A cura di Giulia Iannone
Abbiamo contattato il giovane cavaliere
per commentare la bella affermazione di Ravenna...
La medaglia del riscatto è
l’oro di Paolo Mario De Simone su Oleg
14 conquistato lo scorso week end a Ravenna.
Ha vinto il campionato italiano di categoria con
il punteggio di 57.50, rimasto intonso dal dressage. Nono dopo il rettangolo e terzo
dopo un cross strepitoso concluso netto agli ostacoli e senza penalità di tempo,
De Simone ha chiuso anche con netto alla
prova di concorso. Si è lasciato alle spalle Luca Mezzaroba su Laomaco che si è
colorato di argento con 59.90 pn dopo essere balzato in prima posizione dopo il
cross ma con due barriere cadute in salto ostacoli. Terza posizione per
Benedetta Mezzadri su Bellevue Chinchilla che ha chiuso con 62 punti negativi.
L’affermazione di Paolo
Mario De Simone arriva dopo un Campionato Europeo sfumato in casa, tutto era
rimasto bloccato come in un fotogramma
durato il tempo di un alt in rettangolo, quando Oleg 14 ha deciso di impennarsi in
maniera prolungata decretando l’ eliminazione del suo compagno. Quella volta il cavaliere yriders ha dovuto seguire da bordo
campo tutto quel campionato europeo per il quale si era preparato tantissimo,
sfumando in un istante “ E’ stato un bel
riscatto” ha dichiarato senza esitazione il giovane allievo del Pony
Athlion Sabina “abbiamo lavorato
instancabilmente assieme ai miei due istruttori già da quel campionato puntando
al titolo italiano, ed inserendo una gara intermedia di prova per non avere
ulteriori sorprese! Siamo arrivati carichi motivati e concentrati ed è strano a
dirsi ma quasi quasi non sono sorpreso di questo primo posto. Me lo aspettavo
ad un certo punto. Ci speravo talmente tanto che a furia di immaginarlo si è
concretizzato. Dopo il dressage ho dubitato un po’ però”. Nono dopo la
prova di dressage, ecco come Paolo Mario ha commentato la propria prestazione
in rettangolo “Dovevo rifare la ripresa
dell’europeo. Quell’alt iniziale mi preoccupava. Non nascondo di essere partito
prevenuto e teso sui primi movimenti e questo ha penalizzato non poco. Il
cavallo era preparatissimo e poteva eseguire un lavoro sicuramente migliore ,
ma non è andata così male! Dentro di me sentivo che dovevo montare bene, fare una buona gara, essere concentrato per il
proseguo, fare un doppio netto in cross ed è questo che sono riuscito a fare
nella giornata del cross che credo sia stata la parte saliente di questo
campionato, al di là di tante cose che si possono dire e che si sono dette in
questa gara...”
Un velo un’ ombra su
questo campionato mentre parlavamo, passando dalla giornata dressage a quella in
campagna, che volutamente desidero lasciare tra la nebbia perché lo sport
specie quello dei più giovani non deve conoscere polemiche e troppe parole che
possano turbare ed alterare quanto di più bello appassionato emozionante ed
intimo avviene - specie nella disciplina del completo in cui ogni giornata di gara
è diversa ed imprevedibile – tra cavallo e cavaliere. Per cui siamo passati
alla fase del cross – un netto strepitoso e perfettamente nel tempo- di cui Paolo Mario De Simone ha detto “ e’ stato questo super risultato a far
uscire determinate voci.... io alla fine
con Oleg, tranne nella gara precedente al campionato italiano, sono
sempre entrato nel tempo anche quando gli altri cavalieri non ci sono riusciti.
Abbiamo dimostrato ancora una volta che noi sappiamo galoppare più degli altri,
pur avendo scelto una strada più corta nella pineta che non era una strada
nascosta. La usavano i concorrenti della gara una stella. L’ho scelta
consapevolmente anche se dopo mi sarei trovato a dover affrontare una girata
più scomoda per il salto successivo. Ho guadagnato due o tre secondi ed il
salto è venuto! Il giro si è rivelato esattamente come lo abbiamo esaminato.
Tecnicamente nella media non ha prodotto grossi problemi, la preoccupazione
maggiore era stare nel tempo. Quello era chiaro. C’erano molte combinazioni
dopo lunghe galoppate che presupponevano tutto un gioco fatto di riprendere e
galoppare. Non facilissimo perché spezza il ritmo.” Risalito grazie
all’ottimo percorso di campagna dalla nona alla terza posizione, la prova di
concorso è stata ulteriormente impeccabile con un ulteriore percorso netto “la fortuna questa volta devo dire ha voluto
che fossi primo. Purtroppo a discapito dei miei amici e compagni, ma le gare
sono fatte così” . Artefice assieme
a Paolo Mario di questo campionato italiano in cui l’allineamento astrale è
stato a dir poco perfetto, questo cavallo “geniale” ma al contempo
imprevedibile Oleg 14, che così ci ha descritto il suo cavaliere “ è un cavallo fantastico, uno su un milione.
Lo definirei genio e sregolatezza. E’ sensibilissimo e delicatissimo, si tende
molto facilmente. Le sue sono tensioni che non lo caricano o lo scaldano, ma
che lo tendono fino a bloccarsi, si
incastra da solo in una energia negativa dalla quale non riesce ad uscire più. Un
cavallo a cui non si può insegnare niente perché è sapiente, ma l’unico aspetto
sul quale si può lavorare è di tipo psicologico. Lui è molto esperto. Ci siamo
trovati per caso, perché io dopo l’esperienza in Polonia dell’anno scorso in
cui il mio cavallo di punta si è infortunato in viaggio cercavo un cavallo da
affiancare all’altro che ho che si chiama Evenor. Era già nella scuderia in cui
mi alleno, ho iniziato a provarlo, poi ho deciso di prenderlo con me .”
"La fortuna questa volta ha voluto che fossi primo!" Un momento del percorso di salto ostacoli, nello scatto di MASSIMO ARGENZIANO |
Quanto alla forza interiore necessaria ad uno
sportivo per risollevarsi dopo un dispiacere grande come quello occorso a Paolo
Mario dopo l’Europeo sfumato, il giovane ha risposto “ Un grande dispiacere che potrei tradurre con una sensazione di grande e
brutta rabbia. Dopo però te la devi far passare perché lo sport è fatto di
tanti momenti spiacevoli che insegnano tantissimo. La rabbia se domata e tenuta
sapientemente a bada può tramutarsi in motivazione e stimolo e credo che abbia
molto a che fare con il risultato di cui stiamo parlando adesso. Amo lo sport
pulito costruttivo e sincero, sono aiutato da ottimi istruttori dotati di
grandi valori e principi, quindi voglio dire che la forza l’ho trovata da solo
dentro di me, ma senza dubbio grazie all’educazione ed alla forma mentis che in
11 di lavoro hanno saputo donarmi i miei tecnici Giovanni Bonaccorsi ed Alessandra
Magliari Galante. Il messaggio che posso
dare a seguito di questa mia esperienza agonistica che è andata “per aspera ad
astra” è sapersi circondare di figure che insegnano a pensare in maniera
sportiva. Credo anche che bisogna essere personali, bisogna cominciare ad un
certo punto della preparazione tecnica, a mostrare la propria interiorità, la
propria forza ed energia e la propria resilienza, la capacità che ha ognuno di
noi di reagire di fronte ad una situazione difficile , filtrando bene a chi credere e a
chi no!”
Da quel gradino alto del
podio, la concretizzazione di un risultato atteso immaginato tante volte e mai
realizzato. “Da Junior avevo sfiorato
l’oro ma arrivai secondo, è il mio primo titolo italiano!”. Termina così la
stagione di completo per Paolo Mario De Simone , Oleg 14 ed Evenor, il cavallo
più giovane del cavaliere laziale che si è piazzato al terzo posto del medesimo
evento internazionale da cui è stata estrapolata la classifica Young Riders.
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