lunedì 30 maggio 2016

CLOSE UP: “UN CAMPO DIFFICILE”


LA PAROLA A PIERO COATA 
Piero Coata a Piazza di Siena 2016
Photo courtesy C.R.Lazio per gentile concessione del Presidente Giuseppe Brunetti

CHEF DE EQUIPE DELLA SQUADRA DEL LAZIO VINCITRICE DELLA COPPA DEI GIOVANI 2016 A PIAZZA DI SIENA
A cura di Giulia Iannone
Nel “day after”della vittoria,  abbiamo incontrato Piero Coata che ci ha raccontato di più sulla affermazione della squadra che ha rappresentato la Regione Lazio quest’anno nella Coppa dedicata alla memoria di Bruno Scolari.
Ecco il commento del tecnico romano:
Facciamo un bilancio delle due giornate di gara a Piazza di Siena “Coppa dei Giovani”. Si aspettava l’affermazione della squadra del Lazio?
“No, non me l’aspettavo perché non parto mai con l’aspettativa o la pretesa  che i ragazzi che seguo,  iscritti alla Coppa dei Giovani, debbano  vincere. Per i ragazzi è una esperienza entrare nello storico ovale di Piazza di Siena. Stiamo parlando di un campo difficile, quindi spero principalmente che i ragazzi montino bene, poi se viene il risultato meglio ancora!”
Lei ha parlato giustamente di esperienza.  Nel bagaglio di esperienza di un giovane atleta , quando ancora l’equitazione è una passione priva di complicazioni professionali, cosa può rappresentare aver preso parte alla Coppa dei Giovani per il proseguo?
“ Specialmente a Piazza di Siena, cerco sempre di portare dei ragazzi giovani nei quali riconosco il desiderio serio e concreto e la predisposizione  a  portare avanti questa attività. Perché, ripeto, è già una grande esperienza per un ragazzo “giovane” entrare ed  il solo partecipare.”
Ci racconta qualche dietro le quinte della squadra del Lazio: se ci sono stati dei momenti non so, simpatici, oppure di particolare emozione oppure tensione che desidera condividere con noi?
“Beh direi che è andato tutto abbastanza bene! Solo  abbiamo avuto una giovane amazzone che in prima giornata ha chiuso il suo giro riportando 8 penalità.  Quando sono uscito ho incontrato il Presidente del Comitato Regione ( Giuseppe Brunetti, ndr) e l’ho visto visibilmente preoccupato. Sicché ho rassicurato anche lui, quasi prevedendo che proprio quella amazzone ci avrebbe fatto vincere la Coppa! Così è stato! Ma qui la fortuna c’ha messo anche  il suo utile  zampino!”
"E' una grande esperienza per un giovane il solo partecipare alla Coppa dei Giovani"
Photo courtesy C.R. lazio per gentile concessione del Presidente Giuseppe Brunetti

Cosa le è piaciuto di questa formazione schierata per il Lazio quest’anno, e cosa invece avrebbe desiderato di più in essa?
“  Vorrei in verità fare una valutazione in generale invece. Ossia  che la Coppa dei Giovani nel complesso ha tratto giovamento da alcune modifiche apportate al  regolamento.  Grazie ad esse ,ad esempio,  tutti e 5 i ragazzi hanno fatto parte della squadra. Non c’è stato insomma chi è rimasto fuori e questo a mio sentire è una cosa giusta per questo livello”
Quest’anno la gara ha avuto una classifica e quindi premiazione a parte per lo “stile”. Cosa ne pensa di questa novità e della cura di questo dettaglio? Forse uno stimolo in più per montare meglio?
“ Questo sicuramente. Sono molto favorevole alle gare di stile, perché gli allievi e di conseguenza gli istruttori cercano di migliorare. Vorrei  però che i giudici spiegassero con maggiore puntualità cosa vogliono vedere sul campo. Parlando un po’ in giro, ho potuto appurare che quasi nessuno ha realmente compreso quali siano le aspettative dei giudici. Prima della gara, sarebbe proficuo che i Giudici spieghino  nel dettaglio agli  istruttori quello che vogliono!”
Lei è Chef de equipe per il Comitato Lazio da almeno tre anni, ed ha già riportato due vittorie. Le piace questo ruolo tecnico e cosa in particolare?
“ L’incarico mi piace soprattutto perché mi consente di lavorare a stretto contatto con i giovani. Faccio fatica, invece,  ad affrontare tutte quelle situazioni accessorie prive di senso che a mio avviso non fanno parte dello sport, come ad esempio le lamentale che si generano  a seguito delle selezioni atte a scegliere  i componenti della squadra”
Avete fatto un lavoro collegiale nella sua scuderia “ I pioppi” di Campagnano con anche  il supporto tecnico speciale di Giorgio Nuti. Come si è svolto e cosa avete curato nel dettaglio?
“Questo lo organizziamo tutti gli anni sia in vista di Piazza di Siena che di Verona. Se c’è Giorgio Nuti ancora meglio, come in questo caso! In primo luogo serve a tenere la squadra riunita ed a stringere  tutto il gruppo  per due giorni, lavorando  insieme. Abbiamo fatto solo un lavoro di esercizi e niente di particolare. Cavallo in equilibrio, calma e concentrazione e serenità del cavaliere. Sembra poco, ma è già tanto!”
Dal punto di vista emotivo e psicologico per il binomio?
“Per essere sinceri, il mio contributo e supporto tecnico durante l’evento agonistico è più quello. Il lavoro di costruzione si svolge a casa, ed in gara il mio scopo è quello di tenere tranquilli, motivati, determinati i binomi  e pensare a sentire il cavallo. Basta!”
"Osservare i grandi cavalieri in un contesto internazionale del genere
ci ricorda che niente si raggiunge
senza il lavoro"
Photo courtesy C.R. Lazio per gentile concessione del Presidente
Giuseppe Brunetti

Questo tipo di gara consente ai cavalieri in erba di condividere il campo con i migliori in circolazione del salto ostacoli. Cosa dovrebbero osservare e carpire i giovanissimi? In che maniera dovrebbero essere ispirati?
“ Di  un cavaliere professionista bisogna valutare  come si approccia alla gara,   come si muove,  come lavora, come organizza le fasi salienti della competizione.  La mattina alle 7 I top riders sono a cavallo per un  primo lavoro, alle 12 ristanno a cavallo e forse la sera fanno la gara. I ragazzi così hanno l’opportunità di capire  che l’equitazione vera  è una disciplina dura, fatta di sacrifici, dedizione, impegno costante, pazienza. Certo sono cavalieri bravi, di successo, campioni,   hanno bei cavalli, materiale tecnico di alto livello e di grandissima qualità, ma essi suggeriscono che  tutto questo non si raggiunge senza il lavoro.”








domenica 29 maggio 2016

VITTORIA PER LO STATUNITENSE WARD.

PICCOLO GRAN PREMIO
ENGEL & VOLKERS PALM BEACH FLORIDA INTESA SAN PAOLO
GIANNI GOVONI  VA ALL’INSEGUIMENTO ED ARRIVA SECONDO CON ANTONIO.
LUCA MARIA MONETA SU NEPTUNE VINCE LA SEI BARRIERE.
L’inviato Giulia Iannone
Photo courtesy Marco Proli Piazza di Siena Press Office
Gianni Govoni all'inseguimemento di Mclain Ward si classifica al secondo posto
su Antonio


Abbiamo contattato subito dopo la gara l'italiano Gianni Govoni , sempre disponibile e gentile con la stampa, per un commento, qualche dettaglio in più sul suo cavallo Antonio, le impressioni su Piazza di Siena, e le aspettative per il Gran Premio Roma...
Si è trattato della categoria a barrage con ostacoli da 1,50/1,55 con 58 binomi a partire, 22 dei quali hanno avuto accesso al barrage, tra cui anche il giovanissimo 17enne italiano Guido Franchi in sella al Sella italiano Quixotic DC ( 12 anni da Burggraaf) montando quasi con il coltello tra i denti “ Ho montato con più forza ed energia perché penso di rappresentare quest’anno con la mia equitazione tutti i giovani!” ha detto alla fine del primo giro quando ha saputo di essere entrato in barrage. C’erano parecchi specialisti della velocità , potremmo dire così, che avrebbero potuto dare la zampata finale nella lotta contro il cronometro: Eric Lamaze su Fine Lady 5, Kent Farrington su Creedance , Henrik Von Eckermann sull’inossidabile Gotha già sotto la sella del Kaizer Ludger, Elizabeth “Beezie” Madden su Cortes C’ – il cavallo per intenderci con cui ha preso parte l’americana alla finale a scambio del mondiale!- ed un cliente molto scomodo americano quale Mclain Ward su HH Carlos Z, questo castrone Zangescheide di 14 anni da Chellano. Poi in sordina, il nostro italiano che la stampa estera ha sempre definito “The master of faster” un tale Gianni Govoni specialista in sfide di ogni genere specie con il cronometro, su questo “Antonio” castrone di 11 anni da Oklund che ha il merito di averlo riportato dopo alcuni anni a piazza di siena dopo aver ottenuto il bronzo al campionato italiano , green card automatica  per l’evento agonistico romano. Se il barrage di Ward è risultato a dir poco favoloso, tra girate, metri guadagnati ed il supporto a questo punto essenziale di un cavallo esperto quale è Carlos Z: 34,78 il tempo da battere. Quello che ha tentato, che ha raccolto il guanto di sfida è stato il nostro Gianni Govoni, con questo Antonio che sta cambiando sempre più forma, energia e stato d’animo divenendo sempre di più alleato di quello che fu uno dei talenti prediletti di Raimondo D’Inzeo. Antonio continua a crescere! “ha detto Gianni quando lo abbiamo raggiunto al telefono” ha saltato bene un primo giro che da terra sembrava molto difficile. Invece sono venuti 22 zeri, quindi così non era! c’erano però dei super cavalli e degli ottimi cavalieri, quindi è normale. Il barrage era veloce ma non con troppe alternative. Di pura velocità lo definirei. Credo di aver perso un po’ di tempo nei primi due salti. Avevo programmato una cosa al 2 ed al 3 che non sono riuscito a fare, poi invece il cavallo ha saltato benissimo, sono riuscito a riprendere la velocità e guadagnare, sono contentissimo così!”
Photo courtesy Marco Proli
McLain Ward su HH Carlos Z
E così Gianni ed Antonio fermano il cronometro a 36.40 dietro l’americano e davanti all’argentino Josè Maria La Rocca su Eliot DWS. Quarto l’altro italiano Luca Maria Moneta sul 15enne  “Flying pony” Connery. Ma Gianni si è lasciato anche andare al telefono a quale altra confidenza post gara “ Mancavo da Piazza di Siena da 4 anni credo, ed il concorso è cambiato tanto. Non voglio dire se in bene o in male, ma ho trovato tanti cambiamenti tra i quali ad esempio il campo è più stretto, però l’atmosfera e la magia di questa competizione resta immutata nel tempo!” In merito alle aspettative sulla gara di oggi, ossia il Gran Premio Roma affrontato con questo cavallo che sta imparando in fretta” Domani è domani!” ha esclamato subito, sentendo che  sono 50 i binomi di alto livello che prendono parte alla gara importante della domenica “ sono rassicurato perché il cavallo ha saltato bene. Domani sarà un Gran Premio molto grosso ma il mio cavallo è molto in forma, sta saltando molto  bene.” Gianni ci ha ricordato anche come ha trovato Antonio “Era montato da un amatore olandese dove saltava le 140, lo ha comprato il mio socio olandese. Dopo un mese che lo avevo in lavoro, ha già fatto bene Verona pur non facendo niente di eclatante, però avevo già buone sensazioni ed ha fatto Vermezzo ed un po’ di concorsi bene ed io ho creduto nel cavallo perché ha tantissime potenzialità. E’ un cavallo molto particolare. È caldo ed ha una gestione non facile a casa nel lavoro, mi piace molto.Ed ha concluso dicendo” questo cavallo quando entra in campo è un genio”. La notizia importante è che finalmente anche Henk Nooren, presente a Roma nella giornata del venerdì, ha potuto vedere per la prima volta questo binomio che sta crescendo sempre di più e che con Piazza di Siena ha riavuto una vetrina di eccezione come meritava “ Ho parlato un po’ durante i primi giorni con il tecnico! Ma il cavallo non lo conosceva quindi non poteva dirmi più di tanto”! Quanto ad una ipotesi sul nome possibile da indicare quale vincitore del Gran Premio Roma, Gianni non si è potuto sbilanciare “Ma è tutto molto aperto! Ci sono dei super  cavalli e cavalieri. In queste gare è difficile fare pronostici. Potrei dire 10 nomi ma non è facile”

E’  Luca Maria Moneta, su Neptune Brecourt  a firmare la gara di ieri categoria sei  barriere superando l’ostacolo posto a 2 metri di altezza. Una gara all’insegna del divertimento e della riconoscenza che sempre il cavaliere lombardo mette al primo posto nel suo rapporto  con i suoi partner a 4 gambe. Da anni la sua monta è all’insegna della gentilezza e di  un approccio etologico di condivisione e partecipazione emotiva alle gare. Luca e Neptune hanno in curriculum altri risultati del genere: quelli ottenuti nel 2015 nello CSIO di Lummen e nel CSI5*-W di Madrid, oltre al secondo posto centrato nella ‘sei barriere’ del CSI5*-W di Mechelen. Al secondo posto, si è classificato  il toscano Matteo Cialdi che con Lindiamo ha commesso errore sui due metri; terzo Filippo Moyersoen con Loro Piana Bellami. Superato il metro  e 90, Moyersoen non ha affrontato il terzo barrage scegliendo di ritirarsi. 

sabato 28 maggio 2016

L’UNION JACK DOMINA A PIAZZA DI SIENA.

"La squadra britannica si conferma per il secondo anno consecutivo senza rivali a Roma"
Photo di GIULIA IANNONE

La squadra della Gran Bretagna di Di Lampard si conferma  senza rivali per il secondo anno consecutivo in Coppa delle Nazioni
L’Italia parte bene ,ma, dopo un secondo round difficile, si attesta in ultima posizione con 24 penalità totali assieme alla Svezia.
L’inviato Giulia Iannone

La Gran Bretagna ci ha preso gusto a vincere a Roma e ripete anche quest’anno l’impresa dello scorso anno, ( ne ha in cantiere ben 11 di Coppe delle Nazioni vinte, ndr) sempre trainati e trascinati dai fratelli d’oro John e Michael Whitaker i cavalieri di esperienza e di tradizione e grande impatto sul pubblico, in sella rispettivamente a Ornellaia e Cassionato.  Con loro  Ben Maher in campo con lo stallone Tic Tac  e la giovanissima Jessica Mendoza sul 15enne Spirit T. Il team d’oltreoceano è partito subito bene inanellando una bella sequenza di netti già al primo giro, l’unico più in difficoltà è stato Michael Whitaker su Cassionato, cavallo un po’ emoptivo messo in tensione dall’ovale romano, determinando  uno score di 9 penalità. I britannici nel secondo giro hanno sofferto un po’ con Ben Maher che ha chiuso con 8 su Tic Tac e la giovanissima Jessica Mendoza con 4. Una squadra però sempre coesa, unita, piena di allure e di positività propria del mondo anglosassone, ha ripreso vigore con lo zero bellissimo e di piena gestione di Cassionato eseguito da Michael Whitaker: il cavallo grigio invece di precipitare nello sconforto, si è lasciato guidare dal suo grande cavaliere ed ha saputo brillare sulle insidie. 
Cassionato, il cavallo grigio di Michael Whitaker invece di precipitare nello sconforto
si è lasciato guidare...

Tutto infine è stato tra le mani di John, il  cavaliere “ The King” di altri tempi e di altra saggezza ed equilibrio morale ed interiore, semplicissimo e di grande umiltà a bordo campo sempre alla mano e gentilissimo.  A lui era concesso di fare solo 0 o 4 altrimenti avrebbe determinato un barrage con Francia e Stati Uniti. Quando è entrato in campo, serio e fiero, si leggeva chiaramente nel binomio l’intenzione di fare zero. E’ venuto un clean round  ponderatissimo che ha sciolto il pubblico non di casa in una ovazione e standing ovation, con l’immagine del cavaliere di Milton in esultanza quando all’ultimo ostacolo ha buttato via le redini ed ha stretto i pugni al cielo in segno di vittoria!  la Gran Bretagna ha svettato per prestazione data da una forza ed una determinazione come una vera squadra,  con una Diane Lampard Chef de equipe sempre più nei guai in vista di Rio de Janeiro perché con un patrimonio di cavalieri top class scegliere i componenti a 5 cerchi sarà  davvero impossibile!
"ed ha saputo brillare sulle insidie!"
Photo di Giulia Iannone

  La squadra italiana partiva carica di buoni propositi, di buone prestazioni dei singoli componenti individuali, di tanta voglia e speranza di spezzare il sortilegio che ci impedisce di vincere questa gara dagli anni ’80.  Si è tradotto però il tutto anche quest’anno con un Nulla di fatto.
Prova di coraggio e grande forza interiore per Emanuele Gaudiano che ha regalato all'Italia il primo
netto utile a motivare la squadra. Per lui davvero un recupero lampo dopo l'intervento
PHOTO DI GIULIA IANNONE

Secondi ex aequo si sono classificati gli USA di Kent Farrington, Solem Callan, laura Kraut, Mclain Ward  e una Francia “stellare “ che schierava nell’occasione Simon Delestre, Kevin Staut, Penelope Leprevost, Roger Yves Bost  con 12 penalità. Dietro di loro la Germania dei super cavalieri Marco Kutscher e Marcus Ehning con 14 penalità totali, Una “Olanda “ delle grandi occasioni poiché composta da Jeroen Dubbeldam ed il suo Zenith, Harrie Smolders, Jur Vrieling, Gerco Schroder che hanno chiuso con 20 con alcune sbavature di troppo , inaspettate per esempio nella seconda manche da uno Zenith che letteralmente precipita nella forma  fino a riportare 16 penalità; il Canada di Eric Lamaze  a 22 penalità, la Svezia a 24 penalità con una  Malin Johnsson Baryard perfetta con doppio clean round, ed a pari 24 penalità, fanalino di coda la nostra Italia che nell’occasione schierava Emanuele Gaudiano su Caspar 232, recuperato per la gara dopo l’intervento alla clavicola in tempi davvero record, Lorenzo de Luca davvero costante e coerente nel suo approccio alla gara che ha chiuso con 4/4 su Ensor de Litrange, questo cavallo BWP figlio di Nabab de Reve che gli calza davvero a pennello, un Emilio Bicocchi molto concentrato, forse troppo carico di aspettative e di spinta emotiva per fare bene dopo il titolo italiano e la vittoria a Manheim, con Ares che non ha vissuto proprio bene emotivamente il percorso ideato dallo Chef de piste Uliano Vezzani, al quale ha confidato in conferenza stampa di aver capito che l’Holsteiner di 10 anni al primo giro ha fatto uno sforzo sul salto  3 e di lì per la sua troppa sensibilità se l’è presa un po’, mettendosi contro in maniera visibile nella seconda manche durante la quale ha riportato 16 penalità. Poi Piergiorgio Bucci su Casallo Z, cavallo bellissimo e fantastico da veder saltar per la sua bella tecnica sul salto, ha regalato anche lui come Gaudiano in apertura di Coppa un utile netto, non riconfermato ma anzi tramutato in un 8 in secondo round con un errore tecnico di cui si è preso la colpa in onestà il cavaliere abruzzese.
Lorenzo De Luca ha chiuso con regolarità il risultato della Coppa con 4/4 su Ensor de Litrange
Lorenzo ha detto "non avevamo paura di vincere!"
PHOTO DI GIULIA IANNONE

Il giro ideato e disegnato da Uliano Vezzani era sicuramente selettivo e ben studiato con dei punti delicati che possiamo individuare – perché queste le trappole in cui maggiormente sono incappati i binomi!- nel numero 2 girata colosseo, numero 6 verticale tempio su blu, numero 8 A largo a salire, che sono stati i più errorati.  
Uno dei salti rivelatisi delicati: il numero 6
PHOTO DI GIULIA IANNONE

Due piccoli escamotage coreografici che non erano delle semplici decorazioni, sono risultati  fondamentali per creare delle traiettorie obbligate per i cavalieri. La decorazione verde a forma di cavallino, il laghetto in entrata-  sotto il tabellone dello score-  circondato da vasi di fiori, ed una staccionata di betulle in fondo sono stati posizionati così per evitare delle traiettorie troppo complicate ed azzardate per i cavalli all’insegna del benessere dell’atleta a 4 gambe.  Scorrendo la classifica finale vediamo che sono stati solo quattro i doppi percorsi netti, sintomo di costanza, regolarità e concentrazione su entrambe le manches: John Whitaker con Ornellaia, l’americano McLain Ward con HH Azur, la francese Penelope Leprevost su Vagabod de la Pomme e la svedese Malin Baryard-Johnsson su H&M Cue Channa.
Il cavallo di Emilio Bicocchi non ha vissuto proprio bene il percorso della Coppa delle Nazioni a livello emotivo
"E' un cavallo molto sensibile. ha fatto uno sforzo sul salto 3 al primo giro e dopo si è messo contro"
PHOTO DI GIULIA IANNONE


Quanto alla ennesima mancata affermazione della squadra italiana, anche in conferenza stampa, si è parlato molto di mancanza di fortuna, di un “sortilegio” che tarda ad infrangersi a spezzare il meccanismo negativo che incastra i componenti. Credibile il pensiero della “Tuke” : sempre nello sport è quel quid pluris, quella scintilla che decide che è arrivato il momento della gloria. Ma la Dea Bendata temo, stia aspettando che tutto  sia perfetto: manca sicuramente qualcosa alla prestazione equestre, all’amalgama del team, al labor limae dei cavalli, alla mentalità ed allo spirito dell’agone, alla coesione di squadra, il saper reggere alla pressione ed alle aspettative. Non saprei dire, ma sicuramente una attenta indagine va fatta ancora. Lorenzo De Luca ha detto una frase molto bella  in conferenza stampa : Non c’era in noi solo un tipo di paura : Quella di vincere!” 
Zenith mentre esce dal campo gara.
Attraverso questa immagine mostriamo l'escamotage coreografico studiato da Uliano Vezzani per disegnare traiettorie obbligate da suggerire ai cavalieri. Il laghetto ed i vasi di fiori hanno impedito di chiedere ai cavalli linee troppo complicate in percorso. Questa la spiegazione spiegata dallo Chef de piste in conferenza stampa.
Non si tratta di salti di categoria "Derby"  come è stato detto erroneamente durante  una diretta televisiva.
PHOTO DI GIULIA IANNONE 

sabato 21 maggio 2016

ANDREA MEZZAROBA “ROAD TO RIO”


LA QUALIFICA OLIMPICA DEL TEAM AZZURRO ERA LA NOSTRA PRIORITA’”
"la qualifica olimpica della squadra era la nostra priorità"

A cura di Giulia Iannone
Ecco il commento del CT del completo azzurro Andrea Mezzaroba all’indomani della qualifica ottenuta grazie alla ranking...
Ci  farebbe piacere ricevere il suo commento in merito all'avvenuta qualifica per Rio 2016, grazie a questi stupendi 3 alfieri italiani Brecciaroli, Panizzon, Pietro Roman, che ci regaleranno la gioia di poter schierare una squadra in Completo. 
“La qualifica olimpica della Squadra era la nostra priorità. I regolamenti del CIO e della FEI sono alquanto articolati perché perseguono una certa rappresentatività globale oltre a ricercare i binomi più competitivi. Secondo questi regolamenti, non avendo ottenuto la qualifica diretta della Squadra agli ultimi campionati europei, è possibile comporre una Squadra qualificando almeno 3 cavalieri nel Ranking individuale. Stefano Brecciaroli ha puntato al Ranking da subito, evitando la partecipazione agli europei. Nel Ranking ha fatto molto bene, risultando il vincitore del nostro girone e piazzando un secondo cavallo in posizioni utili. Ovviamente un cavaliere può conquistare un solo posto. Pietro Roman e Vittoria Panizzon, hanno fatto molto bene a fine stagione a Ravenna ed hanno completato il loro percorso di qualifica rispettivamente a Montelibretti a fine febbraio e a Barroca D’Alva (POR) ad inizio marzo.”
 C'erano anche altri cavalieri che erano qualificati per Rio, il primo nome che viene in mente è   Emiliano Portale. Allora ci si chiede,  i  nominativi di Brecciaroli,  Pietro Roman e Panizzon, sono definitivi?
“ Innanzi tutto va precisato che esistono due tipi di qualifica: una prevede l’ottenimento dei requisiti minimi per poter prendere parte ai Giochi Olimpici (MER), l’altra consiste nel rientrare nelle posizioni utili del Ranking individuale ed ottenere in questo modo un posto per la propria nazione. Questa prescrizione del regolamento del CIO e della FEI consente di poter disporre liberamente dei posti ottenuti e di schierare i binomi più competitivi ed in forma (sempre che abbiano ottenuto il MER), per la partecipazione alla competizione. Ovviamente l’attività agonistica dei binomi che hanno ottenuto il posto piazzandosi nel Ranking, sarà tenuta in debita considerazione, ma questi non hanno il diritto automatico di partecipazione. Emiliano Portale figurava in posizione utile nel Ranking fino a pochi giorni prima della chiusura. Purtroppo non ha potuto partecipare ad una delle due ultime gare in programma ed è stato superato da altri 3 binomi. Sempre secondo il regolamento, in teoria, si potrebbe anche verificare il ripescaggio del suo posto qualora qualche nazione rinunciasse alla partecipazione a RIO per un minimo di 3 posti. Gli altri cavalieri facenti parte della LONG LIST sono Luca Roman, Giovanni Ugolotti e Arianna Schivo. Personalmente mi auguro che qualche altro cavaliere si potrà aggiungere alla lista ben figurando nel corso di questo inizio stagione e non escludo che potrebbe verificarsi anche qualche imprevista piacevole sorpresa… L’aumento del numero e della qualità dei nostri binomi rappresenta un enorme stimolo di crescita per tutti!  “
La gara di riferimento sarà il CCI3* di Saumur 

 Ci sarà /è previsto un ritiro tecnico  o dei momenti di incontro da qualche parte pre- Olimpiadi? 
“Purtroppo non sarà possibile organizzare un ritiro di preparazione a causa della dislocazione geografica dei nostri cavalieri e anche in considerazione della difficoltà nell'individuare una sede idonea nei mesi estivi. Abbiamo previsto di monitorare e supportare la preparazione dei cavalieri presso le loro strutture di riferimento.”
Come si procederà da marzo ad agosto come preparazione ed ufficialità ? 
“ Attualmente siamo in fase di definizione dei programmi agonistici dei singoli cavalieri. La gara di riferimento sarà il CCI3* di Saumur anche se stiamo valutando alcune richieste diverse che ci sono giunte da qualche cavaliere. Secondo quanto previsto dal Programma Federale del Dipartimento Completo,  la definizione della Squadra per i Giochi Olimpici sarà effettuata dal Team Manager Sig. Alberto Casolari, sentito il parere del Tecnico, valutando il rispetto dei programmi agonistici, di quanto previsto nello stesso programma, l’esperienza e l’affidabilità̀ dei binomi, l’attività̀ agonistica nelle gare di interesse federale indicate per ciascun binomio nel 2016, la condizione tecnico/atletica generale e lo stato di salute dei Cavalli. Entro il 20/06/2016, sarà composta una “SHORT LIST” e al 15/07/2015 il Team Manager, sentito il parere del Tecnico, comunicherà  i nominativi dei binomi selezionati più una riserva.”
Sappiamo che Lei  insieme ad una piccola delegazione italiana,  hai già fatto un sopralluogo a Rio de Janeiro. Ci puoi rivelare qualche anticipazione in merito all'impianto ed alla location? Non c'è stata una pre-olimpica come per Londra? Qualcuno dei nostri azzurri vi ha preso parte? 
“Abbiamo preso visione del Test Event organizzato l’agosto scorso ma non abbiamo portato nostri cavalieri. La trasferta per i cavalli era troppo complicata. Quello che posso anticipare è che  il percorso riservato al cross  è quasi tutto in leggero saliscendi, con qualche salita/ discesa di maggiore lunghezza ed entità, ma senza variazioni altimetriche importanti. La natura del terreno, prevalentemente arida e dura, è stata molto migliorata con un buono strato di terriccio e sabbia ed è già quasi completamente coperto dal manto erboso. Tuttavia, la sensazione di morbidezza che si riceve camminando non ha esattamente lo stesso riscontro sotto i ferri dei cavalli che arrivano ad uno strato di terreno più profondo e meno morbido. Le piste sono già tutte ben definite e perfettamente regolari. Un paio di curve a 180' risultano, ad oggi, un po’ scivolose se affrontate in velocità. Il comitato organizzatore  assicura che in quest'anno prima dei Giochi Olimpici  i lavori di miglioramento del fondo e di infoltimento del manto erboso proseguiranno senza sosta fino al raggiungimento del risultato ottimale. Per quanto riguarda il percorso, gli unici elementi che sono presumibilmente da ritrovare l'anno prossimo, sono i due laghetti.”
Abbiamo preso visione del Test Event organizzato lo scorso agosto ma non abbiamo portato
nostri cavalieri

 ( testo estrapolato dalla Relazione Tecnica sul Test Evento Rio 2015 , gentilmente concessa dal CT Andrea Mezzaroba in esclusiva per questa intervista, ndr)


STEFANO BRECCIAROLI PRIMA DELLE OLIMPIADI

“LA – LUNGA-  STRADA VERSO RIO”
"sono concentrato a portare avanti tutti e tre i cavalli: Apollo, Viscount George e Roulette B perchè
ognuno ha dato il suo contributo"
Photo di Giulia Iannone

Di Giulia Iannone
Ecco il commento del completista romano che ha contribuito ad ottenere il pass olimpico della squadra del completo per Rio 2016. Lo abbiamo contattato al telefono...


Le va di raccontarci la sua emozione per quella che sarà la sua IV Olimpiade avendo già da tempo messo in cantiere la necessaria qualifica?
La strada è ancora lunga perché per esperienza so che nell’avvicinamento ad una olimpiade è molto importante la preparazione e la correttezza di prepararsi al meglio. Quindi il primo tassello importante era quello di ottenere una qualifica. Ho avuto la fortuna tra virgolette di essere riuscito a programmare la stagione 2015, quella importante, con tutti i miei cavalli. Quindi ad ottobre sono già riuscito a mettermi in una situazione di sicurezza rispetto all’obiettivo prefisso. Poi è venuta per fortuna anche l’entrata di Vittoria Panizzon e Pietro Roman che ci consentono di avere una squadra. Ricordiamo che è sempre una squadra ridotta ma intanto è importante la presenza di un team azzurro. “
 Come si procederà da marzo ad agosto come preparazione ed ufficialità e su cosa si  sta concentrando  e preparando con Viscount George, Roulette B ed Apollo?
“Nella preparazione ricordiamo ci sono tutti e tre i cavalli in quanto si sono guadagnati sul campo di essere inseriti in una long list così importante. Da qui poi la strada è lunga! Sappiamo che bisognerà fare delle gare mirate per cercare di mantenere la forma psico- fisica dei cavalli. Al momento sappiamo che come gara di apertura useremo Vairano per fare un lavoro e poi il programma è in fase di attuazione nel senso che dobbiamo concordare con la federazione per cercare le gare migliori. Purtroppo la programmazione qua in Europa non è così facile ci sono tantissime gare a livello tre stelle di una certa qualità. Quindi dobbiamo decidere al meglio le gare che possono “ fare”  l’avvicinamento sia per gara che per posto”
Per grosse linee, quando si saprà qualcosa di più certo?
“ Credo verso la metà di aprile, in concomitanza o durante Vairano. Dobbiamo anche pensare che ci saranno delle preparazioni finalizzate al tipo di cavallo, di binomio, dell’esperienza. E’ normale che a questo livello non ci sia una programmazione unica per tutti ma si cerca nello specifico di dare la miglior preparazione ad ogni binomio e ad ogni cavallo”
Lei sta portando avanti la preparazione di tutti e tre i suoi cavalli di punta, ma in cuor suo sa su quale può contare di più, vero?
“No diciamo che dentro di me penso quello che sapete anche tutti voi! Penso di poter contare su di un cavallo come Apollo che ha una esperienza enorme, dotato di tante qualità; Viscount George è un cavallo che per me è molto importante e me lo ha dimostrato anche l’anno scorso quindi vedremo come si comporterà anche quest’anno perché con i cavalli ogni anno è un anno a sé, dobbiamo vedere come riparte e come si comporta, ma ha avuto una crescita importante. Roulette B infine ha avuto una crescita rilevante, nel caso di questo soggetto devo ricercare delle conferme. Insomma ognuno avrà la sua strada però sono dei cavalli all’altezza della situazione. E’ ancora tutto aperto, siamo ad inizio anno i cavalli escono fuori dall’inverno devono ancora fare la prima gara, quindi secondo me strada facendo si delineerà meglio la situazione. Però posso dire che sono concentrato su tutti e tre i cavalli perché ognuno ha dato il suo contributo, chi in un modo chi nell’altro. E’ giusto lavorare su più fronti”.
"Apollo fa parte del mio presente: è un cavallo molto importante e significativo per me !"
Photo courtesy Badminton Horse Trials

Si avvarrà di qualche supporto tecnico specifico per le tre discipline?
“Al momento no perché per le tre discipline , come sapete tutti e visto che l’anno scorso abbiamo organizzato anche uno stage-evento per il nostro paese, ho questa collaborazione  molto stretta con Andrew Nicholson che mi copre abbastanza a 360 gradi,  quindi al momento facciamo un po’ un lavoro con lui. Ci sentiamo a livello di programmazione, stiamo studiando, poi a breve verrà a casa mia , quindi in privato la preparazione la seguo con lui.   Poi  andando avanti vedremo se definire qualche particolare con qualche aiuto tecnico.  Con Andrew Nicholson d’altronde, abbiamo sempre collaborato. C’è l’idea, inoltre,  di  vederci un pochino di più in questa fase,  sapendo anche che  lui ha ridotto un po’ il volume dei cavalli in lavoro presso la sua scuderia , così  cercheremo anche  di incontrarci qui da me in maniera un po’ più assidua. “
Invece dalla parte ufficiale federale, è previsto un ritiro tecnico da qualche parte oppure dei momenti di incontro in vista delle Olimpiadi?
“ No, secondo me ancora è troppo presto per definire una cosa del genere e quindi non ci hanno fatto sapere nulla in questo senso. Siamo in una fase di studio e di inizio stagione”
I tre posti sono stati  conquistati grazie alla sua performance ed a quella dei suoi compagni. I nominativi ufficiali quando saranno divulgati o questi  - ossia Brecciaroli, Panizzon, Pietro Roman- sono da reputarsi i nominativi ufficiali ?
Su questo, purtroppo, non sta a me rispondere. Sulla carta sono questi i tre che hanno guadagnato il pass olimpico. Logicamente sappiamo, da regolamento, che questi posti sono per la nazione. Magari ci sarà una priorità ma non il diritto assoluto di andare perché siamo legati sempre ad una forma di cavalli, ad una forma di prestazione. Questo è indiscutibile. Però possiamo dire che se c’è questo team per Rio è grazie a queste tre persone su menzionate!”
La sua mente non è ancora proiettata in questo Team olimpico che ha ottenuto il lasciapassare per Rio?
“ No, no! Sono sincero, in questo momento penso a gestire tutta l’attività perché oltre ai cavalli da completo ho altri  cavalli giovani che stanno andando avanti, ho cavalli nel salto ostacoli, quindi diciamo che sto cercando di dare un po’ di spazio a tutti e cercare di averli un po’ tutti pronti ognuno per la sua strada agonistica.”
Allora facciamo un passo indietro, facciamo un tuffo nel passato. Ricordiamo in breve le tre precedenti edizioni delle olimpiadi alle quali lei ha partecipato,  per due volte con  “Cappa Hill” e poi  con “Apollo”.
“Il ricordo di una esperienza olimpica è indelebile. Forse la prima volta la vivi troppo in fretta, riesci a godere poco l’atmosfera speciale che va oltre la gara. Sono tre momenti che hanno lasciato  forti emozioni, specialmente l’aver vissuto  il villaggio olimpico e poi la gara in se stessa. Londra 2012 è l’Olimpiade che mi sono goduto di più. Cappa Hill è stato un cavallo importante per me. Mi  era stato affidato da una grandissima amica mia e del completo che è Maria Speranza  Gardini con cui  collaboravo ed il sauro  è stato un cavallo che all’inizio aveva delle grosse difficoltà e per questo  mi era stato affidato,  per cercare di risolverle.  Dopo  un lungo periodo di lavoro – diciamo che il cavallo all’inizio era ad un livello 2 stelle- ho fatto un cammino molto bello con questo cavallo portandolo fino ad una Olimpiade poi addirittura una seconda. Portare un cavallo dal niente è stato un momento formativo anche per me come atleta nel riuscire anche a mantenere un cavallo per così tanto tempo ad alto livello. Apollo invece fa parte anche del mio presente. E’ un cavallo,  forse uno dei cavalli più importanti della mia carriera sportiva per qualità e per risultati che mi ha potuto dare, come un 14mo posto ad un campionato del mondo,  quinto posto ad un campionato d’Europa, 2 titoli italiani, Il cavallo che mi ha permesso di essere secondo ad Aquisgrana che io reputo uno dei concorsi più belli al mondo... quindi diciamo un cavallo significativo per me, cui sono molto legato ed affezionato. Speriamo che ci possiamo regalare e condividere qualche altra emozione insieme.”
"Roulette B ha avuto una crescita rilevante, nel caso di questo soggetto devo ricercare delle conferme"
Photo di Giulia Iannone

 Lei ha spesso condiviso le Olimpiadi con Vittoria Panizzon.   Parliamo in un flash di  Vittoria anche come compagna di team azzurro in tante avventure?
“ Si, Vittoria è una grande professionista. L’ho avuta con me alle Olimpiadi di Pechino e Londra, le ultime due edizioni dei Giochi. Diciamo che tra noi c’è una differenza di età e ovviamente l’ho vissuta poco da vicino perché a parte le Olimpiadi lei vive in Inghilterra quindi non c’è stato modo di frequentarci. Sicuramente stiamo parlando di una atleta molto professionale che ha deciso di vivere proprio nella patria del completo luogo in cui trova una facilità a livello di programmazione e di gare. Ha fatto una scelta giusta per quello che le serviva. Io ho preferito stabilirmi qui in Italia  e cercare di sviluppare la mia attività credendo che anche nel sistema italiano si può riuscire ad arrivare a quei livelli con una programmazione oculata anche se con tante difficoltà, questo va detto. Per noi la differenza gare e quanto altro ,  si fa sentire!”


LUCA MEZZAROBA VINCE IL CCI2* A RAVENNA

COMPLETO
“ UNA VITTORIA INATTESA GRAZIE A LAOMACO, CAVALLO GENEROSO!”
"Ho molta fiducia nel mio cavallo Laomaco che è abbastanza esperto!
E' stato acquistato, domato e preparato da mio padre..."
Photo courtesy Luca Mezzaroba

A cura di Giulia Iannone
Abbiamo intervistato subito dopo la vittoria, Luca Mezzaroba, giovane  completista romano young rider portacolori  del Centro Militare di Equitazione a Montelibretti, allievo di Andrea Mezzaroba,  suo istruttore e “padre” ...
Ripercorriamo le fasi salienti della gara di Ravenna. Cominciamo dal dressage. Come ha sentito il cavallo durante la prima prova, si reputa soddisfatto? Quali movimenti sono stati più impegnativi da eseguire?
            “Il mio cavallo, Laomaco è un cavallo italiano, sardo per la precisione. E’ un cavallo molto sensibile per cui i problemi della prima prova, quella di dressage, sono sempre collegati al fatto che lui si può tendere facilmente. A Ravenna i rettangoli sono posizionati lungo un bosco e ogni tanto alcuni rumori che provengono da lì possono creare una stato di tensione nei cavalli. A causa di questa situazione, il movimento che temevo di più era il passo. In effetti l’unico grande errore della ripresa è stato nella ripartenza dal passo al trotto dove abbiamo “rotto” al galoppo. I movimenti tecnici più impegnativi come i cambi di galoppo semplice, dopo un galoppo medio, ci sono venuti abbastanza bene. Nelle nostre possibilità ci poteva stare un punteggio finale sotto ai 50 punti negativi. Mi piacerebbe riprendere una percentuale del 70% come ho fatto in qualche occasione, invece siamo rimasti al 65,4% con 51 punti negativi…”
"Il movimento che temevo di più in rettangolo era il passo!"
Photo courtesy Luca Mezzaroba

            Era 5° dopo il dressage, poi ha affrontato la prova di cross. Una lieve infrazione di tempo e netto agli ostacoli. Può descrivere il tracciato del CCI2* di Ravenna e quali momenti del percorso la impensierivano pensando alle caratteristiche del suo cavallo? Ha eseguito tutte vie dirette o qualche alternativa?
            “Non sono esperto a questo livello, per quanto valga la mia opinione, il percorso era bello, tecnico e di misura ma tutto molto chiaro per i cavalli. Non c’erano  “trappole” particolari. Comunque alcune combinazioni in girata, i fronti stretti e il salto in acqua lo rendevano insidioso. Non c’erano alternative particolari se non la possibilità di girare largo ed io ho cercato di mantenere sempre le linee corrette. In campagna Laomaco non ha nessuna difficoltà in particolare, basta che non trovi confusione in campo prova e parta tranquillo. In pineta è sempre difficile fare il tempo, io avevo degli ordini di scuderia di mantenere un piccolo margine di sicurezza sulla velocità essendo alla mia prima partecipazione ad un CCI2 stelle. La differenza di velocità tra una  gara  1 stella rispetto a quella  2 stelle è considerevole. Ma ho molta fiducia nel mio cavallo che è abbastanza esperto. E’ stato acquistato, domato e preparato da mio padre con cui ha fatto i circuiti dei giovani cavalli italiani, prima che smettesse di montare in gara. Poi è stato montato da un giovane cavaliere che faceva parte del gruppo che mio padre seguiva al Centro Militare di Equitazione a Montelibretti, e con lui ha ben figurato ai campionati del mondo dei 7 anni a Le Lion d’Angers in Francia.
            Questo cavaliere oggi è molto esperto e famoso e si chiama Emiliano Portale.”
            Il cross l’ha fatta risalire in 2° posizione e con tale situazione provvisoria ha affrontato la fase di concorso ippico. Come ha sentito il suo cavallo dopo il cross? Come era il tracciato?
            Le gare di completo sono fatte così, tu fai la tua gara e poi guardi cosa hanno fatto gli altri. Non mi aspettavo di risalire al 2° posto perchè non dovevo stare nel tempo.
            Laomaco stava in forma dopo il cross e la mattina era brillante come al solito, lui è un cavallo che si diverte a saltare in campagna e non si stanca facilmente. Una preparazione atletica al galoppo adeguata dà sempre buoni frutti. In completo non basta la tecnica, soprattutto in queste gare dal formato lungo: il cross durava 9 minuti!
            Il tracciato del salto ostacoli era ben disegnato, non troppo delicato, in linea con quanto mi aspettavo.”
Laomaco è un cavallo che si diverte a saltare in
campagna e non si stanca
facilmente
(Photo courtesy Luca Mezzaroba)

            Grazie al percorso netto lei ha ottenuto il gradino più alto del podio. Se lo aspettava?
            “Speravo molto in un percorso netto perchè a causa di qualche barriera sono uscito dal podio dei campionati Junior lo scorso anno. Credo di avere fatto un buon percorso e Laomaco è stato molto generoso perchè in una linea in cui ho ripreso troppo poco, lui è partito togliendo un tempo. Grazie ai suoi mezzi e alla sua generosità ha coperto comunque l’oxer con grande facilità. Abbiamo una buona intesa che si sta perfezionando anche in concorso, così alcune volte riesce a salvare anche i miei errori.
            Non mi aspettavo di vincere e neanche lo speravo perchè davanti a me, in prima posizione,  c’era un mio amico, Andrea Balacchi che purtroppo ha fatto degli errori in concorso. Sarei rimasto felice anche secondo dietro a lui.”
            Sul podio , con a fianco Juan Carlos Garcia, cosa ha pensato, sentito, provato magari ricordato?
            “Trovarmi in premiazione davanti a Garcia è stata una grande emozione! Lui per me è un mito non solo per il salto ostacoli ma anche per il completo!!Ricordo perfettamente la mia emozione quando Juan Carlos Garcia nel 2009 era in squadra sia nel Salto Ostacoli che nel completo vincendo la medaglia d’argento in entrambi i Campionati Europei. Da quando avevo 12 anni  faccio le gare e seguo con grande interesse i Campionati di alto livello sia di salto che di completo: lui e Roberto Rotatori hanno finito nei primi 10 a livello individuale e le loro prove sono state determinanti per la medaglia della Squadra. Garcia per me è un esempio e il mio sogno sarebbe quello di riuscire a montare ad alto livello in entrambe le discipline come lui, ma so bene che è molto difficile. In gara c’erano anche altri bravi cavalieri che per me sono dei punti di riferimento come Marco Cappai e Fabio Fani Ciotti. Comunque sentire l’Inno nazionale e vedere la bandiera Italiana alzata per il mio risultato è stata un’emozione grande e che conserverò per tutta la vita.”
"Garcia per me è un esempio e il mio sogno sarebbe quello di riuscire a montare in entrambe le
discipline, come lui!"
Photo courtesy Luca Mezzaroba

            Durante la pausa invernale come ha gestito il cavallo? Si è concentrato su qualche dettaglio tecnico da curare in particolare? Ha curato qualche disciplina più delle altre? Si è avvalso del consiglio e supporto di qualche altro tecnico in maniera specifica?
            “Durante l’inverno non abbiamo fatto pause particolari. Dopo l’ultima gara dell’anno scorso che era stato il mio primo CIC 2 stelle e che era andato abbastanza bene, ho tenuto il mio cavallo in un leggero esercizio di condizione. All’inizio dell’anno abbiamo ripreso il lavoro di preparazione facendo molti esercizi di ginnastica nel salto ostacoli, perché la qualità ed il cuore di Laomaco in campagna, non sono le stesse qualità richieste in un percorso di salto ostacoli. Ho lavorato molto anche per il dressage perché le riprese a questo livello prevedono andature riunite, spalle in dentro e appoggiate. Di base ho la fortuna di poter lavorare a Montelibretti seguito da mio padre! Per il dressage spero di poter lavorare ancora con Zilla Pearse che gli anni scorsi ha fatto degli stage per la FISE e che in passato ho avuto la fortuna di conoscere perché collaborava con la Squadra del completo del Centro Militare di Equitazione. Da lei sono stato anche a Mustonate a fare uno stage montando dei cavalli da dressage. E’ una brava istruttrice e sono rimasto molto colpito dal suo lavoro di amazzone  nel crescere giovani cavalli da dressage di alto livello e poi lei conosce molto bene le esigenze e il temperamento dei cavalli da completo.
            Spero di poter tornare a fare qualche concorso o qualche stage di salto ostacoli.
            “Il mio Istruttore” mi ha fatto fare qualche stage con Gian Luca Bormioli e con Giorgio Nuti e trovo molto istruttivo essere seguito da Istruttori diversi perché ti confermano il lavoro che fai e ti danno qualche dettaglio in più per perfezionarti. L’anno scorso, “il mio istruttore” mi aveva mandato anche a fare qualche gara di salto con Luca Marziani, “purtroppo” quest’anno ho la maturità e non credo che avrò il tempo di ripetere questa esperienza.”
"Spero di poter tornare a fare qualche concorso o qualche stage di salto ostacoli"
Photo courtesy Luca Mezzaroba

            La vittoria a Ravenna giunge come ottima motivazione in vista dei Campionati Europei in programma proprio in “casa” sua, Montelibretti.  Adesso come prosegue la sua stagione? Cosa si aspetta dall’Europeo di settembre, se ci ha già pensato un po’?
            Credo che continueremo a seguire il programma della federazione per quanto riguarda le gare di livello YRiders.  Spero molto di poter prendere parte agli europei, ma il mio vero obbiettivo è quello di riuscirmi a preparare al meglio per poter essere competitivo. La concorrenza degli stranieri è molto forte.
            Ovviamente mi piacerebbe molto far parte della Squadra, ma questo si vedrà solo alla fine a seconda di come andranno le prossime gare e di come starà il cavallo.
            Credo che per me ci sarà un occhio  ancora più critico da parte del selezionatore Alberto Casolari e da mio padre non mi aspetto nessuno sconto… Quando ho iniziato a montare, dopo le prime lezioni mi ha preso un pony da domare! All’inizio ho fatto un po’ di fatica (certo ho avuto qualche aiutino!) ) ma poi ho capito l’importanza dell’esperienza che stavo facendo. E’ una pony fantastica, si chiama Trianda, fa parte della famiglia, l’ha montata mio fratello Marco e adesso la monta mia sorella Chiara che ha 11 anni.   Quindi si, ho già pensato agli europei e questo risultato mi stimola a continuare a crederci! Se alla fine ci saranno molti binomi più forti, pace… Vorrà dire che sarà un grande europeo per l’Italia!”
"Si ho pensato agli Europei ed il risultato di Ravenna mi stimola a continuare a crederci"
Photo courtesy Luca Mezzaroba