SALTO OSTACOLI
Photo courtesy FISE facebook page "Non sono un cavaliere speciale! faccio quello che posso" Cit.Giacomo Casadei |
“ NON SONO UN
CAVALIERE SPECIALE: FACCIO QUELLO CHE POSSO”!
Di Giulia Iannone
Abbiamo scambiato qualche pensiero con il neo-
campione olimpico giovanile di Buenos Aires, già argento con la squadra dell’Europa,
Giacomo Casadei. Ci ha raccontato questa
splendida avventura argentina che ha fruttato un argento ed un oro, in sella ad
un cavallo assegnato a sorteggio di nome Darna Z.
Come sei stato scelto per questo evento?
“ Nel 2017, ai Campionati d’Europa di Samorin, in
Slovacchia, si teneva la qualifica dell’individuale ossia i migliori 5, per
queste Olimpiadi giovanili di Buenos Aires. Io con Flickfox ho chiuso al terzo
posto nell’individuale e così ho preso la qualifica. Ma non mi sono qualificato
io come Giacomo Casadei, ho qualificato l’Italia. E successivamente hanno
deciso di portare me! “
Cosa hai pensato e provato quando sei stato convocato
per le olimpiadi giovanili di salto ostacoli?
“ E’ stata una bella soddisfazione. E mi ha fatto
molto molto piacere”
Vediamo come è iniziata questa avventura. Ho letto che hai gareggiato con un cavallo che
non era tuo: cosa puoi rivelare?
“ Sono partito il primo di ottobre in aereo e sono
andato a Buenos Aires, nel villaggio olimpico. Due giorni dopo ci hanno
accompagnato a vedere la location di gara, ovvero il Club Hipico Argentino. Il
circolo stesso ha messo a disposizione i suoi 30 cavalli per i 30 cavalieri
della gara giovanile. I cavalli sono stati assegnati attraverso il sorteggio. A
me è capitata una buonissima cavalla di nome Darna Z”.
Riesci a raccontarmi qualcosa di questa compagna di
gara a quattro gambe?
“ La cavalla poteva avere circa 9 o 10 anni, credo di
origine Zangersheide,molto molto brava,
intelligente, con una bella testa come si dice in gergo, sono stato davvero
molto fortunato a poter gareggiare con questa cavalla”
Come hai fatto, in così pochi giorni, a fare
conoscenza con la cavalla anzi a creare il feeling giusto che ha prodotto ben
due medaglie?
“ Ho cercato di capirla, di mettermi a disposizione e
di venirle incontro quanto più possibile. Ci siamo aiutati a vicenda e subito è
nato un bel rapporto sensibile tra noi”
Dopo una prima fase di familiarizzazione, le gare
come si sono svolte?
“Si è disputata prima una gara a squadre che era a
continenti, ed io rappresentavo l’Italia all’interno dello schieramento
dell’Europa, poi si è disputata la gara individuale. Martedì pomeriggio si è
disputato il primo giro di Coppa, mercoledì il secondo giro di Coppa, poi un
giorno di fermo riservato alla visita, venerdì e sabato la finale individuale.”
Nella squadra dell’Europa, hai potuto incontrare
qualche cavaliere che già conoscevi?
“ I ragazzi li conoscevo già tutti!”
Guardavi qualche cavaliere in maniera particolare
perché competitivo?
“ No, non mi sono messo in competizione con nessuno
di loro. Formavamo una squadra ben affiatata! Ci siamo aiutati a vicenda, ci
siamo aiutati in campo prova, ci siamo appoggiati e sostenuti l’uno con
l’altro”
Da chi sei stato accompagnato in questa occasione?
“Sono stato accompagnato da Stefano Scaccabarozzi in
qualità di mio tecnico, ma i miei genitori mi sono venuti a vedere, solo che
mio padre non ha avuto la possibilità di venire in campo prova ad aiutarci,
perché non poteva entrare, così i miei genitori hanno solo assistito alle gare”
Photo courtesy FISE facebook page Stefano Scaccabarozzi, mi è stato vicino in maniera costante e molto puntuale, mi ha sempre aiutato." Cit. Giacomo Casadei |
Entriamo un po’ più nel dettaglio tecnico, tu hai gareggiato
su altezze di 1,30-1,35, come si sono rivelati i percorsi?
“ I primi giri di Coppa non erano grossi e difficili,
invece la gara individuale era un filino più tecnica e tosta rispetto agli
altri giorni”
Quali difficoltà hai trovato? Tu però hai un occhio
esperto, perché gareggi già su Gran Premi di altezza senior, tu sei un ragazzo
speciale…
“ Speciale? Faccio quel che posso, ecco! Il secondo
giro della finale c’era in percorso un
dietro front, poi una tavola- 5 tempi- una doppia- oxer- verticale verticale,
che era difficile, bisognava stare bene concentrati ed invece il primo giro
della finale c’era sempre un dietro front un oxer complicato e poi c’era un
verticale molto delicato, per affrontare il quale bisognava dare molto equilibrio. Era
difficile.”
Quando hai visto, con il tuo occhio ormai allenato su
percorsi più difficili, altezze 1,30-1,35, ti sei sentito un pochettino più a
tuo agio?
“ No. La gara è sempre gara, qualunque sia l’altezza.
Bisogna restare sempre freddi, lucidi, concentrati, attenti”
Vinci l’oro individuale ed i tuoi compagni ti
lanciano nella riviera: un bel ricordo vero?
“ Eh si tutti gli altri ragazzi mi hanno buttato
nell’acqua!”
Come ha commentato, al termine dell’evento
agonistico, papà Mirco che è il tuo tecnico ufficiale?
“ In primo luogo lui era realmente contento. E poi in
realtà mi ha detto che nell’affrontaref la linea finale avrei dovuto dare un
po’ più di equilibrio al cavallo…però il resto andava abbastanza bene ed è
stato molto soddisfatto”
Quindi ad assisterti in questa avventura in Argentina
c’è stato principalmente Stefano Scaccabarozzi, un “signore” dell’equitazione
italiana, elegante, preparato, silenzioso, serio, appassionato. Diciamo
qualcosa della sua assistenza tecnica anche a livello psicologico: come ti ha
seguito?
“ Mi è stato vicino in maniera costante e molto
puntuale, mi ha sempre aiutato. Lui è una figura tecnica molto precisa,
ordinata, fattiva, severo sembra serio, ma in realtà è molto disponibile,
preparatissimo, si impegna al massimo. Trovo che sia una grande e bella
persona”.
Ammiro la tua naturalezza e semplicità di
pensiero, ma penso che affrontare una olimpiade giovanile, con un cavallo mai
visto e conosciuto prima, non deve essere facile. Bisogna trovare subito un
feeling ed un accordo profondo. Come hai fatto a sentire Darna Z in confidenza
senza lasciarti intimidire dal poco tempo a disposizione?
“ Ho
pensato subito a trovare un buon feeling con la cavalla e soprattutto a farmi
voler bene e che la cavalla mi potesse aiutare al cento per cento. Ho cercato
di starle vicino in momenti di difficoltà o incertezza nel lavoro in piano o su
qualche esercizio. Non l’ho mai presa forte, non sono andato mai contro di lei.
Agendo e interpretandola con gentilezza e disponibilità, lei è stata in grado
di aiutarmi. Abbiamo trovato quell’ intesa, anche rapida, che mi spinge ad
affermare che Darna Z mi ha voluto bene.”
Adesso come continua la tua stagione, dopo questo
prestigiosissimo risultato?
“ Partecipo subito ad un nazionale tranquillo a casa,
successivamente prenderò parte alla Coppa del Mondo di Verona, montando o
Capilot o Flickfox, ancora non so quale dei due cavalli porterò”
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