FOCUS
IL PERSONAGGIO:
"VALERIA MICHELANGELI E BERLINA M "
"Grazie al mio coach Piero Coata perchè mi ha dato l'occasione di montare Berlina, una cavalla così speciale!" Photo courtesy Valeria Michelangeli facebook page |
Un banco di prova?
Quando una visione prende forma”
A cura di Giulia Iannone
Oltre le medaglie, oltre le classifiche
ed i podi che osserviamo concretamente, ci sono storie, incontri, ore di lavoro,
di sacrifici, sconfitte e delusioni. Nuove partenze, piccole conquiste, il
valore dell’insegnamento, il ruolo invisibile e fondamentale del “Maestro”.
Tutto quello che non avete visto della medaglia d’argento vinto in Gran Premio
all’Horses Riviera Resort sabato 17 dicembre 2016.
“Appena fatta la ricognizione di quel percorso, ho
avuto chiaro ed inspiegabile il presentimento che fosse stato disegnato per
Berlina M Romagnolo Z” così ha
iniziato a raccontare Valeria Michelangeli di rientro dalla trasferta all’Horses
Riviera Resort, luogo nel quale sabato 17 dicembre 2016 ha conquistato la
medaglia d’argento nel GP 150 del Concorso A5*. Una soddisfazione speciale e
differente vista la bella storia equestre che si cela dietro questo risultato
apparentemente di routine per una ragazza che, giunta all’ultimo anno Young
Riders, di gare e risultati ne ha avuti
tanti. Ma in equitazione non è solo il colore della medaglia che si porta al
collo a fare la differenza, è il valore
intrinseco ed intangibile di quel cavallo che è protagonista della storia: “invisibile”
agli occhi di tanti eppure “importante” solo per alcuni. “ c’era una linea molto tecnica del percorso che rappresentava la
chiave di volta di tutto il tracciato, l’abbiamo studiata benissimo con il mio
coach Piero Coata : triplice-
tavola-oxer. E’ stato lì che hanno sbagliato molti cavalieri. Ed è stato lì che
abbiamo capito che avremmo fatto la differenza organizzando al meglio questa
parte, perché dopo arrivava la doppia gabbia… il primo giro è andato molto bene
perché la cavalla è partita subito alta e disponibile. Per organizzare le linee
tecniche ho indugiato forse troppo! Sono stata attenta a rimettere un tempo di
galoppo dove serviva, ma soprattutto, ho
seguito alla lettera tutte, ma proprio
tutte, le indicazioni del mio coach.
Nonostante la penalità di fuori tempo, sono rientrata nella seconda manche e per
lungo tempo sono rimasta l’unica ad aver fatto netto agli ostacoli. Sono partita per il secondo giro e vista la
penalità per il tempo non potevo esagerare quindi ho pensato più a fare zero
che a spingere” così ci ha
raccontato con grande dovizia di informazioni l’amazzone allieva di Piero Coata
e poi ha aggiunto” ma non sono andata piano! Diciamo che la
cavalla per come è costruita risulta un po’ lunga di schiena e fa fatica a
girare, ma ci stiamo lavorando, sta acquisendo agilità e scioltezza. Vedremo in
proseguo ma posso dirvi che non è facilissimo andare veloce per il
momento! Certo puntavo all’oro ma devo
dire che Roberto (Turchetto, ndr) è stato veramente molto rapido quindi onore
al merito! “. Incredulità e gioia sul podio, poi l’amazzone umbra di
nascita, ha anche ironizzato su quel
cerotto che campeggia ben evidente sul suo naso e che ha reso
indimenticabili le foto di questa
premiazione importante “Non ho compreso a
pieno di essere salita sul podio grazie a questa bella performance. Me ne sono
accorta il giorno dopo! Tutti mi hanno chiesto se quel cerotto che porto
servisse a migliorare la prestazione dal punto di vista respiratorio o se fosse
il segno evidente di un avvenuto ritocco al naso…nulla di ciò! Mercoledì prima
della partenza, per lavorare ancora, con maggiore attenzione, sotto l’occhio vigile del mio istruttore
Piero, la cavalla ha un po’ reagito alla mia gamba sul costato, ed ha deciso
bene di darmi una testata. Ho trascorso il mercoledì sera al pronto soccorso e
per fortuna non ho nulla di rotto. In compenso la baia Zangersheide si è fatta
subito perdonare con questa trasferta indimenticabile”. Valeria
Michelangeli, classe 1995, vive da due anni e mezzo in provincia di Roma, e
collabora in scuderia da Piero Coata “ ho
deciso dopo la maturità di andare a montare da Piero Coata: nella sua scuderia posso fare
molta esperienza ed essere seguita da un tecnico di indubbie capacità tecniche
ed umane. . Una splendida occasione per una appassionata come me di cavalli
nell’ottica futura di poter trasformare la mia passione in una attività
lavorativa nel settore equestre. I miei genitori mi hanno dato la possibilità
di farlo e così sono partita. Da circa un mese sono anche tesserata con la mia
nuova regione che mi ospita, ossia il
Lazio”.
Dopo tutto questo doveroso preambolo del dopo gara, con i commenti di rito che non potevano mancare nella nostra conversazione, giungiamo a parlare dell’incontro tra Berlina M Romagnolo Z e di come sia capitata tra le mani di Valeria”
dobbiamo tornare al giugno del 2016, quando dopo lo Csio di Vierden il mio cavallo di punta, Uran, subisce un infortunio in gara. Rimango a piedi. Non avevo, a questo punto, grosse aspettative per terminare la stagione agonistica. Quello che dovevo fare, bene o male, lo avevo portato a termine. Mi rassegnavo pur con entusiasmo ad ultimare l’anno con i cavalli giovani che già montavo, assegnati in lavoro, da Piero. Questo luglio stavamo preparando un nazionale a Narni ed il mio istruttore montava già da due settimane Berlina perché aveva in mente di portarla lui in gara. Poi invece la cavalla è stata affidata a me, proprio per quel concorso, ossia l’ho montata il mercoledì prima della gara e sono subito scesa in campo gara: 130, 140 e poi 1,45 riportando un errore in ciascuna giornata. E da allora ho continuato a montarla in sinergia con Piero, che mi aiuta a lavorarla, soprattutto in piano, perché la cavalla è un po’ grande ed io da sola farei fatica a riunirla. Però piano piano le soddisfazioni sono subito arrivate perché la cavalla si concentra e si esprime molto bene, specie quando le altezze degli ostacoli si fanno più interessanti”.
Berlina M Romagnolo Z è stata comprata nel 2011 da Piero Coata all’allevamento Romagnolo. L’ha montata per un po’ Luca Coata affrontando le gare dei 5 e dei 6 anni. Poi è passata sotto la monta di una altra allieva della scuderia i Pioppi. “ La cavalla ha un carattere particolare” sottolinea Valeria, con grande coinvolgimento e partecipazione che si evince dalla voce, come se fosse davvero orgogliosa e felice di questa evoluzione tecnica e muscolare e morale della cavalla che si sta trasformando tra le sue dita grazie soprattutto alle linee guida dell’istruttore Piero Coata verso il quale nutre profonda stima e fiducia” è brava ed educata nella gestione da terra. Montata risulta caratteriale, con una buona dose di personalità, complessa, esigente nella monta, non calda, con una bocca particolare, impegnativa da riunire. In percorso mette tanta grinta, ha una voglia matta di fare, di saltare. Credo di aver ricevuto un grande dono dal mio Maestro quest’estate: tra tanti ha scelto me per portare avanti questa cavalla speciale ed esigente. Lo definirei un banco di prova, un test da sostenere per fare esperienza, forse per vedere di che pasta sono fatta come futura amazzone. Un bel carico di responsabilità da portare ogni volta però! Una grande occasione, per me, penso spesso.” Una grande occasione riflettiamo, per la cavalla e per la giovane ragazza che dell’equitazione mostra di aver percepito il valore pregnante dell’insegnamento, della gara come momento espressivo per crescere e per maturare tecnicamente ed anche umanamente” ripensando alla storia di questa cavalla… Nessuno ci aveva creduto abbastanza, ovviamente eccetto Piero, che aveva avuto una visione. Si vedeva chiaramente che Berlina era dotata, aveva forza e struttura e mezzi ma non si trovava la strada interpretativa o forse il giusto connubio che, con il giusto tempo, avrebbe mescolato ed armonizzato tutti gli elementi. Solo Piero credeva che un giorno questa cavalla avrebbe potuto fare queste gare e forse ha voluto fare questa prova con me, perchè penso, anzi spero, che in cuor suo confidi almeno un po’ nelle mie potenzialità.”
Dopo tutto questo doveroso preambolo del dopo gara, con i commenti di rito che non potevano mancare nella nostra conversazione, giungiamo a parlare dell’incontro tra Berlina M Romagnolo Z e di come sia capitata tra le mani di Valeria”
Alcuni Highlights della gara di San Giovanni in Marignano Photo courtesy Valeria Michelangeli facebook page |
dobbiamo tornare al giugno del 2016, quando dopo lo Csio di Vierden il mio cavallo di punta, Uran, subisce un infortunio in gara. Rimango a piedi. Non avevo, a questo punto, grosse aspettative per terminare la stagione agonistica. Quello che dovevo fare, bene o male, lo avevo portato a termine. Mi rassegnavo pur con entusiasmo ad ultimare l’anno con i cavalli giovani che già montavo, assegnati in lavoro, da Piero. Questo luglio stavamo preparando un nazionale a Narni ed il mio istruttore montava già da due settimane Berlina perché aveva in mente di portarla lui in gara. Poi invece la cavalla è stata affidata a me, proprio per quel concorso, ossia l’ho montata il mercoledì prima della gara e sono subito scesa in campo gara: 130, 140 e poi 1,45 riportando un errore in ciascuna giornata. E da allora ho continuato a montarla in sinergia con Piero, che mi aiuta a lavorarla, soprattutto in piano, perché la cavalla è un po’ grande ed io da sola farei fatica a riunirla. Però piano piano le soddisfazioni sono subito arrivate perché la cavalla si concentra e si esprime molto bene, specie quando le altezze degli ostacoli si fanno più interessanti”.
"Nessuno aveva creduto in Berlina ...Nessuno eccetto Piero Coata che aveva avuto una visione!" Photo GIULIA IANNONE |
Berlina M Romagnolo Z è stata comprata nel 2011 da Piero Coata all’allevamento Romagnolo. L’ha montata per un po’ Luca Coata affrontando le gare dei 5 e dei 6 anni. Poi è passata sotto la monta di una altra allieva della scuderia i Pioppi. “ La cavalla ha un carattere particolare” sottolinea Valeria, con grande coinvolgimento e partecipazione che si evince dalla voce, come se fosse davvero orgogliosa e felice di questa evoluzione tecnica e muscolare e morale della cavalla che si sta trasformando tra le sue dita grazie soprattutto alle linee guida dell’istruttore Piero Coata verso il quale nutre profonda stima e fiducia” è brava ed educata nella gestione da terra. Montata risulta caratteriale, con una buona dose di personalità, complessa, esigente nella monta, non calda, con una bocca particolare, impegnativa da riunire. In percorso mette tanta grinta, ha una voglia matta di fare, di saltare. Credo di aver ricevuto un grande dono dal mio Maestro quest’estate: tra tanti ha scelto me per portare avanti questa cavalla speciale ed esigente. Lo definirei un banco di prova, un test da sostenere per fare esperienza, forse per vedere di che pasta sono fatta come futura amazzone. Un bel carico di responsabilità da portare ogni volta però! Una grande occasione, per me, penso spesso.” Una grande occasione riflettiamo, per la cavalla e per la giovane ragazza che dell’equitazione mostra di aver percepito il valore pregnante dell’insegnamento, della gara come momento espressivo per crescere e per maturare tecnicamente ed anche umanamente” ripensando alla storia di questa cavalla… Nessuno ci aveva creduto abbastanza, ovviamente eccetto Piero, che aveva avuto una visione. Si vedeva chiaramente che Berlina era dotata, aveva forza e struttura e mezzi ma non si trovava la strada interpretativa o forse il giusto connubio che, con il giusto tempo, avrebbe mescolato ed armonizzato tutti gli elementi. Solo Piero credeva che un giorno questa cavalla avrebbe potuto fare queste gare e forse ha voluto fare questa prova con me, perchè penso, anzi spero, che in cuor suo confidi almeno un po’ nelle mie potenzialità.”
Il lavoro in equitazione
presuppone una bella dose di rischio e di intuito, che ben si combina con
impegno, dedizione, coerenza, il giusto tempo, sensibilità, metodo, fiducia e
comprensione. La cavalla olandese del 2008, mentre attendeva la sua grande
occasione in questo percorso di esperienza, ha trovato se stessa, ha tirato fuori quella
scintilla “grezza” che faceva fatica a tradursi in performance atletica. “ Non credo che si possa parlare di una cavalla
tardiva” ha detto la
Michelangeli ” credo
solo a questo punto che stesse cercando qualcuno che la capisse veramente, che
sapesse accogliere il suo modo di essere. Le mancava il binomio. La bravura del
mio Maestro è stata quella, a mio modesto sentire, di aver individuato in me la
persona utile per rispondere all’esigenza emotiva della cavalla. Inizio a
capire di quante sfumature è fatta
l’equitazione. Se non fossi stata io la persona utile in questo frangente a far
emergere la cavalla per trasformarla da bruco in crisalide non mi sarebbe mai
stata affidata! . Era tempo di trasformare i buoni risultati in qualcosa di più
brillante. Berlina ha ancora bisogno di sperimentare, conoscere, sbagliare
didatticamente, canalizzare la forza all’interno del metodo”. In chiusura
di questa lunga e sensibile chiacchierata l’amazzone 21enne ha rivolto il suo
ringraziamento al suo istruttore “doveroso
il mio grazie a Piero che mi ha dato l’opportunità di montare una cavalla così mettendomi
alla prova, credendo in questo ensamble da subito, con consapevolezza, certo che la cavalla si sarebbe espressa prima
o poi. Sono fiduciosa ed ansiosa di andare avanti perché sento che la strada
didattica che stiamo percorrendo è solida, coerente costruttiva ed
interessante. Ora sono molto curiosa di capire dove potremo arrivare. Forse al
campionato italiano senior? Lo scopriremo solo con il giusto tempo”.
Ci sono molti modi di
arrivare sul podio: per caso, per fortuna, per sbaglio, per una conferma, per
una risposta, perché si è intrapreso un cammino didattico. A volte ci si arriva perché si è parte di una
“visione”: qualcuno prima degli altri, ovvero la terza ala del binomio che è
l’istruttore, ha intravisto una scia di
luce utile all’allievo ed utile ad un cavallo per farlo uscire da un temporaneo
cono d’ombra.
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