Come fa lo studente “quisque
de populo” a frequentare l’iter formativo per diventare istruttore se
non ha tra le mani un cavallo idoneo?
Dove si può reperire questo “strumento di lavoro” a quattro gambe ?
Cosa può fare la federazione italiana per venire
incontro alle esigenze degli aspiranti istruttori?
Di Giulia Iannone
Abbiamo inviato la presente lettera il 10 giugno 2017 al Presidente della FISE e siamo in attesa di cortesi e quanto mai attese news in merito dall'Avv.Marco Di Paola.
Nell'attesa di ricevere una risposta, pubblichiamo la medesima sul nostro blog per portare a conoscenza dei lettori gli argomenti trattati nell'epistola (G.I)
Mattinata di lavoro ad un corso di formazione svoltosi di recente nella regione Lazio. Un bellissimo scorcio della campagna romana sulla Braccianese PHOTO GIULIA IANNONE |
Gentile Presidente
Marco Di Paola,
desidero
segnalare in questa lettera aperta, una
grande penosa ed incresciosa difficoltà che riguarda chi come me, sta frequentando i corsi di formazione per
diventare istruttore. Si tratta di una difficoltà concreta che
consiste nel non riuscire a reperire un
cavallo idoneo da presentare ai corsi di formazione per frequentare e sostenere
l’esame pratico alla fine del modulo durante l’iter formativo ed a fine
corso di singolo livello. Quando parliamo di cavallo idoneo intendiamo un
soggetto tecnicamente preparato, in condizione atletica ed adeguato stato di
salute , in regola con le vaccinazioni
ed il passaporto, con la ferratura o cura dei piedi, di buona indole, paziente
e collaborativo, con un giusto grado di
addestramento, tale da poter affrontare
serenamente ed in maniera costruttiva e consapevole alcuni giorni di lavoro
specifico , ad esempio una unità didattica di dressage, per poter portare a
compimento il proprio iter formativo intrapreso.
Questo può
sembrare facile ma non lo è realmente per tutti.
Come può
fare un allievo che per mille ragioni non ha tra le mani questo cavallo che
potremmo definire “school master” per partecipare al corso?
Come fa un
candidato “quisque de populo” che non è nato in
una famiglia equestre, oppure che
non ha amici, parenti , il
proprio istruttore o una propria scuderia
di appartenenza, a reperire questo fantomatico
cavallo da corso ?
Magari il
proprio cavallo è troppo caldo o con un carattere delicato e sensibile, poco idoneo ad una gestione troppo
impegnativa, magari fermo per infortunio …allora il nostro povero e malcapitato
aspirante istruttore a chi si rivolge
per poter frequentare lo stesso il proprio corso nei tempi che si è dato, per portare a termine il proprio iter
formativo?
Magari si pensa di risolvere il problema prendendo in
fitto un cavallo presso “privati”, ma a che costi, visto che chi è in difficoltà
è disposto a pagare qualsiasi cifra, preso nel vortice e nella spirale della
disperazione e della necessità ?
Ed ancora, magari questi cavalli disponibili al fitto sono improponibili, infruibili, tenuti male, riesumati
in tempi lampo dal paddock perché tanto
non servono più a nessuno, ma possono
far guadagnare lo stesso un bel gruzzoletto, e ci si porta al corso un bella
statua da Museo delle cere di Madame Tussaud’s che alla fine non farà superare , ovviamente, la prova del corso.
Se non ci
si è passati a proprie spese non si sa cosa si prova, in termini di tempo perso, energie spese inutilmente e mortificazione
subita.
Allora, perché la Federazione non pensa
di sostenere e farsi carico delle esigenze di uno studente che frequenta i
corsi di formazione, perché di questo si tratta in fin dei conti, di uno
studente che ha bisogno di strumenti tecnici e didattici ed il cavallo rappresenta
uno strumento di lavoro ed è compagno di studi e formazione personale?
Nel
panorama della cultura equestre, il cavallo atleta, oltre che compagno in campo gara a fini
agonistici, è anche compagno di studi,
anzi il primo vero Maestro della nostra vita equestre.
Test di ingresso all'inizio del corso PHOTO GIULIA IANNONE |
Non stiamo parlando di reperire un cavallo da
Gran Premio, da Coppa del Mondo o Giochi Olimpici, ma di un cavallo didattico e
scolastico che esegua ed esprima un lavoro tecnico argomento di conoscenza e su
cui prendere confidenza. Se non reperisce il cavallo idoneo, il nostro povero e
sconsolato candidato, solo e abbandonato a se stesso, deve solo desistere e non
può portare a termine il proprio corso di studi, cercherà di frequentare tutte
le unità didattiche teoriche ed attenderà un po’ di fortuna che lo possa assistere per i moduli a cavallo. Ma con
quale tempistica? Tutti gli altri colleghi saranno già passati avanti a lui, e
seppur in possesso di una discreta preparazione tecnica e culturale, nessuno
potrà capire ed osservare il vero valore di questo studente perché il cavallo,
ancora una volta come sui campi di gara, è livellante ossia determina il
livello e fa la differenza , già dal
primo impatto visivo e sostanziale.
E’ bene
sapere che , in Inghilterra, la British
Horse Society, che ha preso molto piede anche in Italia
ormai, fornisce, proprio come schema di
base, i cavalli a coloro che frequentano
i diversi steps di formazione per raggiungere l’obiettivo di diventare
istruttori. I cavalli sono forniti dai circoli che ospitano gli studenti. I
candidati devono saper montare dunque i cavalli proposti dalla BHS non i propri
! Allora prendendo spunto dall’ottimo e competitivo sistema inglese – che per
di più sta creando grande concorrenza con i corsi didattici della nostra
federazione italiana- si potrebbero creare ed ideare delle convenzioni con
delle scuderie sul territorio italiano o creare degli accordi vantaggiosi anche
con enti militari che con i cavalli ci lavorano e che di cavalli hanno grande
disponibilità.
verifica finale: il commento della prova svolta PHOTO GIULIA IANNONE |
Ricordiamo che al Centro Militare di Equitazione, all’epoca
in cui Andrea Mezzaroba era referente della formazione per la
Fise Lazio , nell’ultimo periodo della sua
gestione tecnica, venivano messi a
disposizione ben 6 cavalli della sezione corsi del CME ai corsisti. “Era una opzione molto apprezzata” ha
dichiarato Andrea Mezzaroba ricordando quella fase della sua carriera “ perché i costi erano molto economici.
Ovviamente erano tutti soggetti idonei
sia tecnicamente che fisicamente. Abbiamo sempre dato la possibilità di fare
una prova preventiva, ma non sempre gli aspiranti ne approfittavano!”
In alcuni casi , l’ex Ct della nazionale italiana di
completo, ha anche messo a disposizione
i suoi due cavalli personali molto famosi : “Tenpo” il baio irlandese classe
1995 che fu riserva alle olimpiadi di Atene 2004 nonchè argento al Campionato
Italiano militare di dressage e “Laomaco” detto “Lollo” il cavallo nato e
cresciuto in Sardegna e lavorato ed addestrato interamente dai Mezzaroba –padre
e figlio Luca- insieme ad Emiliano Portale per un periodo della carriera.
Laomaco è stato anche bronzo al campionato europeo di completo a Montelibretti.
Cavalli di indubbia qualità e preparazione tecnica sono stati dati i in
prestito spontaneamente dal tecnico originario di Trento agli studenti, con grande senso di generosità e spirito
didattico senza alcun tornaconto economico.
Quindi, per concludere, alla luce di queste
motivazioni, sarebbe davvero il caso di investire in questo settore , essere
più vicini alle esigenze dei corsisti con maggiore sensibilità e partecipazione
concreta, affiancandosi al settore della formazione, regolando costi e
tariffe e supervisionando con cura i
cavalli impiegati, e creando anche una filiera ad hoc, in cui
magari, oltre a fornire cavalli realmente idonei – non quelli che non servono
più a nessuno - ai candidati sprovvisti,
essere in grado di effettuare un lavoro
di preparazione mirata per consentire di prendere parte ai corsi con maggiore consapevolezza e
preparazione.
AAA cercasi
non solo cavallo da corso di formazione ma cercasi soprattutto Presidente della federazione italiana Sport Equestri,
aggiornato sulle problematiche reali di questi corsi di formazione, Presidente cui rivolgiamo il nostro accorato appello, che
indirizzi il proprio sguardo a sostenere più da vicino gli aspiranti
istruttori , che rischiano di non finire mai il proprio corso di studi, evitando che ci si perda tra mille difficoltà economiche burocratiche e
pratiche e da qui si cada in uno stato
di prostrazione emotiva e nello smarrimento della propria motivazione. Si è tanto livellati già in
questo sport in campo gara perché il “cavallo” non è dello stesso valore per
tutti, facciamo almeno in modo che un tecnico di domani, magari serio
scrupoloso, interessato e ben preparato, non debba sentirsi emarginato e fuori contesto
per la medesima triste giustificazione.
Si attende cortese intervento in merito.
Con
speranza
GIULIA
IANNONE
* le foto pubblicate sono tutte state scattate in lontananza e opportunamente sfumate per rispettare la privacy dei protagonisti, volutamente colti di spalle.
* le foto pubblicate sono tutte state scattate in lontananza e opportunamente sfumate per rispettare la privacy dei protagonisti, volutamente colti di spalle.
Nessun commento:
Posta un commento