Di Giulia Iannone
Il giovane completista romano, dopo una
esperienza in Belgio da Philippe Le Jeune e Lucia Vizzini, attualmente lavora
in Germania, in una scuderia a 50Km da Amburgo. Tutti i dettagli in questa
intervista…
Come mai ti sei trasferito in Germania: come ti
trovi, dove lavori, di cosa ti occupi?
“Sono in Germania da circa
un anno e mezzo. Mi trovo molto bene e lavoro con Elmar Lesch , un cavaliere
tedesco che si occupa anche di commercio di cavalli da completo, ormai da tanti
anni. La sua scuderia si trova ad una
cinquantina di km da Amburgo, non lontano dalla regione Holstein. Ho il ruolo
di primo cavaliere, quindi oltre ad avere il compito di montare a cavallo,
seguo una relativa gestione del
personale, del parco cavalli, della programmazione gare, del training e simili.
Tecnicamente sono seguito da Elmar sia in dressage, concorso che campagna”.
Come hai trovato questa scuderia in Germania: è stato
per caso o avevi un contatto?
“Ho incontrato Elmar nel
2017, durante un concorso a Waregem, lui era il mio vicino di box. Parlando del
più e del meno, gli ho confidato che mi
sarebbe piaciuto fare una esperienza in Germania. Poi è passato un annetto e
nel frattempo sono stato in Belgio da
Philippe Le Jeune e Lucia Vizzini. Quindi ho aspettato ancora un po’, attendendo
la fine della stagione 2018,e così ho
pensato di chiamare Elmar e ci siamo messi d’accordo per il mio trasferimento.
Eccomi qui. “
Come hai vissuto la fase della pandemia stando in
Germania?
“Chi fa
questo sport in maniera professionistica, è stato abbastanza fortunato, almeno
nel mio caso, vivendo in scuderia ed essendo necessario continuare a muovere i
cavalli. Come professionista, non ho
subito alcuno stop necessario, solo, non siamo potuti andare in gara o fare
training. I cavalli andavano tenuti in lavoro ed è quello che abbiamo
continuato a fare. “
Come ti sei trovato tecnicamente con questa realtà
equestre?
“ Sicuramente possiamo dire
che la mia situazione equestre è cambiata in grande. In tal senso qualcosa,
andava rivisto e modificato. Ci sono
metodologie ed impostazioni e stili diversi, come anche la visione del concetto tempo e del
raggiungimento di un obiettivo. Tecnicamente credo di essere stato preparato
in Italia nel migliore dei modi, per quello che è possibile, essendo arrivato
in Germania all’età di 23 anni. Ci sono
state delle cose da rivedere : in primis la mia posizione in sella, non sono
mai stato correttissimo, e poi il modo di vedere il lavoro. Ogni tanto è un po’
meno flessibile, se mi si passa il termine. Qui mi sono trovato a dover essere
più conciso in quello che chiedo nel lavoro, più chiaro in quello che mi
aspetto da me stesso, nel lavoro e di conseguenza, in sintesi “ più resa con
meno spesa”. Non in termini di scorciatoie, ma nell’essere veramente precisi e
corretti nel lavoro, avendo un gran numero di cavalli da montare, non posso
permettermi di lavorare una ora e mezza a cavallo. Il fatto però di dover
montare tanti cavalli diversi, che siano giovani meno giovani, forti piccoli,
meno o più insanguati, la trovo una cosa molto utile e penso sia una esperienza
che chiunque dovrebbe fare. Sicuramente, mette in difficoltà, non è stato
facile e tutt’ora non lo è, spesso mi trovo in situazioni abbastanza scomode,
ma penso che capiti a tutti e deve
essere così.”
Come si svolge una tua giornata tipo?
“La mia giornata inizia alle
6,30 in
scuderia, viene somministrato fieno e
mangime e facciamo qualche box. Sette e mezza colazione, otto cominciamo a montare,
fino alle 13,30, riprendiamo alle 14,30 diciamo nel pomeriggio cerchiamo di
finire tutto. Generalmente cerchiamo di montare 7 cavalli la mattina e 3
massimo 4 nel pomeriggio”.
Ho visto che sei stato in gara: come è andata? Che
cavalli hai a disposizione?
“Dal 9 al 14 giugno, sono stato a Westerstede, la prima gara
della stagione è stata fantastica, forse perché l’abbiamo attesa
tutti con grande ansia. Abbiamo trovato una organizzazione eccellente, si
capiva che tutti si sono impegnati e sforzati molto per l’occasione, è stata
una gara lunga, divisa in tanti giorni, sono intervenuti tantissimi cavalieri e
cavalli, tante prove, cavalli giovani, formula internazionale e nazionale. Penso che sia
stato molto faticoso per gli organizzatori. In questo internazionale ho portato
il mio New Daily ed una altra cavalla, Campesina, che ho in lavoro e che prima era montata dal
precedente cavaliere di punta di Elmar. Ho buone chances per avere 4 o 5
cavalli in lavoro a livello internazionale, verso fine stagione che a questo
punto è relativamente vicina, per via degli sconvolgimenti. Spero comunque
presto di poter contare su questo parco cavalli, come mi è stato prospettato.
La mia stagione non so come procederà, normalmente andiamo avanti abbastanza a
piccoli passi, ci sono i cavalli giovani, quindi potremmo pensare al
Bundenschampionate, una programmazione dei cavalli giovani è relativamente più
facile di quella di cavalli esperti. Le gare internazionali prendono molti
giorni, c’è da pensare a chi rimane a casa, chi va in gara, il groom da
prendere. Non so molto sulla stagione. So che sono in programma tre o quattro
nazionali e forse un internazionale, ma
non mi sbilancerei più di tanto. “
Con la lingua come te la cavi?
“Si tratta di una scuderia
abbastanza internazionale, quindi sfoggiando il mio inglese, me la cavo bene. Il
tedesco procede, ma la preferenza è sull’inglese. “
C’è un pochino di tempo da dedicare a te stesso e ad
una vita personale?
“ Beh stando a casa, in
Italia, ho sempre potuto godere delle mie comodità quando tornavo a casa. In
linea di massima quando montavo da Giovanni ed Alessandra Bonaccorsi, Pony Club
Athlion Sabina, ho trascorso molto
tempo in scuderia, anche vivendo in un certo senso da solo, o comunque stando
sempre in gara, quando ero nel mio paese la mia vita ha sempre ruotato attorno
alla scuderia. Non ho mai sentito
particolarmente la mancanza di casa. I miei genitori mi sono stati sempre
vicini e mi sostengono sempre , e questo mi basta. Certo, mi mancano gli amici ed altre cose del mio
paese d’origine, ma devo dire che mi sto impegnando per costruire una vita, il
più possibile adatta alla mia età ed alle mie esigenze. Qui i ragazzi sono
molto simpatici, e nonostante il numero e la qualità dei cavalli, il mondo del
completo è abbastanza piccolo, quindi si riesce a socializzare facilmente e non
rimanere troppo soli. E’ piacevole. “
Una curiosità: Non hai accento romano. Che origini
hai?
“Sono di origine romana, ma
mia madre è milanese Eppure, non ho trascorso mai troppo tempo a Milano. Lei
non ha per niente un accento romano, ed anche mio padre non ha inflessioni della lingua. Ho
sempre cercato di esprimermi bene, con proprietà di linguaggio, ed in maniera
neutra. Non mi sono mai troppo immedesimato nella romanità, intesa come parlata
ben evidente, se non in situazioni particolarmente amichevoli. “
Può sembrare
una domanda strana, ma credo sia importante per gli aspiranti giovani
cavalieri. In qualità di primo cavaliere di questa scuderia, tu pulisci anche
qualche box?
“L’annosa questione dei box!
All'occorrenza, ogni tanto li faccio! Non
tutti i giorni. Qui c’è un gran via vai di famosi praticanti, ragazzi che
vengono per fare lezioni ed imparare un po’ il mestiere in cambio di lavoro. C’è
anche un buon ricambio di personale e c’è un addetto a questo settore. Qualora
manchino entrambe queste figure, allora aiutiamo anche noi per garantire la
normale efficienza della scuderia. “
In Italia, tu hai avuto anche un coach di matrice
tedesca. Ti è servito?
Si ho avuto un dressage
coach, in Italia, di matrice tedesca. Paolo Margi, aveva passato del tempo in Germania, e questo mi è servito molto, a livello di metodo ed anche a livello tecnico.
Poi ogni professionista nel corso degli anni, ha creato il suo modo di far funzionare
le cose. La cosa più importante, è essere metodici e
capire esattamente cosa si vuole ottenere e raggiungere nel lavoro. Questo è
sempre stato un punto forte di Paolo
Margi, Giovanni ed Alessandra Bonaccorsi. Non mi
è mai mancato nulla, sono stato molto fortunato nell’aver avuto una educazione,
dai miei genitori prima, e poi a livello equestre da parte di Giovanni ed
Alessandra, permeata di etica e dedizione al lavoro, e di questo sarò loro
molto grato, perché mi rendo conto adesso di quanto sia utile ed indispensabile.
“
Pensi di rientrare presto in Italia o desideri
trasferirti definitivamente all’estero?
“Non so quando rientrerò in
Italia. Per ora non sto pianificando niente, sto cercando di programmare le
cose qui in Germania a lungo termine, spero di poter dare il mio contributo al
completo italiano. Nella vita di ogni sportivo, bisogna sapere quando sia il
momento di fare un passo indietro e pensare ad alcune priorità di quel momento
particolare. In questo momento non ho cavalli particolarmente competitivi, a
livello 4 stelle o senior, quindi mi sta bene pensare a più lungo termine, ma
spero di poter dare il mio contributo al completo italiano anche se non stando
in Italia in maniera fisica. Qui ci sono dei cavalli molto interessanti, che
spero di poter portare avanti il più possibile, e nel miglior modo. In questa location di eccezione, mi auguro di poter realizzare qualcosa di intelligente e
utile. “