venerdì 26 luglio 2024
FUORI DAL SOGNO DEL NEW DEAL DRESSAGE
QUESTO NON È SPORT, MA UNA GUERRA FREDDA IN CUI TUTTI VOGLIONO VINCERE AD OGNI COSTO
di Giulia Iannone
Il video shock di Charlotte Dujardin ha colto tutti noi impreparati, è stato come un fulmine a cielo sereno che ha squarciato il velo di maya in merito alla ragazza on the dancing queen. Speravamo, sognavamo che lei fosse la new age del dressage di alto vertice e che fosse immune da ogni pratica che oltrepassa il limite. Siamo tutti ritornati sulla terra, allontanati da quel sentimento apollineo ed idealistico che tanto ci rendeva sicuri e sereni di avere una giovane icona della purezza e del leggiadro nel.mondo del dressage. Fuori dal sogno, onestamente sono rimasta turbata e sconcertata dalla cattiveria della gente, dalla violenza e dagli attacchi.mostruosi che non.hanno risparmiato l' amazzone britannica di 39 anni. Di fronte al suo errore, perché ha sbagliato clamorosamente, lo ha riconosciuto, ha chiesto scusa, si è messa a disposizione della giustizia sportiva, si è ritirata dalle olimpiadi ed ora pagherà ogni conseguenza, immediata, processuale, mediatica, di impatto del pubblico, di carriera. Lei affronterà la sua bufera, come lo hanno fatto.tanti altri cavalieri ed amazzoni prima di lei e che oggi sono in campo. Ma tutti voi, giudici e giustizieri da tastiera, in un attimo.l'avete buttata giù dalla rupe tarpea, perché impura. Non avete esitato un attimo e l 'avete condannata. Attenti a guardare la pagliuzza nell occhio degli altri, potremmo.vedere la.vostra trave nell'occhio! . Il giudizio non compete a noi, perché la vicenda ha molti.aspetti ampi da valutare analizzare e considerare. Rammento che la punizione, la pena serve a riabilitare dopo, e determina una maturazione della coscienza attraverso l' errore. Tanti si sono identificati nell'amazzone di Valegro: ci siamo.vestiti come lei, lo stesso cap, i pantaloni, lo stile in sella, la sella tal dei tali, abbiamo sognato di creare anche noi come lei Valegro. Anzi in.queste ore ci stiamo chiedendo "ma allora Valegro, come era addestrato"?
Questa è la storia di una giovane ragazza di talento che ha avuto la fortuna di incontrare sul suo cammino un grande mentore, Carl Hester, ed un cavallo che in embrione mostrava delle qualità. Hanno fatto tutto insieme in un grande team. Poi Charlotte è cresciuta, forse molto in fretta e tanti.titoli, riconoscimenti, vittorie onorificenze sono arrivati. Crescere in fretta grazie al talento e ad un grande coach che ti protegge dal mondo esterno. Questo è un grande privilegio, ma non significa che il campione cosi ottenuto sia maturo solido assoluto e strutturato dentro, ci sono tanti pericoli e tentazioni sul percorso. Ed in più un grosso.malinteso: il cavaliere giovane, in carriera, in ascesa non è un coach! Stiamo attenti, ci vogliono.anni, studi, silenzi, sacrifici, rinuncie per diventare un.coach e come dice Velasco"bisogna uccidere il giocatore che è dentro di noi". Il coach capisce la progressione didattica, il limite, il valore della lentezza, la crescita, il cavaliere in carriera vuole vincere, lo sa fare perché ha doti che la natura ha dato, ma spesso non conosce il procedimento, il processo. Il come è perché deve seguire il QUANDO ed il QUANTO.
Inviterei alla calma ed a qualche altra riflessione: Che doveva risolvere Charlotte in quella scuderia privata? quali erano gli accordi, le richieste? perché l amazzone di 19 anni non risolve attivamente con delle azioni le difficoltà del suo cavallo ma.Charlotte interviene da terra? Perché c è gente che ride nel video? Perché questo video è rimasto in.un cassetto 4 o 2 anni e poi spunta fuori a distruggere una amazzone di spicco a pochi giorni dalle olimpiadi ed una squadra. Chi si gioverà di questo ritiro, quale squadra? Ancora un dubbio, non per fare il processo, ma l' amazzone di 19 anni sul cavallo, non ha pensieri, sentimenti o coscienza equestre. Ci stava lei sul cavallo, dovrebbe conoscerlo, amarlo stimarlo, proteggerlo. Come lo sentiva con quel lavoro:sereno, felice, tranquillo? Stava a suo agio? Non ha pensato di fermare quel lavoro se non era d accordo? 19 anni sono sufficienti a prendere delle decisioni, oppure doveva risolvere quel qualcosa per vincere ad ogni costo?
Come vedete ci sono miriadi di situazioni, e tutti brevemente in 5 minuti avete risolto una questione che ha radici profonde e svariate. Si, Charlotte Dujardin ha sbagliato, è stata superficiale, leggera, ma la macchia d olio più ampia è quanto emerge dallo sport. Questo non è agonismo leale, bisogna vincere ad ogni costo, non c è il valore delle armi pari. È una guerra fredda in cui lo.sport mostra mezzucci, tricky, spionaggio, accordi, sgambetti. Se nello sport vincono tutti, è finita la partita. Nessuno impara, nessuno cresce. Quindi è come il film war games,in cui joshua, il computer intelligente, scarta il tris perché non si può vincere e perdere, perché prevedi tutte le mosse e nessuno impara. Guardate che siamo tutti colpevoli, chi ride, chi monta passivamente, chi manda avanti un cavallo a tutti i costi, che usa un video come arma per mescolare le carte, chi con cattiveria alza il pollice come al Colosseo per decidere "vita o morte ".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento