Una immagine sbiadita tratta dal sito equideando ritrae schierati in premiazione Giorgio Nuti su Silvano, Emilio Puricelli su Impedoumi, Graziano Mancinelli su Karata e Bruno Scolari su Jayau d'Or |
Nel Ricordo di Emilio Puricelli e Giorgio Nuti.
A cura di Giulia Iannone
Abbiamo pensato di
raggiungere telefonicamente i due cavalieri testimoni della vittoria del 1985, Giorgio Nuti ed Emilio
Puricelli. Sono trascorsi , come ormai tutti ben sappiamo, 32 anni dalla
vittoria di ieri in Piazza di Siena.
La squadra del 1985 era composta da Graziano Mancinelli su Karata,
Bruno Scolari su Joyau d’Or , Giorgio Nuti su Silvano ed Emilio Puricelli su
Impedoumi. Era esattamente il 2 maggio 1985 e sullo storico ovale c’era ancora
l’erba verde…the holy grass direbbero gli inglesi.
“Fu una vittoria bellissima per noi” ha ricordato Emilio Puricelli, il quale in maniera
scherzosa ha anche aggiunto” lei mi
chiama più come superstite che come testimone di quel trionfo” poi riprende serio e dice “anche allora come in questo 2017 erano un
po’ di anni che non vincevamo la
Coppa delle Nazioni. Io montavo il cavallo federale
Impedoumi, molto qualitativo. La squadra era diretta dal “Cavaliere” ossia
Graziano Mancinelli che ci dava i consigli e noi sapevamo di poter far capo a
lui. Ricordiamo che quest’anno ricorrono i 25 anni dalla sua scomparsa. Noi
eravamo tre ragazzi che condividevano il campo di gara con un grande
grandissimo Cavaliere che ci ha guidati verso la vittoria.” Quanto ai ricordi alle emozioni ai sentimenti
che può aver fatto riaffiorare la vittoria di ieri, Puricelli ha sottolineato “
Ricordo che
allora come ieri fu una affermazione bellissima dinnanzi ad un pubblico ancor
più numeroso di quello che ho visto a Villa Borghese. . Una volta a Piazza di
Siena veniva molta più gente. Non ci fu nulla di particolare che potrei
raccontarvi per l’occasione. Fu una gara combattuta ma un po’ come è successo
quest’anno, l’ultimo ad entrare in campo
avrebbe potuto anche non eseguire il percorso, perché avevamo già la vittoria
in mano. C’è stata questa affinità tra le due Coppe: quella d’archivio e quella di ieri da cui
ripartire! L’ultimo ad entrare fu Giorgio Nuti. La sequenza fu primo Mancinelli
, secondo io, Terzo Scolari e quarto Nuti. Ecco
posso dire che chiusi con 0 e 4! Vuole che me lo dimentichi, sa, ho vinto una
volta sola!!!”
Giorgio Nuti ha seguito
tutta la gara in televisione da casa “ se
mi ricordo bene “ ha sottolineato il cavaliere lombardo “ ero l’ultimo ad entrare, come è accaduto a
Bruno Chimirri, solo che io il secondo giro non l’ho fatto. Io avevo fatto
netto e mi ero qualificato per il Gran Premio. Il dopo gara mi ha fatto
scattare dentro una scintilla e sono riaffiorate emozioni e sentimenti di quel
2 maggio. Il campo prova, baci , abbracci, i complimenti della gente. E’ stata
una gara bellissima quella di 32 anni fa perché c’era il Cavaliere che ci
spronava. Avevamo dei cavalli buonissimi che certamente hanno fatto la
differenza. Silvano, quello che montavo
nell’occasione, era un cavallo molto
delicato ma di grande qualità, era un po’ sensibile e sospettoso , ma
rispettoso e volenteroso. Emilio Puricelli montava un cavallo eccellente
Impedoumi con il quale feci le olimpiadi di Los Angeles, ho vinto Gran Premi,
ho ottenuto il decimo posto al Campionato d’Europa in Francia.” Quanto allo
spirito di squadra e l’umore che si respirava, Giorgio ha detto” Eravamo giovani. Dovevo essere serio,
silenzioso concentrato e pensare solo a montare bene e fare il risultato.” E
della premiazione ufficiale “ Il podio
non c’era “ ci ha raccontato Nuti” ,
eravamo a cavallo schierati e c’era a premiarci Sandro Pertini, una grande
soddisfazione essere premiati dal Capo dello Stato. Non abbiamo fatto il bagno
di champagne perché allora non c’era…costava troppo! Però dopo siamo usciti e
siamo andati tutti a cena con il Cavaliere! Ho rivissuto attraverso le immagini
che vedevo dalla televisione quei
momenti di un lontano maggio ormai in bianco e nero.” Avendo la possibilità
di parlare con Giorgio Nuti, un grande esperto di equitazione, non ho
rinunciato a chiedere una notazione sulla debacle di Zenith, il cavallo di
Jeroen Dubbeldam “ non mi colpisce la
prestazione problematica di ieri in Coppa del binomio olandese. Jeroen quando
poi arriva ad affrontare Campionati del Mondo ed Olimpiadi presenta in gara
sempre un cavallo pronto ed all’altezza della situazione”.
32 anni dopo 4 buoni cavalli Fair Light, Tower Mouche, Casallo Z e Ensor de Litrange 4 fuoriclasse : Alberto Zorzi, Bruno Chinirri, Lorenzo De Luca. Piergiorgio Bucci |
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