domenica 25 maggio 2014

GIORNATA FINALE A PIAZZA DI SIENA


IL GRAN PREMIO ROMA VINTO DAL CANADESE ERIC LAMAZE
Eric Lamaze su Zigali PS (GD,  KPWN 10 ANNI da Kigali )
Photo di Giulia Iannone

Testo e foto di Giulia Iannone

La giornata conclusiva di Piazza di Siena, parte alle 12.15 con il Premio Corriere dello Sport, formula Point Race, altezza 1,45 che viene vinta dall’italiano Roberto Previtali su Ram Watch Ambra, Femmina oldenburg di 11 anni da Argentinus. Al secondo posto Natale Chiadani su Sly della Magnifica , stallone Hannover di 8 anni da Stakkato, dietro di lui il belga Niels Bruynseels su Domingo, castrone belga di 11 anni da Thunder Van de Zuthoeve.
 Il Gran Premio Roma comincia alle 14.15.
Ostacolo 9 del primo round al Gran Premio Roma durante la ricognizione
Photo Giulia Iannone

  Le difficoltà sono disseminate con sapienza lungo il tracciato davvero impegnativo. Gli occhi sono puntati sui “soliti” fuoriclasse  che vediamo ogni settimana districarsi,  in giro per il mondo,  su tracciati di questo tipo.  Eppure oggi, in Gran Premio Roma, quei consueti specialisti sono caduti nella trappola dello Chef de Piste. Anzi, bello segnalare che Uliano Vezzani, a fine percorso, si è complimentato con grande gioia e gratificazione, con gli artefici del percorso netto del primo round.
Nella prima fase,  i netti sono stati dieci, ad opera di Marie Hecart, Hans Dieter Dreher, Michael Whitaker, Eric Lamaze, l’italiano Lorenzo de Luca, Penelope Leprevost, Alexander Zetterman, Frank Schuttert, Daniel Deusser, Patrick Stuhlmeyer. Ammessi al secondo round – se ne prendono fino a 13- anche Peter Charles, Katharina Offel, Jur Vrieling con all’attivo 1 una sola penalità per fuori tempo. 
"Vola alta " sui salti Flora de Mariposa e Penelope Leprevost al primo round del Gran Premio Roma
Photo Giulia Iannone

Quelli che hanno sbagliato in realtà sono stati inaspettati. 
E’ il caso, solo per menzionare l’entità dei concorrenti scesi in campo durante questa competizione, Scott Brash su Hello Sanctos, il britannico numero 1 nella ranking list, Gerco Schroder su Glock’s London, Steve Guerdat su Nino Des Buissonets lo svizzero campione olimpico a Londra 2012, per altro alla sua premiere qui a Roma ove aveva dichiarato di non essere venuto a fare il turista, Maikel Van der Vleuten su Verdi, Kevin Staut, Ben Maher su Cella, cavaliere britannico numero due nella ranking list.
Anche Ben Maher sbaglia al primo giro di GP Roma
Photo Giulia Iannone
 Ludger Beerbaum su Chiara ha preferito ritirarsi dato che il giro era già compromesso e sarebbe stato inutile sforzare oltre la cavalla, Malin Baryard ha avuto ancora noie con lo stallone testardo Baltimore 1178 che dopo aver pedalato in un largo, ha presentato per ben due volte il conto rifiutando l’ostacolo successivo, Emanuele Gaudiano cui si è staccato uno staffile e si è dovuto ritirare uscendo dal campo con il medesimo staffile in mano. 
Sbaglia subito Steve Guerdat, fuori al primo giro
Photo Giulia Iannone

Anzi, potremmo dire che al cavaliere italiano Gaudiano, di istanza all’estero, a Piazza di Siena accadono numerosi imprevisti. Ricordiamo tutti la caduta ( in realtà cadde in piedi )  dell’anno scorso in Coppa, quando trascinò  con sé la testiera ed il cavallo rimase fermissimo impietrito da questo fatto.  Mentre  ieri, durante la potenza,  la vittoria di Emanuele Gaudiano è stata caratterizzata  dalla ricezione acrobatica sulla sabbia, subito dopo aver saltato il muro. Forse la serie dovrebbe essere finita!
Il salto 12 b ( doppia gabbia vericale-verticale- largo) ha mietuto vittime eccellenti. Anche il verticale ad ondine 10 in curva davanti all’ingresso non è stato da meno.
Emanuele Gaudiano si ritira e porta in mano staffa e staffile
Photo GIULIA IANNONE

 Nel secondo round, forse, l’esclusa  illustre è stata Penelope Leprevost , sulla saura belga Flora de Mariposa. Forse una interruzione  brusca della cadenza brillante della cavalla, ha spento troppo in fase di battuta del salto, tanto da provocare l’errore. Lorenzo De Luca, altro nostro portacolori all’estero, ha comunque ben figurato entrando in secondo round, durante il quale è scappato l’errore. I netti di Patrick Stulmeyer, Marie Hecart, Alexander Zetterman sono stati  puntuali ma non  oltre il tempo di 44.01. Sarà Frank Schutter su Winchester Hs, castrone Kwpn dal salto difficile, ad  arrivare  a 42.26. Il testa a testa si è giocato  tra due cavalieri. Uno è Michael Whitaker, il britannico pietra miliare del salto ostacoli non solo inglese ma internazionale , che su Viking, castrone olandese di 12 anni fa un vero capolavoro. Girate davvero impossibili per ridurre al massimo gli spazi, ostacoli presi in diagonale e con velocità, una richiesta di massima copertura di schiena ben corrisposta dal cavallo dalla bocca sensibilissima.  Tempo finale 41.31. Infine entra  Eric Lamaze.
Stasera abbiamo certo guardato la gara del cavaliere canadese, con due occhi:  quelli contemporanei e quelli del ricordo.
Giro d'onore per Eric Lamaze
Photo Giulia Iannone


Possiamo solo dire che, per chi era presente nel 2011 a Roma, quella vittoria con Hickstead risuonò imponente per la galoppata dello stallone:  la terra tremava allora al passo di quel cavallo. Oggi il piccolo Kigali, castrone di 10 anni, ha fermato il cronometro a 41.29. Gioia, commozione, emozione sul volto di Eric Lamaze, entrato per la seconda volta  nell’albo d’oro del Gran Premio Roma. 

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