mercoledì 26 febbraio 2014

MARCO BIASIA 2014


“ Obiettivo : sbarco in  Normandia!”
intervista a cura di GIULIA IANNONE
 
"I Weg di Normandia sono il principale obiettivo di quest'anno"
Marco Biasia, Photo courtesy Biasia facebook page


“Mi deve scusare ho avuto una settimana impegnativa e non sono riuscito a risponderle prima.
 I cavalli stanno riprendendo bene il lavoro, Tatchou ha fatto una pausa un po' più lunga quest'inverno ma è in forma e spero pronto per iniziare bene la stagione. Come sapete è un cavallo con alle spalle molta esperienza sulle competizioni ad alto livello e necessita solo di gare mirate per  portarlo al meglio della condizione fisica per i Weg di Normandia , che in effetti sono il principale obbiettivo di quest'anno.

 Gli appuntamenti agonistici  in programma, 
Marco Biasia a Badminton 2013
Photo courtesy Biasia facebook page
se tutto va bene,  sono Saumur CIC** a maggio, Luhmuhlen CIC*** a giugno e poi un'altro 3 stelle nazionale sempre in Francia così da tenere il mio esperto Sella Francese,  sui terreni dove si svolgeranno i Mondiali. Neptune è super in forma e carico, non vede l'ora di cominciare. Sarà impegnato già nella prima gara di Ravenna nella categoria CNC**, poi a Montelibretti nel CIC*** di aprile, una gara importante sarà quella di Saumur nel CCI*** dove cercheremo l'ultima qualifica necessaria per i Weg e per i **** , poi se sarà possibile mi piacerebbe fare Aachen che è forse la gara che preferisco in assoluto, ma ha un sistema di iscrizione un po' complicato e non è evidente aggiudicarsi un posto, altrimenti troveremo un'alternativa. Tutti e due i cavalli sono regolarmente seguiti sul lavoro in piano da Paolo Margi, in salto ostacoli lavoro di tanto in tanto con un altro grande professionista, Marco Porro. “
"Tatchou e Neptune sono regolarmente seguiti sul lavoro in piano da Paolo Margi  e sul salto lavoro di tanto in tanto con Marco Porro"
Marco Biasia, Campionato Italiano 2013. Photo Giulia Iannone

Questo è tutto per ora! “

BIOGRAFIA
Data di nascita: 8 settembre 1975
Risultati sportivi :
Campionato europeo junior’ 92: oro a squadre e bronzo individuale,
 Campionato europeo junior ’93: oro individuale e a squadre.
 ‘95 e ’96: 2 medaglie di bronzo a squadre Europei young rider,
 ‘97 e 98' : Campione italiano negli assoluti,
2001: medaglia di  bronzo a squadre agli Europei senior,
2012: Medaglia d’argento ai Campionati assoluti italiani.
"Praticamente sono nato in scuderia"!
Photo  Giulia Iannone



Marco Biasia ha iniziato a montare davvero presto. “Praticamente sono nato in scuderia” ha dichiarato in una intervista. Suo   padre, da tutta una vita, segue  i cavalli per la caccia alla volpe ed  anche  gli altri fratelli, Emanuela e Paolo, operano attivamente nel settore equestre.  Marco fino ai 9 anni ha montato i cavalli di casa, poi ha intrapreso la carriera agonistica frequentando la scuderia di Antonio Tabarini, ben bilanciandosi  tra la disciplina del completo ed il salto ostacoli. Nell’anno 1993 entra nel gruppo sportivo dei Carabinieri, con sede distaccata, lavorando ai Pratoni del Vivaro.  In quegli anni il completista lombardo era parte di un gruppo pregevole, con lui c’erano Stefano Brecciaroli, Fabio Magni, Marco Cappai, Francesco Girardi, Fabio Fani Ciotti. Le guide tecniche erano Stefano Busi e Jean Paul Bardinet. Nel 1998 Marco Biasia lavora con Federico Roman per la preparazione dei primi Campionati del Mondo, che si disputavano a Roma. E’ in questa occasione che arriva  la qualifica per le successive Olimpiadi.
Marco Biasia e Gandalf the Grey
Photo courtesy Kingfishermediaservices.com

 In seguito Marco si trasferisce all’estero, in Francia, presso le scuderie di Bruno Bouvier,-  il cavaliere francese scomparso tragicamente nel 2013- , presso il quale il nostro portacolori italiano ha avuto la fortuna di prepararsi in vista dei Campionati del Mondo di Jerez de la Frontera del 2002.  Nello stesso anno 2002 rientra in Italia, a Villanova D’Asti e diviene stabile nelle scuderie di Lara Villata, una grande amica del completista italiano. In  7 anni di permanenza, Biasia  ha potuto portare avanti un lavoro con grande professionalità e concentrazione, avvalendosi dei cavalli messi a disposizione dalla Signora Daniela Giori. Sempre in questo contesto è avvenuta la preparazione per i Campionati del mondo di Aachen 2006.
Negli ultimi anni, Biasia  è rientrato in Lombardia, suo  luogo di origine e della  propria famiglia.
Marco Biasia in gara a marzo 2013
Photo courtesy  Biasia facebook page

 Nel 2013 ha trascorso un lungo periodo di preparazione tecnica in Inghilterra, patria del completo, prima di prendere parte alla gara più dura e significativa per  gli eventers : Badminton!  Poi nello stesso anno sfiora il podio al Campionato Italiano, dopo essere balzato in testa alla classifica del Dressage sull’esperto Tatchou. A 5 salti dalla fine, nel percorso di cross, cade in acqua, senza alcuna conseguenza per cavallo e cavaliere, se non quella di vedere sfumare, il podio del Campionato.
Biasia e Tatchou erano in testa dopo il dressage al Campionato Italiano 2013
poi...
Photo courtesy Biasia facebook page

Il nome del completista lombardo è sicuramente legato a due cavalli: Gandalf the Grey, con cui hai partecipato ai Campionati del Mondo del Kentucky  e Tatchou. Quest’ultimo, nel 2011, ha tenuto tutto l’ambiente del completo con il fiato sospeso, quando al ritorno da un  cross, il cavallo francese è scivolato nel canale adiacente le scuderie. Rocambolesca e densa di colpi di scena l’avventura di Tatchou che è stato recuperato, dopo molti e difficili tentativi di soccorso durati circa tre ore , niente di meno che con la horse ambulance.



giovedì 20 febbraio 2014

LA SCALATA INARRESTABILE DI MATTEO ARRIGHI


Matteo Arrighi, classe 1994
Photo courtesy  Arrighi Facebook page 

 A soli 20 anni, l’allievo di Jacopo Comelli vanta ,  già all’attivo,  un curriculum denso di risultati. 
Uno dei pochi giovani completisti che d’inverno gareggia in Gran Premio salto ostacoli...
Di Giulia Iannone

“Sono Matteo Arrighi, nato a Parma il 15 dicembre 1994,

 Sono salito per la prima volta a cavallo all’età di 7 anni.  Jacopo Comelli mi prese con lui mentre stava montando , e fu l’inizio.  Nella mia mente ci sarà sempre quella bellissima sensazione.
   Le  mie prime vere e proprie esperienze in campo equestre arriveranno dopo,  al Circolo ippico il Cinghio , dove Jacopo stesso è cresciuto agonisticamente e tecnicamente.  Ho iniziato l’iter un po’ come tutti, allievo  nella scuola assieme agli altri  bambini e dopo diversi mesi, inserito nel gruppo della  agonistica con i ragazzi più esperti, che erano seguiti dal tecnico  Andrea Schulze.  Ho trascorso circa tre anni al Circolo ippico il Cinghio, e posso davvero affermare che molte cose sono nate e cresciute in quel posto : amicizie, legami umani, conoscenze equestri.  Una  lezione  su tutte, l’importanza di muoversi consapevolmente attorno ai cavalli.
"Una lezione su tutte: come muoversi consapevolmente accanto ai cavalli"
Laintal 2013. Photo courtesy Arrighi facebook page

 Sono molto grato ad Andrea Schulze ed Antonio Broglia  per questo e per tutti i profondi insegnamenti che porterò sempre con me!
Compiuti 12 anni,  sono tornato   a casa ed ho cominciato a seguire qualche programma in maniera più strutturata.
Insieme a Jacopo Comelli, ho acquistato il mio primo "vero" pony Godo Van Het Puttenhof, amico indimenticabile. Preso all'età di 6 anni,abbiamo incominciato la nostra avventura da veri novellini, ed infine abbiamo partecipato ai Campionati Europei Pony di Moorsele (BEL) e di Bishop Burton (GBR) e vinto la medaglia d'oro ai Campionati Italiani Pony Assoluti nel 2009. Un pony davvero eccezionale,che mi ha dato tantissime soddisfazioni e che mi ha fatto crescere tanto.
Matteo Arrighi a Bishop Burton nel 2010
Photo courtesy Arrighi facebook page

Insomma , con una parola precisa,  un fuoriclasse!
 Nel  2011, compio 16 anni ed  avviene  il passaggio da pony a cavallo, lo definirei  un anno di pausa per le gare di completo perchè decido di montare  solo in salto ostacoli. Compagna di quella annata,  una cavalla di sette anni , acquistata da Jacopo all’età di  4, Viona V. Una cavalla davvero competitiva soprattutto nella gare 130 e 135, infatti, è grazie a lei che sono riuscito a prendere i punti per il 2° grado Salto Ostacoli. sempre con lei ho partecipato  alle Coppe Giovanili di Fieracavalli  disputate a Verona, Piazza di Siena e Fieracavalli di  Milano, ed in fine ho vinto  i Campionati Regionali junior assoluti a Cattolica. Verso fine anno, sempre insieme a Jacopo acquisto  Rex, un cavallo di 13 anni per incominciare a saltare le gare 140 e 145 GP. Un cavallo di grande esperienza a differenza degli altri su cui potevo contare . 
Rex a Manerbio, estate 2013
Cavallo di grande esperienza per saltare l'140-145
Photo courtesy Arrighi facebook page

  Tutt’ora , questo soggetto,  mi sta regalando grandi emozioni , ad esempio un secondo  posto nel Gran Premio al G.E.S.E , nel mese di  novembre.
Nell 'anno 2012 decido  di riprendere a gareggiare in   completo, non l'avrei mai detto , ma mi mancava parecchio!
 Ad  inizio anno incomincio  subito a montare il 6 anni anglo-arabo francese Quieto Du Pin, regalo di  mia zia. Il cavallo è con me da quando aveva  4 anni .( tutt'ora è il mio cavallo di punta)  Qiueto a 6 anni era, ovviamente ,  alla prime armi , non aveva mai fatto gare di completo.
Esordiamo   insieme , partecipando   subito ad  una categoria  3  poi  ad  una 4.  Quieto ed io fin da subito siamo partiti col piede giusto e con una grande sintonia. Prendiamo  parte quindi all'internazionale a 1 * di Marbach (GER) e dopo diverse gare vengo  convocato per i  Campionati Europei a Strezgom (POL). Terminiamo all'11° posto individuale con 48 punti negativi. Alla fine di quello stesso anno, ci accaparriamo anche   la medaglia d'oro ai Campionati Italiani junior Assoluti. Nel 2013, ormai  young rider, riesco a gareggiare, grazie allo spiccato talento del mio cavallo,  nei   2*. In questa maniera è stato facile e  veloce prendere  le qualifiche per i Campionati italiani young rider che erano a maggio. Fu di nuovo podio: medaglia d’argento.
Insomma una scalata inarrestabile con il mio formidabile amico cavallo!
"Una grande sintonia!"
Photo courtesy Arrighi facebook page

A fine anno arriva la convocazione per i Campionati Europei, situazione agonistica che mi riporta alla mente un po’ di amarezza. Apriamo con un bel punteggio nella prova di dressage , poi una situazione imprevista  nella prova di cross: Quieto ed io scivoliamo e cadiamo. Complici le condizioni meteo deprecabili   ed il terreno sfavorevole.
Nonostante il  rammarico ed un profondo dispiacere per quello che sarebbe potuto essere un bel risultato, non mi sono perso d’animo. Ho deciso di inquadrare la disavventura come una lezione didattica,come un'esperienza in più cui  attingere per gli obiettivi futuri. Bisogna attraversare le difficoltà, le contrarietà e gli inconvenienti per crescere in tutti i sensi e confermare la propria tecnica, il proprio morale, il proprio vigore interiore in una disciplina sportiva caratterizzata dal rapporto con un essere speciale e delicatissimo quale è il cavallo.
 In tutti  questi anni mi sono state vicino tante persone: i genitori prima di tutto, senza i quali nulla sarebbe potuto accadere, gli amici e soprattutto la guida tecnica.  
"Jacopo Comelli, mio istruttore da tanti anni, è colui al quale sento di essere più legato"
Photo courtesy Arrighi facebook page

Jacopo Comelli ,  mio istruttore ormai da tanti anni, è colui al quale sento di essere più legato e sento di dovere di più per tutto quello che abbiamo vissuto e provato e stiamo costruendo insieme.  Non  voglio dimenticare neanche un altro grande coach, molto importante per la mia crescita e formazione  tecnica,  Giorgio Nuti ,persona di grandissima esperienza nella specialità del salto ostacoli. Abbiamo ormai un appuntamento fisso di cicli didattici, presso la mia scuderia, per continuare ad approfondire la tecnica equestre che Nuti riesce a trasmettere con grande passione, competenza, completezza ed efficacia. Grazie anche a lui soprattutto per quanto desidero ed auspico imparare ancora.
Nella preparazione al dressage, sono seguito da Francesca Melis che viene a casa da me una volta alla settimana.  All’inizio l’approccio a questa disciplina non è stato molto semplice e spontaneo. Solo con il tempo, la dedizione e l’approfondimento ho iniziato a comprendere e ad interiorizzare il dressage. 
Jardy 2013 su Quieto du Pin
"apriamo subito con un bel punteggio in dressage"
Photo courtesy Arrighi facebook page
Solo quando hai la consapevolezza di capire che il suo insegnamento   è imprescindibile dall’equitazione e che rappresenta la base, la ginnastica muscolare per il tuo cavallo reso idoneo ad affrontare ogni impegno che è chiamato a compiere, allora realmente puoi sentirti coinvolto e addentro alla materia. 
"Solo con il tempo ho iniziato a comprendere ed interiorizzare il valore del dressage"
Matteo Arrighi al CEF.
Photo courtesy Arrighi facebook page

Fino a che rimane staccata ed avulsa dal tuo sentimento equestre è molto difficile. In più oggi il dressage in concorso completo, non dico nulla di nuovo, è diventata la prova più importante perché se non parti con un buon punteggio non puoi ambire ad un buon posto in classifica.

Quest 'anno potrò contare su  3 cavalli da montare in completo. Quieto du Pin resta sempre il mio primo cavallo. 
Fernhill Friendly Touch entra nei 7 anni
"Mi piacerebbe portarlo ai Mondiali di novembre"
Photo courtesy Arrighi facebook page
Fernhill Friendly Touch invece è il mio cavallo giovane che entra nei 7 anni , ha partecipato soltanto a qualche categoria  CNC1*. Si tratta di un cavallo in cui credo molto, dotato di buon potenziale ed alta qualità.  Mi  piacerebbe molto ottenere la qualifica  per i Mondiali dei 7 anni che saranno a novembre. Starlight Clover, invece, è una cavalla irlandese, affidatami  da un proprietario.  Ha  saltato gare CNC* e  mi piacerebbe incominciare a fare qualche 2* con lei, si da poterla affiancare al mio primo cavallo Quieto.
Come potete capire,  gli obbiettivi sono tanti,  ma non voglio correre troppo.
"Gli obiettivi sono tanti, ma non voglio correre troppo"
Matteo Arrighi 2013. Photo courtesy Arrighi facebook page

 Quindi  nel dubbio continuo a lavorare e cerco di fare il meglio.
Vi ringrazio molto ,
Matteo


domenica 16 febbraio 2014

ROCK MODEL “BLOWIN IN THE WIND”


Rock Model, Bug per gli amici e fans. TB 1995 assieme all'amata Vittoria Panizzon
Photo courtesy Vittoria Panizzon web page


“Bug” per gli amici si addormenta per sempre tra le braccia di Vittoria Panizzon
Di Giulia Iannone

Cerco di tenere sempre in attività il mio Rock Model, altrimenti rischia di annoiarsi, anzi, sarebbe sempre buona norma tenere in lavoro i cavalli  avanti negli anni, forti in spirito ed integri  di fisico, perché questo è vitale per loro e li fa sentire utili ed importanti. Bug entra nel diciannovesimo anno di età ma sembra non volerlo sapere!
Quindi trotta fuori, ogni tanto faccio due salti o un canterino: per la cronaca,  e' in super forma.
Oggi abbiamo giocato facendo due giri di campo con cambi a 4tempi perfetti! E un paio di piroette al galoppo! “
 "Bug è stato allevato magistralmente da Sarah Bullen"
Photo Giulia Iannone private

Questo mi diceva Vittoria Panizzon del suo mitico Rock Model circa un mese fa, data nella quale ci aggiornava in merito alla ripresa degli allenamenti in vista della stagione di gare 2014.
Solo per la cronaca, Rock Model, thoroughbred, da Rock King e Little Model,  nasce nel 1995.
 E’ stato allevato magistralmente da Sarah Bullen ed apparteneva a Vittoria Panizzon e Lord Leigh.
Aveva solo 6 anni quando è passato sotto la sella di una Vittoria Panizzon 17enne.
 Molte le  gare vinte a  livello avanzato ed internazionali.  Ha  accompagnato la nostra portacolori azzurra in Portogallo, Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Polonia, Hong Kong.  “Si è classificato 16° con un doppio netto alle mie prime olimpiadi (Pechino 2008), è arrivato 8° e bronzo agli Europei e avrebbe dovuto vincere l’oro (errore mio, quindi argento) agli Europei young riders. Ha vinto due volte a Belton.  L ’anno scorso si è classificato 3°a Belton e 2° (solo a Woody) a Oasby nel suo ultimo concorso dell’anno. Chi l’ha detto che 159 cm siano pochi?”
European Bronze 2007
Photo courtesy Panizzon web page

La giornata di ieri, nell’incantevole Gloucester, contea inglese   ricca di verdi e lussureggianti distese di erba , si era aperta all’insegna di una training session mattutina gioiosa e leggera nel team Panizzon. “ Dopo aver superato Pennyz e Woody mentre galoppavamo sul prato più grande di tutti, con davanti a noi il panorama migliore del mondo e verso il punto più alto di tutta la tenuta, Bug, ha deciso di correre direttamente in paradiso. Ho avuto il privilegio di condividere con lui l’ultima ora della sua vita, durante la quale si è divertito a muoversi impettito per farsi notare, impressionandoci con il suo più eccentrico trotto e poi tirandosi dietro Alice – colei che lo stava montando, ndr-  al galoppo , la sua andatura preferita, in quella che è stata la corsa a tre migliore di sempre. Poi ha avuto un arresto cardiaco ed è morto tra le mie braccia.”

La mattinata , dunque,  si è trasformata in un congedo, in un saluto elegante e discreto, sull’erba e con attorno gli amici di sempre, l’amazzone del cuore, atleta, compagna, amica, costante presenza di mille avventure, fino all’ultimo volo, verso il sole, verso il tempo.
Bug  è sempre stato descritto, come un cavallo dal forte carattere e dal sense of humour molto british, “E’ l’unico cavallo che conosco capace di lanciare bastoncini, saltare qualsiasi cosa, ad esempio recinzioni elettriche e cavi inclusi  e fare velocissime pirouette!”
Un cavallo  dal grande coraggio, che amava molto la competizione e la sua vita quotidiana “detestava le vacanze mentre diventava persino più grande di se  stesso quando poteva farsi vedere di fronte a grandi e gremite tribune.”
Un cavallo dal cuore grande e misterioso
Photo Giulia Iannone

Un cavallo dal cuore grande e misterioso “ aveva un soffio al cuore da molti anni”  ricorda la completista italiana in queste ore in cui già sente la profonda mancanza di quel soggetto che ha rappresentato una fase considerevole della sua carriera agonistica ad alto vertice. In quel cuore soffiava già un alito di vento, una brezza leggera, un impeto di velocità, destrezza, volontà, vortice di libertà, brama di sconfinata leggerezza.
E così il vento interiore ed innato  dell’infinito, che era circoscritto nel petto,  ieri si è impossessato del suo essere e lo ha travolto del tutto.
Ecco cosa rendeva Rock Model un cavallo speciale: aveva racchiuso in sé il vento dell’infinito.
Non è andato via, sta solo “soffiando nel vento”!
Ciao, Rock Model, blowin in the wind. 







venerdì 14 febbraio 2014

LA SCOMPARSA DI PIERO D’INZEO, “CAVALIERE PERFETTO”


Piero d'Inzeo su Pioneer in Aachen 1961

Photo courtesy showjumpingnostalgia.it

Era nato il 4 marzo 1923. Oltre ai cavalli,  amava tanto  il mare
Di Giulia Iannone


Non si lascia così all’improvviso il compagno di tutta una vita. Se vedo un cavallo che mi piace, a chi lo racconto? Sei riuscito a battermi ancora e non lo dovevi fare perché toccava prima a me; e lo sapevi.”
Così scriveva Piero D’Inzeo  a suo fratello Raimondo con struggente e toccante affetto, non perdonandolo circa tre mesi fa di essersene andato via, lasciandolo da solo in questa vita terrena.
 Battendolo per l’ennesima volta!
Si è addormentato per sempre  anche Piero nella giornata di ieri.
Ora i “fratelli invincibili” ed inseparabili  sono uniti, di nuovo  in cielo, nella costellazione dei Dioscuri che da oggi brilla di più.
 Ufficiale di cavalleria, tecnico, ponderato, precisissimo, puntuale, meticoloso, per non dire perfetto.
Paolo Angioni di lui scrive “ Piero d’Inzeo insegnava in funzione del salto ad ostacoli a tendere il cavallo sulla mano come se fosse una freccia pronta a spiccare il volo spinta dalla corda tesa dall’arco. Provocare l’impulso la volontà di andare in avanti con energia e senza incertezza davanti a qualsivoglia ostacolo, era la sua  grande lezione . Piero d’Inzeo era contenere.”
 Anzi, a Piero  è stata attribuita la definizione di cavaliere perfetto esteticamente “È un giudizio lusinghiero che ho sempre accettato volentieri perché proveniente da persone disinteressate, se non addirittura dai miei avversari. Credo che lo stile, giudicato il più puro ed elegante, me lo abbia inculcato mio padre, complice la mia mania di perfezionismo”. Amante del mare. E’ risaputo che se non fosse stato messo a cavallo da suo padre Costante , di certo si sarebbe dedicato ad andare per mare sulla barca a vela, l’altro grande sentimento espressivo che ben si concilia con l’equitazione.
 L ‘essere cavallo e la tecnica equestre, sono  per Piero parte del  patrimonio genetico, derivato da papà Costante, sottufficiale che fu il suo primo istruttore e che lo mise a cavallo all’età di 10 anni. “Mio padre era sul lavoro molto severo. Pretendeva che si facesse quello che diceva lui, come diceva lui.” Grazie agli insegnamenti paterni, il figlio d’arte inizia a mettere in evidenza tutto il suo talento, tutta il suo potenziale espressivo, tutta la sua qualità interiore che verrà esaltata dalla tecnica e poi dall’incontro con i cavalli con i quali ha fatto binomio durante una carriera eccezionalmente longeva, durata circa un trentennio. 
Sarà Piero , agli occhi del fratello più piccolo Raimondo,  un altro  grande esempio in famiglia da osservare e da tenere in considerazione.
Piero e Raimondo D'Inzeo
Siamo nati e cresciuti in un ambiente che tendeva a valorizzare il cavallo come atleta e quindi dotati di una preoccupazione di dare al cavallo quegli insegnamenti necessari per potersela cavare brillantemente, negli ostacoli e nelle situazioni di maggior tecnicismo. Ho vissuto il tempo più bello dell’equitazione mondiale perché abbiamo avuto la fortuna di montare in quel momento”
Piero D’Inzeo ha preso parte a ben otto Olimpiadi, ottenendo due medaglie d’argento e quattro  di bronzo.  “Ho cominciato nel ' 48 a Londra e ho disputato i miei ultimi Giochi nel ' 76 a Montreal. Quattro anni più tardi avrei potuto raggiungere quota nove a Mosca, dove però il governo vietò la partecipazione olimpica a noi militari per via del boicottaggio». Ai Campionati Europei ha vinto un oro, due argenti ed un bronzo. A parte il podio delle Olimpiadi del 1960, in cui Raimondo vinse l’oro e lui l’argento, Piero ha spesso dichiarato di essere molto legato ad un suo piccolo primato: 4 Gran Premi vinti ad Aachen e sette vinti a Roma”. Nel  record di Aachen è stato recentemente eguagliato, nel 2013 da Nick Skelton.
Impossibile citare ed elencare tutto quello che ha vinto il cavaliere perfetto. Vorrei invece dire che nella sua meravigliosa carriera non ha mai vinto il Campionato del Mondo e l’oro Olimpico.  Parlerei dei Cavalli, compagni di una vita. Ha sempre ricordato uno dei primi, Fior di Rose, il cavallo del tempo di guerra, Pagoro il cavallo da completo coraggioso e volitivo, con cui partecipò   alle olimpiadi di Helsinki, “ un nano” lo definì, alto 1,48 al garrese. Ma ci sono stati Pioneer, Avenger, Uruguay, Fidux, His Excellency, Easter Light, montato sia a Monaco ’72 che a Montreal 1976, Sun Beam, che non è mai stato un numero uno! ...e c’è The Rock un grande grigio irlandese di proprietà della FISE, nato nel 1948, figlio di un purosangue, Water Serpent, e madre figlia di purosangue, Sandyman. 
Piero d'Inzeo su The Rock - CHIO Aachen 1961

Photo courtesy showjumpingnostalgia.it

The Rock, forse il miglior cavallo che mi sia capitato di montare, era  una macchina perfetta con cui avevo stretto una solida alleanza” . Sulla collaborazione e l’impegno dei propri cavalli, il cavaliere italiano ha sempre detto “ quando si trattava di una gara importante, i miei cavalli se ne rendevano conto perfettamente. Percepivano dai miei riflessi che c’era bisogno di impegnarsi e lo facevano. Insisto, l’equitazione è una cosa psicologica più che altro.”
E proprio con The Rock, durante le Olimpiadi di Roma 1960 il talento azzurro fu protagonista di  un recupero prodigioso da una caduta sull’ultimo largo, determinato da una partenza grande. Si tratta di un  magnifico esempio di equilibrio dinamico cavallo-cavaliere. “Non fu un errore” disse Piero qualche anno più tardi “ fu una disavventura recuperata proprio grazie ai principi dell’equitazione naturale”.
Parlando della situazione equestre italiana dei nostri giorni, Piero d’Inzeo è sempre stato molto preciso” Oggi c’è sempre più gente che va a cavallo, la crisi è tecnica. La colpa è probabilmente del denaro. Circolano più soldi, i premi sono sempre maggiori e i facili guadagni sembrano inversamente proporzionali alla voglia di sacrificarsi e di migliorarsi»
Mentre durante una intervista a Piazza di Siena 2010, accanto a George Morris aveva dichiarato “ oggi ci sono in giro cavalli di molto pregio. Si pretende dal cavallo quello che il cavaliere non sa fare, in parole povere. Oggi i percorsi di gara , ideati dagli chef de piste, risentono solo di manualità, i direttori di campo devono essere tecnici e non esteti”
Non ha avuto molti allievi “la mia condizione di atleta in linea fino a tarda età (in gara fin dopo i 65 anni), non mi ha consentito di dedicarmi più di tanto all'insegnamento, che invece è diventato obbligatorio per me alla data - 1976 - in cui ho assunto il comando della Scuola Militare di Passo Corese/Montelibretti.”
Molti o pochi che siano, troviamo imperitura memoria dell’insegnamento di Piero d’Inzeo sui campi di gara di oggi. 
Stefano Scaccabarozzi allievo di Piero D'Inzeo
Possiamo fare un paio di nomi, Stefano Scaccabarozzi, reputato da Lodovico Nava “ uno dei pochi cavalieri che può dirsi erede della dottrina e dei principi, di non sempre facile assimilazione, di un Capo-Scuola e di un personaggio di particolare ed inconfondibile carisma, qual è stato Piero D’Inzeo.” Ed ancora, testimone da anni sui campi di gara internazionali  un nome tra tutti: Natale Chiaudani. Il cavaliere di Tortona, negli anni del  servizio militare, opta per il  corso di allievi ufficiali dell’esercito alla Scuola militare di equitazione a Montelibretti, a due passi da Roma, dove c’era il mitico colonnello Piero D’Inzeo . “C’era da passare un esame, c’era D’Inzeo. All’epoca l’equitazione, il salto ostacoli in particolare, in Italia era una cosa grande, i D’Inzeo erano dei miti, erano la storia, erano tutto. Non mi sembrava vero di avere un D’Inzeo fra i miei maestri”. Chiaudani resta tre anni come sottotenente a Montelibretti. Nel 1981 arriva la svolta. Natale cade in corsa a Tor di Quinto. Si rompe una spalla e va in licenza di convalescenza. Quando torna a Roma, Piero d’Inzeo è andato in pensione. Fu allora che decise di continuare la sua strada da solo.
Natale Chiaudani su Almero 12
Photo courtesy Chiaudani facebook page
Saremo tutti da soli, certo, a livello equestre ora che sia  Piero che  Raimondo ci hanno lasciati per sempre. Ma nessuno muore del tutto se resta vivo il ricordo, l’esempio, l’insegnamento, la tradizione tecnica e culturale che tutti temiamo sia finita e sia volata via, completamente quando ieri si è addormentato anche l’altro testimone dell’Italia equestre che vinceva nel Mondo.





sabato 8 febbraio 2014

Il “RITORNO AL COMPLETO” di REBECCA CHIAPPERO


Rebecca e Quilando Z "Credo che il completo sia la sua seconda occasione"
Photo courtesy Rebecca Chiappero facebook page, Daniel Deutsch 

“Sono tornata in pista con Quilando Z. Credo che il completo sia la – sua - seconda occasione”
A cura di Giulia Iannone
"Sono Rebecca Chiappero, classe1985.
Monto  a cavallo più o meno da sempre!
Ho lavorato per circa 8 anni per l'Allevamento del Ferro,e, in quegli anni,  ho trascorso due stagioni in Inghilterra, dove ho capito cosa significhi  realmente la disciplina del completo. Per quanto riguarda la mia formazione equestre, ho iniziato a montare all’età di  5 anni con mia madre (istruttrice pony) e l'ho fatto solo perché mia sorella più grande montava,poi piano piano è diventata la mia vita!! Le persone che sono state fondamentali nella mia crescita sono state senza dubbio,come già detto,mia madre,che ancora oggi mi supporta e mi sopporta, poi Massimiliano Chiatante (cavaliere dedito al  salto ostacoli) che oltre ad avermi segnalato Nando, mi ha seguito per diverso tempo e mi ha insegnato a non fidarmi solo del talento,ma a lavorare sulla precisione e a "guardare e imparare da quelli forti"; poi Roberta Gentini,( fu alle Olimpiadi di Atlanta 1996 con Zigolo di San Calogero, ndr) è stata preziosa,nonché fondamentale per quanto mi ha insegnato a proposito del lavoro dei cavalli giovani;ultimo, ma non per importanza, Michele Betti che "a tratti" (si spostava spesso di scuderia) mi ha seguito negli anni. Da  lui ho imparato moltissimo,specialmente il modo di "guardare i percorsi di cross" e ad avere più fiducia nelle mie capacità.
 In seguito, per vari motivi,  nel 2010 ho smesso di montare,o quantomeno ho tentato di farlo.
Dunque,quando ho interrotto la carriera agonistica, ho continuato a fare l'istruttore,anche perché non potevo abbandonare i miei allievi. 
"la mancanza delle gare si è fatta sentire ogni giorno più forte"
Photo courtesy Rebecca Chiappero Facebook page
Era strano innanzitutto avere la scuderia vuota a casa e poi la mancanza delle gare si è fatta sentire ogni giorno più forte. Ho  pensato per un momento di mollare proprio tutto per riuscire a staccarmene definitivamente, avevo avuto troppe delusioni, ma alla fine non ne ho più potuto fare a meno e così con una “spintarella” da parte della mia “splendida” madre , ho acquistato il mio cavallo del "ritorno"!
 
Quilando Z , Nando,  cavallo dal passato difficile acquistato tramite Massimiliano Chiatante.
Photo courtesy Chiappero facebook page
Nel  2012 sono "tornata in pista" acquistando tramite Massimiliano Chiatante, Quilando Z (Nando) cavallo col passato difficile,salto ostacolista “ingranato”  - come si suole dire in gergo per indicare un soggetto che non riesce più a saltare- . Penso che “Nando” abbia  trovato nel completo la sua seconda occasione : dopo 4 mesi dal suo debutto in completo partiva in 1*; il 2013 è stato un buon anno per lui,diversi piazzamenti anche all'estero in 1* e il debutto in 2* a Le Pouget dove registra un ottimo doppio netto.
Al momento sto lavorando da sola, anche per la difficoltà logistica che mi impedisce di lavorare con persone che stimo e che mi hanno dato una mano importante,come Marco Cappai; mi sono trovata molto in sintonia anche con il Tecnico Andrea  Mezzaroba e sono stata felice di aver partecipato allo stage – lavoro collegiale alla Tenuta La Mandria -  che mi ha dato nuovi spunti su cui lavorare.
"Al momento sto lavorando da sola..."
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 La stagione 2014 ha come programma quello di "confermare" i 2*;  abbiamo in mente gare come Montelibretti, Kreuth e Pau,e come obiettivo finale i Campionati Italiani cic3* a Ravenna. Questa gara sarà il primo passo per capire se la sensazione che ho riguardo a Nando sia giusta,cioè di avere per le mani un ottimo cavallo per il futuro!
Rebecca sorride felice  su Nando.
Tra gli obiettivi del 2014 i Campionati Italiani CIC 3* di completo a Ravenna...
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In scuderia, ho anche Perla Rubia ,femmina del 2008 allevata da me ( ho una cavalla, Balzola del Ferro che ho comprato a 3anni e che ho portato a livello 2* che abbiamo messo in razza) soggetto dotato di  ottimo potenziale ma caratterialmente molto difficile..
Quest'anno si è aggiunto anche un altro giovane soggetto Royalgik del Colle,castrone del 2009, che debutterà in completo a marzo; cavallo con ottimi movimenti e grande disponibilità al lavoro..
Ultimo componente della squadra è Salera del Ferro,femmina 1999, già mia compagna in Inghilterra qualificata per Lion d'Angeres mondiali 7anni ai quali a causa di un infortunio abbiamo dovuto rinunciare,che torna sotto la mia sella dopo 4 anni.  l'obiettivo è quello di ritrovare lo smalto di un tempo.
Per fare in modo di non rimanere mai a piedi io, mia madre  (senza la quale nulla di tutto questo sarebbe possibile) ed  un nostro carissimo amico, abbiamo intrapreso un progetto allevatoriale e siamo già proprietari di 4 splendidi puledri ( due dei quali figli di Balzola del Ferro,madre di Perla Rubia) e quest'anno abbiamo in progetto di incrociare Balzola con Quinar Z, padre di Nando!
Perla Rubia , 2008 allevata da Rebecca 

Parallelamente,da circa sei anni ho affiancato alla professione di cavaliere anche quella di istruttore. Seguo un gruppo di allievi (pony,junior e young rider) con discreti successi.
Spero che questo 2014 rispecchi quelle che sono le mie aspettative sia per me che per i miei allievi.

La mia filosofia è quella di lavorare.
"Lavorare ogni giorno, cercando di migliorare sempre qualcosa partendo dai piccoli dettagli "
Rebecca Chiappero Facebook page 

 So che può sembrare banale,ma intendo dire lavorare ogni giorno cercando di migliorare sempre qualcosa, partendo dai piccoli dettagli e un consiglio che mi è stato dato recentemente è "anche se sei da sola,lavora sempre come se ci fosse qualcuno a guardarti" questo stimola a fare meglio!
Spero di essere stata sufficientemente chiara, sapete ogni tanto mi perdo nelle parole!
"Spero che questo 2014 rispecchi quelle che sono le mie aspettative sia per me che per i miei allievi."
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A presto, Rebecca