venerdì 6 settembre 2019

PIETRO ROMAN DOPO IL CAMPIONATO EUROPEO

Completo
“BARRADUFF, IL GUERRIERO HIGHLANDER CHE VUOLE MIGLIORARE ANCORA”
Di Giulia Iannone
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio. "

 Operazione "Ticket to Tokyo" conclusa positivamente in Germania. Tra gli alfieri di quella squadra ,c'era per la quinta volta, Pietro Roman. Il figlio d’arte al telefono ci ha detto molto in relazione alla prestazione di squadra,  a quella individuale, ai  suoi progetti per il proseguo, alle le sue belle sensazioni su Barraduff. Questo e molto altro nella seguente intervista…


Facciamo subito un commento sulla tua prestazione individuale, sottolineando questa magica performance in rettangolo con il grigio Highlander “Barraduff”. 
“Il cavallo era in forma già dalle settimane precedenti l’europeo. Sono partito molto positivo da casa. Sono molto felice della mia prova di dressage a Luhmuhlen, perché  Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio però le ultime gare – soprattutto i mondiali- non sono andate come speravo e desideravo. Avevo messo un po’ troppa pressione, un po’ troppe richieste da quel punto di vista. Tornando indietro a casa, ripercorrendo i nostri passi, abbiamo ristabilito una fiducia reciproca in rettangolo molto positiva e si è rivelata una buona preparazione. Il cavallo nei 10 minuti prima del rettangolo era incredibile, a dir poco  spettacolare. Avendo alle spalle degli ultimi rettangoli non proprio positivi, per sicurezza ho messo 10 minuti in più di lavoro rispetto al solito. Quei 10 minuti in più, si sono sentiti, poiché il cavallo era molto bello ma un pochino privo di energia. I due errori che sono venuti: il trotto allungato che non sono riuscito a tirar fuori ed il primo cambio, da galoppo destro a sinistro, che solitamente è il mio migliore, credo siano dovuti ad un calo di stamina. Nonostante ciò, mi sono molto divertito col cavallo, mi è piaciuto il momento, ed sono felicissimo di aver ritrovato un cavallo collaborativo e sereno.”
C’era una strategia di gara?
“ Sì, ma non era basata sul rettangolo, ma sulla giornata di cross. Partire in dressage il secondo giorno, è più conveniente perché si sa, i giudici sono un po’ più generosi con i voti. La strategia era fondata sul fatto che un binomio considerato di grande esperienza come me e Barraduff, con una buona sicurezza  in campagna, ha avuto il compito di partire per primo, per visionare e testare il tracciato in modo da  far orientare e poter consigliare gli altri componenti della squadra  su come gestire il tracciato”.
Come era questo cross? Lo hai visionato a piedi nudi, abbiamo visto le foto della ricognizione in cui sembra tu cammini sulle acque! Quali i punti delicati da tenere d’occhio?
“ Era un percorso difficile ma molto chiaro e mi è piaciuto da subito. Le richieste formulate dal disegnatore erano all’altezza di un campionato d’Europa ma allo stesso tempo molto chiare. Un buon binomio con fiducia reciproca, una monta semplice avrebbe portato a casa un buon risultato. Così è stato. Gigi era incredibilmente agile, concentrato, attento, le orecchie sempre avanti, non ha mai avuto la minima esitazione nell’affrontare il cross. Il percorso, come ho detto, era chiaro ma non classico. Partiti con i primi 3 salti, si doveva poi affrontare un buon minuto e mezzo di galoppata priva di ostacoli dopo la quale si arrivava ad una discesa stile scivolo dei pratoni con in fondo un cassettone, un enorme drop in ricezione e la prima acqua che era una richiesta decisamente seria. L’acqua e le sue richieste non mi preoccupavano, anche se ho trovato molto inusuale il suo posizionamento così presto sul tracciato. Tutte e 4 le acque erano di notevole importanza, soprattutto l’ultima con quei due cassettoni in curva e quel fronte stretto acqua- acqua molto verticale, che si è dimostrato un salto decisamente ostico da affrontare a fine percorso. Non facendo un passaggio eccellente sull’ultima acqua e sapendo che avevo un bel po’ di secondi in mano da poter utilizzare al meglio, ho deciso di alternare sul salto successivo, un  angolone in cresta, evitando così uno sforzo inutile, dopo un salto non bellissimo, al cavallo. Saper riflettere ed essere in grado di valutare un cambio di programma, seppure in pochi brevi secondi, è fondamentale per la buona riuscita del percorso. E’ stato un giro gradevole, divertente, bellissimo. Oso dire che  mi sono divertito, per quanto uno si possa divertire, sapendo di avere in gioco il pass Olimpico.”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page equipe foto
Barraduff,  è sempre stato molto bello ed elegante, un cavallo che ruba l’occhio ...

Hai ritrovato il tuo Gigi, grande compagno di avventura? A 17 anni, qualcuno aveva ipotizzato una sua fase di tramonto. Cosa puoi dire?
“Assolutamente! Ma dire che l’ho ritrovato è sbagliato. Ho sempre avuto un cavallo eccezionale e il fatto che a 17 anni continui a migliorare è per me motivo di grande orgoglio.  E’  arrivato in formissima, rientrando subito di fiato, saltando benissimo fino alla fine. E’ un guerriero, vive per fare queste gare e facendone meno in questi anni di maturità, ogni volta che vede partire il van con gli altri cavalli in scuderia, sta lì affacciato alla finestra del box e si capisce bene che vorrebbe salire, ma spesso  non è la sua gara. E’ valsa la pena aspettarlo tanto, è stato un soggetto tardivo. Il lavoro lento e rispettoso ha dato i suoi frutti, perché tutt’ora è un cavallo in evoluzione (positiva) e al top della forma”
Però, noi sappiamo, che Gigi, ha il suo tallone di Achille e si tratta della prova di concorso Ippico. Dico bene?
“ Esatto. La terza prova per lui è delicata. Ma questa volta devo confessare e confermare che i due errori a questo campionato europeo nella prova di concorso sono arrivati per colpa mia. Sono partito scarico, sul numero 1 e non sono stato abbastanza reattivo nel rimettermi in avanti il cavallo sul numero 2, la distanza era un filo troppo lontana sul  verticale n°2 in cui volevo tenere un po’ di spazio ma, andava tenuto con un ritmo ed un’energia sicuramente diversi, ritmo ed energia che non avevo. Una incomprensione enorme da parte mia che mi ha dato un bello schiaffo in faccia, e dopo quel grande imperdonabile errore abbiamo saltato benissimo i rimanenti ostacoli. Era un percorso grosso tecnico ed impegnativo”
Se tu avessi fatto netto, saresti stato quinto?
“ Direi di sì, confesso che non sono andato troppo a vedere. Comunque questo è lo sport. Era una situazione d’oro, nella quale si capiva, anche dopo ragionandoci con Jacopo Comelli, che il cavallo voleva fare netto, aveva il potenziale per fare bene. Niente da aggiungere, ho montato male io. Tutto qua. Sapevo già entrando in campo che la squadra aveva ottenuto la qualifica per le olimpiadi, ma nonostante ciò sono comunque entrato un po’ teso e nervoso, in una posizione molto buona, sapendo che facendo netto e sentendo il cavallo in super forma, sarei finito nella top 10 del campionato. Non è andata!”
Forse il fatto più importante è stato aver ritrovato Pietro Roman versione Gigi?
“ Ho ritrovato, dopo i mondiali, un cavallo sereno ed espressivo e concentrato sul grafico del primo giorno, incredibile in cross, e la cosa che stupisce di più, un cavallo che a 17 anni ha ancora voglia, testa e cuore per cambiare ed imparare a saltare diversamente. La cosa sta avvenendo, purtroppo da parte mia ci sono delle piccole incomprensioni. Solo un cavallo straordinario come lui può essere pronto a cambiare metodo di monta in salto ostacoli alla sua età. E’ un cavallo estremamente intelligente”
Photo courtesy Pietro Roman facebook eventing page
"Operazione Ticket toTokyo raggiunta!: 

sono estremamente felice che l’obiettivo primario sia stato raggiunto”

Che vuol dire cambiare metodo a 17 anni?
“ Prima di tutto gli ho dato più fiducia. Avevo sempre paura il terzo giorno che il cavallo non avesse quel buco in più per poter saltare bene. Non è mai stato un cavallo estremamente di gesto o con un rispetto incredibile, se no non sarebbe così in campagna. Gli abbiamo solo ricordato come usarsi meglio e svolgersi con tutto il corpo sul salto. Senza fare nulla di sconvolgente abbiamo fatto un lavoro per metterlo a suo agio su qualunque tipo di salto. E’ un lavoro fisico e mentale al contempo”
A chi si deve questo lavoro?
“ La rifinitura attuale di questo pensiero tecnico lo dobbiamo a Jacopo Comelli. Ma in passato ho lavorato anni con Duccio Bartalucci e Giorgio Nuti, tanti grandi tecnici che mi hanno trasmesso e lasciato sensazioni indelebili”.
Chi sono allora tutte le altre figure tecniche che ti hanno aiutato a prepararti per questo campionato europeo?
“ Mia moglie in primis, Francesca Blasi che mi è sempre vicina e mi permette di svolgere il mio lavoro di cavaliere, è la mia roccia in tutto quello che faccio non solo nello sport, ma anche nella vita. E’ una grande donna di cavalli, molto attenta al loro benessere psico-fisico. Devo moltissimo a mio padre Federico, perché mi ha riportato- dopo l’ultima esperienza di Haras du Pin, gara nella quale pensavo di affrontare una garetta di esercizio ed invece è stata fonte di  una incomprensione in cross-  sulla retta via facendomi capire come dovevo recuperare il filo del discorso il giorno del cross. In equitazione è sempre così, ogni tanto si vince, ogni tanto si impara. Sono sicuro che prima o poi qualche grande bel risultato senza dubbio arriverà. In dressage mi offre un grande aiuto un cavaliere olimpico che è Daniel Pinto, che seguiva già mio padre in passato. Non è sempre facile da reperire per via della sua attività internazionale, ma ce l’abbiamo fatta anche stavolta.”
Per la quinta volta alfiere nella squadra azzurra, avete staccato il biglietto per Tokyo 2020. Cosa mi puoi dire?
“ L’obiettivo di questi campionati europei era quello. La strategia era quella. C’è stato un grande appoggio e sostegno dei tecnici federali, selezionatori, veterinario, tutto lo staff federale da Kathrine Lucheschi, Giacomo Della Chiesa , Marco Eleuteri, Francesco Girardi. Poi ci siamo trovati il terzo giorno a poter combattere per una medaglia, cosa che non è andata come speravamo, però sono estremamente felice che l’obiettivo primario è stato raggiunto”
Cosa ne pensi di questa squadra tedesca ancora oro e questo duello Ingrid –Michael che ha visto trionfare la figlia d’arte?
“ Trovo la Germania di nuovo una nazione in gran forma con 4 binomi estremamente competitivi. Devo confessare di essere un enorme fan di Ingrid Klimke, sono molto contento che abbia vinto lei, come donna di cavalli, atleta, figlia ed erede di una immensa tradizione equestre e poi sono innamorato del suo cavallo Bobby. Sono molto lieto per lei”
Adesso quali sono i tuoi programmi per gli altri cavalli?
“ Ho un calendario abbastanza pieno, non c’è riposo in vista per me da qui fino a fine novembre.  C’è del lavoro da fare per me, anche perché mia moglie Francesca attende il nostro secondo figlio, quindi devo portare avanti il lavoro anche dei suoi cavalli. Jake, il cavallo di mio fratello che ho comprato da lui, dovrà qualificarsi su un 4 stelle lungo. In accordo con i tecnici vedremo quale gara scegliere.”

Photo courtesy Pietro Roman eventing page
"questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune."

Quindi sarà Jake ad andare a Tokyo?
“ Difficile da dire ora, non so neanche se andrò io… L’idea sarebbe quella di avere due cavalli pronti ed adatti per affrontare un impegno olimpico. “
C’è qualcosa da aggiungere?
“ Sembra scontato, invece vorrei formulare i miei più sentiti e vivi complimenti ai miei compagni di squadra, questo risultato ottenuto non è assolutamente un risultato individuale ma frutto di una squadra unita che ha lottato, sofferto e combattuto per un obiettivo comune. Di conseguenza, i miei più grandi complimenti a tutti loro assieme alla mia più totale stima ed un grazie anche a tutto lo staff federale. Sono stati presenti senza stravolgere e cambiare le routine di noi cavalieri senior. Non era un compito facile essere presenti, aiutare sostenere senza disturbare ma ci sono riusciti nel migliore dei modi. Sono stati fantastici”




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