competence. You see right away that he has great talent with horses, loves them, he knows them thoroughly, has great passion and feeling with this wonderful animal. After all, Christopher have the horses in his DNA : his mother is a famous horse woman in Australia and since childhood,  his young life  has been tied to double thread with horses . Which Coach "Burto" has a great desire to donate generously to students as it knows: it is very ready to explain, to clarify, to deepen, it comes in detail but with a few simple brush strokes that do not disturb the practical flow  of the lesson. "I love to teach," said the Queensland boy during the   break at 12 a.m,  after a busy morning of work all about dressage.

"I've kept it in the past and I keep clinics all over the world. It is very interesting to see and meet the different cultures in each country. In Italy I have to say that there is a very good "clinic mentality", that is, every rider  quickly seeks to understand and learn and to carry the right thing. I have to say that this kind of mentality is very much in Western Australia and in America, in this last country for example, they are very happy to come in contact with high-level instructors. " As for the dressage work phase, Mr.Burton stressed that "making a group work on dressage discipline is quite complicated. In the afternoon we will work agile in jumping  in the group and this will be convenient. It's hard to pay enough attention to everyone working flat with a group of students. " What we could admire from the field board was a great review, a real check up of pairs  who were called to show step by Step some salient moments  of the flat  work. A very simple and standard warm up from the first trot  without hastening the gait but  activating the back well with comfortable neck , small leg yelding, shoulder in the inside correcting with plenty of corners and lines of execution, a beautiful pre-exercise for  execution of the  half pass : diagonal in the travers thinking of going straight, it transforms by adding the detail of the inner leg around which the horse flexes, a very well rested half pass.
So much attention to using the body of the rider, the  center of gravity lines "when I teach I try to be really very simple and clear. I try to be very "basic". The purpose for what I am called is to help not confuse the pairs ! And again I repeat that teamwork is very difficult, if there is someone with special problems to work on, it becomes even more complicated to devote himself. For example, we have seen Marco Cappai, with a horse with a strange and singular mouth.  Horses with a strange mouth are hard to work. They should be followed individually not in group. However, I have tried to give basic exercises on which I also work a lot during my dressage training. Simple figures like transitions and even work on the other. I was very much in the simplicity with these horses, I certainly could have been working on flying changes,  but I preferred working on easy things. "We could not know by  the  very diplomatic Australian rider  his preference of horses seen duraing the clinic  or what kind of thought he had worked on the riders at the stage" regarding  horses and riders , I wait to see  the jumping work phase to get a complete and global vision. What I can say until now is that I have found here many good and interesting riders who work very well and have seen beautiful horses. I'm happy, the level seems to be really good. "
The second part of the clinic devoted to the show jumping  took place in a very friendly climate and with great high-perfect collaboration. The dressage morning also created an excellent state of confidence and knowledge with the illustrious coach for all. The course  had already been mounted on the large field of the Casale San Nicola club , a very linear course  to enhance quality and above all the supreme sense of rhythm. The test bench of this rhythm, the speeds on which to exercise, was represented by work on two barriers at 22 meters. It was nice to see how the riding is united and speak exactly the same language from one globe to another.
We can not jump everyday with horses. That is why we have to work every day on the barriers. Learn and experiment to stretch and fold the gallop on the barriers. And especially do not start by closing the horse. Let your horses advance. Also put 3 or 4 times. Then you will be able to close. And remind yourself of the right actions adjusting your legs and hands to gather the gallop. In these two simple barriers you can do a thousand and more exercises ... "Two barriers really represented the key to the jump lesson , even as a natural extension of dressage work, because a dresser can work profitably on barriers and cavalletti.
The jumping lesson is really flowing with exciting moments and great motivation even emotional. Chris has a great Energy charge and a very stimulating positivity and enthusiasm that is typical of Anglo-Saxon culture: the group's motivating charge, knocking hands for the pairs  who best known how to interpret the course  or exercise, seek  comfort of the pais or adjust the exercise maybe for a young horse that does not have to be scared. A lot of attention in didactics  and in the teaching phases that, to  the eye of the writer,  has not gone unnoticed.
We've even seen Burghley's winner performing all the course  on  Izar de S'arcaite that was defined by the Australian "this horse is a super super star! It's just the kind of horse I like, with the right blood, head,  ridability, energy "stamina"! It's not possible to enclose on the page all the moments of this clinic that really left a mark in the participants and audiences and organizers.
The international press puts young Australian talent among thinking riders because he  feels and understands every horse and always has a goal and a strategy to achieve. "Let's say, first of all, I have a great passion for horses. I am always talking about the concept of sustainability (it is difficult to translate the term into Italian. We can say that this is the ability to work the horse while respecting the harmony and the nature of the horse itself, ndr).It's easy to forget this concept especially with dressage, because in jumping  and cross country you try to move with the horse in a more natural way. In dressage you have to remember to have fun on the horse, just being happy our companion can do the task we ask him. The horse has to work as if it were alone, effortlessly, with pleasure, with the desire to do, as if it had no bridle , without forcing or extreme repetition of that movement. A good trainer should make it all easy and simple and the horse should give the impression of doing it all by itself. "  In conclusion, we trust that this for Chris Burton was the first time in Rome "I visited the city of Rome yesterday for the first time in my life! I hope to go back to other clinics in the future. It's really a great place to be able to teach. "









mercoledì 28 giugno 2017

CORNETTO K IN TRIONFO CON ALBERTO ZORZI :ERA ORA!

Photo courtesy LGCT Official web site
Alberto Zorzi effettua il giro d'onore a Monaco, nello splendido scatto di Stefano Grasso

Il Commento di Alberto Zorzi
dopo la vittoria al Longines Global Champions Tour di Monaco 2017
a cura di Giulia Iannone



Finalmente con un po’ di calma e tranquillità, sono arrivate per noi alcune battute di commento di Mr.Clear round , Alberto Zorzi, dopo la strepitosa vittoria in Gran Premio 1,60 al LGCT di Monaco. Prontamente in merito alle sue aspettative di gara, il cavaliere Veneto ci ha detto “ non mi aspettavo assolutamente di vincere, però sentivo il cavallo saltare sempre meglio ad ogni giro.” Poi ha continuato il racconto di questa fantastica emozione di gara”   eravamo solo quattro  in barrage, Christian Ahlmann, Kevin Staut e Scott Brush..ed io!  Hanno fatto errore Brush e Staut.  Quanto a me e Cornetto,  avevo visto il primo, il tedesco  Alhmann che aveva una cavalla nuova , Dolocia, Kwpn di 9 anni da Verdi x Furore, era andato veloce ma non tantissimo,  per cui  sapevo che premendo un po’ il piede sull’  acceleratore e facendo netto  avrei potuto vincere. Bene,  così è stato grazie a Dio!” Li ha messi tutti in riga in jump off, e forse sarà stata per lo stilista classe 1989 una bella soddisfazione oltre alla vittoria in sé “Non ho provato niente di che” ha confessato Alberto ancora “  ero così felice di come il cavallo ha saltato e mi sono goduto un po’ questo trionfo. Da un po’   vedo questi cavalieri rinomati  tutti i week end,  ormai sta diventando tutto più normale montare e scontrarmi con i  mostri sacri dell’ equitazione.  Anzi :  cerco di farmeli amici e imparare più possibile !”
Photo Courtesy Alberto Zorzi facebook page
by Valkenswaard United
"monto e porto in gara  Cornetto da 6 mesi ...finalmente è
arrivato il suo momento"

Abbiamo cercato anche di strappare la ricetta segreta di come faccia il nostro cavaliere italiano ad entrare subito in confidenza ed in sintonia con tutti i cavalli che monta, ma il sempre umile e gentile Alberto ha confidato” Mah, non saprei davvero cosa dire ! vado a feeling!  Poi Cornetto K, questo Hannover baio scuro di 11 anni da Cornet Obolensky   non è così nuovo per me,  ormai sono sei  mesi che lo monto e lo porto in gara. Finalmente è arrivato il suo momento: era ora”. Quanto ad un passaggio del barrage  con l’hannover di proprietà di Athina Onassis, abbiamo chiesto ad Alberto di toglierci una piccola curiosità in merito alla uscita dalla gabbia arcobaleno in cui abbiamo visto Cornetto K spostarsi decisamente verso destra “Si, avete visto bene.  Cornetto tende molto spesso a spostarsi a destra per  conto suo, eppure lì lo  ha fatto,  ma ovviamente non l’ ho corretto con la redine sinistra. In quel caso mi è stato utile:  così era già pronto per girare”


Lo scorso week end mentre Alberto Zorzi era impegnato a Monaco con la tappa del Global Champions Tour, il team italiano affrontava la Nations Cup a Rotterdam. Sicuramente con il cuore il nostro talento azzurro che lavora da Jan Tops seguiva e trepidava per le sorti della nostra rappresentativa che giungeva terza “Si l’ Italia era a Rotterdam e come ultimamente succede i miei amici e compagni e tutti loro  sono stati incredibili, davvero bravi.. Ero distante ma per  telefono  siamo sempre comunque vicini !”
Dopo la gara di Monaco, Alberto Zorzi sarà impegnato a  Parigi , Estoril, Chantilly- tappa del  Global-  e poi un 5* ad Ascona .

domenica 18 giugno 2017

VERDI E CLELIA CASIRAGHI NEL PRIMO 4 STARS TERMINANO NETTO IN CROSS COUNTRY.

Ecco Verdi e Clelia all'opera in Germania in una fase del cross
Photo courtesy Clelia Casiraghi facebook page
nello scatto di victorKrijt
A cura di Giulia Iannone
Abbiamo raggiunto telefonicamente , dopo la prova di cross country, Matteo Zoja, il coach di Clelia Casiraghi, l’unica amazzone attualmente in campo a rappresentare l’Italia nel CCI4* a Luhmuhlen 2017. Verdi castrone baio di 15 anni da Indoctro era nato per il salto ostacoli e gareggiava nelle categorie una stella…

Comincerei a raccontare questa avventura partendo dalla prova dressage” ha detto Matteo Zoja  istruttore che segue ormai da alcuni anni Verdi e Clelia Casiraghi ed è dunque artefice di questo bellissimo exploit di gara “ in rettangolo sono stato per la prima volta realmente contento del binomio! Sapevo che il cavallo può essere molto espressivo e performante nella prima delle prove, ma anche Clelia deve imparare a montarlo specie nelle gare che contano. Non si può mai aspettare che la ripresa venga da sé. Bisogna essere ben presenti. Finalmente questo binomio è stato apprezzato dai giudici. Siamo ancora lontani dai 36 punti negativi che prende in gara una figura prestigiosa come Bettina Hoy, però finalmente abbiamo presentato un cavallo preciso ed ordinato. Il giudice Inglese, Nick Burton ( per intenderci il braccio destro di Carl Hester che lavora all’Hartpury College, ndr) nei commenti finali ha espresso un bellissimo parere, definendo il cavallo “molto atletico e con dei bei movimenti”. C’è ancora una ritrosia da parte di Clelia ad interpretare al massimo delle figure in cui non si fida ancora del cavallo, ad esempio il passo allungato ed il circolo al galoppo in decontrazione perché ha la paura che il cavallo possa esplodere da un momento all’altro. Nel complesso siamo sul 7 …quindi posso reputarmi molto soddisfatto della prestazione. Pensavamo di essere un filo più alti in classifica dopo il dressage (31mi dopo la prima prova, ndr)”.
"Verdi saltava in maniera facile ed atletica"
Photo courtesy Clelia Casiraghi facebook page
nello scatto di Victor Krijt

 Quanto invece alla prova di cross , Zoja ha cominciato con il descrivere le sue sensazioni sullo stato di forma del baio figlio di Indoctro fin dalla mattina “ il cavallo lo vedevo bene. In campo prova prima del cross ha sempre saltato molto bene. Il venerdì dopo il dressage è andato a galoppare, la mattina del cross ha fatto una piccola passeggiatina e poi alle 13 abbiamo fatto il warm up pre-gara ed il cavallo era freschissimo. Siamo riusciti a gestire bene la partenza questa volta, in genere lui vorrebbe andar via dalla parte opposta! E che dire…”  Data la perfezione quasi maniacale dell’ex ostacolista oggi coach  ed eventer, Matteo Zoja ha descritto uno per uno i salti al telefono,  di questo lunghissimo cross in terra tedesca che durava circa 11 minuti. Con tutte le descrizioni tecniche, i tempi di galoppo, le traiettorie, le alternative “ abbiamo scelto opportunamente due alternative utili per Verdi. Abbiamo riportato 6,80 di time faults quindi devo dire che non è tantissima la sbavatura di tempo”. Quello che sottolinerei sinceramente è il mood con il quale questo cavallo ha affrontato la prova di campagna “ il cavallo è apparso davvero facile. 
Clelia in ricognizione sul percorso di cross
Photo courtesy Matteo Zoja

Dai racconti di Clelia e dagli spezzoni che vedevo sullo schermo, il cavallo era sempre bello in avanti a cercare il salto nella galoppata. Il cavallo puntava le bandierine e dritto verso l’ostacolo senza alcun tipo di problema. Clelia devo dire che ha lavorato molto bene l’ingresso del talus a salire ed il cavallo ha trovato una ottima battuta a tal punto che il cronista della Fei Tv ha fatto i complimenti alla mia allieva per come ha interpretato l’ingresso!” . Insomma il coach piemontese ha fatto capire che in questo contesto ha funzionato tutto con grande sintonia, il cavallo dopo il numero 10 “ ha rotto il fiato” e di lì ha iniziato a marciare km su km ed ogni volta che l’amazzone scalava di marcia, Verdi partiva ancora più veloce e cadenzato, ossia la falcata era ampia e rotonda. “ il cavallo all’arrivo l’ho fatto ancora galoppare per 5 minuti in decontrazione per rifiatare. Facciamo la doccia …dopo 5 minuti mi mandano via con 86 di frequenza. Cavallo fresco dopo questa prova. Ho faticato per riportarlo in box talmente che era ancora per aria!”  Insomma il cavallo di 15 anni è arrivato preparatissimo ed in una condizione atletica di altissimo livello per questo evento.
Walking the course con Clelia
Photo courtesy Matteo Zoja


Oggi dopo la seconda horse inspection la prova di salto ostacoli. E per scaramanzia non aggiungiamo nulla…

venerdì 16 giugno 2017

AAA CERCASI CAVALLO DA CORSO DI FORMAZIONE:


Come fa lo studente “quisque de populo” a frequentare l’iter formativo per diventare istruttore se non ha tra le mani un cavallo idoneo?
Dove si può reperire questo  “strumento di lavoro” a quattro gambe ?
Cosa può fare la federazione italiana per venire incontro alle esigenze degli aspiranti istruttori?
Di Giulia Iannone

Abbiamo inviato la presente lettera il 10 giugno 2017 al Presidente della FISE e siamo in attesa di cortesi e quanto mai attese news in merito dall'Avv.Marco Di Paola. 
Nell'attesa di ricevere una risposta,  pubblichiamo la medesima sul nostro blog per portare a conoscenza dei lettori gli argomenti trattati nell'epistola (G.I)
Mattinata di lavoro ad un corso di formazione svoltosi di recente nella regione Lazio.
Un bellissimo scorcio della campagna romana sulla Braccianese
PHOTO GIULIA IANNONE


Gentile Presidente Marco Di Paola,
desidero segnalare in questa lettera aperta,  una grande penosa ed incresciosa difficoltà che riguarda chi come me,  sta frequentando i corsi di formazione per diventare istruttore.   Si tratta di una difficoltà concreta che consiste  nel non riuscire a reperire un cavallo idoneo da presentare ai corsi di formazione per frequentare e sostenere l’esame pratico alla  fine del  modulo durante l’iter formativo ed a fine corso di singolo livello. Quando parliamo di cavallo idoneo intendiamo un soggetto tecnicamente preparato, in condizione atletica ed adeguato stato di salute ,  in regola con le vaccinazioni ed il passaporto, con la ferratura o cura dei piedi, di buona indole, paziente e collaborativo, con un giusto grado  di addestramento,  tale da poter affrontare serenamente ed in maniera costruttiva e consapevole alcuni giorni di lavoro specifico , ad esempio una unità didattica di dressage, per poter portare a compimento il proprio iter formativo intrapreso.
Questo può sembrare facile ma non lo è realmente per tutti.
Come può fare un allievo che per mille ragioni non ha tra le mani questo cavallo che potremmo definire “school master” per partecipare al corso?
Come fa un candidato “quisque de populo” che non è nato in  una famiglia equestre,  oppure che non ha  amici, parenti ,   il proprio istruttore o una  propria scuderia di appartenenza,  a reperire questo fantomatico cavallo da corso ?
Magari il proprio cavallo è troppo caldo o con un carattere delicato e sensibile,  poco idoneo ad una gestione troppo impegnativa, magari fermo per infortunio …allora il nostro povero e malcapitato aspirante istruttore  a chi si rivolge per poter frequentare lo stesso il proprio corso nei tempi che si è dato,  per portare a termine il proprio iter formativo?
Magari si  pensa di risolvere il problema prendendo in fitto un cavallo presso “privati”, ma a che costi, visto che chi è in difficoltà è disposto a pagare qualsiasi cifra,  preso nel vortice e nella spirale della disperazione e della necessità ?
Ed ancora,  magari questi cavalli disponibili al fitto  sono improponibili, infruibili, tenuti male, riesumati in tempi lampo  dal paddock perché tanto non servono più a nessuno,  ma possono far guadagnare lo stesso un bel gruzzoletto, e ci si porta al corso un bella statua da Museo delle cere di Madame Tussaud’s che  alla fine non farà  superare  , ovviamente, la prova del corso.
Se non ci si è passati a proprie spese non si sa cosa si prova,  in termini di tempo perso,  energie spese inutilmente e mortificazione subita.
 Allora,  perché la Federazione non pensa di sostenere e farsi carico delle esigenze di uno studente che frequenta i corsi di formazione, perché di questo si tratta in fin dei conti, di uno studente che ha bisogno di strumenti tecnici e didattici ed il cavallo rappresenta uno strumento di lavoro ed è compagno di studi e formazione personale?
Nel panorama della cultura equestre, il cavallo atleta,  oltre che compagno in campo gara a fini agonistici,  è anche compagno di studi, anzi il primo vero Maestro della nostra vita equestre.
Test di ingresso all'inizio del corso
PHOTO GIULIA IANNONE

 Non stiamo parlando di reperire un cavallo da Gran Premio, da Coppa del Mondo o Giochi Olimpici, ma di un cavallo didattico e scolastico che esegua ed esprima un lavoro tecnico argomento di conoscenza e su cui prendere confidenza. Se non reperisce il cavallo idoneo, il nostro povero e sconsolato candidato, solo e abbandonato a se stesso, deve solo desistere e non può portare a termine il proprio corso di studi, cercherà di frequentare tutte le unità didattiche teoriche ed attenderà un po’ di fortuna che lo  possa assistere per i moduli a cavallo. Ma con quale tempistica? Tutti gli altri colleghi saranno già passati avanti a lui, e seppur in possesso di una discreta preparazione tecnica e culturale, nessuno potrà capire ed osservare il vero valore di questo studente perché il cavallo, ancora una volta come sui campi di gara, è livellante ossia determina il livello e fa la differenza ,  già dal primo impatto visivo e sostanziale.
E’ bene sapere che , in Inghilterra, la British Horse Society, che ha preso molto piede anche in Italia ormai, fornisce,  proprio come schema di base,  i cavalli a coloro che frequentano i diversi steps di formazione per raggiungere l’obiettivo di diventare istruttori. I cavalli sono forniti dai circoli che ospitano gli studenti. I candidati devono saper montare dunque i cavalli proposti dalla BHS non i propri ! Allora prendendo spunto dall’ottimo e competitivo sistema inglese – che per di più sta creando grande concorrenza con i corsi didattici della nostra federazione italiana- si potrebbero creare ed ideare delle convenzioni con delle scuderie sul territorio italiano o creare degli accordi vantaggiosi anche con enti militari che con i cavalli ci lavorano e che di cavalli hanno grande disponibilità.
verifica finale: il commento della prova svolta
PHOTO GIULIA IANNONE
Ricordiamo che al Centro Militare di Equitazione, all’epoca in cui Andrea Mezzaroba era referente della formazione per la Fise Lazio , nell’ultimo periodo della sua gestione tecnica,  venivano messi a disposizione ben 6 cavalli della sezione corsi del CME ai corsisti. “Era una opzione molto apprezzata” ha dichiarato Andrea Mezzaroba ricordando quella fase della sua carriera “ perché i costi erano molto economici. Ovviamente erano tutti soggetti  idonei sia tecnicamente che fisicamente. Abbiamo sempre dato la possibilità di fare una prova preventiva, ma non sempre gli aspiranti ne approfittavano!”
 In alcuni casi , l’ex Ct della nazionale italiana di completo,  ha anche messo a disposizione i suoi due cavalli personali molto famosi : “Tenpo” il baio irlandese classe 1995 che fu riserva alle olimpiadi di Atene 2004 nonchè argento al Campionato Italiano militare di dressage e “Laomaco” detto “Lollo” il cavallo nato e cresciuto in Sardegna e lavorato ed addestrato interamente dai Mezzaroba –padre e figlio Luca- insieme ad Emiliano Portale per un periodo della carriera. Laomaco è stato anche bronzo al campionato europeo di completo a Montelibretti. Cavalli di indubbia qualità e preparazione tecnica sono stati dati i in prestito spontaneamente dal tecnico originario di Trento agli studenti,  con grande senso di generosità e spirito didattico senza alcun tornaconto economico.
 Quindi, per concludere, alla luce di queste motivazioni, sarebbe davvero il caso di investire in questo settore , essere più vicini alle esigenze dei corsisti con maggiore sensibilità e partecipazione concreta,  affiancandosi  al settore della formazione, regolando costi e  tariffe e supervisionando con cura i cavalli impiegati,  e  creando anche una filiera ad hoc, in cui magari,  oltre a fornire cavalli  realmente idonei – non quelli che non servono più a nessuno -  ai candidati sprovvisti, essere in grado di  effettuare un lavoro di preparazione mirata per consentire di prendere parte ai  corsi con maggiore consapevolezza e preparazione.
Allora …
Binomio attende di svolgere il proprio test
PHOTO GIULIA IANNONE

AAA cercasi non solo cavallo da corso di formazione ma cercasi soprattutto  Presidente della  federazione italiana Sport Equestri, aggiornato sulle problematiche reali di questi corsi di formazione,  Presidente  cui rivolgiamo il nostro accorato appello, che  indirizzi il proprio sguardo  a  sostenere più da vicino gli aspiranti istruttori , che rischiano di non finire mai il proprio corso di studi,  evitando che ci si  perda  tra mille difficoltà economiche burocratiche e pratiche e da qui  si cada in uno stato di prostrazione emotiva e nello smarrimento della propria  motivazione. Si è tanto livellati già in questo sport in campo gara perché il “cavallo” non è dello stesso valore per tutti, facciamo almeno in modo che un tecnico di domani, magari serio scrupoloso, interessato e ben preparato,  non debba sentirsi emarginato e fuori contesto per la medesima triste giustificazione.
 Si attende cortese intervento in merito.
Con speranza
GIULIA IANNONE

* le foto pubblicate sono tutte state scattate in lontananza   e opportunamente sfumate per rispettare la privacy dei protagonisti, volutamente colti di spalle. 



venerdì 2 giugno 2017

ANCORA ITALIA IN VETTA! Il team azzurro di Roberto Arioldi annienta gli svizzerotti in casa a San Gallo

Salto Ostacoli
"Italia in vetta a San Gallo"
Poto courtesy official web site Csio San Gallo


Luca Marziani, Paolo Paini , Emilio Bicocchi e Lorenzo De Luca terminano con sole 9 penalità finali.
A cura di Giulia Iannone.

E’ trascorsa una sola settimana dalla meravigliosa vittoria a Roma Piazza di Siena, e l’Italia del salto ostacoli , diretta da Roberto Arioldi in terra di Svizzera, precisamente a  San Gallo, ha replicato la vittoria oggi, venerdì 2 giugno 2017, lasciando il team svizzero delle grandi occasioni  composto da Steve Guerdat su Bianca (0/0) , Paul Estermann su Lord Pepsi (8/9), Martin Fuchs su Clooney 51 (0/4), Romain Duguet su Twentytow des Biches (8/0) alle sue spalle ad accontentarsi della medaglia d'argento.
I "nostri" portacolori  hanno chiuso con sole 9 penalità totali, con Luca Marziani su Tokyo du Soleil (4/0), Paolo Paini su Ottava Meraviglia di Cà San Giorgio (1/0), Emilio Bicocchi su Sassicaia Ares (8/4), Lorenzo De Luca su Armitages Boy (4/0).
Abbiamo contattato il cavaliere romano Luca Marziani per ricevere un commento, denso di emozioni, sensazioni e qualche riflessione in merito a questa affermazione di gara. Appena giunto in albergo , ecco cosa ci ha raccontato il cavaliere di Tokyo du Soleil, lo stallone dallo sguardo coinvolgente:
“ Stasera mi prendevano in giro” ha raccontato Luca Marziani all’inizio della telefonata, essendo risaputo che il nostro cavaliere è bravissimo a fare i calcoli a mente e capire con ampio margine di anticipo se la nostra squadra è in lizza per la vittoria “ perché mancava ancora il giro di Emilio e di Lorenzo, che  sarebbero entrati terzi e quarti, ed io avevo già fatto tutti i calcoli. E continuavo a profetizzare che ci sarebbe bastato un netto per la vittoria! E così è stato . Quindi ormai all’interno della squadra ho la fama di saper fare i conti dei punteggi meglio di tutti!” . Una Italia che migliora alla grande dalla prima alla seconda manche “ Hanno montato tutti bene e siamo riusciti tutti a migliorare il nostro risultato. Emilio Bicocchi ha montato divinamente e si è migliorato dalle 8 penalità al primo giro, al secondo,  durante il quale ha chiuso con 4 penalità, l’errore è venuto al terz’ultimo salto che era una combinazione davvero delicata e che ha messo in difficoltà tutti. Il cavallo purtroppo su quel salto ha lasciato giù un piede. Tutti perfetti in campo, tutti davvero belli come stile di monta. I cavalli saltavano uno meglio dell’altro. Io,  personalmente,  ho sentito il mio stallone, Tokyo, uscito dal campo prova, non solo fresco e pronto , prova di una condizione atletica perfetta,  ma ancora più convinto e sicuro. Già fino al tre ho capito che non dovevo preoccuparmi di nulla. Di nuovo la sensazione di Linz,  ossia che il cavallo ha voglia di fare e di vincere e che ci pensa lui se io gli do fiducia! Incredibile”. Roberto Arioldi mentre lavorava a Roma per Piazza di Siena stava contemporaneamente organizzando il piano di attacco per San Gallo” Abbiamo la fortuna tangibile di avere con noi Roberto Arioldi, un Capo equipe di grande spessore umano, professionale, un cavaliere ancora in attività pieno di voglia di vincere e di fare, dotato della mentalità del campione. E’ un uomo di cavalli che ha vinto tutto , in tutto il mondo,  e facciamo suo il motto secondo il quale la più bella vittoria è la prossima! Non ci fermiamo mai! Già stasera faceva i programmi per le prossime Coppe e tappe. Lui ha già gli occhi puntati agli Europei, perché non bisogna accontentarsi o cullarsi sugli allori. Ci trasmette tutta questa carica emotiva  ed uno spirito di squadra ed un senso del gruppo di grande spessore. Ho avuto altri capo equipe in passato, ma mai come lui. Ci tiene tanto alla squadra. Ci ha insegnato che dobbiamo essere uniti e presenti e vicini gli uni con gli altri. Nessuno di noi deve uscire dal campo gara, qualsiasi sia stato il risultato in percorso, senza ricevere l’abbraccio o il sorriso o l’esultanza dei propri compagni  di competizione. Ci sta insegnando ad essere parte di qualcosa, ad essere parte di una famiglia agonistica e questo è realmente molto toccante. Senza preferenze, senza distinzioni. “
Luca Marziani e Tokyo du Soleil
foto tratta da Piazza di Siena 2017 di Giulia iannone
"Tokyo era pronto ed in forma qui a San Gallo e mi ha ridato lo stesso feeling di Linz"


Duro colpo la vittoria italiana in terra Svizzera proprio per la squadra di casa “ Certo che si aspettavano di vincere i padroni di casa! Avevano schierato la squadra più forte che hanno però una squadra composta da sì grandi campioni conosce la dura legge dello sport , per cui oggi hanno saputo accettare la sconfitta con grande classe. Oggi dobbiamo dire davvero brava Italia! Finire una seconda manche con 0 penalità in una Coppa di questo livello,  in cui i Francesi al secondo giro hanno gettato  i remi in barca”. In merito al percorso il cavaliere storico di Wivina ha detto” Abbiamo visto errori avvenire su tutto il percorso. Dall’inizio alla fine del giro,  bisognava stare concentrati al massimo ed avere il cavallo sempre in fiducia e collaborativo. C’era , ad esempio,  dopo la riviera  un verticale molto delicato a 6 o 7 tempi di galoppo, poi l’ultima parte conteneva una spezzata che faceva oxer -  tavola e poi una combinazione a 5 tempi dalla tavola che ha provocato moltissimi errori. Un percorso molto tecnico, non cattivo , sicuramente grande. Tutto bellissimo , a mio avviso!”   Luca Marziani si concentra per domani e domenica:  Tokyo lo stallone francese riposerà , mentre il cavaliere romano   scenderà in campo domani per un giro di semi-lavoro puntando al gran premio con Saxo des Hayettes. “Vediamo, se domani abbiamo un buon feeling monterò Saxo in Gran Premio”!  Dopo l’avventura di San Gallo, Luca Marziani partirà per Rotterdam “ Roberto mi ha comunicato che sarò con la squadra a Rotterdam tra tre settimane. Appuntamento utile per gli azzurri per prendere punti”!
" Se domani avrò buon feeling, monterò Saxo in GP a San Gallo. Poi tra tre settimane sarò
a Rotterdam"
PHOTO GIULIA IANNONE