venerdì 6 giugno 2025
MONICA IEMI: USCIRE DAL BUIO CON LOVE LIGHT.
La storia di una rinascita tangibile interiore, che si attua tornando sul campo di gara per abbattere le tenebre, di ogni tipo.
DI Giulia Iannone
Ho deciso di intervistare , davvero di impeto, Monica Iemi dopo aver letto il suo trafiletto su Facebook. In esso raccontava di come avesse strappato da una possibile tragica situazione, la sua Hannover Love Light, cavalla da Gp di grande spessore tecnico. Mi sono molto emozionata!
Non parlava come si vede ormai di solito, di gare, podi, coccarde, curriculum risultati, percentuali. Parlava a me , come forse a tutti voi, ricordandoci che prima di tutto in questo "mestiere" di cavaliere ed amazzone, ciò che conta è la passione, il cuore e l'amore per i cavalli. Ci sono delle storie meravigliose in questo ambiente, molto molto dietro le quinte e prima della famosa punta dell'iceberg. Quando l'amazzone lombarda, mi ha detto che con questa cavalla di 1.81 al garrese, sono falliti tutti i suoi obiettivi pianificati sulla carta, per i quali era stata acquistata, ma che ciò che ha imparato da lei è davvero molto più grande ad oggi, mi è venuta la pelle d'oca, perché credo che ognuno di noi in equitazione, abbia vissuto questa frase. E la porti scolpita addosso. Valore Interiore, forza, tenacia, sacrificio, volontà, resilienza, sono elementi più preziosi di un mero risultato di gara, anche se tutti vedono solo questo al giorno di oggi, che ci rammentano che i veri uomini e donne di cavalli, per esser tali, dentro l'anima, non devono perdere mai di vista l'essenza vera dell'equitazione , ovvero la luce del cuore e della passione che vince su ogni difficoltà. Leggete cosa mi ha raccontato Monica Iemi, una delle nostre maggiori esponenti del dressage italiano contemporaneo. Ringrazio Monica per la splendida conversazione , cosi confidenziale ed amichevole, per la quale si è resa disponibile.
Abbiamo letto su fb, un messaggio veramente toccante ed emozionante rivolto alla tua cavalla di punta, con la quale lo scorso week end sei tornata a calcare un rettangolo di gara. Dopo 4 anni è davvero un tempo infinito. Hai scritto " sono stati anni di assenza forzata per un brutto male che ci ha fatto temere il peggio". Cosa è accaduto a Love Light e cosa hai fatto in questi 4 anni per curarla e riportarla di nuovo ad un evento agonistico?
"È vero, 4 anni è davvero un tempo infinito. Sostanzialmente la cavalla ha avuto una malattia metabolica che semplificando molto, tra i vari effetti, è andata anche a indebolire tutti i tessuti molli tra cui i legamenti di sostegno degli arti. E' stata una cosa improvvisa, inizialmente sembrava soltanto una piccola infiammazione ad un legamento che, si sa, può capitare, ma nel giro di pochissimo tempo, pur facendo soltanto passo, tutti gli altri legamenti hanno iniziato a cedere. A quel punto si è subito intuito che non era un problema ortopedico dovuto ad uno sforzo o simile, ma c'era sicuramente una causa a monte, nel frattempo la cavalla inoltre mostrava tanti altri segnali di malessere, il pelo era diventato opaco e brutto, perdeva peso in modo visibile, e le gambe cedevano sempre di più. Abbiamo fatto ogni tipo di esame, e non è stata una diagnosi semplice, ma per fortuna si è arrivati a capire il problema a monte, questa forma come dicevo di disturbo metabolico, e ovviamente prima abbiamo dovuto curare quello, sia con farmaci adeguati che con una perfetta alimentazione studiata a puntino, una volta che il sistema centrale ha iniziato fortunatamente a rispondere bene, abbiamo dovuto fare i conti con i danni che aveva lasciato questo cortocircuito del suo corpo. Le gambe erano la preoccupazione più grande. Lei è una cavalla di 1,81 al garrese, imponente, abbiamo dovuto farle una sorta di ingessatura, fasciature che l'aiutassero a sostenersi. Come ho scritto nel post, c'è stato un momento in cui abbiamo temuto il peggio, perchè non sapevamo se le gambe avrebbero retto o se i legamenti avrebbero continuato a cedere. Non è stato facile, ma non posso che ringraziare infinitamente il mio veterinario, Stefano Tassan, e tutti i suoi collaboratori. Stefano ha seguito la mia cavalla in modo eccezionale, sia nei primi momenti con davvero delle ottime intuizioni, non ovvie per capire cosa stesse succedendo, sia poi nell'aiutarla a rimettersi in forma. Oltre a questo, quello che è stato molto importante, non appena è stata in grado di poterlo fare, è stato rimetterla in movimento. Per movimento intendo passo, tantissimo passo, e tantissimo passo montato. Cercando di aiutarla a rimettere gradatamente un po' di forza. La riabilitazione è stata molto lunga perchè andava di pari passo alla progressiva guarigione delle sue gambe. Inoltre quando ha iniziato a sentirsi meglio, ovviamente, aveva voglia di muoversi e non poteva ancora farlo come avrebbe voluto lei. Proprio per i problemi metabolici che avevano dato il via a tutto, non mi fidavo a farle nessun tipo di farmaco per tenerla tranquilla, non volevo che qualsiasi cosa potesse incrinare l'equilibrio che avevamo raggiunto con l'alimentazione e le medicine adeguate al suo problema, quindi per tantissimo tempo andavo in scuderia prima che arrivassero tutti per poterla montare nella calma e nel silenzio, in modo che non si spaventasse, rischiando di farsi di nuovo male, e per cercare di mantenere la sua testa serena. Devo ringraziare tutte le persone che hanno avuto pazienza e mi hanno aiutata in questa riabilitazione, la mia groom Martina che ogni mattina degli ultimi 4 anni mi ha accompagnata e filmata per i primi tempi di trotto, tutto lo staff del Roncobello , i cavalieri che mi hanno aiutata nei giorni in cui ero via e nei giorni difficili a tenerla in movimento, come Ricardo, Rebecca e Lodovico. E ovviamente per il supporto tecnico sia Anna Merveldt che Vicky Prandoni ( che è stata la mia prima istruttrice ma che è sempre dove torno quando sono in difficolta') Piano piano siamo uscite dalla parte più buia e passo passo si è rimessa sempre più in forma. Non ho ancora avuto il coraggio di riprovare esercizi da Gp. Ogni tanto faccio qualche tempo di passage perchè sento che ha proprio voglia di farlo, ma quando ho iniziato a sentirla veramente bene mi sono detta che forse potevo riportarla a fare qualche gara in giro piccolo. Il mio obiettivo con lei, durante tutta questa riabilitazione, non è mai stato riportarla in gara, è una cosa a cui non volevo nemmeno pensare ad un certo punto, non volevo avere fretta di ritornare a fare agonismo con lei. Il poterla anche solo rimontare era ogni giorno è una soddisfazione incredibile e una grandissima opportunità. Mi insegna ancora così tanto. Decidere di portarla fuori è stato in realtà più per me che per lei. Certo, lei è un'esibizionista, le piace tantissimo quando c'è del pubblico, e in gara è sempre diventata stupenda da montare e le è sempre piaciuto molto. Però sicuramente sarebbe felice anche in un bel prato, ad un certo punto, questa cosa ovviamente avverrà, io invece avevo proprio bisogno di portarla fuori, per combattere un po' i miei demoni di questi ultimi anni. "
Love light, femm hannover del 2011, da light on. È una linea da dressage? . Ci descrivi questa cavalla? Carattere, pregi, difetti, particolarità? Cosa rappresenta per te?
"Love Light è una femmina Hannover da Laudabilis x Ramina (Rotspon). E' una linea di dressage.Love Light o Lighty, come la chiamiamo noi, a volte scherzosamente anche "La Giganta", è una cavalla che ho acquistato che già faceva i GP e questa è stata per me una grande novità rispetto agli anni passati. Ho avuto la fortuna da giovane di montare cavalli incredibilmente ben addestrati e questo mi ha insegnato tanto. Poi, ho iniziato invece pian piano a prendere cavalli giovani e portarli avanti, alcuni fino a Gp, come Vancouver e Luminosa. Quando nel 2019 ero in stage da Johann Hinnemann, come spesso facevo quando potevo durante le mie vacanze, ho conosciuto Light, che era montata da Steffi Wolf. Sapevo che la cavalla era in vendita ma era decisamente fuori dalla mia portata. Durante il 2019 però ho raggiunto la consapevolezza che per Luminosa, cavalla che ho preso a 4 anni, il Gp era un po' troppo, splendida cavalla da giro piccolo, con un cuore enorme, ma fisicamente per lei il Gp era davvero troppo faticoso, e ho deciso di rimetterla in giro piccolo. A quel punto non avevo cavalli in Gp ed ero ancora nei Carabinieri, dove, giustamente, avere almeno un cavallo per fare gare di alto livello è fondamentale per rimanervi e i miei giovani erano ancora un po' lontani dall'obiettivo. Avevo calcolato di poter fare qualche anno in Gp con Luminosa, per avere il tempo di portare avanti quelli dietro, ma avevo fatto i conti sbagliati. Insomma, in tutto ciò, per un'insieme di condizioni favorevoli è capitata l'occasione di prendere Light. Quando l'ho montata per la prima volta mi è sembrato un sogno. Una cavalla tecnicamente veramente ben addestrata, con potenza, forza, elasticità, tre buonissime andature ma allo stesso tempo sensibile da montare e con una testa incredibile.
Certo che non mi aspettavo quello che poi è capitato. A dicembre 2019 abbiamo fatto la nostra prima gara insieme, poi c'è stato il Covid, comunque nel 2020 siamo riuscite a fare delle gare anche durante l'estate, ma Anna , la mia istruttrice, durante il Covid è rimasta in Germania, nel 2021 c'è stata poi la Rinopolmonite, quindi siamo riuscite a fare qualche internazionale, compreso uno da cui siamo dovute tornare in quarantena, e nell'estate del 2021 le è successo quello che le è successo.
I suoi pregi sono decisamente di più dei suoi difetti. Ha sempre voglia di andare, ha sempre energia, appena sali cammina come se fosse la cavalla più serena del mondo e calma e appena prendi le redini in mano accende i motori. Sempre. Montare cavalli che hanno sempre questa bella energia e voglia di fare è davvero piacevole. E' una professora. Alla richiesta corretta fa la cosa corretta e questo è impagabile. Ogni errore è sempre un errore mio. Per questo mi insegna tantissimo. Mi porta a montare bene, a curare la mia posizione, a curare la sensibilità degli aiuti, e quando faccio le cose giuste lei da sempre la risposta corretta. Per quanto riguarda i difetti invece, non saprei, sicuramente è permalosa da matti. Per esempi i cambi in serie non sono facilissimi, si scalda un po' e bisogna essere molto sensibili per non fare degli errori, cosa che capita, ecco, quando sbaglio un cambio, niente, si offende per almeno due giri di campo. E pur avendo una testa davvero molto buona ed equilibrata, non è molto paziente. Se le mosche le danno fastidio, se ha fame, o quando le si mette la coperta, che odia, fa subito capire con chiarezza che è infastidita. Insomma, è un po' una diva, ma non posso darle torto. Penso che se non avesse avuto il carattere deciso e forte che ha non sarebbe mai potuta ritornare nella forma fisica in cui è oggi. E' stata fondamentale. Però è anche molto dolce e fa sorridere perchè è grande e imponente e tutto sommato una tenerona.
Dirti cosa rappresenta per me è difficile. Da un punto di vista obiettivo è stato un fallimento il suo acquisto, che oltretutto è stato per me un bello sforzo in quel momento. Avevo obiettivi alti, volevo prendere le qualifiche per i mondiali, entrare in squadra e raggiungere i risultati per cui ho lavorato tanti anni, ed invece, niente, però poi c'è quella parte di me che sa che è, una, in assoluto, delle migliori cavalle che io abbia mai montato, che sa quanto mi ha insegnato, che ogni giorno ringrazia per avere la possibilità di montarla ancora, e che alla fine la parte di me che ha scelto di fare questo mestiere, non l'ha fatto per le gare, ma per quelle sensazioni lì. Quindi alla fine è la mia cavalla. La amo . Anche se non abbiamo vinto nessuna medaglia."
* Monica Iemi non ha bisogno di presentazioni, figura di rilievo del dressage italiano con tanti titoli all'attivo. Ma ogni amazzone è qualcuno quando si fonde con un determinato cavallo. Essi non.sono tutti uguali. Chi sei quando monti Lighty?
"Allora quando monto Light sono tante persone diverse. Intanto credo che c'è una me, che era quella che la montava prima dell'infortunio e una me che è quella che l'ha montata dopo e forse finalmente ora una terza me. Prima ero una garista, avevo sete di conoscenza, volevo imparare il più possibile su di lei e volevo metterlo in pratica. Devo dire che è stato un momento bellissimo. Avevamo una buona sintonia e curare i particolari a quel livello di addestramento è stupendo. Poi c'è stato l'infortunio e la riabilitazione seguente, che invece hanno fatto emergere una parte di me che non mi è piaciuta molto. Ho avuto momenti in cui mi sono sentita molto insicura, avevo paura di sbagliare, paura che lei si facesse male di nuovo e questo mi ha portato ad essere estremamente apprensiva. Tutto questo non va bene. Quindi ad un certo punto ho deciso di darmi un obiettivo, di superare le mie preoccupazioni e ritrovare una me che fosse un po' più vicina alla me prima dell'infortunio, con ovviamente la consapevolezza di quella del dopo. Quello che non è cambiato è la voglia che ho ancora di imparare. "
* Cosa speri per voi adesso dopo questo recupero?
"Allora Lighty non è più una giovincella, quindi l'idea di poter tornare a fare qualche Gp, per quanto mi piacerebbe , non so quanto sia fattibile. Ho deciso però di non fare progetti troppo ambiziosi. La voglio innanzi tutto montare in questa bella condizione fisica il più a lungo possibile, quindi gestendo i suoi sforzi e anche i possibili impegni di gare in modo adeguato, Poi penso che farò quello che ho fatto nell'ultimo anno, l'ascolterò, per capire quanto posso chiedere e quando invece dovrò smettere. Non voglio parlare di appuntamenti agonistici. Preferisco pensare all'appuntamento che ho ogni mattina con lei, giorno per giorno. "
* Durante gli anni in cui ti sei dedicata assieme al tuo team d'appoggio alla riabilitazione di questa cavalla, cosa hai potuto capire, sentire, imparare, apprendere mentre lavoravi nell'ombra? E di cosa ti sei occupata in parallelo:altri soggetti, insegnamento, carriera giudice...ci racconti?
"Allora in questi anni ho sicuramente imparato tanto. Penso che molte cose le ho già dette prima. Ho capito sicuramente che a volte anche con una gestione che crediamo ottimale i cavalli possono metterti a dura prova, che avere un team di professionisti validi intorno a te è fondamentale, nella gestione quotidiana e nelle emergenze, che l'attenzione ai particolari è fondamentale, alimentazione studiata, buon fieno e ottimo mangime appropriato per ogni cavallo, ferrature corrette, terreni ottimali, tutto fa parte di un progetto dove se manca anche solo una di queste fondamenta, quello che è costruito sopra, barcolla. A tutto questo va aggiunto l'elemento fondamentale che è il buon lavoro. Studiato. Organizzato Gestendo i carichi. E la costanza nello stesso.
E la ricerca attenta del particolare che fa la differenza. E' stato un periodo difficile umanamente, tante cose si sono sommate, dopo quasi 20 anni nell'Arma mi sono congedata e ovviamente mi è dispiaciuto e mi sono ritrovata da essere sempre stata una garista, con più cavalli impegnati nello stesso concorso, a montare come hai detto tu nell'ombra a casa. Forse per un attimo ho anche perso un po' di mordente. Poi sai come vanno queste cose, non ti si vede più in gara, le nuove generazioni vengono avanti, per fortuna, e sono ragazzini che non ti hanno nemmeno mai vista in sella, e smetti di girare in gare internazionali e vedere e imparare da chi è più bravo, e gli sponsor tecnici pian piano ti lasciano, non tutti devo dire, e li ringazio. Però ecco , in quel momento, mi sono sentita un po' più fragile e forse anche più soggetta al giudizio di chi magari aveva solo voglia di vedere un momento mio di debolezza e insicurezza per criticare. Però devo dire che ho avuto anche grande supporto da tanti amici, che mi hanno compresa e che mi hanno anche a volte sgridata. Ero entrata un po' in un circolo vizioso. Parlo come cavaliere. Invece stando più tempo a casa ne ho approfittato per dedicarmi maggiormente alla scuderia, dove tutti i cavalli sono gestiti come i miei, e questo per me è fondamentale, mi sono dedicata all'istruzione e ho finito tutte le unità didattiche e ho passato l'esame per diventare Istruttore di 3 livello e ho iniziato anche l'iter come giudice, penso sia un percorso interessante che mi piacerebbe portare avanti e anche perchè volevo vedere le cose da un altro punto di vista. Attenzione, non ho mai smesso di montare, oltre a Light, ho continuato a montare alcuni dei miei cavalli e sempre i cavalli dei miei allievi, avevo 3 figli della mia cavalla, allevati da me, che ho venduto l'anno scorso, erano buoni cavalli ma che ho preferito chi per un motivo chi per un altro che avessero un altro percorso. Devo dire che mi piace molto insegnare. Mi piace sia seguire i miei allievi, dai ragazzini agli adulti, sia fare degli stage in giro e vedere realtà differenti, è molto stimolante. Inoltre abbiamo da qualche anno aperto una "scuola" con cavalli nostri, che pero' sono cavalli addestrati e che fanno dressage che devo dire sta avendo successo, perchè sono molto didattici. Quindi diciamo che non sono mancate cose da fare. E poi è arrivato questo nuovo progetto..."
* Ho visto che hai un soggetto giovane molto particolare, un Sf misto lusitano, molto interessante. Ce ne parli?
"
Ho iniziato a fine dell'anno scorso una collaborazione con Massa, un allevatore che tanti sicuramente già conosceranno, è un allevatore Francese che ha iniziato più di 40 anni fa questo ambizioso progetto di creare una nuova razza di cavalli, incrociando cavalli Lusitani con Warmblood. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, visto che ha cavalli che competono in gare importanti in tutto il mondo. Quando sono andata nell'allevamento a montarli, ho provato almeno 6 cavalli di 3 anni principalmente e sono rimasta senza parole.E' stato difficile scegliere. Il suo scopo era quello di creare dei cavalli che avessero la testa dei lusitani, e tante altre loro magnifiche caratteristiche che non posso riassumere tutte, ma tra cui sicuramente la facilità nella riunione, con invece l'elasticità e le andature più ampie dei cavalli Warmblood. Parliamo di 40 anni fa. Io ho avuto la fortuna di poter tornare a casa con due di loro, uno di 4 anni , che è quello che ho montato ad Ornago, ed era la prima uscita della sua vita e una femmina di 5. Sono cavalli straordinari. Hanno tutte le caratteristiche che oggi, a 42 anni, so di volere in un cavallo giovane. E quindi sono molto contenta di questo nuovo progetto."
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