The Queensland Boy a Roma per un Clinic Photo GIULIA IANNONE All right reserved No riproduction allowed |
Ha tenuto il suo clinic a Roma presso
il Circolo Ippico “Casale San Nicola”
Testo, foto ed intervista a cura di
Giulia Iannone
Evento eccezionale per
l’Italia.
E’ giunto nel nostro paese,
per la precisione nella Caput Mundi, Christopher Burton, il cavaliere Australiano che oggi vive a
lavora in Inghilterra e precisamente nel Surrey, vicino Godalming.
sono state molte e chiare e utilissime le spiegazioni di Chris Qui un momento della fase dressage in rettangolo |
QUALCHE RISULTATO
I suoi risultati in carriera
non si contano, giusto per citare qualcosa: Ha fatto parte della squadra
australiana che ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Rio 2016 –
la sua seconda partecipazione olimpica dopo Londra 2012- durante la quale si è classificato al quinto
posto individuale. Nel 2016
ha vinto the Burghley Horse Trials in sella a “Nobilis”.
E’ stato il primo Australiano a vincere Burghley 4* dopo il 2006. Quest’anno a
Badminton è balzato in testa alla classifica dopo il dressage eseguendo su Graf
Liberty una ripresa strepitosa premiata con 32.9 pn: è stato il miglior score degli ultimi 15 anni.
Cavaliere dei record...ha molti record e premi prestigiosi in carriera |
Nel 2014 è stato membro
della squadra Australiana per i WEG in Normandia, membro della squadra
australiana ai Giochi Olimpici di Londra 2012 che chiuse al sesto posto e 16mo
individuale su Holstein Park Leilani. Nel 2013 ha vinto il CCI4* di
Adelaide in sella a TS Jamaimo. Ha vinto ancora il CIC3* ad Hartpury in tre occasioni consecutive: 2012-13-14 mentre nel 2015 ha ottenuto un altro
world record chiudendo su Santano II nel CCI2* a Camphire con il punteggio più
basso nella storia del completo: 24.5 il dressage score rimasto intonso dalla
prima prova.
"Diciamo che prima di tutto nutro una grande passione per i cavalli. Parlo sempre molto del concetto di sustainability" |
CENNI BIOGRAFICI
Christopher Burton “Burto”
per gli amici è nato il 22 novembre 1981 a Toowoomba AKA la “garden city” di Queensland. A cavallo sin
da piccolo, è stato letteralmente ispirato a scegliere la disciplina del
completo quando l’Australia vinse nel 1992, durante le Olimpiadi di Barcellona, la
medaglia d’oro a squadre. Allievo di Wayne Roycroft , leggenda del completo
australiano, Burton è stato insignito del New South Wales eventing “Rider of
the Year” Award nel 2005-2007-2008 e 2010. nel 2010 è stato insignito della “Anna Savage medal
for Australian Best and Fairest rider”. Nel 2008 ha vinto il CCI4* di
Adelaide su Newsprint e nel 2010
ha rappresentato il suo paese per la prima volta ai WEG
in Kentucky su Holstein Park Leilani. Nel 2011 Christopher ( noto come Burto)
si è trasferito in UK. Si allena con Gilbert Boekmann ed il cavaliere
internazionale di dressage Gareth Hughes. “
IN Australia però” ha detto durante lo stage romano “ ho avuto la fortuna di venire a contatto con il grande Harry Boldt, il
cavaliere olimpionico di Tokyo 1964 e Montreal 1976. Avendo sposato la
dressagista australiana Margo Lippa si divideva tra l’Europa e la Western Australia ”.
Il ragazzo di Queensland ama anche praticare sci d’acqua e sulla neve.
Gioca a golf e suona la chitarra. Suo fratello Karl è cavaliere professionista
di cutting e campdrafting. Christopher è sposato con Rebecca Thompson.
IL CLINIC PRESSO LA SCUDERIA “CASALE SAN
NICOLA” martedì 27 giugno 2017
Dressage-salto ostacoli.
La prima cosa che stupisce
del cavaliere 36enne è la gentilezza, l’eleganza, l’affabilità, la spiccata
dote di comunicativa con la gente, la professionalità estrema, la competenza.
Si vede subito che ha grande talento con i cavalli, che li ama , li conosce a
fondo, ha grande passione e feeling con questo splendido animale. Dopo tutto i
cavalli ce li ha nel DNA Christopher :
sua madre è una famosa donna di cavalli in Australia e sin da piccolo la sua
infanzia si è mescolata e intrecciata a filo doppio con i cavalli. Quale Coach
“Burto” ha grande voglia di donare generosamente agli allievi quanto sa: è
molto pronto alla spiegazione, al chiarimento, all’approfondimento, entra nel dettaglio
ma con poche semplici immediate pennellate che non disturbano minimamente il
tessuto pratico della lezione. “mi piace
molto insegnare” ci ha detto il ragazzo di Queensland durante la pausa
delle 12 dopo una mattinata intensa di lavoro tutta dedicata al dressage.
“Ho tenuto già in passato e svolgo costantemente clinics in giro per tutto il mondo. E’ davvero molto interessante vedere ed incontrare le diverse culture in ogni paese. In Italia devo dire che c’è una ottima “clinic mentality” ovvero ogni cavaliere rapidamente cerca di capire ed imparare e di carpire la cosa giusta. Devo dire che questo tipo di mentalità la riscontro molto nella Western Australia ed in America, in questo ultimo paese per esempio sono molto felici di venire a contatto con istruttori di altissimo livello”. Quanto alla fase di lavoro dedicata al dressage , Mr.Burton ha sottolineato” effettuare un lavoro di gruppo sulla disciplina del dressage è alquanto complicato. Nel pomeriggio lavoreremo agilmente in salto ostacoli in gruppo e questo sarà comodo. E’ difficile dare abbastanza attenzione a tutti lavorando in piano con un gruppo di allievi .” Quello che abbiamo potuto ammirare da bordo campo è stata una ottima fase di ripasso, un vero e proprio check up dei binomi che sono stati chiamati a mostrare step by step alcuni passaggi salienti del lavoro in piano. Un warm up molto molto semplice e standard, dal primo trotto di riscaldamento senza affrettare l’andatura attivando bene il posteriore con l’incollatura ben comoda, piccole cessioni, spalla in dentro correggendo con dovizia angoli e linee di esecuzione, un bellissimo esercizio propedeutico alla esecuzione dell’appoggiata: che da diagonale in travers pensando di andare dritti, si trasforma, aggiungendo il dettaglio della gamba interna attorno alla quale si flette il cavallo, in una appoggiata molto corretta.
Tanta tanta
attenzione all’uso del corpo delle linee dei baricentri del cavaliere “ quando insegno cerco di essere davvero molto
semplice e chiaro. Cerco di essere molto “basic”. Lo scopo per il quale sono
chiamato è aiutare non confondere i
binomi! E di nuovo ribadisco che lavorare in gruppo è molto difficile, se c’è
qualcuno con problemi particolari su cui lavorare diventa ancora più complicato
dedicarsi. Stamane abbiamo visto ad esempio Marco Cappai con un cavallo dalla
bocca un po’ particolare e strana. Cavalli con una bocca strana sono difficili
da lavorare. Andrebbero seguiti individualmente non in gruppo. Comunque ho
cercato di dare degli esercizi base sui quali lavoro anche io molto durante il
mio dressage training. Figure semplici come transizioni e perfino lavorare
sull’alt. Sono rimasto molto sulla semplicità con questi cavalli, certo avrei
potuto lavorare sui cambi a volo, ma ho preferito lavorare sulle cose facili. “
Non siamo riusciti a far sbilanciare
il cavaliere australiano
veramente molto diplomatico, in merito a qualche preferenza di cavalli visti
durante lo stage o che tipo di pensiero avesse elaborato sui cavalieri presenti
al clinic “ per quanto riguarda i cavalli
ed i cavalieri, aspetto di vedere la fase di lavoro di salto ostacoli per poter
avere una visione completa e globale. Quello che posso dire fino ad ora, è che
ho trovato qui molti buoni ed
interessanti cavalieri che lavorano molto bene ed ho visto bei cavalli. Sono
contento, il livello sembra essere davvero buono.”
La seconda parte del clinic dedicata al salto ostacoli si è svolta in un clima molto amichevole e di grande alta perfetta collaborazione. La mattinata di dressage ha creato anche un ottimo stato di confidenza e conoscenza con il coach illustre per tutti. Il percorso era già stato montato sopra, nel campo grande del circolo di Casale San Nicola, un percorso molto lineare atto ad esaltare qualità e soprattutto il senso supremo del ritmo. Il banco di prova di questo ritmo, delle velocità su cui far esercizio, è stato rappresentato dal lavoro su due barriere poste a22 metri .
E’ stato bello vedere come l’equitazione sia unita e parli esattamente la stessa lingua da un globo all’altro. “ Non possiamo saltare tutti i giorni con i cavalli. Ecco perché dobbiamo ogni giorno allenarci sulle barriere. Imparate e sperimentate ad allungare e raccorciare il galoppo sulle barriere. E soprattutto non iniziate chiudendo il cavallo. Lasciate avanzare i vostri cavalli. Mettete anche 3 o 4 tempi. Poi sarete in grado di chiudere. E ricordatevi bene le azioni giuste assetto gambe e mani per riunire il galoppo. In queste due semplici barriere si possono fare mille e più esercizi…”
Due barriere hanno rappresentato realmente la chiave di volta della lezione di salto ostacoli, anzi anche come naturale prolungamento del lavoro di dressage, perché anche un dressagista può lavorare con profitto su barriere e cavalletti. La lezione di salto ostacoli è fluita davvero con momenti esaltanti e grande motivazione anche emotiva. Chris ha una carica di energia e positività ed entusiasmo molto stimolante che è tipica della cultura anglosassone: la carica motivante del gruppo, battere le mani per il binomio che meglio ha saputo interpretare il giro o un dato esercizio, ricercare la comodità del binomio o adeguare l’esercizio magari per un cavallo giovane che non deve essere spaventato.
Tantissime attenzioni nella didattica e nelle fasi di insegnamento che all’occhio di chi scrive non sono passate inosservate. Abbiamo visto persino il vincitore di Burghley eseguire tutto il giro in sella a Izar de S’arcaite che è stato definito dall’australiano “ questo cavallo è una super super star! E’ proprio il tipo di cavallo che piace a me, con il giusto sangue, testa, mezzi, cavalcabilità, energia “stamina”!” Non è possibile racchiudere sulla pagina tutti i momenti di questo clinic che davvero ha lasciato un segno nei partecipanti e negli uditori e negli organizzatori. La stampa internazionale inserisce il giovanissimo talento australiano tra i “thinking riders” perché riesce a sentire e capire ogni cavallo, ed ha sempre un obiettivo ed una strategia da raggiungere “ Diciamo che prima di tutto nutro una grande passione per i cavalli. Parlo sempre molto del concetto di sustainability ( difficile tradurre il termine in italiano. Possiamo ad sensum dire che si tratta della capacità di lavorare il cavallo rispettando l’equilibrio l’armonia e la natura del cavallo stesso , ndr). E’ facile dimenticare questo concetto specie con il dressage, perché in salto ostacoli e cross country si cerca di muoversi con il cavallo in maniera più naturale . In dressage bisogna ricordare di far divertire il cavallo, solo essendo felice il nostro compagno può svolgere il compito che gli richiediamo. Il cavallo deve lavorare come se fosse da solo, senza sforzo, con piacere, con la voglia di fare, come se non avesse imboccatura, senza forzatura o ripetizione estrema di quel movimento. Un buon trainer deve far sembrare tutto facile e semplice ed il cavallo deve dare l’impressione di fare tutto da solo”.
"Mi piace molto insegnare..." |
“Ho tenuto già in passato e svolgo costantemente clinics in giro per tutto il mondo. E’ davvero molto interessante vedere ed incontrare le diverse culture in ogni paese. In Italia devo dire che c’è una ottima “clinic mentality” ovvero ogni cavaliere rapidamente cerca di capire ed imparare e di carpire la cosa giusta. Devo dire che questo tipo di mentalità la riscontro molto nella Western Australia ed in America, in questo ultimo paese per esempio sono molto felici di venire a contatto con istruttori di altissimo livello”. Quanto alla fase di lavoro dedicata al dressage , Mr.Burton ha sottolineato” effettuare un lavoro di gruppo sulla disciplina del dressage è alquanto complicato. Nel pomeriggio lavoreremo agilmente in salto ostacoli in gruppo e questo sarà comodo. E’ difficile dare abbastanza attenzione a tutti lavorando in piano con un gruppo di allievi .” Quello che abbiamo potuto ammirare da bordo campo è stata una ottima fase di ripasso, un vero e proprio check up dei binomi che sono stati chiamati a mostrare step by step alcuni passaggi salienti del lavoro in piano. Un warm up molto molto semplice e standard, dal primo trotto di riscaldamento senza affrettare l’andatura attivando bene il posteriore con l’incollatura ben comoda, piccole cessioni, spalla in dentro correggendo con dovizia angoli e linee di esecuzione, un bellissimo esercizio propedeutico alla esecuzione dell’appoggiata: che da diagonale in travers pensando di andare dritti, si trasforma, aggiungendo il dettaglio della gamba interna attorno alla quale si flette il cavallo, in una appoggiata molto corretta.
Il percorso molto lineare atto ad esaltare qualità e soprattutto a ricordare a tutti l'importanza del ritmo |
la lezione del salto ostacoli è fluita con momenti esaltanti e grande motivazione. Nella foto vediamo Pietro Roman accanto a Chris Burton |
La seconda parte del clinic dedicata al salto ostacoli si è svolta in un clima molto amichevole e di grande alta perfetta collaborazione. La mattinata di dressage ha creato anche un ottimo stato di confidenza e conoscenza con il coach illustre per tutti. Il percorso era già stato montato sopra, nel campo grande del circolo di Casale San Nicola, un percorso molto lineare atto ad esaltare qualità e soprattutto il senso supremo del ritmo. Il banco di prova di questo ritmo, delle velocità su cui far esercizio, è stato rappresentato dal lavoro su due barriere poste a
la progressione nel lavoro. Un cavallo giovane appena arrivato dall'estero. Accorgimenti tecnici per la confidenza e per non spaventare un cavallo molto sensibile. Chris Burton con Giulio Guglielmi |
E’ stato bello vedere come l’equitazione sia unita e parli esattamente la stessa lingua da un globo all’altro. “ Non possiamo saltare tutti i giorni con i cavalli. Ecco perché dobbiamo ogni giorno allenarci sulle barriere. Imparate e sperimentate ad allungare e raccorciare il galoppo sulle barriere. E soprattutto non iniziate chiudendo il cavallo. Lasciate avanzare i vostri cavalli. Mettete anche 3 o 4 tempi. Poi sarete in grado di chiudere. E ricordatevi bene le azioni giuste assetto gambe e mani per riunire il galoppo. In queste due semplici barriere si possono fare mille e più esercizi…”
Due barriere hanno rappresentato realmente la chiave di volta della lezione di salto ostacoli, anzi anche come naturale prolungamento del lavoro di dressage, perché anche un dressagista può lavorare con profitto su barriere e cavalletti. La lezione di salto ostacoli è fluita davvero con momenti esaltanti e grande motivazione anche emotiva. Chris ha una carica di energia e positività ed entusiasmo molto stimolante che è tipica della cultura anglosassone: la carica motivante del gruppo, battere le mani per il binomio che meglio ha saputo interpretare il giro o un dato esercizio, ricercare la comodità del binomio o adeguare l’esercizio magari per un cavallo giovane che non deve essere spaventato.
Grande lezione di stile ed eleganza e compostezza ed educazione. Chris ha montato e sempre indossato il cap. |
Tantissime attenzioni nella didattica e nelle fasi di insegnamento che all’occhio di chi scrive non sono passate inosservate. Abbiamo visto persino il vincitore di Burghley eseguire tutto il giro in sella a Izar de S’arcaite che è stato definito dall’australiano “ questo cavallo è una super super star! E’ proprio il tipo di cavallo che piace a me, con il giusto sangue, testa, mezzi, cavalcabilità, energia “stamina”!” Non è possibile racchiudere sulla pagina tutti i momenti di questo clinic che davvero ha lasciato un segno nei partecipanti e negli uditori e negli organizzatori. La stampa internazionale inserisce il giovanissimo talento australiano tra i “thinking riders” perché riesce a sentire e capire ogni cavallo, ed ha sempre un obiettivo ed una strategia da raggiungere “ Diciamo che prima di tutto nutro una grande passione per i cavalli. Parlo sempre molto del concetto di sustainability ( difficile tradurre il termine in italiano. Possiamo ad sensum dire che si tratta della capacità di lavorare il cavallo rispettando l’equilibrio l’armonia e la natura del cavallo stesso , ndr). E’ facile dimenticare questo concetto specie con il dressage, perché in salto ostacoli e cross country si cerca di muoversi con il cavallo in maniera più naturale . In dressage bisogna ricordare di far divertire il cavallo, solo essendo felice il nostro compagno può svolgere il compito che gli richiediamo. Il cavallo deve lavorare come se fosse da solo, senza sforzo, con piacere, con la voglia di fare, come se non avesse imboccatura, senza forzatura o ripetizione estrema di quel movimento. Un buon trainer deve far sembrare tutto facile e semplice ed il cavallo deve dare l’impressione di fare tutto da solo”.
In conclusione, confidiamo che questa per Chris Burton era la prima volta
a Roma “ ho visitato la città di Roma
ieri per la prima volta nella mia vita! Spero di tornare in proseguo per altri
clinics in futuro. E’ davvero un bel posto dove poter insegnare”.
BIOGRAPHY
"I've kept it in the past and I keep clinics all over the world. It is very interesting to see and meet the different cultures in each country. InItaly I have to
say that there is a very good "clinic mentality", that is, every
rider quickly seeks to understand and
learn and to carry the right thing. I have to say that this kind of mentality
is very much in Western Australia and in America , in
this last country for example, they are very happy to come in contact with
high-level instructors. " As for the
dressage work phase, Mr.Burton stressed that "making a group work on dressage discipline is quite complicated. In the
afternoon we will work agile in jumping in the group and this will be convenient. It's
hard to pay enough attention to everyone working flat with a group of students.
" What we could admire from the field board was a great review, a real
check up of pairs who were called to
show step by Step some salient moments
of the flat work. A very simple
and standard warm up from the first trot
without hastening the gait but activating the back well with comfortable neck
, small leg yelding, shoulder in the inside correcting with plenty of corners
and lines of execution, a beautiful pre-exercise for execution of the half pass : diagonal in the travers thinking
of going straight, it transforms by adding the detail of the inner leg around
which the horse flexes, a very well rested half pass.
il mio autografo personale... Chris si è scordato la dedica ma non di farci conoscere la sua gioia per essere in Italia |
ENGLISH VERSION:
CHRISTOPHER BURTON IN ITALY:
"SUSTAINABLE RIDER
" CLINIC
He
held his clinic in Rome at the Horse Club "Casale San Nicola"
Text,
photo and interview by Giulia Iannone
Exceptional event for Italy.
It has come to our country, for the precision in Caput Mundi, Christopher
Burton, the Australian rider who now
lives in England and
precisely in Surrey , near Godalming.
ANY RESULT
His career results are not counted, just to mention something: He was
part of the Australian team who won the bronze medal at the 2017 Olympic Games
- his second Olympic match after London 2012 - during which he was ranked at
Fifth place individual. In 2016 he won the Burghley Horse Trials on the
horse "Nobilis". He was the
first Australian to win Burghley 4 * after 2006. This year, in Badminton, he
jumped to the top of the standings after dressage, performing on Graf Liberty a
brilliant reward with 32.9 pn: this was the best score of the last 15 years .
In 2014 he was a member of the Australian team for WEGs in Normandy , a member of
the Australian team at the 2012 London Olympic Games, who closed at sixth and
16th on Holstein Park Leilani. In 2013 he won Adelaide CCI4 * in TS Jamaimo. He
still won the CIC3 * at Hartpury on three consecutive occasions: 2012-13-14
while in 2015 he got another world record by closing on Santano II in CCI2 * at Camphire with
the lowest score in the full story: 24.5 the dressage score stuck in the first
test.
BIOGRAPHY
Christopher Burton "Burto"
for friends was born on November 22, 1981 in Toowoomba AKA Queensland "garden city". On
horseback since he was young, he was literally inspired to choose the eventing discipline when Australia won the gold medal at the 1992
Olympics in Barcelona .
Wayne Roycroft pupil, Australian
full-blown legend, Burton
was awarded the New Rally of the Year award in 2005-2007-2008 and 2010. In 2010 he was
awarded the "Anna Savage Medal for Australian Best and Fairest rider
". In 2008 he won Adelaide 's CCI4 * on
Newsprint and in 2010 represented his country for the first time at WEG in Kentucky on Holstein
Park Leilani. In 2011 Christopher (known as Burto) moved to UK . He trains with
Gilbert Boekmann and Gareth Hughes
international dressage rider. "In Australia , however," he said during the
Roman stage, "I was fortunate enough
to meet the great Harry Boldt, Tokyo Olympic
1964 and Montreal
1976. Having married Australian dresser Margo Lippa , split between Europe and Western Australia
". The Queensland
boy also loves water-skiing and snow. Play golf and play guitar. His brother
Karl is a professional rider of cutting
and campdrafting.
Christopher is married to Rebekah Thompson.
CLINIC AT THE STABLES
"CASALE SAN NICOLA"
Tuesday, June 27, 2017
Dressage-jumping obstacles.
The first thing that impresses about the 36-year-old rider is the kindness, the elegance, the
affability, the strong gift of communicative with the people, the extreme
professionalism, the competence. You see
right away that he has great talent with horses, loves them, he knows them
thoroughly, has great passion and feeling with this wonderful animal. After all, Christopher
have the horses in his DNA : his mother is a famous horse woman in Australia and
since childhood, his young life has been tied to double thread with horses . Which Coach
"Burto" has a great desire to donate generously to students as it
knows: it is very ready to explain, to clarify, to deepen, it comes in detail
but with a few simple brush strokes that do not disturb the practical flow of the lesson. "I love to teach," said the Queensland boy during the break at 12 a .m, after a busy morning of work all about
dressage.
"I've kept it in the past and I keep clinics all over the world. It is very interesting to see and meet the different cultures in each country. In
So much attention to using the body of the rider, the center of gravity lines "when I teach I try to be really very simple
and clear. I try to be very "basic". The purpose for what I am called is to help not
confuse the pairs ! And again I repeat that teamwork is very difficult,
if there is someone with special problems to work on, it becomes even more
complicated to devote himself. For example, we
have seen Marco Cappai, with a horse with a strange and singular mouth. Horses with a strange mouth are hard to
work. They should be followed individually not in group. However, I have tried
to give basic exercises on which I also work a lot during my dressage training.
Simple figures like transitions and even work on the other. I was very much in the simplicity with these horses, I
certainly could have been working on flying changes, but I preferred working on easy things. "We could not
know by the very diplomatic Australian rider his preference of horses seen duraing the
clinic or what kind of thought he had
worked on the riders at the stage" regarding horses and riders , I wait to see the jumping work phase to get a complete and
global vision. What I can say until now is that I have found here many good and
interesting riders who work very well and have seen beautiful horses. I'm
happy, the level seems to be really good. "
The second part of the clinic devoted to the show jumping took place in a very friendly climate and
with great high-perfect collaboration. The
dressage morning also created an excellent state of confidence and knowledge
with the illustrious coach for all. The course
had already been mounted on the large field of the Casale San Nicola
club , a very linear course to enhance
quality and above all the supreme sense of rhythm. The test bench of this rhythm, the speeds on which to
exercise, was represented by work on two barriers at 22 meters . It was nice to see
how the riding is united and speak exactly the same language from one globe to
another.
“We can not jump everyday with
horses. That is why we have to work every day on the
barriers. Learn and experiment to stretch and fold the gallop on the barriers.
And especially do not start by closing the horse. Let your horses advance. Also
put 3 or 4 times. Then you will be able to close. And remind yourself of the
right actions adjusting your legs and hands to gather the gallop. In these two
simple barriers you can do a thousand and more exercises ... "Two barriers really represented the key to the
jump lesson , even as a natural extension of dressage work, because a dresser
can work profitably on barriers and cavalletti.
The jumping lesson is really flowing with exciting moments and great
motivation even emotional. Chris has a great Energy charge and a very
stimulating positivity and enthusiasm that is typical of Anglo-Saxon culture:
the group's motivating charge, knocking hands for the pairs who best known how to interpret the
course or exercise, seek comfort of the pais or adjust the exercise
maybe for a young horse that does not have to be scared. A lot of attention in
didactics and in the teaching phases
that, to the eye of the writer, has not gone unnoticed.
We've even seen Burghley's winner performing all the course on Izar
de S'arcaite that was defined by the Australian "this horse is a super super star! It's just the kind of horse I like,
with the right blood, head, ridability,
energy "stamina"! It's not possible to enclose on the page all
the moments of this clinic that really left a mark in the participants and
audiences and organizers.
The international press puts young
Australian talent among thinking riders because he feels and understands every horse and always
has a goal and a strategy to achieve. "Let's
say, first of all, I have a great passion for horses. I am always talking about
the concept of sustainability (it is difficult to translate the term into
Italian. We can say that this is the ability to work the horse while respecting
the harmony and the nature of the horse itself, ndr).It's easy to forget this concept especially with dressage, because in
jumping and cross country you try to
move with the horse in a more natural way. In dressage you have to remember to
have fun on the horse, just being happy our companion can do the task we ask
him. The horse has to work as if it were alone, effortlessly, with pleasure,
with the desire to do, as if it had no bridle , without forcing or extreme
repetition of that movement. A good trainer should make it all easy and simple
and the horse should give the impression of doing it all by itself. "
In conclusion, we trust that this for Chris Burton was the first time in Rome "I visited
the city of Rome
yesterday for the first time in my life! I hope to go back to other clinics in
the future. It's really a great place to be able to teach. "
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