FLASH da PIAZZA DI SIENA 2013
Una 81ma edizione senza applausi e senza tribune.
Di Giulia Iannone
Prima Parte
Anche questa edizione se n’è andata, con il vento e l’intensa umidità. La pioggia era invece ospite attesa e tradizionale protagonista che non poteva mancare!
I risultati hanno inondato tutti i canali mediatici in maniera poderosa.
Si affollano molte immagini, suggestioni, frasi, visioni, sensazioni.
Il new look dell’ovale: Non posso nascondere che ogni volta che mi affaccio dalla balconata della casina dell’orologio e vedo l’ovale senza erba....mi viene un groppo in gola. Mi consola subito il pensiero che la sabbia ha proprietà e durata e consistenza notevolmente elastica, molto più idonea rispetto al mio egoistico attaccamento alla memoria ed al passato. Quest’anno però è scomparsa anche la staccionata rustica sottile linea d’ombra tra il campo di gara ed il pubblico, fagocitata da una serie di pannelli luminosi con le scritte degli sponsor. Ho pensato che avrebbero fatto bella luce e grande effetto nelle gare internazionali in notturna: meno male! Almeno a quell’ora con tutto l’umido e senza pubblico, un po’ di luce faceva compagnia ai cavalieri stranieri che hanno lamentato l’assenza di pubblico ad ora malsana, viste le condizioni climatiche, e soprattutto l’assenza di applausi. Fatto l’esperimento, sentite le impressioni dei cavalieri, si porrà certamente giusto rimedio in proseguo.
Tutto attorno all’ovale, palchi “tal dei tali” con coperture in plexiglas.
"un impatto soft" mi è stato spiegato |
“Un impatto più soft” mi è stato spiegato. Sembrava una sorta di fiera o Mostra di Oltremare con tanti padiglioni. Il leit motiv predominante: rinfreschi e consumazioni a ciclo continuo.
Fauna mista tra il pubblico! Dolci, crostate, e teiere a spasso tra sedie e tavolini molto instabili. Clientela in spasmodica attesa. Peccato! Il tè al tavolo accanto viene rimandato indietro per ben due volte: Tragedia. Prima troppo freddo, poi tiepido. Molto grave assolutamente. Peccato che “di contorno” fosse in svolgimento la gara prima della Potenza. Arriva una fetta di Sacher torte di scusa da parte del bar del palco. Ma nulla da fare, il sacrilegio era compiuto e non erano neanche le 17!!! Avrei voluto ricordare che il Bar Doney non era molto distante da lì! Domenica mi ritrovo accanto due tipi che sembravano reduci dalla Guerra del Golfo. Da due grandi borse sono uscite delle enormi specie di armi con il mirino a raggi infrarossi. No, ho pensato siamo di pomeriggio ed in tempo di pace, vedo troppi film d’azione! Erano degli zoom per alta definizione della foto amatoriale. Sapete la cosa divertente? Si spazientivano quando il fotografo accreditato con tanto di pass al collo, si metteva sulla loro traiettoria fotografica. E’ vero, uscire di domenica per andare a fare delle foto amatoriali con tanto di Kit completo stile “Paparazzi della dolce vita” e non riuscire a tornare a casa con tutta ma proprio tutta la sequenza del Gran Premio Roma è davvero una bella catastrofe.
Ho trovato molto ben fatto invece il servizio ristorante messo ben dietro l’ovale, in disparte, come è giusto che sia. Riservato , in un angolo idoneo a consumare un pasto senza disturbare l’evento agonistico, che, a mio modesto avviso, dovrebbe ancora rappresentare la “pietanza principale” del Menù di Piazza di Siena!
Dove si svolge la gara, continuo a sostenere, ci vuole il pubblico attento, concentrato, rispettoso, delicatamente partecipativo con il giusto entusiasmo e la giusta dose di applausi. Signori cari, si applaude per tutti, proprio per tutti, anche per gli stranieri. Ho visto scene da far rizzare i capelli, senza parlare del momento degli inni nazionali. E Santo Cielo, il calcio docet! Il giovedi senza un grande afflusso di gente non mi è dispiaciuto tornare a rivedere le antiche gradinate tipiche a bordo campo.
Senza gente e senza tribune montate aveva sapore di altri tempi |
Senza le tribune montate aveva sapore di altri tempi. Però dal venerdì di Coppa, per non parlare del Sabato con la Potenza e la Domenica di Gran Pemio, sembrava una bolgia infernale prima e poi una sorta di Festival di Woodstock : tutta la gente arrampicata sulle balaustre e buttata sull’erba, su coperte, plaid, finanche su vasi grigi di plastica presi chissà dove. Altro che ricordi di spettatori con cappellini ed abiti delle Sorelle Fontana! Bisognerà studiare e rivedere qualcosa di eco-compatibile ma al contempo funzionale. In tempo di rispetto dell’ambiente da cui assenza di tribune, rispetto del cavallo atleta da cui via l’erba e campo in sabbia, bene allora continuiamo su questa scia e togliamo finalmente questa Categoria di Potenza. E’ ormai anacronistica e fuori contesto. Lo sappiamo tutti. Serve a fare spettacolo, ma non ci sono più cavalli specifici e le gare sono rimaste davvero poche a livello Internazionale. Non sono neanche d’accordo sul dover inserire a tutti i costi una gara che faccia spettacolo tipo sei barriere. Non siamo più nell’era in cui al pubblico va servito panem et circenses. Spero! (continua)
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