lunedì 2 ottobre 2023

COL CUORE DI MURISENGHI

IL PSI DI DARIA CAMILLA FANTONI IN CARRIERA TRA DRESSAGE E COMPLETO INTERVISTA A CURA DI GIULIA IANNONE Tra i cavalli di 4 anni al campionato italiano, ci ha colpito il terzo classificato, premiato con la medaglia di bronzo. Si tratta di un purosangue italiano, allevato e di proprietà di una "certa"Daria Camilla Fantoni, nome altisonante della storia Del dressage italiano, uno degli atleti fondatori di questa disciplina nel nostro paese. Noi l'abbiamo contattata al telefono, per saperne di più e poter conoscere il feedback di questo cavallo, medaglia al campionato italiano 4 anni. Daria, ci racconti del piccolo Murisenghi, carattere e caratteristiche di questo baio psi? Come nasce l'idea di farlo esordire in dressage e non in pista? " Il cavallo non ha mai corso. L'ho portato a casa dall'ippodromo. Mi è sempre piaciuto, ha un carattere meraviglioso, disponibile, intelligente, pronto all'apprendimento. Per questo motivo ho deciso di affidarlo a Martina Marten Canavesio ( ex allieva di Daria, oggi amazzone dedita principalmente alla disciplina del concorso completo,ndr) e Nagy Attila ( addestratore e cavaliere ungherese,ndr). Avevo intuito che potesse essere un buon cavallo per saltare e per effettuare il lavoro in piano, avendo messo in evidenza dei bei movimenti naturali. " Dicci meglio di questo piccolo baio, che con disinvoltura si è collocato degnamente dietro a due soggetti dell'allevamento del castegno? " Murisenghi porta il nome di una località del Piemonte, poco distante dalla mia tenuta. Il baio psi mostra chiaramente tre bellissime andature spontanee di base, per avere solo 4 anni di età, ma soprattutto ha tantissima cavalcabilitá, che è la dote più importante per la sua crescita futura e poi è dotato di una testa splendida, come tutti i figli di suo padre, lo Stallone Avabin. Un padre dotato di bel modello, equilibrio e tenuta mentale molto forte ed un grandissimo cuore. Il velocista Avabin è stato eletto miglior sprinter dei 3 anni in Italia con la sua affermazione nel Cittá di Napoli , sui 1000 metri secchi, per questa affermazione gli è stato attribuito l'appellativo di Re di Napoli. Ha vinto tutto quello che poteva vincere su 1000 e 1100 metri." Purosangue e dressage, tu non sei nuova per questo connubio. Che lavoro ha ricevuto all'inizio? " Il cavallo è stato domato in Ungheria, perché la madre, sempre italiana, l'avevo mandata in Ungheria per farla coprire di nuovo da Avabin, perché il mio stallone è stato 1 anno in terra magiara. Cosi ho deciso di portare a casa questo cavallo, che è italiano, comunque, a circa 2 anni di età. L'ho portato a casa da me, l'ho fatto castrare, ed il cavallo un pó andava in paddock, un pó veniva montato, e piano piano prendeva condizione muscolare. Poi un giorno ho deciso di mandarlo da Attila per farlo montare a Martina, perché sentivo in cuor mio, che questo cavallo, grazie al suo carattere eccezionale, avrebbe potuto fare davvero molto. Sai, penso che nei cavalli, come negli uomini, il buon carattere sia una dote eccezionale, fondamentale, utilissima per l'apprendimento ma anche per la buona riuscita espressiva di un cavallo ed anche di un essere umano. Il lavoro è iniziato per scherzo, per gioco, cavalcabilitá eccezionale e piano piano Martina se n'è innamorata, fino a confidarmi di non aver mai montato un cavallo così. Poi ha iniziato ad uscire in gara, il cavallo salta bene, non guarda niente, ha solo paura di qualche cavallo che gli arriva addosso eventualmente, sai come può succedere nei campi prova. Allora lui ha un pó di timore, ma ha tantissimo cuore, come il padre." Nella tua carriera di dressagista cosa ha rappresentato il Purosangue? "Il mio primo cavallo è stato questo My Lord che si chiamava in origine KonigWalzer, che ho comprato da Fausto Puccini per imparare il dressage, perché il cavallo era a livello Gran Prix, Grand Prix Special, ed è stato per me un grandissimo maestro. Aveva 19 anni, ho gareggiato con lui fino a 21 anni, era ancora pimpante, brillante, fantastico, e nel suo sangue scorreva anche il sangue del grande Nearco, ma nato in Germania. L'altro Purosangue della mia vita e carriera, è stato Bombay, anche lui di ottima genealogia, nato in Svezia, anche lui di una certa età ma a livello neanche Saint George, perché non aveva cambi di galoppo, ma siamo arrivati fino a Gp, Gp Special, anche lui dotato di grande cuore. Era un Purosangue inglese che avevo acquistato perché si era fatto male al ditino, ed è arrivato dalla terra svedese per accompagnarmi in gara. Cosi è andata con i miei Purosangue da dressage" Secondo te, questo cavallo, che messaggio può dare al dressage moderno? "Può insegnare che il cavallo buono non ha colore, non ha sesso, non ha razza. È buono e basta" Prossimi impegni agonistici del piccolo Murisenghi? " Parteciperà a Roma, a Montelibretti, alla finale del cavallo Italia dei 4 anni per la disciplina del completo. Infatti il cavallo non é stato selezionato solo per il dressage, ma anche per il completo. " ** le foto ci sono state fornite da Daria Camilla Fantoni e Martina Marten Canavesio . Ringraziamo anche sassofotografie, autore di alcune di esse, che riconosciamo in firma

giovedì 21 settembre 2023

A VOLTE I SOGNI SI AVVERANO

A VOLTE I SOGNI SI AVVERANO IL VICE CAMPIONE D EUROPA JUNIOR DI COMPLETO È ITALIANO. SI CHIAMA LEOPOLDO PETRINI e MONTA EMERLAD JONNY DI GIULIA IANNONE Leopoldo Petrini è immortalato negli scatti d'eccezione di Massimo Argenziano, che ringraziamo.
Per noi, Leopoldo e Jonny , sono la rivelazione di questo campionato d'Europa svoltosi in Italia. Al collo un argento europeo che ha tutta la sembianza di una medaglia silenziosa, riservata, gentile, introversa, ed appassionata di chi ha visto avverarsi un piccolo sogno, costruito col lavoro, l'impegno, il sacrificio, l'educazione. Leggete cosa ci ha detto l' azzurro che viene dal Piemonte, oggi vice campione d'Europa junior. Presentati a livello equestre, dicci anche dove ti alleni e chi sono i tuoi istruttori e tecnici?. "Mi sono avvicinato all’equitazione in modo casuale. Una domenica autunnale il Cav. Alberto Bolaffi mi ha invitato, con papà e mamma al Quadrifoglio, un luogo meraviglioso dove è impossibile per chiunque non innamorarsi dei cavalli. Così successe anche a me. Avevo cinque anni e nessuno della mia famiglia aveva mai montato a cavallo. Lì ho incontrato la mia istruttrice Anita Calafiore che da allora continua a occuparsi della mia crescita. Oggi, insieme a lei, mi seguono i tecnici della Federazione che accompagnano il team Italia: Jacopo Comelli e Zilla Pearse." Ti aspettavi di tornare a casa con al collo un argento europeo? "Partecipare al Campionato Europeo era il mio obbiettivo; pensare di andare a podio era un sogno: a volte i sogni si avverano...." Come ti sei preparato per questo evento agonistico così importante? "Forte della vittoria del titolo italiano, volevo dimostrare che ero pronto a far bene in questo contesto e l’unico modo è stato abbinare un intenso lavoro a cavallo a una buona preparazione atletica. Con i tecnici e la mia istruttrice abbiamo preparato un calendario gare e allenamenti che potessero migliorarmi in particolare in “piano”. Specialmente al nostro livello il dressage è la prova che determina quasi sempre la classifica finale; nelle altre prove puoi solo perdere la gara. Nella categoria degli junior la differenza d'esperienza dei singoli cavalieri è molto ampia sia in termine di numero di gare disputate sia in termine di difficoltà. La classifica di quest'anno ne è la prova. Come anticipavo, ho curato molto la mia parte atletica con un programma strutturato e costante abbinando la corsa a specifici esercizi in palestra. Tenere otto minuti di cross senza andare in affanno aiuta a essere reattivo e lucido nelle decisioni, soprattutto in caso di imprevisto." Raccontaci, in breve, le fasi di questo campionato europeo, come è andato il tuo dressage, il cross e la prova di concorso. Di quale sei più soddisfatto? "Sono entrato in "rettangolo" nella prima giornata, il dressage era diviso in due giorni, consapevole di poter fare bene e confidando sull'aiuto di Jonny. Facciamo binomio solo da gennaio e abbiamo ancora qualche piccola incomprensione. Il punteggio ottenuto è stato il mio secondo miglior risultato da quando monto in completo e non poteva esserci momento migliore. Il difficile è arrivato dopo: dovevo difendere la posizione e non avevo margine di errore. Il cross era lungo e tecnico, in particolare la combinazione 14. La mia gara del cross è iniziata con qualche preoccupazione: l'atleta prima di me è caduto e io sono stato fermato a due secondi dal via; ma dopo un stop tecnico sono ripartito recuperando concentrazione e da subito con un buon galoppo finendo netto nel tempo. Domenica l’ultima prova: in scuderia alle ore 6.30 vista alle ore 8 e concorso alle ore 11. Entro in campo per penultimo e confermo la medaglia con un percorso netto. Scaricata la tensione una grande festa con tanti amici." Quale è la prova che ti piace e che ti diverte di più? "Il Cross. E' la prova più spettacolare, divertente e caratteristica della specialità del completo. Ha la particolarità di essere uno "spartiacque": un errore e sei fuori gara. Molto impegnativa anche nella preparazione; il percorso tendenzialmente lo vedo quattro/cinque volte e poi vado a rivedermi le combinazioni il giorno della gara. Dallo sci alpino mi sono portato la tecnica di ripercorrere mentalmente il giro concentrandomi su ogni singolo salto come se fossi in gara." Che significa per te gareggiare ad un europeo difendendo i colori del tuo paese. "Appartenere al Team Italia è un onore. Partecipare a un Europeo in Italia è una ulteriore motivazione per fare bene. Portare i colori azzurri amplifica il risultato e questo deve sempre essere elemento di motivazione." Emerald Jonny, parlaci di lui. Che cavallo è, pregi, difetti, carattere, punti di forza. "Jonny è un super eroe. Mi da sicurezza e mi aiuta ed è sempre pronto a fidarsi di me quando magari non siamo totalmente d'accordo. E' un cavallo molto regolare nelle tre specialità, un po' più difficile in dressage, ma con grandi potenzialità, un fenomeno in campagna e in concorso." Come lo hai trovato? Sappiamo che prima era montato da Susanna Bordone, quindi è un cavallo importante. Ti sei trovato subito bene in sella o hai dovuto lavorarci molto? "La fortuna è stata aver trovato Jonny in Italia e aver avuto la possibilità di conoscere personalmente Susanna. L'inizio non è stato facile, anzi direi complicato. Durante la prima prova in concorso ne sono uscito un po' demoralizzato, pensavo che le qualità di Jonny fossero impossibili per essere gestite da me. Ho riprovato e poi ho montato qualche tempo con Susanna che con una grande dedizione mi ha dato i migliori consigli per interpretarlo. L'attenzione e la passione che una campionessa come Susanna mi ha dedicato spero possano essere state in parte ricambiate da questo successo." Adesso che programmi equestri hai per il dopo argento europeo? "Un po' di riposo per i Cavalli e un buon inizio di scuola per me. La prossima settimana con la mia istruttrice valuteremo se chiudere la stagione con ancora un completo o pensare a qualche concorso per poi iniziare la preparazione per la prossima stagione." Si torna a lavoro...e su cosa si lavora? "Lavorerò ancora per migliorare il dressage. Aumenterò le difficoltà tecniche e le altezze in concorso." Il ricordo più bello dal campionato europeo è? Il boato del pubblico alla ricezione dell'ultimo salto. Io e Jonny siamo Argento ai campionati d’Europa! "Campionato a cui hanno partecipato i migliori atleti in rappresentanza di tutte le squadre più titolate.... Ne ho un secondo: la medaglia d'oro dei miei amici e compagni young rider!"

martedì 30 maggio 2023

NAGANO DEL FONTANILE, CAVALLO ESPLOSIVO E DI BUON CUORE

Da Verona a Piazza di Siena
NAGANO DEL FONTANILE TRA I MIGLIORI 12 CAVALLI ITALIANI DI 6 ANNI. LE IMPRESSIONI POST GARA, DEL SUO CAVALIERE, MARCO CIUCCI. Intervista di Giulia Iannone Nagano del Fontanile ( da Ogano sitte x Nonstopville del fontanile) giunse 5o assoluto alla finale di Verona del salto in libertà,nel 2020. Poi, come è arrivato sotto la sua sella ? " Grazie alla mia grande amicizia con il suo allevatore e proprietario, Michele Bianchi. Ormai è trascorso più di 1 anno da quando mi ha contattato, ma in passato avevo già montato diversi suoi puledri. Serviva un cavaliere fidato ed in linea con il mood dell'allevamento per portare avanti i nuovi soggetti selezionati per la disciplina del salto ad ostacoli. La collaborazione, come detto, ha già un anno di vita, e ci sono già in archivio successi e tante emozioni positive, che ci proiettano nel futuro " Dove si allena con Nagano? "Il cavallo vive e si allena nel suo luogo di origine, l'allevamento del fontanile, sono io che mi reco in allevamento 2 o 3 volte alla settimana per effettuare i training di salto. Poi a volte, se necessario, lo porto nella mia scuderia per qualche training extra . Durante la settimana viene gestito alla grande dal team dell' allevamento del fontanile." Come ha preparato il cavallo in questi anni e nello specifico come si è preparato in vista del prestigioso appuntamento romano? " Ho cercato di migliorare la cavalcabilitá di questo soggetto, che all'inizio era molto per aria, pur facendo intuire grandi potenzialità atletiche. Ho cercato di migliorare la galoppata, che è per natura bella e distinta, ma troppo esplosiva. Sto cercando di insegnargli a muovere il corpo con più naturalezza e meno irruenza. Tanti esercizi, percorsi all'insegna della fluidità. In un anno e mezzo, sta sviluppando questo concetto:galoppare con più naturalezza verso i salti. Per l'appuntamento capitolino, il training è stato molto semplice, basato essenzialmente su un esercizio e su un percorso fatto a distanza di qualche giorno. Nulla di particolare. Quando si ha tra le mani un cavallo così buono, la natura interiore fa da sé. Tu devi solo cercare di mettere questi cavalli sulla strada buona " Nagano, proviene dell'allevamento del fontanile di Michele Bianchi. Come era stato addestrato il cavallo? "Il lavoro di base, è stato svolto sul cavallo in maniera eccellente. Non avendo il cavallo da me in scuderia ogni giorno, mi affido al team dell'allevamento, per il lavoro di condizione e lo sviluppo della parte atletica. Il lavoro è vario e su terreni diversi, e questo mi ha aiutato per esempio nell'affrontare l'ovale erboso di Piazza di Siena. Quando si sale su questo cavallo, si sente subito che il cavallo è molto lavorato e sa fare molto. Presenta una grande plasticità in piano. Ogni tanto va messo un pó agli ordini perché ha tanto sangue" Ci descriva questo baio italiano:carattere, morfologia, mezzi, pregi e difetti. " Per me è stato amore a prima vista per Nagano. Esuberante, volenteroso propositivo, deciso, forte in tutte le sue imprese. Non sembra mai stanco. Più lo monti e più trova condizione e risorse. Un salto stra esplosivo, a volte anche troppo. Ho sempre cercato di renderlo più normale. Vorrei insegnargli a risparmiarsi di più, a non sprecarsi in parabola. È un cavallo sicuro, coraggioso, anche se cambia campo, sembrava che sull'ovale ci fosse già stato. Un caratterino focoso, ma buono. Lui non ha mai fatto cattiverie, era solo troppo esuberante e pieno di forza mal impiegata" Si aspettava di arrivare a Piazza di Siena e poi di entrare nella finale dedicata ai migliori 12? " Noi non avevamo preventivato questo appuntamento agonistico. Al Toscana tour il cavallo è andato molto bene, ma pensavo fosse ancora troppo indietro per un evento del genere. Il clic vero, a mio sentire, è avvenuto al talent giovani cavalli della Macchiarella, dove ha chiuso un giorno con doppio netto, e poi con un piccolo errore nel gran premio 6 anni. Poi...ho sperato sinceramente, che potesse entrare a Piazza di Siena. Per me ogni gara è una prova, ed invece mi accorgo che cresce ogni volta di più. E così è stato possibile qualificarlo per la finale. Oggi rimane un pizzico di amaro in bocca per il piccolo errore sul largo di uscita. In genere è più in avanti sul salto. Oggi era diverso, avrei dovuto mettere ancora un pó di gamba. Ma ha saltato bene, con qualità e senza preoccupazioni. Noi abbiamo solo seguito il cavallo mano mano. Non abbiamo preparato nulla ed è venuto tutto molto bene." Facciamo un bilancio dopo Roma? "Molto positivo. Nagano ha guidato tutti noi e vediamo dove ci vuole portare. Io ho solo cambiato, "per strada" una imboccatura per regolare l'avvicinamento al salto e lui è stato d accordo" Pensate a Lanaken? " Sicuramente pensiamo a Lanaken e a fare delle finali Masaf nel migliore dei modi. È uscito il discorso a modi battuta. Con l'allevatore non ci sono pressioni, procediamo giorno per giorno. Desideriamo concludere la stagione nel migliore dei modi, e nel rispetto delle esigenze e dei tempi di Nagano. Vogliamo vedere il cavallo man mano cosa ci dice " Il futuro di Nagano sarà ancora legato a lei o si pensa idealmente ad una vendita di rilievo? " Al momento no. Il cavallo è stato chiesto più e più volte. Recentemente, si è avvicinata una amazzone tedesca al Toscana tour, ma Michele Bianchi, vorrebbe portare avanti il figlio di Ogano Sitte, perché crede nel suo talento, come ci credo io. L'allevatore mi ha rassicurato anche a metà stagione, dicendomi di montare Nagano con serenità e calma, come fosse il mio, con la richiesta di portarlo avanti senza pressioni o limiti. Bianchi ha anche pensato, a carriera inoltrata del baio brillante, di farlo montare alla propria figlia, in fase junior o yrider. Adesso la ragazza è piccola, monta i pony! Quindi credo che sarà in scuderia da lui ancora per molto, parte della propria famiglia. In realtà come molti dei cavalli che alleva Michele Bianchi!" Vuole aggiungere ancora un pensiero? " vorrei ringraziare in primis Michele Bianchi, che da amico di vecchia data, mi ha permesso di rientrare in questo progetto stimolante, duraturo ed affascinante. Lo ringrazio in nome della stima reciproca. Ringrazio tutto il team dell'allevamento del fontanile : il maniscalco Daniele, il veterinario Carlo Tardella, i groom Gudu, Ratzu e Clara". PHOTO COURTESY MARCO CIUCCI. NAGANO A PIAZZA DI SIENA

giovedì 22 settembre 2022

UNO STAND AI WEG 2022 EVENTING AN DRIVING. ALICE FORCUCCI ESPONE

L'INCONTRO UNO STAND AI WEG 2022 EVENTING AND DRIVING ALICE FORCUCCI E LA SELLERIA CAROSI ESPONGONO AL MONDIALE
Abbiamo incontrato Alice Forcucci, appassionata di equitazione nonché giovane imprenditrice, titolare della "nuova" Selleria Carosi, durante i Weg 2022 dei Pratoni del Vivaro, durante la fase del concorso completo. Sempre sorridente, entusiasta, piena di fantasia e buon umore, ci ha accolto nel suo stand con la solita simpatia e gentilezza, e con l 'occasione abbiamo scambiato 4 chiacchiere. Ecco cosa ci ha raccontato nell'occasione... Di Giulia Iannone . Come è nata l'idea di affittare uno stand ai weg 2022 eventing e driving?* "Ho approfittato dell'iniziativa di Lazio Innova per lo sviluppo economico. Sinceramente non avrei mai immaginato di poter essere presente come selleria ai mondiali di equitazione e quando ho saputo di questa opportunità non ho potuto lasciarmela sfuggire. Dove si trova la tua selleria e come si chiama, da quanto tempo la gestisci e che peculiarità ha?* "La mia selleria si trova a Sacrofano, un paesino appena a nord di Roma, si chiama Amali srl, ed è l'ex Selleria Carosi, che abbiamo rilevato, assieme a mia madre, nel 2019. Offriamo una vasta gamma di prodotti sia per la monta inglese che per la monta americana, e abbiamo mantenuto anche un angolo di abbigliamento ed accessori moda. La Selleria Amali vuole essere soprattutto un luogo di incontro e di scambio per appassionati del settore, e per chi desidera avvicinarsi a questo mondo." Credo non sia stato semplice organizzare ed allestire. Raccontaci le tue giornate come sono mutate per tenere testa a tale impegno stimolante ma impegnativo. "L' organizzazione di un evento di questa portata non è facile, soprattutto considerando che abbiamo avuto dei tempi molto stretti, ma fortunatamente ho avuto il supporto di molte persone a cui sono davvero grata. Ovviamente essendo noi solo in due in negozio abbiamo dovuto dividerci e il lavoro è raddoppiato, ma gli sforzi e l'impegno sono stati assolutamente ripagati. Come è stata l'attività nel piccolo villaggio commerciale weg, a parte la polvere dei pratoni che è entrata ovunque? *Hai incontrato un pubblico variegato e stravagante da tutto il mondo? Segnalaci qualcuno che ti ha colpito particolarmente e cosa cercava nel tuo stand?*
"Polvere tanta, ma della terra toccata da campioni internazionali in fondo! Ho incontrato moltissime persone provenienti da ogni parte del mondo, ma la persona che mi ha colpito di più è stato un trainer di New York che prepara i cavalli con approccio olistico. Un artista dall'abbigliamento stravagante, che applica con successo, anche lo yoga all'addestramento equestre. Non cercava qualcosa in particolare e credo sia entrato per curiosità, ha poi preso una giacca per la moglie, ma soprattutto abbiamo avuto un piacevole scambio di opinioni ed informazioni. Anche l'interazione con gli altri exhibitors è stata piuttosto stimolante." Ti sei divertita?* "Mi sono divertita. Molto. È sempre entusiasmante condividere una passione. È stato anche emozionante ritrovare persone che non vedevo da anni." Alice Forcucci, parlaci di te, presentati in breve e dicci cosa ti lega ai cavalli e perché?* "Non amo molto parlare di me. Sono cresciuta in mezzo agli animali, compresi i cavalli, e con loro mi sono sempre sentita a casa." Dall'equitazione per passione, alla gestione di un negozio di articoli equestri, passando per una non breve parentesi, che ti stava un pó stretta, come commessa da decathlon sempre nel reparto equitazione. Come è andata questa avventura che ti ha portato fino a questo punto?* "Mi sono trovata a lavorare da Decathlon, per caso. Doveva essere una parentesi estiva che si è poi trasformata in una lunga storia di 11 anni. Essendo appassionata di sport e di natura, sono stata sempre parte del reparto equitazione. Ho conosciuto moltissime persone interessanti e fatto tanta esperienza. Col tempo, ho iniziato a non sentirmi più al mio posto, e ho deciso di andare via. Nel frattempo, stava chiudendo la storica Selleria Carosi, e così io e mia madre, abbiamo iniziato questa avventura." Sei riuscita a vedere qcosa del weg eventing ? cosa ti è piaciuto di più di questa fase concorso completo e cosa invece un pochino meno?* "Purtroppo non ho potuto seguire le gare, ma ho sentito un tifo caloroso e ricevuto notizie dai visitatori dello stand. Ho anche intravisto qualche passaggio del cross, sempre molto emozionante per me, e intravisto i Lancieri di Montebello, in preparazione per il Carosello. Non avendo potuto seguirlo molto, non posso dire di più sul WEG eventing ma posso testimoniare la presenza di un pubblico numeroso ed entusiasta."

martedì 14 giugno 2022

LA “NUOVA VESTE” DEL MANUALE L’ABC DEL CAVALLO SPORTIVO DI GIULIA IANNONE.

IN COPERTINA, I CAVALLI DEL CUORE E DI VITA DELL’AUTRICE.
E’ uscito in questi giorni, edito da Edizioni Progetto Cultura, di Marco Limiti, il manuale tecnico di equitazione, aggiornato, ampliato, potenziato, l’Abc del cavallo sportivo, con una nuova veste grafica, nuovi contributi, sezioni e perle esclusive del settore equestre. Una sezione storica nuovissima dedicata alla storia del dressage italiano ed ai suoi fondatori. Il testo originale nasce nel 2015, da un piccolo quadernetto di appunti, che la giovane Giulia, compilava ed arricchiva e costantemente aggiornava durante gli anni della formazione equestre, iniziata in giovane età. Esperienze, incontri, dialoghi, confronti, verifiche, stimoli, dubbi, ricerche, ore di osservazione studi ed approfondimenti personali, libri, articoli tratti da riviste del settore. Cresceva l’atleta ed anche il diario, in termini di pagine compilate ed anche si modificava il modo di agire e pensare. Il piccolo diario di appunti equestri, è stato tirato fuori dal cassetto nel 2010, in occasione del corso di formazione per Oteb, frequentato a Roma, corso pilota in Italia, poiché innovativo, partito per prima a Roma e Milano. In quel contesto emerse la grave carenza di testi aggiornati, curati, dettagliati, utile per la didattica equestre in crescita. Fu allora che le pagine sparse del piccolo quadernetto iniziarono a prendere forma, dopo ed attraverso un duro lavoro durato ben 3 anni, prima ricerche di documentazione ad ampio raggio, poi man mano la stesura dell’opera , le correzioni, il confronto e la fusione con il piccolo diario che si è trasformato in un’opera concreta e completa. La prima edizione è stata indicata come testo di riferimento per esami di passaggio al I livello –junior, Young Riders e Senior, ed inserito nel kit di studio dell’Unità didattica 1 “Conoscenze di base”. A 5 anni dalla pubblicazione del Manuale, l’Abc del cavallo sportivo, di Giulia Iannone, edito da edizioni Progetto Cultura, è parso doveroso lavorare ad un aggiornamento del testo. Si parte dalla copertina, verde come l’erba luminosa, che presenta adesso i volti dei cavalli del cuore e che hanno contribuito a formare e sviluppare l’anima e lo spirito equestre dell’autrice, ai quali deve tantissimo in termini di conoscenza, consapevolezza, emozione, empatia e sensibilità equestre, sono state inserite nuove schede tecniche, nuovi contributi, completando e potenziando alcune sezioni, in base anche alle esigenze di studente dei corsi di formazione FISE, che la Iannone sta continuando a frequentare assieme all’ultimissimo corso di candidato giudice E di dressage, in svolgimento in questi mesi. Nell’agosto 2020, la scrittrice ed amazzone salernitana di origine, ma romana di adozione, è finalmente diventata istruttore di Dressage di I livello e sta ultimando adesso i moduli per il conseguimento del II livello, e mentre studiava per l’esame nazionale, si è resa conto, che il libro necessitava assolutamente di una nuova veste e nuovi elementi che lo facessero di nuovo camminare al passo con i tempi, così come la tecnica e la pratica equestre si muovono costantemente assieme a noi ed allo sviluppo ed evoluzione dei nostri cavalli.
“Sono molto fiera orgogliosa ed emozionata, di presentare ai lettori, gli aggiornamenti e le Nuove schede di approfondimento” dice Giulia iannone nella nota introduttiva al testo” , con speciali contributi : del “Maestro” italiano per eccellenza, il cavaliere Olimpionico, Euro Federico Roman, del cavaliere cultore della tradizione equestre italiana caprilliana, veterinario e docente, Marco Reitano, di uno tra i Primi , Veterinario Osteopata per cavalli in Italia, Vittorio Maria Rocchelli, la scheda comparata uomo-cavallo del muscolo ilo-psoas, il prospetto storico del Dressage Italiano, con le biografie- concordate direttamente ove possibile, con i protagonisti del settore- dei nostri” fondatori” della disciplina, che ci hanno rappresentato per la prima volta alle Olimpiadi ed ai Campionati del Mondo, , Fausto Puccini, Daria Fantoni, Paolo Giani Margi, Laura Conz, Pia Laus, Mauro Roman, la tecnica di Doppia Longe del cavaliere del salto ostacoli, Franke Sloothaak approvata dal Global Dressage Forum del 2016, uno studio che proviene dall’Inghilterra sulla “corda” per girare alla longe, messa in discussione e smontata nella sua validità biomeccanica, grazie all’opera della veterinaria e fisioterapista equina, Lynne Wilson, e molto altro ancora”. Il testo ha ricevuto anche l’attenzione, ancora una volta, del Comitato Regionale Fise Lazio, e la seconda prefazione al testo è stata effettuata dal Presidente del comitato Lazio, Avv. Carlo Nepi. Scrive il Presidente Nepi nella sua nota introduttiva” Il nuovo libro, come un'ideale corda tesa tra passato e presente, è stato potenziato nella sua parte storica, con una sezione dedicata alla storia del dressage italiano, disciplina a cui l'autrice è molto legata. In un periodo, quale l'attuale, in cui il valore dell' "esempio" come strumento didattico e pedagogico sembra non godere più di molta popolarità, merita un plauso la trattazione della figura dell'Istruttore Maestro di vita, con il suo portato culturale ed esperienziale, vero punto di forza di numerosi grandi Istruttori, ricordati dai propri allievi anche come limpidi esempi di educatori - non a caso si parla di "discipline" equestri. Concetti che oggi possono far sorridere, ma rispetto ai quali vale la pena fare lo sforzo di approfondire per comprenderne il valore.” Molte altre le novità che desideriamo non svelare completamente per non togliere al lettore, il piacere di sfogliare il nuovo testo, che presenta davvero una gradevole veste grafica. Piccole grandi perle tecniche e concettuali che portano ancora maggiore profondità e spunti di riflessione al lettore, del settore o meno, che possa trovare giovamento e voglia di andare oltre il semplice Abc del cavallo sportivo.Il testo è dedicato ad un vasto pubblico di appassionati, curiosi, neofiti, gente del settore e rappresenta un valido strumento di consultazione, anche per coloro che abbiano intenzione di prendere parte a corsi di formazione nel settore equestre. Il manuale, consta di 440 pagine, foto in bianco e nero, schede tecniche di approfondimento ed incontri speciali con personalità del settore equestre, un indice dettagliato che ne facilita la consultazione. Può essere acquistato on line su www.progettocultura.it alla voce nuovi libri. Costo di copertina, 21 euro. GIULIA IANNONE. Nasce a Salerno. Appassionata di equitazione, inizia ad andare a cavallo sin da piccola, ottenendo il I grado Dressage. Operatore Tecnico di Base dal 2011, nel 2020 diventa istruttore federale di Dressage di I livello, e sta continuando gli studi alla volta del II livello. Giornalista pubblicista, ha all’attivo diverse esperienze nell’ambito del giornalismo equestre dal web alla carta stampata, alla tv. Ha collaborato con diverse riviste del settore.

martedì 7 giugno 2022

ANDREW NICHOLSON ALWAYS WINS, EVEN AS COACH

After the victory of the Swiss team, at the Pratoni del Vivaro, we contacted their coach, the great former rider of eventing, Mr. Andrew Nicholson, to carry out an interview. Despite his numerous commitments, and thanks to the intervention of his wife and his very kind staff, we were able to complete the meeting online. Here's what Andrew told us about the Switzerland he coached. By Giulia Iannone How did you come up with the idea and the proposal to have Andrew Nicholson follow the Swiss eventing team as a whole? “I was approached by Dominik Berger at the World Equestrian games in Tryon in 2018 where he asked if I would be interested in becoming the cross country trainer for the Swiss team to help them to qualify for the Olympics in Tokyo.” What situation did you find and what were the interventions, or the changes you made, on the work, on the programs, on the methods immediately? “When I started to work with the riders I found that they had not had much help in this area of training before but they were very eager and willing to learn, and did everything I asked of them in training.” How long have you been with the Swiss team now? “4 years” How many times do you follow the pairs , in what way and what kind of spirit, motivation and commitment did you notice on the part of the riders, in following your training? “I work 4 or 5 times with the riders from January to March in Switzerland before they start the competitions. We have normally a 2 day training session each time. When the competitions start I will then travel to the important events so I can walk the cross country course with the riders and advise them in their preparation.” What technical level did you find, and what kind of atmosphere did you manage to create in the team or was there already cohesion and team spirit? “In the beginning when I started to work with them, there weren’t very many rider and horse combinations competing at the top level. Over the last few years there are more riders who have progressed to ride at the top level which is credit to the overall training program for them. They work very well together as a team and there is a good positive atmosphere where they want each other to do well for the sake of their team.” Do you like being a coach, after competing so much around the world? “I enjoy working with this group of riders very much as they want to learn and improve.” What is or was the most obvious technical problem to work on? “The biggest technical problem was to communicate with them as I don’t speak Swiss German or French!” Do you take care of all three tests or just the cross country test ? “I work mainly on the cross country but I also work closely with Gilles Ngovan who is the dressage trainer and with Lesley McNaught, their showjumping trainer. This is overseen by Dominik Berger who is a fantastic chef d’equipe and organizes us all.” Did you expect this beautiful triumph in Italy, at the Pratoni del Vivaro? Can you comment on this triumph? “. I expected the team to do well as their results have been very impressive this year at International events, but to win and beat some of the best Eventing nations in the world, was a very proud moment for me.” Since you started today, what is the most important change you have noticed in the Swiss team that you wanted to bring to fruition? “Winning competitions !” How is your work as a technician going on now? “We are now preparing for our final competitions which are the build up for the World Games in Pratoni in September.” I ask you a question "of the devil"! but also a little bit interested. And if Italy asked you, would you come to coach our team as a whole? What would you start from? Un fortunately I am not enabled, but it would be a great dream!!!! “ I wouldn’t change my role at the moment. The Italian team are lucky to benefit from the advice and guidance of my great friend Stefano Brecciaroli whom I respect a lot!”
VERSIONE ITALIANA ANDREW NICHOLSON VINCE SEMPRE, ANCHE COME COACH Di Giulia Iannone Dopo la vittoria della squadra svizzera, ai Pratoni del Vivaro, abbiamo contattato il loro allenatore, il grande ex completista internazionale, mito del mondo del completo, Mr. Andrew Nicholson, per realizzare un'intervista. Nonostante i suoi numerosi impegni, e grazie all'intervento della moglie e del suo gentilissimo staff, abbiamo potuto portare a termine l'incontro online. Ecco cosa ci ha raccontato Andrew sulla Svizzera che ha allenato. Come nasce l'idea e la proposta di far seguire, proprio ad Andrew Nicholson, da poco ritirato dalla carriera agonistica, la squadra svizzera del completo? "Sono stato avvicinato da Dominik Berger ai giochi mondiali di equitazione a Tryon nel 2018, dove mi ha chiesto se fossi interessato a diventare l'allenatore di cross country della squadra svizzera per aiutarli a qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo". Che situazione hai trovato e quali sono stati gli interventi, o le modifiche che hai fatto, sul lavoro, sui programmi, sulle modalità nell'immediato? "Quando ho iniziato a lavorare con i cavalieri, ho scoperto che non avevano avuto molto aiuto in quest'area dell'allenamento prima, ma erano molto desiderosi e disposti ad imparare e hanno fatto tutto ciò che ho chiesto loro durante l'allenamento". Da quanto tempo sei coach della la squadra svizzera adesso? "4 anni" Quante volte segui i binomi, in che modo e che tipo di spirito, motivazione e impegno hai notato da parte dei cavalieri , nel seguire i tuoi allenamenti? “Lavoro 4 o 5 volte con i cavalieri, da gennaio a marzo, in Svizzera prima che inizino le gare. Normalmente abbiamo una sessione di allenamento di 2 giorni ogni volta. Con l’inizio della stagione agonistica, li ho seguiti agli eventi importanti per poter percorrere il percorso di cross country con gli atleti e dare indicazioni e consigli importanti per interpretare al meglio il percorso di campagna”. Che livello tecnico hai trovato, e che tipo di atmosfera sei riuscito a creare nella squadra o c'era già coesione e spirito di squadra? “All'inizio, quando ho cominciato a lavorare con loro, non c'erano molti cavalieri e cavalli che gareggiavano ai massimi livelli. Negli ultimi anni ci sono più cavalieri che sono progrediti raggiungendo i massimi livelli, il che è merito del programma di allenamento generale, ideato ed approntato per loro. Lavorano molto bene insieme come una squadra e c'è una buona atmosfera positiva, desiderano realmente che l'altro, il compagno di squadra faccia bene, per il bene della loro squadra". Ti piace fare l'allenatore, dopo aver gareggiato così tanto in giro per il mondo? “Mi piace molto lavorare con questo gruppo di cavalieri perché vogliono imparare e migliorare”. Qual è o era il problema tecnico più evidente su cui lavorare? "Il problema tecnico più grande è stato quello di comunicare con loro perché non parlo svizzero tedesco o francese!" Ti occupi di tutti e tre le prove o solo del test di cross country? “Lavoro principalmente sul cross country, ma lavoro anche a stretto contatto con Gilles Ngovan che è l'allenatore di dressage e con Lesley McNaught, il loro allenatore di salto ostacoli. Questo è supervisionato da Dominik Berger che è un fantastico chef d'equipe e ci organizza tutti". Vi aspettavate questo bel trionfo in Italia, ai Pratoni del Vivaro? Puoi commentare questo trionfo? “. Mi aspettavo che la squadra facesse bene dato che i loro risultati sono stati davvero impressionanti quest'anno agli eventi internazionali, ma vincere e battere alcune delle migliori nazioni di eventi al mondo, è stato un momento che mi ha riempito di grande orgoglio". Da quando hai iniziato oggi, qual è il cambiamento più importante che hai notato nella squadra svizzera che volevi portare a compimento? "Concorsi vincenti!" Come procede adesso il tuo lavoro di tecnico? "Ci stiamo ora preparando per le nostre gare finali che sono la preparazione per i Giochi Mondiali di Pratoni a settembre". Ti faccio una domanda "del diavolo"! ma anche un po' interessata. E se l'Italia te lo chiedesse, verresti ad allenare tutta la nostra squadra? Da cosa partiresti? Purtroppo non sono abilitata, ma sarebbe un grande sogno!!!! “Non cambierei il mio ruolo in questo momento. La squadra italiana ha la fortuna di beneficiare dei consigli e della guida del mio grande amico Stefano Brecciaroli che stimo molto!” Photo courtesy Andrew Nicholson eventing

sabato 4 giugno 2022

RITA CAGLIOTI ; PRIMA AL MONDO A POTER APPLICARE IL KINESIOLOGY TAPE SUI CAVALLI

L 'INCONTRO CON RITA CAGLIOTI CAVALLO E CAVALIERE : DIVERSI NEL CORPO UGUALI NELLO SPIRITO Di Giulia Iannone
E’ Rita Caglioti ad avere ottenuto, a Latina, il riconoscimento Ufficiale, dall’Università di Seoul, per insegnare ed applicare Kinesiology tape sui cavalli. Nel momento in cui ho dato l'ultimo esame, con mia grande sorpresa, mi è stata insignita la nomina di pioniere del metodo sugli equini come prima al mondo a poter applicare il kinesiology tape sui cavalli” Chi è Rita Caglioti: si presenti nella maniera che più le fa piacere. Qual è il fil rouge che la collega all’ambiente equestre? “Sono nata a Soriano Calabro nel 1959. Mio padre, per esigenze lavorative, si è spostato in Germania. Quando avevo circa 3 anni, la mia famiglia si è trasferita a Roma. Ho sempre amato e desiderato di avere un cavallo tutto mio , non solo per poterlo montare ma anche per potermene prendere cura. Storie e racconti di cavalli sono state la linfa vitale ed il filo conduttore che hanno nutrito la mia fantasia di bambina, devo moltissimo al mio caro papà che mi ha proiettato, in un certo senso, verso questa solida passione. Il mio amore per gli animali e la danza classica, come espressione di armonia e leggiadria, sono dopo confluiti nella disciplina equestre del dressage. Sempre per lavoro, la mia famiglia, nel 1968 si è stabilita a Latina, e fu mio padre, a portarmi a montare a San Felice Circeo. Ho iniziato ad andare regolarmente a cavallo, intorno ai 10 anni circa. Da sempre sono interessata al benessere degli amici animali, mi occupo anche di recupero dei rapaci in collaborazione con la LIPU. Ho lavorato per oltre 7 anni, presso l’allevamento del Colle rosso, curando ed occupandomi del benessere dei puledri, e per oltre 2 anni presso l’allevamento di Acciarella, in cui oltre ad occuparmi del benessere, mi sono anche messa alla prova, domando alcuni soggetti. Ho studiato anche tecniche di massaggio come Massofisioterapia, Linfodrenaggio, Massaggio pediatrico, Massaggio emolinfatico,Micro massaggio cinese, Riflessologia plantare, Bio naturopatia umana ed equina, ho una specializzazione in fiori di Bach e fitoterapia. Sono abilitata nello stretching del cane, nel massaggio equino ed il relativo insegnamento, pranoterapeuta, ho portato a compimento la formazione completa per l'insegnamento della tecnica fitness Gyrotonic. In questi ultimi 15 anni mi sono dedicata al Kinesiology Taping “Pranataping” conseguendo il titolo di Instructor Kinesiology Taping Curativo ed Instructor Linfotaping. Sono la prima a livello mondiale ad avere il riconoscimento ufficiale per Equine Kinesiology Taping Therapy (Università di Seul), Iscritta attualmente ad osteopatia equina. Il 3 dicembre 2017 ho partecipato al Simposio con il diretto ideatore del metodo ovvero il Dott. Kenzo Kase, presso la fondazione Santa Lucia, situata in Roma, cogliendo i massimi insegnamenti nella loro innovazione sul metodo.
Come ha conosciuto il kinesio taping e come l’è venuta l’idea di ottenere il riconoscimento per l’insegnamento di questo metodo ,dall’università di Seoul, applicata agli equini? “ In età adolescenziale, ho praticato arti marziali, per la precisione Kung fu. Il mio maestro applicava dei cerotti elastici e delle fasce sulle mie mani divenute dolenti a seguito degli allenamenti. Nel periodo in cui mi preparavo per i campionati italiani di dressage, la mia fisioterapista spesso, mi applicava il kinesiology tape, per lenire il dolore e farmi tornare in forma. Il percorso per l'insegnamento è stato molto lungo, in quanto non essendo veterinaria non ho potuto accedere subito all'equino, di conseguenza ho dovuto fare tutta la formazione sugli umani, linfotaping e finalmente sono riuscita ad accedere al percorso sugli equini, in quanto, nel frattempo mi sono iscritta a osteopatia equina. Il kinesiology Taping è un metodo nella sua massima purezza, in quanto il mio professore ,docente dell'università di Seul, ha appreso a sua volta il metodo, dal diretto ideatore Kenzo Kase. ed è inoltre un ricercatore scientifico. Nel momento in cui ho dato l'ultimo esame, con mia grande sorpresa, mi è stata insignita la nomina di pioniere del metodo sugli equini come prima al mondo a poter applicare il kinesiology tape sui cavalli” Per curiosità, vorrei sapere proprio concretamente, in che maniera è stata abilitata all’insegnamento dall’ Università, se possibile? “ Ho fatto 7 anni di istruzione sul metodo Kinesiology Taping, attraverso studi e pratica.”
I suoi corsi come avvengono e dove avvengono. Come sono strutturati, a chi si rivolgono, magari può indicare i costi, il materiale didattico, chi sono i docenti, quali sono i cavalli che adoperate a titolo di studio? Sarebbe utile avere queste informazioni per appassionare i lettori. “ I corsi di formazione da me tenuti, hanno subito variazioni nel tempo, dal 2014 ad oggi. All'inizio, offrivo i corsi e anche le applicazioni di Equine Kinesiology Taping, in quanto in Italia, il metodo era poco conosciuto. Ho avuto aule di svariati numeri di persona. Nel tempo ho deciso di fare anche corsi individuali per questioni pratiche. I corsi di formazione si suddividono in: Corso base, strutturato in 2 giornate, la prima parte in aula si occupa di trattare la figura del cavaliere. La seconda parte si svolge in scuderia. Il Corso intermedio, invece consta di 1 giornata di Specializzazione ed 1 giornata di lavoro alla Tesina utile per accedere al Master . Poi ci sono le varie specializzazioni inerenti le diverse parti del corpo del cavallo quindi: Spalla, Testa, Treno posteriore, zona Viscerale, Sistema linfatico. I corsi si svolgono in scuderie che hanno il piacere di ospitare l’unità didattica . Il materiale didattico è composto di tavole di anatomia equina, quaderno, penna, forbici e ovviamente i rotolini di Kinesiology Tape. Nel corso base è stata inserita la lezione di anatomia e biomeccanica equina, tenuta da un docente esterno molto qualificato. Riguardo ai cavalli, si prediligono cavalli con problematiche inerenti al livello del corso, proprio per verificare l'efficacia del metodo e avere riscontro immediato in merito alla didattica ed all’applicazione dello strumento curativo”
Ad horas, quanti allievi hanno preso parte ai corsi e quanti già operano? “Non sono molti e le persone che effettivamente operano sono tre di cui due nel Lazio ed una in Emilia Romagna” Cosa ha potuto notare durante questa sua attività di formazione? “Che le persone si avvicinavano al metodo, inizialmente, per curiosità. Molto scetticismo iniziale, ho fatto e faccio tuttora molta fatica, anche nel momento in cui provano personalmente un'applicazione e dopo i cavalli mostrano miglioramenti e cambiamenti, alcuni dicono che si è trattata solo di una coincidenza! Ma i cavalli mi danno molta più soddisfazione perché fanno capire a tutti i presenti di stare meglio.”
Cosa desidera divulgare e sensibilizzare in maniera più incisiva tra cavalieri, istruttori, proprietari, appassionati? “Dal punto di vista biomeccanico, dato che il benessere fisico del cavallo, ottenuto attraverso una corretta richiesta atletica e posturale, è alla base di un equilibrio fisiologico e nervoso, desidero far capire che il Kinesiology Tape, trova una sua precisa collocazione e utilità anche per la preparazione atletica del cavallo sportivo. Sia per lo sforzo anaerobico che per quello aerobico. La decontrazione muscolare è la condizione base per la compressione di tutta la “macchina cavallo”. Il muscolo morbido, tonico, pulito e drenato dalle tossine dello sforzo, comodo nel lavoro attraverso una giusta e corretta tensione nel riallineamento corretto delle articolazioni, pronto a lavorare con la giusta ed efficiente energia elettrica delle sue fibre, non può che aumentare e migliorare molto le performance sportive e agonistiche del cavallo.” C’è qualcosa che l’ha colpita durante i suoi corsi, un episodio, una notazione di qualche allievo…che vale la pena riportare? “ Durante un corso di formazione abbiamo applicato il Kinesiology tape, alla cavalla di una ragazza di circa 10 anni. Montandola, dopo l'applicazione, la giovanissima amazzone, di nome Clelia, è arrivata a cavallo verso di me, con una gioia negli occhi immensa , dicendomi che la cavalla risultava essere morbidissima in destra, quando in genere non riusciva proprio a farla lavorare da quella parte con facilità. Inoltre mi fa piacere aggiungere, che con uno dei miei allievi è nata una sinergia lavorativa. L’allievo si chiama Stefano Vitali: fisioterapista e osteopata equino, docente di osteopatia animale.”
Desidera aggiungere qualcosa a quanto ho già chiesto ? “ Vorrei dire che l'efficacia del Kinesiology Tape trova riscontro anche a riposo. Il nastro kinesiologico, applicato sulla pelle, crea delle convoluzioni a livello cutaneo. Il Kinesiology Tape lavora per effetto biomeccanico e creando un'azione proprocettiva, pertanto lavora attraverso il movimento ma anche attraverso piccole azioni. Per questo motivo è molto importante l'applicazione del Kinesiology Tape nel cavallo in lavoro, ma anche in box poiché a riposo il Kinesiology Taping continua a lavorare. Attraverso i miei studi, volti al benessere del cavallo, affinché non vengano trasmesse, o si riducano al minimo le tensioni del cavaliere, ho creato alcuni protocolli, tra cui una serie di piccoli esercizi dedicati al cavaliere abbinati al Kinesiology Taping, con uno specifico esercizio. In questo modo, sia il cavallo che il cavaliere-amazzone, durante il lavoro, possano trovarne beneficio prolungato nel tempo: sia nel lavoro a terra che montato. Ormai lo abbiamo capito bene tutti che bisogna allenarsi fisicamente in palestra, spesso per svariate ragioni, talvolta non è possibile. Questo tipo di percorso di allenamento che può essere svolto insieme al cavallo, porta a creare una sintonia maggiore ed una armonia di corpo e mente tra cavallo e cavaliere: "Diversi nel corpo uguali nello Spirito.” Sono solita affermare! Mi sono avvicinata allo yoga ed alla meditazione dall'età di 13 anni. e’ stato questo a farmi comprendere, fin da subito, che gli esercizi che il mio corpo non riusciva ad eseguire stando disattenta; mi riuscivano in maniera corretta e semplice "connettendomi" con una respirazione corretta, una “Horsemeditation” in maniera dinamica” Non reputa che potrebbe essere utile una sinergia con la Fise, per poter creare un percorso facilitato e dedicato, a quanti già hanno frequentato moduli di veterinaria e biomeccanica atta all’insegnamento, all’interno dell’iter degli istruttori, visto che spesso i primi migliori terapisti dei cavalli, sono cavalieri ed istruttori? “È la prima cosa che ho fatto: informare la Fise Lazio dell'esistenza di questo metodo naturale, per il benessere dei cavalli. Era il 2014, ma da allora, non ho avuto alcun contatto o espressione di coinvolgimento lavorativo da parte del Comitato Regionale anche per una semplice richiesta dimostrativa del metodo” Le foto sono state gentilmente concesse da Rita Caglioti, Equine Kinesiology Taping Equine Biomechanics Equine massage & Lymphatic drainage Pranataping Self healing Postural work on binomial horse and rider