martedì 6 dicembre 2016

DEDICATO AL “MAESTRO” LODOVICO NAVA :LE TESTIMONIANZE :

"Ero un ragazzo quando conobbi l'allora Ten.Col. Lodovico Nava"
Photo Courtesy Luanne Deutschmann 

”L’EFFICACIA NELLA SEMPLICITA’ “
IL DOTT. MARCO REITANO RICORDA NAVA
A cura di Giulia Iannone

Ad un giorno di distanza dalla notizia della scomparsa del Colonnello Lodovico Nava, abbiamo raccolto giusto  alcune testimonianze “simboliche”- impossibile risulterebbe sentire ed intervistare realmente tutti coloro che lo hanno conosciuto e frequentato nei diversi e svariati ruoli che ha ricoperto in ambito  equestre-  per omaggiare il   Padre della Formazione equestre italiana.
Cominciamo con quella sentita toccante e commovente del Dott. Marco Reitano, Direttore Sportivo Discipline Olimpiche della Fise:
(Segnaliamo  che le esequie si svolgeranno domani mattina mercoledì 7 dicembre c.a alle ore 9,30 presso il Reggimento Lancieri di Montebello –Ippodromo Militare Gen. Giannattasio a Tor di Quinto, Roma. )

“Ero un ragazzo quando conobbi l’allora Ten.Col. Ludovico Nava nei primi anni ’70. Avevo da poco iniziato a montare a cavallo e frequentavo regolarmente l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto. Ricordo il Ten.Col. Nava su un cavallo grigio partecipare ad una categoria “D” del Nazionale di Roma con il campo gara posto di fronte alla palazzina reale sul manto erboso della pista grande. Ludovico Nava era uno dei tanti ufficiali in servizio alla Scuola Militare di Equitazione, allora denominata Centro Preolimpionico Ippico Militare, ma mi colpì una particolarità del Suo aspetto. Contrariamente agli altri militari montava a cavallo con il berretto dell’uniforme assicurato alla testa da un rudimentale elastico giallo agganciato alle due estremità laterali del berretto. Rividi quell’Ufficiale diversi anni dopo quando, ultimata l’accademia militare di Veterinaria in Pinerolo e svolti quattro anni di servizio a Grosseto, presso l’allevamento cavalli dell’Esercito, tornai “sulla piazza” di Roma. Erano gli anni ’80 ed il Col. Nava aveva cessato il Suo servizio nella F.A. ed era diventato un pilastro della formazione equestre federale. Verso di lui nutrivo, così come è stato sino ai nostri giorni, una sorta di timore reverenziale dovuto alla differenza di età ed al profondo rispetto della sua esperienza e valore. Ho avuto modo di avvicinarmi sovente al Col. Nava nelle sue diverse vesti di tecnico, di responsabile del Centro Equestre Federale dei Pratoni del Vivaro, di responsabile del Dipartimento Formazione della Federazione, di Consigliere federale. In tutti i ruoli è stato se stesso, una persona estremamente moderata ed equilibrata dotata di una capacità espressiva tanto semplice quanto efficace. Aveva il dono di descrivere un concetto tecnico complesso con poche parole stupendo l’interlocutore per la capacità di sintesi e l’espressività. Nei diversi consessi in cui ho avuto la fortuna di assistere a Suoi interventi e/o lezioni rimanevo stupito di fronte alla Sua capacità di rapire gli ascoltatori. Senza alcun effetto speciale, ma sovente, solo proiettando una semplice foto, spesso in bianco e nero, iniziava la sua trattazione prendendo per mano idealmente tutti i presenti, per accompagnarli in un viaggio, sorprendente per logica e sequenzialità, che si concludeva sempre con una tesi finale , che appariva lapalissiana e scontata, senza alcuna possibilità di replica. Il Col. Nava mi ha, quindi,  insegnato come l’efficacia nella semplicità sia espressione di grande spessore umano ed intellettivo, fatto questo che ci rimarrà per sempre. Nel riascoltare le Sue interviste, non si può non stupirsi delle Sue risposte semplici, permeate di calma,  ma fatte di parole pesanti,  perchè granitiche nella loro solidità  e chiarezza, elargite al giusto ritmo, senza la minima fretta, quasi a voler scolpire i diversi concetti nella mente degli ascoltatori. Gli sono grato,  da appassionato del nostro sport,  per quanto da lui fatto,  specie in favore della cultura e degli istruttori, da uomo per il supporto che mi ha sempre offerto in modo leale e sincero, da militare per il prestigio che non ha mai cessato di conferire all’Esercito con la sua competenza, signorilità e stile, dimostrando che possono coesistere cultura, competenza, umiltà, tolleranza ed ironia. Continuerà a vivere nei suoi scritti, nel nostro sapere, nella parte migliore del mondo equestre, nell’appassionato insegnamento di ogni bravo istruttore, nel “corredo genetico” dell’equitazione italiana che con il Col. Nava si è arricchita di una traccia indelebile.”


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