Le parole chiave del primo banco di prova per gli aspiranti tecnici di
equitazione
Erano presenti il Dott. Marco Reitano, docente di veterinaria, il Tutor
Massimiliano Floris, il Coordinatore del Dipartimento di Formazione Fise Lazio
Stefano Falzini.
A cura di Giulia Iannone
A cura di Giulia Iannone
Trasmettere esperienze l’idea di Marco Reitano:
Abbiamo incontrato, il Dott.
Marco Reitano, al termine del test di verifica che chiude l’Unità didattica 1
di Conoscenze di Base, per un commento ed una impressione sul gruppo di
aspiranti istruttori che ha intrapreso a Tor di Quinto l’iter di formazione.
“Devo dire - ha affermato il docente di veterinaria, di questo corso, il cui curriculum è davvero denso di sfumature - che il giudizio che si può estrapolare è quello consueto: si tratta di giovani appassionati che vogliono avviarsi ad una carriera nuova, sanno di percorrere i primi passi in questo ambito ed incontrano le difficoltà che hanno sempre incontrato tutti nel passare dal montare a cavallo al dover diventare istruttori. Che è una altra cosa! Come al solito ho notato molta passione, molta attenzione. Chiaramente quello che si può fare in 12 ore dedicate alla materia di veterinaria e mascalcia sembra tanto, ma poi in effetti è poco perché la possibilità recettiva di ognuno di noi è limitata. Ciò nonostante impostando la lezione sotto il profilo prettamente tecnico-equestre, cercando di riportare l’uditorio a quella che è già stata l’esperienza personale – ed in alcuni è già notevole – ecco che diventa un confronto tra persone che hanno, sia pure di diversa età, la stessa passione che li conduce e li relaziona. Nel gruppo composto da poco più di 20 ragazzi, abbiamo alcuni elementi che sono estremamente preparati, un gruppetto leader direi così, poi, altri che sono in possesso già di una buona esperienza, ma che devono dare spessore alla propria capacità descrittiva e di spiegazione di ciò che sanno, ed un gruppetto di giovanissimi, che dovrà farsi un pochino le ossa migliorando sia l’esperienza pratica che la conoscenza teorica.”
Quanto al bagaglio di informazioni, per entrare nello specifico, fornite in questa unità didattica, il dott. Reitano ha inteso sottolineare di essere partiti dalle cose basilari e fondamentali, offrendo una spiegazione e qualche nozione in più per quanto concerne in particolare la sua materia. “Puntare su quello che gli aspiranti istruttori già hanno vissuto – ha rivelato - è stato l’unico modo per ottimizzare il tempo a disposizione. Parlare della peculiarità dei vari apparati del cavallo, non di anatomia fine a se stessa, quale meraviglioso atleta, questo è ciò che ci riguarda più da vicino. Riportando gli astanti spesso e sovente alla pratica da loro vissuta, alla gestione in scuderia, enfatizzando qualcosa che oggi diviene assolutamente prioritario, ossia l’amore per il cavallo e la tutela del suo benessere, che poi coincide, in maniera pragmatica, con l’ottimale impiego del cavallo anche per ottenere i migliori risultati in campo sportivo”. Sicuramente le domande dei giovani sono state molto gradite anche dal docente di veterinaria. “La fase più interessante – ha continuato il docente - è stata rappresentata dalle domande dei ragazzi, dai momenti in cui non parlavo io ma loro chiedevano con grande interesse e ci relazionavamo, noi, persone con la stessa passione , ahimè esperienza diversa solo per l’età, in cui c’era un dibattito, ecco in quei momenti la soglia dell’attenzione è stata molto elevata.”
Ha ricordato il Veterinario – Colonnello in merito alla sua attività di formatore “Non ho mai abbandonato il settore della didattica. E’ dal 1984 che a più riprese ho collaborato con i Comitati regionali, conla FISE centrale vivendo tutte le varie gestioni, e
sono un po’ cresciuto anche io con questo tipo di attività che trovo bellissima
perché in un certo senso mi rispecchia, essendo io un veterinario che ha
montato a cavallo. Non c’è niente di più bello che trasmettere esperienze da
veterinario a chi monta a cavallo”
Scambio di “buone energie” per Massimiliano Floris:
Ha espresso soddisfazione ed il solito bell’entusiasmo il Tutor Massimiliano Floris al termine del colloquio di verifica, apprezzando un grado di conoscenza più che sufficiente. “Si è trattato di un bel gruppo di ragazzi molto motivati, molto interessati al tema del benessere e del rispetto del cavallo. C’è stato un buon feedback. Attraverso questa Unità didattica che è la porta d’ingresso per l’iter di formazione, cerchiamo di sottolineare da subito che tutto ruota attorno al benessere e la sicurezza dell’animale e del cavaliere.
Tutto ciò che facciamo, studiamo, tutta la ricerca scientifica e tecnica deve volgere in questa direzione. Dobbiamo sempre ricordarci che noi trattiamo di sport e come tale lo sport serve per stare bene, serve per preparare alla vita gli atleti e questi ragazzi sono essi stessi atleti ma stanno iniziando un percorso per diventare istruttori, saranno quelli che creeranno il nuovo concetto di benessere e rispetto delle persone, e tra persone e cavalli.” Molta attenzione del Tutor allo studio dei classici e dei Grandi Maestri della storia equestre. “Senza storia – ha affermato Floris - non si va da nessuna parte, senza radici non ci può essere alcun futuro” ed al tema dell’etologia, che oggi viene inserito a ragione nella didattica equestre di nuova concezione “Lo studio del comportamento del cavallo in natura ci porta a conoscere l’essere cavallo in modo più approfondito – ha dichiarato - nella sua identità specifica di “equino” non antropologico ossia da un punto di vista umano. La non conoscenza tra esseri, come tra culture se vogliamo fare un discorso più ampio, porta al contrasto e alla non comprensione e giusta interazione”. Il discorso ha strambato verso l’uso del rollkur: “Mi sono rimaste molto impresse le espressioni dei ragazzi a seguito della visione di spezzoni sul rollkur o anche di immagini riguardanti il maltrattamento del cavallo non solo esplicito ma anche subdolo, dato dalla non conoscenza dell’essere cavallo”. Anche Massimiliano Floris ha definito l’opportunità dell’insegnamento in aula come un momento di crescita spirituale: “Da istruttore, cavaliere e oggi docente mi accorgo che l’insegnamento in aula rappresenta anche per me un arricchimento interiore. Vengo a contatto con persone che provengono da altri studi e culture e questo mi porta a conoscere nuove realtà e nuove modalità di pensiero, nuovi argomenti. Le domande spesso mi segnano e danno spunto di riflessione e pensiero ulteriore. Allora lì ne segue un nuovo ragionamento, la necessità di rileggere, di ristudiare, di documentarsi ancora e di nuovo esplorando le cose da diversi punti di vista. Ogni volta che si tiene un corso c’è un arricchimento personale sia a livello culturale che emozionale, qualcosa di non razionale. E nel relazionarsi con gli altri avviene uno scambio, come direbbe Linda Tellington, di buone energie”
Novità punti di forza e conferme per il settore della Formazione nel Lazio. La parola a Stefano Falzini.
Parlando con il Coordinatore della Formazione Stefano Falzini, sono emersi i punti di forza di questi nuovi corsi organizzati nella regione Lazio, conoscenze di base in cui teoria e pratica camminano di pari passo, lezione in aula e applicazione sul campo per rendere concreto l’insegnamento e per approcciare l’UD2 con le giuste nozioni di base ma subito pronte per la pratica, il numero più basso ed omogeneo nelle esperienze in questa prima UD con 24 candidati “Un gruppo non tanto variegato e diversificato per discipline ed intenti come in altri casi, ed un numero giusto per poter con ognuno instaurare un rapporto diretto e facile da interessare grazie alla omogeneità delle esperienze equestri”. La new entry tra i docenti è il Dott. Marco Reitano che ha saputo apportare ai ragazzi una visione giustamente scientifica ma opportunamente alla mano, altra novità la verifica finale rappresentata non più da un test scritto ma da un colloquio aperto “Il problema del quiz riporta alla necessità di avere dei testi e delle domande adeguate al corso, in realtà abbiamo voluto riproporre delle domande in modo di discussione con le due figure centrali di queste ore di lavoro, dunque Veterinario e Tutor”. Abbiamo avuto anche la possibilità di sfogliare con il Coordinatore della formazione regionale tutto il calendario della formazione per il 2015 e sono emerse delle unità didattiche affidate a personalità equestri di prestigio quali Stefano Scaccabarozzi per il salto ostacoli, Della Chiesa e Antonio Tabarini per il completo nonché una conferma al dressage per Paolo Margi.
Può spiegarci – e credo di interpretare una richiesta di molti in questo momento di disorientamento - come va intesa la conferma di Paolo Margi alla docenza dei moduli che riguardano la disciplina del dressage per tutto l’anno 2015?
“Paolo Margi per noi è stato una scoperta ed una grande risorsa. I ragazzi escono con delle testimonianze importanti perché la cultura che il dressagista italiano riesce ad infondere a questi allievi è davvero pregnante, troppo spesso tralasciata nelle scuole di equitazione nelle lezioni ordinarie.
La disponibilità di Paolo Margi è sempre stata altissima, anche in questo periodo in cui c’è una difficoltà nell’opportunità di avvalerci di Paolo Margi. Abbiamo preferito continuare e confermarlo alla docenza della materia dressage per tutto il calendario di corsi del 2015. Questa impostazione didattica è stata ribadita anche dal Consiglio Regionale che desidera puntare su una pedina importante della cultura equestre in regione. I recenti accadimenti sul cavallo Flambo - nel rispetto di capire e chiarire cosa sia accaduto - sono sotto il vaglio della Procura Federale che sta svolgendo il suo lavoro. Da tale organo ci proviene la garanzia che nonostante l’indagine, nulla è attualmente a carico di Paolo Margi. Quindi non ci sembra giusta limitare la sua attività e quella didattica solo perché c’è un’ indagine in atto.”
Come mail il sito della Fise Lazio è fermo in maniera totale e non viene aggiornato il settore delle news e della formazione?
“Il comitato regionale in questo momento sta vivendo un problema importante relativo alle risorse umane che aiutavano la gestione del comitato, che sono parte integrante di tutti i servizi a favore dei tesserati. Sono stati bloccati nel proprio operato per la mancanza del rinnovo contrattuale 4 pedine importanti dell’organizzazione e siamo in attesa chela FISE ci faccia sapere come
possiamo gestire questi servizi senza il personale”.
“Devo dire - ha affermato il docente di veterinaria, di questo corso, il cui curriculum è davvero denso di sfumature - che il giudizio che si può estrapolare è quello consueto: si tratta di giovani appassionati che vogliono avviarsi ad una carriera nuova, sanno di percorrere i primi passi in questo ambito ed incontrano le difficoltà che hanno sempre incontrato tutti nel passare dal montare a cavallo al dover diventare istruttori. Che è una altra cosa! Come al solito ho notato molta passione, molta attenzione. Chiaramente quello che si può fare in 12 ore dedicate alla materia di veterinaria e mascalcia sembra tanto, ma poi in effetti è poco perché la possibilità recettiva di ognuno di noi è limitata. Ciò nonostante impostando la lezione sotto il profilo prettamente tecnico-equestre, cercando di riportare l’uditorio a quella che è già stata l’esperienza personale – ed in alcuni è già notevole – ecco che diventa un confronto tra persone che hanno, sia pure di diversa età, la stessa passione che li conduce e li relaziona. Nel gruppo composto da poco più di 20 ragazzi, abbiamo alcuni elementi che sono estremamente preparati, un gruppetto leader direi così, poi, altri che sono in possesso già di una buona esperienza, ma che devono dare spessore alla propria capacità descrittiva e di spiegazione di ciò che sanno, ed un gruppetto di giovanissimi, che dovrà farsi un pochino le ossa migliorando sia l’esperienza pratica che la conoscenza teorica.”
L'elaborazione dei voti al termine del colloquio di esame... Photo di Giulia Iannone |
Quanto al bagaglio di informazioni, per entrare nello specifico, fornite in questa unità didattica, il dott. Reitano ha inteso sottolineare di essere partiti dalle cose basilari e fondamentali, offrendo una spiegazione e qualche nozione in più per quanto concerne in particolare la sua materia. “Puntare su quello che gli aspiranti istruttori già hanno vissuto – ha rivelato - è stato l’unico modo per ottimizzare il tempo a disposizione. Parlare della peculiarità dei vari apparati del cavallo, non di anatomia fine a se stessa, quale meraviglioso atleta, questo è ciò che ci riguarda più da vicino. Riportando gli astanti spesso e sovente alla pratica da loro vissuta, alla gestione in scuderia, enfatizzando qualcosa che oggi diviene assolutamente prioritario, ossia l’amore per il cavallo e la tutela del suo benessere, che poi coincide, in maniera pragmatica, con l’ottimale impiego del cavallo anche per ottenere i migliori risultati in campo sportivo”. Sicuramente le domande dei giovani sono state molto gradite anche dal docente di veterinaria. “La fase più interessante – ha continuato il docente - è stata rappresentata dalle domande dei ragazzi, dai momenti in cui non parlavo io ma loro chiedevano con grande interesse e ci relazionavamo, noi, persone con la stessa passione , ahimè esperienza diversa solo per l’età, in cui c’era un dibattito, ecco in quei momenti la soglia dell’attenzione è stata molto elevata.”
Lungo pomeriggio di esami a Tor di Quinto Photo di Giulia Iannone |
Ha ricordato il Veterinario – Colonnello in merito alla sua attività di formatore “Non ho mai abbandonato il settore della didattica. E’ dal 1984 che a più riprese ho collaborato con i Comitati regionali, con
Scambio di “buone energie” per Massimiliano Floris:
Ha espresso soddisfazione ed il solito bell’entusiasmo il Tutor Massimiliano Floris al termine del colloquio di verifica, apprezzando un grado di conoscenza più che sufficiente. “Si è trattato di un bel gruppo di ragazzi molto motivati, molto interessati al tema del benessere e del rispetto del cavallo. C’è stato un buon feedback. Attraverso questa Unità didattica che è la porta d’ingresso per l’iter di formazione, cerchiamo di sottolineare da subito che tutto ruota attorno al benessere e la sicurezza dell’animale e del cavaliere.
"Tutto ciò che facciamo, studiamo, tutta la ricerca scientifica e tecnica ruota attorno al benessere ed alla sicurezza del cavallo e del cavaliere "Massimiliano Floris. Photo di Giulia Iannone |
Tutto ciò che facciamo, studiamo, tutta la ricerca scientifica e tecnica deve volgere in questa direzione. Dobbiamo sempre ricordarci che noi trattiamo di sport e come tale lo sport serve per stare bene, serve per preparare alla vita gli atleti e questi ragazzi sono essi stessi atleti ma stanno iniziando un percorso per diventare istruttori, saranno quelli che creeranno il nuovo concetto di benessere e rispetto delle persone, e tra persone e cavalli.” Molta attenzione del Tutor allo studio dei classici e dei Grandi Maestri della storia equestre. “Senza storia – ha affermato Floris - non si va da nessuna parte, senza radici non ci può essere alcun futuro” ed al tema dell’etologia, che oggi viene inserito a ragione nella didattica equestre di nuova concezione “Lo studio del comportamento del cavallo in natura ci porta a conoscere l’essere cavallo in modo più approfondito – ha dichiarato - nella sua identità specifica di “equino” non antropologico ossia da un punto di vista umano. La non conoscenza tra esseri, come tra culture se vogliamo fare un discorso più ampio, porta al contrasto e alla non comprensione e giusta interazione”. Il discorso ha strambato verso l’uso del rollkur: “Mi sono rimaste molto impresse le espressioni dei ragazzi a seguito della visione di spezzoni sul rollkur o anche di immagini riguardanti il maltrattamento del cavallo non solo esplicito ma anche subdolo, dato dalla non conoscenza dell’essere cavallo”. Anche Massimiliano Floris ha definito l’opportunità dell’insegnamento in aula come un momento di crescita spirituale: “Da istruttore, cavaliere e oggi docente mi accorgo che l’insegnamento in aula rappresenta anche per me un arricchimento interiore. Vengo a contatto con persone che provengono da altri studi e culture e questo mi porta a conoscere nuove realtà e nuove modalità di pensiero, nuovi argomenti. Le domande spesso mi segnano e danno spunto di riflessione e pensiero ulteriore. Allora lì ne segue un nuovo ragionamento, la necessità di rileggere, di ristudiare, di documentarsi ancora e di nuovo esplorando le cose da diversi punti di vista. Ogni volta che si tiene un corso c’è un arricchimento personale sia a livello culturale che emozionale, qualcosa di non razionale. E nel relazionarsi con gli altri avviene uno scambio, come direbbe Linda Tellington, di buone energie”
Novità punti di forza e conferme per il settore della Formazione nel Lazio. La parola a Stefano Falzini.
" In questa UD1 abbiamo avuto 24 iscritti, numero giusto per poter instaurare un rapporto diretto e facile da interessare" nella foto di Giulia Iannone Stefano Falzini |
Parlando con il Coordinatore della Formazione Stefano Falzini, sono emersi i punti di forza di questi nuovi corsi organizzati nella regione Lazio, conoscenze di base in cui teoria e pratica camminano di pari passo, lezione in aula e applicazione sul campo per rendere concreto l’insegnamento e per approcciare l’UD2 con le giuste nozioni di base ma subito pronte per la pratica, il numero più basso ed omogeneo nelle esperienze in questa prima UD con 24 candidati “Un gruppo non tanto variegato e diversificato per discipline ed intenti come in altri casi, ed un numero giusto per poter con ognuno instaurare un rapporto diretto e facile da interessare grazie alla omogeneità delle esperienze equestri”. La new entry tra i docenti è il Dott. Marco Reitano che ha saputo apportare ai ragazzi una visione giustamente scientifica ma opportunamente alla mano, altra novità la verifica finale rappresentata non più da un test scritto ma da un colloquio aperto “Il problema del quiz riporta alla necessità di avere dei testi e delle domande adeguate al corso, in realtà abbiamo voluto riproporre delle domande in modo di discussione con le due figure centrali di queste ore di lavoro, dunque Veterinario e Tutor”. Abbiamo avuto anche la possibilità di sfogliare con il Coordinatore della formazione regionale tutto il calendario della formazione per il 2015 e sono emerse delle unità didattiche affidate a personalità equestri di prestigio quali Stefano Scaccabarozzi per il salto ostacoli, Della Chiesa e Antonio Tabarini per il completo nonché una conferma al dressage per Paolo Margi.
Può spiegarci – e credo di interpretare una richiesta di molti in questo momento di disorientamento - come va intesa la conferma di Paolo Margi alla docenza dei moduli che riguardano la disciplina del dressage per tutto l’anno 2015?
“Paolo Margi per noi è stato una scoperta ed una grande risorsa. I ragazzi escono con delle testimonianze importanti perché la cultura che il dressagista italiano riesce ad infondere a questi allievi è davvero pregnante, troppo spesso tralasciata nelle scuole di equitazione nelle lezioni ordinarie.
"Paolo Margi, per noi, è stato una scoperta ed una grande risorsa per la didattica" Photo di Giulia Iannone |
La disponibilità di Paolo Margi è sempre stata altissima, anche in questo periodo in cui c’è una difficoltà nell’opportunità di avvalerci di Paolo Margi. Abbiamo preferito continuare e confermarlo alla docenza della materia dressage per tutto il calendario di corsi del 2015. Questa impostazione didattica è stata ribadita anche dal Consiglio Regionale che desidera puntare su una pedina importante della cultura equestre in regione. I recenti accadimenti sul cavallo Flambo - nel rispetto di capire e chiarire cosa sia accaduto - sono sotto il vaglio della Procura Federale che sta svolgendo il suo lavoro. Da tale organo ci proviene la garanzia che nonostante l’indagine, nulla è attualmente a carico di Paolo Margi. Quindi non ci sembra giusta limitare la sua attività e quella didattica solo perché c’è un’ indagine in atto.”
Come mail il sito della Fise Lazio è fermo in maniera totale e non viene aggiornato il settore delle news e della formazione?
“Il comitato regionale in questo momento sta vivendo un problema importante relativo alle risorse umane che aiutavano la gestione del comitato, che sono parte integrante di tutti i servizi a favore dei tesserati. Sono stati bloccati nel proprio operato per la mancanza del rinnovo contrattuale 4 pedine importanti dell’organizzazione e siamo in attesa che
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