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Photo courtesy Strzegom Horse Trials Foto Leszek Wójcik " Ritirare Apollo ? No No! E' tornato in ottima forma!" |
Stefano Brecciaroli si racconta ampiamente
dopo l’esperienza olimpica di Rio 2016:
“Andrew Nicholson aveva previsto già
tutto del percorso di cross di Pierre Michelet”
Di Giulia Iannone
La sua partecipazione olimpica è stata costellata da
molti colpi di scena.
Primo elemento: nella fase di preparazione, il suo
cavallo Viscount George commette un errore in cross. Dunque nella rosa di
scelta dei tre cavalli, rimangono Apollo e Roulette B. Tutti si sono chiesti:
Perché ha poi optato per Apollo, dall’alto dei suoi 16 anni, e non per Roulette
B?
“ C’è da fare una premessa. Sono partito con tre
cavalli e questa è una situazione già molto importante. Roulette B e Viscount
George hanno fatto una stagione molto impegnativa, per raggiungere il primo
obiettivo che era la qualifica olimpica. Avendo chiesto loro già così tanto ed
essendo io partito un po’ in ritardo con le gare dell’anno, per un piccolo
acciacco fisico,di cui non ho mai parlato, ho iniziato la preparazione in ritardo con
Viscount George. Inoltre mi era stata richiesta una partecipazione il mese di
giugno a Strzegom su una gara lunga. Il cavallo in questa gara non ha commesso
un errore, ha preso una botta alla grassella. Stava andando anche egregiamente.
Purtroppo ha avuto questo piccolo risentimento ed io me ne sono accorto perché
a metà percorso mi è calato. Non ne capivo il motivo, ma dopo siamo venuti a
conoscenza di questa botta. Il cavallo ha cercato di fare del suo meglio, ma
con questo strappo non è stato possibile continuare. Ora sta bene ed è già in lavoro. Logicamente rispettando il
cavallo non c’erano più i tempi per forzare una preparazione e si è deciso di lasciarlo tranquillo potendo
contare sugli altri due. A 25 giorni da Rio, nel pieno della forma di Apollo e
Roulette B, ci siamo concentrati su questi cavalli. Ho sempre detto però
dall’inizio che Apollo rimaneva per me una pedina importante avendo fatto una
strategia da un anno e mezzo a questa parte per le Olimpiadi di Rio. Però il
belga di 16 anni veniva fuori da un infortunio, ed inoltre non è facile fare
due olimpiadi con un cavallo quando sta bene, figuriamoci quando viene fuori da
un infortunio. Ho dovuto guadagnarmi la fiducia anche di una federazione in
merito alla credibilità di Apollo entro
i termini, però mi confortava la mia conoscenza di ben 8 anni di questo cavallo
ed in fondo al cuore sapevo come potevo
gestirlo per arrivare a renderlo idoneo. Se tutto fosse andato bene...il
cavallo sarebbe arrivato al top. Questo mi preme davvero raccontare di questa
Olimpiade. Roulette B è la cavalla che va apprezzata di più in tutto questo
perché in un anno e mezzo ha avuto una progressione incredibile fino a vincere
il CCI3* di Strzegom. Ma vicino ad Apollo, alla luce di una trasferta così
importante e con degli anni futuri davanti, ho puntato su Apollo, avendolo sentito pronto, forse
meglio di Londra 2012 ed ho scelto lui. A Roulette B ho risparmiato una
trasferta del genere sicuro che in proseguo potrà regalare tante ottime
prestazioni. Si è trattata di una decisione di management di scuderia. La
decisione è stata sofferta anche pensando ai proprietari dei cavalli che mi
hanno dato fiducia in tutto. Li ringrazio tanto per aver rispettato la mia
scelta, per non avermi fatto pesare nulla, tutti hanno atteso fino alla fine.
Sono stato agevolato da persone competenti ed intelligenti. Chi è rimasto a
casa un po’ di amarezza ce l’ha avuta perché è normale ma ha capito
conoscendomi che guardo anche avanti!”
Secondo colpo di scena, esce per infortunio Pennyz e
Panizzon. Un duro colpo per la squadra che avrebbe potuto contare su due binomi
esperti. Lei cosa ha pensato?
“Anche Vittoria ha provato a prepararsi al meglio,
purtroppo ha avuto un intoppo nella preparazione e questo può succedere, fa
parte del gioco. Vorrei ricordare anche
Giovanni Ugolotti, per esempio,che ha
avuto un intoppo: all’ultima gara non è
andato benissimo e purtroppo non è riuscito ad accaparrarsi la fiducia finale
per un appuntamento agonistico come Rio. In queste situazioni “impreviste” che
rimescolano le carte all’ultimo momento, bisogna essere onesti e farsi trovare
pronti! Certo che Pennyz ed Apollo in una strategia di gara sono due cavalli
che possono tenere il plafond più alto e
costringere a prendere meno rischi. Nella squadra organizzata per Rio,
non mi sono tirato indietro, sapendo che sarei stato io il cavaliere a dover prendere più rischi! Ricadeva ancora
di più su di me la responsabilità di presentarmi ai Giochi Olimpici con un
cavallo pronto al 100%. Non mi sono amareggiato anche perché gli altri compagni
di squadra sono ragazzi in gamba e validi. E’ successo anche a me gli altri
anni, quando Apollo era infortunato.”
Foto Courtesy Leszek Wójcik Strzegom Horse Trials " Apollo a Rio è stato bravissimo" |
Dove è
avvenuta la fase finale della sua preparazione? E’ avvenuto un raduno
collegiale?
“Nessun raduno, ognuno aveva esigenze tecniche
personali. Mi sono come sempre appoggiato ad Andrew Nicholson per la
preparazione finale ed avere una sicurezza concreta. Andrew mi ha detto “ Ho
visto Apollo a Londra 2012 e lo confronto con quello che vedo adesso. Non l’ho
mai visto in questa forma, ha fatto tutto quello che doveva fare, il cavallo è
competitivo”. Alla luce di quelle parole pronunziate da un cavaliere di
indubbio spessore, mi sono sentito ancor più carico e sicuro. Sono stato a
lavorare da lui per un periodo di 20
giorni.”
Per la fase di dressage, come si è preparato?
“Sempre con Andrew Nicholson! Ormai come tutti sanno,
Paolo Margi, il mio storico dressage coach, ha impostato questo cavallo quindi
ho mantenuto il lavoro e gli standard degli ultimi 5 anni ... sempre con Andrew
Nicholson vicino che mi copre professionalmente su tutti i fronti, perché
sappiamo che è un cavaliere completo ed ho potuto rifinire la mia preparazione
con lui.”
Arrivati a Rio, come è stata la fase di ambientamento
ed i primi allenamenti in Brasile?
“Diciamo che la prima preoccupazione era il viaggio.
Invece i cavalli hanno viaggiato benissimo grazie al Dott. Marco Eleuteri, il
veterinario di squadra, che li ha accompagnati. Devo dire che sono arrivati
tutti molto bene e devo dire che quella è una cosa importantissima perché tanti
problemi vengono proprio dal viaggio, spesso bisogna aiutarli con terapie o
lasciarli alcuni giorni tranquilli. Invece il giorno dopo abbiamo avuto la possibilità
già di fare un primo lavoro di approccio. C’è stata solo l’attenzione di
gestione i primi 4 o 5 giorni di non
esagerare con l’allenamento in attesa di capire chi sarebbe sceso in campo tra
i primi e chi tra gli ultimi. Bisognava mantenere i cavalli freschi e positivi
all’evento senza cercare ulteriori ed inutili rifiniture controproducenti. Giorni
di recupero fisico volti a stimolare nella mente e nello spirito l’atleta
cavallo”
Giornata dressage. Ennesimo colpo di scena. Non solo
lei, ma tanti altri cavalieri – ad esempio Michael Jung- sbagliano i cambi a volo. Lei intanto termina al decimo
posto. Come ha sentito il cavallo in rettangolo? Cosa si aspettava dalla
prestazione del primo giorno?
“Rivedendo anche il video, si è trattato di piccole
sbavature che vengono soprattutto quando riesco ad avere una parte al trotto
sopra la media. Perché sappiamo che il trotto di Apollo è sopra la media mentre
il galoppo è un po’ il suo punto debole. Quando arrivo al galoppo avendo fatto
la parte al trotto al 100%, ho il cavallo un filo più stanco e faccio fatica ad
avere un galoppo di qualità è per questo che vado incontro a qualche piccolo
errore. Ero molto contento perché secondo me il cavallo ha eseguito un bellissimo test. Il mio
disappunto è venuto- forse all’uscita si è visto- perché non volevo lasciare
nessun punto e sapevo che per me era determinante sfruttare ogni piccolo punto
da poter avere in campagna. Sono molto contento del test, parliamo di punteggi
rilevanti e competitivi. “
Photo Tv courtesy Aurora Ferri "Il trotto di Apollo è sopra la media, mentre il galoppo è un pò il suo punto debole" |
Come ha sentito il campo in sabbia ed il terreno per
le prova di cross?
“I campi in sabbia erano molto belli. Erano fondi
preparati prettamente da gara non adatti per il lavoro su lunghi periodi. I nostri cavalli da completo normalmente non
sono abituati a praticare giornalmente terreni simili : si tratta di campi su cui fare attenzione. Danno delle prestazioni maggiori però delle
sollecitazioni anche maggiori alle articolazioni. Il terreno del cross era un
po’ duro. La natura del terreno di partenza era già problematica, sicuramente
hanno fatto il possibile, l’hanno preparato per tanto tempo, sicuramente non ha
piovuto abbastanza, l’irrigazione avveniva secondo le possibilità, però il
terreno era abbastanza duro, non perfetto”.
Giornata del cross. Quando ha fatto la ricognizione
del giro, cosa ha pensato del percorso ideato da Pierre Michelet? Ed in
relazione alle caratteristiche di Apollo?
“Quando ho visto il giro ... non mi sono stupito più
di tanto! Andrew Nicholson con il quale mi sono preparato, dall’alto della sua
esperienza, aveva previsto già tutto! Sapeva che questo Chef de piste non
avrebbe regalato più niente, che non si sarebbe trattato di un giro tranquillo,
che i nostri amici francesi si stavano preparando da più di un anno per questo
appuntamento: hanno preso parte ai più grossi concorsi in giro per il mondo
andando molto veloce. “Qualcosa c’è” aveva detto Nicholson durante i nostri
allenamenti. Aveva centrato l’ideologia: un 4 stelle con le alternative per
dare la possibilità a tutti. Ma chi sceglieva le vie dirette esprimeva una
altra gara! “
Photo courtesy Stefano Brecciaroli facebook page "Dopo il viaggio, abbiamo pensato a dare giorni di recupero fisico ad Apollo, volti a stimolare nella mente e nel fisico l'atleta cavallo" |
Veniamo ad analizzare la sequenza di salti da cui è
scaturita la sua eliminazione. Mi racconta bene come è andata?
“Prima di ciò voglio dire che il cavallo è stato
bravissimo. C’erano tante richieste tecniche per entrambi ,percorso impegnativo mentalmente per un cavallo, non
solo grosso o difficile. Soprattutto volendolo fare secondo quando previsto dal
costruttore. Ero pronto per questa situazione, mi ero allenato a fondo in
Inghilterra. Sono partito per fare la
gara, ho usato solo una alternativa perché era un salto veramente sul quale ci
voleva fortuna per passarlo – un angolo con un cancello e ad altri colleghi non
è venuto proprio bene il salto- non era proprio” friendly” sicchè ho voluto
evitarlo ad Apollo! Non era ideato proprio benissimo, c’era un po’ di trucco,
un po’ di malizia dietro, non l’ho neanche presentato al mio baio esperto.
Quindi arrivavo verso i salti conclusivi, la mia prestazione era importante,
conoscevo la mia responsabilità anche nei confronti della squadra e voler dare
tutto il possibile, ovvero portare un risultato individuale mio che avrebbe
giovato anche alla squadra. Questo era
chiaro, il mio lavoro era chiaro. Il cavallo mi stava facendo sentire il
percorso estremamente facile, ha fatto tanti salti in maniera strepitosa. Ma
avevo pigiato sull’acceleratore quindi il cavallo su di sé sentiva i km, anche
se il galoppo ed il salto era ancora fluido. Il problema mi è venuto sulla
distanza all’entrata della barca mi è rimasto un filino bloccato nell’entrata
in acqua e quando l’ho sollecitato in avanti non ha avuto quella reazione di
inizio percorso, come è normale. Può succedere. La distanza era lontana, e’
venuto un salto non bello sull’entrata della prima siepe dove mi ha mandato
fuori sella e nonostante quello sono riuscito a rimanere su, ho sentito che il
cavallo, quando ha tenuto la redine, ha
provato a rientrare in maniera repentina, vedendo con la coda dell’occhio la
bandiera a destra ho detto “ci siamo!” la sensazione è stata di essere riuscito
a prendere il salto, per un pelo, ma di avercela fatta. Si, ho sentito di
aver colpito la bandierina , ma con la
coda dell’occhio ho visto che era alla mia destra. Quello che si vede nel video
è che c’è una situazione di disequilibrio, specie perché io ho la redine
sinistra in mano, ed il cavallo va tutto a destra, però con la coda dell’occhio
ho visto la testa che era dentro la bandiera rossa le spalle dentro...ho avuto
la sensazione che il cavallo fosse passato. Sa, se uno va a vedere i video di
tutti i cavalli è stato un percorso sul quale abbiamo giocato parecchio con le
bandiere! È stato un po’ uno slalom gigante!!!”
Mi scusi, perché non si è rivolto al giudice al
salto?
“Perché la mia sensazione era quella di averlo fatto.
Avevo un salto a tre tempi di galoppo non di piccola entità. Ho preso la
bandiera forte, l’ho vista sulla destra della testa di Apollo io mi sono
spostato tutto a sinistra, dato che il regolamento dice la testa e le spalle
devono stare dentro...per me ero passato. Avevo una tabella di marcia in mente e stavo seguendo il mio schema”
Photo courtesy Rio 2016 official web site "In gara avevo una tabella di marcia in mente e stavo seguendo il mio schema" |
Lei è stato tacciato di egoismo e di non aver pensato
al bene della squadra. Cosa può dire?
“Se uno vede il mio palmares, comprende che sono
stato sovente al servizio della squadra. Compresa la medaglia d’argento
conquistata a Fontainebleau con un cavallo che era il meno quotato del team, mi
sono messo al servizio ed ho fatto il giro per la squadra; anche ad Atene con
Cappa Hill – un bravo cavallo da squadra non per altro- io ho sempre impostato
la prestazione per il gruppo. Vede sto parlando di due olimpiadi e con cavalli
definiti sulla carta “ da squadra”. A Rio mancava poco, sarei potuto essere tra
i primi dieci forse otto e vedere domenica cosa poteva succedere con un cavallo
che salta bene in concorso. Così la squadra invece che nona od ottava risaliva
in quinta o sesta posizione portandoci un pochino più avanti come team. Ho
tentato di farlo perché avevo le carte in regola con onestà e coscienza
professionale. Vorrei fare un esempio. Parlerei della squadra tedesca e di una
mia amica Ingrid Klimke. Avevano un eliminato. Il Ct tedesco in campo prova le
ha detto di andare veloce e fare il giro migliore possibile. Poi è venuto uno
scarto andando veloce, ma non si può dire che Ingrid non abbia lavorato per la
squadra! Quindi a lei uno scarto a me una bandierina, ma sono cose che possono
succedere”
Adesso che fa, tutti si aspettano il ritiro di Apollo. Che succede, si annunzia il fine carriera?
Adesso che fa, tutti si aspettano il ritiro di Apollo. Che succede, si annunzia il fine carriera?
“No, non lo ritiro! E’ tornato in buonissime
condizioni. Anzi. A Rio ho avuto un bellissimo complimento su Apollo niente di
meno che da Carl Hester. Il cavaliere inglese mi ha fermato sul pulmino che ci
portava al villaggio olimpico in presenza anche di Valentina Truppa, e mi ha
fatto molti complimenti per la qualità del cavallo e per i rischi che ho voluto
prendere per cercare di arrivare al massimo. Mi è sembrato che il complimento
fosse stato troppa cosa, rispetto ai miei errori avvenuti ai cambi a volo. Ma
il coach di Valegro ha detto “certo, gli errori! Ma hai preso i tuoi rischi per
stare davanti” è stato bello davvero bello...”
Foto Leszek Wójcik, Special Thanks to Strzegom Horse Trials "La crescita di Roulette B è degna di menzione. In un anno e mezzo l'ha portata a vincere il CCI3 in Polonia" |
I prossimi appuntamenti, se ci sono dopo Rio?
“Dunque l’anno prossimo ci sono i Campionati Europei.
Apollo si deve riprendere da questo sforzo in Brasile. Ho fiutato nell’aria
però che è come sempre un cavallo che ha il suo peso, che viene
rispettato a livello internazionale. Questo mi fa piacere e mi fa forte del lavoro di 8
anni con lui! La mia stagione 2016 non è
finita. Viscount George sta bene ed è in lavoro. Vorrei essere presente a Vairano e Ravenna. Quanto
all’altra cavalla molto promettente, Roulette B, rientrerà presto per i
prossimi appuntamenti agonistici. Avrà tutto il suo spazio e la sua giusta
attenzione e le sue opportunità. Sempre all’insegna della gradualità e dei
giusti tempi, sono certo che questa politica gestionale che ho adottato con lei
non tarderà a farle fare il suo vero e meritato exploit nel Grande Completo. Ha un bel talento
verve e brillantezza per essere
ai vertici tra non molto tempo!”
* Non siamo in grado di fornire ai lettori foto esclusivamente attinenti ai Giochi Olimpici di Rio. Il materiale fotografico a disposizione è coperto da rigidissimi vincoli di copyright e da alto valore economico che ci impediscono di usufruirne. Ci scusiamo per questo.
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