lunedì 5 novembre 2018

“IN GARA PER IL TRICOLORE ITALIANO, TATIANA MILOSERDOVA PUNTA A TOKYO 2020”

INCONTRO CON TATIANA MILOSERDOVA
"cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo."


Di Giulia Iannone
Photo Courtesy Tatiana Miloserdova

Abbiamo contattato via web l’amazzone di origine Russa, ormai naturalizzata italiana, Tatiana Miloserdova. Dal 2019 la dressagista,  gareggerà per i colori del nostro paese , avendo acquisito la nazionalità italiana. “Il mio obiettivo è ora Tokyo 2020” ha confessato Tatiana al termine del nostro incontro.
Leggete tutto d’un fiato, cosa  ci ha raccontato la bionda interprete di Florento Fortuna,  in questa breve intervista…


Abbiamo letto, sulla sua pagina facebook, del suo cambio di nazionalità: non gareggerà più per la sua madre patria Russia, ma per la sua patria d’adozione l’Italia. Ci spiega come è avvenuto questo cambio di nazionalità e come mai ha scelto proprio l’Italia?
La mia scelta dell'Italia, risale al 1991 quando, per motivi di lavoro, scelsi di venire in Italia a seguito di una proposta di allenare dei cavalli di dressage.
Da allora non mi sono mai spostata dall'Italia e, avendo ottenuto la cittadinanza italiana alcuni anni or sono, ho maturato la decisione di competere nel paese dove per più anni ho gareggiato.

 Su facebook si legge che lei vive a Milano. Da quanto tempo e come mai e dove svolge la sua attività equestre?
Come detto sopra sono in Italia dal 1991. In questi anni ho lavorato per lo più al Nord Italia e da alcuni anni svolgo la mia attività di istruttrice presso il Centro Ippico Cinq Fo di Guanzate (Como).
In questo centro ho la possibilità di allenare i miei cavalli tranquillamente e concentrarmi per la preparazione alle gare internazionali.
"Wat a Feeling è sicuramente il mio cavallo del cuore per le emozioni olimpiche, e non solo, che mi ha dato, ma tutti i cavalli con i quali ho lavorato, per un verso o per l'altro, sono rimasti nel mio cuore. In ognuno di loro ho trovato delle caratteristiche che mi consentono, a distanza di anni, di ricordarne le peculiarità."

L’amazzone Tatiana Miloserdova: si presenti ai lettori nel modo che più reputa adeguato a tratteggiare la sua identità tecnica ed agonistica, indugiando sugli aspetti salienti della sua carriera dressagistica vissuta fino a questo momento.
Finora, purtroppo, non ho mai avuto sponsorizzazioni che mi hanno consentito di disporre di cavalli già quasi pronti per le gare. Mi sono sempre dovuta arrangiare, cercando di individuare cavalli giovani, che, senza un particolare passato dressaggistico, mi consentissero di farli crescere e portarli a gare internazionali.
Questa è la storia di tanti (quasi tutti) i miei cavalli. Potrei raccontarne tanti di esempi, in generale mi riferisco a cavalli di 3/4 anni che, partendo da zero, ho allenato per competere in GrandPrix.
Ci parla brevemente dei “maestri” equestri che hanno lasciato una orma indelebile nella sua formazione tecnica e ci descrive rapidamente il suo metodo?
Ho frequentato a Mosca una Università sportiva che, da subito, mi ha consentito di svolgere l'attività di istruttrice. Ho poi avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Elena Petuskova, campionessa olimpica degli anni'70.
Da allora non ho avuto nessun istruttore e, come detto prima, mi sono sempre dovuta arrangiare da sola. Unica eccezione sono i preziosi consigli di Alexander Sherba, esperto russo nell'addestramento dei cavalli, il quale, pur vivendo a migliaia di chilometri da me, mi ha fornito via Skype preziosi consigli, dopo aver attentamente analizzato i video dei miei concorsi.
Quanto al mio "metodo" devo dire che cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo.
"Ora le mie speranze, anche olimpiche, si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni "

Parliamo della parte fondamentale del binomio: i cavalli. Quale può essere definito il “cavallo del cuore” – di ieri o di oggi- che ha segnato la sua svolta tecnica professionale cui è più legata e perché?
Il fatto di non aver mai goduto di sponsorizzazioni mi ha costretto, in passato, di dover vendere i cavalli quando avevano raggiunto un livello ottimale per gareggiare.
Inutile raccontare quanto questa scelta mi sia pesata, ma tant'è, era l'unica mia possibilità per vivere e continuare a comprare nuovi puledri, dovendo, purtroppo, ripartire da zero ogni volta.
Finalmente, per una serie di circostanze fortuite, sono riuscita nel 2008 a conservare un cavallo e partecipare alle Olimpiadi di Pechino/Hong Kong.
Parliamo di Wat a Feeling un Hannover, figlio di Warkant: un gigante buono (cm.186) che nonostante la sua imponenza era un cavallo gentile ed intelligentissimo. Purtroppo una violenta colica lo stroncò pochi mesi dopo il ritorno dalla Cina.
Tengo a sottolineare che Wat a Feeling è sicuramente il mio cavallo del cuore per le emozioni olimpiche, e non solo, che mi ha dato, ma tutti i cavalli con i quali ho lavorato, per un verso o per l'altro, sono rimasti nel mio cuore. In ognuno di loro ho trovato delle caratteristiche che mi consentono, a distanza di anni, di ricordarne le peculiarità.
Chi è oggi il suo “cavallo di punta” ? ce lo presenta nel dettaglio analizzando pregi difetti carattere punti di forza punti deboli, cosa le piace e cosa si aspetta per questo cavallo nel futuro?
L'anno scorso il mio cavallo di punta era una cavalla con un passato di fattrice (mamma di tre puledri !), mai montata in precedenza. che all'età di 8 anni iniziai a domare.
Nel giro di un anno la presentai a Sommacampagna al suo primo GrandPrix, conseguendo un risultato di 67 %. Awakening, questo è il nome della cavalla KWPN, ha poi partecipato a numerose gare internazionali in Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svezia.Da circa un anno questa cavalla viene montata da Eugenia Davydova, giovane amazzone russa che seguo personalmente, in quanto la cavalla è rimasta nella mia scuderia Cinq Fo.
Ora le mie speranze, anche olimpiche, si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni che quest'anno ha già iniziato con successo la sua carriera in GrandPrix, conseguendo in GP Special un bel 70% a Nizza lo scorso Ottobre.
Florento è con me da quando aveva 4 anni ed al suo attivo ha risultati internazionali nelle gare di 5 e 6 anni, Small Tour ed ora Big Tour.
Sotto certi aspetti mi ricorda Wat a Feeling, sia per la sua energia che per la sua intelligenza e gentilezza. Speriamo in bene per Tokyo....
"Nel 2019 pianifico di partecipare ai vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore italiano.
                      Come detto sopra il mio obiettivo è ora Tokyo 2020."

Lei ha partecipato ai WEG di Tryon: ci dà una sua impressione sull’evento, come è andata la sua trasferta? C’è un ricordo indelebile di questo evento agonistico che è inciso a chiare lettere nella sua mente?
A Tryon sono andata come istruttrice di Eugenia Davydova con Awakening. In realtà anche Florento Fortuna era qualificato, ma ho preferitolasciarlo a casa per la sua giovane età e non costringerlo al sacrificio di una trasferta tanto onerosa.
Di Tryon non conservo un buon ricordo, in quanto, come è già stato ampiamente riportato da vari partecipanti, non solo di dressage, l'organizzazione non è stata delle più  brillanti, con lavori non ancora ultimati e continui spostamenti non pianificati da un hotel all'altro.
Adesso che gareggerà per il tricolore italiano, a cosa mira? possiamo auspicare magari una squadra azzurra per Tokyo?
Nel corrente anno Florento Fortuna ha gareggiato a 6 concorsi internazionali ed ora si merita un riposo dalle gare fino a Febbraio, dove penso di aprire la stagione 2019 con il concorso internazionale di Ornago.
Nel 2019 pianifico di partecipare ai vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore italiano.
Come detto sopra il mio obiettivo è ora Tokyo 2020.


giovedì 18 ottobre 2018

GIACOMO CASADEI , NEO CAMPIONE OLIMPICO GIOVANILE 2018.

SALTO OSTACOLI
Photo courtesy FISE facebook page
"Non sono un cavaliere speciale! faccio quello che posso"
Cit.Giacomo Casadei

 “ NON SONO UN CAVALIERE SPECIALE: FACCIO QUELLO CHE POSSO”!
Di Giulia Iannone
Abbiamo scambiato qualche pensiero con il neo- campione olimpico giovanile di Buenos Aires, già argento con la squadra dell’Europa, Giacomo Casadei.  Ci ha raccontato questa splendida avventura argentina che ha fruttato un argento ed un oro, in sella ad un cavallo assegnato a sorteggio di nome Darna Z.

 Come  sei stato scelto per questo evento?
“ Nel 2017, ai Campionati d’Europa di Samorin, in Slovacchia, si teneva la qualifica dell’individuale ossia i migliori 5, per queste Olimpiadi giovanili di Buenos Aires. Io con Flickfox ho chiuso al terzo posto nell’individuale e così ho preso la qualifica. Ma non mi sono qualificato io come Giacomo Casadei, ho qualificato l’Italia. E successivamente hanno deciso di portare me! “
Cosa hai pensato e provato quando sei stato convocato per le olimpiadi giovanili di salto ostacoli?
“ E’ stata una bella soddisfazione. E mi ha fatto molto molto piacere”
Vediamo come è iniziata questa avventura.  Ho letto che hai gareggiato con un cavallo che non era tuo: cosa puoi rivelare?
“ Sono partito il primo di ottobre in aereo e sono andato a Buenos Aires, nel villaggio olimpico. Due giorni dopo ci hanno accompagnato a vedere la location di gara, ovvero il Club Hipico Argentino. Il circolo stesso ha messo a disposizione i suoi 30 cavalli per i 30 cavalieri della gara giovanile. I cavalli sono stati assegnati attraverso il sorteggio. A me è capitata una buonissima cavalla di nome Darna Z”.
Riesci a raccontarmi qualcosa di questa compagna di gara a quattro gambe?
“ La cavalla poteva avere circa 9 o 10 anni, credo di origine  Zangersheide,molto molto brava, intelligente, con una bella testa come si dice in gergo, sono stato davvero molto fortunato a poter gareggiare con questa cavalla”
Photo courtesy FISE facebook page
"Non ho  mai preso forte la cavalla, non sono andato mai contro di lei. Agendo e interpretandola con gentilezza e disponibilità, lei è stata in grado di aiutarmi"
cit.Giacomo Casadei

Come hai fatto, in così pochi giorni, a fare conoscenza con la cavalla anzi a creare il feeling giusto che ha prodotto ben due medaglie?
“ Ho cercato di capirla, di mettermi a disposizione e di venirle incontro quanto più possibile. Ci siamo aiutati a vicenda e subito è nato un bel rapporto sensibile tra noi”
Dopo una prima fase di familiarizzazione, le gare come si sono svolte?
“Si è disputata prima una gara a squadre che era a continenti, ed io rappresentavo l’Italia all’interno dello schieramento dell’Europa, poi si è disputata la gara individuale. Martedì pomeriggio si è disputato il primo giro di Coppa, mercoledì il secondo giro di Coppa, poi un giorno di fermo riservato alla visita, venerdì e sabato la finale individuale.”
Nella squadra dell’Europa, hai potuto incontrare qualche cavaliere che già conoscevi?
“ I ragazzi li conoscevo già tutti!”
Guardavi qualche cavaliere in maniera particolare perché competitivo?
“ No, non mi sono messo in competizione con nessuno di loro. Formavamo una squadra ben affiatata! Ci siamo aiutati a vicenda, ci siamo aiutati in campo prova, ci siamo appoggiati e sostenuti l’uno con l’altro”
Da chi sei stato accompagnato in questa occasione?
“Sono stato accompagnato da Stefano Scaccabarozzi in qualità di mio tecnico, ma i miei genitori mi sono venuti a vedere, solo che mio padre non ha avuto la possibilità di venire in campo prova ad aiutarci, perché non poteva entrare, così i miei genitori hanno solo assistito alle gare”
Photo courtesy FISE facebook page
 Stefano Scaccabarozzi,
mi è stato vicino in maniera costante e molto puntuale, mi ha sempre aiutato."
Cit. Giacomo Casadei


Entriamo un po’ più nel dettaglio tecnico, tu hai gareggiato su altezze di 1,30-1,35, come si sono rivelati i percorsi?
“ I primi giri di Coppa non erano grossi e difficili, invece la gara individuale era un filino più tecnica e tosta rispetto agli altri giorni”
Quali difficoltà hai trovato? Tu però hai un occhio esperto, perché gareggi già su Gran Premi di altezza senior, tu sei un ragazzo speciale…
“ Speciale? Faccio quel che posso, ecco! Il secondo giro della finale c’era in percorso  un dietro front, poi una tavola- 5 tempi- una doppia- oxer- verticale verticale, che era difficile, bisognava stare bene concentrati ed invece il primo giro della finale c’era sempre un dietro front un oxer complicato e poi c’era un verticale molto delicato, per affrontare il quale  bisognava dare molto equilibrio. Era difficile.”
Quando hai visto, con il tuo occhio ormai allenato su percorsi più difficili, altezze 1,30-1,35, ti sei sentito un pochettino più a tuo agio?
“ No. La gara è sempre gara, qualunque sia l’altezza. Bisogna restare sempre freddi, lucidi, concentrati, attenti”
Vinci l’oro individuale ed i tuoi compagni ti lanciano nella riviera: un bel ricordo vero?
“ Eh si tutti gli altri ragazzi mi hanno buttato nell’acqua!”
Come ha commentato, al termine dell’evento agonistico, papà Mirco che è il tuo tecnico ufficiale?
“ In primo luogo lui era realmente contento. E poi in realtà mi ha detto che nell’affrontaref la linea finale avrei dovuto dare un po’ più di equilibrio al cavallo…però il resto andava abbastanza bene ed è stato molto soddisfatto”
Quindi ad assisterti in questa avventura in Argentina c’è stato principalmente Stefano Scaccabarozzi, un “signore” dell’equitazione italiana, elegante, preparato, silenzioso, serio, appassionato. Diciamo qualcosa della sua assistenza tecnica anche a livello psicologico: come ti ha seguito?
“ Mi è stato vicino in maniera costante e molto puntuale, mi ha sempre aiutato. Lui è una figura tecnica molto precisa, ordinata, fattiva, severo sembra serio, ma in realtà è molto disponibile, preparatissimo, si impegna al massimo. Trovo che sia una grande e bella persona”.
Ammiro la tua naturalezza e semplicità di pensiero, ma penso che affrontare una olimpiade giovanile, con un cavallo mai visto e conosciuto prima, non deve essere facile. Bisogna trovare subito un feeling ed un accordo profondo. Come hai fatto a sentire Darna Z in confidenza senza lasciarti intimidire dal poco tempo a disposizione?
“  Ho pensato subito a trovare un buon feeling con la cavalla e soprattutto a farmi voler bene e che la cavalla mi potesse aiutare al cento per cento. Ho cercato di starle vicino in momenti di difficoltà o incertezza nel lavoro in piano o su qualche esercizio. Non l’ho mai presa forte, non sono andato mai contro di lei. Agendo e interpretandola con gentilezza e disponibilità, lei è stata in grado di aiutarmi. Abbiamo trovato quell’ intesa, anche rapida, che mi spinge ad affermare che Darna Z mi ha voluto bene.”
Adesso come continua la tua stagione, dopo questo prestigiosissimo risultato?
“ Partecipo subito ad un nazionale tranquillo a casa, successivamente prenderò parte alla Coppa del Mondo di Verona, montando o Capilot o Flickfox, ancora non so quale dei due cavalli porterò”






giovedì 4 ottobre 2018

SARA MORGANTI SI RACCONTA INTENSAMENTE DOPO TRYON

PARADRESSAGE
Photo Courtesy Sara Morganti facebook page
"Una delle cose più belle che mi sono sentita dire, da persone non proprio addette ai lavori, che tutto quello che eseguo in rettangolo appare semplice e facile e spontaneo”. Cit. Sara Morganti


“PER ANDARE AVANTI, LA DOMANDA NELLA VITA, COME NELLO SPORT ,DEVE DIVENTARE: “ PERCHE’ NON A ME”?
 di Giulia Iannone

Abbiamo letto tante cose sulla Campionessa del Mondo Sara Morganti in questi giorni: risultati,  ragionamenti tecnici e  descrizione del suo team.  Eppure  mancava  ancora qualcosa. Desideriamo  portare alla ribalta, le emozioni ed i sentimenti che hanno alimentato questa avventura mondiale, ma ancora prima, che caratterizzano la nostra  atleta azzurra speciale, che incanta da molto tempo, i nostri cuori.
Ecco cosa ci ha raccontato al telefono…

Cosa ha rappresentato per lei questa avventura a Tryon e queste due medaglie d’oro conquistate in America?
“ E’ un po’ difficile esprimere cosa possono aver rappresentato per me. Un po’  sono ancora incredula e non realizzo ancora di aver vinto questi due ori. Durante la preparazione, visti i risultati che erano abbastanza buoni, speravo in una medaglia, questo non lo nascondo, però non avrei mai sognato di arrivare a tanto, confermando sia l’oro di 4 anni fa nel freestyle, che migliorare il risultato  tecnico, dall’argento all’oro. E’ scontato dire che sono estremamente felice. Un buon risultato mi serviva per dare un senso a tutto il mio impegno ed il sacrificio che metto in questa attività, specialmente durante quest’anno, durante il quale ho avuto molte difficoltà da un punto di vista fisico. Ci sono stati dei momenti in cui non ero neanche sicura che avrei potuto continuare la preparazione e partecipare al mondiale. La fatica è stata ancora più grande. Se non avessi raggiunto dei buoni risultati mi sarebbe dispiaciuto molto, perché mi è stato insegnato, fin da bambina, che quando ci si impegna con fatica e sacrifico, i risultati vengono. Non doveva essere necessariamente una medaglia d’oro, ma almeno un risultato che reputassi proporzionato all’impegno profuso. Dietro c’è stato tanto lavoro, la vera ricompensa è stata aver  potuto vivere una gioia così e poterla condividere con tutte le persone che mi hanno aiutato.”
Photo Courtesy Sara Morganti facebook page
"lo sport può dare un grande contributo , perché insegna ad essere disciplinati, ad impegnarsi, ad accogliere il sacrificio, ad avere rispetto per le altre persone, anche per gli avversari, ma soprattutto, ti regala il grandissimo piacere di praticarlo. "
Cit. Sara Morganti

Entriamo più nello specifico. Lei ha detto che ci sono stati tanti momenti grigi e  tante difficoltà.  Raccontiamo tutto  alle persone , anche come messaggio di speranza, perché lo sport va oltre quello che noi vediamo consumarsi in pochi minuti di gara. Cosa c’è dietro questi risultati, che sono tre considerando anche il grande score del team test. Inanellati con grande “leggerezza” pensando solo all’esercizio nell’arena dressage?
“In primis c’è  l’allenamento quotidiano, che uno sportivo deve e sente la voglia di  fare per gareggiare ad alto livello. Oltre a ciò, ho la necessità di  coniugare lavoro ed allenamento su una situazione di salute che già di partenza ,per la patologia che ho, non è delle migliori. In più quest’anno  è stato tutto  particolarmente difficile perché ho avuto un periodo di peggioramento, è stato duro portare avanti gli allenamenti, il lavoro, gli impegni istituzionali. Nel contempo, desidero vivamente  portare avanti il messaggio dello sport che giunge in soccorso, che ci aiuta e consente di essere  progettuali verso il futuro.  Quando ci sono momenti di difficoltà, non necessariamente di salute ma anche di qualcosa di generale, quando viene meno la fiducia in noi stessi, quando vi sono problemi di tipo psicologico, di vita in generale,  lo sport può dare un grande contributo , perché insegna ad essere disciplinati, ad impegnarsi, ad accogliere il sacrificio, ad avere rispetto per le altre persone, anche per gli avversari, ma soprattutto, ti regala il grandissimo piacere di praticarlo. L’equitazione mi fa sentire libera, capace, senza pensieri, mi regala tante sensazioni interiori, in più mi regala la possibilità di fare dei progetti positivi per il futuro, rappresenta una spinta motivazionale per la mia vita, per le difficoltà che si presentano, per la mia salute, nella normalità, perché sono consapevole che come me anche gli altri vivono le proprie difficoltà e disagi. Hai più desiderio di superare e di non fermarti, perché hai  dei progetti positivi da realizzare,  che non deve essere per forza un mondiale, o una olimpiade, ma può essere anche un obiettivo minore, anche solo passare una bella domenica con gli altri, all’aria aperta, con i cavalli, una qualsiasi cosa positiva, guardare una motivazione. E questo lo sport te lo regala. Per questo sono sia delegata per la provincia di Lucca per il comitato paralimpico che rappresentante degli atleti, perché ci credo tanto in quello che lo sport può fare. Veramente tanto.”
Photo courtesy Sara Morganti facebook page
"Ho comprato Royal Delight nel 2010 ed abbiamo fatto un cammino di crescita insieme, tanto che adesso ci conosciamo profondamente a vicenda." cit. Sara Morganti

Si dice che la kur sia un racconto. Lei ha dato un bellissimo nome alla sua kur: “Royal Delight, walk of love”. Cosa racconta questa danza tutta al passo?
“ Probabilmente la mia  storia con  Royal Delight.  Una storia che va avanti da 8 anni. Ho comprato Royal Delight nel 2010 ed abbiamo fatto un cammino di crescita insieme, tanto che adesso ci conosciamo profondamente a vicenda. Siamo riuscite negli anni ad ottenere dei bellissimi risultati e a vivere insieme delle gioie veramente molto grandi. Alla fine, questa strada al passo, ci ha portato adesso proprio col freestyle, a realizzare un risultato che è incredibile. Penso che rappresenti proprio la nostra strada di questi anni, il nostro binomio. Quello che effettivamente dovrebbe essere un binomio fatto di una comunicazione e rispetto reciproco , il più possibile invisibile perché condiviso . Una delle cose più belle che mi sono sentita dire, da persone non proprio addette ai lavori, che tutto quello che eseguo in rettangolo appare semplice e facile e spontaneo”.
Photo courtesy Sara Morganti facebook page
"...Questo è sport: supportarsi a vicenda, anche quando si tratta di avversari che dovrebbero essere tuoi  rivali in campo.” cit. Sara Morganti

I cavalli entrano a far parte della nostra famiglia e dei nostri affetti. Nella scala dei valori ,chi è Royal Delight e che posto occupa nel suo cuore?
“Royal è sicuramente una fetta importante della mia vita. Ovviamente nella scala dei valori la famiglia, gli amici e gli affetti umani sono al primo posto. Ma lei è parte della mia famiglia. Lei dico, come tutti gli animali quindi cito Ferdinand che è l’altro mio cavallo. Ho il difetto di affezionarmi in modo molto forte a tutti i cavalli con cui ho a che fare, quindi anche Lucky One che non è mia, ma che sto montando da un anno. Con tutti gli animali con cui entro in contatto instauro un legame importante, forse li umanizzo anche troppo, però mi danno così tanto, che per me è inevitabile.”
Gara a squadre. Una sua compagna viene eliminata. Questo sicuramente le ha fatto rivivere ciò che è accaduto a lei ,in prima persona, a Rio 2016, quando dopo essere stata eliminata, ha continuato la sua gara facendo il tifo per i compagni azzurri a bordo campo. Mandiamo un messaggio, a tutti gli sportivi, cui può succedere un episodio del genere, perché bisogna accettare le regole del gioco. Come si fa a trovare la forza per andare comunque avanti e lasciarsi alle spalle un momento del genere?
“ Sono riuscita a trovare la forza per andare avanti proprio perché ero alimentata comunque dall’amore e dalla passione  per lo sport che pratichiamo. E questo deve essere il mood principale: praticare il nostro sport per il piacere di praticarlo. La gara dobbiamo viverla solo come un momento di verifica in relazione al lavoro che abbiamo svolto. Se riusciamo a viverlo in questo modo è come nella vita, dimensione nella quale possono  capitarci delle cose che non ci piacciono o che non ci sembrano giuste, che ci fanno stare male, però noi non possiamo e dobbiamo fermarci. Ho vissuto delle ingiustizie nella vita, più grandi, e meno controllabili, penso a quando ho avuto la mia diagnosi che ho vissuto come una ingiustizia, mi sono immediatamente chiesta “ PERCHE’ A ME?” e lo facciamo per qualsiasi cosa brutta che ci capita. Alla fine, riflettendoci meglio, la risposta deve diventare “PERCHE’ NON A ME”? allora se uno vive in questa ottica qui e si guarda intorno, e guarda quante cose possono capitare, ci rispondiamo che può succedere di peggio. Se uno ci pensa bene. L’ingiustizia di una eliminazione, come quella che può essere capitata a me a Rio, non poteva essere una battuta di arresto definitiva. Certo, sono stata male per un po’, non mi è sembrata giusta la motivazione e quanto altro. Ma non poteva essere sufficiente a fermarmi. E’ un ostacolo ma non un limite assoluto. Come tutti gli altri ostacoli, della vita di tutti i giorni o della vita sportiva,  li possiamo incontrare e  quindi possono  essere superati. Alla fine ho ragionato così”.
photo courtesy Sara Morganti facebook page
"...Poter regalare della gioia a chi mi ha aiutato"
Cit. Sara Morganti

Cosa porterà per sempre nel cuore, di questo Mondiale: pensavo ad un ricordo, un incontro, una emozione, una immagine?
“ A parte il poter regalare della gioia a chi mi ha aiutato, vorrei rispondere menzionando  il momento in cui ho ricevuto,  da tutti i concorrenti anche stranieri, anche miei avversari, i complimenti e l’apprezzamento unanime di agonisti e tecnici di paesi lontani, che il mio risultato è pienamente meritato e giustamente raggiunto. Anche e specialmente visto quanto era accaduto a Rio 2016. Sentirselo dire dagli avversari diretti, anche  del mio grado, dà veramente senso a quello che facciamo. Questo è sport: supportarsi a vicenda, anche quando si tratta di avversari che dovrebbero essere tuoi  rivali in campo.”
Dopo questo tripudio di emozioni, Sara Morganti su cosa lavora e quali sono i progetti per la fase conclusiva della stagione ?
“ Appena tornata in Italia, sono andata subito a lavoro in senso di impiego: sono segretaria in una azienda informatica con un lavoro part time, l’altra metà della giornata vado in maneggio, seguo i miei cavalli e dò anche una mano in maneggio, faccio lezioni, poi il sabato e la domenica mi dedico a montare e basta. Spesso poi capitano anche impegni istituzionali allora sono pieni anche i week end, però va bene così.  Quanto al lavoro equestre, Royal si è meritata a pieno di fare una meritata vacanza: di solito le diamo un paio di settimane di vita da cavalla andando in paddock, un po’ in giostra, gira alla longe. Noi abbiamo un patto di amicizia da rispettare! Ho ricominciato  già a montare Ferdinand : lui la semi-vacanza l’ha fatta mentre ero via ai Mondiali,ora è rientrata anche Lucky One, perché lei era ritornata a casa sua ,sempre in coincidenza con Tryon. Adesso abbiamo da fare il programma di gare, ma penso che si ricominci il prossimo anno. Per ora si fa il lavoro a casa, tra stages e lezioni”.


domenica 30 settembre 2018

L’EQUINOZIO D’AUTUNNO DI FEDERICO EURO ROMAN

Photo courtesy Pietro Roman facebook page
Pietro e Barraduff sanno mediare equilibrio e velocitá, copertura del terreno e risparmio delle forze" Cit. Federico Roman

Dopo i Mondiali di Tryon, la medaglia olimpica di CCE di Mosca, punta la prua del suo Ponty verso Trieste, per l’edizione n°50 della prestigiosa Barcolana, a seguire la missione dell'insegnamento dell'arte equestre.
Intervista a cura di Giulia Iannone



Da poco tempo  rientrato da Tryon è già al timone del suo Ponty per l'evento velico dell'anno, la Barcolana. Sappiamo che avrà un equipaggio a cinque cerchi: ci spiega di che si tratta e se può fare i nomi di queste personalità equestri?
“ Il termine Barcolana deriva da Barcola , quartiere di Trieste sulla costa verso Miramare) L idea di partecipare alla 50a Barcolana, nella mia città natale con atleti olimpici triveneto-istriani ai quali si sono aggiunti cavalieri speciali e figli olimpici. Tutti in discipline diverse dalla vela . Abdon Pamich, Bronzo olimpico della marcia a Roma e oro a Tokyo, Alessandro Argenton,Oro a squadre Tokyo, argento individuale a Monaco, anche cavaliere da corsa in ippodromo, recordman di corse ad ostacoli vinte in Italia, Pietro e Luca Roman, insieme a Rio, Ferdinando Acerbi dressagista paralimpico, Alessandro Fiorani riserva a Los Angeles e velista, e altri che dovranno muovere le vele”
Ponty in navigazione
"“Nell’era della ricerca del consenso come cardine che determina gli indirizzi, credo fortemente ancora che nello Sport ,uno non equivalga ad uno . Con tutto il rispetto per le scelte oggettivamente utili di filosofia weberiana, non posso ingannare me stesso rinunciando ad esprimere le riflessioni che mediano l’evoluzione culturale del nostro sport con la conoscenza approfondita e multidecennale dall’epoca d’oro dell’ Equitazione Italiana ad oggi del nostro ambiente…”  questa la premessa di Federico Roman alla nostra conversazione tra equitazione e vela.


Un equipaggio olimpico del livello del Ponty potrebbe essere allestito per guidare la nostra federazione? Mi spiego meglio,  federazioni come quelle della scherma, del canottaggio, della canoa, della ginnastica artistica e ritmica ha i propri campioni che appesi gli attrezzi al chiodo, continuano da dirigenti. Per noi da qualche tempo non è più così. Che ne pensa? 
“La penso come Antonio Padellaro, che dell’ esclusione dell’Italia dai mondiali di calcio, disse  : le scelte su base più o meno meritocratica di chi crea gli indirizzi determina, nel medio-lungo tempo, la crescita dei numeri e del consenso a scapito dei risultati di vertice o viceversa. È politicamente poco redditizio dire la verità: superato un certo livello critico, numeri ed elite sono in concorrenza . Una dirigenza di ex atleti/tecnici non contaminati dalla malattia elettorale ridarebbe sicuramente vigore all’agonismo di vertice. Ma questo è al momento nel libro dei sogni.”

Un giudizio sul completo di Tryon e sui mondiali in generale, visto da Lei grande Tecnico e coach che ha ricoperto il ruolo di Ct ed è  pietra miliare della nostra formazione equestre. Cosa le è piaciuto e cosa proprio non le è piaciuto!
“Ottimo il  percorso, selettivo per la classifica ma abbordabile da tutti, nemmeno un cavallo caduto. Bravo Mark (Phillips, ndr)  ! Peggior cosa la totale assenza di tenda e schermi  per  tecnici e squadre alla partenza del cross  . Ho visto il cross  di Pietro quasi solo più tardi nei replay  e nemmeno un bicchiere di acqua od un panino lungo il percorso. In generale impianti ottimi e sovrabbondanti, organizzazione gentilissima ma ingenuamente lacunosa e confusionaria. Si vedano le prove di  endurance e reining . Logistica debole e per noi, tutto molto faticoso e dispersivo .”
Photo courtesy Massimo Argenziano

Suo figlio Pietro è stato protagonista di una splendida rimonta: dal dressage ( che in genere lo ha premiato in questi anni di più, forse Barraduff ha accusato il lungo viaggio?) ad un giro di cross velocissimo. Quale è stato il segreto di questo cross che ha messo in luce Pietro ed il grigio irlandese di casa Roman? Forse una opzione particolare che gli ha dato ragione. In essa tutta l’esperienza dell’alloro olimpico di Mosca?
“Pietro e Barraduff hanno ancora , nel tessuto tecnico e nei metodi di allenamento ricevuti, il retaggio dell’epoca in cui il Completo si integrava con il mondo delle corse, e sanno mediare equilibrio e velocitá, copertura del terreno e risparmio delle forze. La semplificazione nell’ approccio ai salti ,con collaborazione vera tra cavallo e cavaliere, è alla base di queste sintesi".
Photo Courtesy Pietro Roman facebook page
"...unica ipotesi utile per tutti, continuare a seminare idee , concetti e tecnica della mia esperienza con i cavalli in chi, a prescindere dalle convenienze di breve corso, vuole migliorare, guardare lontano e mantenere forte il valore formativo della persona nello Sport ."
Cit. Federico Roman

Quali erano i punti più delicati del cross country?
“Gli angoli grigi con varie opzioni ed una leggera pendenza. Il laghetto centrale nella via diretta che ha penalizzato Brecciaroli, pur se a sinistra l’alternativa che hanno affrontato anche le squadre più veloci, pesava sul tempo di soli pochi secondi .”
L’atteso Uragano Florence, ha deconcentrato in parte atleti e cavalli?
“Per noi direi poca influenza. , in GB la gara sarebbe andata avanti secondo programma”

E la fase del salto ostacoli giunta dopo una giornata di pausa anzi a riparo dalla tempesta, cosa ha rappresentato?
“il  salto ostacoli bellissimo, e del giusto livello mondiale, è stato sicuramente agevolato  dalla giornata di riposo di cavalli e cavalieri. Complessivamente la miglior prova della nostra squadra.”
L’Italia non ha centrato la qualifica olimpica con la squadra. Dovremo attendere l’europeo dell’anno prossimo. Su facebook, una giornalista ha parlato di peggioramento della prestazione della squadra italiana del completo. Lei cosa ne pensa?
“Nel confronto continentale, inutile negare i numeri: abbiamo molte più nazioni europee davanti rispetto al bronzo di Strzegom 2017 . Nell’ avvicinamento alla selezione per Tryon, è mancata la competizione , i cavalieri emergenti dell’anno scorso non ci sono stati, per i tre binomi esperti ( Schivo, Roman, Sandei) è stato molto più semplice , rispetto all’anno scorso, entrare in squadra, sintomo non positivo per la disciplina. Va anche ricordato, peró, che l’ultima volta che l’Italia ha ottenuto la qualifica ai mondiali fu ( selezionatore e Consigliere responsabile, il sottoscritto) nel 1998 a Roma, dopo la squalifica della GB per un cavallo positivo al doping-test : finimmo sesti ed eravamo a casa “.
Photo courtesy Pietro Roman facebook page
"Nell’avvicinamento alla selezione per Tryon è mancata la competizione , i cavalieri emergenti dell’anno scorso non ci sono stati, per i tre binomi esperti ( Schivo, Roman, Sandei) è stato molto più semplice , rispetto all’anno scorso, entrare in squadra, sintomo non positivo per la disciplina."
Cit. Federico Roman

Quale binomio a Tryon l’ha colpita particolarmente – italiano o straniero come desidera- per intesa, prestazione tecnica, cuore?
“Mi ha colpito il tramonto di cavalieri che ho ammirato enormemente nel passato, specie i due vecchi della squadra neozelandese, accanto prove superbe dei colleghi di successiva generazione . Esempi ai quali ispirarsi ? Colpito in positivo ed in generale dagli inglesi e dalla squadra giapponese che in marcia verso Tokyo ha un team variegato ma molto affiatato e positivo, in un evidente progetto di investimento verso la Olimpiade.”
Cosa c’è in cantiere per Federico Roman, dopo Tryon e Barcolana, tra vela e completo?
“Primavera-autunno 2019 scoperta della Croazia centro meridionale, Montenegro ed Albania. Probabile inverno ad Itaca o Cefalonia. Nel frattempo inverno vicino a Trieste, con la doppia scusa, parenti e barca, per tornare a vivere i refoli di bora, come da piccolo. Ma anche a conferma dell’importanza di sentire più vicini i legami della terra e del sangue, nell’epoca matura, alternati all’opposta emozione di odisseica memoria di “entrare in porti sconosciuti prima . Per quanto riguarda il completo, semplice .... tornando all’inizio dell’intervista , unica ipotesi utile per tutti, continuare a seminare idee , concetti e tecnica della mia esperienza con i cavalli in chi, a prescindere dalle convenienze di breve corso, vuole migliorare, guardare lontano e mantenere forte il valore formativo della persona nello Sport . Nel pubblico, credo sempre meno e non saprei proprio essere il Tria di turno . È probabilmente il mio maggior limite , ma non me ne pento !”

martedì 18 settembre 2018

LA GRAN BRETAGNA SU TUTTI CON UNO SCORE RECORD!

TRYON WEG EVENTING

ROS CANTER E’ ORO INDIVIDUALE SEMPRE PER IL TEAM GB.
L’ITALIA CHIUDE AL 12MO POSTO.
LA QUALIFICA OLIMPICA ERA PER I PRIMI OTTO POSTI IN CLASSIFICA.
Di Giulia Iannone
Photo courtesy Team GBR eventing


La Gran Bretagna è campione del mondo a Tryon con il punteggio negativo di 88,80. Equirating conferma che si tratta del punteggio più basso mai realizzato nella storia di un campionato del mondo.  alle sue spalle l’Irlanda con 93 pn ed il bronzo viene assegnato alla Francia con 99,80 pn. La Germania scivola in quinta posizione con 118,20 pn mentre è interessantissimo vedere al quarto podio addirittura la squadra Giapponese con 113,90 pn. Il team nipponico si qualifica automaticamente per le Olimpiadi di Tokyo 2020 essendo la nazione ospitante, l’obiettivo qualifica è centrato dai primi top seven team ai Weg. Inghilterra, Gran Bretagna, Francia, Germania, Australia e Nuova Zelanda sono tutti qualificati per Tokyo. Gli USA sono ottavi, e dovranno passare per i Giochi Pan Americani in Perù per raggiungere Tokyo a 5 cerchi.  Gli azzurri sono 12mi : noni dopo il dressage e 14mi dopo il cross, si sono attestati allo 12mo scalino con 164,30 pn.
A livello individuale, è Rosalind Canter su Allstar B l’oro mondiale con 24,60 pn e double clear , secondo l’irlandese Padraig Mccarthy su Mr Chunky con 27,20. Bronzo per Ingrid Klimke su Hale Bob che dopo il cross guidava la classifica, ma l’errore all’ostacolo numero 13 le ha automaticamente messo al collo la medaglia di bronzo. E’ al 31mo posto il primo italiano che troviamo in classifica. Si tratta di Arianna Schivo su Quefira de L’Ormeau che chiude con 45,20 pn e doppio clean round, 37mo Barraduff e Pietro Roman che chiude con 54 pn, 4 penalità e 3 di fuori tempo; è 52mo Pietro Sandei su Rubis de Prere che chiude con 65,10 pn, 4 penalità ed 1 di fuori tempo; Stefano Brecciaroli su Byrnesgrove First Diamond è 61mo con 79 pn, 4 agli ostacoli ed una penalità di fuori tempo. “ fortunatamente Florence” ha detto via web Pietro Roman all’aereoporto di Charlotte in attesa di imbarcarsi assieme ai suoi compagni di avventura , per tornare a Roma”  ci ha riservato solo una gran giornata di pioggia. Credo di poter parlare a nome di tutta la squadra dicendo che siamo molto soddisfatti dell’ultima giornata di gare; un fantastico percorso netto di Arianna ed una barriera a testa per noi ragazzi, vedendo quanto fosse errorabile il percorso, è un risultato più che soddisfacente.”


sabato 15 settembre 2018

TRYON WEG EVENTING: GRANDE RIMONTA DI PIETRO ROMAN SU BARRADUFF


DAY 2 CROSS COUNTRY
INGRID KLIMKE CONDUCE LA CLASSIFICA PROVVISORIA
Pietro Roman in una foto di repertorio di Giulia Iannone
"Barraduff è sempre un cavallo fantastico da montare in cross" cit. Pietro Roman

LA SQUADRA ITALIANA E’ 14MA
Di Giulia Iannone

Nonostante l’arrivo funesto dell’Uragano Florence, che intanto ha perso di potenza e si sta trasformando in tempesta tropicale, ricca di pioggia, alla fine la giornata di cross country è giunta a compimento. A livello di squadre, è la Gran Bretagna a condurre con 80,80 pn, al secondo posto segue l’Irlanda con 89, pn e terza è la Francia con 91,80 pn. Per trovare l’Italia bisogna scorrere fino al 14mo posto con 152,30 pn.

 A livello individuale, è  Ingrid Klimke su Hale Bob in vetta alla leaderboard con 23,30 grazie a doppio clean round, segue la britannica Rosalind Canter su Allsar B con 24,60 pn, terza posizione per l’irlandese Sarah Ennis su Horseware Stellor Rebound con 26,30 pn. Scorrendo la classifica, incontriamo Arianna Schivo quale primo degli italiani, in sella a Quefira de L’Ormeau, che chiude con 45,20: netto in salto e 12,40 TF; 44ma posizione per Pietro Roman su Barraduff che chiude con 47 pn, netto agli ostacoli e 10 TF, ma è per questo binomio una rimonta clamorosa dal 72mo al 44mo posto. Ecco come ha commentato via web il cavaliere figlio d’arte di Casa Roman “È stato sicuramente un percorso all’altezza di un Campionato Mondiale. Molto stancante dal punto di vista fisico per i cavalli e mentale per i cavalieri, in quanto nell’arco di 3/4 minuti erano racchiuse la maggior parte delle combinazioni più insidiose che prendevano tempo.
Per quanto riguarda Barraduff, che dire... si è comportato in maniera sensazionale come sempre. Ha messo tutto il suo impegno per rendere il percorso una passeggiata. È sempre un cavallo fantastico da montare in cross, che ti mette nelle migliori condizioni.
Il terreno questa mattina non era affatto male, purtroppo, pochi minuti prima di partire, è iniziato a piovere rendendo tutto molto scivoloso, questo ci ha fatto prendere delle precauzioni durante il percorso, che ci sono costate qualche secondo.
Il clima ha sicuramente giocato in nostro sfavore, una media di 30°C ed un’umidità sempre al di sopra del 85%, hanno reso tutto il lavoro più stancante e complesso, soprattutto per un cavallo purosangue come il mio.
Ora aspettiamo l’arrivo di Florence, per il quale, la prova di domani è stata posticipata a lunedì. Quindi dita incrociate ed impermeabile addosso!”
 al 56mo posto troviamo Pietro Sandei su Rubis de Prere , netto agli ostacoli e 29,60 TF che complessivamente portano a 60,10 pn. Stefano Brecciaroli, l’eroe di questo Mondiale nei cuori di tutti noi, è 61mo con Byrnesgrove First Diamond, con il punteggio negativo di 74, 20 penalità agli ostacoli per un rifiuto al 10e, con 25,60 TF. Simone Sordi ed Amacuzzi, che gareggiavano a titolo individuale, saggiando per la prima volta una gara 4 stelle, sono stati eliminati al 24a per caduta ovviamente senza conseguenze. Come ci ha spiegato Pietro Roman, la prova di concorso ippico si disputerà lunedì per uragano. 

sabato 8 settembre 2018

“ UNA EXPLOSION PER BEN MAHER ”!

GRAN PREMIO LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR ROMA 2018


Il cavaliere britannico, olimpionico di Londra 2012, è incoronato a Roma due volte vincitore.
Testo e foto A cura di Giulia Iannone

Un week end pieno di impegni per l’equitazione italiana. Difficile seguire tutto con attenzione, per via delle concomitanze. Solo per la cronaca ricordiamo che  ad Arezzo stanno andando in scena i campionati Italiani giovanili di salto ostacoli, l’italia junior e Yrider è in campo con due rappresentative,  a Opglabbeek in Belgio nella Finale di Fei nations Cup Youth, per aggiungere che ,mancano solo due giorni all’inizio dei Weg di Tryon ed infine a  Roma sta andando in scena l’ormai tradizionale appuntamento di Global Champions Tour.
  E di questo parleremo dunque…è stato il britannico Ben Maher,  a Roma, nello stadio dei Marmi dedicato alla memoria di Pietro Mennea ,a vincere il Gp dello CSI5* , altezza 1,60, Against the clock with Jump off, in sella a Explosion W. Erano  34 i binomi alla partenza. Solo in 5 hanno avuto accesso al barrage ed esattamente il Belga Constant Van Paesschaen su Jilbert Van’T Ruytershof, l’irlandese Michael G Duffy su Castlefield Rubinus, il belga Jos Verloy su Caracas, lo svedese Henrik Von Eckermann su Cantinero e il britannico Ben Maher su Explosion W. Non sono riusciti ad avere accesso alla seconda fase di gara i nostri azzurri: Lorenzo de Luca su Halifax van het Kluizebos che ha tentato di bissare la prestazione di Piazza di Siena, e quasi ci era riuscito perché era stato davvero molto veloce, ma il percorso è stato macchiato da una barriera che lo ha fatto chiudere in sesta posizione. 

Il Nostro Alberto Zorzi in versione Contanga 3 si è attestato in 20 ma posizione per colpa di due errori. Il cavaliere olimpionico, oro a Londra 2012, ha messo tutti in riga oggi a Roma su Explosion W, castrone sauro KWPN  di 9 anni da Chacco Blue x Baloubet du Rouet, chiudendo con il tempo di 37,45. alle sue spalle lo svedese Von Eckermann su Cantinero, che era sembrato velocissimo con il suo 38,32, terza posizione per il belga Jos Verlooy su Caracas con 38,85. Fuori dal podio l’irlandese Michael G Duffy , giovanissimo 24 enne pieno di talento e carisma, cui è andata la fantomatica medaglia di legno, per il tempo di 39,68. Entrando nel dettaglio, il cavaliere inglese collegato nell’immaginario collettivo alla mitica grigia difficilissima “Cella”, vince per la terza volta nel LGCT 2018 esattamente dopo Madrid e  Ramatuelle/Saint Tropez. La tappa romana incorona per il secondo anno consecutivo il leader del tour: l’anno scorso fu la volta di Harrie Smolders, questo è l’anno di Ben Maher, che con i punti di oggi arriva a quota 284 punti ranking, punteggio che lo rende irraggiungibile, quando manca la tappa di Doha – 8-10 novembre- per la fine del circuito. Doha comunque sarà utile per eleggere il secondo ed il terzo classificato. Sono in lizza per queste posizioni Alberto Zorzi che è a 237 punti dopo i 17 ottenuti oggi con il 20mo posto e l’Olandese Harrie Smolders a 234 punti ed il tedesco Daniel Deusser a 233 punti.



lunedì 3 settembre 2018

Chris Burton Wins 2018 ERM Series on Graf Liberty.


“A HUGE VICTORY FOR ME!”
 Interview and translation by Giulia Iannone
Blair Horse Trials .co
Photo courtesy Iain Campbell
"Monto Graf Liberty da quando aveva 6 anni"


We contacted our “friend”,  the Australian rider Chris Burton via email, immediately after the triumph at Blair Castle, where  he won the event rider masters 2018 on Graf Liberty. We , also,  talked  with him about the good shape of Lawtown girl and her forthcoming Tryon's world championship ... here's what he told us in this wonderful and timely interview.
Abbiamo contattato il nostro "amico", il cavaliere australiano Chris Burton via e-mail, subito dopo il trionfo al Blair Castle, dove ha vinto l’event rider masters  2018 su Graf liberty. Abbiamo anche parlato con lui della buona forma della cavalla italiana, ex Seriosa,  oggi Lawtown Girl  e del suo prossimo campionato mondiale di Tryon ... ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista meravigliosa e tempestiva.

Let's make a comment on your victory in the CIC3 * of Blair castle: what are you most satisfied for?
“I think the ERM series is the most exciting development in our sport, so to win Blair and the series was a huge victory for me.”
Facciamo un commento sulla tua vittoria nel CIC3 * di Blair Castle: per cosa sei più soddisfatto?
 "Penso che la serie ERM sia lo sviluppo più eccitante del nostro sport, quindi vincere Blair e la serie, rappresenta  una grande vittoria per me."

 Tell us the three phases of the competition in Blair , point by point, describing the performance of your Irish horse,  Graf Liberty. And  what kind of horse is Graf Liberty: Can you describe him  in detail and what do you like about him?
“I have had Graf liberty since he was a 6 year old so we know each other pretty well. He is an incredibly talented horse, but he can make me work for it! He is very reliable in the dressage phase, he has a habit of making me feel like our test is going to be disastrous by playing up in the warm up and then behaves as soon as he goes into the ring. Showjumping would be his weakest phase but he really tried hard at Blair and was quite relaxed in the ring. Cross country is such a treat on Graf Liberty. He is so polite in the bridle, all I have to do is think slow and he slows and he is so honest at the fences. This makes him easy to ride smoothy and quickly.”

Raccontaci le tre fasi della competizione in Blair, punto per punto, descrivendo la prestazione  del tuo cavallo irlandese, Graf Liberty. E che tipo di cavallo è Graf Liberty: puoi descriverlo in dettaglio e cosa ti piace di lui?
"Ho avuto Graf Liberty  da quando aveva 6 anni, quindi ci conosciamo abbastanza bene. È un cavallo incredibilmente talentuoso, ma può farmi lavorare per questo! È molto affidabile nella fase di dressage, ha l'abitudine di farmi sentire come se il nostro test fosse disastroso, giocando nel warm up e poi si comporta bene appena entra sul ring. Il salto a ostacoli sarebbe stata la sua fase più debole, ma ha davvero  lavorato sodo  a Blair ed è stato piuttosto rilassato in campo.  Il cross country è un vero piacere per Graf Liberty. Lui è così gentile tra le mani, tutto quello che devo fare è pensare lentamente e lui rallenta ed è così corretto sui salti.  Questo lo rende facile da guidare, fluido  e veloce. "
Photo Courtesy Event Rider masters .tv
"Mi piacerebbe vincere a Tryon una medaglia d'oro come squadra.
Una medaglia individuale sarebbe un bel premio per!"

Let's talk about the horses you ride. One in particular that is dear to Italy because it comes from our country. Today it's called Lawtown Girl by us was called Seriosa. You won with her in France in early August the CCI1 *. We care a lot about this mare: tell us about her, about this triumph in France, about her progress in the competition and what do you like about this subject? what do you expect for your future?
“This horse is an absolute super star. She has won every event she has done. We joke that she wrote the book on XC, she just feels like she knows everything there is to know. If I had to ride her around Burghley tomorrow we would both be fine. We are very excited about her future, well done to Italy for producing her.”

Parliamo di altri cavalli che monti. . Uno in particolare che è caro all'Italia perché proviene dal nostro paese. Oggi si chiama Lawtown Girl,da noi si chiamava Seriosa. Hai vinto con lei in Francia all'inizio di agosto, il  CCI1 *. Ci importa molto di questa cavalla: raccontaci di lei, di questo trionfo in Francia, dei suoi progressi in gara  e di cosa ti piace di questo soggetto? cosa ti aspetti per il suo  futuro?
"Questo cavallo è una super star assoluta. Ha vinto tutte le gare che ha fatto. Scherziamo, dicendo che pare abbia scritto il manuale sul Cross country,  si sente come se sapesse tutto quello che c'è da sapere. Se dovessi accompagnarla a Burghley ,  saremmo entrambi a posto. Siamo molto entusiasti del suo futuro, devo dire “ben fatto  Italia per averla prodotta "!

Chris Burton and Tryon Weg. Soon you will leave to represent your country at the world championships. I saw that you already talked in the interview about the emotion of representing your country ... so how do you try to do it in America on the horse you've chosen: Cooley Lands. Tell us about him, his strengths and his character. What do you expect from this world championship?
“Cooley Lands and I have done a few events together but he spends most of his time being ridden by his owner Kate Walls. He has an exceptional attitude and he loves what he does. That makes my job a lot easier. Hopefully we can do our country proud.”
Chris Burton ed I Weg di Tryon.  Presto partirai per rappresentare il tuo paese ai campionati del mondo. Ho visto che hai già parlato in 'intervista sull'emozione di rappresentare il tuo paese ... quindi come provi a farlo in America sul cavallo che hai scelto: Cooley Lands?  Parlaci di lui, dei suoi punti di forza e del suo carattere. Cosa ti aspetti da questo campionato del mondo?
"Cooley Lands ed io abbiamo fatto alcune gare  insieme, ma  per la maggior parte viene montato dal suo proprietario  Kate Walls. Ha un atteggiamento eccezionale e ama ciò che fa. Questo rende il mio lavoro molto più semplice. Speriamo di poter rendere orgoglioso il nostro Paese”

 What did you think when you read about the "ET" withdrawal  Michael Jung for Rocana's injury?
“This is sport and no matter how alien you are sadly horses will still get injured. It is unfortunate for Michael that he didn’t have a reserve horse and it is a big blow for the German team.”
Che cosa hai pensato quando hai letto del ritiro di "ET" Michael Jung per l'infortunio di Rocana?
"Questo è lo sport e non importa quanto sei alieno, purtroppo i cavalli continueranno a ferirsi. È  una sfortuna  per Michael ,che non ha avuto un cavallo di riserva ed è un duro colpo per la squadra tedesca ".

What is the team to beat in Tryon, in you opinion,  and which is the pair  could come out on at indivudual level?
“The Kiwis are a great team and a natural rival of the Australian’s so I think they will be the ones we focus on! I think Julia Krejewski will be a tough one to beat.”
Qual è la squadra da battere in Tryon, secondo te, e qual è la coppia che potrebbe uscire a livello individuale?
"I kiwi sono una grande squadra e un rivale naturale degli australiani, quindi penso che saranno quelli su cui ci concentreremo! Penso che Julia Krejewski sarà una dura da battere.”


What do you dream and hope for  your  world championship?
“I would love a team gold medal. It is so exciting to do well as a team. An individual medal would be a bonus. “
Cosa sogni e speri per il tuo campionato del mondo?
"Mi piacerebbe una medaglia d'oro come  squadra. È così eccitante fare bene come squadra. Una medaglia individuale sarebbe un bel premio. “
Photo courtesy ERM facebook page
"la cosa migliore che si può fare è avere il proprio cavallo che si sente bene ed in forma"



 The cross  country course will be very long and certainly ,challenging, perhaps more challenging than an Olympics. How did you prepare yourself?
“The best you can do is have your horse feeling fit an well. I am very happy with how my horse is feeling after his final gallop. Then it is up to me on the day to give him the smoothest ride I can so we save as much of his energy, physical and mental, as I can.”

Il percorso di cross country sarà molto lungo e sicuramente impegnativo, forse più impegnativo di un'Olimpiade. Come ti sei preparato?
"Il meglio che puoi fare, è  avere il proprio cavallo che si sente bene ed in forma. Sono molto contento di come si sente il mio cavallo dopo il suo galoppo finale. Poi spetta a me il giorno della gara, montarlo nella maniera più fluida e regolare  possibile, in modo da risparmiare la maggior parte della sua energia, fisica e mentale. "





martedì 28 agosto 2018

“IL PARADISO ALL’IMPROVVISO” :PER GIULIA MASCI SI CHIAMA APRIL SHOWER!

"April Shower è stata per me dopo tanta nebbia, “il paradiso all’improvviso”, un colpo di fulmine"
Giulia Masci durante la sei barriere
Photo courtesy G.M.facebook page

L’ allieva di Vincenzo Cinelli, ci racconta il suo incontro con la grigia del 2008 con la quale ha appena vinto, dopo il campionato per società di Narni, anche la sei barriere a Borgo Hermada. Quasi sul punto di mollare allo sconforto dopo due anni di mancate prestazioni… finalmente è arrivata la cavalla giusta!
  Ecco cosa ci ha rivelato al telefono Giulia Masci …
A cura di Giulia Iannone

E’ stata Giulia Masci , allieva di Vincenzo Cinelli e portacolori della Scuderia C&G di Ariccia,  gruppo del salto ostacoli, a trionfare sabato 25 agosto 2018 nella categoria sei barriere riservata a cavalieri I grado, durante il Concorso A2* organizzato dal Centro di Equitazione Borgo Hermada. In sella alla sua grigia Anglo Araba GBR,  April Shower, discendente di  Calipso II, l’amazzone classe 1996 ha portato a termine ben 4 giri netti arrivando a saltare fino ad altezza di 1,45. “ quella delle 6 barriere è a mio avviso una delle gare più divertenti che esista” ha subito cominciato a raccontarci Giulia Masci che non è riuscita a tradire la sua emozione per questa affermazione di gara” l’ho affrontata già 5 volte, e di queste ne ho vinte 4. Nelle altre cui ho partecipato, sono arrivata a saltare fino al metro e sessanta, ma l’altezza non mi preoccupava!  Possiamo davvero dire che è una formula di gara che mi riesce alquanto bene. Ho provato grande gioia e soddisfazione grazie alla mia super cavalla grigia April Shower, che non ha fatto mancare il suo impareggiabile e formidabile aiuto in campo gara. La monto da soli due mesi e mi sta dando delle grandissime emozioni e soddisfazioni, si fa proprio voler bene. Devo ammettere che era un po’ un esperimento per noi, essendo un binomio giovane, perché non conoscendo bene la cavalla, ero un po’ timorosa e cauta, ma la grigia anglo araba ha molto talento ed è preparata bene, ed io sapevo di poter contare su di lei, toccava molto alla mia abilità e capacità di mantenere la concentrazione ed i nervi saldi, presentarle molto bene la linea di verticali con il giusto ritmo ed equilibrio. Il primo giro è servito a rompere il ghiaccio: ho avuto la risposta che desideravo dalla cavalla, che ha saltato benissimo, ed allora da lì ho vissuto la competizione a cuor leggero, divertendomi e godendo del salto elastico potente e preciso della mia compagna a quattro gambe”.  In merito alle indicazioni del tecnico Vincenzo Cinelli, ex completista, che oggi prepara anche nella disciplina del salto ostacoli, l’amazzone 22enne ha immediatamente detto” Senza il mio coach non avrei fatto niente! Come sempre lui è instancabile nel backstage, guarda i dettagli, controlla ogni minima cosa, trasmette serenità e fiducia a tutti noi allievi, anche ai cavalli. Lui conosce molto bene la cavalla, perché prima la montava lui, ha saputo darmi tutti i consigli giusti, puntuali, semplici ed efficaci che hanno prodotto il risultato con serenità e positività. Lui dice poco, e tutto funziona. Si è raccomandato che fossi tranquilla in sella, bilanciata in battuta, di far prendere spazio al cavallo per produrre  la giusta parabola, di non mettere troppa pressione, dato che si tratta di centimetri e bisogna essere precisi, specie con una cavalla calda. Vincenzo ci segue passo passo, è sempre molto vicino, e noi allievi sentiamo la sua presenza e sostegno non solo tecnicamente, ma anche emotivamente e spiritualmente. Questo conta moltissimo!”. 
"April è attenta, delicata, combattiva,affidabile...
molto brava"
photo courtesy G.M
facebook page

Giulia Masci ha sottolineato alcuni punti chiave,come amazzone giovane e molto gentile e gioiosa, nel suo legame, prima di tutto con la  sua cavalla, della quale si fida ciecamente” Ah! Lei è davvero molto brava! La monto da poco tempo, ma tra noi è scattata la fatidica scintilla. Mi ci sono trovata subito, come se ci fossimo conosciute da sempre. Difficile da spiegare questa emozione ma ha molto a che fare con l’amicizia! Adoro i cavalli caldi, ma April non è realmente molto semplice da interpretare, è delicata, bisogna saperla prendere per il verso giusto e senza fretta. In gara dà il meglio di sé, è attenta, combattiva, vuole affermarsi, vuole fare bene, ci tiene al risultato. E’ affidabile, ma va montata con finezza, con sensibilità. Non va aggredita in battuta.” Credo che al di là delle affermazioni in gara che stanno caratterizzando questo binomio recentissimo, sia da sottolineare come sia nato realmente ed assolutamente per caso” Spesso noi allievi di Vincenzo” ha confidato Giulia” abbiamo la possibilità e la fortuna di poter aiutare il nostro istruttore montando qualche altro cavallo. Ho cominciato a montare la grigia personale del mio coach, e mi era piaciuta subito;  sinceramente ci avevo fatto il pensierino, ma avendo un altro cavallo sembrava davvero una cosa irrealizzabile. Poi oltre a montarla a casa, ho cominciato a montarla anche fuori, in gara, ed entrambe sembravamo esprimerci alla grande insieme. Da lì ho deciso di acquistarla,  perché quel feeling che provavo, sicuramente doveva significare qualcosa!” . Una scoperta ed un incontro casuale e fortunato, determinato anche dal metodo di istruzione di Cinelli che è aperto e pronto con gli allievi a far montare altri soggetti e scambiarli tra  studenti per mettersi alla prova e creare novità e nuove sensazioni. “ In scuderia noi tra allievi spesso ci scambiamo i cavalli e Vincenzo non indugia a farci montare anche i suoi per fare una verifica del grado di preparazione e feeling del cavallo e del cavaliere”. L’amazzone che lo scorso luglio ha anche vinto l’oro individuale al trofeo d’Italia delle associazioni ,che si è svolto a Narni, ha così parlato del suo istruttore Vincenzo Cinelli” Mi segue  da circa  tre anni, ed io mi trovo davvero tanto bene con lui, come tecnico e soprattutto come persona. E’ molto attento ai piccoli dettagli, alle piccole cose invisibili che fanno la differenza, ci tiene al cavallo, alla  salute, al  benessere al morale di questi splendidi compagni di vita.  Pensa molto anche al morale dell’allievo, cui insegna con serenità e progressione senza forzature o invadenza. E’ rassicurante e coinvolgente e riesce a non annoiare nessuno, neanche i cavalli! C’è molta gioia e divertimento- nel senso sano e rispettoso del termine-  perché con questo mood lieve e spensierato anche i cavalli si divertono e danno il meglio di sé.”
Nello sport come nella vita, non tutto spesso procede per il verso giusto, spesso ci sono degli intoppi, delle scelte si rivelano sbagliate e bisogna avere la forza di puntare verso il cambiamento per rinascere ed uscire dalle nebbie dell’immobilismo” Provenivo da due anni di smarrimento determinati dall’aver scelto un cavallo con il quale non riuscivo a creare binomio” ha raccontato l’amazzone di April Shower” e’ stato un periodo poco gratificante e frustrante, perché sentivo di non riuscire ad esprimermi a livello equestre e quello che ero capace di  fare in allenamento ed in gara non si allineava più! Chi monta a cavallo sa di cosa parlo. Questo sport comporta tantissimi sacrifici, investimento di tempo, energie e risorse economiche, ed anche coinvolgimento emotivo ed aspettative notevoli. La passione che fa da motore a questa disciplina, che vede il cavallo cuore pulsante, è tanta e ci spinge sempre a non mollare. Io però ero vicina alla resa e stavo per appendere la sella al chiodo, con mio particolare disappunto e dispiacere. April Shower è stata per me dopo tanta nebbia, “il paradiso all’improvviso”, un colpo di fulmine, che mi ha regalato tantissime gioie e la voglia di andare a montare, cosa che avevo perso, e mi sta regalando davvero tantissime rinnovate  emozioni. Andrei in gara tutte le settimane. Penso e sono certa oggi ,che Vincenzo, da bravo ed attento tecnico, aveva compreso che mi stavo lasciando andare e stavo mollando tutto. La scelta di cambiare cavallo , che spesso può sembrare sinonimo di fallimento e non viene presa in considerazione a livello didattico,è necessaria e va fatta in tempi rapidi per non deprimere nessuno dei due atleti coinvolti, penso anche al cavallo. E’ stata una decisione che abbiamo affrontato serenamente, insieme entrambi, io ed il mio istruttore,  cercando cavalli a destra e sinistra, ed invece abbiamo capito che la soluzione ai miei problemi era molto vicina, addirittura nella mia stessa scuderia”. 
"Senza il mio coach non avrei fatto niente! Come sempre lui è instancabile nel backstage, guarda i dettagli, controlla ogni minima cosa, trasmette serenità e fiducia a tutti noi allievi ed anche ai cavalli"
Photo courtesy G.M facebook page

 E poi dopo dove vuoi arrivare con questa “Pioggia d’Aprile”, abbiamo chiesto a fine telefonata alla simpatica ragazza dai lunghi capelli ricci? “ A me, non importa dell’altezza e non voglio fare previsioni.” Ha risposto Giulia”  A me così va bene, la grigia mi porta con sé in gara e sono felice così. Mi piace talmente tanto questo sport che mi piace viverlo in serenità ed armonia con il mio compagno  di vita. Vorrei però ringraziare tanto i miei genitori, per avermi dato la possibilità di acquistare questa fantastica cavalla che mi ha ridato il sorriso e la gioia negli occhi”. La nostra penna ,che spesso scrive di campionati europei, del mondo, e Giochi Olimpici, ha apprezzato molto questo messaggio equestre profondo e naif: l’amore per il cavallo, la gioia incondizionata di condividere un progetto di vita e felicità insieme dovrebbe rimanere, per sempre, il faro di tutto quanto avviene in ambito equestre.

Dopo purtroppo questa freschezza  scolorisce e sbiadisce, tra le coccarde, le medaglie, le coppe, le targhe , i premi ed i riconoscimenti, gli scudetti sulle giacche…