domenica 10 novembre 2019

ANDREA GIOVANNINI E’ ORO AL CAMPIONATO ITALIANO FREESTYLE SENIORES ESPERTI


  DRESSAGISTA, STUNTMAN, ARTISTA :A CAVALLO TRA DUE MONDI PARALLELI
"conquistare l’oro è stato il coronamento di tanto duro lavoro e gratificazione anche spirituale ed emotiva."

Di Giulia Iannone
questo articolo , a firma Giulia Iannone, è apparso sul magazine giovanile "poniamo" nel mese di ottobre)
*Tutte le foto inserite in questo articolo, sono state gentilmente concesse da Andrea Giovannini.
In sella a The Best (Germania 2011 da Touch me x Don Gregory) il cavaliere laziale vince il Campionato senior esperti. La sua è una magica storia che abbiamo annotato con grande entusiasmo e curiosità mentre Andrea è già in viaggio alla volta del Marocco per effettuare uno spettacolo equestre dinnanzi al Re del Marocco ad El Jadida.

Come commentiamo questo titolo ottenuto al campionato italiano freestyle: ti aspettavi questo podio?
“ La speranza di mettere a segno un risultato nelle zone calde della classifica  c’è sempre! Sapevo che nello small tour avrei trovato avversari molto competitivi, la vedevo piuttosto dura come competizione. Riuscire alla fine a conquistare l’oro è stato il coronamento di tanto duro lavoro e gratificazione anche spirituale ed emotiva. Un sogno realizzato anche per quest’anno. Vorrei sottolineare però che oltre al risultato con The Best, c’è stato il primo posto di Enjoy ( Ned 2009 da Uphill) nel Fei intermediate B , al suo debutto in questa categoria, con 70 % nelle due giornate di gara. Doppia soddisfazione.”
Come ti sei preparato a questo appuntamento agonistico?
“ La mia preparazione è quotidiana, non ho cambiato nulla in vista di questo appuntamento specifico. Monto tutti i giorni dal lunedì alla domenica, dagli 8 ai 10 cavalli al giorno. Cercando di prepararli al meglio per portarli in gara ed ottenere i migliori risultati possibili”.
"La mia preparazione è quotidiana, non ho cambiato nulla in vista di questo appuntamento specifico. Monto tutti i giorni dal lunedì alla domenica, dagli 8 ai 10 cavalli al giorno. "

Puoi parlarci dei tuoi due cavalli di punta Enjoy e The Best: che cavalli sono, che carattere hanno e come interagisci con loro? State crescendo insieme, non ti pare?
“ Enjoy è con me dall’età di 3 anni. E’ proprio cresciuto  in casa. The Best è arrivata all’età di 4 anni.  Hanno già all’attivo con me numerosi risultati all’attivo, The Best per esempio ha gareggiato ad Ermelo al campionato del mondo dei giovani cavalli. Sono cavalli su cui punto molto perché credo che a breve potranno debuttare in Gran Premio. Enjoy è un “tipo” estroverso, attira molto l’attenzione quando è in movimento, sembra un ballerino. The Best è una femmina, ha tutte le caratteristiche della femmina con un grandissimo potenziale. E’ una cavalla che va lavorata molto con la tecnica, con molta pazienza perché è molto sensibile, psicologicamente ha bisogno di affidarsi moltissimo al cavaliere. Altrimenti non si entra neanche in rettangolo. Si tende subito divenendo quasi immontabile”
Ti ho avvicinato perché sei un dressagista particolare portatore di un messaggio equestre particolare. Come si coniuga il tuo essere cavaliere dresseur con la tua attività di artista ed ex stuntman? Il dressagista in senso lato “ fa uno show” in rettangolo nel programma tecnico, può esprimersi più liberamente in kur. Cosa puoi dirci di questo doppio ruolo tecnico e concettuale e come nasce?
“ Nasco come stuntman del cinema, ero un acrobata a cavallo. Ho iniziato tardi a praticare il dressage, a circa 29 anni. E’ stato un modo per ottenere dal mondo equestre nuovi stimoli. Il mio obiettivo era stato esibirmi nelle più grosse arene europee dello spettacolo equestre. Pensavo ci volesse una vita, invece a 29 anni mi ero già esibito nelle migliori kermesse del settore. Montavo parallelamente nell’alta scuola con cavalli spagnoli eseguendo a casa e solo in allenamento, tutte le principali figure, finchè ho deciso di approfondire al meglio possibile, facendo con i cavalli spagnoli anche le mie prime gare di dressage puro. I risultati sono venuti subito e da allora c’è stata una grande evoluzione. Sono andato avanti molto con l’addestramento del dressage puro,affiancando molti trainer internazionali e poi adesso ho la fortuna di avere a casa una scuderia con 40 cavalli di cui circa 15 sono destinati esclusivamente alla competizione ed il resto sono i miei cavalli da spettacolo, con i quali mi esibisco in giro per il mondo quando richiedano la presenza mia e di tutta la mia equipe.”
"Nasco come stuntman del cinema, ero un acrobata a cavallo. Ho iniziato tardi a praticare il dressage, a circa 29 anni."

Quindi 24 ore non ti bastano per sviluppare tutti questi progetti. Hai bisogno di una controfigura?
“ ( ride molto quando capisce la mia simpatica provocazione,ndr) Arrivo , ovviamente , a fine giornata che sono stanco morto. Inizio alle 6,30 a.m e finisco la sera alle 21. Però la stanchezza la accuso quando arrivo a casa e mi metto sul divano, finchè sono in scuderia sono davvero contento di fare con energia ed entusiasmo ciò che amo nella vita! Non mi pesa. Adesso per esempio sto viaggiando verso il Marocco insieme ai miei cavalli. Avrei potuto prendere un trasportatore, ma a me piace stare e vivere con i miei cavalli”
Puoi citare i trainer più importanti che ti hanno formato ed ispirato fino  a questo punto?
“ Avendo avuto molti  cavalli spagnoli, ho sempre frequentato  la Spagna.  Posso quindi menzionare Rafael Soto, Arthur Kottas – Scuola spagnola di Vienna- Philipp Limousine – Cadre Noir de Saumur, Pedro Rodriguez – scuola portoghese. Attualmente il mio trainer è Jose Maria Sanchez Cobos – cavaliere internazionale e professore della Real Escuela Andalusa di Jerez de la Frontera. Il trainer di Jose Maria è stato per tantissimi anni Jean Bemelmans. Cobos ogni due mesi circa viene da me per 4 o 5 giorni a seconda delle esigenze”.
"Il freestyle rappresenta per me la massima libertà di espressione. Sicuramente incide il fatto che mi sento  molto a mio agio con la musica."

Procedendo con questo viaggio nel tuo percorso equestre ti lancio un ulteriore input. Tu hai vinto l’oro nel freestyle. Dunque, quanto sei riuscito a portare nell’arena dressage del tuo mondo?
“ Riesco completamente ad esprimermi. Il freestyle rappresenta per me la massima libertà di espressione. Sicuramente incide il fatto che mi sento  molto a mio agio con la musica. Se sono in anticipo o un po’ in ritardo, non ho alcun problema ad improvvisare. Ad esempio al campionato ho dovuto aggiungere un cambio a volo in più perché ero troppo in anticipo! Ripensandoci meglio, nel campionato tecnico ho perso la medaglia per un mio errore, altrimenti avrei messo al collo la medaglia di bronzo. Nel secondo giorno sono andato a preparare la piroetta a sinistra ed ho dato una mezza fermata di troppo e la cavalla si è fermata proprio in entrata di piroetta, dopo ci siamo ripresi, ma quella figura ha un coefficiente doppio e quindi sono scivolato di posizioni”
Che musica hai scelto per il freestyle e cosa hai cercato di esprimere e raccontare nel tuo grafico?
“ Naturalmente, la colonna sonora portante, siccome lei si chiama The Best è “ Simply the Best “ di Tina Turner. Ho cercato di mostrare attraverso la costruzione del grafico, la bellezza di questa cavalla nei suoi movimenti: l’ampiezza, l’energia e la dinamicità armoniosa. Credo che ci siamo riusciti perché ai  giudici internazionali è piaciuta moltissimo”
Per chiudere, ti chiedo: come è cambiato Andrea Giovannini dallo stuntman al dressagista di oggi?
“ Sono sicuramente migliorato a livello tecnico, però non credo di essere molto cambiato, in quanto continuo a fare gli show con i cavalli. Per me sono due mondi paralleli che possono tranquillamente convivere. Sicuramente sono cambiato da un punto di vista tecnico e nella preparazione dei cavalli. Negli spettacoli per una esibizione artistica la precisione assoluta non è richiesta, mentre in gara ho capito che la ricerca della precisione è continua e costante. Il mio passato da volteggiatore però mi ha lasciato in eredità un ottimo equilibrio:  posso stare  in una giusta posizione in sella con o senza staffe, con le redini o senza redini. La situazione non cambia assolutamente!”






giovedì 7 novembre 2019

CLAUDIA MONTANARI ORO NEL CAMPIONATO SENIOR ESPERTI DI DRESSAGE


“UNA SCOMMESSA VINCENTE LA MIA AVVENTURA CON I FRISONI”!
Di Giulia Iannone
( questo articolo , a firma Giulia Iannone, è apparso sul magazine giovanile "poniamo" nel mese di ottobre)
Photo courtesy Claudia Montanari
"Montare un frisone è come montare un altro cavallo con la differenza che, entrando in campo gara, si suscita sempre un po’ di curiosità! “


Claudia, classe 1976, nasce a Reggio Emilia. Amazzone ed istruttore federale di dressage per meriti sportivi, oggi si distingue nel panorama del dressage anche per una caratteristica speciale: monta cavalli di razza frisona. Agli ultimi campionati italiani, svoltisi a Roma presso Casale San Nicola,  ha ottenuto il titolo italiano seniores esperti in sella a Lude fan de Marren, uno stallone olandese  di 8 anni, con il quale ha riportato  la percentuale complessiva di 140,971 precedendo in classifica Micol Rustignoli su Rocco del Castegno e Simone Citelli su Havano. Ecco cosa ci ha raccontato Claudia dopo questa splendida affermazione in gara.

Commentiamo questo splendido titolo senior esperti, ancor più bello perchè ottenuto con un cavallo speciale, in primis perchè di razza frisone - anche se molto leggero e moderno di movimenti- e poi perchè di 8 anni. Ti aspettavi un risultato del genere?
Lude, fin dalle prime gare, ha sempre dimostrato grande serietà e concentrazione. Negli anni è cresciuto tecnicamente in maniera costante e, anche se non potevo essere sicura di una medaglia d’oro, ero assolutamente certa che avrebbe potuto fare delle ottime gare.”
Photo Courtesy Claudia Montanari
"Il frisone, generalmente, è un cavallo di buon carattere e molto disponibile al lavoro, per contro è un cavallo che richiede abbastanza forza fisica. "

Cosa pensi di Lude : raccontaci da quanto è con te, che carattere ha, pregi, difetti, cosa provi quando lavorate e gareggiate insieme . quale è la carta vincente del vostro feeling, perchè si vede tanto che siete molto affiatati!
Ho Lude da quando aveva  tre anni, era appena domato quando il suo allevatore, Gabriele Zanasi, mi ha fatto vedere un suo video e abbiamo deciso di scommettere su di lui. Ha un carattere meraviglioso, è stallone ma non ha mai creato problemi con gli altri, da piccolo era un po’ esuberante, lo chiamavano “il pagliaccio” perché era un gran giocherellone, ora è molto più maturo. Sul lavoro é sempre stato molto serio e rapido nell’apprendimento, non ha mai avuto bisogno di sessioni di lavoro troppo lunghe, anche nei momenti di esuberanza giovanile non mi ha mai complicato la vita. L’unico difetto che gli si può trovare è la poca resistenza al caldo tipica della razza, l’estate è il suo punto debole. Durante il lavoro, e ancora di più in gara, senti sempre un cavallo attento agli ordini e pronto a fare del suo meglio, è un protagonista! “
Photo courtesy Claudia Montanari
"Lude, fin dalle prime gare, ha sempre dimostrato grande serietà e concentrazione."

 Come vi siete preparati tecnicamente per il campionato italiano? in campo prova hai lavorato da sola, chi è il tuo punto di riferimento dal punto di vista tecnico?
Quest’anno, nella nuova scuderia, ho avuto modo di alternare il lavoro in campo a giorni in campagna con lunghe trottate in dislivello, è stato molto utile per migliorare il livello di condizione e per rendere il lavoro più variato. Lude è arrivato a Roma in perfetta forma. In campo prova ho lavorato da sola e come sempre ho cercato di ridurre al minimo indispensabile il tempo di riscaldamento. Sia con i cavalli che con gli allievi faccio in modo che il campo prova sia il momento dove si accendono i motori, si rende il cavallo pronto e reattivo senza dover insistere sugli esercizi. Trovarsi a dover correggere troppo in campo prova significa che è mancato qualcosa nel lavoro a casa. “
Photo Courtesy Claudia Montanari
"L’avventura con i frisoni è nata per puro caso, complice un conoscenza comune tra me e gli allevatori di Titus e Lude."

Claudia, il tuo nome in dressage è legato ad un cavallo storico ossia Don Vittorio con il quale hai partecipato ai Weg. Un cavallo che rispecchia i canoni del dressage. poi nel 2013 hai portato alla ribalta Titus ed inizia -spero di non sbagliare, ma correggimi- la tua avventura con i Frisoni. Come nasce questa idea che per il dressage italiano è sicuramente innovativo? Cosa significa montare questo tipo di cavallo olandese?Oltre alla tua immagine dal punto di vista estetico ed esteriore è cambiato anche qualcosa dentro di te?
L’avventura con i frisoni è nata per puro caso, complice un conoscenza comune tra me e gli allevatori di Titus e Lude. Il tutto è venuto avanti pian piano, quasi per scommessa. All’inizio ammetto di aver avuto un certo scetticismo riguardo all’impiego del frisone in dressage, ma i risultati hanno dimostrato che niente è impossibile! Per il resto montare un frisone è come montare un altro cavallo con la differenza che, entrando in campo gara, si suscita sempre un po’ di curiosità! “
 Sei del segno del gemelli, ma anche introversa, taciturna, metodica, con questo frisone Lude così ti ho percepita a Roma. Sei così anche nella vita come in rettangolo o quello è solo l'aplomb che imposta il dressage dopo tanti anni di disciplina ?
Mi hai osservato bene! In realtà penso di essere una dressagista abbastanza atipica per gusti ed abitudini (e non solo per i cavalli degli ultimi anni) però, fondamentalmente, sono così come mi hai visto, il mio carattere è quello, ho bisogno di tempo per aprirmi.”

 Consiglieresti ad un giovane dressagista di montare da subito un cavallo frisone? perchè?
Il frisone, generalmente, è un cavallo di buon carattere e molto disponibile al lavoro, per contro è un cavallo che richiede abbastanza forza fisica. Per questa ragione, un ragazzino potrebbe trovarsi un po’ in difficoltà a gestirlo. Discorso diverso per un adulto che può trovare nel frisone un ottimo compagno di gare!”



domenica 13 ottobre 2019

L’ESPERIENZA DI ARIANNA GUIDARELLI IN OLANDA

CCIO4* L BOEKELO 2019 Nations Cup
Photo courtesy Arianna Guidarelli facebook page by Victor Krijt
"Porto a casa con me, tanta esperienza, sono consapevole degli errori commessi, e decisa a migliorarmi"


“RESTA L’AMARO IN BOCCA MA QUELLO SERVE PER MIGLIORARE”
 LAURA COLLETT  vince la categoria  su London 52 con 26 pn. alle sue spalle si classifica l’australiano Christopher Burton su Clever Louis con 26 pn e  terzo Michael Jung su Creevagh Cooley con 28,10, per la prima volta su un cavallo irlandese. Abbiamo sentito la nostra giovane amazzone, Arianna Guidarelli con EH Seabisquit ,  che aveva cominciato bene in Olanda attestandosi dopo il dressage in 16ma posizione con un buon 29,70 pn, poi è incappata in cross in un paio di situazioni delicate con il suo EH Seabisquit che hanno compromesso la prestazione, facendola scivolare in 78ma posizione. Con 6 penalità in salto ostacoli, il binomio italiano termina in 71ma posizione.  Apprezzabilissima e utilissima l’analisi della nostra amazzone azzurra che ci è arrivata nel pomeriggio via facebook e che desideriamo offrirvi perché emerge la positività dell’atleta e la voglia di migliorare…
Il giro del cross di ieri era davvero un bel percorso, molti salti di misura ma tutti costruiti benissimo sia per quanto riguarda lo svolgimento del salto (erano molto chiari, le battute e le ricezione continuamente ripassate) sia da un punto di vista estetico. C'era molto spazio per galoppare soprattutto nella parte iniziale e questo ti permetteva di guadagnare  tempo da poter gestire nella seconda parte del percorso in cui salti erano più ravvicinati e si svolgeva all'interno del bosco. Il terreno era perfetto. Alla fine dei conti, il percorso ha causato nel complesso più problemi di quello che pensavamo. Io ho avuto due problemi proprio a fine giro, il primo sul 23, un angolo a girare, il salto in sè non era molto grande ma era difficile da inquadrare, io purtroppo ho avuto un momento di esitazione nella curva verso il salto , forse per la stanchezza ma mi sono lasciata distrarre da quello che avevo intorno, questione di attimi e non ho avuto la prontezza di ricreare la giusta situazione per una salto del genere, eravamo comunque quasi al nono minuto del nostro percorso, galoppavamo  per  il tempo.  Il  cavallo era un po' stanco ed io avrei dovuto assisterlo di più anche perché, tornando la seconda volta dalla stessa strada,  abbiamo superato l’ostacolo  senza esitazioni. Il secondo problema al salto successivo, uno skinny fence dopo un bell’ Oxer di siepi, bisognava preparare bene il primo Oxer in modo da non fare un salto troppo grande, poi tornare subito indietro per affrontare il fronte stretto.  Io  sono arrivata troppo forte sul primo elemento e non ho lavorato i tre tempi per affrontare  il fronte stretto, il cavallo non ha avuto modo così  di saltare. Mi spiace molto perché entrambe i problemi sono usciti per colpa mia, per stanchezza e sicuramente per una mancanza di concentrazione alla fine, “Seabi” si meritava davvero di finire bene perché ha dato il massimo durante tutto il giro, volando durante  tutto il cross e anche con il tempo eravamo messi bene e dopo la bella prova di dressage del giorno precedente (29.7pn) eravamo partiti per fare la gara puntando ad una ottima prestazione. “e poi Arianna ha aggiunto in merito alla prova di concorso ippico di oggi “Oggi chiudiamo con un errore scappato proprio sull'ultimo salto e due penalità per il tempo. Tempo molto stretto considerando che io ho sempre lasciato scorrere il cavallo nella transizione tra i salti. Anche vedendo gli altri percorsi, posso segnalare che  ci sono stati pochissimo netti e nel tempo. Sono contenta perché ho sentito il cavallo in forma dopo il faticoso cross di ieri, e dire che saltava molto bene. Porto a casa con me, tanta esperienza, sono consapevole degli errori commessi, e decisa a migliorarmi. Comunque resto molto soddisfatta della prestazione del cavallo in dressage, ha tenuto testa ai migliori binomi , anche in cross e in concorso ho avuto bellissime sensazioni.
 Resta l'amaro in bocca,  ma quello serve sempre a migliorarsi!”




sabato 12 ottobre 2019

IL TEMA “SALUTE E BENESSERE DEL CAVALLO” INAUGURA IL CICLO AL PALAZZO DELLE FEDERAZIONI IN VIALE TIZIANO.

LUNEDI’ CULTURALI FISE
AGGIORNAMENTO ISTRUTTORI E TECNICI FEDERALI
Photo Giulia Iannone
“Non ci vorrebbero tante regole e norme per codificare il concetto di benessere del cavallo, ma solo il buon senso che è proprio del vero e sensibile uomo di cavalli” 

  
Relatori il Dott. Adriano Sala, Responsabile del Dipartimento veterinario, e il Dott. Gianluigi Giovagnoli, Coordinatore del Dipartimento veterinario.
Di Giulia Iannone

Lunedì 30 settembre sono stati inaugurati a Roma, presso il Palazzo delle Federazioni, i Lunedì culturali che la Fise ha dedicato,  anche quest’anno,  ad Istruttori e tecnici federali per il proprio aggiornamento annuale; appuntamenti aperti anche a  tutti i tesserati che sentano il desiderio di approfondire alcune tematiche portate alla ribalta dalla Federazione per l’anno 2019.  La dott.ssa Barbara Ardu, Responsabile del Dipartimento Formazione, ha elencato e presentato i vari incontri, in programma dalla fine del mese di  settembre a novembre, quali ad esempio i più rappresentativi: nel mese di ottobre, L’istruttore di qualità: il fronteggiamento delle possibili problematiche dell’allievo del terzo millennio, bullismo e cyber bullismo;il metodo Equitetic: lo sviluppo dell’intelligenza emotiva  durante le lezioni di Equitazione, tramite Empatia, Simpateticità ed inclusione; Il Mental Coaching come supporto alla gestione dell’allievo durante la competizione a cura di Eva Rosenthal; nel mese di novembre poi il tema della Tecnica di allenamento Visuo motorio per l’eccellenza  nella performance sportiva;  la Scuola dello Sport ospiterà i 3 moduli del corso dirigenti sportivi dal marketing e comunicazione nello sport, alla organizzazione e legislazione dello sport, al management e gestione delle risorse umane tecnologiche e finanziarie nello sport,  si torna di nuovo  al palazzo delle Federazioni con Angelo Telatin e la psicologia dell’apprendimento del cavallo, chiudendo il ciclo a dicembre presso la Scuola dello sport, con Doping e Frode sportiva nel cavallo e nell’uomo.
photo giulia iannone


“Non ci vorrebbero tante regole e norme per codificare il concetto di benessere del cavallo, ma solo il buon senso che è proprio del vero e sensibile uomo di cavalli” queste le parole del Dott. Adriano Sala con le quali si è aperto il discorso e ribaltata radicalmente la scaletta dell’aggiornamento. Il Dott. Sala  è stato a contatto con le più prestigiose e meravigliose figure equestri della nostra tradizione italiana equestre: dai Fratelli D’Inzeo al Marchese Mangilli a George Morris, ha fatto parte del team che ha accompagnato la squadra italiana di salto ad ostacoli alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, lavorando sui cavalli già l’anno prima per effettuare tutti i test in vista dell’evento a 4 cerchi.  “ Un tempo i cavalli duravano molto dal punto di vista agonistico, e non si parlava tanto di benessere e doping”.  Grazie ai numerosi racconti ed aneddoti dell’ età d’oro vissuta dalla nostra  equitazione italiana, è possibile sottolineare che  si è persa di vista l’essenza ed il vero spirito dei nostri Padri equestri, che avevano già nel concetto di collaborazione e feeling col cavallo la prima chiave di volta del benessere, nella buona e sana e coerente gestione in scuderia, nella vita fatta per ed a misura di cavallo,  partendo dal box, con una buona sistemazione del soggetto  al prato per lo svago e contro lo stress della vita in cattività,  nella giusta gestione affidata a persone attente e preparate ed appassionate, ad un lavoro progressivo, lento e paziente, cominciando innanzitutto da una buona e corretta fase di doma fino al  giusto addestramento ed allenamento mirato e adatto ad ogni soggetto, all’ ambiente, al giusto terreno di allenamento e di gara –  quando non era ancora stata inventata la tanto decantata e miracolosa sabbia silicea  oggi rivelatasi ,dopo il grande boom, forse così poco intelligente ed innovativa per tutta una serie di controindicazioni respiratorie e tendinee- ad una compilazione  del calendario agonistico  più attenta alle esigenze dell’amico cavallo piuttosto che al business ed alla macchina economica – stagione indoor ed outdoor  molto intensa che mette a dura prova i cavalli soggetti a viaggi e trasferte continue.  Molti  gli  aneddoti, i  pensieri ed i riferimenti alla storia equestre italiana, monito ed espressione di tempi nei quali si pensava e si operava costantemente in favore del  benessere del cavallo in maniera concreta, silenziosa e culturalmente ed eticamente ispirata.  All’interno del concetto ispiratore della tavola rotonda, è stato trattato il tema del doping nell’atleta cavallo ( ed anche nell’atleta uomo inscindibile in quanto parte del binomio in equitazione) : dalla definizione, alla storia ossia prima e dopo l’avvento della Principessa Haya di Giordania, differenza tra sostanza bandita e sostanza controllata, alla concezione psicologica ed emotiva che genera il doping ossia la scorciatoia in ambito sportivo: ricerca del risultato ad ogni costo, alterata percezione del lecito, automedicazione, scarsa cultura medica, fragilità psicologica per cui lo sport viene meno e fallisce completamente nel suo intento ed insegnamento delle regole ed il suo aspetto formativo in ambito morale. 
Photo Giulia Iannone

Lo sport pulito persegue  etica, correttezza, onestà, salute, eccellenza, carattere ed educazione, gioia e divertimento, gioco di squadra, dedizione, impegno, coraggio, rispetto per le leggi, comunità e solidarietà. Uno sguardo attento in tutto questo discorso da parte del Dott. Giovagnoli, che inoltre ha curato con particolare attenzione, mettendo a confronto, il testo Fise in merito alla Tutela del benessere del cavallo con l’art.544-ter del codice penale “Maltrattamento di animali”. In conclusione di discorso, una utile dissertazione aggiornatissima sulle più moderne strategie tecniche per la misurazione del pony atleta, con le diverse variabili che possono alterare la dimensione corporea del pony in termini di altezza.



mercoledì 2 ottobre 2019

FOCUS, THE CHARACTER
Interview with Dirk Hauser, Head Hunting for Mr.Schockemohle
“SCHOCKEMOHLE CALLS ITALIA: COME AND WORK IN OUR STABLES IN GERMANY
Dirk Hauser Mail: hauser@schockemoehle.com
By Giulia Iannone
Thank you to Aurelie Jeulin for the English Traslation.





Mr.Hauser, talk about yourself as you like. Can you focus on  the competitive equestrian aspect and your technical training?What do horses represent to you and your life?
I have always been with horses. I started when I was still a child and I have always been part of the horse world. At 17 y.o, I was a top-class rider in all categories included and I was in the German national team for many years. I rode a lot of nations-cup for Germany all over the world. One of my biggest success was 4th place in the Grand prix of Aachen. I always loved to work with horses and see them growing and evolving in the international circuit.”
How many years have you been working for Paul Schockemohle? What do you do in his stable?
“I have been working in Paul Schockemoehle’s stable for 9 years now. I started first as a trainer and later as Manager for the riding areas in the Lewitz Stud.Today, I am mainly head-hunting for the best talented riders and grooms worldwide for MrSchockemoehle in order to give them the chance to join our big Schockemoehle family.”
I think I understand that there is a project for further expansion. What do you want to let people know outside of Germany and mainly in Italy?
“Since MrSchockemoehle bought in the 90’s the Lewitz stud for sport horses, he always wanted to bring the horses to the top level and in the best way possible. By building new stables for the horses and new houses near our working place for our riders and grooms, he made the stable more modern and more adapted. Today, we are still growing, and we always try to bring the best for our people and horses. Since years, we have been working really successfully with Italian riders and horse owners, and we want to continue and increase in the future this close relationship.”

Tell us, briefly, what are the activities of Schockemohle stable and what are the other coaches or trainers who collaborate with him?
Here in the Lewitz stud, we take time to work our young horses slowly and carefully. We try to avoid an excess of lunging and we try to prepare them step by step as future sport horses. Our trainers are all well-known professionals who collected over the years a lot of experience with teaching young horses and riders. All of them take care that the riders are well seated and balanced on the horses and that the training follows and respect the growing and the age of the horses. We try to listen as much as possible to what the horses tell us, and we make sure to check if the training is adapted to each of them.”
How many horses do you have in the stable?
The Lewitz Studhave 5000 thousands horses and foals on different yards and in our fields.

How many young riders do you have? What nationality?What technical level can you observe?  Do you tend to correct everyone towards a German Style?
At the moment, we have around 55 riders and 55 grooms from the whole Europe and all over the world trained by our 6 main trainers and 5 assistant trainers. We are riding 550 horses perday on all our yards and we would like to grow up to 650 per day. For us, the basic of all riders from all nationalities should be a correct and well balanced seat with soft hands. We realized in the last years for example that the Italian way of riding was really fitting to young horses, and this is why we do not try to bring all the riders in one way of riding, but we focus on using the best skills from each of them.


What do you think about Italian horse riding?
The Italian riding sport looks back on a long history. Riders like Raimondo D’inzeo have marked the history by his results, ideas and way of riding. We find today a lot of Italian riders on international horse shows that inspired young riders all over the world.

What interesting exchange can take place in technical terms and about equestrian passion and enthusiasm?
Even if the Italian and German riding sport have a lot in common, both sides can always bring interesting exchange to each other. The international riding sport is always growing and evolving in terms of horses, therefore the target for breeding has to follow the modern tendency. Together with our partners from Italy and worldwide, we try to find the first and new ideas in riding and breeding to fit to these tendencies
You have in the stable symbol horses, like Chacco Blue and Totilas. What personalities do they have and what do they represent for you?
A lot of international champion horses were born in the Lewitz and a lot of them got their first experience here and were trained with us.Horses like Chacco Blue who died really early put his stamp to his foals and we are really proud to see in his sons that he was a great competitor. Of course, champions like Chacco Blue, Totilas or others are a great pride but we consider all our horses equal and we care for all of them in the same way.


Why come to Germany to work for you?
If you love horses and if you would like to meet people from all over the world, the Lewitz stud should be the place for you. You have the possibility to learn everything about young horses, and grow with them. This place could open you the doors of your future career in the horse world. You can start to create your own network from the first day on, and you can work with well-known trainers and experts together.



domenica 29 settembre 2019

“ SCHOCKEMOHLE CHIAMA ITALIA: VENITE A LAVORARE NELLE NOSTRE SCUDERIE IN GERMANIA”.

FOCUS, IL PERSONAGGIO
INCONTRO CON DIRK HAUSER, HEAD HUNTING DI MR.SCHOCKEMOHLE
Potete scrivere a Dirk Hauser: hauser@schockemoehle.com
 Il Lewitz Stud possiede 5000 cavalli e foals distribuiti in diverse scuderie e terreni”

Sito internet www.gestuet-lewitz.de
 Potete scrivere a Dirk Hauser: hauser@schockemoehle.com
Di Giulia Iannone
Ringraziamo Aurelie Jeulin per la traduzione in inglese.
Si presenti ai lettori come più le fa piacere, indugiando sulla sua formazione tecnica e sulla sua carriera agonistica. Cosa rappresentano i cavalli nella sua vita?
“ Sono nato in mezzo  ai cavalli. Sono con loro da sempre. Ho cominciato a montare da bambino ed ho sempre fatto parte del mondo equestre. A soli 17 anni sono diventato un cavaliere di alto livello, di tutte le categorie, ed ho fatto  parte della nazionale tedesca di salto ostacoli  per molti anni. Ho montato sotto i colori della nostra bandiera in molte Coppe delle Nazioni in giro per il mondo. Uno dei miei risultati migliori in ambito internazionale, è il 4° posto individuale nel Gran Premio di Aachen. Ho sempre adorato lavorare con i cavalli vederli crescere e maturare nei circuiti internazionali”
Da quanti anni lavora per Paul Schockemohle? Cosa fa nella sua scuderia?
“ Lavoro nella scuderia di Paul Schockemohle ormai da 9 anni. Ho cominciato prima nel ruolo di trainer, poi come Manager nel settore equestre del Lewitz Stud. Oggi sono principalmente alla ricerca dei più talentuosi cavalieri e groom in giro per il mondo, per Mr.Schockemohle, per dare loro la possibilità di unirsi alla nostra grande famiglia”
Credo sia in atto dunque un progetto di espansione della scuderia Schockemohle. Cosa vi preme far sapere fuori dalla Germania e principalmente in Italia di questo progetto?
“ Da quando Mr.Schockemohle ha acquistato nel 1990 il Lewitz Stud per i cavalli sportivi, ha sempre voluto portare i cavalli ai massimi livelli e nel miglior modo possibile. Costruendo nuove scuderie per i cavalli e nuove case vicino al nostro posto di lavoro, per i nostri cavalieri e groom, ha reso la scuderia sempre più moderna ed agile. Oggi stiamo ancora crescendo e cerchiamo di portare il meglio per il nostro personale ed i nostri cavalli e vogliamo continuare ad aumentare in futuro questa stretta relazione.”
"Oggi stiamo ancora crescendo e cerchiamo di portare il meglio per il nostro personale ed i nostri cavalli e vogliamo continuare ad aumentare in futuro questa stretta relazione.”

Ci racconti, brevemente, quali sono le attività della scuderia?
“ L’idea di Paul Schockemohle è quella di allevare i migliori cavalli in tutto il mondo. L’intero Lewitz Stud e tutte le persone che lavorano qui (dai camionisti, ai groom, ai cavalieri ed i trainers…) sono focalizzati su questo obiettivo. Usiamo solo fattrici comprovate ed i migliori stalloni che possiamo trovare all’interno della nostra scuderia o nel mondo per allevare. Ci concentriamo sull’assumere persone qualificate che insegneranno più tardi ai nostri giovani cavalli. Siamo sempre felici con le persone che portano nuove idee e nuovi metodi in modo che possiamo mettere insieme esperti da tutto il mondo per garantire il miglior allevamento”
 Quanti cavalli avete attualmente in scuderia?
“ Il Lewitz Stud possiede 5000 cavalli e foals distribuiti in diverse scuderie e terreni”
Quanti giovani cavalieri lavorano presso di voi? Di che nazionalità? Quale è il livello tecnico che si può osservare? Cercate di convertire tutti ad una monta di tipo tedesco?
“Al momento, abbiamo circa 55 cavalieri e 55 groom provenienti da tutta Europa e da ogni parte del mondo seguiti dai nostri 6 istruttori principali e dai nostri 5 assistenti istruttori. Stiamo lavorando ogni giorno 550 cavalli su tutte le nostre scuderie e vorremmo arrivare a lavorarne 650 al giorno. Per noi l’elemento base che ricerchiamo in tutti i cavalieri di tutte le nazionalità dovrebbe essere un assetto corretto ed equilibrato con mani morbide. Noi abbiamo notato, negli ultimi anni, per esempio, che la monta italiana è molto gradita ai giovani cavalli, ed è per questo che noi non imponiamo ai cavalieri un solo modo di montare, ma ci concentriamo sul far emergere liberamente le migliori abilità di ognuno di loro in accordo con i cavalli.”
"l’elemento base che ricerchiamo in tutti i cavalieri di tutte le nazionalità dovrebbe essere un assetto corretto ed equilibrato con mani morbide."

Che cosa ne pensa dell’equitazione italiana?
“L’equitazione italiana vanta una lunga tradizione storica. Cavalieri come Raimondo D’Inzeo hanno segnato la storia con i propri risultati, idee e modo di montare a cavallo. Oggi troviamo molti cavalieri italiani nei concorsi internazionali che hanno ispirato i giovani cavalieri di tutto il mondo. “
Quale interessante scambio può avvenire in termini tecnici e sulla passione e l’entusiasmo equestri?
“ Anche se l’equitazione italiana e tedesca hanno molto in comune, entrambe le parti possono sempre portare uno scambio interessante tra loro. L’equitazione internazionale è sempre in crescita e va evolvendosi in termini di cavalli, quindi l’obiettivo per l’allevamento è quello di seguire la tendenza moderna. Insieme ai nostri partner che provengono dall’Italia e da ogni parte cerchiamo di trovare nuove idee nel montare e nell’allevare per adattarsi a queste tendenze. “
Avete in scuderia cavalli simbolo come Chacco Blue e Totilas. Che personalità hanno e cosa rappresentano per voi questi grandi cavalli?
“ Molti cavalli campioni sono nati a Lewitz , molti di loro sono stati addestrati da noi ed hanno fatto le prime esperienze in carriera qui. Cavalli come Chacco Blue, che sono morti troppo presto, ma hanno lasciato la propria impronta genetica sui propri figli e noi siamo davvero orgogliosi di continuare a vedere, attraverso i puledri, che il loro padre è stato un grande cavallo atleta. Certo cavalli come Chacco Blue e Totilas o altri, sono un grande orgoglio per la nostra scuderia, ma  per noi sono tutti uguali e ci prendiamo cura di loro allo stesso modo.”
"Questo posto potrebbe aprirti le porte della tua futura carriera nel mondo dei cavalli"

Per concludere, perché venire in Germania a lavorare con voi?
“ Se ami i cavalli e desideri incontrare persone provenienti da tutto il mondo, il Lewitz Stud dovrebbe essere il posto che fa per te. Hai la possibilità di imparare tutto sui giovani cavalli e crescere con loro. Questo posto potrebbe aprirti le porte della tua futura carriera nel mondo dei cavalli. Puoi iniziare a creare la tua rete fin dal primo giorno e puoi lavorare insieme con famosi ed esperti trainer”.





domenica 8 settembre 2019

“UNA EXPLOSION PER BEN MAHER”

GRAND PRIX LGCT ROMA
(Credit: ph. Stefano Grasso/LGCT)
"La vittoria è dovuta alla bravura del cavallo che mi ha aiutato tanto"


E’ SUA LA VITTORIA ALLO STADIO DEI MARMI NEL GRAN PREMIO DEL SABATO
Di Giulia Iannone

E’ il cavaliere britannico classe 1983, Ben Maher,  a trionfare a Roma, nel Grand Prix,  in sella ad Explosion W.
L’olimpionico di Londra 2012 ha ottenuto il trionfo in sella al Kwpn castrone di 10 anni da Chacco Blue x Baloubet du Rouet con il formidabile tempo del jump off di 38.76. All’inseguimento del cavaliere britannico si sono lanciati – dei 4 che avevano  avuto accesso al barrage- Marlon Modolo Zanotelli du VDL Edgar M che ha chiuso alle sue spalle nel tempo di 39.20, a  lui è toccato partire per primo in barrage quindi senza parametri di riferimento e senza poter realmente spingere il piede sull’acceleratore. Terzo posto per “Il leone” di sempre, il Kaizer tedesco Ludger Beerbaum, che a 56 anni suonati continua a dare del filo da torcere ai suoi avversari, con la verve e lo spirito di sempre, in sella a Cool Feeling. Per lui il tempo di 39,39. Luca Marziani in sella a Tokyo du Soleil ha tentato il tutto e per tutto per affrontare il barrage,  fase nella quale lo stalloncino nero non è proprio maestro. Per loro infatti sono volate 3 barriere nel tentativo di sfidare il cronometro e cercare di pizzicare i tre gradini del podio. “Entrare per ultimo era un vantaggio,” ha dichiarato in conferenza stampa il Campione d’Italia”  anche se relativo perché dovevo rischiare il tutto per tutto. Lo sanno tutti che la qualità migliore di Tokyo non è la velocità. Dovevo rischiare il tutto per tutto, dovevo impostare bene la gara: la 1, la 2 e anche la curva 3 sono andate bene, purtroppo c’è stata quella ‘frenatina’ nella curva al 4 del barrage e la gara è finita lì. Non recrimino nulla, stavolta è andata così, la prossima volta avremo qualche posizione in più da scalare e ce la metteremo tutta. Comunque grande cavallo, grande atmosfera, un grazie particolare al pubblico che è stato stupendo e ha fatto sentire tutto il suo calore.” Ed ha concluso dicendo” Bellissimo partecipare qui con Tokyo du Soleil, mi sono divertito, emozionato e sono soddisfatto”. 
Ben Maher in conferenza stampa ha così commentato la prestazione vittoriosa “L'olimpionico Ben Maher prende la parola: “Roma mi porta fortuna, Esxplosion W è in forma e sono felice di essere sul gradino più alto del podio. La vittoria è dovuta alla bravura di Explotion che oggi mi ha aiutato molto. È uno sport difficile può accadere qualunque cosa fino all’ultimo. Non ho corso grossi rischi oggi ma il cavallo è veloce e sono felice che dietro di me c’erano anche cavalieri italiani, che sono velocissimi. A St. Tropez porto un altro cavallo, Explotion va in vacanza per due settimane. Cerchiamo di fare il meglio per i nostri sponsor, vincendo quanto possibile”.

Da segnalare che nel giro base del gran premio sono scesi in campo cavalieri di grandissimo spessore, professionalità e stili inconfondibili: Da Simon Delestre a Marcus Ehning, dal nostro stilista Alberto Zorzi , Daniel Deusser , Simone Blum, Laura Kraut, Christian Ahlmann Gerco Schroder, Marco Kutscher. 

venerdì 6 settembre 2019

PIETRO ROMAN DOPO IL CAMPIONATO EUROPEO

Completo
“BARRADUFF, IL GUERRIERO HIGHLANDER CHE VUOLE MIGLIORARE ANCORA”
Di Giulia Iannone
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio. "

 Operazione "Ticket to Tokyo" conclusa positivamente in Germania. Tra gli alfieri di quella squadra ,c'era per la quinta volta, Pietro Roman. Il figlio d’arte al telefono ci ha detto molto in relazione alla prestazione di squadra,  a quella individuale, ai  suoi progetti per il proseguo, alle le sue belle sensazioni su Barraduff. Questo e molto altro nella seguente intervista…


Facciamo subito un commento sulla tua prestazione individuale, sottolineando questa magica performance in rettangolo con il grigio Highlander “Barraduff”. 
“Il cavallo era in forma già dalle settimane precedenti l’europeo. Sono partito molto positivo da casa. Sono molto felice della mia prova di dressage a Luhmuhlen, perché  Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio però le ultime gare – soprattutto i mondiali- non sono andate come speravo e desideravo. Avevo messo un po’ troppa pressione, un po’ troppe richieste da quel punto di vista. Tornando indietro a casa, ripercorrendo i nostri passi, abbiamo ristabilito una fiducia reciproca in rettangolo molto positiva e si è rivelata una buona preparazione. Il cavallo nei 10 minuti prima del rettangolo era incredibile, a dir poco  spettacolare. Avendo alle spalle degli ultimi rettangoli non proprio positivi, per sicurezza ho messo 10 minuti in più di lavoro rispetto al solito. Quei 10 minuti in più, si sono sentiti, poiché il cavallo era molto bello ma un pochino privo di energia. I due errori che sono venuti: il trotto allungato che non sono riuscito a tirar fuori ed il primo cambio, da galoppo destro a sinistro, che solitamente è il mio migliore, credo siano dovuti ad un calo di stamina. Nonostante ciò, mi sono molto divertito col cavallo, mi è piaciuto il momento, ed sono felicissimo di aver ritrovato un cavallo collaborativo e sereno.”
C’era una strategia di gara?
“ Sì, ma non era basata sul rettangolo, ma sulla giornata di cross. Partire in dressage il secondo giorno, è più conveniente perché si sa, i giudici sono un po’ più generosi con i voti. La strategia era fondata sul fatto che un binomio considerato di grande esperienza come me e Barraduff, con una buona sicurezza  in campagna, ha avuto il compito di partire per primo, per visionare e testare il tracciato in modo da  far orientare e poter consigliare gli altri componenti della squadra  su come gestire il tracciato”.
Come era questo cross? Lo hai visionato a piedi nudi, abbiamo visto le foto della ricognizione in cui sembra tu cammini sulle acque! Quali i punti delicati da tenere d’occhio?
“ Era un percorso difficile ma molto chiaro e mi è piaciuto da subito. Le richieste formulate dal disegnatore erano all’altezza di un campionato d’Europa ma allo stesso tempo molto chiare. Un buon binomio con fiducia reciproca, una monta semplice avrebbe portato a casa un buon risultato. Così è stato. Gigi era incredibilmente agile, concentrato, attento, le orecchie sempre avanti, non ha mai avuto la minima esitazione nell’affrontare il cross. Il percorso, come ho detto, era chiaro ma non classico. Partiti con i primi 3 salti, si doveva poi affrontare un buon minuto e mezzo di galoppata priva di ostacoli dopo la quale si arrivava ad una discesa stile scivolo dei pratoni con in fondo un cassettone, un enorme drop in ricezione e la prima acqua che era una richiesta decisamente seria. L’acqua e le sue richieste non mi preoccupavano, anche se ho trovato molto inusuale il suo posizionamento così presto sul tracciato. Tutte e 4 le acque erano di notevole importanza, soprattutto l’ultima con quei due cassettoni in curva e quel fronte stretto acqua- acqua molto verticale, che si è dimostrato un salto decisamente ostico da affrontare a fine percorso. Non facendo un passaggio eccellente sull’ultima acqua e sapendo che avevo un bel po’ di secondi in mano da poter utilizzare al meglio, ho deciso di alternare sul salto successivo, un  angolone in cresta, evitando così uno sforzo inutile, dopo un salto non bellissimo, al cavallo. Saper riflettere ed essere in grado di valutare un cambio di programma, seppure in pochi brevi secondi, è fondamentale per la buona riuscita del percorso. E’ stato un giro gradevole, divertente, bellissimo. Oso dire che  mi sono divertito, per quanto uno si possa divertire, sapendo di avere in gioco il pass Olimpico.”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page equipe foto
Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio ...

Hai ritrovato il tuo Gigi, grande compagno di avventura? A 17 anni, qualcuno aveva ipotizzato una sua fase di tramonto. Cosa puoi dire?
“Assolutamente! Ma dire che l’ho ritrovato è sbagliato. Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio.  E’  arrivato in formissima, rientrando subito di fiato, saltando benissimo fino alla fine. E’ un guerriero, vive per fare queste gare e facendone meno in questi anni di maturità, ogni volta che vede partire il van con gli altri cavalli in scuderia, sta lì affacciato alla finestra del box e si capisce bene che vorrebbe salire, ma spesso  non è la sua gara. E’ valsa la pena aspettarlo tanto, è stato un soggetto tardivo. Il lavoro lento e rispettoso ha dato i suoi frutti, perché tutt’ora è un cavallo in evoluzione (positiva) e al top della forma”
Però, noi sappiamo, che Gigi, ha il suo tallone di Achille e si tratta della prova di concorso Ippico. Dico bene?
“ Esatto. La terza prova per lui è delicata. Ma questa volta devo confessare e confermare che i due errori a questo campionato europeo nella prova di concorso sono arrivati per colpa mia. Sono partito scarico, sul numero 1 e non sono stato abbastanza reattivo nel rimettermi in avanti il cavallo sul numero 2, la distanza era un filo troppo lontana sul  verticale n°2 in cui volevo tenere un po’ di spazio ma, andava tenuto con un ritmo ed un’energia sicuramente diversi, ritmo ed energia che non avevo. Una incomprensione enorme da parte mia che mi ha dato un bello schiaffo in faccia, e dopo quel grande imperdonabile errore abbiamo saltato benissimo i rimanenti ostacoli. Era un percorso grosso tecnico ed impegnativo”
Se tu avessi fatto netto, saresti stato quinto?
“ Direi di sì, confesso che non sono andato troppo a vedere. Comunque questo è lo sport. Era una situazione d’oro, nella quale si capiva, anche dopo ragionandoci con Jacopo Comelli, che il cavallo voleva fare netto, aveva il potenziale per fare bene. Niente da aggiungere, ho montato male io. Tutto qua. Sapevo già entrando in campo che la squadra aveva ottenuto la qualifica per le olimpiadi, ma nonostante ciò sono comunque entrato un po’ teso e nervoso, in una posizione molto buona, sapendo che facendo netto e sentendo il cavallo in super forma, sarei finito nella top 10 del campionato. Non è andata!”
Forse il fatto più importante è stato aver ritrovato Pietro Roman versione Gigi?
“ Ho ritrovato, dopo i mondiali, un cavallo sereno ed espressivo e concentrato sul grafico del primo giorno, incredibile in cross, e la cosa che stupisce di più, un cavallo che a 17 anni ha ancora voglia, testa e cuore per cambiare ed imparare a saltare diversamente. La cosa sta avvenendo, purtroppo da parte mia ci sono delle piccole incomprensioni. Solo un cavallo straordinario come lui può essere pronto a cambiare metodo di monta in salto ostacoli alla sua età. E’ un cavallo estremamente intelligente”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Operazione Ticket toTokyo raggiunta!: 

sono estremamente felice che l’obiettivo primario sia stato raggiunto”

Che vuol dire cambiare metodo a 17 anni?
“ Prima di tutto gli ho dato più fiducia. Avevo sempre paura il terzo giorno che il cavallo non avesse quel buco in più per poter saltare bene. Non è mai stato un cavallo estremamente di gesto o con un rispetto incredibile, se no non sarebbe così in campagna. Gli abbiamo solo ricordato come usarsi meglio e svolgersi con tutto il corpo sul salto. Senza fare nulla di sconvolgente abbiamo fatto un lavoro per metterlo a suo agio su qualunque tipo di salto. E’ un lavoro fisico e mentale al contempo”
A chi si deve questo lavoro?
“ La rifinitura attuale di questo pensiero tecnico lo dobbiamo a Jacopo Comelli. Ma in passato ho lavorato anni con Duccio Bartalucci e Giorgio Nuti, tanti grandi tecnici che mi hanno trasmesso e lasciato sensazioni indelebili”.
Chi sono allora tutte le altre figure tecniche che ti hanno aiutato a prepararti per questo campionato europeo?
“ Mia moglie in primis, Francesca Blasi che mi è sempre vicina e mi permette di svolgere il mio lavoro di cavaliere, è la mia roccia in tutto quello che faccio non solo nello sport, ma anche nella vita. E’ una grande donna di cavalli, molto attenta al loro benessere psico-fisico. Devo moltissimo a mio padre Federico, perché mi ha riportato- dopo l’ultima esperienza di Haras du Pin, gara nella quale pensavo di affrontare una garetta di esercizio ed invece è stata fonte di  una incomprensione in cross-  sulla retta via facendomi capire come dovevo recuperare il filo del discorso il giorno del cross. In equitazione è sempre così, ogni tanto si vince, ogni tanto si impara. Sono sicuro che prima o poi qualche grande bel risultato senza dubbio arriverà. In dressage mi offre un grande aiuto un cavaliere olimpico che è Daniel Pinto, che seguiva già mio padre in passato. Non è sempre facile da reperire per via della sua attività internazionale, ma ce l’abbiamo fatta anche stavolta.”
Per la quinta volta alfiere nella squadra azzurra, avete staccato il biglietto per Tokyo 2020. Cosa mi puoi dire?
“ L’obiettivo di questi campionati europei era quello. La strategia era quella. C’è stato un grande appoggio e sostegno dei tecnici federali, selezionatori, veterinario, tutto lo staff federale da Kathrine Lucheschi, Giacomo Della Chiesa , Marco Eleuteri, Francesco Girardi. Poi ci siamo trovati il terzo giorno a poter combattere per una medaglia, cosa che non è andata come speravamo, però sono estremamente felice che l’obiettivo primario è stato raggiunto”
Cosa ne pensi di questa squadra tedesca ancora oro e questo duello Ingrid –Michael che ha visto trionfare la figlia d’arte?
“ Trovo la Germania di nuovo una nazione in gran forma con 4 binomi estremamente competitivi. Devo confessare di essere un enorme fan di Ingrid Klimke, sono molto contento che abbia vinto lei, come donna di cavalli, atleta, figlia ed erede di una immensa tradizione equestre e poi sono innamorato del suo cavallo Bobby. Sono molto lieto per lei”
Adesso quali sono i tuoi programmi per gli altri cavalli?
“ Ho un calendario abbastanza pieno, non c’è riposo in vista per me da qui fino a fine novembre.  C’è del lavoro da fare per me, anche perché mia moglie Francesca attende il nostro secondo figlio, quindi devo portare avanti il lavoro anche dei suoi cavalli. Jake, il cavallo di mio fratello che ho comprato da lui, dovrà qualificarsi su un 4 stelle lungo. In accordo con i tecnici vedremo quale gara scegliere.”

Photo courtesy Pietro Roman eventing page
"questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune."

Quindi sarà Jake ad andare a Tokyo?
“ Difficile da dire ora, non so neanche se andrò io… L’idea sarebbe quella di avere due cavalli pronti ed adatti per affrontare un impegno olimpico. “
C’è qualcosa da aggiungere?
“ Sembra scontato, invece vorrei formulare i miei più sentiti e vivi complimenti ai miei compagni di squadra, questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune. Di conseguenza, i miei più grandi complimenti a tutti loro assieme alla mia più totale stima ed un grazie anche a tutto lo staff federale. Sono stati presenti senza stravolgere e cambiare le routine di noi cavalieri senior. Non era un compito facile essere presenti, aiutare sostenere senza disturbare ma ci sono riusciti nel migliore dei modi. Sono stati fantastici”