martedì 29 aprile 2014

MATTEO ARRIGHI VINCE IL CAMPIONATO ITALIANO YOUNG RIDERS 2014:

COMPLETO

Il Titolo Yrider si aggiunge a quello  pony del 2009 e  juniores del 2012.
Ecco il podio del Campionato Italiano YRider di completo 2014
Arrighi, Guidarelli, Bolaffio
Photo courtesy Arrighi facebook page

“BISOGNA RESTARE CON I PIEDI PER TERRA”
Intervista a cura di Giulia Iannone

Matteo Arrighi è  il Campione Italiano di Completo Young Rider del  2014.
"Con i piedi per terra!"
Photo courtesy Matteo Arrighi

E’ successo lo scorso week end a Montelibretti, durante un intenso programma di gare nazionali ed internazionali di completo molto articolate, disputatesi presso il Centro Militare di Equitazione.
 La prova di Campionato riservata ai cavalieri Young rider è stata estrapolata dalla categoria CCI2*.
Con una gara perfetta e ben gestita, il cavaliere di Parma portacolori del circolo Podere Torre,   vince con 44.80 rimasti intonsi dal dressage.
Alle sue spalle Arianna Guidarelli, CI del Vivaro,  su Eh.Seabisciut con 54.70pn
Terza Maria Olimpia Bolaffio, Scuderia C&G,  su Button Clover con 60.70.
Innanzi tutto sono davvero, davvero molto  contento” ha commentato al telefono durante il viaggio di ritorno l’allievo di Jacopo Comelli”  della gara che ha disputato Quieto du Pin      ( FRA 2004). È sempre bello finire le gare con il punteggio del dressage! 
"E' sempre bello finire con il punteggio del dressage"
Photo courtesy Matteo Arrighi
Quieto da quando ho incominciato a montarlo ha fatto passi da gigante, giorno dopo giorno, e devo dire che è maturato molto soprattutto nell'ultimo periodo.  Sono arrivato a Montelibretti sicuramente con il coltello fra i denti, ovvero con grande grinta e determinazione. Cerco di dare il meglio di me stesso a tutte le gare ma il campionato italiano è il campionato italiano! Come ho già detto Quieto è un cavallo molto caldo ma all'ultima gara a Ravenna aveva ottenuto 43 punti  negativi e questa cosa  mi riassicurava abbastanza in vista del titolo italiano.”

In merito alla competizione agonistica con i diretti avversari, Arrighi spiega” Quando faccio gare di questo tipo mi piace pensare molto a me stesso e soprattutto al cavallo, non mi piace pensare troppo agli altri.  Ho trovato tutti i miei compagni di gara motivati e questa è  una bella cosa perché significa voglia di fare bene. Oltre che  compagni di gara sono anche tutti miei amici:  molto leali  e gentili,  belle persone con le quali essere in sfida.” Subito abbiamo chiesto una ricostruzione del week end agonistico dalla prima giornata in rettangolo”  Quieto è rimasto molto sereno” ha spiegato il neo campione di completo”  ed  ha eseguito la prova nel modo migliore. Passando invece alla  fase  di cross country, possiamo dire che  il tracciato era stato ideato  per creare selezione. 
"il salto che ha preoccupato di più era la combinazione panchina 3 tempi -angolo dove anche io ho commesso una sbavatura"
Qui il giorno della ricognizione...
Photo Giulia Iannone
Si trattava  davvero di  un bel giro che richiedeva molta concentrazione e precisione. Il salto che ha preoccupato di più era la combinazione,  panchina 3 tempi - angolo dove anche io ho commesso una sbavatura.  Per fortuna a Quieto  piace passare in mezzo alle bandierine! Alla fine siamo rientrati 12 secondi nel tempo e posso assicurare che  il cavallo era ancora  fresco, e ciò ha giovato in salto ostacoli. Il giro del concorso presentava molti elementi :  dalla doppia gabbia un filo in discesa alla gabbia di verticali e alla gabbia triplice- verticale. Davvero un percorso durante il quale bisognava montare con grande precisione.  Quieto era  carico, in forma , aveva voglia di saltare. 
Quieto era carico in forma ed aveva voglia di saltare...
Photo courtesy Matteo Arrighi
Come cavallo,  tende a partire un po’  teso sui primi tre salti,  dopo di che,  dà  il meglio di sé  ed  incomincia a saltare seriamente. Bella gara, grandi emozioni, condivisa con tante figure importanti che rappresentano il mio team. “  Il  pensiero va subito  al proprio coach, ossia Jacopo Comelli”  Jacopo in questa stagione ha dovuto molto  destreggiarsi tra gli impegni di Commissario tecnico settore pony e junior,  ed il suo ruolo di istruttore. La cosa importante è che,  comunque, nei momenti più importanti ha saputo sempre essere con me. L’aspetto positivo della sua strategia tecnica è che durante gli impegni agonistici di questo tipo,  tende a non mettermi pressione,  cerchiamo di vivere  tutto con grande  normalità. Questo risulta molto rassicurante.” Immancabili i  ringraziamenti di rito
Immancabili i ringraziamenti di rito...
Photo Giulia Iannone
” Desidero rivolgere il mio grazie  di cuore al mio cavallo  Quieto ,a  Jacopo sicuramente , ai miei genitori per il sostegno totale che mi rivolgono, a  tutti gli amici che non mancano mai di farmi  arrivare il loro calore.   Ringrazio tanto il mio sponsor,  LineaUnika fornitore di integratori di alta qualità,  ringrazio  Francesca Melis   che mi segue per il dressage ( e vorrei dire sopporta durante gli allenamenti ) , ringrazio il mio impeccabile groom Jaddy....
 Ora ci sarà sicuramente un mesetto di riposo  per Quieto che se lo merita tanto.
Cerco di ripetermi che bisogna restare  con i piedi per terra.  
Ogni traguardo raggiunto è il punto di partenza per l'impegno successivo.
 A poche ore dalla conquista del titolo italiano Young Rider, ecco un ricordo ed  un commento dal Sunhill Stud di  Kemble, Inghilterra,  “ il rapporto con Matteo” ha spiegato Francesca Pollara con molta emozione  “ cominciò con il bellissimo Godo, pony che Matteo comprò  da me nell'estate del 2008 a soli sei anni, e dopo nemmeno un anno erano insieme ai Campionati  europei pony di Moorsele!  Con Godo Matteo vinse i campionati italiani e partecipò a due Campionati  Europei!  Quieto du Pin  fu acquistato qui in Inghilterra a 4 anni ancora stallone, era un puledro di classe, un equilibrio naturale e una buona tecnica sul salto. Matteo ha "preso le redini" di Quieto quando il cavallo  aveva solo sei anni e non aveva esperienza ed insieme sono cresciuti, hanno fatto binomio ed ora  Matteo, ancora una volta, campione d'Italia con un cavallo portato avanti da lui. Ci aspettiamo grandi cose da questo giovane cavaliere di grande talento che ho visto crescere dal punto di vista equestre con risultati di eccellenza!”

mercoledì 16 aprile 2014

BREVI NEWS DAL COMPLETO

LA PAROLA AI PROTAGONISTI
di Giulia Iannone


 STEFANO FIORAVANTI :
Dancing Hugo( IRL 2006)  in dressage nel 2013 con Stefano Fioravanti
Photo courtesy Stefano Fioravanti facebook page

"Nodin D'Orval è in preparazione per la fase pregnante della stagione 2014 "
"Con Nodin sto lavorando, purtroppo è dovuto star fermo una settimana per un problema di lievissima entità, in preparazione per Fontainbleu, ma stiamo riprendendo alla grande! Il mio obiettivo rimane quello di riprendere la qualifica per i WEG in Normandia cosa che probabilmente farò a Strzegom in Polonia!
Al momento sto preparando anche Hugo che nonostante la gara di Ravenna, sta andando molto bene. Il terzo cavallo che ho in lavoro è Rum, un bravo cavallino della proprietaria della selleria "Le Selle" di Silea (Treviso), con cui ho debuttato nel CIC* e con il quale l'obiettivo sarà di partecipare a qualche CIC**!!"


ARIANNA SCHIVO SULLA NATION CUP IN FRANCIA
"Esperienza da rifare in squadra, aggiungendo un quarto componente!"
Arianna Schivo su Quefira in una Photo di gara della stagione 2013
Photo courtesy Arianna Schivo facebook page

"La gara nel complesso è andata bene .
Il dressage non è ancora a puntino ma ci sono stati buoni segnali di miglioramento. Il cross non era facile sopratutto per il tempo molto stretto ed il percorso parecchio sinuoso. Purtroppo ho avuto qualche difficoltà in una combinazione, causate dalla mancanza di controllo: questo ' mi ha impedito di girare per tempo sull' ultimo elemento.Ho cercato di galoppare il più possibile anche dopo lo scarto, per non accumulare troppi punti negativi per la squadra. Sono stata comunque contenta di Quefira, la mia cavalla, poichè ha saltato molto bene durante tutto il resto del percorso ed è arrivata fresca e ancora in forma al termine del cross.Abbiamo concluso con un bel percorso netto agli ostacoli con qualche secondo fuori tempo.
Arianna Schivo con i colori del Team Italia 2014
Photo courtesy Schivo facebook page

Anche il mio coach Didier Dhenim era iscritto al CICO .Fa sempre piacere allenarmi con lui e al tempo stesso in queste occasioni confrontarmi direttamente sul terreno di gara.Peccato per il 4° posto della squadra italiana ma essendo solo in 3 a comporre la squadra, non era facile.C' era ad ogni modo, un buono spirito di squadra e mi sono trovata molto bene con Vittoria e Alberto......esperienza da rifare....magari aggiungendo un quarto elemento !


martedì 1 aprile 2014

NELSON VIDONI ED ANNA CAVALLARO DOCENTI A ROMA

L’INSEGNAMENTO DEL VOLTEGGIO NELLO SPORT E NELLA VITA:
 “accettare regole e l’importanza della disciplina”
Nelson Vidoni ed Anna Cavallaro accolgono i fruitori dello stage
Photo Giulia Iannone


Abbiamo incontrato NELSON VIDONI ED ANNA CAVALLARO al Centro Ippico Talenti di Roma, in qualità di  docenti di eccezione  per uno stage di aggiornamento di volteggio  valido per gli Istruttori di tutte le discipline in data 29 e 30 marzo 2014.
Nella giornata di sabato 29 marzo , alle ore 12, si è tenuto  un momento celebrativo, con la consegna di riconoscimenti ad opera del Presidente della Fise Lazio Giuseppe Brunetti.

Intervista e Foto a cura di Giulia Iannone
Identikit di un cavallo da volteggio: doti, requisiti, sensibilità, morfologia. E’ possibile adoperare un cavallo proveniente da altra disciplina – pensavo al dressage o salto ostacoli- magari per iniziare ?
(Nelson Vidoni) : “ Si.  Un cavallo che ha lavorato in dressage è molto importante per il volteggio, le sue andature sono ben marcate ed ha una certa regolarità ed anche una certa postura, posizione nel lavoro. Questo aiuta anche nello score horse per il cavallo, perché sappiamo che nel volteggio c’è il punteggio anche per l’animale. Non solo per il volteggiatore. I requisiti: deve essere un cavallo non troppo piccolo, messo bene a livello fisico, possente, che non abbia il garrese troppo prolungato, la schiena abbastanza piatta ed un galoppo con i tre tempi ben marcati. SENSIBILITA’ importante che non abbia il solletico e che si rilassi anche quando il volteggiatore gira, per esempio,  con la ruota  sul collo sulla groppa o viceversa in salita. Il cavallo deve fidarsi del volteggiatore ed il volteggiatore del cavallo. “
"lo spirito di gruppo alla base anche del volteggio"
Photo Giulia Iannone
Si può tracciare lo stesso identikit per il volteggiatore, allievo ed atleta?
 (Vidoni e Cavallaro insieme):“ Dunque conta il fisico, ma al contempo conta la serietà, la voglia di lavorare la tanta passione che deve essere alla base di tutto! Altrimenti senza questi elementi non arrivi da nessuna parte. Senza un obiettivo ben preciso  ed un lavoro mirato non accade nulla. Bisogna sempre ricordare che   per arrivare in alto occorre tanto sacrificio. Alle volte c’è della gente che ha tanta capacità motoria , tanta voglia, tanto potenziale e dopo manca la continuità e la voglia di fare sacrifici”
"Quando l'atleta non ha capito il movimento, si torna sul cavallo finto. Io sono molto tirchio con i cavalli"
Photo Giulia Iannone

Quale è il rapporto che si instaura con il cavallo nella disciplina del volteggio?
(Nelson Vidoni)” Nel volteggio il cavallo è sempre a contatto con questi bambini, ad esempio. Anche se il cavallo ha qualche “ombra” quale riluttanza, qualche timore, alla fine passa tutto perché si sente sempre coccolato, sempre premiato sia con coccole, caramelle, carote. Inoltre lavorando alla corda e parlando costantemente con lui e con il volteggiatore, il cavallo riesce a distinguere ad un certo punto del lavoro l’uso tecnico della voce.  Senza  muovere le mani, la  voce del longeur  cambia ed il cavallo percepisce quando è per lui e quando è per l’atleta.”
"il volteggio rappresenta la base, la fase di approccio al mondo equestre..."
Photo Giulia Iannone

Perché praticare la disciplina equestre del volteggio?
“(Anna Cavallaro): sicuramente è una disciplina che   insegna da subito,  già ai bambini più piccoli,  ad accettare le regole e l’importanza della disciplina, e questi elementi non sono solo utili per lo sport ma anche per la vita. Inoltre, parlando dal punto di vista prettamente equestre, possiamo affermare  che il volteggio rappresenta la base, la fase di approccio al mondo equestre, diciamo che è uno sport propedeutico per le altre discipline. Infatti, anche durante questo corso di formazione/ aggiornamento che stiamo svolgendo qui a Roma, abbiamo detto che con il volteggio si può mettere in sella un bambino già a 4 anni, e questo bambino, già dalle prime lezioni grazie al fascione ed alla attrezzatura che si usa nel volteggio,  può già cominciare a conoscere diverse andature, sin  dalle prime lezioni andare al galoppo. Quindi per il bambino è una soddisfazione veramente grande.”
"Grazie al fascione ed alla attrezzatura che si usa nel volteggio, un bambino già a 4 anni può conoscere diverse andature"
Photo Giulia Iannone

Anna, attraverso la sua posizione privilegiata, non solo per curriculum agonistico, ma fortificata dall’esperienza e dalla conoscenza, cosa desidera divulgare in occasioni didattiche come questa?
“che il volteggio è uno SPORT da conoscere perché tante volte viene offuscato poco divulgato, poco pubblicizzato e quindi non ha il suo giusto spazio in ambito equestre. Noi, poiché crediamo nel volteggio, e ci mettiamo tutta la passione possibile in quello che facciamo, vogliamo farlo conoscere e vogliamo testimoniare che il volteggio è uno sport utile anche per la VITA per come noi prepariamo i nostri atleti, specie quelli più piccoli, a sviluppare lo spirito di gruppo, a  rispettare regole e principi base dello sport come della vita. Tutto ciò è vero per noi in campo, è vero per tutti sul cammino dell’esistenza”
"lavoro nel settore della riabilitazione equestre. Questo mi
permette di essere a cavallo in altro modo"
Photo Giulia Iannone
Lei ha mai montato in altre specialità equestri?
(Anna Cavallaro)”No però lavoro ed opero attivamente nel settore della riabilitazione equestre e questo mi permette comunque di essere a cavallo in un altro modo rispetto al volteggio. Con questi bambini, in base alla loro patologia, lavoriamo sul trotto o sul passo, per cercare di aiutarli ed esprimere, attraverso   il cavallo,  un mondo di sensazioni ed una sensibilità viva e speciale che giovi a questi ragazzi”
Abbiamo detto che il volteggiatore ha un rapporto ed un contatto  “speciale” con il proprio cavallo. Quali sono stati i suoi cavalli del cuore, artefici primari della sua ascesa agonistica ai vertici del volteggio internazionale?
(Anna Cavallaro e Nelson Vidoni)”Ho cominciato, a livello agonistico, con un cavallo che ha fatto realmente la storia del volteggio. Si chiama Heidenauer. Negli ultimi tempi, lavora  con delle catagorie più piccole per dargli il giusto premio ed un po’ di riposo. Heidenauer   è un cavallo tedesco che arriva dal dressage. Ha delle doti straordinarie. Possiamo dire che ha cambiato il modo di vedere l’Italia nelle gare internazionali poiché è stato uno dei primi cavalli giudicato molto bene nelle gare internazionali, mondiali ed europei. Con lui ho fatto i WEG nel 2006 come individuale e poi anche la squadra nel 2002 a Jerez de la Frontera. Il fatto di supportare una squadra – inizialmente formata da 8 componenti – è stato un lavoro duro per lui. Un libero al galoppo che all’epoca era di 6 minuti. Per questo noi adesso abbiamo deciso di lasciarlo riposare un po’ anche perché il voto del cavallo ha una grande rilevanza. Adesso questo cavallo  fa ancora qualche gara individuale ma una volta all’anno. E’ tenuto bene, ha 25 anni quest’anno! (Nelson Vidoni) Poi i nostri cavalli non vengono sfruttati. Io sono molto tirchio con il lavoro. Quando l’atleta non ha capito il movimento torniamo al cavallo finto, ma non ripeto tante volte sull’animale perché bisogna tenerli da conto i cavalli così. Heidenauer  a 25 anni è sempre giudicato sopra al 6. questo non è poco. Lui fa le visite veterinarie e risultano perfette. E’ una cosa bella per questo cavallo che si sente ancora utile. 
"Con Harley si è creata una simbiosi unica tra noi tre!"
Photo courtesy Cavallaro facebook fan page

Anna Cavallaro): e poi l’altro cavallo che con noi ha fatto storia è stato Harley, di origine cecoslovacca, 17 anni. Nelson è venuto a prenderlo a Roma.  Con lui ho iniziato nel 2010 con i WEG in Kentucky e con il passare degli anni si è creata una simbiosi unica tra noi tre. Harley inizialmente aveva un carattere molto difficile ( anche oggi dice Nelson in sottofondo!) un po’ introverso però comunque stando con noi, ha cambiato il suo modo di essere, è molto coccolone, si lascia fare tutto. Harley aveva lavorato poco in dressage, era stato comprato già per fare volteggio, a 6 anni, da una ragazza tedesca che lavorava o lavora qui a Roma. Questa ragazza non aveva voglia di continuare col volteggio ed aveva dei problemi per gestirlo, siamo venuti a vederlo e c’è piaciuto. Lo abbiamo avuto in prova. Abbiamo fatto il Campionato Europeo 2005 e dopo abbiamo deciso di prenderlo ed...eccoci qui!”
Lei ha una squadra speciale perché oltre il cavallo ,  il coach è  in campo gara.  In ciò differisce dalle altre discipline più praticate, in cui l’istruttore resta a bordo campo! L’energia che già si materializza durante gli allenamenti tra lei  ed il cavallo, da sostegno anche in gara...(Anna Cavallaro) “E’ veramente utile per me, dato che Nelson mi conosce da un bel po’ di anni, credo 16-17 anni!  Quindi è un grande aiuto, in quanto conoscendomi sa cosa dirmi quando entriamo in campo. Quando andiamo al centro, prima di iniziare l’avvicinamento comincia a parlarmi fino a metà longia continua a parlarmi a darmi le ultime raccomandazioni. Mi dà forza e sostegno in quegli istanti di tensione. Dopo logicamente ed anche prime delle competizioni, siamo due cose separate perché ho i miei tempi ed ho bisogno di stare concentrata. ( meglio che sto lontano, dice Nelson, se no mi tocca litigare!) “
" Bordeaux è stata una grande esperienza ma soprattutto una grande rivincita..."
Photo Giulia Iannone
Cosa riportate dall’ultima tappa di coppa del mondo, oltre la medaglia?
“ E’ stata una grande esperienza ma soprattutto una rivincita! Noi siamo andati a Bordeaux nel 2012 e quella tappa di Coppa , che poi era la finale di quell’anno, non era andata proprio bene. (interviene Nelson) Anzi avevamo tutte le carte in regola per farla andare bene e purtroppo mi ha sorpreso Harley, prima dell’uscita si è un po’ fermato lei ha perso un po’ l’equilibrio ha fatto l’uscita nella prima manche ed è caduta. E’ arrivata quinta. Ci siamo mangiati la medaglia, non sappiamo di che colore. Quindi quest’anno mi sono detto speriamo di rompere il tabù con la Francia, che non ci ha mai portato fortuna in termini di risultato. Anche ai Campionati Europei e Mondiali a Le Mans non eravamo arrivati dove volevamo arrivare. ( riprende Anna) allora c’era la voglia di riprenderci questa rivincita, e ci siamo riusciti!”
Prossimi programmi ed impegni , tra la didattica e l’agonismo?
“adesso stiamo preparando vari internazionali di qualifica che si tengono a Portogruaro a Pasqua, a giugno saremo a Stadl Paura, abbiamo intenzione di preparare anche luglio Aachen, dove troveremo tutti i grandi del volteggio, e poi c’è da effettuare  la preparazione per i WEG di Normandia a settembre.”
"Alle volte c'è della gente che ha tanta capacità motoria, tanta voglia, tanto potenziale e dopo manca la continuità e la voglia di fare sacrifici"
Photo Giulia Iannone