“Perché dura solo un istante”
Alla Società Ippica Talenti “interviene” il Referente della Formazione Stefano Falzini
Stefano Falzini ed Albano (LTU 1997) |
Testo e foto Di Giulia Iannone
Si è svolto nella mattinata del 4 luglio 2013, presso le strutture della S.I. Talenti, l’esame di passaggio al I grado discipline olimpiche, richiesto, secondo il vigente Regolamento FISE sulle autorizzazioni a montare, dal Brevetto senior Federica Masoli.
ingresso in campo di Federica Masoli, accompagnata dall'istruttore Geremia Toia e dal Referente della Formazione Stefano Falzini |
A presentarla, sul suo inseparabile castrone sauro lituano, classe 1997, l’istruttore di III livello, Geremia Toia, completista mangilliano, che svolge quotidianamente la propria attività equestre proprio presso la scuderia romana.
Il jack russell "Balou" |
L’esame si è svolto in un clima di grande familiarità e serenità, dinnanzi al referente della Formazione del Comitato Fise Lazio, Stefano Falzini, giunto con il suo jack russell di sempre “Balou”, per esaminare l’aspirante candidato.
Più che tensione da esame, che pur si è tagliata con il coltello, si è trattato di un bel momento di interazione didattica che si è andata ad integrare con la training session della mattina.
Pronti in campo con i loro cavalli, per il daily work sotto la guida dell’ istruttore Geremia, Cristian ed Aksel, Roberta e Grand Jolie, Benedetta ed Alysee, Camilla e For Joy, ed Arianna come uditore, hanno potuto condividere le spiegazioni tecniche e di cultura equestre del referente della Formazione della nostra regione. Un bellissimo “walking the course” collettivo e corale, denso di spiegazioni, osservazioni, approfondimenti, interventi, domande sulle nozioni di base della disciplina equestre del salto ad ostacoli. Man mano sono stati ripetuti e sottolineati , in maniera semplice e fruibile grazie alla efficace capacità comunicativa di Stefano Falzini- per altro neo-promosso direttore di campo di III livello- concetti chiave, per l’esecuzione e l’interpretazione di un percorso di salto ostacoli.
Il gruppo di allievi con cui Stefano Falzini ha dialogato intensamente |
Sono stati toccati vari argomenti tra cui ad esempio, definizione e nomenclatura di vari tipi di ostacoli che si possono trovare in un percorso, distanze e girate, come interpretare adeguatamente una linea spezzata, come costruire una gabbia, le variabili del salto in percorso: direzione, velocità, impulso, equilibrio e tempismo.
Il dialogo tecnico tra Stefano Falzini e Geremia Toia |
Cinque elementi su cui il cavaliere deve esercitare un pieno controllo. In più, variabile chiave, alla base di una buona prestazione , il concetto di regolarità inteso come la capacità di mantenere la “qualità del galoppo”. Si è parlato del cavallo, con rispetto, passione, dedizione, puntualità, grande serietà, confidenza, amore, curiosità. Della sua cura scrupolosa, dei giusti tempi di preparazione e maturazione nel lavoro nel rispetto della loro natura e peculiarità “ogni cavallo ha la sua falcata di galoppo, ogni cavallo ha il suo carattere e la sua indole” ha ricordato Stefano Falzini. Dunque l’essenziale è concedere al cavallo il tempo per sviluppare l’impulso senza costringerlo a saltare ostacoli alti prima che disponga di sufficiente forza e sicurezza. “ bisogna addestrare il cavallo con la persuasione e la progressione nel lavoro” diceva Mangilli. Si è parlato di cavallo in avanti, ossia di un cavallo che si muove e che lavora con entusiasmo, gioia, voglia di fare, comunicare e partecipare al lavoro, alla gara, al percorso.
Agli junior presenti in campo, probabili futuri candidati di esame, un lungo importante toccante monito: pensare sempre alla mente ed a tutelare il proprio cavallo inteso come “happy athlete”. Questa qualità può essere facilmente annullata con richieste eccessive rispetto alla potenzialità del cavallo. Un cavallo senza fiducia ed entusiasmo e che non si diverte con il proprio cavaliere, è un cavallo che ha perso la brillantezza, l’espressività, la dinamica ed il profumo del salto. Pazienza, progressione, sacrificio, diligenza sono i principi chiave della disciplina equestre. Punteggi, patenti, coccarde, titoli sono solo una ricerca di affermazione vana in equitazione se non sorretti tangibilmente dalla cultura e dalla conoscenza personale che determina una maturazione interiore cui fa da sfondo la carriera agonistica. Sensazioni come l’armonia, la collaborazione con il proprio animale, la giusta intesa, l’equilibrio portano tutti ad una più duratura e concreta conferma nella vita equestre. “ l’intesa tra due esseri “
La linea "interessante" del percorso:5 tempi di galoppo "corti" |
dice Nava” che hanno come fine la stessa azione deve puntare a riunire le due volontà in una sola. Volontà che la forza muscolare del cavallo può trasformare in vittoria. Questa unione di uomo e animale dà all’equitazione il privilegio di arte collocandola in una dimensione che nessun altro sport possiede:l’equitazione sfiora i confini dell’arte creando un capolavoro costantemente rinnovato, perchè dura solo un istante”
Ecco quando un esame “equestre” può tramutarsi in qualcosa di speciale e non solo individuale, come ci insegna la disciplina equestre, ma di “squadra”.
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