Selezionato per l’86mo CSIO di Piazza
di Siena grazie a Young riders Academy, Giampiero ci ha raccontato sensazioni
ed emozioni dallo storico ovale, descrivendo i suoi nuovi cavalli e parlandoci
del sogno equestre che sta vivendo in Olanda.
TESTO E FOTO A cura di Giulia Iannone
Mentre il calabrese Bruno
Chimirri ha rappresentato la pedina fondamentale per la vittoria della seconda
Coppa delle Nazioni quest’anno a Piazza di Siena ed il pugliese, Lorenzo De Luca ha infranto la maledizione
che ci negava il Gran Premio Roma da troppi anni , desideriamo parlare di un
altro alfiere ed orgoglio del Sud , che era presente alla appena conclusa
edizione di Piazza di Siena, si tratta del napoletano Giampiero Garofalo, che
di anni ne ha 24 ed ha già all’attivo un
bel curriculum agonistico.( In realtà va citato anche il napoletano Francesco
Turturiello tra i cavalieri del sud Italia che portano alto il vessillo del
meridione, e che sta gareggiando allo Csio di Lisbona, ndr) . Due campionati
d’Europa da junior, due da Young rider, selezionato dalla Young riders academy
come uno dei giovani talenti emergenti da tenere sotto una ala protettiva in
termini di formazione e preparazione. Prima ha lavorato in Germania, poi per 4
mesi nella scuderia del campionissimo tedesco, Marco Kutscher dal quale ha
appreso molto. Ci colpisce, SEMPRE, di questo ragazzo l’umiltà, la gentilezza,
l’educazione, la solarità, la passione immutata nel tempo, specie di chi parte
dalle retrovie, di chi ai nastri di partenza deve faticare ad arrivare, di chi
si è dovuto “inventare” con sudore e sacrificio il cavallo ideale, il cavallo
perfetto e fare del proprio meglio con quello che si è avuto. La famiglia
sempre il valore ed il bene più prezioso come fonte di forza e coraggio e
supporto non economico, ma spirituale, concettuale, morale. E’ stato bello
trovare all’86 mo Csio di Piazza di Siena, il cavaliere che vinse nel 2015 il
Premio Graziano Mancinelli, ed osservandolo anche questa volta , abbiamo ritrovato
in lui, lo stesso estro creativo, la prontezza, la tenacia, la forza ammantata
e valorizzata da tanta esperienza e conoscenza in più “ Per
la mia convocazione allo CSIO di Piazza di Siena 2018 devo ringraziare il
Riders Academy e Rolex per la wild card offerta con la quale ho avuto la
possibilità di partecipare allo storico evento famoso in tutto il mondo e
speciale per ogni cavaliere azzurro.” Così ci ha raccontato il figlio di
Paolo al telefono, subito rientrato al suo quartiere generale in Olanda a
Schijndel” Tutti i miei cavalli hanno saltato bene, in
Gran Premio per dire la verità avrei potuto montare un po’ meglio , il mio
compagno di gara aveva tutte le carte in regola e la preparazione atletica e tecnica per saltarlo bene. Magari, qualche
mia imprecisione ha causato qualche errore di troppo. Anche non essendo
abituato a saltare regolarmente quel tipo di percorsi, ero un pochino teso
emozionato desideroso di fare bene. Alcuni errori sono arrivati anche per
questa componente psico- emotiva. Scara mouche, il mio cavallo di punta, è
arrivato a Piazza di Siena molto in forma, il primo giorno era un po’ stanco e
provato forse dal viaggio, e così il primo giorno ho deciso di non farlo
scendere in campo, con lui sicuramente mi aspettavo di fare qualcosina in più.
L’altro cavallo, Emo, ha terminato con due secondi posti saltando molto bene, solo con un piccolo errore la domenica se no sarebbe stato ancora un secondo posto in curriculum. Anche il cavallo del Gran Premio Roma, fa un errore nella grossa il primo giorno, un errore nel piccolo gran premio. Certo il Gran Premio Roma è andato così, come ho raccontato e per le motivazioni che ho descritto, ma il cavallo ha fatto vedere tutte le sue potenzialità per saltare quel tipo di gare.” Giampiero però ha saputo descrivere nel dettaglio le caratteristiche dei cavalli montati sull’ovale di Roma” Scara Mouche (2006-ita) è un cavallo che non monto da moltissimo.E’ passato sotto la mia sella da fine febbraio. E’ un soggetto molto competitivo nelle gare di altezza 1,45/1,50. e’ un cavallo molto rispettoso, quando entra in campo vuole dare sempre il massimo per il suo cavaliere, ho trovato con lui subito la giusta intesa; Emo (2009-Ned) è con me da novembre, ha un carattere un po’ particolare ed all’inizio ho fatto un po’ fatica a trovare il dialogo ed il feeling adatto alle sue esigenze, però adesso da inizio anno ha cominciato a saltare subito bene ed è un cavallo anche lui molto veloce, ha solo 9 anni e credo e penso che in futuro possa saltare anche qualche gara più grossa di altezza. Ha tanti mezzi per saltare e non ha paura di niente, entra in tutti i campi gara senza problemi. Invece il cavallo che ho montato nel Gran Premio si chiama Delvaux(2008-ned) e lo interpreto da poco meno di un mese…abbiamo saltato insieme Drammen, esprimendosi in quello CSIO molto bene. Poi è arrivata la convocazione per Roma allora ho deciso di portarlo insieme agli altri perché ho delle belle sensazioni e credo molto in lui, nel suo talento e nella sua esperienza perché ha all’ attivo già numerose partecipazioni a Gran Premi. Era abbastanza pronto. Magari non lo conoscevo benissimo però abbiamo portato a termine una buona esperienza. Magari in Gran Premio, se lo avessi conosciuto meglio, avrei potuto evitare qualche errore che è scappato. E’ andata così , ormai è storia passata e bisogna guardare avanti, far tesoro di quegli errori e lavorare per cercare di non commetterli ancora.”
Giampiero spera di essere convocato per i Giochi del Mediterraneo a Barcellona che si terranno a fine giugno |
L’altro cavallo, Emo, ha terminato con due secondi posti saltando molto bene, solo con un piccolo errore la domenica se no sarebbe stato ancora un secondo posto in curriculum. Anche il cavallo del Gran Premio Roma, fa un errore nella grossa il primo giorno, un errore nel piccolo gran premio. Certo il Gran Premio Roma è andato così, come ho raccontato e per le motivazioni che ho descritto, ma il cavallo ha fatto vedere tutte le sue potenzialità per saltare quel tipo di gare.” Giampiero però ha saputo descrivere nel dettaglio le caratteristiche dei cavalli montati sull’ovale di Roma” Scara Mouche (2006-ita) è un cavallo che non monto da moltissimo.E’ passato sotto la mia sella da fine febbraio. E’ un soggetto molto competitivo nelle gare di altezza 1,45/1,50. e’ un cavallo molto rispettoso, quando entra in campo vuole dare sempre il massimo per il suo cavaliere, ho trovato con lui subito la giusta intesa; Emo (2009-Ned) è con me da novembre, ha un carattere un po’ particolare ed all’inizio ho fatto un po’ fatica a trovare il dialogo ed il feeling adatto alle sue esigenze, però adesso da inizio anno ha cominciato a saltare subito bene ed è un cavallo anche lui molto veloce, ha solo 9 anni e credo e penso che in futuro possa saltare anche qualche gara più grossa di altezza. Ha tanti mezzi per saltare e non ha paura di niente, entra in tutti i campi gara senza problemi. Invece il cavallo che ho montato nel Gran Premio si chiama Delvaux(2008-ned) e lo interpreto da poco meno di un mese…abbiamo saltato insieme Drammen, esprimendosi in quello CSIO molto bene. Poi è arrivata la convocazione per Roma allora ho deciso di portarlo insieme agli altri perché ho delle belle sensazioni e credo molto in lui, nel suo talento e nella sua esperienza perché ha all’ attivo già numerose partecipazioni a Gran Premi. Era abbastanza pronto. Magari non lo conoscevo benissimo però abbiamo portato a termine una buona esperienza. Magari in Gran Premio, se lo avessi conosciuto meglio, avrei potuto evitare qualche errore che è scappato. E’ andata così , ormai è storia passata e bisogna guardare avanti, far tesoro di quegli errori e lavorare per cercare di non commetterli ancora.”
"sto vivendo una bella realtà, un po’ quella che mi immaginavo e che sognavo. Attualmente , finalmente, dispongo di cavalli con i quali posso partecipare a gare di livello 3 e 4 stelle.” |
Archiviate le emozioni forti
della caput mundi, il cavaliere legato nell’immaginario collettivo al cavallo
baio italiano Ombre della Baia, ci ha
parlato dei suoi prossimi impegni agonistici “ Questi cavalli sono rimasti in
Italia. La settimana prossima siamo al CSI*** di Gorla, poi saremo ad un 3
stelle in Belgio a Bonaiden. Se verrò convocato, e lo spero vivamente, ci sono
i Giochi del Mediterraneo a Barcellona a fine giugno, però non si sa ancora
nulla, in questi giorni avremo qualche conferma, altrimenti, andremo due
settimane in Austria, per scendere in campo in gare 2 stelle con gli altri
cavalli. Ho un po’ di esemplari giovani e due o tre cavalli che devono
riprendere a saltare in quanto sono rimasti un pochettino indietro. Per agosto
devo ancora elaborare il planning di gare.”
Ecco, dunque, un altro cavaliere italiano che si aggiunge alla
fitta schiera di azzurri emigrati nel nord Europa per svolgere al meglio la
professione di atleta, ma aggiungiamo con orgoglio, cavaliere del Sud Italia,
fiore all’occhiello di un meridione serio, volitivo, preparato, umile e che si
impegna e che parte per tenere alta la bandiera di una parte della nostra
penisola che troppo spesso viene sottovalutata e penalizzata. Molto legati a
Giampiero ed alla sua formazione culturale equestre, ci siamo fatti raccontare
come si è organizzato a livello equestre in Olanda, dove risiede e lavora da
alcuni mesi “Sono arrivato in Olanda a
novembre 2017 - ha raccontato Giampiero - sono nella scuderia di Kees van den Otelaar che è socio di Ugo Pisani ed insieme hanno deciso di investire su di me. Kees van
den Otelaar, è un allevatore ed ha molti cavalli, è entrato in società con
Ugo Pisani ed hanno preso 10-12 cavalli
per me. Stavo vivendo un periodo di avvilente stasi. Tornato dall’esperienza tecnica e didattica
con Marco Kutcher , ero in Italia senza cavalli, così Ugo Pisani mi ha fatto
questa proposta. Ricordo che quando sono stato in Germania da Emanuele Gaudiano
avevo già montato qualche cavallo di Ugo. Quindi ci conosciamo da un bel po’
ormai. Hanno creduto e credono molto in me e di questo sono lieto ed
orgoglioso, ed insieme a Kees è partita questa avventura. Qui in Olanda mi
trovo benissimo! Sono persone eccezionali e di cavalli. Ho una eccellente
groom/assistent rider, Sofia Pierleoni, la quale si occupa dei miei cavalli in
maniera eccezionale, lei è fantastica; poi ho un cavaliere a casa che mi dà una
mano a montare quando io non ci sono. La
scuderia è composta di 40 box, alle spalle ci sono tanti 4 e 5 anni di cui si
occupano altri due cavalieri a casa. Poi, li selezioniamo, alcuni li destiniamo
al circuito di vendita, alcuni li teniamo, gli stalloni li scegliamo anche come
riproduttori, devo dire che sto vivendo una bella realtà, un po’ quella che mi
immaginavo e che sognavo. Attualmente , finalmente, dispongo di cavalli con i
quali posso partecipare a gare di livello 3 e 4 stelle.”
"quello che mi colpisce e soddisfa di Nooren e Lansik, con i quali ho la possibilità di fare un pò di lavoro, è la semplicità del loro metodo" |
Quanto invece alla parte
tecnica e didattica, abbiamo chiesto di raccontarci con chi lavori o si
confronti dal punto di vista tecnico “Ogni
tanto, grazie sempre alla young riders academy, ho la possibilità di andare a
lavorare con Henk Nooren e Jos Lansik. Adesso abbiamo fatto qualche stage,
normalmente vado con due cavalli. Quello che mi colpisce e mi soddisfa è la
semplicità con cui lavorano questi grandi cavalieri. Con Henk noi lavoriamo su
percorsi e poi vediamo di insistere sul dettaglio principale e punto debole per poter migliorare la performance con quel
cavallo. Se devo svelare qualcosa, la
persona che ha cambiato il mio modo di pensare è Marco Kutcher, mi ha dato un
metodo di lavoro di base efficace e
valido, è stata una fonte di ispirazione per cambiare la mia mentalità. Però
vorrei dire che c’è sempre mio padre Paolo, quando ho bisogno lui è sempre la
mia guida tecnica fondamentale, lui mi segue, viene in Olanda, lui c’è sempre,
per fortuna.”
C’è tanto entusiasmo ed
energia nelle parole del rappresentante dell’aeronautica, che già sogna in
grande, osservando il gruppo dei cavalli giovani che ha a disposizione” Tra i
cavalli giovani ho già adocchiato due 6 anni molto buoni , un figlio di Cornet
Obolensky ed un figlio di Verdi. Poi ho
anche un cavallo di 9 anni figlio di Chacco Blu che ad Arezzo ha fatto bene i
Gran Premi del Gold Tour ed ha fatto bene Drammen, posso contare ancora su di
un cavallo di 10 anni che ha fatto già qualche gara di 1,50. adesso lo stiamo
riprendendo dopo un fermo”.
"Qui in Olanda mi trovo benissimo! Ci sono cavalli ovunque. Posso fare quello che desideravo e sognavo" |
In chiusura di telefonata, abbiamo
cercato di farci lasciare da Giampiero una cartolina di saluto dall’Olanda, con
brevi note sulle sue impressioni e sensazioni e su come si svolge una sua
giornata tipo ” Che posso dire. Qui in
Olanda ci sono cavalli ovunque. Mi trovo benissimo, anche la vita è gradevole,
non posso assolutamente lamentarmi, inoltre posso fare quello che desideravo e
sognavo sin da quando ero a Napoli e
guardavo i grandi cavalieri in TV. La mattina inizio a montare verso le 7 e
mezzo, monto fino a mezzogiorno e mezzo, poi dopo una ora di pausa, continuo a
montare fino alle cinque e mezza circa. Se c’è da fare qualche lavoro in
scuderia, aiuto tranquillamente, se la mia groom è fuori in concorso con i
cavalli faccio ogni tanto anche i box, sistemo i cavalli, le mansioni di base
ecco. Poi vado a correre tutte le sere per una mezzoretta. Certo a volte vado a
cenare qualche sera, ma la maggior parte dei week end sono in concorso. Una
vita molto semplice, che mi piace davvero. Magari a qualcuno potrebbe pesare,
ma non a me. Vorrei in chiusura ringraziare, come sempre, in primis la mia famiglia, i miei genitori, i miei
fratelli che mi sono sempre vicini e non mi hanno fatto mai mancare niente e
sono sempre presenti, ringrazio tutti i miei sponsor e l’arma dell’aeronautica.
“
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