“Sono affascinato e molto stimolato dal
metodo di lavoro puntuale e preciso dell’equitazione tedesca”.
“Di Bettina Hoy mi colpisce la serietà
ed il suo essere molto schematica e volitiva”
Testo e foto a cura di Giulia Iannone
Abbiamo parlato al telefono con il completista
italiano che veste i colori dell’arma dei carabinieri, Mattia Luciani, di ritorno in van dalla
Germania. Ha trascorso gran parte della stagione invernale approfondendo al
massimo lo studio del dressage, assieme alla amazzone tedesca Bettina Hoy,
magnifica completista che non ha bisogno di presentazioni. Abbiamo chiesto a
Mattia di raccontarci come è iniziata questa collaborazione tecnica, in vista
ed in preparazione della stagione di completo 2018 .
Come nasce l’idea e la decisione concreta di
trascorrere lunghi periodi presso la scuderia di Bettina Hoy? Dove vi siete
incontrati?
“ Conoscevo ovviamente , un po’ come tutti
nell’ambiente del completo, la fama ed il prestigio di Bettina Hoy, come amazzone,
con il suo modo e stile di interpretare e lavorare i cavalli. Poi ho acquistato
un cavallo giovane in Germania di nome
Diandro, ed ho preso contatti con
Bettina per essere seguito un po’ da lei in veste di coach. Volevo stare 10
giorni per prepararmi prima della gara a Strzegom e così farmi dare delle
dritte da lei. Così è cominciata la collaborazione con Bettina Hoy! Con grande
spontaneità e disponibilità da parte sua.”
La scuderia dove ti trasferisci per lavorare con
Bettina, dove è ubicata?
“ A Warendorf, attaccata al loro centro equestre
federale, il loro quartier generale del completo, che corrisponde ai nostri
Pratoni del Vivaro, diciamo!”
Sei stato anche a lavorare un po’ al centro equestre
federale di Warendorf?
“ Questa è una delle cose belle che ho visto! Usano
questo centro federale, che è davvero a disposizione dei cavalieri; si può
entrare liberamente e ci si muove tranquillamente in
base alle esigenze personali. E’ un po’ quello che stanno cercando di fare da
noi in Italia, con il Centro Equestre Ranieri di Campello, ex Cef. Devo fare i complimenti a tutta
l’organizzazione federale italiana , che
ci ha rimesso a disposizione un polo funzionale fondamentale per l’equitazione.
Anche in Germania, molte persone hanno notizia e conoscono i nostri Pratoni del
Vivaro e mi hanno espresso entusiasmo e gioia perché ha ricominciato ad essere
attivo e funzionante ad alto livello”
" Di Bettina Hoy mi colpisce la sua serietà, il suo essere amazzone e tecnico molto schematico e volitivo" Cit. Mattia Luciani |
Da quanto tempo lavori sotto la supervisione di
Bettina?
“ Saranno circa 5 mesi di collaborazione ed è già la terza volta che vengo su. Non
lavoro proprio sempre con Bettina, perché ha tanti impegni come amazzone, come
coach e tanto altro. Perciò in scuderia, spesso ho fatto lezione con la sua
assistente che è sempre una amazzone tedesca di primissimo piano, di cui Bettina
ha fiducia e grande stima, si chiama Carola Bierlein.”
Fermo restando che la tecnica equestre è una sola,
puoi dirmi su quale aspetto della training session stai riflettendo di più grazie all’opportunità di lavorare con una
amazzone attualmente ancora atleta agonista, come Bettina Hoy?
“ Sembrerò banale e retorico, e la mia risposta non
stupirà con effetti speciali o grandi invenzioni! Quello che mi ha stupito è il
metodo dei cavalieri tedeschi: , chiaro semplice e lineare. Con tutti i cavalli
– salvo le opportune varianti da applicare alle particolari esigenze di un
cavallo specifico- cercano di adoperare lo stesso schema di lavoro. Poi a seconda che
il cavallo sia più o meno caldo, abbia più o meno energia da spendere,
prolungano la prima fase dello schema di lavoro, ossia il warm up e stretching.
La riunione massima ed il cavallo “uphill” che si desidera vedere in gara, dura
al massimo 15-20 minuti, se il cavallo è advanced level. Se il cavallo è
giovane ovviamente il tempo di massima riunione dura molto meno. Il vero pane
quotidiano, che costituisce il lavoro a casa per la costruzione muscolare e
mentale del cavallo è stretching e
distensione. "
Erroneamente si può cadere nel misunderstanding di abbinare metodo tedesco uguale cavallo alto. Non è così, non c’è forza e non hanno fretta di rilevarli. Lavorano i cavalli facendoli “nascere” dal basso. Partono con grande morbidezza, così che il cavallo sia libero di sciogliersi, con il cavallo ben connesso ed il posteriore che ha la possibilità di attivarsi perché ingaggiato. Molta attenzione per le pause tra un esercizio e l’altro e poi, al passo si parte con il cavallo più rilevato, e qui inizia una parte di lavoro che sarebbe l’obiettivo di tutta la fase preparatoria, però ripeto è più breve, intensa, precisa ma non va prolungata. Ricordiamoci sempre che stiamo comunque lavorando con un cavallo da completo. Per la sua schiena l’impegno di una riunione estrema non è troppo possibile per tempi prolungati. Devo dire che con questa strategia di lavoro, ho trovato i cavalli più espressivi, felici, disponibili e collaborativi”.
"Bisogna trovare il modo di rilassarlo ed evitare che si contragga bloccando il corpo. Perché in questo modo in arena dressage non riesce ad esprimersi” Cit.Mattia Luciani |
Erroneamente si può cadere nel misunderstanding di abbinare metodo tedesco uguale cavallo alto. Non è così, non c’è forza e non hanno fretta di rilevarli. Lavorano i cavalli facendoli “nascere” dal basso. Partono con grande morbidezza, così che il cavallo sia libero di sciogliersi, con il cavallo ben connesso ed il posteriore che ha la possibilità di attivarsi perché ingaggiato. Molta attenzione per le pause tra un esercizio e l’altro e poi, al passo si parte con il cavallo più rilevato, e qui inizia una parte di lavoro che sarebbe l’obiettivo di tutta la fase preparatoria, però ripeto è più breve, intensa, precisa ma non va prolungata. Ricordiamoci sempre che stiamo comunque lavorando con un cavallo da completo. Per la sua schiena l’impegno di una riunione estrema non è troppo possibile per tempi prolungati. Devo dire che con questa strategia di lavoro, ho trovato i cavalli più espressivi, felici, disponibili e collaborativi”.
Quindi questa esperienza tecnica, non si è rivolta
più solo al cavallo giovane, ma hai portato anche Leopold K?
“ Alla fine ne ho portati 5: Leopold, il grigio, un
altro che quest’anno farà gli 1 stella e due cavalli giovani che ho preso
quest’anno. Quindi per le gare grosse ho Leopold K e basta e nel dietro le
quinte ne ho un altro paio che preparo per affiancarli più avanti a Leo. “
Cosa ti ha detto Bettina di Leopold K?
“ Il mio baio di punta, ha una incollatura molto difficile. E’ un cavallo con tanto
carattere, con tanta energia. Bisogna essere anche coerenti, sappiamo tutti che
non disponiamo della bacchetta magica, però con la costanza e la continuità di
lavoro, si può migliorare e valorizzare il proprio cavallo arrivando a
buonissimi risultati. Leopold sul salto è molto competitivo, in piano ha dei
bellissimi movimenti, quando non si tende. Bisogna trovare il modo di
rilassarlo ed evitare che si contragga bloccando il corpo. Perché in questo
modo ,in arena dressage ,non riesce ad esprimersi”
"Non lavoro proprio sempre con Bettina, perché ha tanti impegni come amazzone, come coach e tanto altro.Spesso mi ha fatto lezione la sua assistente, Carola Bierlein". Cit. Mattia Luciani |
Ci descrivi il tuo Leopold K, che al di là di questa
tendenza a contrarsi appare molto affascinante?
“ E’ un cavallo dolcissimo di 10 anni, l’ho preso da
Peter Thomsen in Germania, lo stesso cavaliere da cui presi Parko. Leopold K
figlio di Levistano x Annabell K, mette
in tutto quello che fa, molto cuore. Forse a volte affronta ogni impegno con
troppo entusiasmo, e questo credo che accada in dressage. Sarebbe sufficiente che stesse un po’ più tranquillo. In campagna e salto ostacoli è uno dei
migliori cavalli che abbia mai montato , ha una forza ed una tecnica
incredibile. “
Bettina e Carola ti hanno corretto qualcosa del tuo
assetto in sella?
“ Abbiamo lavorato tantissimo sulla mia posizione!
Sugli altri cavalli sono più corretto ed allineo il mio corpo con semplicità,
su Leopold ho più difficoltà, mi scompongo perché il movimento del cavallo è
più complicato. Come sappiamo, è tutto collegato! Abbiamo lavorato tanto, anche
usando di più gli specchi in campo, anche cercando di fare più amicizia con la
sella da dressage – in Germania la usano tantissimo, anche per andare a fare
una semplice passeggiata in campagna- in verità io preferisco quella da salto,
ma ci starò più attento!”
"Leopold K è un cavallo tedesco dolcissimo di 10 anni , da Levistano x Annabell K. L'ho preso da Peter Thomsen, lo stesso cavaliere da cui acquistai Parko" Cit. Mattia Luciani |
Forse il dressage ti piace un po’ meno, e questo
traspare perché sei meno coinvolto?
“ Un fondo di verità c’è, mi affascina di meno il
lavoro in rettangolo, ma sono pianamente consapevole che è sbagliato! Secondo
me dipende anche un po’ dal tipo di cavallo che monti: può tramutarsi in una
prova molto divertente o molto difficile. Ora con Leopold è la prova che temo
di più. Al tempo di Parko, non avevo tanti problemi! Per cui non posso dire che odio il dressage.
Il binomio Luciani –Leopold ha come punto debole il dressage e devo cercare di
migliorare”
Dimmi, se possibile, l’ingrediente segreto, che sei
riuscito a carpire da Bettina o Carola per il tuo lavoro futuro?
“ Lavorare con un buon metodo di lavoro avvalendosi
di un buon tecnico da terra, che ti corregge al momento giusto e di cui ti
fidi, e con il quale hai un bel feeling ed una buona interazione. So di non
aver scoperto l’acqua calda, ma molti viaggi che intraprendiamo fisicamente,
spesso devono avvenire nella nostra
mente e nelle nostre idee, solo così possiamo
maturare e crescere. A noi
cavalieri italiani non manca veramente niente, abbiamo molto talento e volontà,
e non dobbiamo accontentarci solo di partecipare, ma dobbiamo puntare a
gareggiare ai massimi livelli. Bettina è molto impegnata, tra l’altro segue la
squadra indiana di completo e gli olandesi ed in più ha le sue gare. Quindi
penso che riuscirò ad incrociarla a qualche gara, ma penso di poter contare su
questa assistente di nome Carola, che verrà a darmi una mano, anche a metà febbraio in
Italia, a casa, prima dell’inizio delle
gare. Resterà a Roma, due o tre giorni ,a farmi
lezione.”
"Amo così tanto il mio lavoro e l’idea di poter crescere e cercare soluzioni tecniche e strategie per i miei cavalli. " Cit. Mattia Luciani |
Quali sono le gare che hai in programma?
“ Ad inizio marzo vorrei andare in Portogallo, e così
dovrei iniziare la stagione degli internazionali. Poi si continua con i
campionati italiani o il CCI lungo a Vairano e dopo farò un po’ il punto della
situazione. “
In tutta onestà e con grande umiltà, ti stai
dedicando molto, per migliorare la tua performance in dressage. E per il lavoro
sul salto/campagna?
“ Ho sempre lavorato con Francesco Girardi, ed è il
mio tecnico di fiducia e di riferimento da sempre e di lui mi fido tantissimo,
e lo reputo una guida sicura e molto preziosa per il mio essere cavaliere. Anche
lui ha trovato i cavalli , al ritorno dalle diverse trasferte in Germania,
molto ben messi, sia moralmente che fisicamente. Con la schiena morbida e
sciolta”
Da quest’anno un’altra new entry nel completo
italiano : Stefano Brecciaroli sarà tecnico seniores. Che ne pensi?
“ Una altra ottima opportunità per noi cavalieri
seniores. Reputo Stefano Brecciaroli una figura di spessore tecnico altissimo,
sicuramente rappresenterà un ulteriore rinforzo per la stagione di cui potrò
giovarmi, e potranno farlo anche tanti altri cavalieri come me. Sono realmente
contento. Gli auguro di trovare presto un nuovo cavallo di punta con il quale
tornare al più presto, anche ai vertici
come cavaliere.”
Qualcosa da aggiungere in finale di telefonata?
“ Amo così tanto il mio lavoro e l’idea di poter
crescere e cercare soluzioni tecniche e
strategie per i miei cavalli. Devo
rivolgere un forte e vivo ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, di cui
faccio parte e di cui ho l’onore e l’orgoglio di vestire i colori, perché mi dà
l’opportunità di andare all’estero a fare clinics senza limitazioni”.
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