DRESSAGISTA, STUNTMAN, ARTISTA :A CAVALLO TRA
DUE MONDI PARALLELI
"conquistare l’oro è stato il coronamento di tanto duro lavoro e gratificazione anche spirituale ed emotiva." |
Di Giulia Iannone
( questo articolo , a firma Giulia Iannone, è apparso sul magazine giovanile "poniamo" nel mese di ottobre)
*Tutte le foto inserite in questo articolo, sono state gentilmente concesse da Andrea Giovannini.
( questo articolo , a firma Giulia Iannone, è apparso sul magazine giovanile "poniamo" nel mese di ottobre)
*Tutte le foto inserite in questo articolo, sono state gentilmente concesse da Andrea Giovannini.
In sella a The Best (Germania 2011 da Touch me x Don
Gregory) il cavaliere laziale vince il Campionato senior esperti. La sua è una
magica storia che abbiamo annotato con grande entusiasmo e curiosità mentre
Andrea è già in viaggio alla volta del Marocco per effettuare uno spettacolo
equestre dinnanzi al Re del Marocco ad El Jadida.
Come commentiamo questo titolo ottenuto al campionato
italiano freestyle: ti aspettavi questo podio?
“ La speranza di mettere a
segno un risultato nelle zone calde della classifica c’è sempre! Sapevo che nello small tour avrei
trovato avversari molto competitivi, la vedevo piuttosto dura come competizione.
Riuscire alla fine a conquistare l’oro è stato il coronamento di tanto duro
lavoro e gratificazione anche spirituale ed emotiva. Un sogno realizzato anche
per quest’anno. Vorrei sottolineare però che oltre al risultato con The Best,
c’è stato il primo posto di Enjoy ( Ned 2009 da Uphill) nel Fei intermediate B
, al suo debutto in questa categoria, con 70 % nelle due giornate di gara. Doppia
soddisfazione.”
Come ti sei preparato a questo appuntamento
agonistico?
“ La mia preparazione è
quotidiana, non ho cambiato nulla in vista di questo appuntamento specifico. Monto
tutti i giorni dal lunedì alla domenica, dagli 8 ai 10 cavalli al giorno. Cercando
di prepararli al meglio per portarli in gara ed ottenere i migliori risultati
possibili”.
"La mia preparazione è quotidiana, non ho cambiato nulla in vista di questo appuntamento specifico. Monto tutti i giorni dal lunedì alla domenica, dagli 8 ai 10 cavalli al giorno. " |
Puoi parlarci dei tuoi due cavalli di punta Enjoy e
The Best: che cavalli sono, che carattere hanno e come interagisci con loro?
State crescendo insieme, non ti pare?
“ Enjoy è con me dall’età di
3 anni. E’ proprio cresciuto in casa. The
Best è arrivata all’età di 4 anni. Hanno
già all’attivo con me numerosi risultati all’attivo, The Best per esempio ha
gareggiato ad Ermelo al campionato del mondo dei giovani cavalli. Sono cavalli
su cui punto molto perché credo che a breve potranno debuttare in Gran Premio. Enjoy
è un “tipo” estroverso, attira molto l’attenzione quando è in movimento, sembra
un ballerino. The Best è una femmina, ha tutte le caratteristiche della femmina
con un grandissimo potenziale. E’ una cavalla che va lavorata molto con la
tecnica, con molta pazienza perché è molto sensibile, psicologicamente ha
bisogno di affidarsi moltissimo al cavaliere. Altrimenti non si entra neanche
in rettangolo. Si tende subito divenendo quasi immontabile”
Ti ho avvicinato perché sei un dressagista
particolare portatore di un messaggio equestre particolare. Come si coniuga il
tuo essere cavaliere dresseur con la tua attività di artista ed ex stuntman? Il
dressagista in senso lato “ fa uno show” in rettangolo nel programma tecnico,
può esprimersi più liberamente in kur. Cosa puoi dirci di questo doppio ruolo
tecnico e concettuale e come nasce?
“ Nasco come stuntman del
cinema, ero un acrobata a cavallo. Ho iniziato tardi a praticare il dressage, a
circa 29 anni. E’ stato un modo per ottenere dal mondo equestre nuovi stimoli. Il
mio obiettivo era stato esibirmi nelle più grosse arene europee dello
spettacolo equestre. Pensavo ci volesse una vita, invece a 29 anni mi ero già
esibito nelle migliori kermesse del settore. Montavo parallelamente nell’alta
scuola con cavalli spagnoli eseguendo a casa e solo in allenamento, tutte le
principali figure, finchè ho deciso di approfondire al meglio possibile,
facendo con i cavalli spagnoli anche le mie prime gare di dressage puro. I
risultati sono venuti subito e da allora c’è stata una grande evoluzione. Sono
andato avanti molto con l’addestramento del dressage puro,affiancando molti
trainer internazionali e poi adesso ho la fortuna di avere a casa una scuderia
con 40 cavalli di cui circa 15 sono destinati esclusivamente alla competizione
ed il resto sono i miei cavalli da spettacolo, con i quali mi esibisco in giro
per il mondo quando richiedano la presenza mia e di tutta la mia equipe.”
"Nasco come stuntman del cinema, ero un acrobata a cavallo. Ho iniziato tardi a praticare il dressage, a circa 29 anni." |
Quindi 24 ore non ti bastano per sviluppare tutti
questi progetti. Hai bisogno di una controfigura?
“ ( ride molto quando
capisce la mia simpatica provocazione,ndr) Arrivo , ovviamente , a fine
giornata che sono stanco morto. Inizio alle 6,30 a .m e finisco la sera
alle 21. Però la stanchezza la accuso quando arrivo a casa e mi metto sul
divano, finchè sono in scuderia sono davvero contento di fare con energia ed
entusiasmo ciò che amo nella vita! Non mi pesa. Adesso per esempio sto
viaggiando verso il Marocco insieme ai miei cavalli. Avrei potuto prendere un
trasportatore, ma a me piace stare e vivere con i miei cavalli”
Puoi citare i trainer più importanti che ti hanno
formato ed ispirato fino a questo punto?
“ Avendo avuto molti cavalli spagnoli, ho sempre frequentato la Spagna. Posso quindi menzionare
Rafael Soto, Arthur Kottas – Scuola spagnola di Vienna- Philipp Limousine –
Cadre Noir de Saumur, Pedro Rodriguez – scuola portoghese. Attualmente il mio
trainer è Jose Maria Sanchez Cobos – cavaliere internazionale e professore
della Real Escuela Andalusa di Jerez de la Frontera. Il trainer di Jose
Maria è stato per tantissimi anni Jean Bemelmans. Cobos ogni due mesi circa
viene da me per 4 o 5 giorni a seconda delle esigenze”.
"Il freestyle rappresenta per me la massima libertà di espressione. Sicuramente incide il fatto che mi sento molto a mio agio con la musica." |
Procedendo con questo viaggio nel tuo percorso
equestre ti lancio un ulteriore input. Tu hai vinto l’oro nel freestyle.
Dunque, quanto sei riuscito a portare nell’arena dressage del tuo mondo?
“ Riesco completamente ad
esprimermi. Il freestyle rappresenta per me la massima libertà di espressione.
Sicuramente incide il fatto che mi sento molto a mio agio con la musica. Se sono in
anticipo o un po’ in ritardo, non ho alcun problema ad improvvisare. Ad esempio
al campionato ho dovuto aggiungere un cambio a volo in più perché ero troppo in
anticipo! Ripensandoci meglio, nel campionato tecnico ho perso la medaglia per
un mio errore, altrimenti avrei messo al collo la medaglia di bronzo. Nel
secondo giorno sono andato a preparare la piroetta a sinistra ed ho dato una
mezza fermata di troppo e la cavalla si è fermata proprio in entrata di
piroetta, dopo ci siamo ripresi, ma quella figura ha un coefficiente doppio e
quindi sono scivolato di posizioni”
Che musica hai scelto per il freestyle e cosa hai
cercato di esprimere e raccontare nel tuo grafico?
“ Naturalmente, la colonna
sonora portante, siccome lei si chiama The Best è “ Simply the Best “ di Tina
Turner. Ho cercato di mostrare attraverso la costruzione del grafico, la
bellezza di questa cavalla nei suoi movimenti: l’ampiezza, l’energia e la
dinamicità armoniosa. Credo che ci siamo riusciti perché ai giudici internazionali è piaciuta moltissimo”
Per chiudere, ti chiedo: come è cambiato Andrea
Giovannini dallo stuntman al dressagista di oggi?
“ Sono sicuramente
migliorato a livello tecnico, però non credo di essere molto cambiato, in
quanto continuo a fare gli show con i cavalli. Per me sono due mondi paralleli
che possono tranquillamente convivere. Sicuramente sono cambiato da un punto di
vista tecnico e nella preparazione dei cavalli. Negli spettacoli per una
esibizione artistica la precisione assoluta non è richiesta, mentre in gara ho
capito che la ricerca della precisione è continua e costante. Il mio passato da
volteggiatore però mi ha lasciato in eredità un ottimo equilibrio: posso stare in una giusta posizione in sella con o senza
staffe, con le redini o senza redini. La situazione non cambia assolutamente!”
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