MARIO CASSINELLI CI HA LASCIATO.
“ADDIO MARIO, L’ULTIMO GIUDICE DI SALTO OSTACOLI CON LA BOMBETTA”
Addio Mario, ultimo giudice di salto ostacoli con la bombetta |
L’estremo saluto oggi, alle ore 12.30 nella Parrocchia di San Luigi Gonzaga in Via di Villa Emiliani 15.
“Era un generoso: nel suo annuario dati non dimenticava mai nessuno” ha detto Giuseppe Brunetti, commentando al telefono la notizia della scomparsa dell’amico.
Di Giulia Iannone
Dopo Mario Maini e Fausto Puccini, ci lascia anche Mario Cassinelli, altra figura rilevante ed intensa di quella storica “era equestre” , fatta di passione pura ed amore intenso, in cui il cavallo era forza motrice del’equitazione italiana nella sua essenza intangibile e romantica. Una vita intera dedicata ai cavalli, in ogni sua proiezione e sfaccettatura.
Appassionato, uomo di cavalli gentile e sensibile, dotato di ironia e verve, avvocato, Cavaliere egli stesso, proprietario di cavalli e Giudice di dressage e salto ostacoli, poi anche scrittore, editore dal 1986 , de “L’annuario dati dell’equitazione” opera che realizzava assolutamente da solo, curandone personalmente ogni pagina, fatta di interviste, cronache di gara, fotografie, biografie.
E’ stato uno fra gli ultimi ufficiali di gara, a giudicare con la classe, l’eleganza e lo charme innato, indossando sempre la bombetta.
Difficile e doloroso commemorare e racchiudere in poche righe e parole, l’espressività equestre eclettica e profonda di tale personalità.
Mario Cassinelli premia Natale Chiaudani la foto è tratta dall'Annuario Dati sull'equitazione |
Aveva frequentato la Società Ippica Romana, “Farnesina” ed era stato allievo del Colonnello Giuseppe Chiantia. Attore e testimone dell’”epoca d’oro” dell’equitazione italiana, è stato grande grandissimo amico di Graziano Mancinelli , il talento magnifico, nato anche egli alla “Sir “e messo a cavallo proprio da Giuseppe Chiantia. Ma i due avevano avuto sorti diverse con i cavalli: Mario poteva permettersi cavalli prestigiosi e molto importanti, Graziano doveva mettere le ali a destrieri improbabili, riottosi e senza mezzi. Questo non li divise, anzi li unì sempre nell’ammirazione profonda, nell’amicizia, nella condivisione di momenti non solo equestri a Piazza di Siena ma anche fatti di spensieratezza e convivialità a casa di Mario.
Figura generosissima, Mario Cassinelli condivise i “buoni cavalli” anche con gli altri cavalieri che reputava più meritevoli di lui. Perché per un vero appassionato, gentleman e sportivo fin nelle midolla, esiste sempre, come obiettivo e scopo primario, il cavallo da valorizzare. Forse non tutti sanno che il grigio di Mario Maini, lo storico Shephard’s Bush, era stato acquistato proprio da Mario Cassinelli per affidarlo alla monta tedesca del nostro cavaliere denominato “fil di ferro”.
“E’ un pezzo di storia che se ne va” ha detto al telefono un Giuseppe Brunetti chiaramente commosso e rattristato dalla notizia della scomparsa, perché era molto amico di Mario Cassinelli e con lui ha condiviso molte pagine dell’equitazione italiana. “Mario non è stato solamente un giudice e non conosceva i cavalli perché qualcuno glieli ha raccontati. Forse i cavalli più belli e prestigiosi del dopoguerra, sono appartenuti a Mario Cassinelli. Aveva una scuderia personale molto bella a Bel Poggio, della sua famiglia, esclusiva assieme al fratello Cesare. Ha montato dei cavalli straordinari, ed essendo un generoso, si rendeva conto che questi cavalli si sarebbero potuti esprimere meglio con altri, e non ha esitato a farli montare a cavalieri del momento ”. Proveniente da una famiglia “equestre”, anche il fratello Cesare, ingegnere dotato di un carattere introverso e schivo, ha continuato a montare a cavallo fino all’età di 80 anni. “ Anche Cesare ci ha lasciato alcuni mesi fa” aggiunge Brunetti con profonda tristezza. “ E’ stato un editore fantastico” ha rilanciato l’ex Presidente della Fise Lazio “ ha fatto felici molti volti dell’equitazione italiana con il suo libro. Non si dimenticava mai di nessuno. Nel 2003 ci fu una edizione speciale dedicata al grande amico, Graziano Mancinelli, in occasione dei 10 anni dalla scomparsa del cavaliere milanese. Erano legati realmente da una forte amicizia, si vedevano spesso a Piazza di Siena, giocavano a carte insieme, hanno condiviso molti momenti e Mario ha sempre portato avanti il ricordo del grande cavaliere di Ambassador”. In qualità di Giudice aveva frequentato impianti importanti del nostro territorio, come Cervia, Paestum, Palermo solo per citare qualche luogo “Sapeva delle cose sulla nostra equitazione che non gli erano state raccontate, le aveva vissute in prima persona, ed ogni sua parola aveva un sapore diverso” - ha aggiunto ancora Brunetti ed al termine della conversazione ha detto “Credo di averlo incontrato l’ultima volta quando abbiamo salutato per sempre Fausto Puccini, un altro suo amico di vecchia data. Ecco, in quella occasione mi ha lasciato e salutato dicendo: adesso tocca a me!”.