lunedì 15 aprile 2024
UMBERTO RIVA ROAD TO PARIS 24
CLOSE UP :L'INTERVISTA
IL DURO LAVORO CI AVVICINA A PARIGI 2024"
di Giulia Iannone
"IL DURO LAVORO CI AVVICINA ALL'EVENTO A 5 CERCHI"...
E' questo il "nocciolo"della conversazione telefonica, speranza e motivazione che dà nuova linfa e vigore all''azzurro del completo Umberto Riva, oggi, poco tempo dopo aver conquistato l'ottava posizione nel 4 stelle corto, disputato in Olanda.
Ecco allora il commento del nostro atleta che su Falcon- che io ribattezzerei "Millennium Falcon" come la navicella spaziale di guerre stellari, dotata di un equipaggio eccezionale- ha confermato la qualifica olimpica per Parigi. Subito a caldo, Umberto ci ha inviato i pensieri ed i commenti post gara, da bravo cavaliere del segno della Vergine, persona seria, prudente, disciplinata, ordinata e rigorosa.
Di seguito cosa ci ha raccontato...
-Vediamo in primis cosa rappresenta questa gara 4 stelle corto nell'ottica della strada verso Parigi: conferma della qualifica del' 23 e conferma dello stato di forma del binomio?
"Siamo molto contenti della qualifica. Come ci eravamo già detti in precedenza, è la conferma necessaria per le prossime Olimpiadi in Europa. Bisognava confermare con un 4 stelle corto. Siamo riusciti a farlo, ed anche alla grande, direi!"
- Come ti sei preparato per questo evento olandese?
"Ci siamo preparati molto sul salto ad ostacoli, devo ammettere. Quindi siamo molto contenti della performance della prova di concorso. "
- Sintesi commento e bilancio delle tre prove? Un ottimo netto in concorso la ciliegina sulla torta, è vero?
" Iniziamo a raccontare dall'ultima prova, nella quale è uscito il doppio clean round. Posso sottolineare che non era facile: era un bel giro, salti pari, anche difficile stare nel tempo, poi hanno cambiato il tempo massimo a gara in corso. Era 79 poi lo hanno passato ad 81/82. Era un giro complicato. Cross...terreno fantastico. Abbiamo galoppato bene, vedendo i video si evince che Falcon ha fatto davvero un ottimo approccio a tutti i salti e tutte le combinazioni le ha prese molto bene. Cross piacevole, il tempo non siamo riusciti a rispettarlo, però non è mai facile nei 4 stelle corti, poi ad inizio stagione, una gara con molte curve, tanti salti ravvicinati, tre passaggi di acqua era piuttosto complicato, ma rispetto a tutti gli altri comunque, ho fatto un buon tempo. Sul dressage, si è vista qualche "allegria "di troppo del cavallo che era molto contento di uscire, sapeva benissimo che stava gareggiando in una gara di completo, ha fatto 2 errori che hanno, purtroppo, abbassato di molto il nostro punteggio, ma ha fatto vedere anche cose molto buone. Quindi siamo molto contenti per il lavoro che sta facendo, basta togliere quelle sbavature e sicuramente riusciamo a raggiungere buoni punti"
- Trentasette binomi di altissimo livello, una categoria in cui c era molta competizione?
"Si, la gara era piuttosto competitiva, lo dimostra il fatto che dopo il dressage, da 14mo, facendo una buona gara cross e salto ostacoli, fatti bene, sono riuscito a risalire solo all'ottavo posto. Solitamente si recupera anche di più, questo dimostra che il livello dei binomi presenti in categoria, americani, neozelandesi, francesi, tedeschi...dunque un buon mix di stili e nazionalità, era davvero performante"
- cosa significa questo ottavo posto per te e in termini di qualifica?
"Questo ottavo posto significa tantissimo, desidero rimarcarlo. È la conferma che abbiamo lavorato e stiamo lavorando nella giusta direzione, le sensazioni nelle tre prove, sono state tutte ottime a dimostrazione che il duro lavoro che stiamo svolgendo ci avvicina al nostro sogno olimpico"
- adesso come procederai e cosa prevede il tuo programma di avvicinamento olimpico?
"L'idea con Falcon è di dargli qualche giorno di relax, poi ricominciare a lavorare a casa, uscire e fare qualche gara di salto ad ostacoli , mantenere il lavoro in dressage, mantenere il lavoro di fiato e poi faremo il punto con la Federazione e vediamo con loro quale sia la gara migliore per il cavallo. Sicuramente faremo un altro 4 stelle prima delle Olimpiadi. Vediamo con la Federazione di scegliere la gara più adatta a lui"
All Photo credit : Manuela Ravalli, che ringraziamo per la collaborazione.
venerdì 12 aprile 2024
LA CINA ASSOLDA TECNICI E CAVALIERI DALL' ITALIA
LA CINA ASSOLDA TECNICI E CAVALIERI DALL'ITALIA.
Matteo Zoja , ISTRUTTORE E CAVALIERE, DAL PIEMONTE PARTE VERSO L 'ORIENTE.
Di Giulia Iannone
La terra del Dragone, potenza economica e tecnologica in ascesa, inizia ad importare i simboli di benessere, ricchezza e lusso occidentale. Tra essi, gli sport equestri, il salto ostacoli in maniera precisa, disciplina entrata a Shangai circa 20 anni fa. Non è solo una faccenda di sport, passione, amore per il cavallo, ma è soprattutto una questione di relazioni. In una società ultra competitiva come la Cina, il cavallo diventa un segno distintivo, uno status symbol, anche per gli esponenti delle famiglie più potenti e benestanti. Il cavallo rappresenta più aspetti:investimenti, viaggi, tempo libero, attività sociali. Più che uno sport è una esperienza. Ne abbiamo parlato con il piemontese Matteo Zoja, istruttore di 2o livello discipline olimpiche, allevatore, addestratore di giovani cavalli, cavaliere di completo e salto ad ostacoli , nome legato negli ultimi anni a doppio filo, al cavallo italiano Dante di Almaterra. Da alcuni mesi Matteo è in Cina per lavorare in ambito equestre, sta mettendo a servizio le proprie competenze tecniche umane e culturali per sviluppare le nuova passione della terra del dragone, in una zona precisa di quell'immenso territorio. SHANGAI.
Tra un volo e l 'altro, abbiamo raccolto la testimonianza del nostro amico cavaliere ed istruttore.
Come è nata questa proposta?
In cosa consiste l'incarico tecnico, dove ti trovi ed operi?
"L’idea è nata dal fatto che da luglio 2023, non sono più l’istruttore dei tulipani Asd, in Piemonte, e da luglio di quest’anno, avendo la proprietà deciso di chiudere la scuderia, presso la quale operavo, ero alla ricerca di un nuovo incarico e mi è stato proposto di andare in Cina. Sono andato a fine gennaio a vedere la scuderia e a definire quello che sarebbe stato il mio incarico e a fine febbraio sono partito. Sono istruttore e cavaliere presso il Qingyun equestrian club a Shanghai. Mi occupo di seguire tutti i cavalli degli allievi che, per motivi scolastici, vengono a montare soltanto il weekend. Per me, che arrivo da scuole con impostazioni “rigide”, la Cina è una nuova sfida"
Che tipo di cavalli hai trovato? Livello, tipo di gestione della scuderia e team organizzativo?
A che punto sono arrivati?
"Il livello dei cavalli è molto buono. Arrivano tutti dall’Europa perché in Cina, non hanno allevamento. I soggetti sono solo da lavorare per renderli un po’ più “classici” perché la loro scuola non ha un livello alto. Si affidano molto a noi europei, padri della cultura equestre, infatti ho trovato, in concorso, altri colleghi provenienti dalla Spagna, Olanda e Belgio. Lo staff in scuderia è formato da due tipi di Groom : ci sono quelli che fanno i box e quelli che si occupano dei cavalli. Con i primi nn ho molto rapporto mentre con i secondi trascorro molto tempo per via del fatto che condividiamo i cavalli da lavorare. A parte le difficoltà con la lingua perché nn parlano inglese, cerco di insegnare loro il mestiere vero e soprattutto l’essere più meticolosi e attenti ai dettagli. Gli allievi che seguo sono bravi e hanno molta voglia di imparare. Ascoltano molto e cercano di capire e riproporre quello che ho voglia e desiderio di insegnargli. Loro parlano tutti inglese.
Quello che ho potuto capire è che hanno voglia, sono economicamente forti ma non hanno le competenze perché sono all'inizio, con uno sport che non gli appartiene ma che hanno desiderio di importare"
Photo courtesy Matteo Zoja
lunedì 8 aprile 2024
IN VISITA, IN GERMANIA, AL MASTER D'ECCELLENZA, MICHELE BETTI
Una valigia di racconti in 300 km: IL VIAGGIO SIMBOLICO NEL VIAGGIO REALE.
IN VISITA, IN GERMANIA, AL MASTER D'ECCELLENZA, MICHELE BETTI.
di Giulia Iannone
Atterrati da Roma a Dusseldorf, comincia PER ME ,un viaggio apparentemente normale. Il pilota d eccezione ovvero la guida speciale al volante è Michele Betti, abituato a fare da coach, Ct, chef de equipe .....insomma a guidare, condurre, trainare squadre, atleti, allievi, binomi, ( sembra anche che le macchine siano la sua seconda passione dopo i cavalli). Siamo alla ricerca di un cavallo. Lo spostamento concreto tra Dusseldorf e la regione della Renania diventa spontaneamente una conversazione a 4 occhi, ( in genere parliamo da anni solo al telefono, ma il dialogo fluisce come se ci conoscessimo da sempre, grazie all'empatia equestre) fatta di ricordi, aneddoti del completo italiano, di figure e volti di ieri e di oggi della nostra storia equestre, di nuovi studi nel settore del dressage, con grandi cavalieri e tecnici del dressage nella sua patria d' origine, di studio di termini precisi nella lingua madre della nobile disciplina.
Dopo la scoperta, grazie a Michele, qualche anno fa, del guru delle squadre Julio Velasco, lo storico Ct mi invita ad approfondire la figura di Tristan Tucher, il cavaliere speciale fondatore del TRT METHOD, il cui brocardo del sistema recita, " i'm not teaching you how to control your horse, but how to understand him". Tristan è l'uomo, tra l 'altro, che ha lavorato ed addestrato perfettamente 26 figli di Jazz, una linea di sangue molto calda ed elettrica da dressage, e chi è del settore sa esattamente di che tipo di cavalli di sangue si tratti.
La possibilità di avere al proprio fianco Michele in campo, è speciale. Si tratta di un coach e tecnico che sa entrare in punta di piedi nell' identità e personalità equestre che ognuno di noi preferisce, esprime, e porta dentro. Una grande discrezione e gentilezza, nel dare consigli e confermare intuizioni, partecipando tra le sfumature del sentire equestre di un altro da sostenere e valorizzare, non da mettere in crisi. Sembra usi, anche con le persone, il trt method, per entrare in confidenza ed ottenere la fiducia e la stima spontanea e quindi libera da parte dell'allievo, che non si sente controllato.
IL VIAGGIO NEL VIAGGIO
Un itinerario parallelo, accanto a quello materiale su strada, che sa lasciare ed ispirare con impronte fluorescenti sull' anima e nella mente, meglio di tante lezioni standardizzate e accademiche che lasciano il passo, quando la materia esce dallo schema, dal rigo, dalla carta, e dallo schermo del web, e ti passa tra le mani, anzi tra le redini, a sondare equilibrio presente e nel progettare ed ideare con strategie e tecniche equestri, il fiorire ed il nascere di un nuovo sentire, quello più giusto per il binomio, con la giusta top line, con il giusto assetto, con la giusta connection e tutto compare magicamente e senza sforzo, nel rispetto di personalità danzanti umane ed equestri. Una sensazione davvero incantevole senza sforzo e senza contrasto.
IL NOSTOS DURANTE L'ITINERARIO
Nell'anno olimpico di Parigi 2024, è commovente poter trarre spunto ed ispirazione anche dalle vicende di tante olimpiadi cui Betti ha partecipato come Ct, trascorse in tanti altri paesi, ormai storia, ormai anche emblema di gesta e cavalieri che ci sono tanto cari, oggi maturi, alcuni istruttori a loro volta, passando soprattutto per i veri protagonisti, i cavalli mito del completo, pegaso alati simili a guerrieri e coraggiosi artefici delle imprese dei loro cavalieri, in nome del tricolore azzurro. Questo passaggio innalza la soglia del racconto e della partecipazione emotiva a queste che non sono solo storie , ma momenti di vita oltre la tecnica. Cavalieri campioni, vigorosi, combattenti per un sogno oltre il limite, verso il sacro fuoco della fiamma olimpica, rinforza il sapore dell'idea.
Secondo un celebre aforisma cinese “chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”, e così ognuno di noi, come un novello Ulisse, infatti rientra nella sua terra con un bagaglio carico di esperienze, di avventure e disavventure che non hanno fatto altro che accrescere le proprie capacità intellettive e migliorare le qualità morali, umane e sicuramente tecniche, nel raggiungimento dello scopo che ci si era prefissi. Ma se la meta non è ancora raggiunta, e continua la ricerca , la tensione ed il desiderio di poter andare oltre verso l' agognato risultato, resta un carico eccezionale di valori e riferimenti preziosissimi.
LA SINTESI E GLI SPUNTI DI RIFLESSIONE
La tenacia, l'astuzia, l'audacia, l'abilità delle personalità citate ma soprattutto di chi racconta, ovvero Michele Betti, nel sapere trovare le parole giuste ed i giusti aneddoti da citare, innalza il valore degli spunti e delle scintille lasciate. La metafora di un itinerario aiuta la visione di mondi paralleli ed alternativi, la Germania e l 'Olanda ad esempio, in cui egli vive e si confronta lavorativamemte e culturalmente, ormai da 15 anni, pur.sempre da italiano nella sua integrità e spirito autentico, diversi ambienti e culture patria del cavallo, ci aiuta a conoscere attraverso l' altrui metodo ed il diverso sistema, noi stessi, il nostro.humus culturale ed il nostro modo più solare di vivere il cavallo, le proprie possibilità espressive. Un modo quindi per ripensarsi, confrontarsi, ed ispirarsi. È il cambiamento del punto di vista che può aprire nuove porte alla conoscenza e aiutare a trovare soluzioni prima insperate.
È stato un bellissimo itinerario, con ancora la meta lontana, in questo aprile tra sole, pioggia arcobaleni teutonici e romani, a base anche di fortuiti incontri a base di cucina greca ( avendo parlato tanto delle Olimpoadi di Atene, evidentemente il caso ci ha messo su strada un ristorante greco), italiana egiziana mancata, con il mito della Germania equestre nel cuore, ed il nostro bel paese nella mente e nello spirito.
Tutte le Photo sono di Giulia iannone, gentilmente concesse da Michele Betti, che ringraziamo.
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