lunedì 16 novembre 2015

LO STILE EQUESTRE DI FILIPPO GILBERTO CATARCI


4 chiacchiere con Filippo Gilberto Catarci.
“Premio di stile alla Fiera Cavalli di Verona 2015”
Filippo Gilberto Catarci ritratto durante i Campionati italiani 2015
Photo courtesy Filippo G.Catarci facebook page

Intervista a cura di Giulia Iannone

Si presenti ai lettori equestri come più le fa piacere...
Ho 17 anni e vivo ad Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano. La mia famiglia è proprietaria di una tenuta agrituristica che alleva capre, pecore, vacche e cavalli, chiamata I Due Laghi. Il circolo ippico, quindi, è al suo interno. Frequento il 2º liceo classico e gioco a basket in una squadra non agonistica. Sono da sempre appassionato di tutti gli sport, dal calcio al Beach volley, dal tennis allo sci, anche se dedico la maggior parte della giornata all'equitazione e allo studio.”
Come ha approcciato l’equitazione e da quanto tempo la pratica?
Mi dicono che mio nonno Federico mi ha fatto salire con lui a cavallo tenendomi in braccio, ma in realtà a 4 anni ho cominciato a prendere le prime lezioni. Quindi questo è il 13esimo anno.”
Quanto conta e quanto è importante “l’istruttore” nella sua giovane formazione equestre? Chi è dunque quel qualcuno cui deve di essere arrivato fino al Premio di stile conseguito a Verona 2015?
Devo ringraziare più persone: in primis Maria Guttridge, istruttrice BHS che tutt'ora insegna nel nostro circolo,- cura la scuola di base-  con la quale  ho fatto i primi concorsi e che mi ha curato molto l'assetto; è stato importantissimo per me il grande cavaliere Mario Maini, che mi ha seguito molto sulla tecnica del  salto; negli ultimi 8 anni sono stato seguito da Pierpaolo Quagliariello, grazie al quale sono migliorato moltissimo ed ho raggiunto i livelli attuali. Negli ultimi anni è stato ed è il mio riferimento”
Gli incontri tecnici che hanno  lasciato un segno tangibile nel suo modo di montare fino a questo momento?
Ho preso parte a numerosi stage con il cavaliere irlandese Edward Doyle e con il tecnico italiano Giorgio Nuti.”
Dicevamo “Premio di stile a Verona 2015” : il premio era accompagnato da una motivazione? Se si quale? In caso contrario lei che tipo di spiegazione si è dato nel momento in cui l’ha ricevuto?
“E’ stata riunita per l'occasione una giuria selezionata di tecnici competenti che ha ritenuto di assegnare un premio per lo stile a 6 cavalieri tra quelli della coppa delle regioni. Al momento della consegna sono stato molto onorato e lo sono tutt'ora.”
"Lo stile è la padronanza della tecnica che permette di essere nel giusto assetto ..."
Photo courtesy Filippo G.Catarci facebook page

Che significa per lei stile a cavallo? quanto conta per lei, quanto ci tiene e quanto si impegna per esso?
Lo stile è la padronanza della tecnica che permette di essere sempre nel giusto assetto con il corpo composto in ogni momento del percorso. Mi alleno ogni giorno per diverse ore dato che seguo molti cavalli. Ci tengo davvero molto e cerco sempre, insieme al mio istruttore Pierpaolo, e alla sua severità, di migliorare.”
A proposito di stile equestre: chi è – se c’è- il cavaliere cui si ispira ,cui fa riferimento costante, insomma il  modello e punto di riferimento estetico ma soprattutto concettuale?
Per quanto riguarda lo stile equestre cerco di avere come riferimento cavalieri che hanno una struttura fisica simile alla mia, quindi alti e slanciati, come ad esempio Daniel Deusser. Per la grande grinta e determinazione ammiro molto Henrik von Eckermann, che ha a che fare con dei cavalli abbastanza complessi.”
Cosa spera e desidera per il proseguo della sua carriera equestre?
Spero vivamente di migliorare sempre più per raggiungere i livelli più alti, ma non c'è fretta: non voglio bruciare le tappe.”
"spero vivamente di migliorare sempre più ma senza fretta: non voglio bruciare le tappe!"
Photo courtesy Filippo G.Catarci facebook page

Lei ha due cavalli importanti con cui affronta le gare più rilevanti. Ma credo che Del Tikky sia il cavallo di punta? Quello comunque con cui ha preso parte a Verona? Parliamo di lui, pregi, difetti, carattere, qualità. E’ lui fino ad ora il cavallo del cuore?
Sì, un baio tedesco di nome Landewich e il sauro belga Del Tikky, che ha partecipato a Verona. È un cavallo che ha saltato gare grosse con il mio istruttore Pierpaolo, ha grande esperienza e buon rispetto. Sa essere molto focalizzato sulla gara ma è anche capace di distrarsi rapidamente. Non mi sento di nominarlo cavallo del cuore: sono molto legato ad ogni cavallo che monto, ognuno con le sue particolarità.”
L’equitazione è fatta di gioie e dolori. Vogliamo citare un ricordo equestre “molto felice” ( non per forza una vittoria in senso di gradino più alto del podio!) ed un momento di particolare dispiacere o disappunto che le ha dato una lezione in termini di insegnamento?
Un momento particolarmente felice è legato alla mia prima trasferta estera, in un CSI a Lamprechtshausen, in Austria, in cui ho conseguito una vittoria nel gp junior. Come esperienza negativa posso citare gli scorsi campionati centro-meridionali in cui ho gettato via la medaglia d'oro perdendo completamente il controllo della situazione, nonostante avessi numerosi punti di vantaggio. Sono comunque molto contento di aver fatto tesoro di quella lezione e di essere riuscito a gestire le gare successive.”



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