PASSIONE,ENTUSIASMO, “TRADIZIONE DI FAMIGLIA.”
Di Giulia Iannone
"Ormai sono 10 anni che pratico la professione di maniscalco. Il mio maestro principale è stato mio padre Gervasio, e si può dire che lo accompagno da sempre!" |
Abbiamo intervistato Francesco
Pizzorni, giovane maniscalco del Lazio, appena rientrato dalla più grande competizione
al mondo di mascalcia, che si svolge, ogni anno ad aprile in Olanda. L’erede della mano sapiente di papà Gervasio,
si è classificato primo tra gli italiani
in gara e settimo in classifica generale.
Al telefono per noi il racconto delle fasi salienti della competizione,
della sua passione, dell’entusiasmo e voglia di fare…
(Tutte le foto sono gentilmente concesse da Francesco Pizzorni)
Dove si è svolta questa gara di mascalcia, chiamata
Werkman spring games 2019?
“Si è svolta in Olanda a
Groningen precisamente a Tolbert dall’11 al 13 aprile. E’ una gara in cui
scende in campo tutto il mondo della mascalcia.
Se il Campionato Europeo si
disputa ogni due anni, possiamo dire che
questa di Tolbert è la gara più
importante al mondo. Diciamo che non è un campionato europeo, ma il livello è
altissimo.”
Si accede per selezione?
“ Non ci sono selezioni. Si
partecipa se si è pronti e ben preparati e disponibili a sostenere un alto
costo di iscrizione. E’ più che altro in base alla propria preparazione. Può
partecipare chiunque, fermo restando che si tratta di una delle gare più
difficili al mondo. “
Come era strutturata la gara?
“ Eravamo 160 partecipanti,
provenienti da tutte le nazioni, suddivisi in tre categorie. Principianti,
intermedi e poi open class. Ho partecipato
tra gli intermedi perché le
categorie sono in base all’età. Dai 30 in poi si partecipa agli
open class, che possono essere considerati i veterani della mascalcia,
professionisti, quelli che forgiano da molti anni. Io, ho 29 anni, e
forgio solo da due anni…si può dire che
ho bruciato un po’ le tappe! Alla gara erano state predisposte 40 postazioni di lavoro. Quattro erano i round
per ogni categoria. Quattro sessioni, più quattro round, per un totale di 16 riprese totali. In base alla diversa
tipologia del ferro o categoria , veniva assegnata una ora per la prima fase:
bisognava fare un ferro preparato e un
ferro a sorpresa, ideato dai giudici, il giorno prima durante il briefing del
giovedì. In quel breafing, i giudici
hanno annunciato che ogni categoria avrebbe avuto due ferri a sorpresa. Altri due, invece, avevamo potuti studiarli, nel senso che erano stati esposti due mesi
prima e ci si poteva allenare per rispettare quelle misure e quel ferro dato.
Quindi tutti i concorrenti si erano allenati su due ferri preparati, due ferri
a sorpresa sono stati fatti il giovedì, poi c’è stato uno speed forge, che
sarebbe una gara di velocità per cui in 15 minuti bisognava realizzare un ferro
che era già stato dato dai giudici due mesi prima ed una prova chiamata “Eagle
eye” ossia guardare un piede dalla distanza di un metro, senza toccarlo, senza
misurarlo, solo con la fotografia dell’occhio, e riprodurre un ferro ad occhio,
con le misure fotografate da lontano, solo con gli occhi, per quel piede. Chi lo faceva meglio si
aggiudicava la categoria. 20 erano i minuti a disposizione per questa prova. Riepilogando, giovedì solo briefing, con tutte
le spiegazioni del caso, il venerdì si sono svolte le due categorie di una ora
ed il sabato la speed forge e l’eagle
eye.”
Tu su quale ti sei classificato meglio?
“Ho vinto la speed forge!
Erano tutti punteggi e non contano, sono arrivato primo, terzo, sesto.. Sono
arrivato in classifica finale settimo. Però primo fra gli italiani. Nella mia
categoria.”
Con che tipo di esperienza ti presentavi in Olanda?
“ Ho vinto nell’ottobre
2018, la gara alla Fiera di Verona, che
si può considerare un campionato italiano, non era denominato campionato
italiano, però lo si può considerare tale perché scendeva in campo tutta l’Italia della
mascalcia. “
"Alla gara erano state predisposte 40 postazioni di lavoro. Quattro erano i round per ogni categoria. " |
Cosa ti lascia questa esperienza? Come ti ha motivato
il confronto con gli altri colleghi?
“ Una esperienza fantastica
che vorrei ripetere il più presto possibile. Purtroppo ci sarà solo tra due
anni di nuovo questa gara. Nel frattempo cerco di qualificarmi per gli europei,
perché per questo appuntamento serve la qualifica. Si disputeranno l’anno
prossimo sempre ad aprile. Credo. Ci sarà una gara di qualificazione presso un
open day , almeno così hanno fatto l’anno scorso, ma non vi partecipai perché
ancora non ero pronto. Adesso sono preparato. A marzo un open day presso una
delle nostre fabbriche a Bergamo, di solito fanno così. Sarà una gara tra tutti
gli italiani. I primi quattro , più uno di riserva, vanno agli europei.”
Come è nata in te la voglia di prendere parte a delle
competizioni di mascalcia?
“lo reputo un investimento
sulla mia carriera, sulla mia preparazione, il mio mordente ed entusiasmo anche
se è molto faticoso e ci sono molte spese. Questa gara per esempio, se
consideriamo in soldi, mi è costata più di 5.000 euro. Non tutti hanno questa
mentalità. Investo ad esempio molto sui materiali di lavoro, li considero un
investimento per me ed anche la mia crescita e preparazione culturale
personale. Ognuno ha il proprio approccio con il lavoro e la propria mentalità
professionale. La mia è questa. Questo lavoro per me è animato da grande
passione. Mi piace molto confrontarmi, lo faccio e continuerò a farlo. Spero di
riuscire ad andare in Francia tra un
mese . Sarebbe molto utile trovare uno sponsor, che ad esempio possa pagarmi almeno le spese di viaggio. Ci sono
molte gare in questo periodo, oltre che in Francia anche in Spagna, Irlanda, e
ma c’è la necessità anche di pensare al proprio lavoro. Non è possibile lasciare i clienti! Il mercato è
spietato.”
In che modo sei venuto a conoscenza di queste gare
per maniscalchi?
“ Per caso. Circa tre anni
fa sono stato ad un convegno. Per gioco hanno iniziato a forgiare ed hanno
coinvolto anche me. Così ,è emerso che sono molto portato e, per questo motivo,
mi sono iscritto alla prima gara. Senza un minimo di allenamento mi sono
classificato terzo. Allo scopo ho iniziato anche a frequentare dei corsi. In
occasione di questa gara in Olanda mi sono preparato a forgiare con Vincent
Lamaille.
Potrei sapere allora, come ti sei formato
e chi è stato il tuo maestro? Da quanti anni fai il maniscalco?
“
Ormai sono 10 anni che pratico la professione di maniscalco. Il mio maestro
principale è stato mio padre Gervasio, e si può dire che lo accompagno da
sempre! Le basi dunque me le ha date lui, ma c’è anche molto studio, impegno,
approfondimento, per andare avanti, perché c’è molta evoluzione, la diagnostica
per immagini va avanti, i veterinari si evolvono, le patologie aumentano, gli
studi sui ferri cambiano, i ferri stessi cambiano, quindi c’è sempre un
adeguarsi dietro l’innovazione. Ho preso parte ad alcuni corsi sul territorio
italiano, poi tutti corsi privati, uno ad esempio con Vincent Lamaille, che è
uno dei maggiori esponenti al mondo per quanto riguarda la forgiatura, e poi
quando vado a queste gare ci sono sempre convegni abbinati. Comunque posso
affermare che la formazione principale, si chiama gavetta!”
Sprizza da ogni tua parola, gioia
entusiasmo e passione per questo mestiere. Cosa ti appassiona?
“
Tutto! Dal sistemare un cavallo che ha dolore e soffre, al creare da zero un
ferro fatto a mano, che oggi molti maniscalchi non sanno più fare, al capire e
migliorare ed elaborare nella propria mente strategie e soluzioni per
migliorare nel proprio settore. Capire l’errore e migliorare di volta in volta.
“
Tuo padre Gervasio, cosa dice di tutte
queste gare, della tua passione, di tutta questa voglia di fare?
“
Mio padre non mi dice nulla! E’ molto orgoglioso. Non si esprime mai con me,
però so che è molto soddisfatto. Anche se ha una mentalità che è un po’ diversa
dalla mia! Lui è in piena maturità
professionale: vede tutte le cose con calma e pacatezza. Io, anche per un
piccolo dettaglio, mi emoziono subito. Mi piace molto l’innovazione e
l’avanguardia nell’attrezzatura, nel furgone…mio padre è più pragmatico e , ai
miei occhi, appare sempre così rilassato! “
"Mi piace molto l’innovazione e l’avanguardia nell’attrezzatura" (ecco i ferri creati da Francesco Pizzorni durante la gara in Olanda) |
Allora in chiusura, facciamo un appello
per trovare uno sponsor?
“
Magari! Facciamo questo appello. Intanto vorrei ringraziare gli sponsor che
hanno pensato a vestirci all’ultima competizione disputata in Olanda. Desidero
anche ringraziare tutti i colleghi che mi sono stati vicini, e tutti gli amici
con cui ho vissuto questa esperienza, che spero di ripetere al più presto”
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