INCONTRO CON TATIANA
MILOSERDOVA
"cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo." |
Di Giulia Iannone
Photo Courtesy Tatiana Miloserdova
Abbiamo contattato via web l’amazzone di origine
Russa, ormai naturalizzata italiana, Tatiana Miloserdova. Dal 2019 la
dressagista, gareggerà per i colori del
nostro paese , avendo acquisito la nazionalità italiana. “Il mio obiettivo è
ora Tokyo 2020”
ha confessato Tatiana al termine del nostro incontro.
Leggete tutto d’un fiato, cosa ci ha raccontato la bionda interprete di
Florento Fortuna, in questa breve
intervista…
Abbiamo
letto, sulla sua pagina facebook, del suo cambio di nazionalità: non gareggerà
più per la sua madre patria Russia, ma per la sua patria d’adozione l’Italia.
Ci spiega come è avvenuto questo cambio di nazionalità e come mai ha scelto
proprio l’Italia?
La mia scelta dell'Italia, risale al
1991 quando, per motivi di lavoro, scelsi di venire in Italia a seguito di una
proposta di allenare dei cavalli di dressage.
Da allora non mi sono mai spostata
dall'Italia e, avendo ottenuto la cittadinanza italiana alcuni anni or sono, ho
maturato la decisione di competere nel paese dove per più anni ho gareggiato.
Su facebook si
legge che lei vive a Milano. Da quanto tempo e come mai e dove svolge la sua
attività equestre?
Come detto sopra sono in Italia dal 1991. In questi anni ho
lavorato per lo più al Nord Italia e da alcuni anni svolgo la mia attività di
istruttrice presso il Centro Ippico Cinq Fo di Guanzate (Como).
In questo centro ho la possibilità di
allenare i miei cavalli tranquillamente e concentrarmi per la preparazione alle
gare internazionali.
L’amazzone
Tatiana Miloserdova: si presenti ai lettori nel modo che più reputa adeguato a
tratteggiare la sua identità tecnica ed agonistica, indugiando sugli aspetti
salienti della sua carriera dressagistica vissuta fino a questo momento.
Finora, purtroppo, non ho mai avuto
sponsorizzazioni che mi hanno consentito di disporre di cavalli già quasi
pronti per le gare. Mi sono sempre dovuta arrangiare, cercando di individuare
cavalli giovani, che, senza un particolare passato dressaggistico, mi
consentissero di farli crescere e portarli a gare internazionali.
Questa è la storia di tanti (quasi
tutti) i miei cavalli. Potrei raccontarne tanti di esempi, in generale mi
riferisco a cavalli di 3/4 anni che, partendo da zero, ho allenato per
competere in GrandPrix.
Ci
parla brevemente dei “maestri” equestri che hanno lasciato una orma indelebile
nella sua formazione tecnica e ci descrive rapidamente il suo metodo?
Ho frequentato a Mosca una Università
sportiva che, da subito, mi ha consentito di svolgere l'attività di
istruttrice. Ho poi avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Elena
Petuskova, campionessa olimpica degli anni'70.
Da allora non ho avuto nessun
istruttore e, come detto prima, mi sono sempre dovuta arrangiare da sola. Unica
eccezione sono i preziosi consigli di Alexander Sherba, esperto russo
nell'addestramento dei cavalli, il quale, pur vivendo a migliaia di chilometri
da me, mi ha fornito via Skype preziosi consigli, dopo aver attentamente
analizzato i video dei miei concorsi.
Quanto al mio "metodo" devo
dire che cerco sempre di far capire al cavallo le mie richieste, senza
costrizioni e tanto meno l’uso della frusta, aspettando con pazienza il momento
in cui il cavallo abbia compreso ciò che gli richiedo.
"Ora le mie speranze, anche olimpiche, si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni " |
Parliamo della parte fondamentale del binomio: i
cavalli. Quale può essere definito il “cavallo del cuore” – di ieri o di oggi-
che ha segnato la sua svolta tecnica professionale cui è più legata e perché?
Il fatto di non aver mai goduto di
sponsorizzazioni mi ha costretto, in passato, di dover vendere i cavalli quando
avevano raggiunto un livello ottimale per gareggiare.
Inutile raccontare quanto questa scelta
mi sia pesata, ma tant'è, era l'unica mia possibilità per vivere e continuare a
comprare nuovi puledri, dovendo, purtroppo, ripartire da zero ogni volta.
Finalmente, per una serie di
circostanze fortuite, sono riuscita nel 2008 a conservare un cavallo e partecipare alle
Olimpiadi di Pechino/Hong Kong.
Parliamo di Wat a Feeling un Hannover,
figlio di Warkant: un gigante buono (cm.186) che nonostante la sua imponenza
era un cavallo gentile ed intelligentissimo. Purtroppo una violenta colica lo
stroncò pochi mesi dopo il ritorno dalla Cina.
Tengo a sottolineare che Wat a Feeling
è sicuramente il mio cavallo del cuore per le emozioni olimpiche, e non solo,
che mi ha dato, ma tutti i cavalli con i quali ho lavorato, per un verso o per
l'altro, sono rimasti nel mio cuore. In ognuno di loro ho trovato delle
caratteristiche che mi consentono, a distanza di anni, di ricordarne le
peculiarità.
Chi è oggi il suo “cavallo di punta” ? ce lo presenta
nel dettaglio analizzando pregi difetti carattere punti di forza punti deboli,
cosa le piace e cosa si aspetta per questo cavallo nel futuro?
L'anno scorso il mio cavallo di punta
era una cavalla con un passato di fattrice (mamma di tre puledri !), mai
montata in precedenza. che all'età di 8 anni iniziai a domare.
Nel giro di un anno la presentai a
Sommacampagna al suo primo GrandPrix, conseguendo un risultato di 67 %.
Awakening, questo è il nome della cavalla KWPN, ha poi partecipato a numerose
gare internazionali in Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svezia.Da
circa un anno questa cavalla viene montata da Eugenia Davydova, giovane amazzone
russa che seguo personalmente, in quanto la cavalla è rimasta nella mia
scuderia Cinq Fo.
Ora le mie speranze, anche olimpiche,
si concentrano su Florento Fortuna, un cavallo KWPN di soli 8 anni che
quest'anno ha già iniziato con successo la sua carriera in GrandPrix,
conseguendo in GP Special un bel 70% a Nizza lo scorso Ottobre.
Florento è con me da quando aveva 4
anni ed al suo attivo ha risultati internazionali nelle
gare di 5 e 6 anni, Small Tour ed ora Big Tour.
Sotto certi aspetti mi ricorda Wat a
Feeling, sia per la sua energia che per la sua intelligenza e gentilezza.
Speriamo in bene per Tokyo....
"Nel 2019 pianifico di partecipare ai vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore italiano.
Come detto sopra il mio obiettivo è ora Tokyo 2020."
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Lei ha partecipato ai WEG di Tryon: ci dà una sua
impressione sull’evento, come è andata la sua trasferta? C’è un ricordo
indelebile di questo evento agonistico che è inciso a chiare lettere nella sua
mente?
A Tryon sono andata come istruttrice di
Eugenia Davydova con Awakening. In realtà anche Florento Fortuna era
qualificato, ma ho preferitolasciarlo a casa per la sua giovane età e non
costringerlo al sacrificio di una trasferta tanto onerosa.
Di Tryon non conservo un buon ricordo,
in quanto, come è già stato ampiamente riportato da vari partecipanti, non solo
di dressage, l'organizzazione non è stata delle più brillanti, con lavori non ancora ultimati e
continui spostamenti non pianificati da un hotel all'altro.
Adesso che gareggerà per il tricolore italiano, a
cosa mira? possiamo auspicare magari una squadra azzurra per Tokyo?
Nel corrente anno Florento Fortuna ha
gareggiato a 6 concorsi internazionali ed ora si merita un riposo dalle gare
fino a Febbraio, dove penso di aprire la stagione 2019 con il concorso
internazionale di Ornago.
Nel 2019 pianifico di partecipare ai
vari concorsi internazionali di Francia, Germania, Austria e Slovenia con il tricolore
italiano.
Come detto sopra il mio obiettivo è ora
Tokyo 2020.