martedì 23 giugno 2020

PAOLO MARIO DE SIMONE E’, IN GERMANIA, IL PRIMO CAVALIERE DA ELMAR LESCH.

Photo courtesy Helga Droghetti for Paolo Mario De Simone
"Sono in Germania da circa un anno e mezzo.Ho il ruolo di primo cavaliere, quindi oltre ad avere il compito di montare a cavallo, seguo  una relativa gestione del personale, del parco cavalli, della programmazione gare, del training e simili. "

Di Giulia Iannone
Il giovane completista romano, dopo una esperienza in Belgio da Philippe Le Jeune e Lucia Vizzini, attualmente lavora in Germania, in una scuderia a 50Km da Amburgo. Tutti i dettagli in questa intervista…
Come mai ti sei trasferito in Germania: come ti trovi, dove lavori, di cosa ti occupi?
“Sono in Germania da circa un anno e mezzo. Mi trovo molto bene e lavoro con Elmar Lesch , un cavaliere tedesco che si occupa anche di commercio di cavalli da completo, ormai da tanti anni. La sua scuderia si trova  ad una cinquantina di km da Amburgo, non lontano dalla regione Holstein. Ho il ruolo di primo cavaliere, quindi oltre ad avere il compito di montare a cavallo, seguo  una relativa gestione del personale, del parco cavalli, della programmazione gare, del training e simili. Tecnicamente sono seguito da Elmar sia in dressage, concorso che  campagna”.
Come hai trovato questa scuderia in Germania: è stato per caso o avevi un contatto?
“Ho incontrato Elmar nel 2017, durante un concorso a Waregem, lui era il mio vicino di box. Parlando del più e del meno,  gli ho confidato che mi sarebbe piaciuto fare una esperienza in Germania. Poi è passato un annetto e nel frattempo sono stato  in Belgio da Philippe Le Jeune e Lucia Vizzini. Quindi ho aspettato ancora un po’, attendendo la fine della stagione 2018,e  così ho pensato di chiamare Elmar e ci siamo messi d’accordo per il mio trasferimento. Eccomi qui. “
Come hai vissuto la fase della pandemia stando in Germania?
“Chi   fa questo sport in maniera professionistica, è stato abbastanza fortunato, almeno nel mio caso, vivendo in scuderia ed essendo necessario continuare a muovere i cavalli. Come  professionista, non ho subito alcuno stop necessario, solo, non siamo potuti andare in gara o fare training. I cavalli andavano tenuti in lavoro ed è quello che abbiamo continuato a fare. “
Come ti sei trovato tecnicamente con questa realtà equestre?
“ Sicuramente possiamo dire che la mia situazione equestre è cambiata in grande. In tal senso qualcosa, andava  rivisto e  modificato.   Ci sono metodologie ed impostazioni e stili diversi, come  anche la visione del concetto  tempo e del raggiungimento di un obiettivo.   Tecnicamente credo di essere stato preparato in Italia nel migliore dei modi, per quello che è possibile, essendo arrivato in Germania all’età di 23 anni.  Ci sono state delle cose da rivedere : in primis la mia posizione in sella, non sono mai stato correttissimo, e poi il modo di vedere il lavoro. Ogni tanto è un po’ meno flessibile, se mi si passa il termine. Qui mi sono trovato a dover essere più conciso in quello che chiedo nel lavoro, più chiaro in quello che mi aspetto da me stesso, nel lavoro e di conseguenza, in sintesi “ più resa con meno spesa”. Non in termini di scorciatoie, ma nell’essere veramente precisi e corretti nel lavoro, avendo un gran numero di cavalli da montare, non posso permettermi di lavorare una ora e mezza a cavallo. Il fatto però di dover montare tanti cavalli diversi, che siano giovani meno giovani, forti piccoli, meno o più insanguati, la trovo una cosa molto utile e penso sia una esperienza che chiunque dovrebbe fare. Sicuramente, mette in difficoltà, non è stato facile e tutt’ora non lo è, spesso mi trovo in situazioni abbastanza scomode, ma penso che  capiti a tutti e deve essere così.”
Photo courtesy P.M De Simone facebook
"Qui ci sono dei cavalli molto interessanti, che spero di poter portare avanti il più possibile, e nel miglior modo.  In questa location di eccezione, mi auguro  di poter realizzare qualcosa di intelligente e utile. “


Come si svolge una tua giornata tipo?
“La mia giornata inizia alle 6,30 in scuderia, viene somministrato  fieno e mangime e facciamo qualche box. Sette e mezza colazione, otto cominciamo a montare, fino alle 13,30, riprendiamo alle 14,30 diciamo nel pomeriggio cerchiamo di finire tutto. Generalmente cerchiamo di montare 7 cavalli la mattina e 3 massimo 4 nel pomeriggio”.
Ho visto che sei stato in gara: come è andata? Che cavalli hai a disposizione?
“Dal 9 al 14 giugno,  sono stato a Westerstede,  la prima gara  della stagione è stata  fantastica, forse perché l’abbiamo attesa tutti con grande ansia. Abbiamo trovato una organizzazione eccellente, si capiva che tutti si sono impegnati e sforzati molto per l’occasione, è stata una gara lunga, divisa in tanti giorni, sono intervenuti tantissimi cavalieri e cavalli, tante prove, cavalli giovani, formula  internazionale e nazionale. Penso che sia stato molto faticoso per gli organizzatori. In questo internazionale ho portato il mio New Daily ed una altra cavalla, Campesina,  che ho in lavoro e che prima era montata dal precedente cavaliere di punta di Elmar. Ho buone chances per avere 4 o 5 cavalli in lavoro a livello internazionale, verso fine stagione che a questo punto è relativamente vicina, per via degli sconvolgimenti. Spero comunque presto di poter contare su questo parco cavalli, come mi è stato prospettato. La mia stagione non so come procederà, normalmente andiamo avanti abbastanza a piccoli passi, ci sono i cavalli giovani, quindi potremmo pensare al Bundenschampionate, una programmazione dei cavalli giovani è relativamente più facile di quella di cavalli esperti. Le gare internazionali prendono molti giorni, c’è da pensare a chi rimane a casa, chi va in gara, il groom da prendere. Non so molto sulla stagione. So che sono in programma tre o quattro nazionali e forse  un internazionale, ma non mi sbilancerei più di tanto. “
Photo Courtesy P.M De Simone facebook
"ogni professionista nel corso degli anni, ha creato il suo modo di far funzionare le cose.  La  cosa più importante, è essere metodici e capire esattamente cosa si vuole ottenere e raggiungere nel lavoro."

Con la lingua come te la cavi?
“Si tratta di una scuderia abbastanza internazionale, quindi sfoggiando il mio inglese, me la cavo bene. Il tedesco procede, ma la preferenza è sull’inglese. “
C’è un pochino di tempo da dedicare a te stesso e ad una vita personale?
“ Beh stando a casa, in Italia, ho sempre potuto godere delle mie comodità quando tornavo a casa. In linea di massima quando montavo da Giovanni ed Alessandra Bonaccorsi, Pony Club Athlion Sabina,   ho trascorso molto tempo in scuderia, anche vivendo in un certo senso da solo, o comunque stando sempre in gara, quando ero nel mio paese la mia vita ha sempre ruotato attorno alla scuderia.  Non ho mai sentito particolarmente la mancanza di casa. I miei genitori mi sono stati sempre vicini e mi sostengono sempre , e questo mi basta. Certo,  mi mancano gli amici ed altre cose del mio paese d’origine, ma devo dire che mi sto impegnando per costruire una vita, il più possibile adatta alla mia età ed alle mie esigenze. Qui i ragazzi sono molto simpatici, e nonostante il numero e la qualità dei cavalli, il mondo del completo è abbastanza piccolo, quindi si riesce a socializzare facilmente e non rimanere troppo soli. E’ piacevole. “
Una curiosità: Non hai accento romano. Che origini hai?
“Sono di origine romana, ma mia madre è milanese   Eppure, non  ho trascorso mai troppo tempo a Milano. Lei non ha per niente un accento romano, ed anche  mio padre non ha inflessioni della lingua. Ho sempre cercato di esprimermi bene, con proprietà di linguaggio, ed in maniera neutra. Non mi sono mai troppo immedesimato nella romanità, intesa come parlata ben evidente, se non in situazioni particolarmente amichevoli. “
 Può sembrare una domanda strana, ma credo sia importante per gli aspiranti giovani cavalieri. In qualità di primo cavaliere di questa scuderia, tu pulisci anche qualche box?
“L’annosa questione dei box!  All'occorrenza, ogni tanto li faccio! Non tutti i giorni. Qui c’è un gran via vai di famosi praticanti, ragazzi che vengono per fare lezioni ed imparare un po’ il mestiere in cambio di lavoro. C’è anche un buon ricambio di personale e c’è un addetto a questo settore. Qualora manchino entrambe queste figure, allora aiutiamo anche noi per garantire la normale efficienza della scuderia. “
Photo Courtesy P.M De Simone facebook
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dover montare tanti cavalli diversi, che siano giovani meno giovani, forti piccoli, meno o più insanguati, la trovo una cosa molto utile e penso sia una esperienza che chiunque dovrebbe fare."

In Italia, tu hai avuto anche un coach di matrice tedesca. Ti è servito?
Si ho avuto un dressage coach, in Italia, di matrice tedesca. Paolo Margi,  aveva passato del tempo in Germania,  e questo mi è servito molto, a  livello di metodo ed anche a livello tecnico. Poi ogni professionista nel corso degli anni, ha creato il suo modo di far funzionare le cose.  La  cosa più importante, è essere metodici e capire esattamente cosa si vuole ottenere e raggiungere nel lavoro. Questo è sempre stato un punto forte di Paolo  Margi, Giovanni ed Alessandra Bonaccorsi.  Non  mi è mai mancato nulla, sono stato molto fortunato nell’aver avuto una educazione, dai miei genitori prima, e poi a livello equestre da parte di Giovanni ed Alessandra, permeata di etica e dedizione al lavoro, e di questo sarò loro molto grato, perché mi rendo conto adesso di quanto sia utile ed indispensabile. “
Pensi di rientrare presto in Italia o desideri trasferirti definitivamente all’estero?
“Non so quando rientrerò in Italia. Per ora non sto pianificando niente, sto cercando di programmare le cose qui in Germania a lungo termine, spero di poter dare il mio contributo al completo italiano. Nella vita di ogni sportivo, bisogna sapere quando sia il momento di fare un passo indietro e pensare ad alcune priorità di quel momento particolare. In questo momento non ho cavalli particolarmente competitivi, a livello 4 stelle o senior, quindi mi sta bene pensare a più lungo termine, ma spero di poter dare il mio contributo al completo italiano anche se non stando in Italia in maniera fisica. Qui ci sono dei cavalli molto interessanti, che spero di poter portare avanti il più possibile, e nel miglior modo.  In questa location di eccezione, mi auguro  di poter realizzare qualcosa di intelligente e utile. “