Il cavaliere amatore che sogna la grande
occasione alla “Hinrich Romeike” !
Intervista a Paolo Belvederesi a cura di Giulia Iannone
“Magari qualcuno prima
o poi si accorge di me!”
"El Kazir è un cavallo speciale, lo ha scelto per me Livia Danese..." Photo courtesy Belvederesi facebook page |
Ottavo posto al CCI ** di
Hartpury: un commento sulla gara
e sul suo ottavo posto:
“La
gara di Hartpury per me è stata come una mini Olimpiade!
Nell'ultima gara ad Hartpury io ed
il mio El Kazir, castrone grigio pomellato del 2004, abbiamo fatto il miglior cross della nostra
carriera. Non solo perché abbiamo fatto netto nel tempo stabilito, ma perché i
salti sono venuti tutti facili, fluidi, senza intoppi o incertezze. All’interno
del binomio ho sentito di essere una sola cosa col mio compagno a 4 gambe! Nel giorno del S.O, “ ELK” ( nome di scuderia
del cavallo, ndr) si trasforma molto , diventa un vero cavallo da salto. ELK odia
toccare le barriere e anche se (ancora) non ha una tecnica da manuale, riesce
sempre a dare il meglio di sé e ad evitare
a tutti i costi di toccare. Il suo
recupero dopo la prova di cross è fantastico. il giorno dopo è ancora fresco, quasi
come se non avesse fatto nulla il giorno prima e questo è un grande vantaggio, soprattutto
nelle gare CCI! Quando fa le
"ispezioni veterinarie". ELK è un po' pericoloso. Ad Hartpury,
infatti, preso dall'eccitazione del momento ha cercato di calciare un giudice
che per fortuna è stato abbastanza atletico da allontanarsi in tempo”
"Quando fa le ispezioni veterinarie ELK è un pò pericoloso...." Photo courtesy Belvederesi facebook page |
Ci parli in maniera
più dettagliata del suo cavallo El Kazir SP, si nota subito
che avete un legame davvero fantastico. Parliamo dei suoi pregi, carattere, punti
di forza, punti deboli...
“El Kazir è un cavallo che ho comprato
5 anni fa. Me lo ha scelto Livia Danese
e abbiamo deciso assieme di portarlo avanti. Per vicissitudini familiari, sono stato costretto ad allontanarmi dalle Querce di
Casorate Sempione e trasferirmi ad Ancona. Lì ho continuato ad allenare e far crescere il
mio "little pony" portandolo progressivamente a fare le prime gare. El Kazir è un cavallo
speciale, molto intelligente ma anche
molto pigro. Nel lavoro a casa si annoia, non vuole allenarsi, vorrebbe fare
solo lavoro di condizione in campagna.. e se possibile ogni giorno in un posto
differente. Odia fare gli esercizi sul salto: sembra quasi che lo ritenga NON necessario ed in piano, nel daily work, dà il
minimo indispensabile ! invece, quando va in gara si trasforma e diventa una
"competition machine".
IL mio grigio adora essere guardato in Dressage e dentro l'arena dà il meglio di sé, come se sapesse di essere giudicato. La cosa incredibile è che ELK (così lo chiamo) sa distinguere le tre prove molto bene e si comporta di conseguenza. Il giorno del cross è una “palla di energia”. A fatica riesco a tenerlo al passo in campo prova e quando parte dallo starting box, "sgabbia" letteralmente come se fosse un cavallo da corsa al "grand National!” in Cross è molto attento, non mette mai un piede fuori posto e vuole sempre capire cosa salta, NON si butta mai contro i salti e si fida completamente di me, ormai sa che se affrontiamo quel determinato salto, vuol dire che può farlo tranquillamente e che non deve averne timore. Questo feeling sta diventando sempre più forte a tal punto che ormai io e lui siamo una cosa sola: pensiamo ed agiamo assieme. Questo rende il cross veramente speciale. “
"Quando va in gara il mio cavallo si trasforma in una competition machine" Photo courtesy Belvederesi facebook page |
IL mio grigio adora essere guardato in Dressage e dentro l'arena dà il meglio di sé, come se sapesse di essere giudicato. La cosa incredibile è che ELK (così lo chiamo) sa distinguere le tre prove molto bene e si comporta di conseguenza. Il giorno del cross è una “palla di energia”. A fatica riesco a tenerlo al passo in campo prova e quando parte dallo starting box, "sgabbia" letteralmente come se fosse un cavallo da corsa al "grand National!” in Cross è molto attento, non mette mai un piede fuori posto e vuole sempre capire cosa salta, NON si butta mai contro i salti e si fida completamente di me, ormai sa che se affrontiamo quel determinato salto, vuol dire che può farlo tranquillamente e che non deve averne timore. Questo feeling sta diventando sempre più forte a tal punto che ormai io e lui siamo una cosa sola: pensiamo ed agiamo assieme. Questo rende il cross veramente speciale. “
Come ha preparato la gara di
Hartpury di questo agosto?
“la preparazione è stata lunga e
faticosa!
Non sono un cavaliere professionista. Mi
divido tra lavoro ed equitazione, di cui non posso fare a meno, ovviamente! quando
non sono in sella faccio un lavoro che mi tiene legato alla scrivania per 10
ore di fila, questo fa si che il mio fisico sia un po' arrugginito e per poter
competere al pari degli altri cavalieri professionisti ho dovuto integrare la
preparazione a cavallo con la preparazione atletica.
Così,
durante la pausa pranzo me ne andavo in
palestra vicino a casa a fare un po' di pesi alle braccia (per gestire in modo
ottimale il cross) e la sera dopo aver montato, non mi facevo mai mancare una
corsetta di 20 minuti.
" La gara di Hartpuru per me è stata una mini olimpiade!" Photo courtesy Belvederesi facebook page |
Ovviamente, prima di andare a letto,
era necessario fare anche un po' di
stretching: una buona mezzora di
"stiracchiamenti"!
La preparazione del cavallo è stata
fatta in modo accurato: due volte a
settimana a casa di Sir Mark Todd per fare le sezioni di Galoppo e alla
scuderia di Francesca Pòllara che ha
curato scrupolosamente il lavoro in
piano e sul salto.
Alla fine il risultato è arrivato.
Questo ottavo posto nel CCI** ( 49.1
in dressage, netto nel tempo in cross, netto con tre
penalità per il tempo nella prova di concorso, ndr) l'ho desiderato e voluto con tutto me stesso. Penso
di aver dato il 110% delle mie
capacità ad Hartpury e spero di poter ripetere presto
la stessa prestazione.”
Beh, Lei ha citato Mark Todd, cavaliere
storico ed immenso. Mi può dare una sua impressione
su questa figura emblematica del completo di tutti i tempi?
Mark
Todd è un modello da seguire e non solo
per le doti tecniche che sono indiscutibili,quanto per l'approccio metodico e
umile che ha con il mondo equestre.
Ha sempre voglia di mettersi in gioco e
segue un metodo e una preparazione costante con umiltà e costanza..
Penso che questo sia il suo punto di
forza, ciò che lo ha reso il Campione
che è. Dato che, realmente, non posso
replicare il suo talento, cerco almeno di replicare il resto e trovare
ispirazione dalla sua umiltà, costanza e metodo di preparazione!”
"Io continuo ad alzare l'asticella, poi magari qualcuno si accorge di me" Photo courtesy Belvederesi facebook page |
A questo punto, potrebbe ripercorrere i tratti salienti della sua carriera equestre nella
disciplina del completo?
“La mia carriera in competo è iniziata
30 anni fa....
avevo 10 anni e ho fatto il primo cross
ai Pratoni del Vivaro in occasione degli stage estivi.
Da li ho capito che non ne avrei più
fatto a meno e così ho proseguito la mia
"carriera da completista". Nell 'ultimo anno Junior sono arrivato
secondo al campionato delle scuole. Lo stesso anno ero uno dei
"papabili" per i campionati Europei Junior, ma purtroppo i campionati
Italiani sono andati molto male ed il tecnico, Enrico Fiorentini, ha giustamente optato per altri cavalieri. Da quel
giorno mi si è aperto un vuoto dentro: avevo un buco da colmare. Una volta (20 anni fa) non era così comune andare
a fare gare internazionali, per me, andare agli Europei era un sogno. Il sogno di
competere in una gara internazionale è rimasto nella mia mente! Nella mia vita
equestre ricordo con affetto e nostalgia alcuni cavalli: "Impetu" per
esempio, che mi ha dato tante soddisfazioni, e Verdi, il cavallo con il quale ho disputato il mio primo
internazionale ed ho vinto i campionati di completo di primo grado nel 2009,
cavallo cui sono legato in misura maggiore da un sentimento particolare. Ho strutturato
la mia vita, il mio lavoro, in funzione
di questo obiettivo e dopo vent'anni, eccomi
qua, sono riuscito a competere ad un buon livello internazionale, con buoni
risultati. Il sogno di competere a
livello internazionale è stato realizzato, ma ora penso di essere nel posto
giusto al momento giusto ed ho un cavallo che potrebbe darmi ancora molte
soddisfazioni.”
Francesca Pollara e Mark Todd di cui si parla nell'articolo come coaches di eccezione per la gara di Paolo Belvederesi... Photo courtesy Francesca Pollara Facebook page |
Prossimi impegni
agonistici?
“le prossime tappe
sono il CIC** di Gatcombe e poi il CIC*** di Breda. Poi chissà... io continuo ad alzare
l'asticella... magari qualcuno prima o poi si accorge di me!”
IL sogno nel cassetto?
“Gareggiare a fianco
ai Very Important Cavaliers in una gara a squadre per l’Italia!”
Siamo agli sgoccioli ed i Weg si avvicinano.
Dedichi un pensiero, un auspicio, un
augurio alla compagine azzurra che sta per affrontare anzi "sbarcare"
in Normandia.
“Per quanto riguarda i WEG, ho
incontrato Giovanni Ugolotti ad Hartpury e gli ho fatto i miei migliori auguri
per la gara, ma ovviamente farò un gran tifo per tutti gli altri, in
particolare per Vittoria, che potrebbe ambire ad un importante risultato.
E, volevo aggiungere...
FORZA AZZURRI!!”