COMPLETO
PARLANO I
PROTAGONISTI:
“POLDO; UN CAVALLO
SPECIALE PER CUORE E TECNICA; CHE NON HA ANCORA SVELATO TUTTE LE SUE CARTE”!
Photo courtesy Grand Prix Event "È stato un lavoro di gruppo che ci ha portato a questa medaglia, che è veramente importante" Cit. Fosco Girardi |
A cura di Giulia
Iannone
E’ stata una lunga
ed interessante conversazione quella con Fosco, che in genere è alquanto
taciturno e riservato, ma stavolta, complice una medaglia d’argento, 7 campionati d’Europa giovanili all’ attivo e la fine dell’era Young rider, ha voluto
svelarci e confidarci numerose emozioni, sensazioni e progetti per il futuro….
“ Questo è per me l’ultimo campionato europeo da young rider. Ho
partecipato a ben 7 europei: 2 pony, 2 junior e con questo, siamo a quota 3
young rider. Ho avuto diversi tecnici: Marina Sciocchetti al tempo dei pony,
Roberto Rotatori per il primo anno juniores, Andrea Mezzaroba ed infine Jacopo
Comelli al quale si collega questo argento. Il campionato d’europa francese per me ha un valore intenso e significativo, perché
rappresenta la chiusura del ciclo giovanile, e perché questa squadra la
portiamo dietro da molti anni, nel 2016 avevamo già fatto un bronzo a
Montelibretti – c’era Luca Mezzaroba con me e Pietro Majolino gareggiava
individuale al tempo – è una squadra consolidata che ha in comune molti momenti e ricordi di vita e sport. In questo background la sua forza e la sensazione
di poter essere competitivi come non mai.
Ero concentrato ma mi sentivo sicuro, sentivo di poter fare bene
ricordando sempre che ogni gara è a sé, ed incomincia tutto da capo al numero
1, anche avendo fatto gare più alte durante questo anno.
Nel dressage, sinceramente, speravo di prendere un po’ di meno, forse un
paio di punti di differenza, che mi avrebbero portato tra i primi 5 a livello individuale, poi
non mi sono potuto permettere di uscire di circa 9 secondi dal tempo come
sapevo di dover fare per non affaticare il cavallo, comunque la squadra ha
delle priorità quando fai questo tipo di gare, sapevo che l’ultimo minuto mi
dovevo risparmiare. Quindi forse due o tre secondi in cross mi hanno separato
da una buona posizione a livello individuale. Il cross non sembrava tanto duro
ed impegnativo, quando lo abbiamo visto in ricognizione, però dopo si è
rivelato molto selettivo. Basti pensare che ci sono stati solo 4 netti nel
tempo e comunque tanti, appartenenti alle squadre più forti, ed anche più
esperti , si sono fermati. Credo che
l’insidia imprevista sia stata rappresentata dal terreno. Avendo riunito le tre
discipline olimpiche in questo campionato, temo che l’area destinata al cross
country non sia stata lavorata a puntino, era pieno di radici ed insidie,
questo ha reso difficile la possibilità di galoppare. Chi ha provato a scorrere
un po’ in avanti, riportava a casa un cavallo molto stanco e provato. Io
all’ultimo minuto ho deciso di assicurarmi i salti.
" Poldo, un cavallo speciale per cuore e tecnica" |
Ho fatto un netto in salto ostacoli che mi rende orgoglioso, perché il
mio trakehner , anche se salta bene in concorso ippico, un errorino spesso lo
fa, quindi credo di aver recuperato in salto ostacoli i punti persi in dressage
ed i secondi di fuori tempo in cross. Tutto sommato non penso , in coscienza
che avrei potuto fare di più! La squadra italiana Yrider di questo campionato
si è espressa così bene perché ha fatto da sfondo grande affiatamento,
rispetto, amicizia, coesione profonda, armonia, sintonia, intesa, valori
provenienti da molte gare affrontate insieme,
stage tecnici e ritiri. È stato un
lavoro di gruppo che ci ha portato a questa medaglia, che è veramente
importante perché un argento ha un significato speciale, nessuno ci ha regalato
nulla, abbiamo battuto delle squadre competitive e preparate, e mi sento
realmente felice e soddisfatto. Se non fosse stato per una Francia in forma
smagliante, avremmo potuto battere anche quella! Il mio gesto di esultanza al
termine del percorso di salto ostacoli, è stato davvero di liberazione e
soddisfazione: capisci che tutto il tuo lavoro – e delle persone che lo hanno
fatto con te- ha trovato una
corrispondenza in campo, allora si che puoi far esplodere tutta la tua
emozione! La mia gioia va assolutamente condivisa con il vero protagonista di
questa medaglia, come di tanti altri risultati, ovvero questo grande cavallo di
nome Feldheger che ho la fortuna di montare. Un soggetto molto qualitativo con
il quale stiamo crescendo agonisticamente e direi anche interiormente. “Poldo”
ha sempre, tutt’ora bisogno, di un lavoro specifico per quanto riguarda il
galoppo ed il raggiungimento della condizione fisica ottimale, un lavoro
preciso sul salto. Si tratta di un cavallo che ha tante ore di lavoro alle
spalle, e tante persone che mi aiutano, alle quali sento di dover esprimere
tutta la mia gratitudine e riconoscenza: in primis alla mia famiglia, sempre in
prima linea e che mi ha permesso di arrivare fino a qua, che mi dà supporto
emotivo e tecnico, e precisamente il mio grazie sentito va a mio padre
Francesco, che è anche il mio tecnico,
mio Zio Deodato, dressage coach, Vincenzo Cinelli, il mio jumping coach, mia madre Lalla ovviamente, ed il mio groom
Sorin eccezionale accanto a Poldo ed a tutti i miei cavalli, tutta la squadra
del team Italia davvero eccellente, dopo 7 campionati d’Europa , questa
dell’argento, a mio sentire, senza nulla togliere a nessuno, è stata la squadra perfetta!
Chiudo il ciclo giovanile, ma in realtà già 9 mesi fa era iniziata la
mia esperienza da senior, però avevo veramente voglia, da Young rider, di fare
questo campionato d’Europa e prendere una bella medaglia, che era nell’aria. Al ritiro dicevo
a tutti che potevamo farcela ed era il nostro obiettivo primario, vincere una
medaglia, che poi, addirittura è di argento pregiato. Sono doppiamente felice! Voglio
dire che in passato ho perso molte medaglie perché in campo abbiamo voluto
strafare, in Francia ognuno ha fatto la propria parte con semplicità ed impegno, in questo modo saremmo arrivati al conseguimento dell’obiettivo prefisso. Pensavo
in cuor mio al bronzo, perché le altre squadre sono fortissime, ma siamo saliti
sul secondo gradino del podio.
Abbiamo saggiato in questo
europeo l’emozione di vivere un campionato con tutte e tre le discipline
equestri olimpiche insieme, come avviene solo alle Olimpiadi, alle quali spero
di partecipare un giorno. Una grande
esperienza con un grande team, con un cavallo fantastico, ed un ricordo amaro,
all’europeo 2017, ormai alle spalle : la
caduta in cross per via di una banale incomprensione, mentre tentavo di
galoppare. Quando succedono situazioni così non è facile ricominciare, levarsi
la polvere, rimettersi in sella e ripartire senza ombre e fantasmi. Io sono
ripartito, la gara dopo, in un tre stelle, perché ero sicuro dei mezzi prima di
tutto del cavallo, e poi dei miei che sono l’altra metà del binomio!
Non mi sono mai abbattuto e
questa è stata la chiave di volta di questa avventura!
Sono davvero contento di aver
trovato questa continuità.
Ora sono 5 o 6 gare che si sta allineando tutto con questo cavallo e
sono davvero molto felice. Tanti dicono che “Poldo” è un cavallo complicato
perché ha un salto difficile, in dressage è più maneggevole, ma sui salti presenta
un passaggio complicato , eppure credo che questo sia un cavallo speciale a
livello di cuore e tecnica, un cavallo che , a sentimento, non ha svelato
ancora tutte le sue carte.
Spero e credo che ne riparleremo più avanti. “
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