Photo courtesy Marina Cima |
Prove tecniche di Completo in Campania
La storica Villa Salati di Paestum ha ospitato lo stage con l'amazzone-giudice inglese Katherine Lucheschi. IL tutto promosso dall'ASD Olmo Equitazione Naturale di Crescenzio Franco e dagli istruttori Damiano Lamonica e Caterina D'Alessio.
La storica Villa Salati di Paestum ha ospitato lo stage con l'amazzone-giudice inglese Katherine Lucheschi. IL tutto promosso dall'ASD Olmo Equitazione Naturale di Crescenzio Franco e dagli istruttori Damiano Lamonica e Caterina D'Alessio.
A cura di Giulia Iannone
Katherine Ferguson
Lucheschi, il suo nome è legato a filo doppio con la disciplina del
completo. Si presenti come più le fa piacere!
“ Sono nata in Inghilterra,
per intenderci dove c’è il muro di Adriano. Quello che più mi manca del mio
paese è la campagna, dalla finestra della mia stanza vedevo la fattoria dei
miei vicini, avevamo 13
ettari di terreno e 10 box. Nella mia terra d’origine ho ottenuto il III livello di istruttore prima
del 24mo anno di età! Ho montato in steeple, in caccia, in salto ostacoli, in
completo, ho fatto i campionati Juniores in Inghilterra, ho fatto parte di una
squadra Juniores in Sud Africa... quando sei inglese, fai tante cose a livello
equestre perché fa parte della cultura, poi inizi a specializzarti. Un po’
dipende dalla zona di origine. IO mi sono specializzata in dressage e completo.
Sono venuta in Italia , una estate, per montare i cavalli internazionali di Marina Sciocchetti, ne aveva 4, ed anche
quelli di Anna Casagrande Dovevo restare
3 mesi. Ad ottobre dovevo partire per
tornare a casa, invece ho trovato il
principe azzurro, mi sono sposata e sono rimasta in Italia. Quindi è iniziata la mia carriera di giudice. Avevo
fatto già qualche corso in Inghilterra, ma qui in Italia circa 20 anni fa , per
un problema fisico, ho cominciato a
giudicare e tanto. “
Katherine Lucheschi durante i FEI European Eventing Championship Photo courtesy Marina Cima |
La formula didattica dello stage è sempre di grande
impatto e molto in “voga” in questi ultimi tempi. Al contempo si rivela
abbastanza complessa, in poco tempo bisogna lasciare una impronta tecnica. Lei
cosa ne pensa?
Eccoci a Paestum, una fase dello stage |
“ La formula dello stage, specie in equitazione, richiede da parte del
coach una grande abilità. Attraverso l’osservazione, il colpo d’occhio iniziale
del warm up , bisogna cercare di capire
subito chi ti trovi di fronte, a che livello tecnico appartiene, dove puoi
mirare e soprattutto come intervenire per iniziare a dare un aiuto. Se hai un
gruppo di cavalli molto omogeneo e compatto riesci a strutturare un lavoro
omogeneo e di pari livello, quando però si deve entrare più nello specifico
sarebbe necessario lavorare in maniera individuale. Penso che più alzi il
livello , ad esempio in dressage o salto ostacoli per un problema specifico,
più il rapporto diventa di uno ad uno, ossia istruttore –allievo. Bisogna,
comunque, sempre partire ripetendo le
basi che sono elemento comune, e poi piano piano ti accorgi che devi
differenziare le proposte in base alle esigenze dei diversi binomi.”
Credo che lei sia stata chiamata in
regione quale testimonial delle grandi occasioni del Completo, in una regione
del sud Italia in cui la disciplina ha sofferto gravemente fino ad estinguersi
Conoscenza dei binomi a Paestum Notate sullo sfondo i magnifici templi in stile dorico Photo courtesy Olmo Equitazione |
“
Credo che il mio stage tecnico dovesse coincidere con una altra gara
programmata per dicembre che poi è slittata nella prossima primavera. Ci sono
davvero tanti fattori belli che vorrei sottolineare parlando del mio stage: l’entusiasmo
e la voglia di fare e di operare in favore di questa disciplina equestre, due il
posto straordinario. Chi gestisce a Paestum ha avuto la grande apertura mentale
di consentire lo svolgimento di una manifestazione equestre proprio all’interno
del sito archeologico. Il posto sembra virtuale, creato con una computer
grafica! Ripeto e sottolineo con ammirazione l’entusiasmo e l’impegno di un
comitato organizzatore che cerca di ripartire con il completo. Sappiamo tutti
che la partenza è sempre difficile e va supportata, magari la formula
dell’avviamento può aiutare i comitati nelle fasi iniziali “
Nella Regione Campania da circa una
decina di anni è venuta a mancare la disciplina equestre più formativa per i
ragazzi . Questa disciplina, in sintesi cosa offre più delle altre?
“ Il nome lo spiega subito. Il completo si avvale in primo luogo del
lavoro in piano come base, poi il cavallo sui salti di campagna prende ritmo equilibrio, fiducia in se stesso, semplicità, spontaneità nell’affrontare i
salti naturali. In più c’è anche il salto ostacoli. Poi i ragazzi hanno l’opportunità
di stare una giornata intera assieme ai propri cavalli o pony, affrontando
prove tranquille, ma soprattutto occupandosi dell’animale tra una fase e l’altra
che comprende la preparazione, dargli da bere, sistemarlo, metterlo in box,
fargli fare due passi. Imparano meglio a gestire e conoscere l’identità del
proprio cavallo come amico, ma anche come atleta. Durante gli allenamenti
settimanali, i ragazzi non hanno mai tanto tempo da trascorrere con il proprio
cavallo per via della scuola, questo del completo può essere un approccio della
vita equestre ad un livello tranquillo. Poi quello che fanno i cavalieri
professionisti del settore è altra cosa!”
"Il posto sembra virtuale, creato da una computer grafica"... Invece esiste davvero Presso la Villa Salati Area Archeologica di Paestum |
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