- Oggi alle 18 si è tenuta a Montelibretti la Cerimonia di Apertura
del Campionato Europeo-
La squadra italiana Junior &Yrider schierata durante la cerimonia di apertura dell'europeo PHOTO DI GIULIA IANNONE |
A cura di Giulia Iannone
Introduciamo l’evento degli europei di completo che
si svolgono in Italia. Che cosa ci apprestiamo a vedere e cosa si prospetta per
i nostri giovani Junior e Yrider qualificati?
“Per quanto riguarda il mio comparto
Juniores...sicuramente è l’appuntamento della stagione! Quest’anno abbiamo la
fortuna di organizzare gli europei Junior/yrider in casa da noi in Italia e possiamo dunque
schierare 12 binomi. Questo appuntamento rappresenta il primo tassello per un giovane sportivo - dalla fase pony a
quella senior- per poi aspirare ad una
Olimpiade. Piccoli passi di una carriera sportiva. Per un giovane junior è
paragonabile ad una piccola olimpiade!”
La Piazza di Siena di Montelibretti oggi approntata per accogliere la sfilata di squadre giovanili che si daranno battaglia in questi giorni per l'Europeo di completo 2016 PHOTO GIULIA IANNONE |
La gara si svolgerà al Centro Militare di Equitazione
a Montelibretti, ma la fase di preparazione si è tenuta ai Pratoni del Vivaro. Ci
racconta?
“A Montelibretti hanno fatto davvero un bel lavoro
dal punto di vista organizzativo, nulla è stato lasciato al caso. La pioggia
dei giorni scorsi ha inoltre reso il terreno perfetto. Non ci resta che
cominciare! Abbiamo avuto la fortuna invece di approntare la fase di
preparazione ai Pratoni del Vivaro. Prima si è tenuta una simulazione di gara e
dopo siamo rimasti lì ed abbiamo continuato il lavoro di preparazione. Tutti si sono attivati per riaprire l’
impianto storico a Rocca di Papa , che
per il mondo del completo è fondamentale”
Il valore di un ritiro tecnico nel luogo sacro “ I
Pratoni del Vivaro”. Che significato riveste?
“Ne ho fatti parecchi di ritiri al Centro Equestre
Federale! L’emozione di tornare, di rivedere queste scuderie attive di nuovo ,
questi storici impianti che parlano da soli e trasmettono il sapere di un
illustre passato, suggeriscono storia e serietà e concentrazione di quei
meravigliosi maestri che vi hanno lavorato e che hanno reso grandi ed immortali
questi luoghi attraverso il vero impegno, non può se non essere fonte di
ispirazione e di esempio. Si trae godimento e gioia e forza da quel glorioso
passato che è tornato a rivivere. Vedere i salti di campagna bandierati di
nuovo, vedere i cavalli attraversare di nuovo le colline ed il terreno erboso
ineguagliabile di questo luogo, vedere Albino Garbari osservare le attività in
campagna riempie gli occhi ed il cuore di energia!. Speriamo che questo sia
solo l’inizio che preluda ad una nuova stagione aurea del Centro Federale.
Desidero ringraziare vivamente Fabio
Fani Ciotti per aver reso possibile la nostra permanenza ai Pratoni del Vivaro.”
Uno dei momenti suggestivi della Cerimonia: I paracadutisti della folgore portano con loro le bandiere Ecco il tricolore mescolarsi con l'azzurro del cielo! PHOTO DI GIULIA IANNONE |
Oggi i ritiri tecnici sono un po’ passati di moda?
“Sono CT da 4 anni ed io il ritiro l’ho sempre
organizzato! Credo che sia importante per i ragazzi per formare la squadra il
team aggregazione. Fa bene anche a me stare con i ragazzi 24 ore su 24...fa
gruppo , credo che sia fondamentale per poi partecipare ad un appuntamento
agonistico di questo tipo. Chiaro che è dispendioso per la federazione, impegnativo
per me perché gestire questi ragazzi non è semplice però è il mio lavoro e va
fatto a fondo”
Di quanti giorni è consistito il ritiro?
“ Tre giorni di gara simulata ed il ritiro vero e
proprio è durato 8 giorni”
Come si svolgeva per grosse linee una giornata tipo
di questi ragazzi? Dove alloggiavano?
“I ragazzi junior alloggiavano da “Pia” che era il
posto storico di ritrovo anche ai miei tempi! Sveglia alle 6,30, accudire i
cavalli, pulizia box e riordinare la scuderia. Poi i 14 ragazzi – 12 più 2
riserve- divisi in gruppi in base agli orari scendevano in campo per gli
allenamenti. Un giorno in piano con Zilla Pearse – il nostro tecnico del
dressage- un giorno in concorso ed uno in campagna. Poi all’occorrenza lavoro
mirato in base alle esigenza e le carenze del singolo binomio. Pomeriggio/sera
appuntamento con Fabio Iurini , storico preparatore atletico anche ai miei
tempi e forse prima di me ( questo è un ulteriore trait de union con il passato).
Un grande professionista che sa stare con i ragazzi e crea gruppo. Mi ha dato
anche una mano perché gestire 14 ragazzi non è mica facile! Bisogna sempre
ricordarsi che in equitazione il binomio non è composto solo dal cavallo atleta
ma bisogna curare anche la condizione fisica del suo cavaliere , a questi
livelli specialmente”
Non si dovrebbe chiedere ma sono tentata! C’è
qualcuno del suo gruppo che dovremmo osservare in maniera particolare?
“Il binomio che ha più esperienza e dal quale mi
aspetto un risultato importante è Filippo Gregoroni , è al suo terzo campionato
junior, è, anche, il capitano della
squadra.”
C’è invece qualcuno dei suoi junior passato young
rider che continua ad osservare perché
reputa che sia “one for the future”?
“Adesso, sono 12 non vorrei commettere degli errori!
L’anno scorso ho avuto in squadra con me Pietro Majolino e Fosco Girardi che
sono passati entrambi di categoria. Subito il primo anno hanno conquistato la
partecipazione all’europeo Young rider. Penso siano all’altezza e spero possano
fare una bella prestazione”
Tutto pronto, da domani si scende in campo. Si comincia con la prova di dressage PHOTO DI GIULIA IANNONE |
Tra gli stranieri quali dobbiamo osservare? Io ho
notato la figlia di Mary King per esempio...
“ C’è questo ragazzo francese che è molto forte
Victor Leveque, che l’anno scorso se non sbaglio prese una medaglia d’argento,
l’anno prima vinse l’europeo pony, si è laureato campione europeo con i pony,
l’anno prima fece medaglia di bronzo quindi secondo me come si dice in gergo è
“l’uomo da battere”, tra qualche anno lo vedremo nelle gare che contano. Questo
ragazzo ha una marcia in più degli altri”
Photo di GIULIA IANNONE |
Cosa la preoccupa per i ragazzi?
“ Credo che sentano la pressione ambientale.
L’atmosfera è carica e noi non ci siamo tanto abituati. Quello che dovrò fare è
non solo curare l’aspetto puramente
tecnico, ma gestire la pressione le aspettative, il peso di essere nazione
ospitante, forse anche sentirsi in dovere di fare un risultato dato anche che i giovani del salto ostacoli, quest’anno, hanno ben figurato nel loro settore. Bisogna
puntare alto mantenendo i nervi saldi e non è cosa facile”.
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