domenica 28 maggio 2017

PIAZZA DI SIENA 2017 ULTIMA GIORNATA DI GARA

  LA RIVINCITA DI GIANNI GOVONI SU LARBRAKER NELLA CLASS 9.
ALBERTO ZORZI SFIORA IL TRIONFO  NEL GRAN PREMIO ROMA SU FAIR LIGHT VAN’T HEIKE MENTRE DOMINA JUR VRIELING. TERZO UN GRANDE LORENZO DE LUCA.
DALL’INVIATO Giulia Iannone
Eccolo il vincitore del Gran Premio Roma 2017
PHOTO COURTESY PIAZZA DI SIENA PRESS OFFICE
Marco proli


Ore 12.30 dell’ultima giornata di gare a Piazza di Siena.
 Gianni Govoni vince la class 9, categoria a difficoltà progressive in sella al grigio italiano Larbraker con 65 punti nel tempo velocissimo di 50.66.  L o sappiamo benissimo che  la velocità è la firma indelebile del campionissimo originario di Carpi. Hanno provato a tener testa al “ master of faster “ l’irlandese Shane Sweetnam sulla femmina BWP di 9 anni Indra van de Oude Heifoef che però ha chiuso al secondo posto nel tempo di 52.91. Terzo posto per il convincente e determinato Svizzerotto Pius Schwizer che ha tentato di tener premuto il piede sull’acceleratore, ma su Belcanto , castrone di 9 anni da Balou de Rouet chiude il giro con 53.69. Segnaliamo anche  il quarto posto della giovane amazzone azzurra Francesca Ciriesi in sella a Call me Spock , castrone Holsteiner di 10 anni da Clarimo. Per loro 53.73 il tempo conclusivo della gara. Oltre ad aver riportato una vittoria ed un modo di riscattarsi all’insegna della velocità di cui Gianni è specialista, la gara di oggi ha offerto al cavaliere azzurro anche la possibilità di una riflessione in più ed una attenta analisi sul proprio compagno a quattro gambe, in relazione all’inaspettata eliminazione vissuta nel Piccolo Gran Premio di ieri. “ il numero 1 della gara di sabato “ ha spiegato con grande disponibilità Gianni Govoni” era un salto un po’ particolare. I cavalli lo guardavano un po’ tutti e lo saltavano per questo anche male. Conoscendo il cavallo,  che è veramente bravissimo,  sono arrivato forse un po’ troppo tranquillo e rilassato ed in fiducia. Però ho visto che un po’ tutti i cavalli si tenevano su quel salto. La fermata sull’uno mi ha sorpreso. Non me l’aspettavo proprio. Poi…fare uno stop così sul numero 1 certo è demoralizzante. Quindi ritengo di non aver montato tanto bene il cavallo nel finale. Stamattina,  così,  ho lavorato il cavallo normalmente e dopo abbiamo fatto alcuni salti in campo prova e non si è presentato alcun tipo di problema. Quindi siamo ripartiti! Sinceramente stamattina temevo che fosse successo qualche cosa, che si ripresentasse qualche problema. Invece il cavallo era normalissimo. Continuo comunque a sottolineare che forse ho montato non benissimo, preoccupato e mettendo le gambe. Non bene.” 
"Non me l'aspettavo davvero quella fermata sull'uno.
Oggi il cavallo è ripartito come nulla fosse stato"
PHOTO GIULIA IANNONE

Per il proseguo della stagione, l’allievo di Raimondo D’Inzeo ha dichiarato di dover rifare un po’ i piani  con il selezionatore Roberto Arioldi perché il planning era stato elaborato per Antonio, attualmente impegnato nella fase di riabilitazione post operatoria. Queen Z , la cavalla in osservazione, ha dimostrato ancora oggi durante il Gran Premio Roma di avere buoni mezzi e grande qualità e quindi potrebbe essere possibile, sempre seguendo le direttive del selezionatore azzurro, poter fare qualcosa con lei.
Quanto alla gara clou della giornata, il Gran Premio Roma, sinceramente, ci si aspettava ancora una volta di sentire risuonare l’inno di Mameli. Sembrava che questo fosse l’anno giusto in cui si era finalmente sciolto il sortilegio del gradino alto del podio.
E ci siamo andati vicinissimi…
48  i partenti, 12 i binomi ammessi alla seconda manche. Tra questi anche Emanuele Gaudiano su Caspar 232 – che ha chiuso al settimo posto con 1/6  e Giulia Martinengo Marquet su Fine Edition – che si è classificata all’11mo posto con 1/9.

Le zone calde del podio sembrava potessero essere seriamente conquistate dai nostri due alfieri di prima classe. Alberto Zorzi aveva  ricevuto il consiglio da Roberto Arioldi di tenere il piede sull’acceleratore. E così ha fatto con Fair Light anche se il cavaliere veneto ha spesso dichiarato che sulla velocità pura con la saura delicata sta ancora lavorando! Come ha montato Alberto Zorzi,  sia nel primo che nel secondo giro, con stile, classe eleganza, perizia, mestiere, sensibilità…perché si vede tanto che la sua “Principessa” è una cavalla di classe ma ha bisogno che  siano rivolte dal cavaliere tutte le domande giuste e precise ed anche con finezza. Arriva un grande tempo, 45.92 ma scappa l’errore sull’ultimo ostacolo. Ci prova allora l’altro talentuoso gioiello della nostra nazione equestre , Lorenzo De Luca su Ensor de Litrange ma cade la barriera al penultimo salto mentre il cronometro si ferma a 46.02.  
Jur Vrieling ha detto " voglio perdonare anche il pubblico romano
per quell'applauso nel mio errore in Coppa delle Nazioni"
PHOTO GIULIA IANNONE

Jur Vrieling entra da buon olandese potente, freddo e determinato e centra l’obiettivo. Adopera una carta diversa rispetto ai nostri cavalieri. Propende per la precisione potendo contare sul salto potente dello stallone morello VDL Glasgow vh Merelsnest – un figlio di Nabab de Reve. E questa carta paga, perché è l’unico doppio netto nel tempo di 50.32 che gli assicura la vittoria. Dopo la medaglia d’argento a squadre nella Coppa delle Nazioni di venerdì, una grande soddisfazione quella di portare a casa il Gran Premio Roma. Anzi, in conferenza stampa, con grande ironia e umorismo ha anche perdonato gli italiani “A  Roma ho vissuto dei giorni fantastici” ha detto il campione olandese”  e voglio anche perdonare  il pubblico romano per quell’ applauso nel mio errore in Coppa delle Nazioni. Sapevo che l’Italia non vinceva da tantissimo tempo e la stessa cosa è accaduta a noi a Rotterdam lo scorso anno dove non vincevamo da quindici anni. Quindi lo capisco benissimo. Questo è il bello dello sport”.

sabato 27 maggio 2017

QUELLA COPPA DELLE NAZIONI DI ROMA 1985

Una immagine sbiadita tratta dal sito equideando ritrae schierati in premiazione Giorgio Nuti su
Silvano, Emilio Puricelli su Impedoumi, Graziano Mancinelli su Karata e Bruno Scolari su Jayau d'Or

Nel Ricordo di Emilio Puricelli e Giorgio Nuti.
A cura di Giulia Iannone

Abbiamo pensato di raggiungere telefonicamente i due cavalieri testimoni della  vittoria del 1985, Giorgio Nuti ed Emilio Puricelli. Sono trascorsi , come ormai tutti ben sappiamo, 32 anni   dalla vittoria di ieri  in Piazza di Siena.  
La squadra del  1985  era composta da Graziano Mancinelli su Karata, Bruno Scolari su Joyau d’Or , Giorgio Nuti su Silvano ed Emilio Puricelli su Impedoumi. Era esattamente il 2 maggio 1985 e sullo storico ovale c’era ancora l’erba verde…the holy grass direbbero gli inglesi.
“Fu una vittoria bellissima per noi” ha ricordato Emilio Puricelli, il quale in maniera scherzosa ha anche aggiunto” lei mi chiama più come superstite che come testimone di quel trionfo”  poi riprende serio e dice “anche allora come in questo 2017 erano un po’ di anni che non vincevamo la Coppa delle Nazioni. Io montavo il cavallo federale Impedoumi, molto qualitativo. La squadra era diretta dal “Cavaliere” ossia Graziano Mancinelli che ci dava i consigli e noi sapevamo di poter far capo a lui. Ricordiamo che quest’anno ricorrono i 25 anni dalla sua scomparsa. Noi eravamo tre ragazzi che condividevano il campo di gara con un grande grandissimo Cavaliere che ci ha guidati verso la vittoria.”  Quanto ai ricordi alle emozioni ai sentimenti che può aver fatto riaffiorare la vittoria di ieri, Puricelli ha sottolineato “ Ricordo  che allora come ieri fu una affermazione bellissima dinnanzi ad un pubblico ancor più numeroso di quello che ho visto a Villa Borghese. . Una volta a Piazza di Siena veniva molta più gente. Non ci fu nulla di particolare che potrei raccontarvi per l’occasione. Fu una gara combattuta ma un po’ come è successo quest’anno,  l’ultimo ad entrare in campo avrebbe potuto anche non eseguire il percorso, perché avevamo già la vittoria in mano. C’è stata questa affinità tra le due Coppe:  quella d’archivio e quella di ieri da cui ripartire! L’ultimo ad entrare fu Giorgio Nuti. La sequenza fu primo Mancinelli , secondo io, Terzo Scolari e quarto Nuti. Ecco posso dire che chiusi con 0 e 4! Vuole che me lo dimentichi, sa, ho vinto una volta sola!!!”
Giorgio Nuti ha seguito tutta la gara in televisione da casa “ se mi ricordo bene “ ha sottolineato il cavaliere lombardo “ ero l’ultimo ad entrare, come è accaduto a Bruno Chimirri, solo che io il secondo giro non l’ho fatto. Io avevo fatto netto e mi ero qualificato per il Gran Premio. Il dopo gara mi ha fatto scattare dentro una scintilla e sono riaffiorate emozioni e sentimenti di quel 2 maggio. Il campo prova, baci , abbracci, i complimenti della gente. E’ stata una gara bellissima quella di 32 anni fa perché c’era il Cavaliere che ci spronava. Avevamo dei cavalli buonissimi che certamente hanno fatto la differenza.  Silvano, quello che montavo nell’occasione,  era un cavallo molto delicato ma di grande qualità, era un po’ sensibile e sospettoso , ma rispettoso e volenteroso. Emilio Puricelli montava un cavallo eccellente Impedoumi con il quale feci le olimpiadi di Los Angeles, ho vinto Gran Premi, ho ottenuto il decimo posto al Campionato d’Europa in Francia.” Quanto allo spirito di squadra e l’umore che si respirava, Giorgio ha detto” Eravamo giovani. Dovevo essere serio, silenzioso concentrato e pensare solo a montare bene e fare il risultato.” E della premiazione ufficiale “ Il podio non c’era “ ci ha raccontato Nuti” , eravamo a cavallo schierati e c’era a premiarci Sandro Pertini, una grande soddisfazione essere premiati dal Capo dello Stato. Non abbiamo fatto il bagno di champagne perché allora non c’era…costava troppo! Però dopo siamo usciti e siamo andati tutti a cena con il Cavaliere! Ho rivissuto attraverso le immagini che vedevo dalla televisione  quei momenti di un lontano maggio ormai in bianco e nero.” Avendo la possibilità di parlare con Giorgio Nuti, un grande esperto di equitazione, non ho rinunciato a chiedere una notazione sulla debacle di Zenith, il cavallo di Jeroen Dubbeldam “ non mi colpisce la prestazione problematica di ieri in Coppa del binomio olandese. Jeroen quando poi arriva ad affrontare Campionati del Mondo ed Olimpiadi presenta in gara sempre un cavallo pronto ed all’altezza della situazione”.
32 anni dopo
4 buoni cavalli Fair Light, Tower Mouche, Casallo Z e Ensor de Litrange
4 fuoriclasse : Alberto Zorzi, Bruno Chinirri, Lorenzo De Luca. Piergiorgio Bucci


venerdì 26 maggio 2017

L’INNO DI MAMELI RISUONA IN FESTA DUE VOLTE OGGI !CSIO PIAZZA DI SIENA 2017: “LIBIAMO, LIBIAMO NEI LIETI CALICI”

I 4 alfieri del team azzurro allineati stanno per guadagnare il centro per la premiazione
PHOTO GIULIA IANNONE


 PRIMA GIANNI GOVONI VINCE SU WINN WINN  POI  IL TEAM AZZURRO TRIONFA IN NATIONS CUP CON ZORZI; BUCCI; CHIMIRRI ; DE LUCA.
LA COPPA PORTA LA GRIFFE DI UN GRANDE TALENTO CHIAMATO ALBERTO ZORZI.
Dall’inviato Giulia Iannone

La giornata di oggi, giornata di Coppa per tradizione, a Piazza di Siena, comincia già bene per i colori azzurri.
La class 4 MAG JLT Table A against the clock viene vinta da un Gianni Govoni scatenatissimo e come sempre in lotta contro il cronometro con la complicità stavolta di Winn Winn – femmina baia di 14 anni da Chinn Chinn-  con la quale chiude con zero penalità nel tempo eccezionale di 59.79.  Gianni era sicuramente a caccia di una rivincita dopo le 4 penalità su Larbraker di ieri che gli hanno negato la vittoria, e così la Tuke non si è fatta pregare due volte ed ha restituito immediatamente quello che gli doveva,  con un solo giorno di distanza! Si sono lanciati pericolosamente all’inseguimento del cavaliere azzurro classe 1967 , Juan Carlos Garcia e Steve Guerdat che per andar veloce sono incappati nell’errore fatale…E’ riuscito ad agguantare la seconda posizione Eric Lamaze, il canadese che di velocità se ne intende, che ha chiuso su Thalis de la Roque – femmina sella francese di 10 anni da Kannan- nel tempo di 61.15 e terza posizione per l’altro canadese Yann Candele su Chaventyno – castrone di 11 anni OS da Chacco Blue- con netto nel tempo di 63.98. “Domani monterò Larbreaker” ha detto il campione italiano originario di Carpi al termine della gara”  nel piccolo gran premio, mentre domenica monterò Queen Z, tutto è già deciso!”.
Alle 14.30  non volava una mosca nello storico ovale di Piazza di Siena. Trovare un posto in piedi o a sedere da qualche parte era paragonabile a trovarne uno in spiaggia il 15 di agosto! Impossibile. 8 le squadre in gara: Canada, Svizzera, Irlanda, Spagna, Francia, Svezia, Italia, Olanda. Mancavano squadre che in passato hanno fatto la voce grossa su questo campo come la Gran Bretagna, la Germania, l’Arabia Saudita. Forse da pronostico, da sensazioni di esperti e veterani ed appassionati poteva essere questo l’anno giusto per gli azzurri, l’anno utile per spezzare l’incantesimo, il sortilegio che ci impediva di vincere dal lontano 1985 , quando 32 anni fa Puricelli, Nuti, Mancinelli e Scolari misero al collo la fatidica medaglia d’oro della nostra ultima Coppa delle Nazioni romana.
"Alberto Zorzi, bruno Chimirri, Lorenzo de Luca e Piergiorgio Bucci schierati in premiazione"
PHOTO GIULIA IANNONE

Sebbene di venerdì, giorno per gli scaramantici poco idoneo ad “iniziare” qualcosa, oggi bisognava provare a tutti i costi e Roberto Arioldi aveva schierato uno squadrone ben rodato da tempo, contando su Piergiorgio Bucci e Casallo Z, Alberto Zorzi e la sua “principessa” lunatica sensibilissima e caldissima Fair Light van’t Heike, Lorenzo De Luca con il potentissimo Ensor de Litrange LXII e Bruno Chimirri su Tower Mouche che pare essere  l’uomo che fa squadra. Il giro di Uliano Vezzani era indubbiamente un giro di Coppa interessante e sicuramente molto tecnico ed esigente perché i binomi dovevano poter contare su concentrazione, ritmo, equilibrio, precisione e sangue freddo fino alla fine , fino all’ultimo salto:  una bella biga romana rossa con cavalli perfettamente riprodotti anche nei finimenti.
Che gara, Che pagina di storia stava per essere scritta oggi,  in cui la Fortuna finalmente ha messo lo zampino per noi e la coda per altri! Ma le vittorie sono fatte di molto necessari ed utili ingredienti.
Canada, Svizzera, Svezia e Francia precipitano con le  loro 20 fino a 29 penalità. Segnaliamo comunque i doppi netti di Steve Guerdat con Bianca – femmina Swb di 11 anni da Balou du Rouet che esce sconsolatissimo dal campo dopo il secondo giro quando capisce che tutto è perduto,  lo Svedese Douglas Lindelow su Zacramento –castrone SWB di 12 anni da  Cardento-  inanella due netti che nulla possono modificare nella squadra perché la situazione cambi, di fronte anche ad un Henrik Von Eckermann in grande difficoltà con il grigio figlio di Cornet Obolensky, Copperphild, decisamente “strano” in area di battuta. Anche la Francia non esplode nei suoi due giri, con i suoi assi nella manica quali Penelope Leprevost, Roger Yves Bost e Kevin Staut che non riescono a chiudere neanche una volta con doppio netto. E veniamo alle zone calde del podio. Italia ed Olanda hanno chiuso a pari merito dopo il primo giro, con 4 penalità. Irlanda e Spagna pari con 13. Piergiorgio Bucci con Casallo Z chiude con 4 , Alberto Zorzi con Fair Light con netto così come Lorenzo de Luca su Ensor de Litrange mentre Tower Mouche con 9. l’Olanda inanella 0/0/4 con Gerco Schroder, Jur Vrieling e Marc Houtzager mentre Jeroen Dubbeldam incappa in una delle “giornataccie” ormai sempre più frequenti di Zenith che a mano destra crea molti problemi e sembra poco fluido e sicuro. Il testa a testa si disputa quindi tra Italia-Olanda come fosse un match di scontro diretto. Zenith e Jeroen sono in un loop negativo e sono costretti al ritiro mentre Bucci-Casallo portano a casa un netto facile facile e poi Alberto Zorzi fa “il capolavoro” chiudendo con grande bravura e concentrazione e determinazione con doppio netto su una saura  come Fair Light che per quanti mezzi ha proprio facile non è davvero, lo si capisce da quanto lavoro faccia Alberto anzi Super Alberto tra un salto e l’altro tra una distanza e l’altra e questo sinceramente è encomiabile perché Zorzi ha tanta voglia classe e stile e passione da togliere il fiato! Lorenzo De Luca su Ensor entra serio serio ma incappa  in un errore all’ acqua ed in una piccola infrazione di tempo che non compromette nulla perché noi abbiamo due zeri mentre  il paese dei tulipani ha due quattro ed una penalità di fuori tempo di Marc Houtzager. Bruno Chimirri comunque sceglie di fare il secondo giro magari sperando di fare il netto, ma chiude con 13 risultato comunque che possiamo scartare. Irlanda e Spagna chiuderanno al terzo posto ex aequo con 17 penalità.
"la Coppa delle Nazioni porta la griffe di ALberto Zorzi unico doppio netto.
Come hai fatto ALberto? "Montavo una grande cavalla"
PHOTO GIULIA IANNONE

Lacrime, emozione, esplosione di sentimenti, di applausi, bagni di champagne abbracci e tanto altro. Ci si  lascia  giustamente andare al festeggiamento che sicuramente va fatto. Ma non dobbiamo esultare troppo come ha detto Roberto Arioldi, perché non dobbiamo accontentarci di vincere solo questa Coppa delle Nazioni, dobbiamo lavorare già da subito alacremente per metterne in cantiere tante altre ed evitare che si ripeta una astinenza di 32 anni come quella che abbiamo vissuto nella Caput Mundi.
Credo personalmente e,  nessuno se ne rammarichi, che questa Coppa delle Nazioni porti  chiaramente la griffe di Alberto Zorzi. Ha dovuto attendere tanto, lavorare tanto, rimandare tanto per essere inserito in Nazionale, per la prima volta a Roma nell’ovale che incute timore specie in cavalli caldi e sensibili come Fair Light eppure il nostro talento Veneto ha fatto tutto con maestria e precisione e tanto “cuore”. E’ un robot? Come qualcuno ha chiesto in conferenza stampa.  No, Cari signori, è un cavaliere dal cuore umile che ha saputo rispondere “ monto una grande cavalla” e Roberto Arioldi ha aggiunto “ c’era un qualcuno che non le  dava fastidio”.


giovedì 25 maggio 2017

GIANNI GOVONI VINCITORE “MORALE” SU LARBRAKER DELLA CATEGORIA A TEMPO DELLE 15.15. CON 62.59!

Master of faster e Larbraker vincitori morali a piazza di siena nella categoria a tempo di oggi
Photo GIULIA IANNONE

SPLENDIDA PERFORMANCE DEL GIOVANISSIMO GUIDO  FRANCHI  SU QUIXOTIC DC. NELLA CLASS 3
Dall’inviato Giulia Iannone

E’ con la giornata di oggi, giovedì 25 maggio 2017, che  prende  realmente avvio l’85ma edizione dello CSIO Roma di Piazza di Siena- Master fratelli D’Inzeo.
Ieri la “prova generale” è stata rappresentata dalla gara di esordio ossia il  Master delle Associazioni che ha visto trionfare la squadra del Parco dell’Insugherata guidata da Raffaele Tagliamonte. Alle spalle  troviamo in classifica quella del veneto Hc. Il Boschetto con capo equipe Tomaso Boschetto ed a chiudere il team marchigiano Equus di Andrea Agostini.
La prima categoria della giornata odierna, Table A in two phases, ha visto tingersi d’oro con doppio netto nel tempo di 24.21,   il cavaliere azzurro Paolo Paini su Clodia CSG (Kwpn di 10 anni da Quidam de Revel).  Alle sue spalle , con doppio clean round nel tempo di 25.13 l’amazzone svizzera Jane Richard Philips su Izmir van de Baeyenne ( 9 anni BWP da Kashmir van Schuttershof.  Ancora Italia sul podio:  infatti ad occupare il terzo gradino è stata Francesca Ciriesi su Alina 342 ( 14 anni Hannover da Acord II).  Per loro doppio netto nel tempo di 25.18.  Percorso di riscaldamento  invece in questa prima gara della mattina per Casallo Z , lo stallone zangesheide di 13 anni da Casall , e Piergiorgio Bucci in preparazione per la Coppa delle Nazioni di domani, e stessa strategia per Alberto Zorzi che ha calcato dopo tanto tempo l’ovale di Piazza di Siena insieme alla sua “principessa” saura Fair Light Van’t Heike – femmina BWP di 12 anni da Vigo d’Arsouilles.
Luca Marziani e Tokyo du Soleil: grande intesa tra i due
Lo stallone dallo sguardo carismatico
PHOTO GIULIA IANNONE

Alle ore 15.15 ha avuto inizio la seconda categoria di giornata “ premio Land Rover” against the clock.  La vittoria è andata alla svedese Petronella Andersson su Entre Nous – castrone BWP di 13 anni da Conan z che ha fermato il cronometro a 65.91 secondi. alle sue spalle l’irlandese Shane Sweetnam su Indra  van de Oude Heihoef con il tempo di 66.26 mentre sul gradino basso del podio con 67.71 secondi sale il Giappone rappresentato da Karen Polle su Kino 2 , Holsteiner di 9 anni da Lord Z.  Si piazzano due italiani : al quarto posto Piergiorgio Bucci su Heartbreaker vd Achterhoe – castrone BWP di 10 anni con 68,39 ed il romano Luca Marziani – in ottimo stato di forma in questo periodo- sul grigio del Campionato Italiano Saxo des Hayettes – castrone sella francese di 11 anni da Quartz Adelheid Z – con 69.07. La vittoria “morale” ed ideale di questa categoria è sicuramente del mago della velocità, “Master of faster” Gianni Govoni che è stato visto sfrecciare con una nuvola bianca – anche se con fiocchetto rosso sulla coda- chiamato Larbraker, cavallo italiano di 10 anni  da Larino x Heartbraker .  Gianni e Larbraker  avevano  sconfitto il cronometro fermandolo a 62.59 ( la categoria è stata vinta con 65.91) purtroppo però il trionfo è stato negato dal cadere di una barriera furtiva che proprio non ci voleva. Larbraker è stato comunque portato in premiazione, montato da Luca Marziani, in rappresentanza anche del suo grigio Saxo des Hayettes!
La class 3 delle 17.45 Premio Intesa San paolo , ancora Against the clock, è stata appannaggio dell’irlandese Mark Mcauley su Miebello – castrone SWB  di 13 anni da Flynge Quite Easy – con 0 nel tempo di 67.02  nulla ha potuto il francese Kevin Staut con la sua leggerezza e agilità che si è dovuto accontentare della seconda posizione con il tempo di 68.75 su Silver Deux de Virton HDC – stallone di 11 anni da Kashmir van Schuttershof. Terza posizione per la Spagna Sergio Alvarez Moya su Iron man 111 – castrone BWP di 9anni da Chatman. Bellissima la quarta posizione del cavaliere più giovane a Piazza di Siena ossia il 18enne Guido Franchi in sella a Quixotic Dc – 13 anni sella italiano da Burggraaf  che ha chiuso il suo percorso con zero penalità nel tempo di 70,40 ed è uscito dal campo tra carezze e abbracci dedicate al suo compagno di gara sauro.  Ancora da segnalare e sottolineare lo splendido giro eseguito da Luca Marziani sul suo stallone Tokyo du Soleil, netto nel tempo di 71,30 che ha fatto registrare la settima posizione in classifica. Colpisce e stupisce   la collaborazione emotiva e tecnica all’interno del binomio e la grande voglia di fare e di esprimere dello stallone dallo sguardo carismatico.
Domani sarà la volta della Coppa delle Nazioni.
 Sarà  il Canada  a dare l’incipit alla Nations Cup, subito dopo: Francia, Italia, Svezia, Irlanda, Olanda, Svizzera e Spagna. Questo l'ordine di ingresso completo delle squadre in campo domani a Piazza di Siena nella FEI Nations Cup™ presented by Longines con inizio alle ore 14.30.
Azzurri carichi motivati  e pronti a dare il massimo “ha detto il selezionatore Roberto Arioldi. A difendere i nostri colori, Arioldi schiera  in campo nell'ordine Piergiorgio Bucci su Casallo Z, il caporal maggiore Alberto Zorzi su Fair Light Van t Heike, l'aviere scelto Lorenzo De Luca su Ensor de Litrange LXII e l'appuntato scelto Bruno Chimirri su Tower Mouche. Occhi puntati sulla gara di domani…
carezze ed abbracci. Guido Franchi esprime molta gratitudine al suo Quixotic DC
PHOTO GIULIA IANNONE



domenica 21 maggio 2017

COME MAI LUIGI POLESELLO NON SARA’ A PIAZZA DI SIENA?

Luigi Polesello e Panama Tame ai Campionati italiani 2017
Photo courtesy Giulia Cozzi per Luigi Polesello

Voci di corridoio insistenti segnalano l’assenza “misteriosa” del giovane cavaliere allenato da Sante Bertolla.
La delusione del cavaliere originario di Pordenone.
A cura di Giulia Iannone

“Come mai Luigi Polesello con il suo Panama Tame” non sarà in gara a Piazza di Siena?
E’ questo l’interrogativo che si impone con insistenza nell’ambiente equestre da quando sono stati resi noti i nominativi dei binomi che scenderanno in campo e saranno protagonisti per la nostra nazione a Piazza di Siena nell’edizione 2017.
Ci si aspettava davvero di vedere tra quei nominativi ,con certezza,  anche quello di Luigi Polesello   con il sauro di 14 anni Panama Tame, stallone sauro sella francese da Carthago x French Can Can , che prima di essere compagno del nostro Luigi, era già stato  sotto la sella prima  di Eugenie Angot e poi di Lucrecia Pilar Cordon.
Ed invece in quella lista di nominativi, il nostro giovane promettente volenteroso risulta essere l’assente illustre.
E tutti si sono chiesti e si chiedono tutt’ora : “Come mai?”
E si sa, come dice il vecchio adagio” Vox populi, Vox dei!”
"camminano insieme Il Coach Sante Bertolla e l'allievo Luigi Polesello"
nella bella immagine di Giulia Cozzi per Luigi Polesello

Il cavaliere classe 1994 di origini friulane ha lavorato con impegno fin dall’inizio della stagione per arrivare pronto e preparato a Roma.
Durante il Toscana Tour di quest’anno ha ottenuto numerosi piazzamenti in Gran Premio, e nelle gare ranking vincendo anche una categoria del Gold Tour.
Ai campionati Italiani è stato anche al terzo posto dopo il quarto giro.
Allora , continuano tutti a chiedersi insistentemente ,  come mai non pensare di portare Luigi Polesello , un giovane cavaliere promettente per un “esordio” e ritorno in campo nello storico e leggendario terreno, tempio sacro della cultura equestre, a respirare un po’ di storia equestre all’ombra dei  pini testimoni immortali dei grandi campioni che non smetteremo mai di celebrare e ricordare?
Forse perché Luigi Polesello non è andato a Drammen?
Ci sono rimasto male e sono molto dispiaciuto e rammaricato “ ha detto al telefono il cavaliere di 23 anni nativo di Pordenone” è il terzo anno che provo ad avere Roma concretamente. Perché Roma è Roma, certo un Concorso 5 stelle…quest’anno ci tenevo tanto! Mi sentivo in forma ed anche Panama Tame lo è.  Sarebbe stata una bella esperienza per me,  a questo punto della mia giovane carriera di cavaliere agli esordi. Manco da Villa Borghese dal lontano maggio 2012”  ha continuato con nostalgia Luigi Polesello” al tempo scesi in campo quale  componente  della squadra del Friuli Venezia Giulia in sella a Lude du Chatelier. Fu una bella, toccante ed emozionante avventura. La prima vera sensazione di competere in squadra. Per altro quella volta,  salimmo sul gradino più  alto del podio! “
"Ci tenevo tanto quest'anno ad andare a Piazza di Siena. sarebbe stata una bella esperienza per un cavaliere
giovane agli esordi"
Photo courtesy Luigi Polesello





lunedì 15 maggio 2017

GIUSEPPE FORTE IL CT DEI PONY:

Giuseppe Forte nella sua "veste" di cavaliere
"Dopo mi sono dedicato all'insegnamento"
Photo Courtesy Giuseppe Forte

“ C’E’ TANTA SCUOLA ITALIANA INSEGNATA FIN DAL SETTORE PONY”
Sarà Giuseppe Forte il nuovo Ct del settore pony. Dopo molte stagioni ricche di soddisfazioni come Ct pony in Lombardia, la Nuova Fise punta su di lui per i giovanissimi in erba. Figura equestre di primissimo ordine, ha lavorato con Raimondo D’Inzeo e Graziano Mancinelli  ed è anche molto legato al cavaliere e tecnico lombardo Giorgio Nuti. Dalla base ai vertici troviamo finalmente una squadra di tecnici tutti provenienti dalla “Scuola Italiana” per eccellenza della migliore tradizione e sentire equestre.
A CURA DI GIULIA IANNONE

Può presentarsi a livello equestre ?
“  La mia esperienza di cavaliere è stata lunga, devo dire a buoni livelli e per me sono stati anni molto belli . Ho fatto parte di diverse Coppe delle Nazioni, ho lavorato molto con il Col. Raimondo D’Inzeo ma  ho iniziato con “Il Cavaliere” Mancinelli. Ho fatto le mie prime esperienze con quest’ultimo e poi ho lavorato con la federazione quindi con Raimondo D’Inzeo per un bel po’ di anni.  Dopo mi sono dedicato all’insegnamento. Sono tecnico per la Regione Lombardia già da un po’ di tempo   e quest’anno mi hanno dato l’opportunità di ricoprire il ruolo di CT. L’esperienza alle spalle ce l’abbiamo,  vediamo di fare del nostro meglio!”
Dunque le figure tecniche cui le si ispira anche per l’insegnamento credo siano Raimondo D’Inzeo e Graziano Mancinelli ?
“ Quello che ci hanno insegnato è la vecchia , che poi è ancora e sempre attuale, scuola italiana. Abbiamo sempre impiegato questo metodo con tutti i cavalli che abbiamo avuto da montare e dopo con tutti i ragazzi da seguire. Scuola  vecchia e tradizionale, sì, ma vedo che vale sempre ed è l’unica vera scuola che noi sosteniamo ed è quella che noi cerchiamo di far apprendere ai ragazzi d’  oggi. Non ci sono delle grandi novità, il mondo è unico e sempre lo stesso. Questa scuola sa portare sempre grandi risultati anche adesso. Quando uno vede oggi dei super cavalieri,  la loro monta è una delle più fluide e lineari, ossia   un po’ quella inventata dall’Italia”.
Veniamo al suo incarico nella FISE di Marco Di Paola. Lei sarà tecnico e selezionatore settore pony. Può dirci come si articolerà questo incarico?
“ Si svolge tutto in maniera un po’ veloce come tappe ed appuntamenti. Il nostro obiettivo di base sono I campionati europei  a fine a luglio , quindi abbiamo da adesso ad allora diversi concorsi molto importanti in tale ottica. Dobbiamo cercare di dedicarci con molta attenzione.  Nel  settore  pony,  ci sono ragazzini che escono velocemente e non ci sono tantissimi pony di  livello alto, inoltre ci sono tantissimi ragazzini che entrano dentro ma in poco tempo, purtroppo, devono fare una buona esperienza in vista di  un campionato europeo ma anche  in vista di tutte le Coppe delle Nazioni prima che sono già di livello alto e molto impegnative per ragazzi che non hanno ancora sostenuto degli impegni così gravosi. Bisogna individuare bene i soggetti che possono tenere la condizione psicologica, i pony che riescono ad impattare già bene in queste Coppe delle Nazioni da subito. Dobbiamo amalgamare tutte queste condizioni per essere freddi e concentrati all’appuntamento finale. Bisogna arrivare pronti. Osserverò i binomi in alcuni concorsi: questo week end mi trovo a Manerbio, dopo abbiamo ad Arezzo una grande selezione, poi dopo abbiamo la prima tappa a Lamprechtausen dove c’è la prima Coppa delle Nazioni, dopo poco tempo altre due tappe Hagen e Wierden, di mezzo ci sono i Campionati italiani e poi dopo un momento di calma e i Campionati Europei. Il primo pezzo importante della stagione va un po’ a finire. E’ solo tutto molto molto concentrato. Si va verso il periodo caldo e poi ci sono gli impegni scolastici di alcuni giovani cavalieri , abbiamo tante cose insieme da valutare,  per cui bisogna fare le cose con molta attenzione.”
"Ho fatto tanta gavetta in equitazione. reputo che si è più formati e preparati anche grazie alle tante esperienze
negative che forgiano dentro"
Photo Courtesy Giuseppe Forte

“Si legge nel comunicato in cui la si annunzia Ct nazionale…ruolo nel quale lei ha già dato ottime soddisfazioni alla Lombardia. Può ricordarci in che termini queste soddisfazioni? Da quanti anni lavora per la Lombardia?
“ Sono già diversi anni che lavoro per questa regione. Dopo un periodo di pausa, adesso ho ripreso e sono già ormai 4 o 5 anni. Noi abbiamo dei trofei mirati che portano a Poniadi e Ponilandia e Verona. Sono queste le soddisfazioni più grandi ottenute nel corso di questi anni di lavoro. Abbiamo riportato delle vittorie in quasi tutte queste manifestazioni agonistiche. Per i ragazzini un livello 1,15 fino a 1,20 sono appuntamenti importanti. La Lombardia è sempre stata la protagonista e devo dire che abbiamo lavorato molto bene sempre cambiando i ragazzi perché l’età è di 14 anni quindi dobbiamo avere un ricambio continuo e valido per sostituire quelli che escono. Nonostante il rincalzo, i risultati sono stati sempre super. Meglio di così non sarebbe potuto essere. Sono e siamo molto soddisfatti del lavoro fatto. Ogni anno, ci tengo a dirlo, abbiamo dato sempre ai Campionati Europei due o tre componenti che venivano dai nostri circuiti e dalle nostre categorie. Tutti ragazzi nati dal nostro vivaio. L’anno scorso e due anni fa, credo, che almeno tre su quattro fossero lombardi. “
Per molti anni il pony è stato reputato un cavallo “nano” e non è assolutamente così, si veda l’estero. In maniera più profonda , che cosa significa lavorare con i pony?
 “ Non è più possibile reputarlo un cavallo nano! Ormai ci sono dei pony che sono dei mini cavalli, pur rispettando l’altezza prescritta. Sono strutturati bene anche perché le altezze che affrontano sono anche abbastanza ragguardevoli: si avvicinano molto anzi affrontano le stesse altezze dei cavalli. I campionati Europei sono già gare di 1,35 qualcosa può toccare anche il metro e quaranta. L’impegno ed il lavoro richiesto è paragonabile realmente a quello del cavallo. Quando non è così bisogna avere tra le mani davvero un bel binomio che capisca queste cose. I pony caratterialmente sono molto tosti e grintosi e la loro forza è sicuramente il carattere. Il binomio va creato assolutamente per fare delle  gare così importanti,  perché il ragazzino è alle prime armi, Quando si crea il legame tra i due vanno avanti a mille, però bisogna stare sempre attenti perché il pony ha molta personalità. Ormai però essendo questi piccoli animali diventati dei mini cavalli, le distanze, le combinazioni le linee si avvicinano molto quasi a quelle del cavallo. Non c’è grande sbalzo quando il bambino passa dal pony al cavallo , adesso. “
L’Italia a che punto è?
“ L’anno scorso l’Italia ha vinto i Campionati Europei! Era tanto che non accadeva. Non abbiamo tanti binomi purtroppo che facciano quelle gare alte e soprattutto abbiamo pochi pony per fare queste altezze perché le cifre di acquisto  sono notevoli. Inoltre bisogna considerare che un ragazzino a 16 anni non può più montare un pony ,  quindi bisogna occuparsi di ricollocare il  pony in qualche modo :  si tratta di  un grande investimento per un tempo abbastanza ristretto, una situazione  molto onerosa. Da noi non c’è grande cultura di allevare e produrre pony,  quindi il fatto di doverli acquistare all’estero restringe molto il cerchio. Quando abbiamo avuto per le mani dei buoni soggetti, il livello riesce ad essere altrettanto alto. C’è questo handicap, che riguarda anche i cavalli, non essendo il nostro paese zona di allevamento di grande livello purtroppo,  bisogna sempre andare a cercarli all’estero. Mettiamo tutte queste cose insieme, unite  al dettaglio che la durata della carriera con il pony non è così lunga. Dai 14 ai 16 anni non sembra, ma il tempo è poco”
Sfatiamo allora un mito: Comprare il super pony all’estero fa andare direttamente al Campionato Europeo?
“ Purtroppo non è così! Se fosse così semplice, di gente che può comprarne ce n’è davvero tanta, anche se dopo bisogna rivenderlo. Però pur di arrivare al risultato la strada sarebbe praticata! Di pony che possono fare gli europei ce ne sono  all’estero, ma non è facile trovare e creare il binomio perfetto in così poco tempo!  Devi trovare un bel feeling, ma quindi stiamo parlando di bambini che non hanno dalla loro parte una tecnica consolidata ed esperienza. Non basta poi importare solo un lavoro, i due esseri devono conoscersi, identificarsi uno con l’altro. Poi i pony qualitativi  hanno anche molta personalità quindi ci vuole del tempo per  accettare chi c’è sopra. Il tempo è un ingrediente molto determinante per poter plasmare un bel binomio. Può capitare che uno vada in Inghilterra e Germania e subito parta la scintilla di una affinità  , ma deve essere veramente bravo il ragazzino. Se gli allievi fossero tutti così, sarebbe un lavoro molto semplice! Però le cose sudate e guadagnate sono molto più  equestri. Inoltre questi pony cambiano spesso mani, anche per loro essere sballottati da una parte all’altra, da un lavoro all’altro non è mica facile. Non sono delle macchine.  ”
"la mia esperienza di cavaliere è stata lunga. Ho fatto parte di diverse Coppe delle Nazioni"
Roma, Piazza di Siena : quando ancora c'era l'erba in campo!
Photo Courtesy Giuseppe Forte

La programmazione pony è stata affidata ad una commissione che sarà coordinata da Mino Palma e composta poi da Antongiulio Pieraccini e Daniela Tonali. Lei interagirà con questa commissione?
“ Loro avranno l’osservazione dei ragazzi nuovi che promettono ,  sul  territorio. Io devo dedicarmi a quella che è la parte alta ossia i ragazzi di prima fascia e portare avanti loro e tenere sempre d’occhio, giustamente, anche i ragazzi di seconda fascia perché come ripeto, il ricambio deve essere molto veloce perché i ragazzi a 16 anni escono”
Il momento pony rappresenta una occasione tecnica per i giovanissimi. Questa federazione mostra,  attraverso le sue scelte,  di essere molto attenta ai giovani.  Secondo lei in qualità di Ct quale è la differenza formativa e culturale  che mostra un ragazzo che è passato per un po’ nella gavetta pony?
“ Avendo fatto anche io tanta gavetta in equitazione,  reputo che si è più formati e preparati anche grazie alle tante esperienze negative che forgiano dentro. Trovo che chi ha lavorato sin da piccolissimo con i pony , pensiamo all’estero i bambini fanno le cacce ed il completo, si presenta nel giro grosso con una marea di esperienza alle spalle. La gavetta dà un aiuto in più in caso di difficoltà tecnica , circostanza negativa, un problema, si riesce ad uscire fuori con intelligenza e con saggezza e con la mente fredda. Chi ha già conosciuto queste cose a livello inferiore,  già da bambino,  non avrà problemi in  proseguo di carriera. Imparare a reagire di fronte all’imprevisto porta a completare la struttura dell’allievo sia fisica, che mentale organizzandosi  con l’animale. La tranquillità e la freddezza sono i due elementi più importanti in ambito equestre, praticare l’equitazione una volta a settimana non basta, oppure devi avere delle doti pazzesche personali che alla fine non bastano perché al momento del dunque gli altri passano avanti. Uno inventato non resta a lungo. Trovo che lo sport abbia comunque il merito di far tornare sempre i conti alla fine.”
La squadra di tecnici assemblata da Di Paola mostra di avere quel bel filo comune che noi aspettavamo da tanto: c’è molta scuola italiana. Troviamo due allievi di Mancinelli  e Raimondo D’Inzeo – lei e Giorgio Nuti- abbiamo tre allievi di Piero D’Inzeo: Natale Chiaudani, Piero Coata e Stefano Brecciaroli, nipote di Piero.
Allora forse il famoso progetto unico che voleva realizzare la precedente gestione, forse si potrebbe concretizzare attraverso di voi ed il vostro lavoro. Cosa ne pensa?A lei una altra grande e bella responsabilità culturale ?
“ Parliamo davvero tutti la stessa lingua proveniente dalla scuola italiana. Siamo nati lavorando in scuderia anche a contatto   con  i vecchi marescialli che abbiamo fatto in tempo a conoscere. io posso annoverare Defendente Pogliaga quale primo istruttore all’età di 13 anni, una cosa che va indietro nel tempo, sa ho 60 anni. Anche Giorgio Nuti ha lavorato con una figura del genere, il Maresciallo Pennuti. Tanti non li conoscono,  mai marescialli  allora erano i pezzi forte dell’equitazione italiana. Si,  trovo che questa federazione abbia centrato diverse persone. Non ci sono sbalzi di ideologie . Certo non è facile, perché può essere che tanti ragazzi abbiano preso una impostazione diversa- pensiamo alla staffa presa tanto in punta! - Non voglio dire semplicisticamente che uno deve montare solo  sollevato. Però i top riders di oggi montano con leggerezza e velocità come se fossero in pista quindi bisogna stare attenti a dare delle definizioni, perché ciò che passa per moderno oggi non è altro se non la vecchia cara scuola italiana. Anche gli stessi Jerry Smit e Roberto Arioldi  sono perfettamente in questo mood. Roberto Arioldi è un funambolo ed è molto personale,   ha lavorato con Mancinelli,  lo stesso Jerry anche se ha addosso molta scuola tedesca,  ha avuto parecchio  a che fare con noi! Trovo che c’è un bel gruppo di persone. Noi desideriamo solo proseguire con semplicità ed onesta quello che ci hanno insegnato i nostri maestri illustri. Sono andato recentemente a vedere uno stage diretto da Giorgio Nuti. Era un po’ che non lo vedevo lavorare, ma mi ha riportato tanto indietro negli anni. Abbiamo vinto con quegli insegnamenti semplici lineari e coerenti che funzioneranno sempre. Spesso è strategico usare grandi paroloni e rendere le cose difficili e complicate quando la strada maestra è tanto semplice e precisa. E’ come a tavola, se l’insalata è buona, non c’è bisogno neanche di condirla! “
"Noi desideriamo proseguire con semplicità ed onestà quello che ci hanno insegnato
i nostri maestri illustri"
Troppo Forte diceva l'articolo del tempo che ci ha inviato Giuseppe Forte.











martedì 9 maggio 2017

TOMMASO GERARDI: “BISOGNA MONTARE BENE IN AUSTRIA PER CONTINUARE A GIRARE ALL’ESTERO"

"Venus è una cavalla calda, ma in maniera differente dai cavalli che ho sempre montato.
Grazie a lei ho cambiato il mio modo di montare"
Photo courtesy Tommaso Gerardi


Il giovane cavaliere Young Rider monta a Pantano di Pignola in provincia di Potenza. Grazie all’ottima prestazione ad Arezzo è stato convocato per lo CSIO giovanile di Lamprechtausen. Monta “VenusZ” una cavalla di 16 anni che come diceva la canzone di Frankie Avalon “make my dreams come true”…
Ecco cosa ci ha raccontato Tommaso al telefono in attesa di partire per l’Austria per la gara che si terrà dal 18 al 21 maggio
A CURA DI GIULIA IANNONE
Facciamo un commento sulla due giorni del test event durante i quali sei arrivato quarto con doppio zero e settimo con 0/4? Un bilancio ed un tuo parere sulla performance di gara.
“ La cavalla aveva già saltato lì ad Arezzo.  Tre  settimane prima al Toscana Tour aveva fatto le gare grosse di 1,45-1,50 saltando molto bene, quindi era molto in forma. Il primo giorno, al test event,  abbiamo fatto un giro un po’ di esercizio senza tirare troppo la gara però sono rimasto nel tempo, perché la difficoltà del percorso è stata proprio rimanere nel tempo . infatti  molti hanno fatto una o due penalità di fuori  tempo, invece io ho mantenuto, durante tutto il percorso, traiettorie molto strette senza esagerare, facendo un percorso di esercizio in vista del  Gran Premio del giorno successivo. Il lunedì abbiamo fatto il gran premio e la cavalla ha saltato molto bene e penso di aver montato anche io abbastanza bene. Poi nel secondo giro ho provato  a tirare un po’ la gara e però è venuto un errore.  Mi  reputo molto soddisfatto comunque. Era un giro molto impegnativo, specie la prima manche, sia per quanto riguarda il tempo che per quanto riguarda la difficoltà del tracciato. L’ultima parte era molto tecnica!”
Aspetta Tommaso. Entriamo proprio nel dettaglio tecnico: Su cosa hai cercato di porre maggiore attenzione?
“ a fine percorso la mia cavalla si scalda un po’. Dopo il numero 7 c’erano delle linee spezzate un po’ corte e poi, proprio l’ultima parte del percorso era un po’ in discesa c’era una gabbia un po’ trasparente come penultimo salto sempre in discesa e poi i sei galoppi finali ancora molto corti verso la porta,  quindi che potevano causare degli errori. Quella è stata forse la parte più errorabile di tutto il percorso. Però sono riuscito ad interpretarla bene.”
Come ti eri preparato per questo appuntamento agonistico?
“ Come preparo tutte le gare di un certo livello. Non cambiando nulla della routine che ho acquisito e senza fare nulla di particolare. Venus è una cavalla molto esperta quindi, quando sono a casa,  lavoro principalmente in piano e cerco di tenerla sempre molto sciolta. Poi lavoro anche molto sul fiato. Salta davvero pochissimo a casa, magari eseguiamo qualche esercizio una settimana prima dell’impegno agonistico per mantenerla in allenamento, ma effettivamente non saltiamo mai. E’ esperta”
Parliamo allora di questa Venus. Abbiamo capito che è molto esperta, ma presentacela tu nel modo migliore?
“ Venus l’abbiamo presa  intorno al periodo di Natale dell’anno scorso.  Era  in Toscana e ce l’ha segnalata Stefano Paperini perché era una cavalla che aveva fatto già delle gare importanti. Sottolineo che è una cavalla di 16 anni con alle spalle Gran Premio Italia e Campionati Young Riders.  Nell’ultimo periodo , se non sbaglio, non stava facendo più tante competizioni. Non mi sono affiatato subito, perché è una cavalla completamente diversa dai cavalli che avevo montato fino a quel momento. Ho sempre montato cavallini molto piccoli e caldi. Lei è calda ma in una maniera differente, più grossa! Grazie a lei ho cambiato il mio modo di montare rimanendo sempre un po’ più indietro al movimento. Ho impiegato veramente tanto tempo ad instaurare il binomio, forse anche per via della caduta in cui sono incappato propria alla vigilia della nostra prima gara insieme a Cattolica. Subito dopo sono tornato a casa ed abbiamo cominciato a lavorare più duramente. Dovevo cercare di mettermi insieme prima dei campionati italiani e ce l’abbiamo fatta, siamo andati molto bene. Ma Venus era solo al 50 % perché non era ancora in perfetta condizione atletica. Veniva pur sempre da un periodo di fermo”
 Ecco Tommaso Gerardi in una splendida immagine dello CSIO junior di hagen
Photo courtesy Tommaso Gerardi facebook page

Dove monti e chi è il tuo tecnico di riferimento ?
“ Monto a Pantano di Pignola, provincia di Potenza. Il mio istruttore è mio padre Vito, da sempre. Con lui ho cominciato. Però negli ultimi anni sono venuto a contatto con molte personalità equestri:   cavalieri del nostro paese ,che non mi negano consigli e suggerimenti,  cavalieri esteri che osservo molto, tecnici che ho potuto incontrare in stages, - cito ad esempio Palmizi con cui ho lavorato ultimamente proprio in occasione di un clinic.  Inoltre  tutto l’anno scorso ho potuto  ricevere il  supporto tecnico prezioso  di  Eric Loradour che è stato il tecnico della nazionale, con il quale abbiamo fatto il ritiro prima degli europei. “
Cosa significa praticare l’equitazione in una regione del sud Italia realmente poco equestre?
“ E’ tutto molto più complicato, non solo per quanto riguarda le trasferte, ossia per raggiungere le sedi di gara. Siamo effettivamente decentrati dal cuore pulsante dell’attività equestre. Però voglia di fare e di imparare non mi mancano e devo attribuire grande merito al supporto fondamentale dei miei genitori, che fanno moltissimi sacrifici per me e per la mia equitazione. Faccio meno gare, scelgo quelle più importanti in posti facilmente raggiungibili e quindi  più vicini a noi. Ho in testa un obiettivo ben chiaro e questo credo rappresenti una ottima motivazione che mi spinge a montare in un certo modo ossia con precisione, puntualità e serietà”
Su face book, all’indomani del test event, hai ringraziato tuo padre, Paperini e Loradour. Ci spieghi la motivazione?
“ Stefano Paperini lo conosciamo da molti anni. E’ stato anche tecnico del corso istruttori di mio padre. Da anni suggeriva di cercare un cavallo esperto come Venus per poter intraprendere una carriera giovanile di un certo livello, Eric Loradour e Stefano Scaccabarozzi che sono stati i tecnici dello scorso anno,  perché scegliendomi, mi hanno dato la possibilità di girare in trasferta all’estero tra Austria , Germania ed Irlanda ,  e questo mi ha fatto crescere notevolmente in termini di esperienza e consapevolezza. Sono stati tanti i consigli e le indicazioni non solo di tipo tecnico ma psicologico emotivo e direi umano. Diventare, come diceva Eric sempre, un vero uomo di cavalli”
Siete tutti amici in campo. Quale dei tuoi compagni ti è piaciuto di più osservare, perché secondo te ha interpretato molto me i tracciati di visione?
“ Come Young rider apprezzo molto Guido Franchi sia per lo stile di monta che per la concentrazione in campo. Per tutto. Sono invece rimasto moto contento della vittoria di Camilla Franci, perché monta un cavallo molto complicato. Dopo quattro anni di lavoro e dedizione, è riuscita ad esprimere il meglio vincendo un Gran Premio del test Event , risultato che si assomma a tutti i piazzamenti del Toscana Tour. Credo che sia stata incredibile ed io la ammiro molto. “
Ti aspettavi di essere convocato subito per la squadra di Lamprechtausen?
“ Essendo il mio primo anno da Young Rider speravo di fare almeno una uscita all’estero anche quest’anno per continuare a fare esperienza sui giri young riders che sono molto più complicati. Lavoravo per questo. Sono molto contento di essere stato convocato a Lamprechtausen di nuovo in squadra. Per continuare e fare le altre tappe all’estero bisognerà fare bene lì perché Wierden ed Hagen sono molto più complicati. Me ne sono accorto l’anno scorso! “
Adesso come prosegue il tuo programma agonistico?

“ Con Venus si lavora in piano. Ho partecipato ai campionati Centro meridionali con altri due cavalli. Posso contare su quattro cavalli ma Venus è la prima cavalla che utilizzo solo per le gare di rilievo. Ho una altra cavalla che salta i Gran Premi ma è poco costante, la utilizzo in gare medio alte perché è molto veloce; una altra cavalla che impiego nelle 1,30-35 anche lei molto veloce.  Per il resto bisognerà aspettare l’esito della gara in Austria”
"per il proseguo di stagione bisognerà aspettare l'esito della gara in Austria"
Photo courtesy Tommaso Gerardi facebook page

sabato 6 maggio 2017

“LA MIA VITTORIA E’ QUESTO FEELING CON TOKYO DU SOLEIL”


"Ho montato motivato e rilassato perchè Tokyo mi aveva detto che voleva fare zero"
Photo courtesy Luca Marziani 

A poche ore dalla Vittoria della squadra italiana nella Coppa delle Nazioni dello CSIO 4* di Linz, Luca Marziani ci ha raccontato al telefono emozioni e sensazioni di questa meravigliosa  affermazione, con la mente già rivolta alle prossime gare.
A cura di GIULIA IANNONE

Proviamo a descrivere a parole l’emozione di questa bella vittoria dell’Italia in Coppa delle Nazioni a Linz?
“ Penso che è stata davvero una bellissima vittoria, forse perché è stata così sofferta mi è apparsa stupenda. Credo che in una Coppa delle Nazioni, quando affidi all’ultimo binomio della squadra le sorti della gara, su questo pesa e cala una forte pressione. Questa di Linz era tutta nelle mie mani. Devo però essere sincero, ma grazie al cavallo che ho la fortuna di montare ossia Tokyo du Soleil, non ho avuto tanta ansia per questa fase finale di gara. Ho fatto gli ultimi 4 salti in campo prova e sono entrato concentrato, con un po’ di pressione certo ma veramente convinto di farcela perché il cavallo mi ha lanciato dei chiari segnali perché voleva fare zero per me. Quindi ho montato rilassato e sereno perché Tokyo mi ha fatto sentire la sua partecipazione e collaborazione. Questa è stata la vera carta vincente: mi sono aggrappato a lui e lui ha mantenuto la promessa. Eccezionale! Un rapporto speciale che continua a darmi sempre più soddisfazioni. “
"Ho capito a Lummen che questo stallone salta tutto quello che ha davanti,
basta solo dargli fiducia per saltare"
Photo courtesy Luca Marziani 

Come si era preparato per Linz?
“La settimana scorsa sono stato a Lummen con la squadra ma non facevo parte del team ho saltato nel gran premio. Il giro era veramente grosso e lì ha fatto un errore sul penultimo salto per colpa mia. Però credo che sia servito molto questo, oltre che poter stare anche con Roberto Arioldi lavorando sempre insieme anche se in gara, credo che quel concorso a Lummen mi ha dato l’ultima conferma che cercavo nel cavallo. Si trattava del primo 5 stelle di quella entità, perché Lummen è alla pari del Gran Premio Roma e di Gran Premi importanti, ma lì l’ho sentito veramente a suo agio. Lì ho capito che questo stallone salta tutto quello che ha davanti, basta solo dargli la fiducia per saltare.”
Come è stato essere in squadra assieme ad un Jerry Smith capo equipe?
“ Jerry è stato disponibilissimo, ci ha aiutato, supportato, ci ha motivato e trasmesso tanta serenità. Devo dire che la forza di questa squadra è stata il gruppo. Dal primo giorno uniti e devo dire che il giorno della Coppa c’era una energia particolare. E’ bello quando è  così, è come montare tutti con tutti. E questo dà grande forza e voglia di fare. Abbiamo avvertito in questa situazione questa bella atmosfera motivante”
Raccontiamo allora qualcosa dei tuoi compagni di gara e sulla loro prestazione?
“ Emanuele Gaudiano su Chalou al primo giro fa 12 penalità. Saltava molto bene il cavallo ma dopo la riviera è rimasto un po’ forte : ha preso il sopravvento sull’imboccatura. Da dopo la riviera in poi il tracciato non dava neanche un respiro, ed il cavaliere  non ha potuto  fare interventi forti sulla bocca e quindi sono venuti errori alla fine. Poi ha cambiato imboccatura ed ha saltato super, ovvero ha saltato super anche al primo giro! Davide Sbardella su Triomphe ha chiuso con 1/0 montando come se stesse facendo un warm up, massima tranquillità e calma, il cavallo perfetto. Luca Maria Moneta ha chiuso con 0/6 su Herlod N . Ha montato in maniera eccellente ed impeccabile al primo giro, ha messo tutto se stesso in quel percorso. Montava con sicurezza e determinazione. Voleva il netto e lo ha fatto. Nel secondo giro ha avuto un imprevisto. Volendo preparare meglio la linea per la riviera , in cui c’erano  6 tempi molto lunghi. Visto che al primo giro aveva attaccato troppo la riviera, ha preferito attaccare prima il verticale, ma dopo il cavallo,  su quella situazione si è sentito un po’ incerto e non è partito. Quindi è venuta una fermata. Poi Luca è rimasto lucido freddo e concentrato perché ha tenuto le 4 penalità-  le sei sono 4 per la fermata e certo due per il tempo-  ma è rimasto dentro le 8 penalità, cosa strettamente necessaria  per il risultato di squadra”
Lei è in ottimo stato di forma: nel campionato italiano passa alla storia con una incredibile rimonta dal 19mo al quarto posto, a Linz consegna la vittoria alla squadra facendo il percorso perfetto. Ora che si fa?
“ Ci prepariamo tutti bene per Roma. Piazza di Siena è il concorso cui teniamo molto. Ancora un banco di prova per Tokyo du Soleil.”
Vorrebbe essere in squadra?
“ Chi lo sa ! 50 e 50? Sarebbe bello perché mai come in questo momento mi sentirei pronto però è chiaro che ci sono binomi con un po’ più di gare alle spalle. Mi piacerebbe tanto, comunque la stagione è lunghissima e ci sono tante gare importanti da fare. L’ultimo obiettivo stagionale sono i campionati d’Europa. Quello che mi fa piacere è sapere di avere un cavallo come Tokyo: ora ho avuto certezza che può essere competitivo in tutte le gare del mondo. Per cui se sarà Roma o un altro campo, ci sarà un campo per vincere insieme allo stallone Sella Francese. E saremo sempre molto motivati! Ma oltre a Tokyo , come cavalli eccezionali ho Saxo e Don’t worry, quest’ultimo è un cavallo che sta al suo terzo internazionale. L’ho portato anche qui in Austria. Ieri nella gara ranking fa zero concludendo al decimo posto senza forzare l’andatura ed oggi fa un errore all’ultimo nel piccolo gran premio, ma è un cavallo in cui credo molto  e penso che  potrà essere al pari di Tokyo. Scusate vorrei parlare anche del grigio Saxo, che ha chiuso al settimo posto nella qualifica 150 e sesto nella 155 di oggi, qui a Linz”.


venerdì 5 maggio 2017

“ RIFLETTORI SU BERLINA M ROMAGNOLO Z ”

"Eccola Berlina M tra le dita sapienti del super tecnico Henk Nooren"

La cavalla belga scomoda una personalità equestre come   Henk Nooren che, dal Belgio in aereo,  vola a Roma per venire a provare la cavalla che ha visionato su face book individuata dal proprio agente “horse scout”…
A cura di Giulia Iannone


“Henk Nooren  ha un agente che effettua per lui lavoro di horse scouting” così ci ha spiegato questo mattina Piero Coata, mentre a bordo campo nella propria scuderia fuori Roma,  raccoglieva qualche idea subito dopo la visita “eccellente” a Campagnano del super tecnico belga Nooren. 
"ha colpito il garbo e la delicatezza di Henk
 nel presentarsi a questa cavalla che montava oggi per la prima
volta"

“questo horse scout ha trovato il video di Berlina M Romagnolo Z su face book, nella pagina di Valeria Michelangeli che, di ritorno dal Campionato italiano assoluto dello scorso aprile,  ha pubblicato il video di gara della figlia di Berlin, nata nel 2008. Henk Nooren ha visionato anche altri video della cavalla belga, prima di decidere di effettuare una trasferta in Italia per venire a provare, tra gli altri soggetti, la nostra cavalla, che sinceramente io vorrei continuare a tenere con me perché sono certo che avrà una ulteriore maturazione ed evoluzione e vorrei non solo esserne testimone ma anche ancora artefice. 
E' stata Valeria Michelangeli a presentare al tecnico belga Berlina

Sono stato lieto” ha continuato Piero Coata “ di questa prova perché ho potuto osservare il frutto della mia intuizione e del mio lavoro, tra le dita eccellenti di un così grande cavaliere e personalità equestre.
Simone Coata "deus ex machina" di questo incontro insieme ad Henk Nooren

 La cavalla baia ha avuto un bellissimo exploit ad Arezzo, ed ora comincia con più consapevolezza a mettere in evidenza tutte le sue potenzialità ed attitudine al salto, che io sinceramente, avevo apprezzato già da quando aveva solo 5 anni. 
Piero Coata osserva la sua cavalla di 9 anni tra le dita sapienti del tecnico belga
" è una conferma in più che il lavoro classico di scuola italiana è sempre valido ed universale"

Mi ha riempito di orgoglio e piacere sapere che uno dei miei esemplari  abbia colpito l’occhio esperto di un uomo di cavalli così preparato, sensibile e competente e questo mi dà ulteriore conferma che il lavoro classico, graduale, attento, minuzioso e progressivo di scuola italiana, è universale, sempre valido tanto da accomunare il pensiero equestre anche di chi vive oltralpe.” 
Due tecnici pensierosi...il silenzio fa rumore anche se pensato in due lingue diverse!
Accanto Luca Coata

 L’allievo di Piero D’Inzeo ha inoltre confidato in chiusura di questa conversazione”mi inorgoglisce la visita e l’incontro di oggi con Henk Nooren, ma al contempo lascia in bocca un sapore amaro perché la cavalla di cui stiamo parlando , seria competitiva diligente attenta volenterosa e di bel modello,  ha fatto prendere un aereo ad una figura equestre  dall’ estero per venirmi a trovare in scuderia oggi, mentre in Italia nessuno tra i nostri tecnici del settore salto ostacoli si accorge o si è accorto di avere in casa un così buon cavallo giovane e promettente tanto da apparire oserei dire “invisibile” passando e restando nell’ anonimato, come una ombra solo degna di silenzio”.
sembra proprio che Berlina ed Henk, culturalmente legati dal luogo d'origine, si siano intesi subito