lunedì 22 giugno 2015

“ PORTALE RIPARTE DA LUHMUHLEN 2015”


 NEL CIC 3*   TERMINA IN SESTA  POSIZIONE   SU RUBENS DELLE SEMENTARECCE
Emiliano Portale su Rubens delle Sementarecce a Luhmuhlen 2015
Photo courtesy Katrin Evers, Special Thanks

Il completista italiano sul cavallo “made in Italy” -figlio di Dollar de la Pierre e Ballerina, che fu bronzo ai Campionati del Mondo nel 2011 e campione italiano nel 2013- porta a segno in Germania un bel risultato
A cura  di Giulia Iannone

Siamo riusciti a "ricostruire” la trasferta d’oltralpe day by day grazie alla disponibilità del cavaliere romano che ha tenuto un filo diretto con il web per aggiornarci in tempo reale sulla sua gara .
Ecco  quanto Portale ha detto subito dopo la prova in rettangolo d’apertura, senza sbilanciarsi troppo e con grande professionalità: "sono molto contento di Rubens, il cavallo  è rimasto serio e concentrato per tutta la ripresa"... ed ha aggiunto in merito alla scelta di gareggiare in Germania proprio a questo concorso internazionale "Mi hanno sempre detto che si tratta di una bell’evento agonistico, quindi ho deciso di fare una bellissima gara ed eccomi qui con Rubens !"
Ottavo  dopo la prova di  cross con 50,20 punti negativi - netto agli ostacoli e  3,20 per il tempo-  "la difficoltà più grande” ha commentato a fine giornata sempre tramite il web”  era la prima acqua perché erano una serie di sforzi uno dietro l'altro." Ed ha  aggiunto  entrando nel dettaglio " Il terreno era ottimo ed il giro era costituito benissimo. Il tempo era misurato un po' corto infatti sono entrati solo in 3 nel tempo.  Rubens ha saltato e galoppato benissimo, credo di aver perso del tempo i primi salti perché si sospendeva un po troppo."
 La prova di concorso ippico è stata  portata a termine  con un bel netto nel tempo che alla fine ha assicurato  il  sesto posto in classifica  con 50,20 pn.  
"Rubens ha saltato e galoppato benissimo"...
Luhmuhlen 2015
Photo Courtesy Katrin Evers, Special thanks

Mentre il CIC 3* è stato vinto dal tedesco Andreas Ostholt su So is Et con 42,80 pn. e 5 penalità nella prova di concorso, 4 agli ostacoli ed 1 per aver superato il tempo massimo. Il CIC 4 * è stato vinto dalla Tedesca Ingrid Klimke, in gran forma su Escada con 32,70 intonsi dalla prova di dressage. Terzo "ET" Michael Jung su Sam con 34,20 punteggio anche in questo caso integro dalla prova di dressage, durante la quale è nata la lievissima differenza con la prima classificata e Jonelle Price giunta seconda sempre con il punteggio designato dalla prova dressage, ossia 32,80. Dunque ancora una volta comprendiamo come la prova di apertura di rettangolo sia on ottima e seria ipoteca per l'andamento successivo della prestazione agonistica, dando per scontato, con binomi di questo calibro, che l'allineamento "astrale" sia all'insegna della perfezione.
"Come immaginavo,” ha dichiarato in conclusione Il completista italiano sergente dell’esercito, “ la prova di salto ostacoli si è rivelata molto selettiva, basti vedere che a fare netto e nel tempo siamo stati solo in 3, però sapevo anche, conoscendo ormai Rubens da un po' di anni, che il netto era alla nostra portata e così è stato.  Il giro era tutto a misura massima e con tutte le difficoltà possibili, doppia gabbia; gabbia di triplice e oxer , oxer tutti pari e profondi, 12 "numeri" e 15 sforzi. Rubens come è solito fare , in campo prova sembrava un po’ poco reattivo, ma è bastato capire che era il nostro momento e in campo ha saltato in maniera superba, anche un po’ gasati dal caloroso e sportivissimo pubblico d'oltralpe”
" un pizzico di rammarico per aver sfiorato il podio per soli 2 punti negativi"
Photo Courtesy Katrin Evers, Special Thanks

Tirando le somme sulla trasferta  in terra di Germania e volendo fare un piccolo bilancio a  mente lucida, Portale ha voluto aggiungere “Concludendo, torno a casa sicuramente con una maggiore sicurezza sulle nostre potenzialità, contentissimo per  la stupenda gara e per l'ottimo risultato, ma con un pizzico di rammarico per aver sfiorato il podio per soli 2 punti negativi."

giovedì 18 giugno 2015

Dedicato a Zigolo di San Calogero...

Zigolo di San Calogero ci ha lasciati oggi all'età di 30 anni, molti dei quali vissuti con la sua amazzone Roberta Gentini. Il Castrone baio del 1985 era un sella italiano da Joeux Fleurion x Nacchera III

UN BINOMIO IMPROBABILE ED IL SUO SOGNO: Roberta e Zigolo

Zigolo di San Calogero ci ha lasciati oggi all'età di 30 anni
Castrone sella italiano del 1985 da Joeux Fleurion x Nacchera III
Photo courtesy Gentini facebook page

 Ecco per Voi la storia di Roberta Gentini e Zigolo di San Calogero alle Olimpiadi di  Atlanta 1996.
“è stato lui, Zigolo a darmi la fiducia che mi mancava…”
Storia vera tratta dall’intervista realizzata nel novembre 2012 da Giulia Iannone
Tre anni fa stavo lavorando al libro dell’Ancce “ Il Completo alle Olimpiadi”. Fu in quella occasione che parlai al telefono con Roberta Gentini, amazzone timida e riservata e dotata di una sensibilità tangibile. Non riuscivo ad entrare nel suo mondo magico e silenzioso, finchè non le chiesi di parlarmi del cavallo della sua vita, Zigolo di San Calogero. Fu allora che le sue parole mi portarono indietro nel tempo e così iniziò a raccontare:
 “Montavo a Casorate Sempione con Livia Danese e spesso prendevo parte a stages tenuti dal Cavaliere Euro Federico Roman, trascorrendo anche alcuni periodi ad Acilia presso la sua scuderia. Seguivo  un iter normalissimo di gare, fino a che non ho iniziato a montare  Zigolo di San Calogero,  un cavallo, che mi era stato affidato dalla FISE.  Zigolo era un puledro di 4 anni  affidato ai cavalieri che lavoravano  ai Pratoni del Vivaro: il cavallo ebbe così un’ottima preparazione di base e partecipò al circuito ENCI con gare riservate ai cavalli italiani di 4 e 5 anni. In realtà questo  cavallo si era rivelato un  po’ particolare per il suo modo  differente ed originale  di saltare che dipendeva da una particolarità della sua conformazione fisica. Quando saltava: si spostava a destra.  Dopo la stagione agonistica dei 5 anni,  dal Centro Federale del Vivaro, Zigolo venne affidato alla Società Ippica  “Le Querce”  come cavallo da destinarsi  ai suoi allievi.  Quando arrivò in scuderia, io montavo già un’altra cavalla,  e lui venne  affidato ad una altra giovane allieva, che lo montò per due anni, portando avanti l’esperienza agonistica del cavallo partecipando al circuito UNIRE dei 6 anni e ad altre gare, tra le quali il bellissimo Campionato delle Scuole. Due anni dopo il suo arrivo alle Querce, per varie coincidenze, tra cui quella che la cavalla che montavo si infortunò, il suo affidamento passò a me; avevo 19 anni ed era il mio primo anno da young rider. Così cominciai a montare Zigolo di San Calogero, cavallo dell’allevamento siciliano di Pier Francesco Matarazzo. La particolarità di Zigolo, si manifestava durante il salto:  il cavallo batteva  prima di un salto,  e si riceveva in un punto, dopo il salto, a destra rispetto alla battuta. La  gestione di gara in tal senso si complicava un pò in salti come angoli, o in combinazioni in girata; ma la sua partecipazione alle gare con una infinita voglia di saltare, di fare sempre bene, un cuore e una volontà ineguagliabile, hanno fatto sì che la mia fiducia in lui fosse impareggiabile, senza che questa sua “unicità” finisse per preoccuparmi. Non aveva una bocca particolarmente difficile, infatti l’ho sempre montato in filetto. Oggi penso che la giovane età mi abbia aiutata tantissimo, quel pizzico di ingenuità ed incoscienza che ti fa sembrare tutto semplice e spontaneo. Io credevo in lui  e mi fidavo di lui. Pienamente. Non ero a disagio.  Avevo preso la mira! Il cavallo forse con un fisico “speciale” e  con una testa ed un cuore indescrivibile.  Quindi io appena Young Rider e Zigolo all’età di 8 anni ci siamo affacciati alle nostre gare fino ai Campionati italiani, andando sempre abbastanza bene per esempio un anno quarta, un altro settima, una buona prestazione all’Internazionale ai Pratoni del Vivaro, e poi nella   primavera del 1996, al tre stelle di Saumur presi la qualifica per le Olimpiadi. Non ci pensavo per niente. In fondo avevo cominciato  a montare Zigolo a 19 anni e poi  a 23  anni mi qualificavo per le  Olimpiadi di Atlanta!
Zigolo di San Calogero nel 1997 partecipa a Burghley agli Europei Senior con
Roberta Gentini
Photo courtesy Gentini facebook page

Il ritiro organizzato ai Pratoni del Vivaro sarebbe stato poi decisivo per stabilire i designati ai Giochi Olimpici. Sinceramente  non ci volevo andare.  Avevo preso parte a quelli Junior e a quelli Young Rider senza mai avere avuto l’opportunità di far parte di una  squadra; certo per ottime ragioni, ma questo mi aveva un po’ demotivata. Sarebbe stata un’ottima esperienza, mi dicevano tutti, ma un altro ritiro con il medesimo risultato non mi attirava. Furono le insistenze di Livia a convincermi, e alla fine andai ai Pratoni con gli altri: Marco Cappai, Ranieri Campello, Giacomo Della Chiesa, Lara Villata, Nicola Delli Santi, Ferdinando Acerbi ed Andrea Mezzaroba. . . l’ultima prova prima di dare i nominativi definitivi della squadra olimpica a me non andò poi così tanto bene. Per cui ero assolutamente sicura di non essere tra i sei che sarebbero andati ad Atlanta. Gli ultimi giorni sembravano eterni; l’esito non arrivava mai, la tiravano così per le lunghe! Poi mi dissero “ Torni a casa. Però tra una settimana si parte per i Giochi Olimpici.” Io non ebbi il tempo di realizzare! Non ho capito cosa stesse succedendo… Ho avuto la sensazione di vivere quella gara, come tutte le altre, non come se fossero realmente le Olimpiadi! Siamo partiti un mese prima per far acclimatare i cavalli, data la lontananza ed il fuso orario. Questo mese insieme ha creato quel legame che si definisce spirito di squadra, ma che non è facile da spiegare. E’ una magia, un’ armonia, una simbiosi che non è semplice da ritrovare. Credo che appartenga a quel momento e sia irripetibile. E’ stato tanto bello e come ovvio con qualche compagno di squadra il sodalizio e l’amicizia è stata ancora più intensa. Pur vedendoci sempre alle gare in Italia, era difficile creare questo collante ed affiatamento di squadra. Ma allora ed in quel contesto l’ho sentito forte e l’ho vissuto come una delle più belle esperienze della mia vita.  Zigolo si comportò bene in rettangolo, in quello non eccellevamo, ma cercando di mirare soprattutto alla precisione ed alla diligenza, riuscivamo a mantenerci più o meno sempre intorno alla metà della classifica. Un aneddoto delicato ma anche simpatico  da ricordare:  prima della partenza per Atlanta era venuto il mio maniscalco di fiducia a Roma a ferrarlo. Ovviamente come team avevamo un altro maniscalco. I due ebbero una lunga conversazione, diciamo che si scambiarono varie indicazioni perché il cavallo era anche complicato  da ferrare. In breve, a Daniele (il nostro maniscalco) occorrevano circa 3 ore per la mascalcia, cosa che aveva suscitato grande ilarità nel gruppo.  Ad Atlanta, i 10 giorni prima della gara il cavallo doveva essere riferrato. Quando il maniscalco ha tolto i ferri c’è stato un brivido....non sapeva più da che parte iniziare! La ripresa del lavoro dopo la ferratura, è stata un po’ più lenta… arrivati con i cavalli dalla scuderia ospitante, ai campi gara, diciamo che avevamo alle spalle una settimana di passo. Il cross era adeguato alla manifestazione: ma con lui io non avevo preoccupazioni particolari… montavo un gran cavallo!! Ho finito con una fermata ad una combinazione di cataste a fronte stretto… Peccato… ma ad un cross olimpico ci stà!  Ora se ci penso, credo che non riuscirei più a montarlo… il suo atteggiamento metteva in soggezione.. ma la sua forza, il suo coraggio e il suo gran cuore, hanno sempre fatto tutto!! … e forse, non essere stata un cavaliere maturo e di consolidata esperienza, è stata una fortuna… Lui mi dava una fiducia incondizionata.
"la sua forza il suo coraggio il suo gran cuore hanno sempre fatto tutto ....
LUI MI DAVA UNA FIDUCIA INCONDIZIONATA"
Arrivederci Grande cavallo
Photo courtesy Roberta Gentini facebook page

 Durante il periodo di adattamento al clima, scuderizzati con noi, c’erano anche i cavalieri della squadra di salto ostacoli. Anche con loro si è creata una bella armonia.  Il giorno della prova di salto ostacoli, uscendo dal campo dopo aver effettuato la ricognizione a piedi del percorso ,vengo fermata da Arnaldo (Bologni:componente della squadra di salto), il quale mi dice: ‘adesso tu vieni a rivedere il giro con me!!’  In campo prova prima del concorso, non avevo un tecnico che mi faceva saltare… ma l’intera squadra italiana del salto ostacoli!!!!  Questo è uno dei ricordi più belli… La prova di Concorso l’abbiamo chiusa con un errore sull’ultimo. Nella classifica finale abbiamo terminato in  15ma posizione individuale, mentre Marco Cappai in 14ma. Credo che decisero di mettere due giovani in squadra, me e Marco, assieme ai cavalieri di esperienza, per offrirci la possibilità di un  primo contatto ed una prima esperienza di Olimpiadi. Per il futuro!  Questa fortuna non l’ho più avuta… sono molte le cose che condizionano la possibilità di partecipazione ad un tale evento, e niente si è più incastrato nel modo giusto come allora… tanto meno la fortuna di avere un altro cavallo come  Zigolo... Con  lui l’anno dopo,  ho preso parte agli Europei e nel 1998 era stato inserito nella lista per i  Campionati del Mondo ai Pratoni del Vivaro. Purtroppo dieci giorni prima il cavallo ebbe un problema fisico che non permise la nostra partecipazione. Qualche tempo dopo quell’episodio, decisi di metterlo a riposo poiché dentro di me ritenevo che questo cavallo avesse già fatto tanto, aiutato da questo grande coraggio, disponibilità e generosità. I cavalli anziani della Federazione,  venivano accolti ai Pratoni permettendo loro di trascorrere così la  vecchiaia, al prato tutti insieme. Io ero talmente affezionata a questo cavallo e compagno delle mie più belle avventure, per tutto quello che mi aveva regalato,  che non potevo pensarlo senza di me. Ne chiesi una sorta di affidamento a vita ed ora, all’età di 27 anni lui è qui a casa con me.
 Tutti gli atleti, tutti,  hanno come sogno nel cassetto di andare alle Olimpiadi. Io non ci ho mai pensato perché in fin dei conti non ho mai avuto molta stima di me stessa; è stato lui, Zigolo a darmi la fiducia che mi mancava…  Alla fine, penso che un  binomio improbabile ha vissuto un sogno.          


mercoledì 17 giugno 2015

ROMA “NEW ENTRY” DI PRESTIGIO DEL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA TAPPA ROMANA DI SETTEMBRE ALLO STADIO DEI MARMI
Photo di Giulia Iannone
Lo Stadio dei marmi oggi ancora non attrezzato per ospitare il Global, lo rivedremo a settembre con il "nuovo" look...

L’inviato Giulia Iannone
E’ stata presentata a Roma, al Salone d’Onore del CONI, la Tappa Romana del Longines Global Tour.
Roma mancava all’appello tra le diverse capitali del Mondo che ospitano queste speciali manifestazioni sportive e dopo Parigi, Londra, Vienna, Madrid anche la città eterna sarà location di questo CSI 5*.
 La data designata per l’appuntamento romano va dall’11 al 13 settembre 2015.
Il Concorso Internazionale avrà come  cornice speciale e senza eguali  lo Stadio dei Marmi del Foro Italico,  sotto l’egida della Fise e il patrocinio del CONI, del Comitato Paralimpico Italiano e di Roma Capitale.
 In conferenza stampa erano presenti Jan Tops, già cavaliere di punta della nazionale olandese, tecnico ed imprenditore e creatore del Global Tour, circuito apprezzatissimo nel mondo; Vittorio Orlandi- Presidente della FISE, Giovanni Malagò- Presidente del CONI, Luca Pancalli- Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Paolo Masini – Assessore alla Scuola ed allo sport di Roma Capitale, Franco Chimenti- Presidente CONI Servizi e Marco Danese – Direttore Sportivo Longines Global Champions Tour. Moderatore il Giornalista Umberto Martuscelli voce per eccellenza della Kermesse equestre di Piazza di Siena e la Dottssa Eleonora di Giuseppe, Coordinatrice delle attività istituzionali della FISE.
 Vivace  ed emozionante la  conferenza stampa,  densa di spunti, video, valori e sentimenti sportivi ravvivati e rinnovati di volta in volta grazie al susseguirsi degli interventi delle diverse personalità che al tavolo delle grandi occasioni hanno saputo e voluto presentare con grande verve e carattere un appuntamento che forse a Roma si attendeva da tempo: riunire nella città eterna in parata il Gotha del salto ostacoli, quello che gli appassionati seguono settimana dopo settimana in televisione o sui social network o attraverso i reportage sulla stampa di settore specializzata. Tantissimi i dati i dettagli e le informazioni riportate sull’evento che è riservato solo ai migliori atleti del mondo. Sono  già molti campioni, secondo le prime indiscrezioni, ad aver contattato il Comitato Organizzatore per partecipare nel nostro paese. Nel 2015 lo Stadio dei Marmi sarà il tredicesimo sito ad ospitare la tappa del Global, ed assieme alla Capitale Italiana che vivrà per la prima volta questo esordio, c’è stata Miami Beach che ha messo a disposizione la propria spiaggia per disputare le gare.
Photo di Giulia Iannone
Trofei e coccarde presentati alla stampa con i simboli ed i colori del Global

“ Ogni città è diversa! Ma Roma è la città eterna. Eterna ma dinamica” ha detto Giovanni Malagò lieto di poter vedere lo Stadio dei Marmi messo a disposizione dei cavalli e non di atleti puri, progetto  complicato ma non impossibile. “ dal 2013 Lo Stadio dei Marmi è dedicato ad uno sportivo italiano di grande spessore: Pietro Mennea, il campione delle grandi sfide, attento alla diffusione dello sport e dei suoi valori.” Mentre Chimenti ha sottolineato “Raddoppia l’evento di Piazza di Siena in un altro momento dell’anno. Un simbolo che è sinonimo di speranza e di buon auspicio per la ripresa”, Mentre Luca Pancalli “ quello dello Stadio dei Marmi è una location ideale, e Roma al contempo è un teatro a cielo aperto che avrebbe garantito in ogni caso spettacolarità dell’evento. Sono certo che alla tappa romana del Longines Global Champions Tour i migliori atleti del mondo, saltando ostacoli spettacolari, contribuiranno ad aiutare molti ragazzi, diversamente dotati,  ad affrontare con successo gli ostacoli, a volte anche molto difficili, che la vita presenta loro”.  Queste alcune delle frasi e delle voci dal coro delle diverse personalità che si sono susseguite al microfono per raccontare ed introdurre l’evento che vivremo a settembre.
Photo di Giulia Iannone
Jan Tops letteralmente circondato dalla stampa per interviste e foto alla fine della conferenza stampa
Ha scambiato parole con tutti e cercato di accontentare tutti gli organi della comunicazione presente

 Con Jan Tops ideatore e Presidente del Longines GCT siamo arrivati all’esposizione delle note peculiari e caratteristiche del Tour condivise assieme a Marco Danese, “italiano” per eccellenza prestato al Global Tour ormai da circa 5 anni. Una formula molto favorevole per Cavalieri e Proprietari e Sponsors e soprattutto per le vere stars dell’occasione: i cavalli. “Al loro benessere diamo priorità attraverso la scelta dei terreni, la cura delle condizioni di viaggio che spesso avviene in aereo, l’assistenza veterinaria in ciascuna location e altre attenzioni ancora. Ai cavalieri offriamo montepremi importanti, location da sogno, hotel a cinque stelle… Per i proprietari aree VIP gestite alla perfezione per un’esperienza sportiva positiva in tutti i sensi. Al pubblico l’ingresso gratuito e la possibilità di assistere a un grande spettacolo. E per quanto riguarda Roma… beh, se volevamo essere in Italia non c’era posto migliore.”  ha così puntualizzato Jan Tops con grande capacità di sintesi dall’alto della sua attività e professionalità che molto ha fatto e donato all’ambiente di settore, facendo tesoro di quanto aveva vissuto nella sua precedente attività di cavaliere di livello internazionale.
Noi in quanto italiani, siamo fieri di poter segnalare che all’interno di questo progetto sportivo attivo ormai dal 2006, lavorano ed operano molti professionisti “strappati” al nostro paese: Il veterinario Alessandro Centinaio per la clinica mobile , il fotografo Stefano Grasso, la Troup televisiva dell’evento diretta da Eliana Pelucchi, lo Chef de Piste Uliano Vezzani, Frances Triulzi. A fine conferenza abbiamo rivolto tre domande al Patron del Global Tour Jan Tops:
Photo di Giulia Iannone
Un bellissimo momento tra i saluti dopo la conferenza stampa. Duccio Bartalucci incontra Jan Tops!

-          Come nasce nella sua mente l’idea di inserire finalmente Roma tra le tappe del Global?
Abbiamo spesso parlato con Marco Danese e sottolineato come l’Italia sia paese di forte tradizione equestre. Quindi era nell’aria e nelle cose approdare in Italia con il nostro progetto. Cosa c’è di meglio di designare  Roma per una delle tappe ?”
Ci sono dei ricordi legati a Roma quando girava per il mondo come cavaliere portacolori dell’Olanda?
“Ho gareggiato a Roma durante i Campionati del Mondo con un giovane cavallo...non ricordo più l’anno esatto, alcune volte tra il 1987 ed il 1988 in Piazza di Siena, un grande Concorso per me, mia moglie è spesso lì, serbo sempre bei ricordi di Roma!”
Ora lei è un manager ed un coach ed ha molte attività cui pensare, ma le manca qualche volta la sua prima vera attività, ossia montare a cavallo?
“ Certamente! Credo anche di aver fatto davvero un buon lavoro con il Global portando il nostro sport ad alto livello, e questo penso sia molto importante. Sono continuamente coinvolto con i cavalli, anche se non monto. Ebbene sì, non monto più! Non ho la forma fisica necessaria anche perché viaggio sempre! però ogni giorno ed ogni fine settimana, ripeto, sono coinvolto con lo sport ad alto livello, alleno mia moglie, alleno i componenti della squadra del Qatar. Quindi con il Global credo di essere collegato col mondo dell’equitazione, tanto quanto prima.  La sola differenza che non sono in sella!”



martedì 16 giugno 2015

Intervista ad Andres Penalosa


 “ALLE OLIMPIADI NON CI PENSAVO PIU’”
CISCO'S ZIDANE, 11 anni Kwpn da Lupicor x Baloubet du Rouet
ecco la cavalla acquistata da Andres Penalosa per tentare la qualifica per Rio 2016
Photo courtesy Andres Penalosa facebook page

Il Colombiano Andres Penalosa convocato da Marcel Delestre per i  Giochi Panamericani di Toronto a metà luglio.
Potrebbe  essere la porta di accesso per le Olimpiadi di  Rio 2016?
Lo abbiamo chiesto al cavaliere che da anni vive e lavora in Italia
A cura di Giulia Iannone


Cosa ha pensato Andres Penalosa quando ha ricevuto la telefonata dalla Federazione colombiana nella persona del Ct Marcel Delestre, con la quale la si convoca ai Giochi panamericani di Toronto di quest’estate?
Per la verità all’inizio di quest’anno avevo già in mente di entrare a far parte della squadra colombiana, quindi ho acquistato un cavallo con questo scopo. Il tecnico mi aveva già convocato per lo CSI  4* a Bourg en Bresse in Francia e durante questo concorso ha visionato come risulta il binomio che formo con Cisco’s Zidane. Il Ct della nazionale colombiana ha preso del tempo per decidere, ma gli è piaciuta molto la mia cavalla. Quindi,quando è giunta questa telefonata, non è stata proprio una gran sorpresa!”
Giochi equestri Panamericani: ci spiega l’importanza che rivestono in America e che svolta potrebbe rappresentare, una possibile partecipazione alle olimpiadi di Rio?
“ I Giochi Panamericani corrispondono ai vostri campionati  europei, simili per  livello e difficoltà. La squadra colombiana di salto ostacoli che parteciperà quest’anno ai Giochi Panamericani sarà la base per la squadra che andrà l’anno prossimo a Rio”
Con lei in squadra chi gareggerà?
Daniel Bluman, un cavaliere molto confermato, Carlos Lopez, che da un po’ di tempo mette a segno grandi risultati;  un ragazzo che lavora in America e si chiama Fernando Cardenas; un altro ragazzo che ha fatto parte della squadra colombiana ai Campionati del Mondo in Francia che si chiama Roberto Teran ... ed io!”
 
Ecco tutti i compagni di squadra di Andres Penalosa selezionati da Marcel Delestre
per rappresentare la Colombia a Toronto 2015
Photo courtesy Andres Penalosa facebook page
Pare dunque che la sua green card  sia stata questa  nuova cavalla, Cisco’s Zidane. Ho letto che all’inizio si trovava da Van De Pol . Poi è arrivata a lei. Ci racconta come l’ha vista, come ne ha sentito parlare e di che tipo di cavallo si tratta?
“ La cavalla ha 11 anni Kwpn da Lupicor x Baloubet du Rouet. Me l’ha segnalata il mio amico Emanuele Camilli che lavora in Germania in quanto sapeva che stavo cercando una cavalla per l’appuntamento di questa estate. Cisco’s Zidane era in Olanda da un commerciante di nome Javier. Sono andato a provarla, ho fatto tre o quattro salti. Ha un bel curriculum, tanti video e così ho deciso di comprarla”
Ma cosa le è piaciuto subito di questa baia olandese?
“ E’  un tipo di cavallo che mi piace montare. E’ molto sensibile, non meccanica, costruita, bisogna assolutamente lasciarla nella sua natura. Quando l’ho provata è stato come se l’avessi montata da sempre!”
Cosa si aspetta da Toronto 2015?
“ Fare bene in primo luogo con la squadra colombiana. Dare una buona impressione al CT sì da fargli pensare di prendermi per Rio 2016! Aiutare la mia squadra e puntare al podio durante i Giochi di questa estate: sarebbe un bel successo per il mio paese di origine”
Ci racconta in breve come è arrivato dalla Colombia all’Italia?
“ A 15 anni sono partito dalla Colombia per andare a lavorare in Francia. Lavoravo nelle scuderie da commercio e ne ho cambiate parecchie. Questo circa per 8 anni. Dopo l’Olimpiade di Seul 1988, sono tornato in Colombia e mio padre mi ha preso in scuderia. Sono rimasto ancora per 3 anni nel mio paese, durante i quali ho vinto la medaglia d’oro in Messico nei Giochi centro-americani, quarto ai Giochi Panamericani a Cuba nel 1991. Dopo di che nel 1992 sono arrivato in Italia. Più o meno queste sono state le fasi salienti della mia storia!”
Un bellissimo ricordo della carriera di Andres:
qui ritratto con uno dei suoi cavalli "storici" Uptons Mill
Photo courtesy Andres Penalosa facebook page

Pur vivendo in Italia da molti anni, lei ha conservato la sua cittadinanza colombiana. Come mai?
“Ho svolto sempre il mio lavoro in maniera autonoma. Tutti i cavalli di alto livello che monto o ho montato in passato, me li sono comprati da solo. Non ho mai avuto le pressioni di qualche sponsor per gareggiare ad alto livello. Essendo i cavalli miei, ho sempre deciso da solo della mia carriera. Questo mi ha aiutato a conservare la cittadinanza colombiana. Sono molto affezionato alla mia terra d’origine e non ci ho mai pensato di cambiare nazionalità!”
Mentre la vedevamo lavorare e montare e gareggiare, nessuno di noi credeva che Lei puntasse ad una Olimpiade. Invece! Serba questo sogno in silenzio, da molto tempo?
“ In realtà è il sogno di ogni sportivo! In effetti io non ci pensavo più...alla mia età faccio una cosa alla volta. Però adesso ho acquistato questa cavalla, la cavalla ha cominciato ad avere risultati, sono stato preso in squadra per Toronto. Adesso che vado a Toronto, il pensiero viene!!! Cercare di dare  bene in Canada , può dare la partecipazione olimpica a Rio de Janeiro. Per noi è un po’ tutto collegato”
" amo i cavalli così come amo il mio lavoro"
Andres fa fare stretching ad uno dei suoi cavalli
Photo courtesy Andres Penalosa facebook page

Ma alla fine, il cavallo cosa significa per Andres Penalosa?
“ Il cavallo ha sempre rappresentato la mia vita. Imparai a montare da bambino con mio nonno, il padre di mia madre, che allevava cavalli in Colombia.  Quindi è sempre stato parte della mia esistenza fin dall’infanzia. Amo i cavalli così come amo il mio lavoro. “
L’equitazione che la contraddistingue sembra essere “francese”: leggerezza, senso supremo del galoppo rispetto della bocca... Un modo di interpretare i cavalli caldi  con grande sensibilità. Da cosa nasce? Forse da quegli 8 anni trascorsi in giro per la Francia?
“ Sicuramente la base, l’impronta  è francese. “
Il suo punto di riferimento come Maestro o come cavaliere ?
“ Avendo imparato la tecnica equestre in Francia ho guardato tanto Hervè Godignon ed Eric Navet. Sono due persone che ho sempre cercato, non di imitare, ma di tenere sempre ben presente, come fonte  di ispirazione per il mio lavoro”



lunedì 8 giugno 2015

Chatsworth, un castello di emozioni...



PAOLO BELVEDERESI SFIORA IL GRADINO PIU’ ALTO DEL PODIO
"Chatsworth è stato il primo concorso dell'anno in cui ho gareggiato per vincere"
Photo Courtesy BlackHeart Imagery by Paolo Belvederesi facebook page

COLORI EMOZIONI E MOMENTI DEL CIC * IN UK
A cura di Giulia Iannone
“lo intitolerei così il week end  trascorso a Chatwsworth, una delle località più belle e prestigiose per i completi in UK. Ero già stato l’anno scorso  e quest’anno sono tornato volentieri. L’atmosfera a Chatsworth è sempre speciale:  sarà l’enviroment da Top Event, sarà la Villa Padronale che diventa di colore oro al tramonto, sarà che come tutti gli eventi simili in UK ti ritrovi a condividere il campo prova con “i best eventing riders in the world” insomma... le emozioni sono forti e ogni volta sono uno stimolo a fare bene.
Chatsworth è stato il terzo completo quest’anno, ma il primo in cui ho gareggiato per vincere. In questa stagione avevo fatto una novice di allenamento e un’intermediate in cui ho preferito tenere una cadenza molto (forse troppo!!!) moderata in cross. Io e Elk siamo arrivati a Chatsworth il giovedi sera  un po’ affannati perchè come al solito ho dovuto conciliare la gara con gli impegni di lavoro. Questa volta per fortuna avevo anche una fedele compagna di gara, Rachele Ottaviani, a cui sono affezionato e con cui condivido giornalmente gioie e dolori della preparazione meticolosa a cui la nostra coach Francesca Pollara ci sottopone ogni giorno. La prima giornata di gara prevedeva dressage al mattino e salto ostacoli al pomeriggio. Quando sono andato nel box di ELK venerdi mattina, lui sapeva già tutto. Sapeva  che avrebbe dovuto gareggiare e che avrebbe dovuto fare le tre prove nei tre giorni di gara. So  che sembro un po’ pazzo quando parlo in questo modo del mio cavallo, ma ELK è così:  lui cambia postura, atteggiamento e carattere nelle tre fasi. E così in campo prova del dressage era in avanti, concentrato e attento ai miei aiuti. Siamo entrati nella linea di centro con un trotto che a casa nemmeno con le cannonate riesco a tirargli fuori e ci siamo aggiudicati il primo 8 della ripresa,  il resto è venuto come doveva venire.
"Ci tenevo che suonassero l'inno italiano nel campo verde di Chatsworth, ma così non è stato"
Photo courtesy Paolo Belvederesi facebook page

 Il  lavoro invernale, sia mio (dure sessioni in palestra) che di ELK ha dato i suoi frutti. Per il Salto Ostacoli  ero un po’ preoccupato, non tanto per l’altezza dei salti e per la tecnicità del giro, ma quanto per l’enviroment. Era il primo appuntamento in un enviroment da livelli top, con stands, bandiere, pubblico, tribune, cani, van ovunque. Insomma  il campo gara sembrava calato nel bel mezzo di una fiera dell’agricoltura!
Devo dire che ELK mi ha stupito  è entrato in campo fiero e in avanti,  sicuro del suo compito, che questa volta era quello di saltare senza mai toccare! Il giro è venuto bene, ed   ho preferito assicurarmi alcuni salti mettendo un tempo in più in un paio di linee, cercando di recuperare il tempo perduto con alcune girate più strette. Devo dire che è stato bello entrare nel campo gara e sentirsi annunciare dallo speaker, soprattutto visto che eravamo secondi dopo il dressage! La prova di cross del sabato non mi preoccupava. Era un giro che avevo già fatto l’anno scorso, senza penalità. Così ho preferito focalizzarmi sul ritmo e sulla cadenza. L’obiettivo era quello di tenere una cadenza elevata, consona alle gare che andrò a fare da qua a breve e devo dire che ci sono riuscito visto che siamo stati dentro il tempo di diversi secondi. Finito il cross ero molto felice  e lo dico in modo sincero.  Ho  sperato fino all’ultimo che il primo in classifica facesse qualche penalità per il tempo!
 Ci tenevo che suonassero l’inno nazionale nel campo verde di Chatsworth!
Ma così non è stato e me ne sono tornato a casa con un secondo posto.
E ora?? Beh...
"Elk il mio cavallo sapeva già tutto, lui cambia postura ed atteggiamento a seconda delle
tre fasi di gara!"
Photo courtesy Blackhear tImagery by Paolo Belvederesi facebook page

ora arriva la parte forte della stagione, come ho scritto nel post ai miei amici di FB: “ora è ora di togliersi la maschera da amatore e iniziare a fare sul serio”! eh, si,  non lo dico per spavalderia... ma purtroppo le difficoltà tecniche dei giri dei CIC** e dei CIC***, soprattutto qua in UK, non consentono un approccio “da amatore” la preparazione, l’atteggiamento mentale e il modo di affrontare la gara deve essere per forza il più professionale possibile, per il bene proprio e del cavallo. Questo indipendentemente dai risultati. Con Francesca Pollara quest’anno abbiamo deciso di lavorare sui dettagli. Abbiamo steso un programma graduale, in cui ogni gara è la preparazione per quella successiva. Vogliamo essere competitivi ad ogni gara in modo da poter “magicamente” ritrovarsi competitivi anche a livelli importanti. Il programma prevede un Advanced Intermediate a inizio giugno, il CIC** di Nunney, il CIC*** di Barbury, l’Advance di Aston le Walls, il CIC*** di Hartpury (posto a cui sono affezionato) e poi se tutto va per il verso giusto altri due CIC*** molto importanti, che solo a pronunciare il nome mi vengono i brividi dall’emozione.

Io nel frattempo continuo ad andare in palestra... perchè altrimenti sono dolori!!”

lunedì 1 giugno 2015

INTERVISTA A ROBERTO PREVITALI DOPO PIAZZA DI SIENA

Photo courtesy Roberto Previtaly facebook page
"Gran Premio Roma? Un piccolo sogno realizzato parteciparvi quest'anno!"

“ Ulrich Kirchoff sta cercando di farmi capire che bisogna lavorare per crescere”
A cura di Giulia Iannone

1. Ora che le emozioni sono sedimentate nell’animo e maturate nel ricordo, facciamo un bilancio sull'esperienza di Piazza di siena:è la sua prima volta? In caso contrario, ci racconti  dei risultati vissuti e del bagaglio di esperienza che ne è derivato
“ Non è la mia prima volta a Piazza di Siena.  Ho  partecipato diverse volte quando ero più  giovane alla  coppa delle regioni. Invece è per me la terza volta che partecipo allo CSIO.   Sono venuto con lo spirito di dover e voler fare bene  in quanto venivo dall’ edizione precedente durante la quale  avevo vinto 2 gare !”
 2. un commento sulla prestazione dei cavalli , come si sono comportati e se è  soddisfatto. Ci parli  del suo risultato portato a segno con Ambra. Se lo aspettava, come è stato il tracciato.
I cavalli si sono comportati molto bene ... Ambra, femmina oldenburg di 12 anni da Argentinus,  ha vinto la categoria 1,50 del venerdì,  e Lucaine, castrone westfalen di 10 anni da Lenardo con cui ho partecipato al GP ROMA,  ormai sono una sicurezza ... Sentivo che potevamo centrare qualche obiettivo anche nel migliore dei modi !”

 3. il GP Roma...come possiamo commentare ?
“Questa è la mia prima presenza e partecipazione in carriera. Tre anni fa guardavo da spettatore e  pensavo ,” chissà se arriverò mai a saltare nel Gran Premio Roma accanto ai big dell’equitazione internazionale” beh, eccoci! Quindi un piccolo sogno realizzato !”
Baldobes, uno dei tre cavalli che Roberto Previtali ha montato al Concorso
di Piazza di Siena quest'anno
Photo di Giulia Iannone


 4. In questo bel contesto internazionale quale cavaliere ha ammirato o osservato sempre con grande piacere ed ammirazione?
Ammiro molti  cavalieri del vasto panorama dell’equitazione mondiale. I miei preferiti sono  Christian Ahlmann e Ludger  Beerbaum . in questa edizione italiana non sono venuti, sicchè  ho seguito con grande attenzione Jeroen  Dubbeldam ... Cavaliere fortissimo che mi piace molto ! quest’anno venuto addirittura con Zenith, il cavallo con cui ha vinto lo scorso anno il titolo di Campione del Mondo”
5. E’  contento a questo punto di essere stato scelto dal tecnico Bormioli  per gareggiare a Roma?
Son contento di essere stato scelto a partecipare ad un contesto di così alto livello nel mio paese. Partecipare ad un evento internazionale nello storico ovale romano per un cavaliere italiano ha un sapore speciale, particolare di grande affetto e calore visto il pubblico ed il cielo di casa. All’estero è bello, motivante, contribuisce a dare esperienza e aumenta il bagaglio di preparazione, ma nel proprio paese è ancora più  emozionante. Devo anche ammettere che  è un buon momento per me , mi sento molto in forma e devo ringraziare tutti i miei sponsor che mi sostengono !”
6.  Ha condiviso l'esperienza di  cavaliere molto giovane  ( selezionato per Piazza di Siena)  assieme a Giampiero Garofalo, che è un po’ più piccolo di lei.  Siete amici /conoscenti , vi siete aiutati , sostenuti nell’affrontare questo bel momento agonistico?
  Sono molto amico di Giampiero , ho fatto parecchie gare come lui  e con lui. Diciamo che ci troviamo molto bene insieme forse perché  abbiamo lo stesso spirito in gara :VINCENTE”
 7. Chi è il suo attuale  tecnico di riferimento ?
“IL mio tecnico è Ulrich Kirchhoff , un grandissimo campione che crede in me e mi sta aiutando molto !”
 8. Un tecnico prestigioso. Ma prima lei con chi lavorava?
con Emilio Puricelli”
9. Come nasce l’idea di farsi seguire dal tedesco del team Ucraina? Dove lavorate e che metodologia seguite?
“Lavoro a casa sua una volta alla  settimana. Kirchoff , per la precisione, gestisce la scuderia insieme alla sua compagna Barbara Suter a Bergamo.  Dunque  vado lì  con i miei cavalli per saltare e farmi seguire in generale.  Sono stato io a cercarlo in quanto  ho tanto ancora da imparare e penso che  un cavaliere come lui  sia la persona giusta  per portarmi ad alti livelli ! È un grande  professionista , sta cercando di farmi capire che devo lavorare per crescere ..”
"Sono molto amico di Giampiero Garofalo, abbiamo fatto parecchie gare insieme..."
Photo di Giulia Iannone

 10. E secondo lui a che punto è la sua preparazione tecnica e concettuale?
“eh! C’è  ancora da fare! Mi sta aiutando molto sulla posizione , sul lavoro dei cavalli , sulla gestione gare ....”
11. Cosa ha detto il suo nuovo coach sul  suo Gran Premio Roma?
“Era molto contento , e,  nonostante i 2 errori del Gran Premio , lui era soddisfatto  in quanto era la prima gara con Lucaine così grossa ed impegnativa”
12. Pensa  mai di andare per un periodo all'estero a fare un confronto ed una full immersion?
Per il momento no , ho dei buoni sponsor che credono in me , dei buoni cavalli , un super coach , ora sta a me emergere ...”
 13.  Dopo Roma che programmi agonistici ha e che gare la aspettano?

“ Intanto va dato di sicuro un po’ di  riposo  a questi fantastici cavalli. Ci fermiamo un attimo. Quindi non posso indicare quali saranno i miei prossimi appuntamenti agonistici”