lunedì 8 aprile 2024

IN VISITA, IN GERMANIA, AL MASTER D'ECCELLENZA, MICHELE BETTI

Una valigia di racconti in 300 km: IL VIAGGIO SIMBOLICO NEL VIAGGIO REALE. IN VISITA, IN GERMANIA, AL MASTER D'ECCELLENZA, MICHELE BETTI. di Giulia Iannone
Atterrati da Roma a Dusseldorf, comincia PER ME ,un viaggio apparentemente normale. Il pilota d eccezione ovvero la guida speciale al volante è Michele Betti, abituato a fare da coach, Ct, chef de equipe .....insomma a guidare, condurre, trainare squadre, atleti, allievi, binomi, ( sembra anche che le macchine siano la sua seconda passione dopo i cavalli). Siamo alla ricerca di un cavallo. Lo spostamento concreto tra Dusseldorf e la regione della Renania diventa spontaneamente una conversazione a 4 occhi, ( in genere parliamo da anni solo al telefono, ma il dialogo fluisce come se ci conoscessimo da sempre, grazie all'empatia equestre) fatta di ricordi, aneddoti del completo italiano, di figure e volti di ieri e di oggi della nostra storia equestre, di nuovi studi nel settore del dressage, con grandi cavalieri e tecnici del dressage nella sua patria d' origine, di studio di termini precisi nella lingua madre della nobile disciplina. Dopo la scoperta, grazie a Michele, qualche anno fa, del guru delle squadre Julio Velasco, lo storico Ct mi invita ad approfondire la figura di Tristan Tucher, il cavaliere speciale fondatore del TRT METHOD, il cui brocardo del sistema recita, " i'm not teaching you how to control your horse, but how to understand him". Tristan è l'uomo, tra l 'altro, che ha lavorato ed addestrato perfettamente 26 figli di Jazz, una linea di sangue molto calda ed elettrica da dressage, e chi è del settore sa esattamente di che tipo di cavalli di sangue si tratti. La possibilità di avere al proprio fianco Michele in campo, è speciale. Si tratta di un coach e tecnico che sa entrare in punta di piedi nell' identità e personalità equestre che ognuno di noi preferisce, esprime, e porta dentro. Una grande discrezione e gentilezza, nel dare consigli e confermare intuizioni, partecipando tra le sfumature del sentire equestre di un altro da sostenere e valorizzare, non da mettere in crisi. Sembra usi, anche con le persone, il trt method, per entrare in confidenza ed ottenere la fiducia e la stima spontanea e quindi libera da parte dell'allievo, che non si sente controllato. IL VIAGGIO NEL VIAGGIO Un itinerario parallelo, accanto a quello materiale su strada, che sa lasciare ed ispirare con impronte fluorescenti sull' anima e nella mente, meglio di tante lezioni standardizzate e accademiche che lasciano il passo, quando la materia esce dallo schema, dal rigo, dalla carta, e dallo schermo del web, e ti passa tra le mani, anzi tra le redini, a sondare equilibrio presente e nel progettare ed ideare con strategie e tecniche equestri, il fiorire ed il nascere di un nuovo sentire, quello più giusto per il binomio, con la giusta top line, con il giusto assetto, con la giusta connection e tutto compare magicamente e senza sforzo, nel rispetto di personalità danzanti umane ed equestri. Una sensazione davvero incantevole senza sforzo e senza contrasto. IL NOSTOS DURANTE L'ITINERARIO Nell'anno olimpico di Parigi 2024, è commovente poter trarre spunto ed ispirazione anche dalle vicende di tante olimpiadi cui Betti ha partecipato come Ct, trascorse in tanti altri paesi, ormai storia, ormai anche emblema di gesta e cavalieri che ci sono tanto cari, oggi maturi, alcuni istruttori a loro volta, passando soprattutto per i veri protagonisti, i cavalli mito del completo, pegaso alati simili a guerrieri e coraggiosi artefici delle imprese dei loro cavalieri, in nome del tricolore azzurro. Questo passaggio innalza la soglia del racconto e della partecipazione emotiva a queste che non sono solo storie , ma momenti di vita oltre la tecnica. Cavalieri campioni, vigorosi, combattenti per un sogno oltre il limite, verso il sacro fuoco della fiamma olimpica, rinforza il sapore dell'idea. Secondo un celebre aforisma cinese “chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”, e così ognuno di noi, come un novello Ulisse, infatti rientra nella sua terra con un bagaglio carico di esperienze, di avventure e disavventure che non hanno fatto altro che accrescere le proprie capacità intellettive e migliorare le qualità morali, umane e sicuramente tecniche, nel raggiungimento dello scopo che ci si era prefissi. Ma se la meta non è ancora raggiunta, e continua la ricerca , la tensione ed il desiderio di poter andare oltre verso l' agognato risultato, resta un carico eccezionale di valori e riferimenti preziosissimi. LA SINTESI E GLI SPUNTI DI RIFLESSIONE La tenacia, l'astuzia, l'audacia, l'abilità delle personalità citate ma soprattutto di chi racconta, ovvero Michele Betti, nel sapere trovare le parole giuste ed i giusti aneddoti da citare, innalza il valore degli spunti e delle scintille lasciate. La metafora di un itinerario aiuta la visione di mondi paralleli ed alternativi, la Germania e l 'Olanda ad esempio, in cui egli vive e si confronta lavorativamemte e culturalmente, ormai da 15 anni, pur.sempre da italiano nella sua integrità e spirito autentico, diversi ambienti e culture patria del cavallo, ci aiuta a conoscere attraverso l' altrui metodo ed il diverso sistema, noi stessi, il nostro.humus culturale ed il nostro modo più solare di vivere il cavallo, le proprie possibilità espressive. Un modo quindi per ripensarsi, confrontarsi, ed ispirarsi. È il cambiamento del punto di vista che può aprire nuove porte alla conoscenza e aiutare a trovare soluzioni prima insperate. È stato un bellissimo itinerario, con ancora la meta lontana, in questo aprile tra sole, pioggia arcobaleni teutonici e romani, a base anche di fortuiti incontri a base di cucina greca ( avendo parlato tanto delle Olimpoadi di Atene, evidentemente il caso ci ha messo su strada un ristorante greco), italiana egiziana mancata, con il mito della Germania equestre nel cuore, ed il nostro bel paese nella mente e nello spirito. Tutte le Photo sono di Giulia iannone, gentilmente concesse da Michele Betti, che ringraziamo.

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