L’Atteggiamento Mentale:
“Il Sorriso dice tutto”!
Il potere espressivo del sorriso, tra
didattica e performance.
Di Giulia Iannone
( ispirato
dal columnist”William Micklem).
La prima cosa
che osservi in una persona non è l’abito, semplice o sfarzoso che sia. La prima
cosa che noti è il suo volto. Da questo punto di vista, il sorriso dice tutto!
Non tutti gli animali possono sorridere, al contrario gli umani possono farlo
in maniera splendida. Senza aggiungere una sola parola, un sorriso può dire: “Benvenuto!
Vieni dentro”, “Vai avanti, stai facendo bene” o, probabilmente l’espressione
più apprezzabile di tutte “ questo è divertente! Questo è piacevole ed è
piacevole fare questo insieme a te”.
Se
il coach procede solo esprimendosi con gesti, se sta lavorando ad un livello,
alto o basso che sia, questo comportamento finirà per renderlo spiacevole; se è
infastidito, allora anche il sorriso sarà assente o alla meglio forzato e
vuoto, e gli allievi vedranno e sentiranno
rapidamente questo. Come conseguenza, gli studenti perderanno l’effetto
straordinariamente positivo di riconoscere nel coach, mentre lavora in campo con loro, gioia
e voglia di fare.
Le tre “SSS”!
Questa
è una parte importante di quello che io chiamo “ esprimere solarità ”! essere sempre solari è un requisito chiave
per gli istruttori, perché l’insegnamento è tutto basato sulla interazione
umana. Tutta la conoscenza tecnica del mondo è virtualmente inefficace senza le
doti umane che uniscono e mettono in relazione con lo studente in una maniera positiva.
“Esprimere sicurezza: deve essere la priorità in ogni situazione
sportiva, ma esprimere solarità potrebbe essere concatenato con la sicurezza. Questi
due elementi, rappresentano i pre-requisiti per un insegnamento di
successo. Elementi degli insegnanti di
scuola e dei “coach” dello sport che ricordiamo molto bene. Non necessariamente
gli istruttori devono essere i più brillanti o famosi, ma devono essere quelli
di cui ci fidiamo e che trovano piacere nell’insegnare proprio a noi, quelli
che sanno creare un legame speciale, quelli che sorridono ed esprimono solarità e
positività, nonostante la consueta sequenza di pressioni e difficoltà nel
lavoro. Questi sono i maestri che ricordiamo di più. Io credo fermamente che si
possa insegnare agli istruttori in che modo poter essere solari e positivi.
C’è
una terza parola che incomincia per S e che io collego a solarità e sicurezza- , ed è semplicità. “Esprimere semplicità” è il “santo
Graal” dei Coach e semplicità è la parola più potente ed efficace
nell’insegnamento. Essa accelererà il progresso di miglioramento nei cavalieri
di ogni livello tecnico ed in tutte le attività. Perciò io cerco sempre di
perfezionare e ridurre e semplificare , non importa si tratti di un finimento,
di un esercizio in fase di allenamento, o di una frase. Questo è il principio
ispiratore sia della Micklem Bridle sia delle mie “costanti e variabili per
tutti gli esercizi” ( Micklem, nel suo insegnamento parla di costanti- calmo,in avanti,dritto, leggero; e Variabili:
direzione, velocità, impulso, equilibrio e tempismo. ) più semplice equivale a più facile da capire
per cavallo e cavaliere, meno deviazioni e conclusione assoluta, meno tempo
sprecato, e perciò, una porta aperta
verso un maggiore progresso. Questo è
valido, in particolare, per i cavalieri agonisti, dal momento che la
ricerca ha mostrato che la maggior parte
di noi ha la funzione cerebrale cognitiva ridotta tra il 3-30 % quando si trova
sottopressione.
Ecco
perché, al peggio, noi diventiamo mentalmente e fisicamente “congelati” quando sotto pressione, o al
meglio, facciamo errori stupidi. E’ capitato a tutti noi!
Però,
mantenere le cose semplici, ci aiuta a fare la cosa giusta anche se siamo sotto
la pressione della gara, in un barrage contro il tempo o in un cross
country! Come risultato, noi siamo più
sicuri. Questa è la grande “ricompensa”
che noi non possiamo ignorare, e questo è perché noi abbiamo bisogno di
contestare tutti i complicati e spesso contraddittori metodi equestri “in
vendita” oggi.
Ecco
perché la seguente citazione è sempre con me:”Noi
attribuiamo bellezza a ciò che è semplice, che non ha parti superflue, che
risponde esattamente al suo scopo, che si collega a tutte le cose, che è il
significato di molti estremi” Ralph Waldo Emerson.
Dunque,
il compimento della più grande
semplicità crea quello che io chiamo i
momenti alla “Carl Lewis o Sebastion Coe”
miglioramento nel rendimento che produce bellissimi risultati entrambe in
azione e sullo scoreboard. Carl Lewis è stato plurimedaglia d’oro negli anni
’80 e 90 come sprinter e nel salto in lungo ( 19 volte, tra Olimpiadi e
Campionati del Mondo) e Sebastion Coe due volte medaglia d’oro Olimpica nei
1500 mt negli anni ’80. entrambe due magnifici runners con ogni gesto in
armonia ed ogni cosa al posto giusto! Negli sport equestri, queste qualità si
trovano riassunte in cavalieri tipo il Britannico Carl Hester, che abbiamo
visto brillare alle ultime Olimpiadi di Londra 2012, l’ostacolista francese Michael Robert, la superstar del completo Inglese William Fox Pitt. Questi cavalieri di elite
mantengono le cose magnificamente e classicamente semplici. In più tutti loro
adoperano filetti semplici, senza uso di martingale o strumenti di altro genere
sia in addestramento che in gara. ( ovviamente, secondo le regole
internazionali, Carl Hester deve usare morso e filetto nelle categorie di
advanced level). Tutti loro hanno un assetto splendidamente in equilibrio e
morbido, e tutti si sforzano di fare meno, piuttosto che troppo quando montano
e cercano di evitare lo scontro con il proprio cavallo e la forza. Come
risultato di questa grande semplicità, i loro cavalli sono “happy atlete”
costantemente a proprio agio. Ecco perché sono vincenti.
Per
questa ragione, tali cavalieri, sono etichettati come “talenti” , suggerendo che nessuno può copiarli o eguagliarli. Ma è
vero il contrario. Essi sono grandissimi esempi per lo sport che essi
rappresentano, proprio a causa della semplicità del loro modo di montare e
lavorare. Essi non fanno affidamento su
trucchi o scorciatoie, metodi complicati, forza, o qualcosa che sia
irripetibile. Cercare di copiare o riprodurre i modelli di cavalieri
non-ortodossi, sarebbe più difficile. Il punto chiave è che questi cavalieri, ed
anche grandi istruttori, rendono semplice ciò che è apparentemente complesso.
Capire che questa cosa sia possibile, è molto motivante per coloro che vogliono
fare bene.
Non si può sbagliare con
le tre SSS!
Esprimere
sicurezza, semplicità e solarità produrrà costantemente il giusto risultato sia
sullo scoreboard sia sul volto degli
allievi, che rappresenta il risultato ideale. Pertanto le parole che iniziano con le tre
SSS, sono i requisiti che io cerco in un coach e rappresentano la priorità
nella formazione del coach. Essere
costantemente sicuri, semplici e solari è un enorme risultato dei buoni
istruttori e la sfida per tutti gli istruttori che progrediscono nel proprio
mestiere. Può sembrare parlare dell’ ovvio, quando
scriviamo, ma molti istruttori non sono preparati a sufficienza su questo tipo di argomenti. In maniera
particolare, troppo pochi realizzano l’importanza di un sorriso genuino, che
mostra il piacere di stare con i propri
allievi. Gli allievi hanno bisogno di istruttori solari, ed istruttori solari producono allievi solari. Come si trovava scritto sui vecchi manuali del
Pony Club” una persona che sorride è una persona utile”
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