giovedì 7 novembre 2013

INTERVISTA AD ARIANNA SCHIVO


“ Essere in squadra è assai motivante!
Spinge ogni cavaliere a voler dare il meglio di sé”
Arianna Schivo in trasferta
Photo courtesy Elise Levrault on Schivo facebook page

Di Giulia Iannone

 Il  nome di Arianna Schivo  è balzato all’attenzione con la tappa conclusiva della  Nations Cup :  a Boekelo, era in  squadra a difendere  i colori del nostro paese.
La completista italiana, classe 1986,  ormai da 3 anni in Francia,  si è raccontata in questa lunga intervista ...
"amazzone professionista, abito e lavoro a Saumur in Francia..."
Photo courtesy Libby Law Photography NZL da An Eventful Life


 Arianna Schivo...si presenti ai lettori come più le fa piacere
“  Mi definirei una  amazzone professionista.  Abito  e lavoro attualmente a Saumur in Francia. Ho conseguito il diploma di istruttore presso la scuola Nazionale d' Equitazione francese ( ENE ). Al contempo,  mi occupo della preparazione di giovani cavalli ,collaboro saltuariamente con l' ENE e pratico l' attività agonistica nella specialità del completo sotto la guida dell' Ecuyer del Cadre noir, Didier Dhennin”.
Didier Dhennin, Ecuyer del Cadre Noir
Photo Courtesy Arianna Schivo facebook
page


Come comincia la sua carriera equestre?
“Il mio cammino con i cavalli è cominciato all' età di 7 anni. All ’inizio ho praticato  un pò di volteggio,  poi  dressage e   salto ostacoli con i pony,  in vari centri ippici  a Roma e dintorni. Tra i 17-18 anni, mi sono trasferita nella scuderia di Francesco Cinelli, (in Ciociaria) che è stato il mio istruttore  per diversi anni.  Grazie  a lui  ho conosciuto il concorso completo. A questo punto, mi sono spostata  in Francia, prima   nella scuderia di Sebastien Poirier (ex cavaliere olimpionico di dressage) dove ho potuto lavorare a fondo sul dressage con i miei cavalli per qualche mese.  Poi mi sono allenata  un anno da Nicolas Touzaint   per un' intera stagione, infine  a Saumur, più precisamente all' ENE, dove ho seguito il corso istruttori. Contemporaneamente sono stata seguita nella mia preparazione agonistica da Didier Dhennin.”

Come mai ha scelto tra le altre, la disciplina del concorso completo e cosa le piace?

“Ho iniziato il completo solo all’età di  16 anni, dopo aver comprato il mio primo cavallo ed è, forse, grazie a quest' ultimo, che mi sono appassionata a questa disciplina.  In  completo, ho compreso nel tempo,  bisogna avere una complicità speciale con il cavallo.
Cross: rischio ed adrenalina!
Bramham 2013
Photo courtesy Arianna Schivo
Durante il  cross, siamo sempre messi di fronte al rischio e a tanta adrenalina. Inoltre  forma, interiormente e tecnicamente,  il  cavaliere come nessuna altra specialità equestre, visto che ci  si confronta con 3 diverse prove , con il medesimo cavallo”

Lei è italiana, ma  vive ed opera in Francia. Come mai si è trasferita in altro paese per portare a compimento il suo risvolto tecnico? Quando è avvenuto questo trasferimento?
“Mi sono trasferita in Francia 3 anni fa. Tutto è nato da un' incontro fortuito in  gara, durante la quale  ho conosciuto un commerciante svizzero ed il suo cavaliere Sebastien Poirier. Costoro mi hanno messa in contatto con  Nicolas Touzaint e l' ENE. Ho deciso, così,  di trasferirmi in Francia per l' elevato numero di concorsi che favorisce il confronto con cavalieri di altissimo livello, e non ultimo,  per  la presenza di migliori strutture. Tutto questo agevola e rende più semplice la mia scelta lavorativa in ambito  equestre”.
"una complicità speciale con il proprio cavallo"
Photo courtesy Schivo facebook page

Ci parli dei suoi cavalli, senza i quali in equitazione nulla è possibile! Quali i soggetti con i quali gareggia attualmente ed ovviamente ci parli di più  del cavallo con il quale ha partecipato alla Nations Cup di Olanda. Carettere, punti di forza, punti deboli...
“Attualmente ho 3 cavalli di mia proprietà e altri 2 in lavoro,  di 4 e 7 anni.
Ho una 4 anni ,Pygmalian, S.I. che ho allevato e preparato io e che quest' anno ha debuttato nel circuito dei 4 anni sia in completo che in salto ostacoli, concludendo bene la sua stagione con la finale dei 4 anni a Pompadour. Si tratta di  una cavallina molto onesta e volenterosa, che risponde a tutto quello che le si chiede. Sono  molto soddisfatta di lei.
"attualmente ho tre cavalli ed altri due in lavoro"
Photo courtesy Arianna Schivo facebook page

L’ altra cavalla di 3 anni, Altesse de l' ormeau ,S.F., che sto domando in questo momento, nella quale credo molto per il futuro,  è la sorella della mia cavalla più matura (Quefira) e che sembra avere la sua stessa stoffa!
E poi c' è, appunto,  Quefira de l' ormeau con la quale ero in Olanda, S.F. di 9 anni. Ho cominciato la preparazione agonistica di Quefira a 7 anni portandola progressivamente a livello 1-2 stelle  e quest' anno in 3 stelle.
Il suo debutto e stato il CIC*** di Bramham, in Inghilterra, dove ha dato prova di essere più che all' altezza di questo livello, segnando già un doppio netto nella prova di cross e in concorso concludendo in  23ma  posizione. Il suo secondo CIC*** mi ha dato una grande soddisfazione poiché ci siamo classificate in 13ma  posizione,  sempre con un doppio netto nelle 2 prove, su un terreno difficile come quello dell' Haras du Pin.
Il suo debutto in CCI*** é avvenuto invece a Boekelo.
Quefira è una cavalla che ha molto carattere e molto insanguata , quindi non sempre facile nel lavoro in piano. 
"Quefira è una cavalla non sempre facile in lavoro in piano..."
Haras Du Pin 2013
Photo courtesy Schivo facebook page
La specialità in cui deve migliorare ancora  è senz' altro il dressage, fondamentale per raggiungere una buona posizione in classifica. Le sue qualità migliori sono una testa, una forza e un' attitudine al salto straordinarie”
Facciamo un commento su Boekelo:  lei, i suoi compagni, il team, la preparazione, l’approccio... come si è trovata con la delegazione?
“La preparazione e l' approccio alla gara si sono svolte come previsto grazie all' aiuto del mio coach Didier Dhennin. 
"Daily work con Didier Dhennin"
Photo courtesy Schivo facebook page
Una volta sul posto,  mi sono trovata bene ed a mio agio dato che conoscevo già i miei compagni , ma anche grazie al CT  Andrea Mezzaroba, che pur dandomi un incarico importante come quello di mettermi in squadra per la prima volta , è riuscito a darmi fiducia senza farmi sentire sottopressione.”
Perché aveva scelto la tappa olandese?  si aspettava di essere in squadra a rappresentare l’Italia? Cosa ha provato in quella situazione, sapendo che si trattava anche della tappa finale alla presenza di tanti e cotali top riders del completo internazionale?
“Ho scelto Boekelo perché  è un buon CCI*** per far debuttare un giovane cavallo come Quefira. Speravo di poter essere inserita in squadra , poiché il CT Mezzaroba  aveva già potuto notare che il nostro binomio aveva le possibilità di essere competitivo  e poter far bene.
Sotto l'occhio vigile di Didier durante la training session a casa
Photo courtesy SChivo facebook page

Ho parlato di avere una speranza,  ma sapevo che nulla era certo,  perché  c' erano dei buoni cavalieri che mi affiancavano con maggior esperienza della mia. Sapere di essere in squadra mi ha dato una grande gioia e soddisfazione. Sono stata onorata di poter affiancare in squadra cavalieri di elevatissimo livello.  Nello  stesso tempo, ho sentito la responsabilità di dover effettuare una buona prova per poter ottenere il miglior piazzamento possibile per la squadra in questa importante finale.”
Era davvero  impegnativo il cross di Boekelo che ha fatto tanta selezione?
“Si!  il cross è  stato senz’ altro la prova più selettiva, viste le difficoltà che hanno avuto anche i grandi Campioni presenti in gara.  D’ altronde, arrivati a questo livello,  è normale che ci sia questa selezione...fa parte del gioco”
"A Boekelo il cross è stato senz'altro selettivo, viste le difficoltà che hanno avuto anche i grando campioni presenti in gara". Photo courtesy Uptown Eventing

Esperienza “squadra”: le farebbe piacere vivere di nuovo la squadra magari in un appuntamento “nevralgico” del settore?
“Certamente, ne sarei onorata!  sarebbe una altra  occasione per poter esprimere qualcosa in più .Far parte di una squadra ha il suo peso, perché si hanno parecchie responsabilità, ma è qualcosa di estremamente motivante: spinge ogni cavaliere a voler dare il meglio di se stesso.  “
"far parte di una squadra ha il suo peso..."
Daily work
Photo courtesy Schivo facebook

Quale è il suo cavaliere o amazzone di riferimento? Il suo cavallo famoso del cuore?
“Restando in casa, Vittoria Panizzon con Borough Pennyz e Stefano Brecciaroli con Apollo, sono per me due pilastri  importantissimi del completo,  un esempio da seguire. Sono due cavalieri che stimo e apprezzo moltissimo. Potrei citare...Andrew Nicholson.La sua fluidità,la sua fermezza e lucidità sopratutto durante il cross ,sono a mio avviso,  un magnifico esempio di come si monta in completo.”
Dressage, cross e concorso: cosa preferisce???
“Il cross, come penso sia per la maggior parte dei cavalieri di completo. Essendo la prova più lunga,  c'è un' intensità maggiore di emozioni, in essa  , si vede realmente la complicità tra il  cavallo ed il suo  cavaliere”
"In cross c'è una intensità maggiore di emozioni..."
Haras Du Pin 2013
Photo courtesy Schivo facebook

Facciamo un bilancio di questa stagione di gare: progetti per il futuro ed obiettivi da raggiungere?
“Il bilancio di questa stagione mi sembra  più che positivo,  perché ha segnato il  debutto, mio  e  di Quefira,  su un livello ***, ottenendo  risultati più che soddisfacenti ,come la 13ma posizione  sul CIC*** all' Haras du Pin.
L'obiettivo che vorrei raggiungere, sono le prossime olimpiadi a Rio,  in preparazione del quale  mi farebbe piacere poter partecipare anche ad un eventuale campionato.
So che è un progetto ambizioso, ma penso che Quefira abbia tutte le potenzialità per farlo e continuando a lavorar sodo,  ci si può arrivare!”
"Obiettivo Olimpiadi a Rio de Janeiro: so che è un progetto ambizioso! Ma continuando a lavorare sodo ci si può arrivare"
Saumur 2013
Photo courtesy Uptown eventing 




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