martedì 14 marzo 2017

“CARICO DI ASSI “ ALL’ALLEVAMENTO DI DOMENICO MERLANI

Scuderia di ingresso dell'allevamento degli Assi a Viterbo di Domenico Merlani e Federica Breda

“Mi piace tantissimo lavorare col puledro perché tutta la mia vita equestre parte da questo(Piero Coata)”
Testo e foto  di Giulia Iannone

Abbiamo visitato a Viterbo l’allevamento degli Assi, dedicato  al salto ostacoli,  di Domenico Merlani e Federica Breda.
Ci è stata offerta l’opportunità di assistere alle  training sessions  di ben otto puledri che, quest’anno,  esordiranno in  gara nella  categoria dedicata ai 4 anni. In campo c’era il tecnico di riferimento, Piero Coata, anche in questo caso, pedina importante ed insostituibile del progetto allevatoriale degli Assi.
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Tutto è partito da una grande amicizia tra Piero Coata  e Domenico Merlani , da una cavalla baia di nome  Quite Beauty come prima cavalla dell’allevamento. Oggi l’Allevamento degli Assi si propone come uno dei migliori in Italia per selezione ed organizzazione. Domenico Merlani ha iniziato a studiare tutte le linee di sangue e i due protagonisti di questo “progetto” vanno molto d’accordo.
Abbiamo iniziato l’allevamento nel 2010 ed è partito completamente nel 2011. L’idea nasce da un progetto ideato insieme a mia moglie, Federica (Breda, ndr) visto che per anni abbiamo comprato cavalli, in Italia ed all’estero,  per montare in gare nazionali e qualche internazionale. Alla fine abbiamo capito che avendo già il terreno ed il posto, avremmo potuto tentare una esperienza nuova come quella di prodursi in casa i cavalli “ così ha cominciato a raccontarci il padrone di casa , Domenico Merlani grande appassionato e cultore del cavallo giovane,  e poi ha aggiunto “ Così è partito tutto e devo dire che è una esperienza che ci sta dando delle belle soddisfazioni. Allevare è un progetto a lungo termine. Vedremo i risultati di questo programma almeno tra una decina d’anni per cominciare a capire se uno ha lavorato bene. 
Allevare è un progetto a lungo termine!
nella foto Federico Iacobone

Però già nei primi 5 o 6 riteniamo di aver raggiunto dei discreti risultati che ci spingono, con entusiasmo,  ad andare avanti.” E’ sempre bene fare qualche numero e cifra per avere sensazione del tipo di progetto di cui stiamo parlando “ Abbiamo in casa circa 14 fattrici in questo momento che vengono coperte a rotazione , non tutte. La media di questi 5 anni di attività è stata di circa 8 puledri l’anno. Abbiamo prodotto una quarantina di soggetti : i più grandi hanno 5 anni,  e,   ce ne sono già alcuni in giro per l’Italia perché sono stati venduti. Alcuni altri sono in scuderia e procedono secondo gli steps che abbiamo individuato per loro. L’operazione di per sé, anche dal punto di vista finanziario non sta andando male. Abbiamo raggiunto quasi il break even quindi siamo quasi in pareggio e speriamo  in futuro di poter aver qualche risultato in positivo.” In merito alla qualità, al carattere, alle linee di sangue che contraddistinguono il cavallo degli Assi prontamente è stato risposto “ Se riusciamo ad inserire,  in un cavallo sportivo,  forza, coraggio, cavalcabilità, qualità, tecnica avremo garanzia di esprimere un buon soggetto. 
"Se riusciamo ad inserire,  in un cavallo sportivo,  forza, coraggio, cavalcabilità, qualità, tecnica avremo garanzia di esprimere un buon soggetto. "

La sintesi di tutti questi ingredienti compone quello che desideriamo creare attraverso la selezione che noi operiamo. Noi lavoriamo su varie linee europee: Kwpn, Holsteiner, SBS, BWP, e Sella Francese. Cerchiamo di cogliere il meglio in circolazione in questo momento. Abbiamo usato ad esempio Nabab de Reve, Carthago, Diamant de Semilly,  i top  20 stalloni al mondo li abbiamo adoperati  tutti, ovviamente con investimenti anche importanti. Inoltre stiamo costruendo anche delle buone linee materne fatte in Italia,  partendo da ceppi originari stranieri molto importanti. Abbiamo ad esempio Kannan che sta dando buoni prodotti, Tinka’s Boy, Sandro Boy. Questi sono i concetti di partenza ed in generale. Sulla carta i cavalli sono tutti buoni. Il problema è quando si riesce a farli sposare bene: non è detto che usare un cavallo importante su una cavalla produca un risultato esplosivo. Ci vuole un po’ di fortuna sicuramente ma anche la coincidenza di far incontrare due linee, che magari risultino incastri perfetti. 
Ci vuole un po’ di fortuna sicuramente ma anche la coincidenza di far incontrare due linee, che magari risultino incastri perfetti. "
nella foto Edoardo Ingrà

Quindi il giusto sangue, il giusto carattere, la giusta forza, il giusto coraggio, il giusto rispetto. Ormai servono cavalli veloci ed  rinsanguati, per ciò  bisogna stare molto attenti a non perdere il sangue nelle linee. E soprattutto la cavalcabilità per un allevatore è fondamentale. Non è pensabile che escano tutti cavalli che andranno a saltare il metro e sessanta, quindi i cavalli normali potranno trovare collocazione nel circuito dedicato a tutti noi appassionati.”  In tutta questa alchimia di ingredienti che vanno a comporre l’identikit del cavallo degli Assi, non si può non parlare di tutta la  gestione dei soggetti in scuderia dalla fattrice al puledro “ Non si può risparmiare su nulla, dalla gestione alimentare, i terreni, i pascoli, su tutto quello che serve per far crescere in maniera ottimale il puledro.”  Per ciò che riguarda  l’aspetto  dell’addestramento , qui a Viterbo,  sono  coinvolti ben tre giovani ragazzi “ Raffaele Coggi si occupa della scuderia e di tutta la sua organizzazione. Si tratta di un ragazzo di Frosinone che fa l’Università qui a Viterbo e lavora con noi ormai da qualche anno. Appassionatissimo. E lui è una garanzia per la gestione dell’allevamento. Edoardo Ingrà è l’ultimo arrivato. Ha fatto una esperienza importante in Germania da Paul  Schokemohle. Ha 21 anni ed è stato allievo di Piero Coata. E poi Federico Iacobone, 18 anni. Ha all’attivo un campionato europeo pony e viene da Milano. E’ un ragazzo eccezionale. Ha lavorato un anno da Francois Mathy Junior e  ci è stato consigliato proprio da quella Scuderia.  Questa è una palestra importante per dei giovani italiani intenzionati a lavorare in questo settore. Noi abbiamo avuto un ragazzo che è stato qui tre anni, Giuseppe Felici. Uscito dalla nostra struttura,  anche grazie a questa esperienza,  ha avuto la forza di mettersi in proprio.” 
"tutto è partito da una grande amicizia tra Piero Coata e Domenico Merlani"

All’interno di questo favoloso team, la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla figura tecnica che supervisiona il lavoro di tutti i giovani cavalli, ossia Piero Coata” Siamo amici con Piero, ci tengo a dirlo, ormai da oltre 30 anni. Piero è coinvolto in questo progetto dal primo giorno, quale pietra miliare di questa idea. E’ lui a curare tutta la parte tecnica e seguire nel day by day il programma di allenamento del giovane cavallo. Viene assiduamente in allevamento, segue i ragazzi, segue i cavalli, controlla il lavoro, lascia il programma di lavoro da svolgere in sua assenza. E’ la pedina non sostituibile in questo progetto.
"abbiamo visto all'opera un Piero Coata motivato ed entusiasta condividere il progetto dell'amico Domenico Merlani"

Per essere più precisi e citare anche tutti gli altri volti del team , Domenico Merlani ha fatto una carrellata  elencando velocemente tutti coloro che collaborano “ Consulente alle linee genetiche è Adriano Gentili, una persona che ha allevato per oltre 20 anni; Il veterinario è il Dott.  Carlo Tardella che si occupa della cura quotidiana e con lui la Dottoressa Chiara per la parte ginecologica,  il Dott. Ferdinando Canonici e la sua equipe medica della clinica è sempre alle spalle; il Dott. Sergio Gabriele che si occupa  della parte ginecologica, abbiamo la “Purina” e Riccardo Tardella che ci segue per l’alimentazione, alla mascalcia abbiamo Gian Marco Rocchi, un ragazzo giovane figlio di Filippo Rocchi”. In merito alla situazione allevatoriale in Italia, Merlani ha voluto dire “ Ormai abbiamo le linee che ci sono all’estero, noi abbiamo il problema che ne abbiamo un po’ di meno come numeri, quindi abbiamo più difficoltà a trovare il campione. 
"Piero è coinvolto in questo progetto dal primo giorno, quale pietra miliare di questa idea. E’ la pedina non sostituibile in questo progetto.” 

Quest’ultimo è il frutto di una coincidenza e di un incrocio fatale, come lo chiamo io, ed ovviamente più numeri hai e più è facile che ti capiti! Da noi ci sono tanti cavalli normali e buoni , sicuramente eccellenti, poi il crack assoluto viene nei numeri.Un cavallo da 1,60 ogni trecento cavalli si fa. Solo che poi bisogna avere un team in grado di valorizzarlo. Forse questo è quello che manca in Italia”.  Comprare un cavallo italiano oggi rappresenta una utile e vantaggiosa condizione “ si sono due elementi favorevoli. Per chi va in gara con questo tipo di soggetto,  la federazione insieme al MIPAF mettono a disposizione dei contributi riservati che non hanno gli altri cavalli; e poi forse l’elemento più sentito, è che il “made in Italy” va aiutato e non affossato. Quando compriamo un cavallo italiano sappiamo di aver aiutato un allevatore, un ragazzo che lavora in questo settore, lo sport italiano ed anche l’attività imprenditoriale italiana. Comprando all’estero …noi continuiamo ad aiutare l’estero, purtroppo. Se noi incentivassimo potremmo fare delle filiere più importanti e creare dei posti di lavoro in questo ambito”. Esiste già un piccolo biglietto da visita di questo allevamento che gareggia da alcuni anni sotto la sella di Luca Coata: si chiama Quite Beautyè una delle prime nostre nate. Forse la seconda. Ci sta dando grosse soddisfazioni. Stiamo lavorando senza fretta e con pazienza e sicuramente in allevamento ci sono dei soggetti all’altezza della cavalla baia che lei ha citato. Non sentiremo la sua mancanza dal punto di vista agonistico quando anche la figlia di Quidam, spero presto, rientrerà in allevamento”.  Abbiamo visto all’opera un Piero Coata motivato, entusiasta, a suo agio nel suo habitat naturale ossia alle prese con il cavallo giovane. 
"Mi piace tantissimo lavorare col puledro perché tutta la mia vita equestre parte da questo. Sono nato come addestratore di cavalli giovani. (Piero Coata)"

Infatti ci ha detto” Il mio compito è quello di osservare il soggetto che abbiamo tra le mani ed individuare per lui il programma di lavoro più giusto e consono perché possa esprimersi a livello agonistico. Ho la possibilità di avere in questo team due ragazzi giovani davvero promettenti e diligenti che lavorano ogni settimana con me. Il lavoro dei cavalli giovani è duro e richiede grande impegno, spirito di sacrificio e dedizione.  Se  non hai queste doti interiori ed un forte senso  del dovere e voglia di fare , questo mestiere può davvero risultare  difficile e pesante. 
focus sul training quotidiano all'allevamento degli assi

Non è per tutti. In Italia è difficile trovare dei ragazzi che vogliono fare questo tipo di attività. Edoardo Ingrà e Federico Iacobone , dopo l’esperienza all’estero in due grosse scuderie , sono tornati totalmente cambiati, plasmati e con un forte senso del dovere. Montare dalla mattina alla sera questo tipo di soggetti a tamburo battente richiede responsabilità e tanta tanta passione. Sa, questo del cavallo giovane è il “mio”mondo. Mi piace tantissimo lavorare col puledro perché tutta la mia vita equestre parte da questo. Sono nato come addestratore di cavalli giovani. Veder crescere un cavallo fatto in casa, osservarlo e studiarlo a fondo fisicamente ed interiormente e poi pensare per lui quello che può avvenire è una sfida che fai con te stesso e su ogni cavallo. Quando hanno solo 4 anni l’addestratore deve, come imperativo categorico, capire dove possono arrivare e quello che possono fare. Non puoi, non devi sbagliare. Il compito richiede intuito, competenza, una certa sensibilità, esperienza.”  
"veder crescere un cavallo fatto in casa è una sfida che fai con te stesso e su ogni cavallo"
(Piero Coata)




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