martedì 17 agosto 2021
VIRGINIA SPONLE ed il pony Coer Noble: UNA PICCOLA AMAZZONE DAL CUORE NOBILE.
Di Giulia Iannone
Le foto dell’articolo sono gentilmente concesse dalla madre di Virginia, Elisa Grassi, che ringraziamo vivamente per averci accordato l’intervista.
Virginia è la giovane promessa rivelazione del dressage italiano, dopo l’ultimo Campionato Europeo pony, che si è appena disputato in Polonia. Ha riportato nel Pony team test la percentuale di 73,829, piazzandosi al nono posto della classifica, nel pony individual ha chiuso con 73,054 terminando in 11ma posizione, riuscendo però ad entrare in finale, ed ottenendo in Kur il 75,620 e di nuovo l’11ma posizione.
Ecco l’identikit della giovane amazzone italo-tedesca: Virginia è nata a Napoli il 30 Settembre 2007. Frequenta il Ginnasio a Geldern e monta da quando aveva 7 anni. Ha iniziato ad andare a cavallo con un pony di nome Carlos, piccolissimo, e con lui ha anche portato a casa i primi successi. L’anno scorso ha partecipato al primo campionato europeo con Adrette D, una fattrice che oggi ha 11 anni e che da poco è stata venduta ad una famiglia, vicino casa Sponle. Coer Noble, stallone pony baio del 2013 da Caramel We x Whoopy/Noir de Luxe. è arrivato 4 anni fa, e da allora lui e Virginia sono inseparabili.
Facciamo insieme un bilancio di questo campionato europeo in Polonia: sei soddisfatta? Tutto secondo le tue aspettative? Ti aspettavi di entrare in finale?
“Sono contentissima. Sapevo che la concorrenza sarebbe stata incredibile e sapevo che avrei dovuto dare il massimo, ma mai avrei immaginato un risultato così. Speravo tantissimo nella finale, e quando è arrivata con un undicesimo posto nell’individuale, nonostante un paio di errori grossi, ero davvero al settimo cielo.”
Quale è il ricordo più bello che porti via, dopo questo Campionato?( può essere un momento di squadra, una nuova amicizia, un binomio che ti ha affascinato…)
“Per un attimo abbiamo sentito l’odore del bronzo… ce l’abbiamo messa tutta e siamo stati premiati con un quarto posto a squadre, che è davvero un ottimo risultato. Ma ci sarebbe davvero piaciuto salire su quel podio, che è sempre occupato da Germania, Danimarca e Olanda. Ho avuto dei compagni di viaggio fantastici, abbiamo lavorato tanto, ma ci siamo anche divertiti! “
Che lavoro non solo tecnico, ma anche emotivo, c’è dietro a questa partecipazione all’Europeo? Che cosa hai imparato ancora?
Il lavoro è stato tanto, anche perché Coer Noble, che noi tutti chiamiamo “Balu”, è ancora molto giovane. Ha solo otto anni e abbiamo iniziato le gare FEI solo quest’anno. L’europeo era la nostra quinta gara, quindi spero che continuando a lavorare insieme, si possano raggiungere risultati ancora migliori. La mia trainer, Jana Freund, che è un’amazzone famosa in Germania, soprattutto nel mondo dei Pony, mi è stata di grandissimo aiuto, non solo tecnico ma anche tattico. Lei ha tantissima esperienza in gara e mi ha insegnato anche a come gestire le situazioni difficili. “
Parlaci di te. Chi è Virginia Sponle, amazzone ed appassionata di cavalli? Tuo padre è un grande allevatore di cavalli arabi, la passione nasce da lui?
“Sono nata in mezzo ai cavalli arabi. Mi sono sempre piaciuti. Ma quando mi sono affacciata al mondo del dressage, ho capito che questa disciplina era la mia vera passione. I miei genitori sono entrambi coinvolti nel mondo del cavallo arabo, ma li ho trascinati con me nel mondo del dressage. Sono i miei più grandi supporter.”
Presentaci il tuo pony speciale, lui ha un cuoricino tosato sul fianco destro. Che tipo è? E’ stalloncino, che carattere ha, cosa ti piace di lui e cosa non ti piace, come è da montare, quando entrate in rettangolo, cosa provi insieme a lui?
“Il cuore sul fianco non è tosato. E’ una macchia che ha da quando è nato. E’ un pony dal cuore grande, sia dentro che fuori!
E’ molto bravo, ma ha un bel caratterino! a volte ci capita di discutere un po', ma negli ultimi anni abbiamo trovato un nostro linguaggio e siamo cresciuti insieme. So cosa gli piace e cosa non gli piace, e cerchiamo sempre di dare il nostro meglio.
Prima di entrare in gara, in campo prova, gli parlo spesso, sottovoce, mi tranquillizza, poi mi concentro, faccio un respiro profondo, e si entra in campo gara.”
Perché hai scelto la disciplina del dressage? Cosa ti trasmette e cosa riesci ad esprimere a cavallo, visto che mi dicono che sei molto timida?
“Chi mi conosce sa che sono un po' timida, ma poi basta poco per lasciarmi andare. Con il dressage credo si stabilisca una complicità particolare tra cavaliere e cavallo, che a me piace molto. “
Chi ti allena ovvero chi è il tuo coach? Si dice che tu sia preparata da Isabell Werth: è vero? Quando monti in rettangolo, esegui delle azioni molto precise e puntuali con le mani, ed hai un assetto molto ben impostato e sei molto morbida. E’ qualcosa di naturale o c’è voluto tanto lavoro?
“Come dicevo prima, mi alleno con Jana Freund. Segue me e Balu da circa un anno ed ho iniziato l’avventura FEI con lei. Ha una lunga esperienza nel mondo del dressage, dai cavalli giovani fino ad arrivare al Grand Prix, e sono davvero molto grata per tutto l’aiuto che mi ha dato e per la pazienza che ha avuto, sia con me che con Balu. Passo i miei sabati mattina nella scuderia di Isabell Werth. Aiuto a preparare i cavalli che devono essere montati e con i lavori che ci sono in scuderia. Mi piace davvero tantissimo imparare da persone con grande esperienza come Isabell e i suoi collaboratori. Ogni tanto poi le strappo qualche consiglio.
Per quello che riguarda l’assetto, le mani e in generale il modo in cui monto, mi dicono che è una dote naturale. io invece credo che le doti vanno migliorate sempre. Per questo ho sempre fatto tanto lavoro anche senza staffe per migliorare l’assetto in sella.”
Tu gareggi ora per l’Italia ma sei di origini tedesche. Nel tuo cuore come ti senti ad essere divisa tra due modi di vivere e di pensare? L’Italia è il paese della mamma e la Germania del papà: cosa danno al tuo dressage questi due mondi diversi e modi di essere?
“Sono nata in Italia e lì ho la maggior parte della mia famiglia. I miei nonni, zii e zie e i mie cugini. Devo dire che sto bene in tutti e due i paesi. Credo di avere sia tratti tipici del carattere mediterraneo, che tedesco. Per il dressage serve una grande disciplina, ma anche fantasia: penso che il mix Italia-Germania sia perfetto.”
Chi è la tua amazzone di riferimento?
“Senza dubbio Isabell Werth. Non solo perché è un’amazzone incredibile, ma anche perché nonostante sia la numero uno al mondo, rimane una persona affabile e gentilissima. Una lavoratrice inarrestabile e una vera e propria donna di cavalli. “
Da grande, cosa sogni di fare con il dressage?
“Credo che il sogno di ogni sportivo siano le olimpiadi. Mio papà mi dice sempre che bisogna fissare un obiettivo nella vita. Io ho questo, ora vedremo se riuscirò a raggiungerlo.”
Dopo questo Europeo, cosa fa Virginia ed il piccolo Coer Noble?
“Un’altra cosa che mio padre Frank dice spesso, dopo gli show che fa con i cavalli arabi, è: “after the show, is before the show”. Ci si riposa per un paio di giorni e poi si riprende il lavoro. Ci piacerebbe fare ancora una gara internazionale ad Ottobre, e poi vorrei partecipare all’Aachen Youngstars.”
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