lunedì 5 novembre 2018

“IN GARA PER IL TRICOLORE ITALIANO, TATIANA MILOSERDOVA PUNTA A TOKYO 2020”

INCONTRO CON TATIANA MILOSERDOVA
"cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo."


Di Giulia Iannone
Photo Courtesy Tatiana Miloserdova

Abbiamo contattato via web l’amazzone di origine Russa, ormai naturalizzata italiana, Tatiana Miloserdova. Dal 2019 la dressagista,  gareggerà per i colori del nostro paese , avendo acquisito la nazionalità italiana. “Il mio obiettivo è ora Tokyo 2020” ha confessato Tatiana al termine del nostro incontro.
Leggete tutto d’un fiato, cosa  ci ha raccontato la bionda interprete di Florento Fortuna,  in questa breve intervista…


Abbiamo letto, sulla sua pagina facebook, del suo cambio di nazionalità: non gareggerà più per la sua madre patria Russia, ma per la sua patria d’adozione l’Italia. Ci spiega come è avvenuto questo cambio di nazionalità e come mai ha scelto proprio l’Italia?
La mia scelta dell'Italia, risale al 1991 quando, per motivi di lavoro, scelsi di venire in Italia a seguito di una proposta di allenare dei cavalli di dressage.
Da allora non mi sono mai spostata dall'Italia e, avendo ottenuto la cittadinanza italiana alcuni anni or sono, ho maturato la decisione di competere nel paese dove per più anni ho gareggiato.

 Su facebook si legge che lei vive a Milano. Da quanto tempo e come mai e dove svolge la sua attività equestre?
Come detto sopra sono in Italia dal 1991. In questi anni ho lavorato per lo più al Nord Italia e da alcuni anni svolgo la mia attività di istruttrice presso il Centro Ippico Cinq Fo di Guanzate (Como).
In questo centro ho la possibilità di allenare i miei cavalli tranquillamente e concentrarmi per la preparazione alle gare internazionali.
"Wat a Feeling è sicuramente il mio cavallo del cuore per le emozioni olimpiche, e non solo, che mi ha dato, ma tutti i cavalli con i quali ho lavorato, per un verso o per l'altro, sono rimasti nel mio cuore. In ognuno di loro ho trovato delle caratteristiche che mi consentono, a distanza di anni, di ricordarne le peculiarità."

L’amazzone Tatiana Miloserdova: si presenti ai lettori nel modo che più reputa adeguato a tratteggiare la sua identità tecnica ed agonistica, indugiando sugli aspetti salienti della sua carriera dressagistica vissuta fino a questo momento.
Finora, purtroppo, non ho mai avuto sponsorizzazioni che mi hanno consentito di disporre di cavalli già quasi pronti per le gare. Mi sono sempre dovuta arrangiare, cercando di individuare cavalli giovani, che, senza un particolare passato dressaggistico, mi consentissero di farli crescere e portarli a gare internazionali.
Questa è la storia di tanti (quasi tutti) i miei cavalli. Potrei raccontarne tanti di esempi, in generale mi riferisco a cavalli di 3/4 anni che, partendo da zero, ho allenato per competere in GrandPrix.
Ci parla brevemente dei “maestri” equestri che hanno lasciato una orma indelebile nella sua formazione tecnica e ci descrive rapidamente il suo metodo?
Ho frequentato a Mosca una Università sportiva che, da subito, mi ha consentito di svolgere l'attività di istruttrice. Ho poi avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Elena Petuskova, campionessa olimpica degli anni'70.
Da allora non ho avuto nessun istruttore e, come detto prima, mi sono sempre dovuta arrangiare da sola. Unica eccezione sono i preziosi consigli di Alexander Sherba, esperto russo nell'addestramento dei cavalli, il quale, pur vivendo a migliaia di chilometri da me, mi ha fornito via Skype preziosi consigli, dopo aver attentamente analizzato i video dei miei concorsi.
Quanto al mio "metodo" devo dire che cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo.
"Ora le mie speranze, anche olimpiche, si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni "

Parliamo della parte fondamentale del binomio: i cavalli. Quale può essere definito il “cavallo del cuore” – di ieri o di oggi- che ha segnato la sua svolta tecnica professionale cui è più legata e perché?
Il fatto di non aver mai goduto di sponsorizzazioni mi ha costretto, in passato, di dover vendere i cavalli quando avevano raggiunto un livello ottimale per gareggiare.
Inutile raccontare quanto questa scelta mi sia pesata, ma tant'è, era l'unica mia possibilità per vivere e continuare a comprare nuovi puledri, dovendo, purtroppo, ripartire da zero ogni volta.
Finalmente, per una serie di circostanze fortuite, sono riuscita nel 2008 a conservare un cavallo e partecipare alle Olimpiadi di Pechino/Hong Kong.
Parliamo di Wat a Feeling un Hannover, figlio di Warkant: un gigante buono (cm.186) che nonostante la sua imponenza era un cavallo gentile ed intelligentissimo. Purtroppo una violenta colica lo stroncò pochi mesi dopo il ritorno dalla Cina.
Tengo a sottolineare che Wat a Feeling è sicuramente il mio cavallo del cuore per le emozioni olimpiche, e non solo, che mi ha dato, ma tutti i cavalli con i quali ho lavorato, per un verso o per l'altro, sono rimasti nel mio cuore. In ognuno di loro ho trovato delle caratteristiche che mi consentono, a distanza di anni, di ricordarne le peculiarità.
Chi è oggi il suo “cavallo di punta” ? ce lo presenta nel dettaglio analizzando pregi difetti carattere punti di forza punti deboli, cosa le piace e cosa si aspetta per questo cavallo nel futuro?
L'anno scorso il mio cavallo di punta era una cavalla con un passato di fattrice (mamma di tre puledri !), mai montata in precedenza. che all'età di 8 anni iniziai a domare.
Nel giro di un anno la presentai a Sommacampagna al suo primo GrandPrix, conseguendo un risultato di 67 %. Awakening, questo è il nome della cavalla KWPN, ha poi partecipato a numerose gare internazionali in Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svezia.Da circa un anno questa cavalla viene montata da Eugenia Davydova, giovane amazzone russa che seguo personalmente, in quanto la cavalla è rimasta nella mia scuderia Cinq Fo.
Ora le mie speranze, anche olimpiche, si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni che quest'anno ha già iniziato con successo la sua carriera in GrandPrix, conseguendo in GP Special un bel 70% a Nizza lo scorso Ottobre.
Florento è con me da quando aveva 4 anni ed al suo attivo ha risultati internazionali nelle gare di 5 e 6 anni, Small Tour ed ora Big Tour.
Sotto certi aspetti mi ricorda Wat a Feeling, sia per la sua energia che per la sua intelligenza e gentilezza. Speriamo in bene per Tokyo....
"Nel 2019 pianifico di partecipare ai vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore italiano.
                      Come detto sopra il mio obiettivo è ora Tokyo 2020."

Lei ha partecipato ai WEG di Tryon: ci dà una sua impressione sull’evento, come è andata la sua trasferta? C’è un ricordo indelebile di questo evento agonistico che è inciso a chiare lettere nella sua mente?
A Tryon sono andata come istruttrice di Eugenia Davydova con Awakening. In realtà anche Florento Fortuna era qualificato, ma ho preferitolasciarlo a casa per la sua giovane età e non costringerlo al sacrificio di una trasferta tanto onerosa.
Di Tryon non conservo un buon ricordo, in quanto, come è già stato ampiamente riportato da vari partecipanti, non solo di dressage, l'organizzazione non è stata delle più  brillanti, con lavori non ancora ultimati e continui spostamenti non pianificati da un hotel all'altro.
Adesso che gareggerà per il tricolore italiano, a cosa mira? possiamo auspicare magari una squadra azzurra per Tokyo?
Nel corrente anno Florento Fortuna ha gareggiato a 6 concorsi internazionali ed ora si merita un riposo dalle gare fino a Febbraio, dove penso di aprire la stagione 2019 con il concorso internazionale di Ornago.
Nel 2019 pianifico di partecipare ai vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore italiano.
Come detto sopra il mio obiettivo è ora Tokyo 2020.


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