Andrea Verdina flatwork |
Il cavaliere olimpico italiano, da 17 anni in Inghilterra, apre le porte del suo “Boomerang stables” per una full immersion equestre.
Intervista a cura di Giulia Iannone
Come mai si è trasferito in Inghilterra?
“Mi sono trasferito in Inghilterra nel 1996, direi sono stato uno dei primi. Non per un motivo particolare, andai con una allieva a cercare un cavallo e la Proprietaria di "Cabalva Stud" (dove iniziò la carriera anche Leslie Law e Chris King) mi offrì un lavoro come cavaliere, così accettai e, caricata la macchina con tutto ciò che avevo, mi trasferii! Scelta coraggiosa direi...dato che il mio vocabolario inglese era composto da si è no 10 parole!! Ho montato per loro per un anno e poi mi sono messo in proprio, sempre montando in completo ho cominciato a produrre e vendere qualche cavallo e a fare lezione. Poi come saprai, e'arrivato Donizzetti e così anche i risultati ai campionati d'Europa nel 1999 a Lumhulen, nel 2001 a Pau e le olimpiadi a Sydney.”
In che maniera opera nel settore equestre dell’Inghilterra ?
“La mia attività attuale consiste nel produrre e vendere cavalli da completo e da salto ma soprattutto, utilizzando i contatti che mi sono creato in 15 anni e la mia esperienza equestre, lavoro come agente per cercare e trovare i cavalli più interessanti per i clienti che chiedono la mia consulenza. Mi piacerebbe lavorare di più con l’Italia . . . È' un lavoro difficile ma che mi da molte soddisfazioni quando va bene. Sono sempre a disposizione per qualunque cavaliere in cerca di un cavallo e per degli stage di tecnica equestre”.
“La mia attività attuale consiste nel produrre e vendere cavalli da completo e da salto ma soprattutto, utilizzando i contatti che mi sono creato in 15 anni e la mia esperienza equestre, lavoro come agente per cercare e trovare i cavalli più interessanti per i clienti che chiedono la mia consulenza. Mi piacerebbe lavorare di più con l’Italia . . . È' un lavoro difficile ma che mi da molte soddisfazioni quando va bene. Sono sempre a disposizione per qualunque cavaliere in cerca di un cavallo e per degli stage di tecnica equestre”.
Non le manca l’Italia e tutti i ricordi equestri legati al suo paese di origine?
“Se mi manca l'Italia? Si certo che mi manca, mi mancano soprattutto gli amici e lo stile di vita ( il sole anche, ovviamente!) Oramai qui mi sento a casa però, adoro la campagna e il modo di vivere intorno ai cavalli che c'è qui. “
Del periodo d’oro dei Pratoni del Vivaro cosa porta sempre nella mente, cosa le manca e cosa crede di aver perso per sempre?
“I Pratoni: beh, credo che quello che mi manca di più e quello che porto sempre con me e' "l'esperienza" che solo i ragazzi, che come me hanno vissuto e montato li per anni, possono conoscere, spiegare, apprezzare. (Chiedi a Geremia (Toia) , Fabio (Magni) , Francesco Girardi, Bartolo..., le diranno tutti la stessa cosa) anzi sarebbe bello scrivere un libro sulla vita ai Pratoni e le relative avventure, riscuoterebbe sicuramente successo!
Ho conosciuto il marchese Mangilli solo brevemente, ma il suo carisma e competenza e' stato in qualche modo nell'aria per anni, anche quando c'ero io. C'era un'atmosfera quasi magica, mistica ai Pratoni, eravamo ragazzi ma si lavoravano i cavalli seriamente, tutti erano coinvolti dai "grandi" uomini di scuderia, dal supremo Albino Garbari.
Penso di parlare un po' per tutti se dico che questa atmosfera ai Pratoni purtroppo non c'è più!”
“Se mi manca l'Italia? Si certo che mi manca, mi mancano soprattutto gli amici e lo stile di vita ( il sole anche, ovviamente!) Oramai qui mi sento a casa però, adoro la campagna e il modo di vivere intorno ai cavalli che c'è qui. “
Del periodo d’oro dei Pratoni del Vivaro cosa porta sempre nella mente, cosa le manca e cosa crede di aver perso per sempre?
“I Pratoni: beh, credo che quello che mi manca di più e quello che porto sempre con me e' "l'esperienza" che solo i ragazzi, che come me hanno vissuto e montato li per anni, possono conoscere, spiegare, apprezzare. (Chiedi a Geremia (Toia) , Fabio (Magni) , Francesco Girardi, Bartolo..., le diranno tutti la stessa cosa) anzi sarebbe bello scrivere un libro sulla vita ai Pratoni e le relative avventure, riscuoterebbe sicuramente successo!
Ho conosciuto il marchese Mangilli solo brevemente, ma il suo carisma e competenza e' stato in qualche modo nell'aria per anni, anche quando c'ero io. C'era un'atmosfera quasi magica, mistica ai Pratoni, eravamo ragazzi ma si lavoravano i cavalli seriamente, tutti erano coinvolti dai "grandi" uomini di scuderia, dal supremo Albino Garbari.
Penso di parlare un po' per tutti se dico che questa atmosfera ai Pratoni purtroppo non c'è più!”
Oggi, Lei non ha il tempo o la voglia o la possibilità di gareggiare in completo come una volta ?Non le manca l’adrenalina da eventer?
“L'adrenalina "da gara" mi manca sicuramente. Vedi, qui in UK se non disponi di un parco cavalli importante per gareggiare al top level, sei solo uno dei tanti.... Personalmente a me non piace fare le gare tanto per farle, se non posso essere competitivo preferisco non farle, le mie piccole soddisfazioni me le sono già prese. E poi, non rimpiango la scelta che ho fatto, mi piace produrre i cavalli ,mi da soddisfazione quando vanno bene con i nuovi cavalieri, e mi piace moltissimo andare a cercarli...ora ad esempio sono in Belgio, la settimana prossima in Irlanda. “
In questo momento dispone di un cavallo del cuore, intendo con questa definizione un cavallo che quando lo monti capisce al volo in una intesa perfetta?
“Un cavallo del cuore al momento non ce l'ho. Non faccio a tempo ad affezionarmi e soprattutto non posso permettermelo! Ogni cavallo ha un suo lato unico, mi piace avere a che fare con cavalli diversi, scoprirli.
Nel mio centro c'è uno dei più importanti campi di allenamento di Cross country, i miei cavalli giovani hanno tutti una solida base in campagna e in salto ostacoli, cosicché pur non avendo l'esperienza in gara sono però pronti a prendervene parte con il nuovo cavaliere.”
Con tanti impegni, con la famiglia come fa?
“Ho una bambina stupenda di 8 anni, Beatrice. Tutto il mio tempo libero è dedicato a lei”
Andrea Verdina in gara quale coach della piccola Beatrice |
Perchè venire in UK ad uno dei suoi stage estivi presso il “Boomerang Stables”?
“Gli stages che propongo sono personalizzati, sono indirizzati ovviamente a
chi ha la passione per il cavallo...ma i programmi sono fatti su misura. È' un po' una full immersion inglese nel senso che oltre ad offrire lezioni sui cavalli che ho a disposizione al momento si lavora in scuderia,si vanno a vedere i completi più importanti nella zona, si entra in contatto con una realtà diversa da quella italiana, si fanno visite a scuderie di cavalieri importanti per conoscere il loro sistema, si parla inglese ma si mangia italiano. I ragazzi (non più di due alla volta) vivono con me e sono sotto la mia supervisione 24 ore su
Ecco la caratteristica location dove potrete incontrare Andrea Verdina Coach, trainer e rider |
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