IL SOGNO "INFRANTO" DI BENJAMIN WINTER
Benjamin Winter nato a Dortmund il 30 dicembre 1988 Photo courtesy benjaminwinter.de |
di Giulia Iannone
Credo che la prima sensazione che si prova dinnanzi ad un evento improvviso, ad una fatalità, ad una tragedia, specie nello sport, sia quella di cercare risposta ad un imponente
"perchè"? In che modo? Come ?
Non perchè la risposta a tutti questi interrogativi possa far tornare indietro persone e tempo e fatti, ma solo per evitare che succeda di nuovo.
Quello che sappiamo, oggi, quello che tocchiamo con mano in queste ore è il dramma e la tragica scomparsa di un giovane cavaliere del completo internazionale, promettente, serio, che tutti chiamavano "Ben".
Benjamin Winter amava i cavalli e si era appassionato al completo scegliendolo tra le altre discipline equestri.
Aveva uno splendido sorriso, i capelli ricci e folti che gli incorniciavano il viso, portava gli occhiali. La sua vita ed il suo scopo di vita -l'equitazione- si sono infranti oggi, a Luhmuhlen, a quel maledetto salto 20 che è stato definito un salto facile, un salto chiaro, da "lasciar saltare " al proprio cavallo e via... un salto che era lì da 4 o 5 anni.
Credo che la prima sensazione che si prova dinnanzi ad un evento improvviso, ad una fatalità, ad una tragedia, specie nello sport, sia quella di cercare risposta ad un imponente
"perchè"? In che modo? Come ?
Non perchè la risposta a tutti questi interrogativi possa far tornare indietro persone e tempo e fatti, ma solo per evitare che succeda di nuovo.
Quello che sappiamo, oggi, quello che tocchiamo con mano in queste ore è il dramma e la tragica scomparsa di un giovane cavaliere del completo internazionale, promettente, serio, che tutti chiamavano "Ben".
Benjamin Winter amava i cavalli e si era appassionato al completo scegliendolo tra le altre discipline equestri.
Aveva uno splendido sorriso, i capelli ricci e folti che gli incorniciavano il viso, portava gli occhiali. La sua vita ed il suo scopo di vita -l'equitazione- si sono infranti oggi, a Luhmuhlen, a quel maledetto salto 20 che è stato definito un salto facile, un salto chiaro, da "lasciar saltare " al proprio cavallo e via... un salto che era lì da 4 o 5 anni.
"Quel maledetto salto 20 di luhmuhlen" Photo courtesy Jenny Autry Eventing Nation |
Sognava una cosa, una cosa soltanto Benjamin " Le Olimpiadi". Avrebbe lavorato tanto e tanto per poter giungere un giorno a gareggiare in quel magnifico e leggendario momento purissimo per ogni atleta.
Aveva 26 anni ed era nato a Dortmund il 30 dicembre del 1988.
Provienente da una famiglia equestre: Marius (1984) e laura (1986), i suoi due fratelli, sono attivi in questo sport, e sua madre, Sybille Campionessa tedesca di dressage nel 1983 ed istruttrice. Benjamin ha iniziato a praticare l'equitazione effettuando all'inizio dressage e salto ostacoli. Montava sul suo primo pony ed era talmente piccolo che le gambe uscivano a stento dai quartieri della sella!
In seguito si è appassionato al completo ed ha deciso di dedicarsi ad esso.
Tutti i successi che aveva già conseguito in ambito nazionale ed internazionale li attribuiva al fantastico sostegno della propria famiglia ed alla competenza tecnica della propria madre. Il motto di famiglia di papà Lotar Winter recita "l'equitazione dovrebbe essere divertente". ed è con questo mood e con questo spirito leggero e positivo che sono venuti i tanti, molti titoli e risultati già all'attivo per il giovane tedesco di Dortmund che da poco indossava la divisa militare e che era entrato a far parte della squadra tedesca sotto le direttive di Melzer e Bartle.
Benjamin Winter e Melzer l'11 giugno 2014 a Luhmuhlen Photo courtesy Benjamin Winter eventing page |
I
titoli...quelli possiamo leggerli su tutte le schede biografiche e sono davvero
molti.
Ma quello che si estrapola dalle righe e dalle interviste e dagli articoli è l'entusiasmo, la passione, la voglia di fare anche con i "cavalli che nessuno vuole e che secondo la famiglia Winter hanno un potenziale..."
Ma quello che si estrapola dalle righe e dalle interviste e dagli articoli è l'entusiasmo, la passione, la voglia di fare anche con i "cavalli che nessuno vuole e che secondo la famiglia Winter hanno un potenziale..."
Benjamin ed Ispo, il cavallo con il quale ha avuto l'incidente e che è rimasto illeso, qui ritratti a Malmo Photo courtesy Benjamin Winter Eventing page |
Benjamin non aveva "paura" non ha mai avuto paura dei grandi salti. Nel
Non posso darvi come e perchè in queste poche righe, perchè non so niente. E nessuno potrà dirci perchè queste cose succedono.
Wiesbaden tre stelle 8 giugno 2014 Photo courtesy BW eventing page |
Solo quello che Benjamin sentiva in completo conta " L'emozione del completo non può essere battuta da NIENTE! Sono cresciuto facendo dressage e salto ostacoli ma niente mi coinvolge come il completo. E' molto importante essere attenti ed affrontare i rischi nello sport. Ma se devo essere onesto, questo è uno dei motivi che mi fa amare tanto quello che faccio" ed aveva concluso l'intervista rilasciata 5 anni fa, dicendo " sono sempre stato uno che mira alto. il mio prossimo obiettivo è ottenere una medaglia olimpica. Che ci voglia un anno e dieci io lavorerò sodo per averla"