giovedì 11 dicembre 2025

INCONTRO CON SILVER MASSARENTI "SONO I NOSTRI CAVALLI A PARLARE PER NOI"

Di Giulia Iannone È stata una "mission impossible" far fermare un attimo il Maestro Silver Massarenti per questa intervista! La sua giornata è una sequenza interminabile di impegni senza respiro. Per fortuna, Silver, ha una spiccata generosità e buon cuore, da vero emiliano. Cosi con una giusta dose di pazienza e inventiva, ( qualche messaggio scritto nei ritagli di tempo ) ha fatto di tutto per dedicarci veramente del tempo per aprirsi a ricordi, pensieri,commenti, riflessioni sui suoi cavalli e sul campionato europeo Master Iberico in Francia di Le Mans, cui ha partecipato come" cavaliere più esperto" della spedizione italiana di quest'anno. Vi consiglio di leggere, perché ci sono dei passaggi profondamente toccanti ed emozionali, provenienti dal mondo equestre di un horseman che ogni giorno con i cavalli lavora, vive, sogna, viaggia, danza, li alleva, li addestra, li scopre, li ha come amici e... poi li porta anche in gara!
PRESENTAZIONE Cavaliere, addestratore, allevatore, docente, artista equestre... tante identità un solo focus: il cavallo. Perché non ti presenti nella maniera che più ti fa piacere? "Mi piace definirmi semplicemente un uomo di cavalli. Credo di essere, a seconda delle esigenze, cavaliere, addestratore, allevatore, docente o artista, ma queste sono solo coniugazioni del concetto principale. La mia identità vera, nasce dal tempo trascorso accanto ai cavalli, da ciò che ogni giorno mi insegnano.Il cavallo è un buon compagno di lavoro.La mia attività equestre nasce dall'ascolto, dalla responsabilità e dal desiderio di accompagnare ogni cavallo nel suo percorso, rispettando la sua natura e personalità. Alla fine tutte le mie identità convergono in un unico obiettivo: comprendere il cavallo e aiutarlo ad esprimere il meglio di sé, nello sport, nello spettacolo o nel lavoro. Trovo riduttivo e noioso dedicarsi ad uno solo di questi aspetti, ed in fondo, sono molto vicino alla filosofia di Nuño Oliveira, anche se non disdegno partecipare alle competizioni agonistiche, il che mi dà ancora modo di rafforzare il legame con i miei cavalli. Si fondono nel mio animo e sentire, lo spirito e la cultura non solo del mio paese, ma anche della Spagna e della Francia. Ho abitato in Spagna per tanti anni e sono venuto a contatto con tante personalità equestri. Ho frequentato la Real Escuela Andaluza di Jerez de la Frontera e Las Caballerizas Reales, ho collaborato anche con il Cadre Noir de Saumur. La Francia è per altro il paese che ha mostrato di gradire maggiormente molti dei miei più importanti spettacoli equestri. Sono molto legato a queste due nazioni, nonché al Portogallo, per la mia formazione classica ed anche per essere stato consulente ed esperto, per l'acquisizione di soggetti da esportare in altri paesi."
30 anni di esperienza con i cavalli , dal dressage classico all'alta scuola. Puoi citare alcuni dei tuoi maestri equestri più importanti e cosa ti lega a loro, in un feeling costante di gratitudine ed eredità culturale? "Purtroppo gli anni non sono 30, ma 43 o 44! Nel mio percorso ho conosciuto molti Uomini di cavalli, cavalieri, addestratori, artisti e allevatori, da tutti loro ho imparato qualcosa e ci ho messo molto tempo ad imparare ad imparare, ovvero ad essere allievo, e ora sono nel momento in cui questa cosa mi riesce meglio. Sul mio cammino, ho avuto maestri che hanno lasciato un segno profondo, tecnico ed emotivo. Per esempio George Alexis Girardon, mi ha trasmesso l'idea secondo la quale l'equitazione è anche arte: postura, eleganza, presenza. Ma soprattutto una forma di comunicazione silenziosa attraverso il cavallo. Con Carlos Torrell Jane ( per me un fratello vero e proprio ) in Spagna ho approfondito la dimensione più tecnica del dressage da competizione, curando la preparazione dei cavalli fino ai livelli più alti, compreso la loro capacità di esprimere tutto il potenziale atletico. Da entrambi ho ricevuto un'eredita preziosa:Una cultura del cavallo basata sul rispetto, sull'osservazione e sulla responsabilità. Ciò non toglie che il vero Maestro, rimane il cavallo, anche se sembra una frase di rito, siate certi che non lo è. Questo ce lo insegna l'esperienza"
Il cavallo, di ieri o di oggi, più importante per la tua vita ed esperienza equestre? Cosa ti ha lasciato in dono? " Nella mia vita ho incontrato tanti cavalli speciali e li porto tutti nel cuore. In questo momento Habibi Angelus, il mio lusitano di punta del 2012 da Albatro, occupa un posto speciale. E'un cavallo imponente, 1,75 cm al garrese, ma ciò che lo distingue è la sua mente oltre che la sua anima, una calma attiva, una resilienza naturale, un'intelligenza emotiva che gli permette di crescere anche sotto pressione, da lui ho imparato che il valore non si misura solo nel movimento, ma nella qualità del cuore.
I risultati ottenuti insieme sono importanti ma il dono più grande è questa forza interiore che oggi ritrovo nella sua discendenza.Un altro dei cavalli che ho amato profondamente è Ukapa, sempre lusitano, era del 2001 da Quialto, un genio, e le sue figlie ora le sto coprendo con Habibi. Cosi i miei due grandi cavalli sono sempre con me"
CAMPIONATO EUROPEO IN FRANCIA Dal 12 al 16 novembre di quest'anno sei stato impegnato in Francia, a Le Mans, in gara al Campionato Europeo del Master Iberico con Habibi Angelus, il tuo lusitano di punta di 13 anni. È cresciuto tanto nei giorni di gara, livello 4, tanto da migliorarsi nel freestyle della domenica, prestazione per la quale avete vinto la medaglia di bronzo. Cosa hai sentito e notato, in questo crescendo del tuo storico cavallo rivelazione? Che emozioni o ricordi riporti dopo questo ennesimo Campionato con lui?
"A Le Mans, ho percepito una maturità nuova in Habibi. Cosa usuale e auspicabile per il binomio è migliorare, imparando qualcosa ogni giorno, riflettendo e concentrandosi fino a crescere sempre di più. In questo contesto, gara dopo gara, abbiamo trovato sempre più equilibrio, presenza e una sintonia che nasce da una fiducia reciproca. Nel freestyle, in cui abbiamo conquistato il bronzo, ho sentito un cavallo che non solo eseguiva esercizi ma partecipava con testa e cuore. Questi momenti sono la parte più preziosa del mio lavoro : vedere un cavallo esprimere se stesso con libertà e volontà. In questo caso posso solo dire, criticamente, che lui meritava l'oro, quanto a me, ho commesso un'errore nella tempistica musicale, che purtroppo è costato caro. Lui meritava l'oro. Colpa mia"
Durante questo campionato europeo, hai lavorato/ti sei preparato da solo o hai avuto il supporto tecnico di qualcuno? ( avevi una auricolare in campo prova)? "In quel momento, con me c'era una mia allieva, Marianne Pascal di Montecarlo, alla quale chiedo di farmi da specchio e dirmi cosa si vede da fuori. A casa ho sempre lavorato da solo, fino a tre mesi fa, poi ho chiesto ad un mio carissimo amico, che stimo molto anche come istruttore, di aiutarmi una volta al mese a seguire i miei allievi e così ho approfittato anche io della sua professionalità nel settore agonistico. Tornerà per la quarta volta a dicembre . Si tratta di Massimiliano Floris"
Habibi Angelus ha una storia speciale. A 4 anni ti sei accorto di lui, in Spagna, quando tutti lo avevano scartato. Era invisibile per molti, ed era stato lasciato indietro anche come condizione fisica. Come hai fatto a notarlo e cosa ti colpí di lui? Da allora quanto ti colpisce la sua crescita tecnica e mentale costante e volitiva? "Habibi è nato in Spagna, a 30 mesi fu venduto in Italia. Fatta una prima doma e poi messo in vendita, risultó inacquistato per molto tempo. L'ho incontrato quando aveva 4 anni e mezzo circa, chiuso in un box da allora, e quindi molto giù di forma, poi l'ho liberato in un campo per una decina di mesi e all'età di 5 anni e mezzo ho cominciato a lavorare con lui.Appena l'ho visto la prima volta, ho pensato che potesse essere una buona opportunità per il fatto che nessuno riusciva ad accorgersi di lui. Ho pensato che fosse la mia occasione per avere un buon cavallo. Ho sempre creduto in Habibi e mi sono sentito fortunato quando ho capito che nessuno fosse riuscito a vedere fino al mio arrivo, il tesoro che si celava dentro quel cavallo. Questa è una parte importante del mio lavoro: vedere dettagli che non tutti vedono. Oggi la sua crescita tecnica e mentale conferma ciò che avevo percepito allora"
Habibi oggi è anche riproduttore del tuo allevamento. Che doti trasmette ai suoi figli? " Nei suoi figli riconosco chiaramente i suoi punti di forza: parte mentale straordinaria,disponibilità al lavoro, equilibrio emotivo,facilità alla riunione, incredibile rapidità di apprendimento, resistenza allo stress psicologico, buone andature, grande cavalcabilita.Non trasmette nessuno dei suoi difetti. Non ultimo, c'e da sottolineare il fatto che, in allevamento, copre cavalle selezionate molto attentamente e che sono figlie di Ukapa ( che era un super cavallo, davvero un Genio, come ripeto sempre. ) Tutte fattrici estremamente qualitative e atleticamente molto prestanti, dotate di una testa eccezionale . Sono entusiasta del risultato! "
Una finale in Francia, doppio motivo di soddisfazione, perché hai gareggiato anche con un tuo giovane cavallo , soggetto con la Q, del tuo allevamento di lusitani. Da Addestratore,allevatore e cavaliere, che momento è stato per te e cosa hai potuto esprimere con questo 5 anni, simbolo del tuo lavoro e della tua passione? "Presentare in finale Europea un giovane cavallo, nato nel mio allevamento, che si è guadagnato la selezione Italiana, è stata una emozione speciale. Vederlo crescere, imparare e affrontare un contesto internazionale con serenità, è la prova concreta che il metodo funziona. "Quantico"- questo il nome del mio 5 anni- era stato solo ad Arezzo e subito a Le Mans, che è stata la sua seconda uscita. È il risultato di anni di scelte genetiche, tecniche e umane. Per me è una grande soddisfazione vedere un giovane cavallo di casa rappresentare il mio lavoro. Quantico è l'ultimo figlio del grandissimo Ukapa. Un pezzo del mio cuore"
QUALCHE RIFLESSIONE
Hai puntato su PRE e Lusitani in tempi in cui non erano molto popolari nello sport ed in Italia. Oggi vivono un grande boom come razze veramente competitive e stanno invadendo i campi di gara con successo. Secondo te, cosa hanno di diverso dai warmblood questo tipo di cavalli ? "Ho creduto nei cavalli iberici ,quando ancora non erano considerati competitivi, perché sono i cavalli più vicini all'uomo, dotati di altissima cavalcabilità. Li ho scelti perché sono latini, come me, e anche se non tutti sono i piu prestanti fisicamente, sono quelli con il cuore più grande. Hanno una personalità speciale che li rende decisamente più umani. Con la selezione stanno diventando sempre più prestanti e competitivi.Quindi sono cavalli utili per tutti i livelli di cavaliere. Premesso che non conosco in modo approfondito i warmblood, credo che fra loro ci sia una percentuale molto alta di cavalli utili, ma prevalentemente per cavalieri esperti. L'idea di questo incrocio nasce dall'illusione che fossero trasmesse solo le qualità positive, ma non è andata così. È un cavallo con altissime prestazioni ma necessita di "piloti" alla sua altezza. Credo che il cavallo iberico sia un cavallo per tutti, basta sceglierne uno della cilindrata giusta, adatto al tipo di utilizzo destinato. Sono cavalli che ti danno tutto... se li rispetti."
Ancor di più, tu sei allevatore in Italia e cavaliere di Lusitani, cavalli attualmente ricercatissimi e preziosi. Come nasce l'idea di allevare questi cavalli in Italia? Che linea sviluppi? quale è la tua filosofia allevatoriale e come sono da addestrare? "Allevare in Italia è stata una scelta di visione,volevo creare cavalli che unissero testa,funzionalità e versatilità: con un cavallo buono si può fare di tutto. Nella mia linea cerco soggetti : equilibrati mentalmente, adatti al dressage, al lavoro ed all'alta scuola. Con una struttura solida ma elastica dotati di grande intelligenza. Addestrarli è un piacere, apprendono molto velocemente , sono super collaborativi e amano partecipare.Comunque è partito tutto dal "sogno" mai dimenticato di un bambino vecchio.Ora conviene allevare in Italia e vendere in Portogallo."
Oggi molti "ripiegano" sul Lusitano, perché i Warmblood sono sempre più complicati, troppo sangue per movimenti oltre la media che li rende difficili da gestire. Ma i Lusitani non sono cavalli di ripiego! Che cultura sensibilità sentimento mentalità conoscenza empatia assetto ci vuole per valorizzarli al meglio? "Il Lusitano non è un piano B! È un cavallo che richiede cultura e sensibilità. Per valorizzarlo servono empatia,tatto,assetto stabile,comunicazione fine,capacità di ascoltare senza forzare, delicatezza. Se entri in relazione con loro, ti danno tutto. Se imponi non capiscono e si chiudono. É un cavallo che aiuta a migliorarsi, diventano veri compagni di lavoro, se crei un binomio con un lusitano, non vorrai più cambiare, sono cavalli speciali"
Ci avviamo verso la fine dell'anno. Un bilancio del tuo 2025 e quali progetti idee pensieri equestri per il 2026? " Il 2025 è stato un anno di ripresa, un anno significativo sotto tanti fronti: risultati sportivi importanti, la crescita dei giovani cavalli, il consolidamento della mia linea di allevamento e la partecipazione ad eventi internazionali che hanno confermato la direzione del mio lavoro. Nel 2026 gli obiettivi sono chiari e concreti: primo tra tutti, sviluppare ulteriormente l'allevamento, puntando sempre su mentale solido, equilibrio e qualità funzionale; poi, portare avanti la preparazione dei giovani talenti al circuito Master Cavallo Iberico e al dressage di livello avanzato; ampliare i progetti dedicati all'equitazione da lavoro e al turismo equestre tecnico; continuare il percorso di preparazione di cavalli fino al Gran Prix; incrementare la formazione di cavalieri e allievi, continuando i percorsi formativi che uniscono tecnica, metodo e cultura equestre. Il mio obiettivo rimane quello di promuovere una bella equitazione che unisca qualità tecnica, benessere del cavallo e una relazione uomo-cavallo fondata sull'ascolto e sulla conoscenza" (tutte le foto pubblicate sono tratte dalla pagina Facebook di Silver Massarenti, che ringraziamo per la concessione alla pubblicazione. La foto in primo piano di Habibi Hangelus è stata scattata da fb Pole Europeen du cheval, che ringraziamo)

1 commento:

  1. Cosa colpisce di Massarenti? Direi i titoli e gli elogi ci pensano le cronache e i risultati. Ma vedere un Maestro che con umiltà e dedizione giornalmente vive con il cuore i suoi e non solo i suoi cavalli e che si pone in continuazione domande e cerca sempre di migliorare il suo essere Uomo di Cavalli, è davvero quello che mi colpisce. Sin troppo facile rimanere ammaliati dalla sua capacità equestre. Ma la sua umiltà e il suo desiderio di continuare ad imparare per me è l'insegnameto migliore.

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